ITBO20130628A1 - Dispositivo di ausilio all'inserimento di un ago-fistola in una fistola - Google Patents

Dispositivo di ausilio all'inserimento di un ago-fistola in una fistola

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ITBO20130628A1
ITBO20130628A1 IT000628A ITBO20130628A ITBO20130628A1 IT BO20130628 A1 ITBO20130628 A1 IT BO20130628A1 IT 000628 A IT000628 A IT 000628A IT BO20130628 A ITBO20130628 A IT BO20130628A IT BO20130628 A1 ITBO20130628 A1 IT BO20130628A1
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fistula
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Description

DISPOSITIVO DI AUSILIO ALL’INSERIMENTO DI UN AGO-FISTOLA IN UNA FISTOLA
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
L’invenzione s’inserisce nell’ambito dei dispositivi medicali per dialisi ed è relativa in particolare ad un nuovo dispositivo di ausilio all’inserimento di un ago-fistola in una fistola.
È noto che i pazienti che soffrono d’insufficienza renale devono ricorrere alla dialisi, un trattamento periodico che permette di purificare il sangue attraverso un apposito macchinario: il rene artificiale.
Per eseguire l'emodialisi, che richiede una circolazione extracorporea del sangue del paziente nel rene artificiale, è necessario un accesso vascolare, cioè un vaso sanguigno in cui possano venire introdotti due aghi-fistola; uno dei quali preleva il sangue che deve essere depurato, mentre l'altro re-immette il sangue filtrato al corpo. L’ago-fistola è composto da: un ago per iniezioni percutanee, solitamente del diametro di 1,6 mm; un manicotto collegato ad un primo estremo all’ago percutaneo, dall’estremità opposta alla punta di tale ago; e una tubazione per il collegamento al rene artificiale collegata al secondo estremo del manicotto. Inoltre il manicotto porta una farfalla a due ali che consente di impugnare agevolmente l’ago-fistola.
Tipicamente l’accesso vascolare maggiormente utilizzato è costituito da una fistola artero-venosa (altresì nota come anastomosi artero-venosa).
L’utilizzo continuo di aghi fistola classici con punta tagliente, oltre al dolore inferto al paziente, comporta anche continui traumi alla fistola artero-venosa e un’elevata insorgenza di complicanze, quali ematomi, stenosi, pseudoaneurisma, fenomeni di dilatazione, infezioni ecc… .
Recentemente è stata ideata una metodologia meno invasiva per l’incannulamento della fistola artero-venosa. Tale metodologia, detta “BUTTONHOLE” e altresì nota come “puntura ad occhiello”, prevede la formazione di due tunnel permanenti di tessuto cicatriziale fra la cute del paziente e la fistola e l’utilizzo di un particolare ago-fistola avente la punta smussata. Tale ago smussato deve essere introdotto nel relativo tunnel e perforare la fistola. L’ago-fistola smussato, se correttamente inserito nel tunnel, non crea danni al tessuto adiacente poiché non è tagliente. Pertanto la metodologia “BUTTONHOLE” consente di ridurre il tempo di emostasi, di attenuare il dolore e di prolungare i tempi di utilizzo della fistola come accesso vascolare. Gli svantaggi di tale metodologia sono strettamente correlati alla necessità di disporre di operatori di comprovata esperienza in detta tecnica d’incannulamento. Infatti, l’inserimento degli aghi smussati nei tunnel deve essere estremamente preciso per evitare danneggiamenti a detti tunnel affinché questi ultimi siano riutilizzabili per ogni successiva dialisi. Inoltre è necessario non danneggiare la fistola, nella quale l’ago-fistola deve essere inserito secondo una direzione parallela alla fistola stessa per evitare di fuoriuscire da quest’ultima dalla parte opposta a quella in cui è entrato. Risulta evidente che l’elevato ricambio di personale infermieristico negli ospedali limita concretamente l’affermarsi di detta metodologia.
Ne consegue che vi sia la necessità di sopperire alla mancanza di esperienza dell’operatore per poter estendere i vantaggi della metodologia “BUTTONHOLE” al maggior numero di pazienti dializzati.
Il trattamento di dialisi prevede che il prelievo del sangue dall’organismo e il successivo inserimento del sangue depurato avvenga con una pressione elevata. Pertanto gli aghi fistola inseriti per prelevare il sangue da depurare e per reimmetere il sangue depurato nell’organismo devono venire fissati alla cute del paziente, altrimenti si rischia che tali aghi escano spontaneamente dalla fistola con conseguente spargimento notevoli quantità di sangue ed elevato rischio biologico. Tipicamente tali aghi-fistola sono fissati al corpo per mezzo di cerotti di notevoli dimensioni. Solitamente, ne sono previsti almeno due o tre per ogni ago-fistola di cui uno viene posizionato in corrispondenza della farfalla ed almeno uno lungo il tubo.
Lo scopo della presente invenzione consiste nel ridurre e/o eliminare i sopra citati svantaggi relativi alle metodologie di dialisi note.
In particolare l’obiettivo principale della presente invenzione è di sopperire alla mancanza di esperienza di operatore addetto all’inserimento di aghi-fistola smussati previsto nella metodologia “BUTTONHOLE”.
Un ulteriore obiettivo della presente invenzione è di proporre un dispositivo di ausilio all’inserimento di un ago-fistola in una fistola, attraverso un’apertura di un tunnel di tessuto cicatriziale ricavato fra la cute di un paziente e la fistola, che sia semplice, affidabile e di costi relativamente contenuti rispetto allo scopo che s’intende perseguire.
Lo scopo suindicato viene ottenuto con un dispositivo in accordo con la rivendicazione indipendente.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE:
La Fig. 1 è una vista prospettica di una prima forma di realizzazione del dispositivo secondo dell'invenzione;
Le Fig. 2 e 3 sono viste, rispettivamente posteriore e anteriore del dispositivo di Fig. 1;
le Figg.4 e 5 sono viste in sezione del dispositivo di Fig.1 rispettivamente secondo il piano IV-IV e V-V di Fig.3;
la Fig. 6 è una vista prospettica di una seconda forma di realizzazione dell'invenzione;
le Figg. 7 e 8 sono viste, rispettivamente superiore e anteriore, non in scala del dispositivo di Fig.6.
le Figg. 9 e 10 sono viste in sezione del dispositivo di Fig. 6 rispettivamente secondo il piano IX-IX e X-X di Fig.8;
le Figg. 11 e 12 sono viste in sezione, in scala ingrandita, del dispositivo di Fig. 6 rispettivamente secondo il piano XI-XI e XII-XII di Fig.7;
la Fig. 13 è una vista prospettica di una terza forma di realizzazione dell'invenzione.
le Figg. 14 e 15 sono viste, rispettivamente superiore e anteriore, non in scala del dispositivo di Fig.13.
la Fig.16 è una vista superiore e posteriore del dispositivo di Fig.13.
le Fig.17 e 18 sono viste prospettiche del dispositivo di Fig.13 a cui è associato un ago-fistola smussato;
la Fig. 19 è una vista laterale del dispositivo di Fig. 17 a cui è associato un agofistola smussato;
le Fig. 20-21 sono viste prospettiche di una quarta forma di realizzazione del dispositivo secondo l’invenzione cui è associato un ago-fistola smussato; e le Figg. 22-23 sono viste frontali del dispositivo di Fig. 20 a cui è associato un agofistola smussato.
Nelle varie figure 1-19, i componenti identici sono designati dagli stessi riferimenti numerici della seguente descrizione delle varie forme di realizzazione dell’invenzione e sottintenderanno simili caratteristiche a meno che non sia altrimenti indicato. In tali figure si è indicato con 100 un dispositivo di ausilio all’inserimento di un ago-fistola 200 in una fistola attraverso un’apertura di un tunnel di tessuto cicatriziale ricavato fra la cute di un paziente e la fistola come previsto nella metodologia di dialisi “BUTTONHOLE". Il dispositivo 100 comprende: - una superficie di appoggio 3 per contattare la cute del paziente in prossimità di detta apertura di detto tunnel;
- una superficie di guida 1 collegata a detta superficie di appoggio 3 e comprendente mezzi di guida 2 predisposti per, quando la superficie di appoggio 3 contatta la cute e l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2, consentire uno scorrimento guidato dell’ago-fistola 200, rispetto ai mezzi di guida 2 lungo una direzione d’incannulamento W, sostanzialmente rettilinea; e
- un mirino 5 comprendente una parete concava 53 per contattare, almeno parzialmente, una sezione laterale di una porzione 201 dell’ago-fistola 200 inseribile in detta apertura di detto tunnel (ossia l’ago 201 compreso in detto agofistola 200), il mirino 5 essendo disposto in corrispondenza di un bordo 6 di detta superficie di guida 1 ed in corrispondenza dei mezzi di guida 2, affinché la parete concava 53 del mirino 5 sia disposta in corrispondenza dell’apertura del tunnel quando la superficie di appoggio 3 contatta la cute del paziente, in cui quando l’ago-fistola 200, a seguito del relativo scorrimento sui mezzi di guida 2 lungo detta direzione d’incannulamento W verso detto bordo 6, presenta una punta 204 della porzione 201 inseribile dell’ago-fistola 200 in corrispondenza di detto bordo 6 della superficie di guida 1 interessato dal mirino 5, la parete concava 53 del mirino 5 circonda e contatta, almeno parzialmente, detta punta 204, per guidare l’inserimento della punta 204 e, conseguentemente della porzione inseribile 201 dell’ago-fistola 200, in detta apertura.
Lo scorrimento guidato dell’ago-fistola 200 avviene lungo il relativo asse longitudinale principale.
Preferibilmente la parete concava 53, sarà conformata come la parete interna arcuata di un arco circolare. Ovviamente il raggio di tale arco sarà lievemente maggiore di quello della porzione inseribile 201 dell’ago-fistola 200.
Secondo un aspetto particolarmente preferito il dispositivo 100 comprende ulteriormente mezzi di regolazione 7, 8 per regolare l’inclinazione della superficie di guida 1 rispetto alla superficie di appoggio 3 per far coincidere sostanzialmente detta direzione d’incannulamento W e un asse longitudinale principale di detto tunnel.
Preferibilmente i mezzi di regolazione 7, 8 sono predisposti per regolare detta inclinazione della superficie di guida 1 da un angolo di 0° ad un angolo di 80°, preferibilmente da 0 a 60° vantaggiosamente da 0° a 50°. Ciò, poiché solitamente il tunnel viene creato inserendo ripetutamente un ago-fistola con punta tagliente nello stesso punto con un’inclinazione di circa 45° rispetto alla cute. Una volta che la punta 204 ha percorso tutto il tunnel e ha perforato la fistola, è necessario ridurre detta inclinazione ad un valore prossimo a 0° perché la punta 204 deve essere introdotta più a fondo nella fistola e proseguendo l’incannulamento con un angolo molto maggiore di 0° si rischierebbe di forare nuovamente la fistola dal lato opposto arrecando un trauma al paziente. Preferibilmente l’asse Z di rotazione relativa fra superficie di guida e la superficie di appoggio 3 passa per detto bordo 6 della superficie di guida (Fig.13).
Vantaggiosamente come nelle forme di realizzazione illustrate, il dispositivo comprende una prima piastra 50 che presenta da un relativo lato la superficie di appoggio 3 ed una seconda piastra 60 che presenta da un relativo lato la superficie di guida 1. Per consentire di variare l’angolo d’inclinazione fra dette due superfici 1, 3, la seconda piastra 60 è collegata alla prima piastra 50 da un bordo comune 6 (per il quale preferibilmente passa detto asse Z di rotazione) o è incernierata alla prima piastra 50. In tal caso i mezzi di regolazione 7,8 comprendono vantaggiosamente almeno un arco 7 che si origina dalla prima piastra 50 dal lato opposto alla superficie di appoggio 3 con detto arco 7 avente vertice passante per il bordo 6 della superficie di guida 1 ed avendo almeno una delle pareti arcuate interessata da una cremagliera 77. La seconda piastra 60 comprende, per ogni arco 7 previsto, un’apertura 8 in cui sia inseribile detto arco 7. Tale apertura può essere dotata di un elemento di fermo 88 per impegnare amovibilmente la cremagliera (vedere Figg. 5 e 9) per fissare la mutua disposizione della prima e della seconda piastra 50, 60 (e quindi l’inclinazione della superficie di guida 1 rispetto alla superficie di appoggio 3).
Preferibilmente detto arco 7 riporta un goniometro (non illustrato) per visualizzare l’angolo d’inclinazione.
Vantaggiosamente il dispositivo 100 comprende mezzi di bloccaggio 9 predisposti per bloccare (preferibilmente in maniera reversibile) l’ago-fistola 200, quando quest’ultimo è in appoggio sui mezzi di guida 2 e, a seguito dello scorrimento lungo detta direzione d’incannulamento W, la relativa punta sporge dal bordo 6 della superficie di guida. Ciò permette di bloccare l’ago-fistola 200 al dispositivo 100 quando la relativa punta 204 è stata inserita nell’apertura del tunnel ed è inserita in detta fistola.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione (Figg. 13-18) i mezzi di bloccaggio 9 comprendono un elemento di bloccaggio 9, preferibilmente a sviluppo longitudinale, avente: un primo estremo 91, una porzione intermedia 92, ed un secondo estremo 93 opposto a detto primo estremo 91. Il secondo estremo 93 porta primi mezzi di accoppiamento 95 ed il relativo primo estremo 91 è fissato alla superficie di guida 1, da un primo lato dei mezzi di guida 2, con l’elemento bloccaggio 9 disponibile, rispetto alla superficie di guida 1, in una prima disposizione di apertura in cui l’ago-fistola 200 può essere disposto in appoggio sui mezzi di guida 2, e in una seconda disposizione di chiusura in cui, quando l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2, la porzione intermedia 92 dell’elemento di bloccaggio 9 è disposta trasversalmente rispetto ai mezzi di guida 2 per accoppiare amovibilmente i primi mezzi di accoppiamento 95 con secondi mezzi di accoppiamento 94 su compresi in detta superficie di guida 1 e disposti da un secondo lato dei mezzi di guida 2 opposto a detto primo lato. La porzione intermedia 92 comprende una regione di bloccaggio 96 per, quando l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2, e i primi e i secondi mezzi di accoppiamento 93, 94 sono fra loro accoppiati (ossia quando l’elemento di bloccaggio è nella relativa disposizione di chiusura) premere l’ago-fistola 200 contro i mezzi di guida 2 per evitarne lo scorrimento su tali mezzi di guida 2. Come visibile nella Fig. 18, tale regione di bloccaggio 96 prevede una parete conformata come una sezione interna longitudinale di un tubo, ovviamente di diametro lievemente maggiore a quello dell’ago-fistola 200, in particolare della tubazione compresa nell’ago-fistola 200.
Per consentire dette disposizioni dell’elemento di bloccaggio 9, detto primo estremo 91 dell’elemento di bloccaggio 9 può essere incernierato alla superficie di guida 1. Secondo una forma di realizzazione alternativa, l’elemento di bloccaggio 9 ha il relativo primo estremo fissato alla superficie di guida 2 senza possibilità di movimentazione rispetto a quest’ultima, e in corrispondenza di detto primo estremo 91, presenta una cedevolezza da consentire dette disposizioni.
Preferibilmente i mezzi di guida 2 possono comprendere un binario disposto parallelamente alla direzione d’incannulamento W, in cui un elemento d’impegno sia scorrevolmente inseribile. In tal caso detto elemento d’impegno può essere opportunamente previsto in detto ago-fistola 200.
Secondo un aspetto vantaggioso dell’invenzione, i mezzi di bloccaggio 9 sono predisposti per bloccare l’ago-fistola 200 anche quando quest’ultimo è in appoggio sui mezzi di guida 2 con la relativa punta 204 disposta sulla superficie di guida 1, come mostrato in Fig. 18. Ciò consente di mettere in sicurezza l’ago-fistola 200 scongiurando possibili punture all’operatore durante le fasi terminali della dialisi ed di abbassare conseguentemente il rischio biologico per l’operatore. A tale scopo, l’elemento di bloccaggio 9 può comprendere vantaggiosamente almeno una sporgenza (non mostrata) per, quando l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2 con la relativa punta 204 disposta sulla superficie di guida 1 e i primi e i secondi mezzi di accoppiamento 93, 94 sono fra loro accoppiati, premere un’ala 206 di una farfalla di presa di detto l’ago-fistola, contro la superficie di guida 1 per evitare lo scorrimento dell’ago-fistola su tali mezzi di guida 2.
Preferibilmente, quando è previsto l’elemento di bloccaggio 9 longitudinale, i mezzi di bloccaggio 9 prevedono delle alette 14 che si originano dalla porzione intermedia 92 di detto elemento di bloccaggio 9 e si estendono verso un ulteriore bordo della superficie di guida 1, opposto al bordo 6 interessato dal mirino 5. Ognuna di tali alette 14 presentano detta sporgenza rivolta verso la superficie di guida 1 che è predisposta per premere un’ala 206 della farfalla di presa di detto l’ago-fistola 200, contro la superficie di guida 1 per evitare lo scorrimento dell’ago-fistola 200 in appoggio su tali mezzi di guida 2 con la relativa punta 204 disposta sulla superficie di guida 1 e i primi e i secondi mezzi di accoppiamento 93, 94 sono fra loro accoppiati.
È altresì preferibile che i mezzi di bloccaggio 9 siano costituiti da due elementi di bloccaggio 9 (illustrati nelle Figg. 1-5) disposti sulla superficie di guida 1 da lati opposti e simmetricamente rispetto ai mezzi di guida 2, e quindi anche alla direzione d’incannulamento W. Ognuno di tali elementi di bloccaggio 9 comprende una relativa prima parete 97 che preferibilmente si origina pressoché verticalmente da detta superficie di guida 1 e una relativa seconda parete 98 che si origina dalla prima parete e che è sostanzialmente parallela alla superficie di appoggio 3. Le due pareti 97, 98 di ogni elemento di bloccaggio 9 definiscono, congiuntamente con la superficie di guida 1, un canale aperto 75 (Fig. 4) in cui un’ala 206 della farfalla di presa di detto l’ago-fistola 200 può essere scorrevolmente inserita quando l’agofistola 200 è in appoggio su mezzi di guida 2. La seconda parete 98 di tali elementi di bloccaggio 9 prevede, internamente, almeno una sporgenza 99, rivolta verso la superficie di guida 1 ed inclinata verso il bordo 6 di tale superficie di appoggio. Tali sporgenze, quando l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2, premono detta ala 206 contro la superficie di guida 1 evitando lo scorrimento dell’ago-fistola 200 su tali mezzi di guida 2 bloccando quindi amovibilmente l’ago-fistola 200. Se sono presenti più sporgenze 99 esse sono preferibilmente equidistanti fra loro. Secondo un relativo aspetto particolarmente vantaggioso, il dispositivo 100 comprende ulteriormente mezzi di fissaggio 10 per fissare il dispositivo 100 al corpo del paziente con la superficie di appoggio 3 a contatto della cute del paziente in prossimità dell’apertura del tunnel e con la parete concava 53 del mirino 5 in corrispondenza di detta apertura.
Secondo illustrata secondo un relativo aspetto, l’invenzione prevede che i mezzi di fissaggio 10 possano comprendere una superficie di appoggio 3 adesiva. Ciò può essere ottenuto utilizzando, per la produzione del dispositivo 100, un cerotto biadesivo. Tale cerotto avendo un relativo spessore ed essendo flessibile e comprimibile, può compensare eventuali irregolarità della cute del paziente garantendo un migliore accoppiamento della superficie di appoggio 3 con la cute e di conseguenza un accurato posizionamento del mirino 3 in corrispondenza dell’apertura del tunnel. Opzionalmente, come illustrato nelle Figg.20-23, i mezzi di fissaggio 10, possono comprendere ulteriori superfici adesive 13 che si originano da detta superficie di appoggio 3 adesiva, in corrispondenza di relativi lati opposti non interessati dal mirino 5, e che si estendono lateralmente ad essa rispetto alla direzione d’incannulamento W. Preferibilmente, quando sono presenti detta prima e seconda piastra 50, 60, i mezzi di fissaggio 10 comprendono un cerotto adesivo 78 avente un’estensione maggiore di quella della prima piastra 50. Tale cerotto è apposto inferiormente a detta prima piastra 50 in modo tale da non estendersi oltre il bordo 6 della superficie di appoggio 3 per definire almeno due falde laterali 110 che sporgono da detta prima parete 50 lateralmente rispetto alla direzione d’incannulamento W. Tale forma di realizzazione, quando sono presenti detti mezzi di bloccaggio 9, permette comunque di diminuire la superficie di cute interessata da adesivi rispetto all’arte nota.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle Figg. 1-18 i mezzi di fissaggio 10 prevedono due braccetti arcuati 10, preferibilmente flessibili, che si originano da lati opposti della superficie di appoggio 3, non interessati dal mirino 5. I braccetti 10 si estendono lateralmente ad essa rispetto alla direzione d’incannulamento W in corrispondenza del mirino 5. Ognuno dei braccetti 10 di Fig. 1-5 porta un elemento di aggancio 11 che può accoppiarsi con un elastico per fissare il dispositivo ad un arto, superiore o posteriore, del paziente interessato dalla fistola. Nelle forme di realizzazione di cui alle Figg. 6-18 i mezzi di fissaggio 10 sono costituiti da due braccetti flessibili 10, fra loro accoppiabili in maniera reversibile e regolabile e che, congiuntamente alla superficie di appoggio 3 hanno un’estensione tale da, quando i braccetti 10 sono accoppiati, circondare un arto, inferiore o superiore, per fissare il dispositivo 100 a tale arto. Per regolare l’accoppiamento fra i due braccetti 10 ognuno di essi porta un elemento di accoppiamento 30, 31 fra loro accoppiabili (vedere Fig. 7), come una zigrinatura 33 (Fig.12) e un passaggio 34 (Fig.11) in cui è inseribile il braccetto 10 in corrispondenza della zigrinatura 33. Il passaggio presenta una parete mobile uncinata 36 per accoppiarsi con la zigrinatura in maniera analoga al dispositivo di chiusura delle fascette per elettricista. In alternativa gli elementi di accoppiamento 30, 31 possono essere costituiti dalle due parti, uncinata e ad anelli, di un velcro.
Se il dispositivo deve essere utilizzato per una fistola creata in un arto superiore, i braccetti 10 saranno più corti e più arcuati, se invece deve essere usato per una fistola ottenuta in arto inferiore i braccetti 10 saranno più lunghi e meno arcuati. Risulta particolarmente vantaggioso un dispositivo 100 secondo l’invenzione ulteriormente comprendente almeno un riscontro 12 (visibile nelle Figg. 1, 3, 4 e 17-18 e 20-23) sporgente da detta superficie di guida 1 in prossimità del citato bordo 6 di detta superficie di guida 1. Tale riscontro 12 è disposto ad una distanza, dal bordo 6 di detta superficie di guida 1, tale da, quando l’ago-fistola 200 scorre in appoggio lungo i mezzi di guida 2 lungo detta direzione d’incannulamento W verso detto bordo 6 della superficie di guida 1, riscontrare inferiormente un bordo inferiore di un’ala 206 della farfalla di presa di detto l’ago-fistola 200 per fungere da fine corsa per lo scorrimento dell’ago-fistola 200. Ciò scongiura i traumi causati al paziente da un incannulamento eccessivamente profondo.
In almeno una forma di realizzazione del dispositivo, la superficie di guida 1 comprende una scala graduata (non mostrata) disposta parallelamente a detta direzione d’incannulamento W per consentire la valutazione visiva della profondità d’incannulamento dell’ago-fistola 200, quando esso scorre lungo i mezzi di guida 2 lungo detta direzione d’incannulamento W verso detto bordo 6 della superficie di guida 1 con la punta 204 dell’ago-fistola 200 disposta oltre tale bordo 6.
Tale scala graduata consente di valutare di quanto è penetrata la punta dell’agofistola nella fistola per evitare che l’ago fuoriesca dalla fistola dal lato opposto a quello in cui vi è entrato.
L’angolo orientabile e la scala graduata consentono all’operatore di annotarsi per ogni paziente l’inclinazione e la lunghezza del tunnel e di predisporre l’ago-fistola opportunamente inclinato, rispetto alla cute, direzionandolo lungo l’asse del tunnel. Ciò, consente inoltre all’operatore di prestare particolare attenzione nel momento in cui la punta dell’ago, avendo percorso tutto il tunnel, si trova a contatto con la parete esterna della fistola e quando subito dopo aver forato tale parete è necessario disporre l’ago-fistola 200 pressoché parallelo alla cute per introdurlo ulteriormente nella fistola.
È quindi particolarmente preferito un dispositivo 100 che prevede la regolazione dell’inclinazione della superficie di guida 1 rispetto alla superficie di appoggio, in particolare quando previsti sia il goniometro sia la scala graduata.
Ovviamente il dispositivo 100 può anche essere utilizzato con aghi-fistola taglienti per la creazione del tunnel o per eseguire la dialisi con la metodica classica.
S’intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti di natura pratico-applicativa s’intendono rientranti nell’ambito protettivo dell’invenzione come sopra descritto e nel seguito rivendicato.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di ausilio all’inserimento di un ago-fistola 200 in una fistola attraverso un’apertura di un tunnel di tessuto cicatriziale ricavato fra la cute di un paziente e la fistola, il dispositivo 100 comprendente: - una superficie di appoggio 3 per contattare la cute del paziente in prossimità di detta apertura di detto tunnel, - una superficie di guida 1 collegata a detta superficie di appoggio 3 e comprendente mezzi di guida 2 predisposti per, quando la superficie di appoggio 3 contatta la cute e l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2, consentire uno scorrimento guidato dell’ago-fistola 200 rispetto ai mezzi di guida 2 lungo una direzione d’incannulamento W, sostanzialmente rettilinea; - un mirino 5 comprendente una parete concava 53 per contattare, almeno parzialmente, una sezione laterale di una porzione 201 dell’ago-fistola 200 inseribile in detta apertura di detto tunnel, il mirino 5 essendo disposto in corrispondenza di un bordo 6 di detta superficie di guida 1 ed in corrispondenza dei mezzi di guida 2, affinché la parete concava 53 del mirino 5 sia disposta in corrispondenza dell’apertura del tunnel quando la superficie di appoggio 3 contatta la cute del paziente, in cui quando l’ago-fistola 200, a seguito del relativo scorrimento sui mezzi di guida 2 lungo detta direzione d’incannulamento W verso detto bordo 6, presenta una punta 204 della porzione 201 inseribile dell’ago-fistola 200 in corrispondenza di detto bordo 6 della superficie di guida 1 interessato dal mirino 5, la parete concava 53 del mirino 5 circonda e contatta, almeno parzialmente, detta punta 204, per guidare l’inserimento della punta 204 e, conseguentemente della porzione inseribile 201 dell’ago-fistola 200, in detta apertura. . Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, ulteriormente comprendente mezzi di regolazione 7, 8 per regolare l’inclinazione della superficie di guida 1 rispetto alla superficie di appoggio 3 per far coincidere sostanzialmente detta direzione d’incannulamento W e un asse longitudinale principale di detto tunnel. . Dispositivo secondo la rivendicazione precedente in cui i mezzi di regolazione 7, 8 sono predisposti per regolare detta inclinazione della superficie di guida 1 da un angolo di 0° ad un angolo di 80°. . Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ulteriormente comprendente mezzi di bloccaggio 9 predisposti per bloccare l’ago-fistola 200, quando quest’ultimo è in appoggio sui mezzi di guida 2 e, a seguito dello scorrimento lungo detta direzione d’incannulamento W, la relativa punta sporge dal bordo 6 della superficie di guida. . Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di bloccaggio 9 comprendono un elemento di bloccaggio 9 avente: un primo estremo 91, una porzione intermedia 92, ed un secondo estremo 93 opposto a detto primo estremo 91 e portante primi mezzi di accoppiamento 95, con il relativo primo estremo 91 fissato alla superficie di guida 1, da un primo lato dei mezzi di guida 2, con l’elemento bloccaggio 9 disponibile, rispetto alla superficie di guida 1, in una prima disposizione di apertura in cui l’ago-fistola 200 può essere disposto in appoggio sui mezzi di guida 2, e in una seconda disposizione di chiusura in cui, quando l’agofistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2 la porzione intermedia 92 dell’elemento di bloccaggio 9 è disposta trasversalmente rispetto ai mezzi di guida 2 per accoppiare i primi mezzi di accoppiamento 95 con secondi mezzi di accoppiamento 94 compresi in detta superficie di guida 1, e disposti da un secondo lato dei mezzi di guida 2 opposto a detto primo lato, in cui la porzione intermedia 92 comprende una regione di bloccaggio 96 per, quando l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2 ed i primi e i secondi mezzi di accoppiamento 93, 94 sono fra loro accoppiati, premere l’ago-fistola 200 contro i mezzi di guida 2 per evitarne lo scorrimento su tali mezzi di guida 2. . Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 4-5, in cui i mezzi di bloccaggio 9 sono predisposti per bloccare l’ago-fistola 200 anche quando quest’ultimo è in appoggio sui mezzi di guida 2 con la relativa punta 204 disposta sulla superficie di guida 1. . Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 5-6, in cui i mezzi di bloccaggio 9 comprendono almeno una sporgenza per, quando l’ago-fistola 200 è in appoggio sui mezzi di guida 2 con la relativa punta 204 disposta sulla superficie di guida 1 e i primi e i secondi mezzi di accoppiamento 93, 94 sono fra loro accoppiati, premere, contro la superficie di guida 1, un’ala 206 di una farfalla di presa di detto l’ago-fistola 200, per evitare lo scorrimento dell’ago-fistola 200 su tali mezzi di guida 2. . Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ulteriormente comprendente mezzi di fissaggio 10 per fissare il dispositivo 100 al corpo del paziente con la superficie di appoggio 3 a contatto della cute del paziente in prossimità dell’apertura del tunnel e con la parete concava 53 del mirino 5 in corrispondenza di detta apertura. . Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ulteriormente comprendente almeno un riscontro 12 sporgente da detta superficie di guida 1 in prossimità del citato bordo 6 di detta superficie di guida 1, il riscontro essendo ad una distanza dal bordo 6 di detta superficie di guida 1 tale da, quando l’ago-fistola 200 scorre lungo i mezzi di guida 2, lungo detta direzione d’incannulamento W verso detto bordo 6 della superficie di guida 1, riscontrare inferiormente un bordo inferiore di un’ala 206 della farfalla di presa di detto l’ago-fistola 200 per fungere da fine corsa per lo scorrimento dell’ago-fistola 200 ed evitare traumi al paziente. . Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie di guida 1 comprende una scala graduata, disposta parallelamente a detta direzione d’incannulamento W, per consentire la valutazione visiva della profondità d’incannulamento dell’ago-fistola 200 quando l’ago-fistola 200 scorre lungo i mezzi di guida 2, lungo detta direzione d’incannulamento W verso detto bordo 6 della superficie di guida 1, con la punta 204 dell’ago-fistola 200 disposta oltre tale bordo 6.
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