ITBO20130382A1 - Sistema e metodo di illuminazione - Google Patents

Sistema e metodo di illuminazione

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ITBO20130382A1
ITBO20130382A1 IT000382A ITBO20130382A ITBO20130382A1 IT BO20130382 A1 ITBO20130382 A1 IT BO20130382A1 IT 000382 A IT000382 A IT 000382A IT BO20130382 A ITBO20130382 A IT BO20130382A IT BO20130382 A1 ITBO20130382 A1 IT BO20130382A1
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IT
Italy
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led
value
signal
branch
driving signal
Prior art date
Application number
IT000382A
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English (en)
Inventor
Daniele Maria Bertin
Original Assignee
Calzoni Srl
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    • H05BELECTRIC HEATING; ELECTRIC LIGHT SOURCES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; CIRCUIT ARRANGEMENTS FOR ELECTRIC LIGHT SOURCES, IN GENERAL
    • H05B45/00Circuit arrangements for operating light-emitting diodes [LED]
    • H05B45/40Details of LED load circuits
    • H05B45/44Details of LED load circuits with an active control inside an LED matrix
    • HELECTRICITY
    • H05ELECTRIC TECHNIQUES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • H05BELECTRIC HEATING; ELECTRIC LIGHT SOURCES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; CIRCUIT ARRANGEMENTS FOR ELECTRIC LIGHT SOURCES, IN GENERAL
    • H05B45/00Circuit arrangements for operating light-emitting diodes [LED]
    • H05B45/30Driver circuits
    • H05B45/37Converter circuits
    • H05B45/3725Switched mode power supply [SMPS]
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    • H05B45/50Circuit arrangements for operating light-emitting diodes [LED] responsive to malfunctions or undesirable behaviour of LEDs; responsive to LED life; Protective circuits
    • H05B45/52Circuit arrangements for operating light-emitting diodes [LED] responsive to malfunctions or undesirable behaviour of LEDs; responsive to LED life; Protective circuits in a parallel array of LEDs
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
“SISTEMA E METODO DI ILLUMINAZIONE”
La presente invenzione ha per oggetto un sistema ed un metodo di illuminazione, in particolare un sistema ed un metodo per l’illuminazione di un area di atterraggio per aeromobili.
La presente invenzione trova particolare applicazione nel settore dell’aeronautica e nel settore militare, più precisamente nell’illuminazione di piste di atterraggio di aeromobili che necessitino sia di un illuminazione a luce visibile che infrarossa.
Nella tecnica nota ciascuna lampada di visualizzazione per aree di atterraggio può comprendere una pluralità di tipologie di LED (differenti per colore o per frequenza irradiata) ciascuna provvista di regolatori elettronici indipendenti su circuiti elettrici separati, in modo da poterli controllare in intensità. Si noti che i regolatori possono essere interni alla lampada o esterni ad essa. In quest’ultimo caso i cavi elettrici di connessione devono avere i conduttori necessari ad ognuno dei due circuiti elettrici.
Come detto, la soluzione ha particolare importanza nelle luci che sono impiegate per illuminare o segnalare piste di volo sia a terra che su navi per l’atterraggio di aeromobili. Infatti, in questa applicazione, specialmente per uso militare, può essere richiesto di fornire una illuminazione sia a luce visibile che ad infrarosso, in considerazione del fatto che per l’atterraggio notturno risulta particolarmente efficace la visione tramite visori notturni.
Svantaggiosamente, tuttavia, le soluzioni note risultano particolarmente costose ed ingombranti per la necessità di ridondanza nella componentistica.
Inoltre, per la necessità di controllare ciascuna tipologia di LED con elettronica dedicata, ciascuna lampada presenta generalmente una pluralità di circuiti elettronici, il che rende la lampada oltre che costosa poco affidabile.
Peraltro, quando la regolazione dell’intensità per ciascuna tipologia è effettuata al di fuori della lampada, sono necessarie due linee indipendenti di conduttori elettrici per alimentarle, il che, nel caso dell’illuminazione di piste o superfici di atterraggio diventa uno svantaggio importante.
Scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un sistema di illuminazione, in particolare una lampada a LED, in grado di controllare indipendentemente due sorgenti luminose a LED in modo semplice ed economico.
Inoltre, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un sistema di illuminazione, in particolare una lampada a LED, poco ingombrante ed affidabile.
Ancora, scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un metodo di illuminazione, in particolare un metodo di illuminazione di un’area di atterraggio per aeromobili, particolarmente efficiente e versatile. Detti scopi sono raggiunti da un sistema e da un metodo di illuminazione secondo una o più delle unite rivendicazioni.
In particolare, detti scopi sono raggiunti da un sistema di illuminazione comprendente almeno un primo LED, almeno un secondo LED, di tipologia diversa rispetto a detto primo LED ed un circuito di alimentazione di detto primo e detto secondo LED.
Secondo l’invenzione il circuito di alimentazione presenta almeno un primo ramo su cui detto primo LED è montato con una polarità positiva, almeno un secondo ramo, disposto in parallelo al primo, su cui detto secondo LED è montato con una polarità negativa ed un gruppo di alimentazione predisposto per generare un segnale di pilotaggio del circuito (in corrente o tensione) e comprendente un’unità di controllo configurata per variare il valore del segnale di pilotaggio in funzione di un comando, impartito da un operatore, rappresentativo di una prefissata condizione di funzionamento del sistema.
Vantaggiosamente, il primo LED ed il secondo LED possono essere pilotati in modo indipendente attraverso un unico circuito, un unico alimentatore ed un unico conduttore elettrico, con notevoli vantaggi economici e di semplicità di realizzazione del sistema di illuminazione (ovvero della lampada).
Più precisamente, il sistema comprende un modulo di interfaccia accessibile da un operatore e predisposto per consentirgli di selezionare una pluralità di condizioni di funzionamento del sistema di illuminazione. Con l’espressione “condizioni di funzionamento” si intende nel presente testo la possibilità di selezionare quale LED, ovvero ramo, alimentare (se il primo o il secondo), con quale intensità luminosa e per quanto tempo. Dunque, il modulo di interfaccia è configurato per generare almeno un segnale rappresentativo della condizione di funzionamento selezionata. L’unità di controllo è associata al modulo di interfaccia e configurata variare l’andamento (o il valore) del segnale di pilotaggio in funzione del suddetto segnale generato dal modulo di interfaccia.
Preferibilmente il segnale di pilotaggio è in corrente in modo da garantire la intensità luminosa anche al variare delle caratteristiche elettriche tensione-corrente dei dispositivi LED.
Si noti inoltre che, preferibilmente, il segnale di pilotaggio presenta un andamento ciclico in cui ciascun ciclo è suddiviso in un primo periodo, di alimentazione del primo LED, ed un secondo periodo, di alimentazione del secondo LED.
Vantaggiosamente, in tal modo l’unità di controllo può agire indistintamente sul primo o sul secondo periodo del segnale per controllare l’intensità e l’accensione del primo e del secondo LED in modo indipendente.
Preferibilmente, inoltre, tale segnale di pilotaggio presenta una frequenza non rilevabile dall’occhio umano (ovvero superiore a 80 Hz, preferibilmente maggiore o uguale a 100 Hz), al fine di determinare un’impressione di accensione stabile del primo e del secondo LED.
A tale frequenza corrisponde dunque un tempo ciclo inferiore a 10ms (che può essere costante, ovvero periodico, oppure variare da ciclo a ciclo). Vantaggiosamente, l’alta frequenza del segnale di pilotaggio consente di mantenere nell’osservatore l’impressione di un’illuminazione continua (ovvero stabile) di entrambi i LED (ovvero di entrambi i rami).
Preferibilmente, l’unità di controllo è configurata per variare il valore del segnale di pilotaggio, nel primo periodo (di ciascun ciclo) tra un valore nullo ed un valore positivo massimo e, nel secondo periodo (di ciascun ciclo), tra un valore nullo ed un valore negativo minimo.
Più precisamente, il segnale di pilotaggio, in ciascun primo e secondo periodo, definisce un’onda variabile in un prefissato intervallo di tempo tra una valore di picco ed un valore nullo (minore o uguale al rispettivo primo o secondo intervallo).
L’unità di controllo è configurata per variare la durata del prefissato intervallo di tempo e/o il valore di picco al fine di modificare l’intensità luminosa del primo e/o del secondo LED in funzione di detto segnale generato dal modulo di interfaccia.
In altre parole, l’unità di controllo è configurata per parzializzare il segnale di pilotaggio nel primo o nel secondo intervallo, dal punto di vista temporale (durata del prefissato intervallo di tempo) e/o dal punto di vista dell’ampiezza (valore di picco) al fine di governare in modo indipendente l’intensità del primo e del secondo LED.
A tale proposito, il modulo di interfaccia comprende almeno un modulo di regolazione dell’intensità luminosa del primo e del secondo LED azionabile da un operatore per selezionare un valore l’intensità luminosa del primo o del secondo LED variabile tra un valore minimo ed un valore massimo.
Preferibilmente, il modulo di regolazione è parte di un pannello di controllo del modulo di interfaccia.
Tale modulo di regolazione dell’intensità luminosa è dunque configurato per generare un segnale rappresentativo dell’intensità luminosa desiderata (ed impostata) dall’operatore e per inviare tale segnale all’unità di controllo.
Preferibilmente, il modulo di regolazione è configurato per un primo ed un secondo segnale, uno relativo al primo (o ai primi) LED ed uno relativo al secondo (o ai secondi) LED.
Più precisamente, il modulo di regolazione comprende due organi di regolazione, ciascuno dedicato rispettivamente al primo o al secondo LED, azionabili dall’operatore per inviare all’unità di controllo il primo ed il secondo segnale.
A sua volta, l’unità di controllo è predisposta per ricevere tale segnale e configurata per variare la durata del prefissato intervallo di tempo e/o il valore di picco in funzione del valore di detto segnale rappresentativo dell’intensità luminosa ricevuto.
Più precisamente, l’unità di controllo è predisposta per ricevere il primo ed il secondo segnale ed è configurata per variare la durata del prefissato intervallo di tempo e/o il valore di picco sia nel primo che nel secondo intervallo (indipendentemente) in funzione del valore di detti segnali ricevuti dal modulo di regolazione (ovvero dal modulo di interfaccia).
In altre parole, l’unità di controllo è programmata per modulare automaticamente il segnale di pilotaggio variandone ampiezza e frequenza (intesa in tal caso come intervallo di tempo della singola onda) all’interno di ciascun primo e secondo intervallo (ovvero in ogni ciclo).
Preferibilmente, si noti che il sistema comprende una pluralità di primi LED, una pluralità di secondi LED rispettivamente montati in serie sul primo e sul secondo ramo.
Queste ed altre caratteristiche risulteranno essere maggiormente chiare dalla descrizione di una forma realizzativa preferita, ma non esclusiva, di un sistema di illuminazione, in particolare per aree di atterraggio di aeromobili, secondo quanto illustrato nelle unite figure, in cui:
- la figura 1 mostra una vista schematica di una zona di atterraggio per aeromobile provvista di un sistema di illuminazione secondo la presente invenzione;
- la figura 2 mostra una vista schematica di un sistema di illuminazione secondo la presente invenzione;
- le figure dalla 3 alla 6 mostrano viste schematiche di differenti forme di realizzazione di un sistema di illuminazione secondo la presente invenzione;
- le figure dalla 7 alla 10 mostrano grafici illustranti differenti forme di realizzazione del segnale di pilotaggio del circuito.
Con riferimento alle allegate figure, con il numero 1 è indicato un sistema di illuminazione, in particolare per aree di atterraggio di aeromobili, secondo la presente invenzione.
Il sistema 1 di illuminazione comprende almeno una lampada LED 2, in particolare una lampada per l’illuminazione di aree di atterraggio di aeromobili. Preferibilmente, tuttavia, il sistema 1 comprende una pluralità di lampade LED 2 tra loro collegate (in serie) e controllate mediante un unico pannello di controllo.
Con riferimento alle figure dalla 3 alla 6, si noti che viene illustrato un sistema 1 di illuminazione provvisto di un’unica lampada 2. Tuttavia, il sistema 1 secondo la presente invenzione è ugualmente realizzabile con una pluralità di lampade 2 montate in serie lungo un comune circuito elettrico 6, come illustrato in figura 2.
Dunque, il sistema 1 (per ciascuna lampada 2) comprende almeno un primo LED 4 ed un secondo LED 5, preferibilmente una pluralità di primi LED 4 ed una pluralità di secondi LED 5.
I primi LED 4 sono di tipologia differente rispetto ai secondi LED 5. In altre parole, i primi LED 4 si differenziano dai secondi LED 5 per la colorazione o per la frequenza di irradiazione.
Dunque, sia i primi 4 che i secondi LED 5 possono essere, ad esempio, di tipo infrarosso o visibile, quest’ultima tipologia differenziabile ad esempio in base al colore (che può essere rosso, giallo, verde, etc…).
Si noti che ciascuna di tali tipologie presenta una propria tensione di alimentazione (o tensione di soglia/ di giunzione) che la distingue dalle altre tipologie.
A titolo di esempio, i LED di tipo infrarosso presentano tensione di soglia più bassa di quelli di tipo visibile, la quale si attesta (in talune forme realizzative) ad un valore di circa 1,3 Volt contro valori variabili da circa 2 a circa 4 Volt dei LED visibili (es. rosso, giallo , verde, etc..).
Di conseguenza, il sistema 1 di illuminazione secondo la presente invenzione può comprendere una qualunque delle combinazioni tra le tipologie di LED sopra riportate.
Il primo 4 ed il secondo LED 5 sono dunque montati su uno stesso circuito di alimentazione 6 con polarità inversa. In particolare, il circuito di alimentazione 6 comprende almeno un primo ramo 7 su cui è montato il primo LED 4 ed un secondo ramo 8, parallelo al primo 7, su cui è montato il secondo LED 5.
Preferibilmente, sul primo ramo 7 è montata, in serie, una pluralità di primi LED 4.
Analogamente, sul secondo ramo 8, disposto in parallelo al primo ramo 7, una pluralità d secondi LED 5 sono montati in serie.
Dunque, il primo 7 ed il secondo ramo 8 sono elettricamente paralleli e presentano, ai propri capi 7a, 8a, una medesima tensione.
In altre parole, ciascuna lampada 2 comprende un circuito di alimentazione 6 provvisto di almeno un primo 7 ed un secondo ramo 8 su cui sono montati rispettivamente i primi 4 ed i secondi LED 5.
Si noti che, come già accennato sopra, i primi LED 4 ed i secondi LED 5 sono montati sul rispettivo ramo 7, 8 con polarità inversa.
In altre parole, i primi LED 4 presentano polarità inversa rispetto ai secondi LED 5. Nella forma realizzativa illustrata, i primi LED 4 presentano polarità positiva ed i secondi LED 5 polarità negativa.
Alternativamente, senza per questo perdere in generalità, la polarità dei primi 4 e secondi LED 5 potrebbe essere invertita.
Si noti che con l’espressione “polarità” ci si riferisce alla posizione dell’anodo e del catodo del singolo primo 4 o secondo LED 5 all’interno del rispettivo ramo 7, 8 del circuito di alimentazione 6.
In altre parole, i primi LED 4 ed i secondi LED 5 presentano anodo e catodo disposti in modo inverso al fine di consentire il passaggio di corrente solo quando quest’ultima presenta rispettivamente segno positivo negativo.
Dunque, quando la corrente (o la tensione) all’interno del circuito di alimentazione 6 è positiva il primo ramo 7 è attraversato dalla corrente tra i due capi 7a consentendo l’accensione dei primi LED 4. Al contrario, il secondo ramo 8 risulta “aperto” e i secondi LED 5 sono spenti.
Analogamente, quando la corrente (o la tensione) all’interno del circuito di alimentazione 6 è negativa il secondo ramo 8 è attraversato dalla corrente tra i due capi 8a consentendo l’accensione dei secondi LED 5. Al contrario, il primo ramo 7 risulta “aperto” e i primi LED 4 sono spenti.
Si noti che il circuito potrebbe essere provvisto di una pluralità di primi rami 7 ed una pluralità di secondi rami 8 (Figura 6) al fine di variare la corrente massima di alimentazione e di conseguenza l’intensità luminosa massima della lampada 2.
Inoltre, in considerazione del fatto che i primi LED 4 ed i secondi LED 5 sono di tipologia differente e possono richiedere un tensione di alimentazione molto diversa (nonché un’intensità luminosa diversa), il numero di primi 7 e secondi rami 8 può essere differente anche per motivi di bilanciamento, ovvero di non presentare un tensione inversa ai rami della opposta polarità troppo elevata per le caratteristiche del LED.
Secondo l’invenzione, il circuito di alimentazione 6 è provvisto di un gruppo di alimentazione 9 configurato per fornire selettivamente, ai capi 7a, 8a del primo 7 e del secondo ramo 8, una tensione positiva o negativa di valore prestabilito in funzione del ramo da alimentare.
Più precisamente, il gruppo di alimentazione 9 è predisposto per generare un segnale di pilotaggio “SP”, in corrente o tensione, del circuito 6.
A tale scopo il gruppo di alimentazione 9 comprende un’unità di controllo 12 configurata per variare il valore del segnale di pilotaggio “SP” in funzione di un comando impartito da un operatore rappresentativo di una prefissata condizione di funzionamento del sistema.
In altre parole, il sistema 1 di illuminazione è configurato per consentire un’accensione indifferente dei primi 4 o dei secondi LED 5 in funzione di un comando impartito da un operatore (o eventualmente generato da un software).
Vantaggiosamente, in tal modo è possibile illuminare la zona di atterraggio “Z” in modo versatile e completo con un unico circuito di alimentazione cui sono collegate entrambe le tipologie di LED.
Ciò è particolarmente utile quando i primi LED 4 sono del tipo visibile (colorati) ed i secondi LED 5 sono del tipo ad infrarosso, o viceversa, così che il pilota possa avere indifferentemente un ausilio all’atterraggi di tipo visivo (LED colorati) e mediante appositi visori NGV (LED infrarossi).
Preferibilmente, il sistema 1 comprende un modulo di interfaccia 10 accessibile da un operatore, predisposto per consentire all’operatore stesso di selezionare una pluralità di condizioni di funzionamento del sistema di illuminazione.
Il modulo di interfaccia 10 comprende dunque un pannello di controllo 11 utilizzabile dall’operatore per selezionare la condizione di funzionamento desiderata.
Tale pannello di controllo 11 può essere definito da un pulsantiera, da uno schermo touch screen, da un personal computer oppure da altri sistemi di comando di per sé noti (come leve o manopole).
Più precisamente, il modulo di interfaccia 10 (ed in particolare il pannello di controllo 11) comprende un modulo di regolazione 11a dell’intensità luminosa del primo (o dei primi) LED 4 e del secondo (o dei secondi) LED 5.
Tale modulo di regolazione 11a è dunque azionabile dall’operatore per selezionare una desiderata intensità luminosa di ciascun LED o gruppo di LED, corrispondente alla suddetta condizione di funzionamento del sistema.
Dunque, il modulo di regolazione 11a dell’intensità luminosa è azionabile da un operatore per variare l’intensità luminosa del primo 4 o del secondo LED 5 tra un valore minimo ed un valore massimo ed è configurato per generare un segnale rappresentativo di detta intensità luminosa.
Dunque, il modulo di interfaccia 10 è configurato per generare un segnale “S1”, “S2” rappresentativo della condizione selezionata (ovvero, ad esempio, dell’intensità luminosa selezionata dall’operatore tramite il pannello di controllo 11).
Il segnale “S1”, “S2” può essere analogico o digitale a seconda della forma realizzativa del pannello di controllo 11 e del tipo di collegamento con l’unità di controllo 12 (che può essere ad esso integrata o meno).
Preferibilmente, il modulo di interfaccia 10 (più precisamente il modulo di regolazione 11a) è configurato per generare un primo segnale “S1” ed un secondo segnale “S2” rappresentativi, rispettivamente, di una condizione di funzionamento (ovvero di un’intensità luminosa) del primo (o dei primi) LED 4 e del secondo (o dei secondi) LED 5.
Si noti che con le espressioni primo segnale “S1” e secondo segnale “S2” si possono intendere due segnali separati o, equivalentemente, un unico segnale con due stadi.
Vantaggiosamente, in tal modo l’operatore può agire indistintamente sul funzionamento dei primi 4 e dei secondi LED 5 operando sugli uni indipendentemente dagli altri.
L’unità di controllo 12 è quindi associata al modulo di interfaccia 10 in modo da ricevere il segnale “S1”, “S2” ed è configurata variare il valore e/o la frequenza del segnale di pilotaggio “SP” in funzione del segnale “S1”, “S2” ricevuto (ovvero generato dal modulo di interfaccia 10).
Più precisamente, l’unità di controllo 12 quindi associata al modulo di interfaccia 10 in modo da ricevere il primo segnale “S1” ed il secondo “S2” ed è configurata per variare il valore e/o la frequenza del segnale di pilotaggio “SP” in funzione di entrambi i segnali “S1”, “S2” ricevuti (ovvero generati dal modulo di interfaccia 10).
L’unità di controllo 12 è dunque programmata per variare intensità luminosa ed il tempo di accensione dei primi 4 e dei secondi LED 5 in modo tra loro indipendente in funzione di un comando impartito dall’operatore attraverso il modulo di interfaccia 10.
Preferibilmente, il segnale di pilotaggio “SP” presenta un andamento ciclico. Più precisamente, per ciascuna condizione di funzionamento impostata dall’operatore, il segnale di pilotaggio “SP” generato dall’unità di controllo 12 presenta un andamento ciclico, in cui ciascun ciclo è suddiviso in un primo periodo “Ta” di alimentazione del primo (o dei primi) LED 4 ed un secondo periodo “Tb” di alimentazione del secondo (o dei secondi) LED 5.
Tale segnale di pilotaggio “SP” è dunque variabile, nel primo periodo “Ta” tra un valore nullo ed un valore positivo massimo e nel secondo periodo “Tb” tra un valore nullo ed un valore negativo minimo.
Si noti che la variabilità del segnale di pilotaggio “SP” nel primo periodo “Ta” è funzione del primo segnale “S1”, mentre la variabilità del segnale di pilotaggio “SP” nel secondo periodo “Tb” è funzione del secondo segnale “S2”.
Più precisamente, l’unità di controllo 12 è configurata per variare il valore del segnale di pilotaggio “SP”, nel primo periodo “Ta” tra un valore nullo ed un valore positivo massimo, e nel secondo periodo “Tb” tra un valore nullo ed un valore negativo minimo.
Preferibilmente, al fine di fornire ad un osservatore un impressione di illuminazione costante (ovvero stabile) del primo 4 e del secondo LED 5, il segnale di pilotaggio “SP” presenta una frequenza non rilevabile dall’occhio umano. Dunque, il segnale di pilotaggio “SP” presenta una frequenza superiore ad 80 Hz, preferibilmente maggiore o uguale a 100Hz.
Di conseguenza, la somma del primo “Ta” e del secondo periodo “Tb”, definente il tempo ciclo del segnale di pilotaggio “SP”, è preferibilmente inferiore a 13 ms (millisecondi), preferibilmente inferiore o uguale a 10 ms. La durata del primo “Ta” e del secondo periodo “Tb” è preferibilmente differente, in quanto la rispettiva porzione di segnale di pilotaggio “SP” va ad alimentare LED di tipologia differente.
Più precisamente, il segnale di pilotaggio “SP”, in ciascun primo “Ta” e secondo periodo “Tb”, definisce un’onda variabile, in un prefissato intervallo di tempo ∆TAe ∆TB, tra una valore di picco IpAe IpBed un valore nullo.
Si noti che il suddetto “intervallo di tempo” è in ogni caso minore o uguale rispetto al rispettivo primo “Ta” o secondo periodo “Tb”.
L’unità di controllo 12 è infatti configurata per variare la durata del prefissato intervallo di tempo ∆TAe ∆TBtra un valore nullo ed un valore massimo pari al periodo rispettivo “Ta” o “Tb”.
Quando il prefissato intervallo di tempo ∆TA, ∆TB, in un determinato periodo “Ta” o “Tb”, ha valore nullo, il rispettivo primo 4 o secondo LED 5 risulta costantemente spento (Figura 8).
Quando il prefissato intervallo di tempo ∆TA, ∆TB, in un determinato periodo “Ta” o “Tb”, ha valore pari al periodo “Ta” o “Tb” stesso, il rispettivo LED 4, 5 rimane acceso con intensità variabile in funzione del valore di picco (Figure 7 e 10).
Si noti che, a parità di valore di picco, l’intensità luminosa del primo 4 o secondo LED 5 è determinata dalla lunghezza dell’intervallo di tempo ∆TA, ∆TB.
Inoltre, o in alternativa, l’unità di controllo 12 è configurata per variare il valore di picco IpAe IpBdell’onda tra un valore nullo ed un valore massimo ImaxAe ImaxBpari alla massima corrente di alimentazione dei LED.
Dunque, l’unità di controllo 12 è configurata per parzializzare temporalmente e/o dal punto di vista della potenza l’onda (di ciascun periodo “Ta” o “Tb”) al fine di variare l’intensità luminosa del rispettivo primo 4 o secondo LED 5 in funzione della condizione di funzionamento selezionata dall’operatore mediante il modulo di interfaccia 10.
Tale parzializzazione può essere eseguita:
- unicamente dal punto di vista temporale (Figura 8, 9), con un’onda a pettine o un’unica curva il cui intervallo di tempo ∆TA, ∆TBè inferiore al periodo “Ta” o “Tb” ma il valore di picco IpA, IpBè pari al valore massimo ImaxAe ImaxB, oppure
- unicamente dal punto di vista dell’ampiezza (Figura 10), con un’onda in cui l’intervallo di tempo ∆TA, ∆TBè pari al periodo “Ta” o “Tb” ma il valore di picco è inferiore al valore massimo, oppure
- congiuntamente dal punto di vista temporale e dell’ampiezza, con un’onda il cui intervallo di tempo è inferiore al periodo “Ta” o “Tb” ed il valore di picco IpA, IpBè inferiore al valore massimo ImaxAe ImaxB.
Vantaggiosamente, in tal modo il sistema 1 è in grado di controllare e variare l’intensità luminosa dei primi 4 e secondi LED 5 in modo completamente indipendente in funzione delle esigenze dell’operatore. Dunque, l’unità di controllo 12 è predisposta per ricevere il primo segnale “S1” ed il secondo segnale “S2” (ad esempio il segnale rappresentativo dell’intensità luminosa desiderata e selezionata mediante il modulo di regolazione 11a) ed è configurata per variare indipendentemente tra loro la durata del prefissato intervallo di tempo ∆TAe/o il valore di picco IpAnel primo periodo “Ta” e la durata del prefissato intervallo di tempo ∆TBe/o il valore di picco IpBnel secondo periodo “Tb” in funzione rispettivamente del valore di detto primo segnale “S1”, rappresentativo dell’intensità luminosa dei primi LED 4, e del valore di detto secondo segnale “S2”, rappresentativo dell’intensità luminosa dei secondi LED 5.
Preferibilmente, come già accennato poco sopra, la regolazione di intensità al di sotto del valore massimo avviene preferibilmente tramite riduzione dell’intervallo di tempo ∆TA,∆TBdell’onda nel periodo “Ta” o “Tb”, mantenendo la corrente al valore di picco nominale (o massimo ImaxAe ImaxB).
In tal modo è possibile regolare l’intensità luminosa media senza ridurre il livello di corrente nei primi 4 o secondi LED 5, ovvero senza alterare la cromaticità, o più in generale lo spettro di emissione.
Nella forma realizzativa illustrata, i LED di un ramo o di entrambi potrebbero subire una caduta di tensione inversa superiore alla loro capacità quando è in conduzione l’altro ramo.
Nella forma di Figura 5, il secondo ramo 8 è a tal scopo provvisto di un elemento di protezione 13 predisposto per fare cadere su di se parte delle caduta di tensione quando l’altro ramo è in conduzione e quindi ridurre la caduta di tensione inversa ai capi del LED del secondo ramo 8 stesso . Preferibilmente, ma non limitatamente, tale elemento di protezione 13 è definito da diodi o diodi zener.
Inoltre, in una forma di realizzazione preferita (Figura 6), a ciascun primo 4 o secondo LED 5 è associato un elemento di continuità 14 configurato per consentire il funzionamento del circuito in caso di guasto del rispettivo LED 4, 5.
Preferibilmente, l’elemento di continuità 14 è definito da un semi-ramo 14a parallelo a ciascun LED 4, 5 provvisto al suo interno di un elemento dissipatore 14b.
Con riferimento alla figura 6, in cui il numero di primi 7 e secondi rami 8 può essere differente anche per motivi di bilanciamento, ciascun primo ramo 7 è provvisto di un primo resistore di bilanciamento 15a e ciascun secondo ramo 8 è provvisto di un secondo resistore di bilanciamento 15b, rispettivamente configurati per bilanciare tra loro i carichi dei primi 7 e dei secondi rami 8.
In altre parole, i primi 15a resistori di bilanciamento sono tra loro uguali e differenti dai secondi 15b (anch’essi tra loro uguali).
Preferibilmente è inoltre prevista la presenza di un componente di continuità 16 (Figura 6) in caso di guasto di una delle lampade 2 del sistema 1 con conseguente interruzione del circuito 6. Tale componente 16 è preferibilmente posto in parallelo al primo 7 e al secondo ramo 8 di ciascuna lampada 2 in modo da intervenire quando avviene una interruzione di uno dei due rami.
In una forma realizzativa preferita, il componente 16 comprende due componenti unidirezionali e interviene, in modo simile agli elementi di continuità 14 relativi al singolo LED 4, 5, a un intero ramo. Esso determina una resistenza finita, e quindi la continuità di circuito, quando la tensione in una polarità risulta superiore ad un determinato valore in conseguenza della interruzione del circuito
Oggetto della presente invenzione è anche un metodo di illuminazione, preferibilmente attuato mediante un sistema di illuminazione secondo la presente invenzione.
Tale metodo prevede di predisporre un circuito di alimentazione 6 provvisto di almeno un primo ramo 7 su cui è montato, con una polarità positiva, almeno un primo LED 4 (preferibilmente una pluralità e in serie tra loro) e di almeno un secondo ramo 8, disposto in parallelo al primo ramo 7, su cui è montato, con una polarità negativa, almeno un secondo LED 5 (preferibilmente una pluralità e in serie tra loro) di tipologia diversa rispetto al primo LED 4
Il metodo prevede di selezionare, da parte di un operatore, una prefissata condizione di funzionamento del sistema (ovvero una prefissata intensità luminosa del primo 4 e del secondo LED 5) ed una conseguente alimentazione del circuito di alimentazione 6 con un segnale di pilotaggio in corrente o in tensione avente un andamento prefissato per determinare l’accensione del primo LED 4 e/o del secondo LED 5 in funzione di detta condizione di funzionamento selezionata (ovvero con l’intensità luminosa selezionata).
Secondo il metodo, l’operatore può in ogni momento variare la condizione di funzionamento del sistema selezionata (ad esempio variando l’intensità desiderata).
In conseguenza di ciò, l’andamento del segnale di pilotaggio viene modificato in funzione della variazione della condizione di funzionamento impostata dall’operatore per determinare una corrispondente variazione nell’intensità luminosa del primo LED 4 e del secondo LED 5.
L’invenzione raggiunge gli scopi preposti e consegue importanti vantaggi. Infatti, la soluzione oggetto dell’invenzione risolve il problema dell’alimentazione e regolazione indipendente di intensità di una o più lampade a LED dotate di due tipologie di LED (es. visibile e infrarosso). Vantaggiosamente, l’utilizzo di un unico circuito provvisto di due rami paralleli a polarità inversa e controllati mediante un’apposita logica di controllo permette di illuminare l’area di atterraggio con entrambe le tipologie di LED in modo indipendente e senza la necessità di prevedere cablaggi ed elettroniche multiple.
Peraltro, si noti che la riduzione dei conduttori nel cavo e la semplicità del circuito delle lampade costituisce un elemento importante per l’affidabilità ed il costo del sistema.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di illuminazione, comprendente: - almeno un primo LED (4); - almeno un secondo LED (5), di tipologia diversa rispetto a detto primo LED (4); - un circuito di alimentazione (6) di detto primo (4) e detto secondo LED (5); caratterizzato dal fatto che detto circuito di alimentazione (6) presenta: - almeno un primo ramo (7) su cui detto primo LED (4) è montato con una polarità positiva; - almeno un secondo ramo (8), disposto in parallelo a detto primo ramo (7), su cui detto secondo LED (5) è montato con una polarità negativa; - un gruppo di alimentazione (9) predisposto per generare un segnale di pilotaggio (SP), in corrente o tensione, di detto circuito (6) e comprendente un’unità di controllo (12) configurata per variare il valore di detto segnale di pilotaggio (SP) in funzione di un comando impartito da un operatore rappresentativo di una prefissata condizione di funzionamento del sistema.
  2. 2. Sistema di illuminazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un modulo di interfaccia (10) accessibile da un operatore, predisposto per consentire a detto operatore di selezionare una pluralità di condizioni di funzionamento del sistema di illuminazione e configurato per generare un segnale (S1) rappresentativo di detta condizione selezionata; detta unità di controllo (12) essendo associata al modulo di interfaccia (10) e configurata per variare il valore e/o la frequenza di detto segnale di pilotaggio (SP) in funzione di detto segnale (S1) generato dal modulo di interfaccia (10).
  3. 3. Sistema di illuminazione secondo la rivendicazione 1 o la 2, caratterizzato dal fatto di che il modulo di interfaccia (10) è configurato per generare un primo segnale (S1) ed un secondo segnale (S2) rappresentativi, rispettivamente, di una condizione di funzionamento del primo LED (4) e del secondo LED (5); detta unità di controllo (12) essendo associata al modulo di interfaccia (10) in modo da ricevere il primo segnale (S1) ed il secondo (S2) e configurata per variare il valore e/o la frequenza del segnale di pilotaggio “SP” in funzione di entrambi i segnali (S1, S2) ricevuti dal modulo di interfaccia (10) al fine di controllare in modo indipendente il primo (4) ed il secondo LED (5).
  4. 4. Sistema di illuminazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, per ciascuna condizione di funzionamento impostata dall’operatore, detto segnale di pilotaggio (SP) generato dall’unità di controllo (12) comprende un andamento ciclico in cui ciascun ciclo è suddiviso in un primo periodo (Ta) di alimentazione del primo LED (4) ed un secondo periodo (Tb) di alimentazione del secondo LED (5); detta unità di controllo (12) essendo configurata per variare il valore del segnale di pilotaggio (SP), in detto primo periodo (Ta), tra un valore nullo ed un valore positivo massimo (ImaxA) e, in detto secondo periodo, tra un valore nullo ed un valore negativo minimo (ImaxB).
  5. 5. Sistema di illuminazione secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto segnale di pilotaggio (SP) presenta una frequenza non rilevabile dall’occhio umano, al fine di determinare un’impressione di accensione stabile di detto primo (4) e di detto secondo LED (5).
  6. 6. Sistema di illuminazione secondo la rivendicazione 4 o la 5, caratterizzato dal fatto che detto segnale di pilotaggio (SP), in ciascun primo (Ta) e secondo periodo (Tb), definisce un’onda variabile, in un prefissato intervallo di tempo (∆TA,∆TB), tra una valore di picco (IpA, IpB) ed un valore nullo; detta unità di controllo (12) essendo configurata per variare la durata di detto prefissato intervallo di tempo (∆TA,∆TB) e/o detto valore di picco (IpA, IpB) al fine di modificare l’intensità luminosa di detto primo (4) e/o detto secondo LED (5) in funzione di detto segnale (S1) generato dal modulo di interfaccia (10).
  7. 7. Sistema di illuminazione secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il modulo di interfaccia (10) comprende almeno un modulo di regolazione (11a) dell’intensità luminosa di detto primo (4) e detto secondo LED (5) azionabile da un operatore per variare l’intensità luminosa di detto primo (4) e detto secondo LED (5) tra un valore minimo ed un valore massimo e configurato per generare un primo segnale (S1) ed un secondo segnale (S2) rappresentativi rispettivamente dell’intensità luminosa del primo (4) e del secondo LED (5); detta unità di controllo (12) essendo predisposta per ricevere detti segnali (S1, S2) rappresentativi dell’intensità luminosa del primo (4) e secondo LED (5) e configurata per variare indipendentemente tra loro la durata del prefissato intervallo di tempo (∆TA) e/o il valore di picco (IpA) nel primo periodo (Ta) e la durata del prefissato intervallo di tempo (∆TB) e/o il valore di picco (IpB) nel secondo periodo (Tb) in funzione rispettivamente del valore di detti primo segnale (S1) e secondo segnale (S2).
  8. 8. Sistema di illuminazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di primi LED (4) montati in serie con polarità positiva su detto primo ramo (7) e/o una pluralità di secondi LED (5) montati in serie con polarità negativa su detto secondo ramo (8).
  9. 9. Sistema di illuminazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun primo LED (4) è di tipo visibile e ciascun secondo LED (5) è del tipo ad infrarosso o viceversa.
  10. 10. Metodo di illuminazione comprendente le fasi di: - predisposizione di un circuito di alimentazione (6) provvisto di almeno un primo ramo (7) su cui è montato, con una polarità positiva, almeno un primo LED (4) e di almeno un secondo ramo (8), disposto in parallelo a detto primo ramo (7), su cui è montato, con una polarità negativa, almeno un secondo LED (5) di tipologia diversa rispetto al primo LED (4); - selezione, da parte di un operatore, di una prefissata condizione di funzionamento del sistema; - alimentazione di detto circuito di alimentazione (6) con un segnale di pilotaggio in corrente o in tensione avente un andamento prefissato per determinare l’accensione di detto primo LED (4) e/o detto secondo LED (5) in funzione di detta condizione di funzionamento selezionata; - variazione, da parte di un operatore, della condizione di funzionamento del sistema; - variazione dell’andamento del segnale di pilotaggio in funzione di detta variazione della condizione di funzionamento impostata dall’operatore per determinare una corrispondente variazione nell’intensità luminosa di detto primo LED (4) e di detto secondo LED (5).
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