uz (Albo iscr. n. 1518 B)
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DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
DISPOSITIVO DIFFUSORE, SISTEMA E METODO PER LA
DISINFEZIONE DI AMBIENTI E SUPERFICI.
A nome: 99 HOLDING S.a.r.L, di nazionalità lussemburghese, con sede a Luxembourg (LU) - 18, Rue de l’Eau L-1449 Mandatari: Ing. Umberto ZERMANI, Albo iscr. nr.1518 B,
Ing. Leonardo FIRMATI, Albo iscr. nr.995 B
* ;;La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo diffusore, un sistema ed metodo per la disinfezione di ambienti e superfici. ;La presente invenzione trova particolare applicazione neN’ambito della disinfezione degli ambienti e delle superfici ivi contenute, mediante la 5 nebulizzazione e diffusione di soluzioni disinfettanti. ;Uno degli annosi problemi che coinvolge le strutture pubbliche à ̈ da sempre quello legato al rischio dei loro frequentatori di acquisire infezioni. Tra i locali pubblici che potenzialmente soffrono di tale problema possiamo enumerare tra gli altri: scuole, uffici pubblici, alberghi, ristoranti, treni, aerei io ed ospedali, questi ultimi di particolare interesse dato l’elevato numero di frequentatori ed il loro particolare stato di salute. ;In ambito ospedaliero à ̈ possibile individuare almeno due tipi di pazienti/operatori: ;- pazienti degenti, magari “defedati†(immunodepressi, anziani con 15 pluripatologie, prematuri, malnutriti), il cui organismo non ha la capacità di rispondere in modo adeguato agli attacchi batterici; ;- pazienti sottoposti ad interventi chirurgici, per cui à ̈ dimostrato che “10 UFC/m<3>sono sufficienti per provocare un’infezione seria di artro-protesi, in cui UFC/m<3>à ̈ l’unita’ di misura delle “unità formanti colonie (UFC)†volume-20 triche, cioà ̈ la concentrazione di tali UFC per unità di volume mentre, UFC/m<2>, à ̈ l’unità di misura delle UFC superficiali. ;uz (Albo iscr. n. 1518 B) ;;;2 ;;In questa luce, la tecnica nota propone soluzioni disinfettanti in grado di attaccare istantaneamente tutte le sostanze organiche con cui entrano in contatto, distruggendo virus, batteri, spore, funghi, e bio film presenti neN'aria e sulle superfici. ;5 Tali soluzioni disinfettanti possono essere diffuse neN'ambiente da dispositivi in grado di trasformarle dallo stato liquido a quello di vapore secco che, dopo aver disinfettato l'aria, si deposita su tutte le superfici. aggredendo i microorganismi presenti. ;Sebbene l’efficacia dei sistemi diffusori sia stata ampiamente dimostrata, e io presentino il vantaggio di una potenziale ripetitività del trattamento e conseguentemente dei risultati della disinfezione, tale ripetitività à ̈ però garantita dalla capacità del sistema di diffusione di effettuare, e certificare che sia avvenuta, una corretta disinfezione in un dato ambiente. In particolare di garantire e certificare che ;15 - che sia stato sanificato il locale desiderato; ;- che sia stata impiegata la soluzione igienizzante prescritta; ;- che la soluzione sia stata erogata in maniera continua durante tutta l’erogazione; ;- che sia stata erogata la quantità di soluzione prevista. ;20 Infatti, i sistemi per la disinfezione degli ambienti e delle superfici attualmente disponibili sul mercato sono tipicamente costituiti da un solo dispositivo diffusore (o nebulizzatore), programmabile utilizzabile e programmabile da un operatore per un funzionamento di durata prefissata, il che non consente di garantire e certificare la correttezza del trattamento 25 di igienizzazione di uno specifico locale. ;Scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo diffusore, un sistema ed metodo per la disinfezione di ambienti e superfici in grado di superare gli inconvenienti della tecnica nota sopracitati. ;30 In particolare, scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione un dispositivo diffusore ed un sistema per la disinfezione di ambienti e uz (Albo iscr. n. 1518 B) ;;;3 ;;superfici che possa garantire la corretta e completa igienizzazione del locale. ;Inoltre, à ̈ scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo diffusore ed un sistema per la disinfezione di ambienti e 5 superfici automatico e sicuro, che garantisca e certifichi l’accuratezza della disinfezione. ;Detti scopi sono raggiunti da un dispositivo diffusore e da un sistema per la disinfezione di ambienti e superfici aventi le caratteristiche di una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 16, nonché un metodo per la disinfezione io di ambienti e superfici avente le caratteristiche di una o più delle rivendicazioni dalla 17 alla 21. ;In particolare, tali scopi sono raggiunti da un dispositivo diffusore per un sistema per la disinfezione di ambienti e superfici provvisto di una placca contenente una pluralità di dati identificativi di un locale da trattare, detto 15 dispositivo comprendendo un serbatoio contenente una soluzione liquida, mezzi di nebulizzazione associati al serbatoio e configurati per pescare la soluzione liquida dal serbatoio irrorandola neN’ambiente. Secondo l’invenzione, il dispositivo nebulizzatore comprende un’unità di controllo associata a detti mezzi di nebulizzazione e associabile alla suddetta 20 placca, predisposta per ricevere dalla placca un segnale rappresentativo dei dati identificativi del locale e configurata per pilotare i mezzi di nebulizzazione in funzione di detto segnale al fine realizzare una sanificazione del locale in modo autonomo. ;Più precisamente, l’unità di controllo à ̈ programmata per comunicare con 25 la placca con continuità durante la nebulizzazione, ovvero durante il trattamento, al fine di garantire che il sistema diffusore non venga spostato in un altro locale mentre il processo di sanificazione à ̈ in corso. ;Vantaggiosamente, in tal modo si crea una connessione tra la placca, e dunque il locale da trattare, ed il dispositivo che garantisce una corretta 30 erogazione della soluzione liquida, sia in termini di quantità che di durata. ;Inoltre, tale dispositivo comprende anche mezzi sensori associati al serbatoio ed all’unità di controllo. Tali mezzi sensori sono configurati per rilevare una grandezza correlata ad quantitativo di soluzione liquida erogato dai mezzi di nebulizzazione (ovvero al consumo di soluzione liquida) e per inviare un segnale rappresentativo di tale quantitativo all’unità di controllo. ;Vantaggiosamente, l’unità di controllo à ̈ configurata per calcolare un valore soglia del quantitativo di soluzione liquida da erogare in funzione del segnale rappresentativo dei dati identificativi del locale ricevuto dalla placca, per comparare detto valore soglia con detto quantitativo di soluzione liquida erogato e per interrompere la nebulizzazione da parte dei mezzi di nebulizzazione quando detto quantitativo di soluzione liquida erogato raggiunge o supera detto valore soglia. ;In tal modo viene dunque garantita la corretta sanificazione del locale, non essendo presente solo un controllo in anello aperto, ma essendo previsto anche un controllo in anello chiuso, con feedback di informazioni relative al consumo di soluzione liquida e obiettivo fissato, non arbitrariamente sulla base dell’esperienza dell’operatore, ma univocamente in funzione dei dati contenuti nella placca. ;Si noti che, preferibilmente, il dispositivo à ̈ inoltre provvisto di mezzi di riconoscimento associabili al serbatoio e configurati per identificare la soluzione liquida contenuta in detto serbatoio. Vantaggiosamente, ciò impedisce che il dispositivo possa irrorare nell’ambiente una sostanza contraffatta o comunque diversa da quella prevista per la sanificazione. Preferibilmente, tali mezzi di riconoscimento comprendono un organo di lettura associabile ad un’etichetta applicata al serbatoio per leggere uno o più dati identificativi della soluzione liquida contenuti nell’etichetta stessa. Ancor più preferibilmente, l’organo di lettura comprende anche un modulo di scrittura configurato per modificare i dati identificativi della soluzione liquida in funzione del consumo della stessa, aggiornando di fatto le informazioni ad ogni nebulizzazione, ovvero al termine di ogni trattamento/nebulizzazione o (periodicamente) durante lo stesso. ;Peraltro, si noti che tanto la placca quanto il dispositivo diffusore sono provvisti di rispettive memorie (non volatili) programmabili ed accessibili da un operatore mediante un apposito dispositivo. ;La memoria del dispositivo diffusore à ̈ predisposta per ricevere dall’unità di controllo, periodicamente, durante e/o al termine di ciascuna nebulizzazione, una pluralità di dati correlati: ;- al locale trattato e/o ;- al quantitativo di soluzione liquida nebulizzato e/o ;- al quantitativo di soluzione liquida rimanente nel serbatoio e/o ;- a data ed ora della nebulizzazione e/o ;- alla durata della nebulizzazione. ;Analogamente, anche la memoria della placca à ̈ configurata per ricevere (e memorizzare), periodicamente, durante e/o al termine di ciascuna nebulizzazione, una pluralità di dati correlati al quantitativo di soluzione liquida nebulizzato e/o al quantitativo di soluzione liquida rimanente nel serbatoio e/o a data ed ora della nebulizzazione e/o alla durata della nebulizzazione e/o ad un numero di serie del dispositivo diffusore utilizzato o in uso. ;Vantaggiosamente, in tal modo viene garantita la tracciabilità (in continuo) dei trattamenti, sia dal punto di vista del dispositivo diffusore, a garanzia della registrazione dei dati di tracciabilità , sia da quello della placca, permettendo un controllo in loco dell’avvenuta sanificazione. ;In altre parole, un operatore sarà sempre in grado di verificare che trattamenti ha eseguito il dispositivo nebulizzatore ed in quali locali; inoltre, lo stesso operatore potrà monitorare il numero di trattamenti e gli orari a cui sono avvenuti in un determinato locale, ovvero per ciascuna placca. Tali caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui: - la figura 1 illustra una vista di insieme dell’implementazione preferita del sistema per la disinfezione degli ambienti e delle superfici secondo la presente invenzione; ;- la figura 2 mostra una vista schematica e funzionale del sistema di figura 1; ;- la figura 3 mostra una prima forma di realizzazione del canale di comunicazione tra il dispositivo diffusore e la placca; ;- la figura 4 mostra una seconda forma di realizzazione del canale di comunicazione tra il dispositivo diffusore e la placca; ;- le figure 5a, 5b, 5c mostrano una vista schematica e funzionale dei mezzi di identificazione della soluzione liquida all’interno del serbatoio; ;- la figura 6 mostra un insieme di curve della funzione Vout = Vout (Peso), prodotte da un sensore di peso operante sul serbatoio. ;Con riferimento alle allegate figure, con il numero 1 à ̈ indicato un dispositivo diffusore per un sistema 100 per la disinfezione di ambienti e superfici secondo la presente invenzione. ;Il dispositivo diffusore 1 à ̈, come detto, inserito all’interno di un sistema 100 per la disinfezione di ambienti e superfici comprendente almeno una placca 50 contenente una pluralità di dati identificativi di un locale “R†da trattare. ;In particolare, tale placca 50 à ̈ provvista di una memoria 51 contenente una pluralità di dati identificativi di detto locale “R†. Con l’espressione dati identificativi si vuole comprendere uno o più dei seguenti dati: ;- proprietà ; ;- palazzo e piano; ;- numero di stanza; ;- cubatura; ;- funzione. ;Preferibilmente, la placca 50 comprende un processore 52 associato alla memoria 51 e programmabile da un operatore per impostare i dati identificativi del locale “R†. ;Ancor più preferibilmente, il processore 52 à ̈ provvisto di un modulo trasmettitore 52a connettibile al dispositivo diffusore 1 per inviargli i dati identificativi del locale “R†da trattare. ;Dunque, la placca 50 à ̈ comprende un processore 52 (più precisamente un microcontrollore), una memoria 51 (di tipo non volatile) ed un modulo trasmettitore 52a provvisto di un circuito di interfaccia verso un canale di comunicazione bidirezionale con il dispositivo diffusore 1. ;Il dispositivo diffusore 1 comprende un serbatoio 2 contenente una soluzione liquida “L†e mezzi di nebulizzazione 3 associati al serbatoio 2 e configurati per pescare la soluzione liquida “L†dal serbatoio 2 irrorandola nell’ambiente. ;Preferibilmente, i mezzi di nebulizzazione 3 comprendono una turbina 4 collegata al serbatoio 2 mediante un tubo di ingresso da cui riceve, tramite una pompa 5, la soluzione liquida “L†da nebulizzare. ;A valle della turbina 4 à ̈ inoltre prevista la presenza di un nebulizzatore pneumatico 6 a effetto Venturi (o flusso incrociato, o “cross flow†), il quale à ̈ in collegamento di fluido con la turbina 4 stessa per ricevere un flusso d’aria ad alta pressione che fluisce intorno al tubo capillare di ingresso del liquido. All'uscita del tubo capillare il liquido della soluzione liquida “L†in ingresso viene trasformato in aerosol dall’aria e quindi diffuso nell’ambiente mediante un dispersore 7. Altri tipi nebulizzatori, diversi da quelli descritti in questa implementazione preferita, possono essere considerati. ;Secondo l’invenzione, il dispositivo diffusore 1 comprende un’unità di controllo 8 associata ai mezzi di nebulizzazione 3 e associabile alla placca 50. Preferibilmente, l’unità di controllo 8 comprende almeno un microprocessore 8a. ;L’unità di controllo 8 à ̈ predisposta per ricevere dalla placca 50 (ed in particolare dal modulo trasmettitore 52a) un segnale rappresentativo dei dati identificativi del locale “R†e configurata per pilotare i mezzi di nebulizzazione 3 in funzione di tale segnale, al fine di realizzare una sanificazione del locale in modo autonomo. ;Dunque, l’unità di controllo 8 comprende un modulo di ricezione dati 9 connettibile alla placca 50, ovvero al modulo trasmettitore 52a, per ricevere il segnale rappresentativo dei dati identificativi del locale “R†. ;Più precisamente, l’unità di controllo 8 à ̈ programmata per comunicare con la placca 50 con continuità durante la nebulizzazione, ovvero durante il trattamento. In altre parole, l’unità di controllo 8 à ̈ configurata per interrompere la nebulizzazione (ovvero per comandare un arresto dei mezzi di nebulizzazione 3) a seguito di una mancata comunicazione tra il modulo di ricezione dati 9 e la placca 50 al fine di garantire che il sistema diffusore non venga spostato in un altro locale mentre il processo di sanificazione à ̈ in corso. ;Vantaggiosamente, ciò consente di garantire che il dispositivo diffusore 1 non venga rimosso dal locale mentre il trattamento à ̈ in corso. ;Nel dettaglio, il modulo di ricezione dati 9 ed il modulo trasmettitore 52a definiscono un canale di comunicazione (bidirezionale) tra il dispositivo diffusore 1 e la placca 50. ;Il canale di comunicazione bidirezionale permette al dispositivo diffusore 1 di dialogare (durante tutto il trattamento) con la placca 50 quando i due moduli di ricezione 9 e trasmettitore 52a sono collegati (ovvero in comunicazione tra di loro). ;In una prima forma di realizzazione (figura 4) il canale di comunicazione à ̈ un bus senza fili, come ad esempio Bluetooth oppure Bluetooth a basso consumo energetico (BLE – Bluetooth Low Energy). ;Dunque, il modulo di ricezione dati 9 dell’unità di controllo 8 del dispositivo diffusore 1, dialoga con il modulo trasmettitore 52a del processore 52 della placca 50 elettronica mediante comunicazione senza fili. ;Dal punto di vista fisico, i due moduli di ricezione dati 9 e trasmettitore 52a sono definiti da moduli di interfaccia Bluetooth 9a, 52b. ;Si noti che l’unità di controllo 8 ed il processore 52 si interfacciano con i corrispondenti moduli di ricezione dati 9 e trasmettitore 52a mediante una molteplicità di segnali di stato e di controllo. ;L’adozione di altre tecnologie di comunicazione senza fili, o a corto raggio, quali ad esempio il CIR (Consumer Infra Red) può essere valutata ed eventualmente adottata. ;In una forma realizzativa alternativa (figura 3), il canale di comunicazione à ̈ definito da un bus seriale. La comunicazione permette lo scambio dati in maniera bidirezionale, in modo half duplex (un solo trasmettitore attivo per volta), con protocollo master-slave, con l’unità di controllo 8 nel ruolo di master ed il processore 52 in quello di slave. Dal punto di vista fisico il modulo di ricezione dati 9 ed il modulo trasmettitore 52a sono definiti da un transceiver (trasmettitore e ricevitore), a loro volta connessi mediante un cavo 11. ;Preferibilmente, i transceiver sono provvisti di una resistenza di terminazione su ciascuno dei due lati del canale di comunicazione. Dal lato del dispositivo diffusore 1, e dunque della sua unità di controllo 8, sono dunque presenti sia un trasmettitore che un ricevitore. ;Il suddetto trasmettitore invia sul cavo 11 i dati da trasmettere che riceve dall’unità di controllo 8 (congiuntamente con un segnale di abilitazione alla trasmissione). ;Il suddetto ricevitore fornisce all’unità di controllo 8 dati letti dal suddetto cavo 11 (previa ricezione dell’abilitazione al loro invio fornita dall’unità di controllo 8 stessa). ;Analogamente, dal lato del processore 52 à ̈ possibile individuare sia il trasmettitore che il ricevitore. ;Preferibilmente, l’unità di controllo 8 à ̈ programmata per calcolare un quantitativo della soluzione liquida “L†da immettere nel locale per nebulizzazione in funzione del segnale rappresentativo dei dati identificativi del locale “R†inviato dalla placca 50. ;Al fine di controllare che tale quantitativo sia corretto, il dispositivo diffusore 1 comprende mezzi sensori 12 associati al serbatoio 2 ed all’unità di controllo 8 e configurati per rilevare una grandezza correlata al quantitativo di soluzione liquida “L†erogato dai mezzi di nebulizzazione 3. Tali mezzi sensori sono inoltre configurati per inviare un segnale rappresentativo di tale quantitativo all’unità di controllo 8. ;A sua volta, l’unità di controllo 8 à ̈ configurata per calcolare un valore soglia del quantitativo di soluzione liquida “L†da erogare in funzione del segnale rappresentativo dei dati identificativi del locale “R†ricevuto dalla placca 50 e per comparare tale valore soglia con il quantitativo di soluzione liquida “L†erogato. ;Inoltre, l’unità di controllo 8 à ̈ configurata per interrompere la nebulizzazione da parte dei mezzi di nebulizzazione 3 (e dunque l’azione della turbina 4) quando il quantitativo di soluzione liquida “L†erogato eguaglia o supera il valore soglia. ;Preferibilmente, i mezzi sensori 12 comprendono almeno un sensore di peso 13 associato al serbatoio 2. ;Dunque, l’unità di controllo 8 à ̈ configurata per calcolare una variazione del quantitativo di soluzione liquida “L†nel serbatoio 2 in funzione di una variazione del peso del serbatoio 2 stesso. ;Nel dettaglio, il serbatoio 2 à ̈ disposto in un alloggiamento 14 ricavato all’interno di una struttura 1a del dispositivo diffusore 1. ;Alla base dell’alloggiamento 14 à ̈ disposto detto sensore di peso 13, i cui segnali di uscita sono connessi con l’unità di controllo 8 per essere letti, determinando il peso corrente del serbatoio 2 e, conseguentemente, la quantità di soluzione igienizzante istantaneamente presente nel serbatoio 2 stesso. ;Per le sue caratteristiche di facilità d’uso e basso costo, il sensore di peso 13 adottato nell’implementazione preferita e del tipo FSR (Force Sensitive Resistor). Altri tipi di sensori di sensori di peso (e.g.: cella di carico) possono essere considerati, come ad esempio volumetrici ad ultrasuoni o capacitivi. ;In tale circuito la resistenza del sensore “RFORCE†à ̈ rappresentata dalla resistenza variabile, connessa al primo ingresso dell’amplificatore operazionale. Al secondo ingresso del suddetto amplificatore à ̈ presente una tensione di riferimento “VREF†imposta da un partitore. Un’uscita del suddetto amplificatore e’ retroazionata all’ingresso mediante la resistenza di feedback (RFDBK) ed una capacità di filtro. Il valore della tensione di uscita à ̈ dato dalla formula: ;VOUT = VREF x (1 (RFDBK /RFORCE)) ;Un convertitore da analogico a digitale, consente di leggere il valore della tensione di uscita VOUT e di correlarlo col peso del serbatoio 2. ;La figura 6 illustra l’andamento della funzione VOUT = VOUT (Peso) al variare dei parametri VREF e RFDBK che determinano la sensibilità (pendenza) e la portata del sensore. ;Con riferimento alla figura 6 viene illustrato l’andamento della funzione VOUT=VOUT(Peso), cioà ̈ come varia il segnale di uscita VOUT al variare della variabile indipendente Peso. Il grafico illustra quattro curve parametriche variando i parametri VREF e RFDBK: le due curve mostrano l’andamento della funzione quando VREF corrisponde ad 1V e RFDBK passa da 30 kΩ a 60 kΩ. ;Le altre due curve mostrano l’andamento della funzione quando VREF corrisponde a 2V e RFDBK passa da 30 kΩ a 60 kΩ. ;Comparando le due coppie di curve, à ̈ possibile notare che VREF determina il peso minimo che il sensore à ̈ in grado di rilevare. ;Fissando invece, ad esempio, VREF=2V à ̈ possibile notare che RFDBK determina l’inclinazione della curva. ;Risulta evidente dal grafico che variando i due parametri VREF e RFDBK à ̈ possibile variare la portata e la sensibilità del sensore, adattandolo così alle diverse esigenze dei sensori di peso 13. ;Preferibilmente, inoltre, i mezzi di nebulizzazione 3 comprendono un organo di regolazione 15 della portata di soluzione liquida “L†nebulizzata, anch’esso associato all’unità di controllo 8. ;L’unità di controllo 8 à ̈ programmata per inviare all’organo di regolazione 15 stesso un segnale rappresentativo della portata di soluzione liquida “L†da nebulizzare in funzione del consumo di soluzione liquida “L†nel serbatoio 2 rilevato dai mezzi sensori 12. ;In particolare, all’inizio del trattamento l’unità di controllo 8 acquisisce il peso del serbatoio 2, assumendo che questo sia il contenitore in uso, ed i dati del locale “R†da trattare tramite la placca 50. Conoscendo il tipo di locale da trattare, ad esempio, per l’ambito ospedaliero, camera di degenza oppure sala operatoria, ed il volume da trattare, o più in generale il trattamento da effettuare, l’unità di controllo 8 (ovvero il microprocessore) à ̈ in grado di determinare la quantità di soluzione igienizzante da erogare ed il tempo necessario. Verificato che il serbatoio 2 contenga complessivamente una quantità di soluzione liquida “L†igienizzante sufficiente a completare l’erogazione, l’unità di controllo 8 avvia il trattamento attivando la turbina 4 dei mezzi di nebulizzazione 3 la pompa 5, con la portata media necessaria a completare il trattamento nel tempo calcolato. Ad intervalli di tempo prefissati, l’unità di controllo 8, misurando la quantità di soluzione erogata nel tempo dell’intervallo e comparando uno scostamento della curva di consumo reale (quantità erogata fratto il tempo) da quella teorica calcolata, determina quale correzione alla portata della pompa 5 occorre apportare affinché la portata reale si allinei a quella teorica. ;Vantaggiosamente la pompa 5, consente anche di rilevare guasti nel sistema di alimentazione dei mezzi di nebulizzazione 3. Infatti, l’unità di controllo 8, operando in congiunzione ai mezzi sensori 12 di una grandezza correlata al quantitativo di soluzione liquida “L†erogata, può anche verificare che il consumo di soluzione liquida “L†sia consistente con la portata della pompa 5. La nebulizzazione potrà essere interrotta ed un messaggio di errore visualizzato e registrato, qualora il consumo risultasse superiore o inferiore a quello impostato. ;L’unità di controllo 8 à ̈ inoltre programmata per verificare (ad intervalli di tempo prefissati) che la connessione con la placca 50 sia attiva, per garantire che la sanificazione stia avvenendo nel locale prefissato e che il sistema diffusore non sia stato spostato in un altro locale. ;Il termine del trattamento (ovvero della nebulizzazione) verrà determinato dal raggiungimento dell’erogazione della quantità di soluzione prevista, privilegiando tale parametro rispetto al tempo del trattamento. ;In altre parole, qualora valore soglia di soluzione liquida “L†igienizzante erogato sia raggiunto prima di una prefissata durata del trattamento prevista, l’unità di controllo 8 invia comunque ai mezzi di nebulizzazione un segnale rappresentativo di un interruzione del trattamento, arrestandoli. Nella forma realizzativa preferita, il dispositivo diffusore 1 comprende due serbatoi 2. ;Allo stesso modo, il dispositivo diffusore 1 comprende due sensori di peso 13, ciascuno associato ad un rispettivo serbatoio 2. ;Assicurandosi che uno dei due serbatoi 2 sia sempre completamente pieno, e permettendo ai mezzi di nebulizzazione 3 di selezionare il serbatoio da cui pescare, l’introduzione dei due serbatoi 2 consente sempre il pieno utilizzo della soluzione liquida “L†contenuta nel serbatoio 2 in uso, senza costringere l’utente ad effettuare travasi di soluzione liquida in campo. ;Preferibilmente, inoltre, tali serbatoi 2 sono removibili e sostituibili. Per consentire di verificarne la bontà del contenuto, il dispositivo diffusore 1 comprende mezzi di riconoscimento 16, associabili a ciascun serbatoio 2 e configurati per identificare la soluzione liquida “L†contenuta nel serbatoio 2 stesso. Tali mezzi di riconoscimento 16 sono associati all’unità di controllo 8. ;In particolare, i mezzi di riconoscimento 16 comprendono un organo di lettura 16a associabile ad un’etichetta 60 applicata al serbatoio 2 per leggere uno o più dati identificativi della soluzione liquida “L†contenuti nell’etichetta 60 stessa. ;Preferibilmente, inoltre, l’etichetta 60 à ̈ riscrivibile. A tale proposito, i mezzi di riconoscimento 16 comprendono inoltre un modulo di scrittura 16b configurato per modificare i dati identificativi della soluzione liquida “L†in funzione del consumo della stessa rilevato dai mezzi sensori 12. Tali mezzi di riconoscimento 16 sono operativamente attivi su entrambi i serbatoi 2. ;Dunque, ciascun serbatoio 2 à ̈ provvisto di una propria etichetta 60 elettronica, contente tutti i dati di produzione della rispettiva soluzione igienizzante (fabbricante, tipo di fluido igienizzante, data e luogo di produzione, scadenza o altri) oltre al peso della suddetta soluzione in essa contenuta. ;Tali etichette 60 sono affisse in modo inamovibile al suddetto serbatoio 2 e contengono informazioni leggibili e scrivibili. ;Preferibilmente, tali etichette 60 sono configurate per comunicare con la i mezzi di riconoscimento 16 mediante canali bidirezionale senza fili ed a corto raggio. ;Le etichette 60 elettroniche previste nella forma di realizzazione preferita sono di tipo RFID TAG (Radio Frequency IDentification). ;Altre implementazioni in grado di contenere informazioni leggibili e scrivibili, inamovibili dai serbatoi 2, cioà ̈ che la tentata rimozione causi un danneggiamento permanente, ed in grado di comunicare su canali bidirezionali (lettura e scrittura) con una scheda di controllo, possono essere considerate. ;Preferibilmente, nella memoria (non volatile) dell’etichetta 60 elettronica, sono registrati (in maniera preferibilmente cifrata) oltre ai dati identificativi della suddetta soluzione, anche il peso del serbatoio 2 da cui, sottraendo la tara del contenitore medesimo, à ̈ possibile risalire al peso della soluzione igienizzante disponibile nel suddetto serbatoio 2. I dati precedenti sono registrati nella suddetta memoria congiuntamente con un codice di ridondanza, a salvaguardia dell’integrità ’ delle informazioni registrate. ;Preferibilmente, il dispositivo diffusore 1 comprende inoltre un contenitore 17 di una sostanza liquida “F†, avente una predeterminata fragranza. ;Tale contenitore 17 à ̈ posto in collegamento di fluido con i mezzi di nebulizzazione 3. ;L’unità di controllo 8 à ̈ programmata per pescare la sostanza liquida “F†dal contenitore 17 e nebulizzarla nel locale “R†a seguito di una ricezione, da parte dei mezzi sensori 2, di un segnale rappresentativo di un raggiungimento o superamento di detto valore soglia del quantitativo di soluzione liquida “L†da erogare. ;Dunque, preferibilmente i mezzi di nebulizzazione 3 comprendono un’elettrovalvola 18 ad almeno due (preferibilmente tre) vie presentante una pluralità di ingressi 18a associati al serbatoio 2 (o ai serbatoi 2) ed al contenitore 17. ;L’unità di controllo 8 à ̈ configurata per aprire il passaggio di uno di tali ingressi verso un’unica uscita 18b in funzione del segnale ricevuto dall’unità di controllo 8. ;Dunque, al positivo completamento di un trattamento di sanitizzazione (ovvero di una nebulizzazione), l’unità di controllo 8 (ovvero il microprocessore) del diffusore comanda un’erogazione della sostanza liquida “F†e dunque la nebulizzazione della rispettiva fragranza per un tempo necessario all’utente di effettuare una verifica olfattiva del positivo completamento del processo di sanitizzazione del locale. ;Preferibilmente, l’unità di controllo 8 à ̈ programmata per conteggiare un predeterminato intervallo di tempo tra il termine della nebulizzazione e l’erogazione della sostanza liquida “F†al fine di consentire il completo abbattimento dei batteri da parte della soluzione liquida “L†igienizzante nebulizzata durante il trattamento. ;Più precisamente, l’elettrovalvola 18 riceve in ingresso il liquido della soluzione liquida “L†igienizzante dai serbatoi 2 tramite i tubi rispettivamente, oppure la sostanza liquida “F†(ovvero la fragranza) dal contenitore 17. Sotto il controllo dei segnali generati dall’unità di controllo 8, l’elettrovalvola à ̈ pilotata in modo da consentire il flusso di uno solo di tali liquidi, indirizzandolo alla turbina 4 dei mezzi di nebulizzazione 3. Alternativamente, tuttavia, altre soluzioni per selezionare il liquido da nebulizzare, diverse da quella descritta nella presente implementazione preferita, possono essere considerate. ;Si noti che, analogamente ai serbatoi 2, un sensore 19, in grado di determinare il peso della fragranza presente nel contenitore 17, à ̈ installato alla base dell’alloggiamento del contenitore 17. Il suddetto sensore di peso 19 à ̈ collegato all’unità di controllo 8 del dispositivo diffusore 1, tramite un circuito di interfaccia, simile a quello adottato per determinare il peso della soluzione igienizzante. L’unità di controllo 8 à ̈ così in grado di determinare automaticamente sia la quantità di sostanza liquida “F†(ovvero fragranza) erogata alla fine del trattamento, nonché il consumo della stessa. ;Si noti che il dispositivo diffusore 1 comprende una memoria 20 (non volatile e rimovibile) associata all’unità di controllo 8 e predisposta per ricevere da essa periodicamente, durante o al termine di ciascuna nebulizzazione, una pluralità di dati correlati: ;- al locale trattato e/o ;- al quantitativo di soluzione liquida “L†nebulizzato e/o ;- al quantitativo di soluzione liquida “L†rimanente nel serbatoio 2 e/o - a data ed ora della nebulizzazione e/o ;- alla durata della nebulizzazione. ;In tal modo, oltre alla sequenza di trattamenti eseguiti in ciascun locale “R†, à ̈ possibile tracciare in modo continuativo e/o completo la sequenza di trattamenti eseguiti dal dispositivo diffusore 1. ;Si noti che il dispositivo diffusore 1 può essere alimentato sia da una batteria, che mediante connessione alla rete elettrica. ;Preferibilmente, a tale proposito, il dispositivo diffusore 1 à ̈ provvisto di un modulo di alimentazione AC/DC 21 configurato per ricevere la tensione a corrente alternata (tramite un cavo connesso alla presa di alimentazione a parete). ;La tensione continua, convertita da quella alternata e ridotta di voltaggio, viene fornita all’unità di controllo 8 mediante un cavo di alimentazione DC interno. Gli altri moduli funzionali che necessitano di una tensione di alimentazione DC la ricevono tramite la suddetta unità di controllo. I moduli funzionali che necessitano di una tensione di alimentazione AC, la ricevono direttamente dal cavo di alimentazione interno. ;Facendo riferimento all’intero sistema 100 per la disinfezione di ambienti e superfici, secondo l’invenzione esso comprende almeno un dispositivo di controllo 80 utilizzabile da un operatore e connettibile al dispositivo nebulizzatore 1. ;Tale dispositivo di controllo 80 comprende un modulo di interfaccia 81 utilizzabile dall’operatore ed almeno un modulo di elaborazione 82 connettibile alla memoria 20 del dispositivo diffusore 1 per prelevare una pluralità di dati correlati a ciascuna nebulizzazione. ;Analogamente, il dispositivo di controllo 80 à ̈ connettibile alla placca 50. Più precisamente, il modulo di elaborazione 82 à ̈ connettibile al processore 52 della placca 50 per consentire all’operatore di impostare i dati identificativi del locale “R†da trattare. ;Inoltre, tale dispositivo di controllo 80 à ̈ connettibile alla memoria 51 della placca 50 per prelevare i dati relativi ai trattamenti avvenuti nel rispettivo locale “R†consentendo di tracciare e mantenere sotto controllo la qualità e la frequenza dei trattamenti. ;Dunque, il dispositivo di controllo 80 à ̈ configurato per mettere un operatore in grado comunicare in modo bidirezionale sia col il processore 52 della suddetta placca 50 elettronica che con l’unità di controllo 8 (o microprocessore 8a) del suddetto dispositivo diffusore 1. ;Più precisamente, il dispositivo di controllo 80 à ̈ programmato per consentire ad un operatore di inizializzare la memoria 51 (non volatile) del processore 51 della suddetta placca 50 con tutti i dati relativi al locale “R†in cui à ̈ stata installata. ;Inoltre, tale dispositivo di controllo 80 à ̈ configurato per raccogliere i dati registrati nella memoria 20 (non volatile) del suddetto microprocessore 8a del dispositivo diffusore 1. ;Preferibilmente, il dispositivo di controllo 80 verrà messo a disposizione solo di operatori autorizzati. ;A tale riguardo, il modulo di elaborazione 82 del dispositivo di controllo 80 à ̈ programmato per instaurare una procedura di identificazione. In particolare, tale modulo 82 à ̈ programmato per richiedere dati identificativi dell’operatore e compararli con corrispondenti dati allocati nella memoria della placca 51 o del dispositivo diffusore 20, consentendo l’accesso solo se i dati forniti dall’operatore trovano corrispondenza nella rispettiva memoria 20, 51. ;Preferibilmente, tuttavia, il sistema 100 à ̈ configurato per trasferire tali dati in forma cifrata e per rendere leggibili gli stessi solo quando il suddetto dispositivo di controllo 80 viene collegato and un’apparecchiatura esterna al sistema, quale ad esempio un personal computer, dove i dati potranno essere analizzati, stampati ed archiviati. ;Dunque, il sistema 100 secondo la presente invenzione consente di realizzare un metodo di sanificazione di locali e superfici altamente efficiente e tracciabile in ogni suo step. ;Tale metodo prevede la predisposizione di una placca 50, come descritta in precedenza, all’interno di un locale da sanificare. ;Inoltre, à ̈ prevista una fase di impostazione dei dati identificativi del locale, preferibilmente mediante il dispositivo di controllo 80. ;Nella forma di attuazione preferita, una pluralità di placche 50 viene posizionata in una corrispondente pluralità di locali “R†da sanificare e, preferibilmente, ciascuna di esse viene impostata con i dati identificativi del rispettivo locale. ;Successivamente, al momento della sanificazione, un dispositivo diffusore 1 viene collocato all’interno del locale “R†da trattare. ;Il dispositivo diffusore 1 viene messo in comunicazione con la placca 50 per rilevare i suddetti dati identificativi. ;Preferibilmente, l’unità di controllo 8 del dispositivo diffusore 1 viene messa in comunicazione (attraverso il canale bidirezionale descritto precedentemente) con il processore 52 della placca 50. ;Più precisamente, la comunicazione viene mantenuta costantemente per tutta la durata del trattamento per garantire che il suddetto dispositivo non venga rimosso dal locale durante la sanificazione. ;Dunque, una soluzione liquida “L†igienizzante viene nebulizzata nel locale per un intervallo di tempo e con una portata entrambi funzione dei dati identificativi rilevati. ;Preferibilmente, durante la nebulizzazione à ̈ prevista una fase di controllo del consumo di soluzione liquida “L†mediante una comparazione tra il consumo rilevato ed un valore stimato in funzione dei dati identificativi. Preferibilmente, il consumo viene rilevato in relazione alla variazione di peso del serbatoio 2 di soluzione liquida “L†, più preferibilmente mediante l’utilizzo di mezzi sensori 12 precedentemente descritti. ;Al raggiungimento o superamento di un valore soglia di soluzione liquida erogata (ovvero consumata) e/o al termine dell’intervallo di tempo stimato, la nebulizzazione viene interrotta. ;Preferibilmente, il quantitativo di soluzione liquida “L†à ̈ un parametro predominante rispetto alla durata del trattamento, essendo quest’ultimo subordinato al raggiungimento del suddetto valore soglia. ;Durante la nebulizzazione à ̈ prevista una ulteriore fase di controllo del collegamento tra dispositivo diffusore 1 e placca 50, a garanzia che la sanificazione avvenga nel locale selezionato, ovvero che il suddetto sistema non venga spostato in un altro locale. ;Una volta terminata la nebulizzazione della soluzione liquida “L†, preferibilmente il metodo prevede l’emissione nell’ambiente di una prefissata fragranza, preferibilmente pescata da un contenitore 17 come quello descritto precedentemente. ;Preferibilmente, tra il termine dalla nebulizzazione e l’erogazione della fragranza viene fatto trascorrere un intervallo di tempo predeterminato, più preferibilmente fissato in base a protocolli operativi con la struttura coinvolta e nel rispetto delle leggi e norme nazionali. ;Vantaggiosamente, tale fragranza consente all’operatore di determinare immediatamente la positiva conclusione del trattamento, apprezzando il profumo della fragranza presente nell’aria del locale. ;Dunque, il dispositivo diffusore 1 consente di implementare un metodo di rilevamento sensoriale (olfattivo) di una corretta e positiva sanificazione del locale, senza la necessità di esportare i dati dal dispositivo diffusore 1 o dalla placca 50, con notevole risparmio di tempo. ;L’invenzione raggiunge gli scopi preposti e consegue importanti vantaggi. Infatti, l’utilizzo di un dispositivo diffusore interfacciato con una placca elettronica provvista di tutti i dati identificativi del locale permette di ottenere una soluzione automatica e sicura per la tracciabilità che consenta all’utente di verificare, e quindi di poter dimostrare, che ben identificati ambienti siano stati igienizzati in date, modalità e tempi ben precisi. ;Si noti che la presenza dei mezzi sensori e dell’unità di controllo appositamente programmate permette di garantire all’utente che sia stata erogata esattamente la quantità di soluzione richiesta per igienizzare un dato ambiente. ;Peraltro, l’utilizzo di un’etichetta elettronica riscrivibile permette di garantire l’identità e l’autenticità della soluzione utilizzata, evitando manomissioni o contraffazioni della stessa. ;Inoltre, la predisposizione di un contenitore provvisto di una sostanza liquida, avente una prefissata fragranza, consente di implementare un metodo che permette all’utente di verificare mediante i propri sensi l’avvenuta disinfezione. *