ITBO20110448A1 - Metodo di trattamento di una discarica di rifiuti - Google Patents

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    • B09DISPOSAL OF SOLID WASTE; RECLAMATION OF CONTAMINATED SOIL
    • B09BDISPOSAL OF SOLID WASTE NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B09DISPOSAL OF SOLID WASTE; RECLAMATION OF CONTAMINATED SOIL
    • B09BDISPOSAL OF SOLID WASTE NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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  • Environmental & Geological Engineering (AREA)
  • Electrical Discharge Machining, Electrochemical Machining, And Combined Machining (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del brevetto per Invenzione Industriale dal titolo:
"METODO DI TRATTAMENTO DI UNA DISCARICA DI RIFIUTI"
La presente invenzione à ̈ relativa ad un metodo di trattamento di una discarica di rifiuti.
Le moderne discariche di rifiuti sono strutturate in modo da ridurre le emissioni nocive e non diventare una sorgente di inquinamento per il suolo e l'idrosfera. Infatti, i residui di molti rifiuti, soprattutto quelli organici, rimangono attivi per molti anni producendo, attraverso naturali processi di decomposizione anaerobica, biogas e liquami (percolato) altamente contaminanti per il terreno e le falde acquifere. Per questo motivo, una discarica moderna comprende un sottofondo, una barriera impermeabilizzante che ricopre il sottofondo, geomembrane disposte sui fianchi per impedire la fuoriuscita del percolato e un sistema di drenaggio del percolato. I rifiuti vengono distesi, a partire dal fondo, in strati compattati l'uno sull'altro, separati da rispettivi teli o fogli di materiale drenante. La discarica comprende, inoltre, un sistema di captazione del biogas, il quale comprende pozzi verticali o sonde micro-fessurate che attraversano gli strati di rifiuti coperti per poter raccogliere il biogas prodotto dalla decomposizione anaerobica dei rifiuti organici.
Il biogas à ̈ composto principalmente da metano e anidride carbonica, ma contiene anche piccole quantità di acido solfidrico e di idrogeno. Il biogas può essere utilizzato da motori a scoppio, microturbine o sistemi di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e/o termica, in quanto il metano brucia facilmente senza lasciare residui ed ha un elevato potere calorifero. Purtroppo, il naturale processo di decomposizione anaerobica à ̈ piuttosto lento ed ha un rendimento, in termini di conversione di biomassa in metano, relativamente basso .
Inoltre, fino a quando lo strato di rifiuti più in alto, cioà ̈ quello che viene quotidianamente alimentato con nuovi rifiuti, non viene coperto con il proprio telo, emana una grossa quantità di gas maleodoranti dovuta alla decomposizione aerobica iniziale dei rifiuti organici.
Scopo della presente invenzione à ̈ di fornire un metodo di trattamento delle discariche di rifiuti, il quale sia esente dagli inconvenienti sopra descritti e, nello stesso tempo, sia di facile ed economica realizzazione.
In accordo con la presente invenzione vengono forniti un metodo di trattamento di una discarica di rifiuti secondo quanto definito nelle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra, secondo una vista in pianta, un esempio di disposizione di bobine in uno strato dì rifiuti di una discarica per l'esecuzione del metodo secondo l'invenzione;
- la figura 2 illustra, secondo una vista in sezione verticale longitudinale, una porzione della disposizione dì bobine della figura 1; e
la figura 3 illustra lo schema a blocchi di un generatore di segnali elettrici che alimenta le bobine della figura 1.
Nella figura 1, con 1 à ̈ indicato un generatore di segnali elettrici per generare segnali elettrici oscillanti a frequenze di valore compreso tra 500 e 4000 Hz e con 2 sono indicate bobine atte ad essere disposte all'interno di strati di rifiuti (non illustrati) di una discarica di rifiuti ed alimentate con i segnali generati dal generatore di segnali elettrici 1 per implementare il metodo di trattamento di una discarica di rifiuti della presente invenzione. Il generatore di segnali elettrici 1 à ̈ alimentabile direttamente dalla rete elettrica 3 ed à ̈ gestibile in remoto tramite un dispositivo di comunicazione 4.
Nella discarica di rifiuti considerata nella presente invenzione, i rifiuti vengono distesi secondo una pluralità di strati compattati l'uno sull'altro e separati da appositi teli o fogli di copertura di materiale drenante. Gli strati vengono creati uno dopo l'altro distendendo i rifiuti che vengono quotidianamente alimentati alla discarica. Quando uno strato di rifiuti raggiunge un certo spessore, viene coperto con un rispettivo telo ed i rifiuti che vengono successivamente alimentati vengono distesi sopra al telo per formare un nuovo e soprastante strato di rifiuti. Il biogas prodotto dalla decomposizione anaerobica della parte organica dei rifiuti negli strati coperti viene raccolto mediante mezzi di captazione di biogas di tipo noto inseriti nei vari strati.
Secondo la presente invenzione, all'interno di ciascuno strato di rifiuti, durante la creazione dello strato stesso, vengono disposte una o più bobine 2 e ciascuna delle bobine 2 viene alimentata, in momenti diversi, con due segnali elettrici SI e S2, i quali sono generati, secondo rispettive periodicità, dal generatore di segnali elettrici 1 ed oscillano a due diversi insiemi di frequenze costituiti da due insiemi di frequenze di risonanza di due diversi insiemi di microorganismi. Siccome gli strati di rifiuti sono normalmente molto estesi, in ciascuno strato di rifiuti viene disposto un gruppo piuttosto numeroso di bobine 2.
La figura 2 illustra, secondo una vista in sezione longitudinale, una porzione di uno strato di rifiuti 5 con le relative bobine 2 e il rispettivo telo di copertura 6 disteso sopra lo strato di rifiuti 5 medesimo. Ciascuno strato di rifiuti 5 ha sostanzialmente lo stesso spessore S. Nella figura 2, con 7 à ̈ indicato lo strato di rifiuti ancora scoperto, cioà ̈ lo strato che non ha ancora raggiunto lo spessore S prestabilito ed à ̈ ancora alimentato con i rifiuti e che quindi à ̈ ancora privo del telo di copertura. Quindi lo strato di rifiuti 5 illustrato dalla figura 2 à ̈ l'ultimo strato di rifiuti coperto. Le bobine 2 vengono vantaggiosamente distese in mezzo al relativo strato di rifiuti 5. In altre parole, le bobine 2 vengono posate sui rifiuti quando il livello di questi ultimi ha raggiunto sostanzialmente la metà dello spessore S e vengono disposte con la propria normale 8, cioà ̈ l'asse rispetto al quale sono avvolte le spire, trasversale, ed in particolare perpendicolare, allo strato di rifiuti 5. Pertanto, ciascuno strato di rifiuti rimane senza bobine 2 almeno fino a quando i rifiuti non raggiungono la metà dello spessore prestabilito. Per questo motivo, le bobine 2 di uno strato di rifiuti scoperto 7 non vengono utilizzate per il trattamento, come verrà spiegato meglio in seguito.
Il segnale SI oscilla, in sequenza, a frequenze FI costituite dalle frequenze di risonanza dei microorganismi responsabili della produzione della parte di biogas non costituita da metano, cioà ̈ anidride carbonica, acido solfidrico e idrogeno. Il segnale SI viene alimentato periodicamente alle bobine 2 di ciascuno degli strati di rifiuti coperti 5 per irradiare un campo elettromagnetico che investa tale strato di rifiuti 5 in modo da distruggere i microorganismi che non contribuiscono alla produzione di biogas e, di conseguenza, aumentare la percentuale di metano nel biogas. Il segnale S2 oscilla, in sequenza, a frequenze F2 costituite dalle frequenze di risonanza dei microorganismi responsabili della produzione di infezioni, e/o di gas maleodoranti e/o della parte di biogas non costituita da metano. Il segnale S2 viene alimentato periodicamente alle bobine 2 dell'ultimo strato di rifiuti 5 coperto, cioà ̈ quello strato di rifiuti 5 che si trova immediatamente al di sotto dello strato di rifiuti scoperto 7 che à ̈ ancora alimentato dai rifiuti, per irradiare un campo elettromagnetico che investa lo strato di rifiuti scoperto 7 in modo da distruggere i microorganismi che non contribuiscono alla produzione del metano e/o che sono responsabili di infezioni e/o cattivi odori e, di conseguenza, sterilizzare lo strato di rifiuti scoperto 7 e ridurre i cattivi odori prodotti dallo strato di rifiuti scoperto 7. Entrambi i segnali SI ed S2 sono ad onda quadra .
Il principio di distruggere un microorganismo, quale, per esempio, un virus, batterio, fungo, muffa, parassita, ecc., sottoponendo tale microorganismo ad un campo elettromagnetico di una certa intensità e oscillante alla propria cosiddetta "frequenza di risonanza", à ̈ noto. La frequenza di risonanza di un certo microorganismo varia nel lungo periodo (anni), in quanto varia con la frequenza di risonanza del pianeta terra (Risonanza di Schumann), ed à ̈ efficace sul microorganismo solo se generata con una notevole precisione, dell'ordine di almeno 0.01 Hz. La frequenza di risonanza di un microorganismo può essere trovata, sottoponendo un campione di coltura del microorganismo ad un campo elettromagnetico prodotto da una scansione di frequenze e valutando la "risposta vibrazionale" della coltura. Siccome tale risposta diventa apprezzabile dopo un periodo di qualche secondo, ed in particolare dopo circa 10 secondi, la scansione di frequenze prevede di incrementare la frequenza a gradini, per esempio di 0.1 Hz, passando da un gradino al successivo dopo avere atteso per tale periodo.
Sperimentalmente, sì à ̈ osservato che le frequenze FI devono comprendere almeno una frequenza compresa tra 550 e 575 Hz e una frequenza compresa tra 805 e 815 Hz. In particolare, le frequenze FI comprendono una frequenza Fla compresa tra 550 e 560 Hz, una frequenza Flb compresa tra 565 e 575 Hz e una frequenza Flc compresa tra 805 e 815 Hz.
Sempre sperimentalmente, si à ̈ osservato che, per una discarica di rifiuti alimentata essenzialmente da raccolta indifferenziata di rifiuti, le frequenze F2 devono comprendere, oltre alle frequenze FI, anche una frequenza F2a compresa tra 675 e 685 Hz, una frequenza F2b compresa tra 710 e 720 Hz, una frequenza F2c compresa tra 760 e 770 Hz, una frequenza F2d compresa tra 935 e 945 Hz e una frequenza F2e compresa tra 955 e 965 Hz.
Alla data di deposito della presente domanda di brevetto, la frequenza Fla à ̈ circa pari a 554 Hz, la frequenza Flb à ̈ circa pari a 571 Hz, la frequenza Flc à ̈ circa pari a 810 Hz e la frequenza F2a à ̈ circa pari a 681 Hz, la frequenza F2b à ̈ circa pari a 716 Hz, la frequenza F2c à ̈ circa pari a 766 Hz, la frequenza F2d à ̈ circa pari a 939 Hz e la frequenza F2e à ̈ circa pari a 958 Hz.
Sperimentalmente si à ̈ osservato che, affinché ci sia un apprezzabile aumento della percentuale di metano nel biogas, la potenza del segnale SI e l'area e il numero delle spire delle bobine 2 sono dimensionati per produrre un valore di induzione magnetica (densità di flusso magnetico) Bref almeno pari 3.5 mG (milligaus), cioà ̈ 0.35 Î1⁄4Τ (microtesla) ad una distanza D, dalle spire delle bobine 2, che à ̈ funzione dello spessore S degli strati di rifiuti 5. In particolare, la distanza D à ̈ compresa tra il 30% e il 50% dello spessore S. Per esempio, se lo spessore S à ̈ pari a 10 m, allora la distanza D a cui devo misurare l'induzione magnetica Bref può essere circa pari a 4 m. Il massimo rendimento, in termini di conversione di biomassa in metano, si ottiene quando l'induzione magnetica Bref, misurata alla distanza D dalle bobine 2, à ̈ almeno pari 4 mG, cioà ̈ 0.4 Î1⁄4Τ. Tali condizioni vanno soddisfatte con le bobine 2 immerse nei rifiuti.
Per garantire 1'induzione magnetica Bref alle frequenze FI, il segnale SI Ã ̈ caratterizzato da una tensione presentante un'ampiezza massima compresa tra 100 e 1200 V e da una corrente presentante un valore efficace compreso tra 1.5 e 2 A. La corrente va dimensionata in funzione dello spessore S degli strati 5 e l'ampiezza della tensione va regolata sulla base dell'impedenza delle bobine 2, che varia in funzione della frequenza utilizzata. Inoltre, le bobine 2 hanno la forma e la disposizione illustrata nelle figure 1 e 2, ossia hanno una forma sostanzialmente rettangolare e sono distese lungo lo strato di rifiuti 5 con i lati minori 9 sostanzialmente allineati tra loro e paralleli ad un asse longitudinale 11 dello strato di rifiuti 5. Le bobine 2 hanno una larghezza LI (lato minore 9) circa pari allo spessore S ed una lunghezza L2 (lato maggiore 10) circa compresa tra cinque e dieci volte lo spessore S. Le bobine 2 sono disposte ad una distanza reciproca DC circa pari allo spessore S. Per esempio, se lo spessore S Ã ̈ pari a 10 m, 1'induzione magnetica Bref alla distanza D viene garantito da bobine 2 costituite, ciascuna, da un numero, compreso tra 16 e 25, di spire, ciascuna delle quali ha forma rettangolare, una larghezza LI circa pari a 10 m, una lunghezza L2 circa pari a 100 m e conduttori aventi una sezione trasversale di 1.5 mm<2>.
Il segnale S2 à ̈ applicato alle bobine 2 dell'ultimo strato di rifiuti coperto 5, cioà ̈ lo strato immediatamente al di sotto dello strato di rifiuti scoperto 7 su cui il segnale S2 deve avere effetto. Pertanto, la potenza del segnale S2 à ̈, a parità di altre condizioni, maggiore delle potenza del segnale SI. In altre parole, il segnale S2 deve garantire l'induzione magnetica Bref ad una distanza dalle bobine 2 maggiore della distanza D. Questa condizione viene raggiunta aumentando l'ampiezza massima della tensione del segnale S2.
Il segnale SI viene alimentato in sequenza a tutte le bobine 2, un gruppo di bobine 2 alla volta. L'alimentazione del segnale SI a tutte le bobine 2 viene ripetuta ogni certo numero dì giorni, per esempio ogni 3 o 4 giorni. Il segnale SI à ̈ costituito da una sequenza di segnali elementari, ciascuno dei quali oscilla ad una delle frequenze FI per una rispettiva durata, per esempio 2 minuti. Il segnale S2 viene alimentato, almeno una volta al giorno, al gruppo di bobine 2 disposto nell'ultimo strato di rifiuti coperto 5. Anche il segnale S2 à ̈ costituito da una sequenza di segnali elementari, ciascuno dei quali oscilla ad una delle frequenze F2 per una rispettiva durata, per esempio 2 minuti.
Con riferimento alla figura 3, che illustra a titolo di esempio soltanto due gruppi di bobine 2 relativi ad altrettanti strati di rifiuti 5, il generatore di segnali elettrici 1 comprende un dispositivo di potenza 21 per alimentare i segnali SI e S2 alle bobine 2, un primo dispositivo di alimentazione 22 per ottenere, dalla tensione di rete elettrica, una tensione VP in corrente continua regolabile da alimentare al dispositivo di potenza 21, un generatore di frequenza 23 per generare un segnale alle frequenze FI o F2 atto a controllare la commutazione on-off del dispositivo di potenza 21 e una unità di controllo 24 configurata per selezionare, tramite mezzi selettori 25, il gruppo di bobine 2 da alimentare, per controllare il generatore di frequenze 23 e per regolare la tensione VP, e quindi la tensione del segnale SI o S2, in modo da mantenere il desiderato valore efficace di corrente del segnale SI o S2. Il generatore di frequenze 23 e la unità di controllo 24 sono realizzati in un'unica scheda elettronica 26 alimentata da un altro dispositivo di alimentazione 27. La unità di controllo 24 à ̈ costituita, per esempio, da un microcontrollore e dialoga con il dispositivo di comunicazione 4.
Il generatore di frequenza 23 à ̈ costituito da un generatore di forme d'onda programmabile in frequenza in almeno un intervallo compreso tra 500 e 4000 Hz, con una precisione inferiore o uguale a 0.01 Hz. La frequenza viene programmata dalla unità di controllo 24. Il dispositivo di potenza 21 comprende un circuito a ponte di dispositivi IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor), il quale à ̈ comandato on-off dal generatore di frequenze 23 per fare in modo che i segnali SI e S2 siano ad onda quadra.
Il dispositivo di alimentazione 22 comprende un trasformatore di ingresso 28 avente un avvolgimento secondario a prese multiple, ciascuna delle quali à ̈ accoppiata ad un primo terminale di un rispettivo relà ̈ 29 ad una via, ed un raddrizzatore a ponte di diodi 30, il cui ingresso à ̈ collegato ai secondi terminali di tutti i relà ̈ 29. La unità di controllo 24 à ̈ configurata per chiudere un solo relà ̈ 29 alla volta in modo da selezionare un particolare valore di tensione VP associato alla frequenza generata dal generatore di frequenza 23.
I mezzi selettori 25 comprendono, per ciascun gruppo di bobine 2, un relà ̈ a doppia via comandato dalla unità di controllo 24 per collegare/scollegare i terminali elettrici di tutte le bobine 2 del gruppo di bobine a/da l'uscita del dispositivo di potenza 21.
La unità di controllo 24 à ̈ programmata per generare le frequenze Fi ed F2 secondo le sequenze e periodicità prestabilite. In particolare, la unità di controllo 24 comprende una memoria per memorizzare le sequenze di frequenze che il generatore di frequenze 23 deve generare, corrispondenti serie di valori di tensione VP che il dispositivo di alimentazione 22 deve fornire e la periodicità di ripetizione delle sequenze di frequenze. I valori di tensione VP, e quindi i valori ampiezza massima di tensione dei segnali SI e S2, sono determinati sperimentalmente, fissando la frequenza e la corrente dei segnali SI e S2 e variando la tensione VP fino al raggiungimento del valore di induzione magnetica Bref alla distanza D dalle bobine 2. A tale scopo, il generatore di segnali elettrici 1 à ̈ provvisto di un sensore di corrente 31, il quale à ̈ costituito da un sensore ad effetto Hall ed à ̈ disposto all'uscita del dispositivo di potenza 21 per acquisire una misura della corrente alimentata alle bobina 2. La unità di controllo 24 viene programmata localmente tramite una interfaccia 32, oppure in remoto tramite il dispositivo dì comunicazione 4.
Per esempio, la unità di controllo 24 à ̈ programmata per selezionare, una alla volta, tutti i gruppi di bobine 2, per comandare, in seguito alla selezione di ciascun gruppo di bobine 2, il generatore di frequenze 23 affinché generi, in sequenza, le frequenze Fla, Flb ed Flc per le rispettive durate e per ripetere la scansione di tutti i gruppi di bobine 2 con la generazione di tale sequenza di frequenze ogni certo numero di giorni. Inoltre, la unità di controllo 24 à ̈ programmata per selezionare il gruppo di bobine 2 disposto nell'ultimo strato di rifiuti coperto 5 e comandare il generatore di frequenze 23 in modo che generi, in sequenza, le frequenze Fla-Flc e F2a-F2e per le rispettive durate, almeno una volta al giorno. Dunque, il segnale SI à ̈ costituito da una sequenza di tre segnali elementari, oscillanti rispettivamente alle frequenze Fla, Flb e Flc ed aventi rispettivi valori di ampiezza di tensione. Nel caso, per esempio, di una discarica di rifiuti alimentato da una raccolta di rifiuti indifferenziata, il segnale S2 à ̈ costituito da una sequenza di almeno otto segnali elementari, i quali oscillano rispettivamente alle frequenze Fla, Flb, Flc, F2a, F2b, F2c, F2d, F2d e F2e ed hanno rispettivi valori di ampiezza di tensione. I valori di ampiezza di tensione del segnale S2 sono normalmente maggiori dei valori di ampiezza di tensione del segnale SI, in quanto il segnale S2 deve produrre un campo elettromagnetico che agisce sullo strato di rifiuti scoperto 7, il quale sta sopra allo strato di rifiuti 5 in cui ci sono le bobine 2 alimentate con il segnale S2.
Il vantaggio del metodo di trattamento di una discarica di rifiuti sopra descritto à ̈ di aumentare notevolmente, grazie alla presenza delle bobine 2 alimentate periodicamente con il segnale S2, il rendimento, in termini di conversione di biomassa in metano, del processo di decomposizione anaerobica e, quindi, di aumentare considerevolmente la quantità di biogas raccolta con il sistema di captazione del gas. Inoltre, l'applicazione del segnale S2 alle bobine 2 dell'ultimo strato di rifiuti 5 coperto consente di ridurre la quantità di gas maleodoranti prodotti dalla decomposizione aerobica iniziale dei rifiuti organici.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo di trattamento di una discarica di rifiuti, il metodo comprendendo: - distendere i rifiuti secondo una pluralità di strati (5) compattati l’uno sull’altro e separati da rispettivi teli di copertura (6); - raccogliere, tramite mezzi di captazione di biogas, il biogas prodotto dalla decomposizione anaerobica della parte organica dei rifiuti degli strati di rifiuti (5); ed essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: - disporre, all’interno di ciascuno degli strati di rifiuti (5), durante la creazione di tale strato (5), almeno una bobina (2); e - generare, tramite mezzi generatori di segnali elettrici (1), un primo segnale elettrico (S1) oscillante a frequenze di risonanza di primi microorganismi responsabili della produzione della parte di biogas non costituita da metano; e - alimentare detto primo segnale elettrico (S1) a ciascuna delle bobine (2) per irradiare un campo elettromagnetico che investa il relativo strato di rifiuti (5) in modo da distruggere detti primi microorganismi e, di conseguenza, aumentare la percentuale di metano nel biogas.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuno di detti strati di rifiuti (5) presenta un rispettivo spessore (S) e la relativa bobina (2) essendo distesa in mezzo allo strato di rifiuti (5) medesimo; la potenza di detto primo segnale elettrico (S1) e detta bobina (2) essendo dimensionati per produrre, ad una distanza compresa tra il 30% e il 50% di detto spessore (S), una induzione magnetica (Bref) almeno pari a 0.35 Î1⁄4T.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto primo segnale elettrico (S1) ha una tensione presentante un’ampiezza massima compresa tra 100 e 1200 V e una corrente presentante un valore efficace compreso tra 1.5 e 2 A.
  4. 4. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detto primo segnale elettrico (S1) comprende una prima sequenza di segnali comprendente almeno due segnali elementari, i quali oscillano rispettivamente ad una prima frequenza (F1a, F1b) compresa tra 550 e 575 Hz e ad una seconda frequenza (F1c) compresa tra 805 e 815 Hz.
  5. 5. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, e comprendente: - generare, tramite detti mezzi generatori di segnali elettrici (1), un secondo segnale elettrico (S2) oscillante a frequenze di risonanza di secondi microorganismi responsabili della produzione di infezioni, e/o di gas maleodoranti e/o della parte di biogas non costituita da metano; e - alimentare il secondo segnale elettrico (S2) a quella bobina (2) che à ̈ disposta nell’ultimo strato di rifiuti coperto (5) per irradiare un campo elettromagnetico che investa anche lo strato di rifiuti ancora scoperto (7) al di sopra di detto ultimo strato di rifiuti coperto (5) in modo da distruggere detti secondi microorganismi e, di conseguenza, sterilizzare lo strato di rifiuti scoperto (7) e ridurre i cattivi odori prodotti dallo strato di rifiuti scoperto (7).
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 5, in cui detto secondo segnale elettrico (S2) comprende una rispettiva seconda sequenza di segnali comprendente almeno sei segnali elementari, i quali oscillano rispettivamente ad una prima frequenza (F1a, F1b) compresa tra 550 e 575 Hz, una seconda frequenza (F1c) compresa tra 805 e 815 Hz, una terza frequenza (F2a) compresa tra 675 e 685 Hz, una quarta frequenza (F2b) compresa tra 710 e 720 Hz, una quinta frequenza (F2c) compresa tra 760 e 770 Hz e una sesta frequenza (F2d, F2e) compresa tra 935 e 965 Hz.
  7. 7. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui detti mezzi generatori di segnali elettrici (1) generano segnali elettrici (S1, S2) ad onda quadra.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui la fase di alimentare detta almeno una bobina (2) con un primo segnale elettrico (S1) viene ripetuta ogni certo numero di giorni maggiore di uno; la fase di alimentare quella bobina (2) che à ̈ disposta nell’ultimo strato di rifiuti coperto (5) con un secondo segnale elettrico (S2) venendo ripetuta almeno una volta al giorno.
  9. 9. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8; in cui la fase di disporre, all’interno di ciascuno degli strati di rifiuti (5), almeno una bobina (2) comprendendo: - disporre, nello strato di rifiuti (5), una rispettiva pluralità di bobine (2) presentanti una forma sostanzialmente rettangolare e distese ed allineate lungo detto strato di rifiuti (5).
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui ciascuno di detti strati di rifiuti (5) presenta un rispettivo spessore (S); ciascuna bobina (2) presentando un lato (9) di lunghezza pari a detto spessore (S); le bobine (2) essendo disposte ad un distanza reciproca (DC) pari a detto spessore (S).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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