ITBO20100015A1 - Metodo per il trattamento di prodotti oleosi con alto contenuto d'acqua - Google Patents

Metodo per il trattamento di prodotti oleosi con alto contenuto d'acqua Download PDF

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    • C11ANIMAL OR VEGETABLE OILS, FATS, FATTY SUBSTANCES OR WAXES; FATTY ACIDS THEREFROM; DETERGENTS; CANDLES
    • C11BPRODUCING, e.g. BY PRESSING RAW MATERIALS OR BY EXTRACTION FROM WASTE MATERIALS, REFINING OR PRESERVING FATS, FATTY SUBSTANCES, e.g. LANOLIN, FATTY OILS OR WAXES; ESSENTIAL OILS; PERFUMES
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Description

“METODO PER IL TRATTAMENTO DI PRODOTTI OLEOSI CON ALTO CONTENUTO D'ACQUAâ€
Settore tecnico
La presente invenzione à ̈ relativa ad un metodo per il trattamento di prodotti oleosi.
In particolare, i prodotti oleosi sono umidi, vale a dire contengono acqua con percentuali in peso indicate nella descrizione che segue.
Stato dell’Arte
Come à ̈ noto i prodotti oleosi naturali ed i sottoprodotti oleosi industriali vengono trattati per la produzione ed il recupero di oli e grassi alimentari e/o industriali.
Tra i metodi noti, il più largamente utilizzato risulta essere l’estrazione mediante solventi.
Tale metodo à ̈ generalmente associato a numerosi trattamenti preliminari legati alla tipologia del prodotto da trattare. In particolare qualora il prodotto oleoso contenga acqua i comuni metodi di estrazione con solvente prevedono una, almeno parziale, eliminazione preventiva dell’acqua stessa.
Nel caso della sansa di oliva, ossia il sottoprodotto ottenuto dalla spremitura delle olive, la stessa contiene: il nocciolo, la buccia e la polpa ricche in oli e grassi, ed una certa percentuale di acqua sia fisiologica sia aggiunta durante il processo di spremitura.
Il metodo correntemente più utilizzato per il trattamento della sansa di oliva prevede una prima fase di deumidificazione, ad un valore prossimo al 10%, in opportuni essiccatoi, solitamente cilindrici rotativi, per contatto diretto della sansa stessa con fumi di combustione. Successivamente, mediante estrazione con un solvente, generalmente esano, si provvede all’estrazione dell’olio contenuto. La miscela olio-solvente viene sottoposta quindi a distillazione in modo da separare l’olio dal solvente, che viene poi riciclato. Analogamente la sansa disoleata viene sottoposta a evaporazione del solvente che viene poi riciclato.
Tale metodo presenta però numerosi svantaggi. In particolare, durante la fase di essiccazione:
- Si producono fumi ad alto contenuto di acqua e sostanze maleodoranti.
- Si opera con una metodologia a forte dispendio energetico: maggiore di 1,2 kW*h per kg di acqua evaporata. - Si inquina l’olio contenuto con residui della combustione, quali ad esempio idrocarburi policiclici aromatici, che dovranno essere ridotti nei limiti di legge durante le successive fasi di raffinazione dell’olio estratto.
Quando il prodotto da trattare presenta una concentrazione di acqua superiore al 45%, come nel caso di sansa ottenuta con i moderni sistemi continui di spremitura delle olive, gli svantaggi sopraccitati si amplificano a causa dell’elevata quantità di acqua da evaporare che determina l’impiego di maggiori quantità di fumi di combustione e di più alte temperature operative. In particolare, nel caso di sansa, che proviene dai più moderni frantoi che utilizzano decanter detti “a due fasi†e che presenta concentrazioni di acqua superiori al 55%, all’evidente amplificazione degli svantaggi sopraccitati si aggiunge la formazione negli essiccatoi di agglomerati, di forma sferoidale, contenenti acqua al loro interno, che ne riducono notevolmente l’efficacia. Un metodo spesso utilizzato per il trattamento di sanse di questo tipo à ̈ la loro miscelazione con altre già essiccate per abbassarne il tenore di umidità prima del passaggio nell’essiccatoio. Si può facilmente intuire come questa procedura sia dannosa per il livello qualitativo dell’olio che viene sottoposto più volte al contatto con i fumi di combustione, sia fonte di un elevato dispendio energetico, di un incremento dimensionale degli impianti e di numerosi altri inconvenienti legati alla maggiore manipolazione degli intermedi di produzione.
Sono stati fatti numerosi tentativi per risolvere alcuni degli inconvenienti sopraccitati, notiamo tra gli altri:
a) Il recupero dell’acqua prima dell’essiccazione mediante una re-centrifugazione della sansa dei “decanter a due fasi†con altri di tipo a “tre fasi†, per abbassarne il tenore di umidità ad un valore pari al 50 ÷ 55%, si à ̈ dimostrato oneroso sia a livello impiantistico che energetico dato l’elevato costo e l’importante consumo di elettricità dei decanter. Tale metodo produce inoltre acqua ad alto tasso di inquinamento difficilmente depurabile.
b) La condensazione dei fumi di essiccazione à ̈ risolutiva per le problematiche di inquinamento atmosferico; tuttavia le acque di risulta, derivando da fumi di combustione, sono notevolmente inquinate, sporcanti per i sistemi di scambio termico e difficilmente depurabili.
c) La post-combustione dei fumi degli essiccatoi per eliminare l’inquinamento atmosferico à ̈ una pratica estremamente onerosa sia a livello impiantistico sia energetico date le grandi masse di fumi umidi da trattare.
In tutti i casi si tratta di soluzioni che, mantenendo il concetto originario della lavorazione, non riescono a dare che soluzioni parziali e spesso costose agli inconvenienti citati.
Alla luce di quanto appena evidenziato, risulta chiara la necessità di trovare un metodo alternativo per il trattamento di prodotti oleosi, in particolare per l’estrazione dell’olio dalle sanse ad alto contenuto di acqua, che non presenti o minimizzi gli svantaggi dei metodi noti.
Sommario
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un metodo che permetta di superare, almeno parzialmente, gli inconvenienti dello stato dell’arte e sia, nel contempo, di facile ed economica realizzazione.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo secondo quanto licitato nella rivendicazione indipendente che segue e, preferibilmente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalla rivendicazione indipendente.
Descrizione di forme d’attuazione
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per il trattamento di prodotti oleosi.
Per “prodotti oleosi†si intende prodotti che possono essere sottoposti ad estrazione in modo interessante da un punto di vista industriale.
I prodotti oleosi sono costituiti da acqua e da una parte secca.
La misurazione della parte secca e dell’acqua dei prodotti oleosi viene in particolare effettuata in accordo con i dettami di “Determinazione dell’umidità e sostanze volatili - Norme Grassi e Derivati (NGD) B2-76†.
Specificamente, i prodotti oleosi comprendono almeno lo 0,5% (rispetto al peso complessivo della parte secca dei prodotti oleosi stessi) in peso di lipidi (più in particolare, trigliceridi, lecitina e/o loro miscele).
La misurazione della percentuale in peso di lipidi nei prodotti oleosi viene in particolare effettuata seguendo le indicazioni per la quantificazione di sostanza grassa descritte in “Determinazione della sostanza grassa - Norme Grassi e Derivati (NGD) B4-76†.
In particolare, i prodotti oleosi sono materiali organici di origine vegetale o animale (ad esempio, sansa di olive, semi, residui della spremitura dei semi, scarti di macellazione). Secondo specifiche forme d’attuazione, i prodotti oleosi sono sansa di olive.
I prodotti oleosi presentano un contenuto di acqua superiore al 20% in peso. Vantaggiosamente, i prodotti oleosi presentano un contenuto d’acqua superiore al 25% in peso, in particolare superiore al 45% in peso. Secondo alcune forme d’attuazione, i prodotti oleosi presentano un contenuto d’acqua superiore al 55% in peso. Vantaggiosamente, i prodotti oleosi presentano un contenuto d’acqua superiore al 60% in peso.
Nel presente testo, a meno che non sia specificato esplicitamente il contrario, le percentuali di acqua sono percentuali in peso e sono riferite al peso complessivo dei prodotti umidi (vale a dire considerando anche il peso dell’acqua). I prodotti sono, secondo alcuni esempi, prodotti oleosi, sansa, polpa, nocciolo, miscele e combinazioni.
Per peso complessivo si intende il peso totale dei prodotti considerando anche il contenuto di acqua e di altri eventuali additivi (ad esempio solventi organici). In altre parole, quando si indica che una particolare miscela presenta una determinata percentuale di acqua si intende che la percentuale in peso à ̈ calcolata con riferimento al peso complessivo della miscela (comprendente, a titolo d’esempio: l’acqua stessa, eventuale sansa - sia come ottenuta immediatamente dopo spremitura che dopo parziale o totale disoleazione - ed eventuale solvente).
Secondo alcune forme d’attuazione, i prodotti oleosi comprendono almeno l’1% (espresso in termini di percentuale in peso rispetto al peso complessivo della parte secca dei prodotti oleosi) di lipidi.
Secondo alcune forme d’attuazione, i lipidi sono grassi (vale a dire esteri di acidi grassi, solidi a temperatura ambiente) e/o oli (vale a dire esteri di acidi grassi, liquidi a temperatura ambiente) e acidi grassi.
Il metodo della presente invenzione comprende una fase di estrazione, durante la quale dei lipidi vengono estratti dai prodotti oleosi mediante almeno un solvente organico, che à ̈ stato aggiunto ai prodotti oleosi stessi.
Si ottiene così da una parte una miscela residua e dall’altra il solvente organico utilizzato per l’estrazione arricchito in lipidi che possono poi essere recuperati mediante distillazione. In particolare, la miscela residua comprende (più in particolare, consiste di) prodotti disoleati (vale a dire una componente prevalentemente solida di prodotti che contengono meno della metà dei lipidi contenuti nei prodotti oleosi di partenza), acqua e solvente organico.
L’estrazione, vantaggiosamente, viene effettuata in controcorrente, ad esempio mediante violenta “intimizzazione†(miscelazione profonda), alimentata con il solvente organico per recuperare oli e grassi presenti nei prodotti oleosi.
È importante sottolineare che contrariamente a quello che avviene nei processi noti, la fase di estrazione viene, vantaggiosamente, effettuata su prodotti oleosi che non sono ancora stati sottoposti ad un’evaporazione dell’acqua. In particolare, la fase di estrazione viene effettuata su prodotti oleosi che non sono stati sottoposti ad una evaporazione in un essiccatore.
Questa inversione di fasi porta inaspettatamente a vantaggi di semplicità e di costi di processo.
Vantaggiosamente, il solvente organico presenta una solubilità a saturazione in acqua inferiore al 10% in peso. In altre parole, in condizioni standard (temperatura di 25°C e pressione di 1 atm) in 100 grammi di acqua si riesce a disciogliere in modo omogeneo fino ad un massimo di 10 grammi solvente organico. In particolare, il solvente organico presenta una solubilità a saturazione in acqua inferiore all’1% in peso.
Vantaggiosamente, il solvente organico presenta una solubilità a saturazione in acqua inferiore all’0,1% in peso.
Vantaggiosamente il solvente organico forma un azeotropo di minima con l’acqua.
Vantaggiosamente il solvente organico ha una temperatura di infiammabilità superiore a 45°C e, più vantaggiosamente, superiore a 61°C.
Secondo alcune forme d’attuazione, il solvente organico à ̈ costituito prevalentemente da (in particolare, à ̈) una miscela di idrocarburi contenenti da 10 a 15 atomi di carbonio (C10-C15), in particolare idrocarburi alifatici C10-C15. Più in particolare, il solvente organico à ̈ costituito prevalentemente da (in particolare, à ̈) un solvente selezionato nel gruppo consistente di alcani dal decano al penta decano (comprendendo i diversi isomeri degli stessi) e loro miscele, ad esempio Total ISANE 175<®>.
Dopo la fase di estrazione, il solvente organico recuperato (quindi separato dai prodotti disoleati) viene, vantaggiosamente, sottoposto a distillazione in modo da recuperare i lipidi in esso contenuti. Dopo questa distillazione, vantaggiosamente, il solvente organico viene nuovamente utilizzato per alimentare la fase di estrazione.
Vantaggiosamente, nel presente metodo si separano i noccioli prima della fase di estrazione in modo da rendere più agevoli ed efficienti le successive fasi della lavorazione. Si noti che, contrariamente a ciò, nel più comune metodo classico (estrazione discontinua in batch) i noccioli delle olive sono funzionali alla corretta fase di percolazione e desolventizzazione della sansa.
Ai prodotti oleosi viene aggiunto un solvente organico in modo da ottenere una combinazione dei prodotti oleosi e del solvente organico. L’aggiunta del solvente agevola, soprattutto in presenza di emulsioni e di elevato tenore di acqua, la separazione di una prima quota dell’acqua stessa prima e/o durante la fase di estrazione.
Vantaggiosamente, i prodotti oleosi vengono addizionati con il solvente organico senza essere sottoposti a preventiva essicazione.
Vantaggiosamente, durante la fase di addizione i prodotti oleosi ed il solvente vengono tra loro mescolati.
Nel presente testo, a meno che non venga specificato esplicitamente il contrario, per combinazione si intende un insieme di più componenti indipendentemente dal fatto che tali componenti siano tra loro legati o tra loro interagiscano in alcun modo.
Vantaggiosamente, dopo l’addizione con il solvente organico (ed, in particolare, prima della fase di estrazione) si separa dell’acqua dalla combinazione dei prodotti oleosi e del solvente organico. In particolare, questa separazione viene effettuata mediante una separazione meccanica. La separazione meccanica viene effettuata utilizzando una qualunque tecnica nota. Esempi non limitativi di separazione meccanica sono: decantazione naturale o forzata, filtrazione e/o pressatura.
Secondo alcune forme d’attuazione, assieme all’acqua viene allontanato dai prodotti oleosi anche il solvente organico (o parte di esso). Il solvente organico così allontanato viene separato dall’acqua e addizionato nuovamente ai prodotti oleosi. Successivamente, viene realizzata (ovvero completata) la fase di estrazione.
La menzionata miscela residua (che per chiarezza può essere identificata come miscela 1) (contente prodotti sostanzialmente disoleati, acqua e solvente organico), viene trattata mediante separazione meccanica del solvente organico. In particolari condizioni, ovvero quando il contenuto di acqua à ̈ elevato (ad esempio quando i prodotti oleosi comprendono almeno il 45% in peso di acqua) assieme al solvente organico viene separata dalla miscela residua anche dell’acqua. Secondo diverse forme d’attuazione, la separazione meccanica viene effettuata mediante qualunque tecnica nota, solo a titolo di esempio: decantazione naturale o forzata, filtrazione e/o pressatura.
L’acqua e l’eventuale solvente organico (ottenuti a seguito delle menzionate separazioni o allontanamenti meccanici) vengono successivamente tra loro separati, in particolare mediante separazione di fase, in modo da ottenere da una parte il solvente organico che viene riciclato in estrazione e, dall’altra parte, l’acqua.
In questo modo si ottiene un’ulteriore miscela (che per chiarezza può essere identificata come miscela 2) (sempre contente prodotti sostanzialmente disoleati, acqua e solvente organico) con un ridotto contenuto di acqua (rispetto alla miscela ottenuta dopo la fase di estrazione) e solvente. In particolare, si noti che i menzionati prodotti sostanzialmente disoleati sono prevalentemente solidi.
Questa ulteriore miscela (miscela 2) (con un ridotto contenuto di acqua e solvente) viene sottoposta ad evaporazione permettendo ad una combinazione di acqua e solvente di evaporare in modo da ottenere dei prodotti trattati. Tali prodotti trattati sono sostanzialmente disoleati, prevalentemente solidi, privi di solvente organico e con una quantità di acqua compatibile con il loro stoccaggio e/o utilizzo.
Vantaggiosamente, l’evaporazione viene realizzata fornendo calore alla ulteriore miscela (miscela 2) (con un ridotto contenuto di acqua e solvente).
La combinazione di vapori di acqua e solvente, che si libera durante l’evaporazione, grazie all’apporto di calore, viene, quindi, vantaggiosamente condensata.
Vantaggiosamente, l’evaporazione e la condensazione sono effettuate in circuito chiuso quindi senza alcuna significativa emissione di vapori verso l’ambiente esterno.
L’acqua ed il solvente organico (ottenuti a seguito delle menzionate separazione meccanica e/o evaporazione con condensazione) vengono successivamente tra loro separati, in particolare mediante separazione di fase, in modo da ottenere da una parte il solvente organico e dall’altra parte l’acqua.
Il solvente organico così ottenuto, vantaggiosamente, viene riciclato ed utilizzato nuovamente per alimentare la fase di estrazione.
È importante sottolineare, che l’acqua separata dal solvente à ̈ particolarmente povera di sostanze organiche (potenzialmente inquinanti e/o maleodoranti). Tale acqua può essere vantaggiosamente ed agevolmente trattata mediante metodi noti di depurazione, quali ad esempio evaporazione oppure utilizzata direttamente per usi industriali.
La depurazione dell’acqua tramite evaporazione à ̈ maggiormente vantaggiosa quando l’acqua non à ̈ già stata sottoposta ad evaporazione (ad esempio se à ̈ stata ottenuta per separazione di fase).
Pertanto, mediante il metodo dell’invenzione si elimina sorprendentemente e completamente l’emissione in atmosfera di fumi di combustione saturi o quasi saturi di acqua e ricchi di sostanze maleodoranti che sono sempre meno tollerati dalle autorità e dalle popolazioni prospicienti gli impianti.
Tale metodo consente un notevole risparmio energetico data la possibilità di avviare all’impianto di essiccazione (tipologia di impianto caratterizzato da una bassa efficienza energetica) una quota di acqua inferiore a qualsiasi dei metodi dell’arte nota precedentemente citati e comunque dei metodi comunemente utilizzati nella pratica industriale per essiccare prodotti oleosi.
Analogamente, con riferimento agli esempi di cui ai punti a) e b) sopra riportati nella discussione dello stato dell’arte le quote di acqua separate meccanicamente nelle fasi precedenti l’evaporazione possono essere depurate con maggiore facilità operativa data la minore presenza di sostanze organiche, in particolare i lipidi, che risultano trattenute grazie al contatto con il solvente.
Inoltre, i lipidi estratti con questo metodo non risultano inquinati da prodotti di combustione.
A meno che non sia esplicitamente indicato il contrario, il contenuto dei riferimenti (articoli, libri, domande di brevetto ecc.) citati in questo testo à ̈ qui integralmente richiamato. In particolare i menzionati riferimenti sono qui incorporati per riferimento.
Ulteriori caratteristiche della presente invenzione risulteranno dalla descrizione che segue di due esempi meramente illustrativi e non limitativi
ESEMPIO 1
Durante numerose prove di laboratorio alla sansa à ̈ stata aggiunto del Total ISANE 175<®>e si à ̈ proceduto a separare meccanicamente (per decantazione) una quota d’acqua (sperimentalmente, si à ̈ osservato che ciò à ̈ particolarmente agevole e vantaggioso quando questa à ̈ presente nella sansa in quantità superiori al 60-65%).
Si à ̈ provveduto quindi ad una setacciatura per separare il nocciolo e la buccia dalla polpa.
I noccioli e le bucce sono stati sottoposti ai seguenti passaggi:
1.1.a) Lavaggio della buccia e del nocciolo;
1.1.b) Separazione dal nocciolo della buccia;
1.1.c) Sgocciolatura del nocciolo;
1.1.d) Evaporazione di solvente ed acqua dal nocciolo;
1.1.e) Aggiunta della buccia alla polpa.
La polpa e le bucce sono state sottoposte ai trattamenti di cui ai punti successivi:
1.2.a) Omogeneizzazione di polpa, buccia e solvente allo scopo di effettuare una serie di estrazioni in batch ottenendo da una parte una prima miscela (miscela 1) disoleata e dall’altra parte del solvente contenente lipidi;
1.2.b) Filtrazione di polpa e buccia con filtro pressa da laboratorio ottenendo da una parte una seconda miscela (miscela 2) dall’altra parte acqua e solvente, che vengono poi separati agevolmente tra di loro mediante decantazione naturale;
1.2.c) Evaporazione di solvente ed acqua dalla seconda miscela (miscela 2). Distillazione della miscela olio-solvente ottenuta ai punti 1.1.a, 1.1.c, 1.2.a ed 1.2.b per recuperare l’olio in essa contenuto.
ESEMPIO 2
Durante una prova effettuata a fine campagna olearia 2008/2009 in un impianto pilota industriale appositamente realizzato per questo scopo si à ̈ eseguito quanto segue.
Un flusso continuo pari a circa 5 t/h di sansa di oliva, proveniente da frantoio a “tre fasi†, contenente una quantità di acqua pari al 52%, preventivamente separata da eventuali pietre e parti metalliche, à ̈ stato addizionato con solvente e sottoposto in continuo a setacciatura per separare il nocciolo e la buccia dalla polpa.
I noccioli e le bucce sono stati sottoposti ai seguenti passaggi:
2.1.a) Lavaggio della buccia e del nocciolo;
2.1.b) Sgocciolatura della buccia e del nocciolo, 2.1.c) Separazione dal nocciolo della buccia;
2.1.d) Evaporazione di solvente ed acqua dal nocciolo;
2.1.e) Aggiunta della buccia alla polpa.
Le polpe e le bucce sono state sottoposte ai trattamenti di cui ai punti successivi:
2.2.a) Omogeneizzazione della polpa e della buccia con estrazione mediante solvente (si veda il punto 1.2.a);
2.2.b) Filtrazione di polpa e buccia con filtro pressa continuo (si veda il punto 1.2.b); 2.2.c) Evaporazione di solvente ed acqua dalla polpa e buccia (si veda il punto 1.2.c).
Le operazioni 2.1.a, 2.2.a sopra descritte sono state effettuate ad una temperatura di 30°C, in controcorrente, con un totale di 5 t/h di solvente alimentato come segue: 4 t/h al punto 2.2.a, 1 t/h al punto 2.1 a.
Il solvente utilizzato à ̈ stato il Total ISANE 175<®>, una miscela di idrocarburi alifatici C10-C15, per i seguenti motivi:
- Non infiammabilità a temperatura ambiente (Flash Point ASTM D93 - 63°C) che permette la realizzazione di un impianto non soggetto a normativa ADPE con evidenti vantaggi economici e di sicurezza.
- Registrazione pregressa del solvente nel Codex Alimentarius
- Potere solvente adeguato all’estrazione di oli e grassi contenuti nella sansa di oliva
- Buona reperibilità
- Formazione con acqua di un azeotropo di minimo a componenti non miscibili in fase liquida che facilita le operazioni di desolventizzazione dei prodotti.
In questo caso, la separazione meccanica dell’acqua à ̈ stata realizzata solo al punto 2.2.b avendo trattato una sansa con un’umidità iniziale vicina al 50%.
Al punto 2.2.b, mediante separazione meccanica si sono ottenute da una parte polpa e buccia con un contenuto di acqua pari a circa 53% e di solvente pari a circa 10% (in peso rispetto al peso complessivo della miscela) e dall’altra parte solvente e circa 1.000 kg/h di acqua. La miscela (miscela 2) così ottenuta à ̈ stata inviata all’evaporazione di solvente ed acqua di cui al punto 2.2.c.
Con la fase 2.1.c si à ̈ ottenuto un nocciolo, da inviare all’evaporazione di solvente ed acqua 2.1.d, con un contenuto di acqua pari a circa 15% e di solvente pari circa 10% in peso (rispetto al peso complessivo del nocciolo bagnato).
L’acqua separata meccanicamente al punto 2.2.b si à ̈ dimostrata evaporabile, senza problemi di schiumeggiamento, in evaporatore rotante sotto vuoto da laboratorio in una quota superiore al 95%. Le caratteristiche analitiche dell’acqua evaporata, come constatato durante le prove di laboratorio, sono estremamente variabili con lo stato di fermentazione della sansa trattata. Applicare l’evaporazione a l’acqua ottenuta con il metodo sopra descritto ha dimostrato, nel corso dalle prove e rispetto all’acqua ottenuta dalla procedure note (quali quelle indicate a titolo di esempio ai punti a) e b) della discussione dello stato dell’arte), una maggiore facilità operativa data la minore presenza di sostanze organiche, in particolare i lipidi, che risultano trattenute grazie al contatto con il solvente.
Le prove di laboratorio lasciano prevedere la possibilità di evaporare l’acqua mediante normali impianti ad alta efficienza energetica, utilizzati per esempio nel settore del pomodoro, con consumi inferiori al 25% di quelli dei sistemi ad essiccatore riscaldato mediante fumi di combustione utilizzati attualmente per la sansa.
La detta acqua evaporata, unita a quella recuperata mediante evaporazione ai punti 2.2.c ed 2.1.d ha caratteristiche che permettono agevolmente di inviarla ad una depurazione per esempio di tipo biologico oppure di destinarla ad usi industriali magari al fine di recuperare i prodotti in essa contenuti.
Ai punti 2.2.c ed 2.1.d si sono ottenuti separatamente polpa (e buccia) e nocciolo desolventizzati e con un’umidità corretta per un loro successivo stoccaggio e/o utilizzo. Si noti che, operando in questo modo, si ottengono già i due prodotti senza necessità di una successiva fase di separazione che viene solitamente praticata negli impianti convenzionali.
La quantità di olio residuo nella sansa esausta (nocciolo polpa buccia) à ̈ risultata, in questa prova, pari a circa 1,18%. Questa quantità risulta comparabile a quella che si ottiene negli impianti convenzionali, essi tuttavia presentano tutti gli svantaggi (rispetto al metodo qui descritto) illustrati precedentemente quali ad esempio l’elevato dispendio energetico e il rilascio nell’ambiente di fumi maleodoranti.
Dalla distillazione della miscela olio-solvente recuperata si à ̈ ottenuto un olio con caratteristiche analitiche coerenti con la situazione di fermentazione della sansa di partenza. Una verifica analitica ne ha dimostrato la buona qualità e l’assenza di prodotti di combustione.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Metodo per il trattamento di prodotti oleosi con un contenuto di acqua di almeno il 25% in peso comprendente le seguenti fasi: una fase di estrazione, durante la quale dei lipidi vengono estratti dai prodotti oleosi mediante almeno un solvente organico, che à ̈ stato aggiunto ai prodotti oleosi stessi, in modo da ottenere una prima miscela; una fase di separazione, durante la quale la prima miscela viene trattata mediante allontanamento meccanico di solvente organico in modo da ottenere una seconda miscela; una fase di evaporazione, durante la quale acqua e solvente organico vengono fatti evaporare dalla seconda miscela in modo da ottenere dei prodotti trattati. 2.- Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui i detti prodotti oleosi contengono acqua in una percentuale superiore al 45% in peso. 3.- Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui i detti prodotti oleosi contengono acqua in una percentuale superiore al 60% in peso. 4.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il solvente organico presenta una solubilità a saturazione in acqua inferiore al 10% in peso. 5.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui, durante la detta fase di evaporazione, l’acqua ed il solvente organico evaporati vengono condensati; più in particolare, la fase di evaporazione venendo effettuata all’interno di un circuito chiuso. 6.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’acqua ed il solvente organico ottenuti vengono trattati in modo da separare tra loro il solvente organico e l’acqua. 7.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i detti prodotti oleosi sono costituiti da acqua e da una parte secca che contiene almeno lo 0,5% in peso di lipidi. 8.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, e comprendente: una fase di aggiunta, durante la quale del solvente organico viene aggiunto ai prodotti oleosi; ed una fase di rimozione, la quale à ̈ almeno parzialmente successiva alla fase di aggiunta e precedente alla fase di separazione, durante la quale almeno parte dell’acqua, inizialmente contenuta nei prodotti oleosi, viene allontanata dai prodotti oleosi stessi mediante almeno un metodo meccanico. 9.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto solvente organico ha una temperatura di infiammabilità superiore a 45°C. 10.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto solvente organico forma un azeotropo di minimo con acqua. 11.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto solvente organico à ̈ costituito prevalentemente da un solvente selezionato nel gruppo consistente di: idrocarburi contenenti da 10 a 15 atomi di carbonio (C10-C15) e loro miscele. 12.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i detti prodotti oleosi sono sansa di oliva.
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