ITBO20090170A1 - Lampada, particolarmente del tipo ad effetto scialitico. - Google Patents

Lampada, particolarmente del tipo ad effetto scialitico. Download PDF

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Giampaolo Natalini
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    • F21LIGHTING
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Description

Titolo: LAMPADA, PARTICOLARMENTE DEL TIPO AD EFFETTO SCIALITICO.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto una lampada, particolarmente del tipo ad effetto scialitico.
Come è noto, sono oggigiorno assai diffuse lampade ad effetto scialitico, in grado cioè di illuminare in modo uniforme una zona ben definita, scongiurando su di essa la formazione di ombre che si potrebbero viceversa formare a seguito della interposizione di corpi fra lampada e zona da illuminare.
Tale particolare funzionalità è considerata ormai un requisito irrinunciabile per le lampade adottate nelle sale operatorie, dove, per ovvi motivi, è necessario garantire in ogni momento una perfetta illuminazione del paziente (o quantomeno della porzione anatomica interessata dall'intervento), scongiurando il rischio che la testa e/o le mani del chirurgo possano proiettare ombre sul paziente stesso, compromettendo la visibilità ottimale.
Inoltre, per gli stessi motivi poc'anzi esposti, tali lampade sono ormai di sovente utilizzate anche in ambulatori di vario tipo, qualora in essi sia comunque prevista l'esecuzione di piccoli interventi (si pensi per esempio alle attività di dentisti, dermatologi o veterinari, sempre più equiparabili a quelle dei chirurghi, quantomeno in termini di requisiti di sicurezza e igiene).
Per ottenere il sopracitato effetto scialitico, sono quindi diffuse lampade che prevedono una pluralità di fonti luminose a LED, ognuna delle quali in grado di emanare un rispettivo fascio luminoso, che può raggiungere la zona da illuminare o in via diretta o a seguito di riflessione su opportune superfici curve.
Alle superfici curve, così come a lenti adeguatamente conformate e interposte tra fonte luminosa e zona da illuminare, è demandato il compito di dirigere opportunamente il fascio luminoso, al fine di conformare nel modo più appropriato la distribuzione dei fasci luminosi e garantire la loro convergenza verso una zona specifica (corrispondente alla porzione anatomica del paziente sulla quale interverrà il chirurgo). Tali soluzioni non sono però scevre da inconvenienti.
Appare infatti evidente come la necessità di ricorrere a specifici elementi opportunamente sagomati, quali appunto lenti o superfici riflettenti, comporti una elevata complessità realizzativa, alla quale è inevitabilmente associato un alto costo di produzione.
Inoltre, le lampade sopra descritte non consentono alcuna regolazione della zona illuminata dalle fonti luminose, essendo questa direttamente dipendente dalla conformazione delle lenti e/o delle superfici riflettenti, che costituiscono parte integrante della lampada.
Al variare quindi della tipologia di interventi nella quale sarà utilizzata (e quindi del tipo di ambulatorio/sala operatoria nella quale sarà montata), non è quindi possibile adattare corrispondentemente l'illuminazione offerta dalla lampada, con conseguenti evidenti disagi.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando una lampada che consenta di adattare, in sede di installazione, il fascio luminoso da essa generato, e la zona così illuminata, alle diverse specifiche esigenze.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare una lampada che assicuri una efficace dissipazione del calore prodotto dalle fonti luminose.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare una lampada che assicuri un'elevata affidabilità di funzionamento.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare una lampada che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare una lampada di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da una lampada, particolarmente del tipo ad effetto scialitico, comprendente almeno un basamento sostanzialmente laminare di supporto per almeno due fonti di illuminazione, distribuite lungo detto basamento e idonee a generare rispettivi fasci luminosi sostanzialmente convergenti a definire una predefinita zona illuminata, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di regolazione indipendente dell'orientamento di ciascuna di dette fonti, la regolazione dell'orientamento determinando una variazione della direzione del rispettivo fascio luminoso, per una modifica della distribuzione della radiazione luminosa.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, della lampada secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra la lampada secondo il trovato, priva del rivestimento esterno, in vista prospettica;
la figura 2 illustra la lampada secondo il trovato, priva del rivestimento esterno, vista in pianta;
la figura 3 è una sezione della figura 2, eseguita lungo l'asse III-III;
la figura 4 è un'altra sezione della figura 2, eseguita lungo l'asse IV-IV;
la figura 5 illustra il basamento, visto da dietro.
Con riferimento alle figure citate, la lampada secondo il trovato, particolarmente del tipo ad effetto scialitico, è indicata globalmente con il numero di riferimento 1 e comprende almeno un basamento 2 sostanzialmente laminare e che, nella soluzione illustrata nelle figure allegate, presenta forma sostanzialmente discoidale.
Si precisa sin da ora che il basamento 2, così come il guscio 3 che lo contiene e al quale è rigidamente ancorato, può assumere qualsiasi forma e dimensione, in funzione delle specifiche esigenze applicative oltreché di eventuali preferenze di tipo estetico.
Il basamento 2 costituisce un supporto per almeno due fonti di illuminazione 4, distribuite lungo il basamento 2 e idonee a generare rispettivi fasci luminosi sostanzialmente convergenti, per definire così una predefinita zona illuminata.
La presenza di almeno due fonti 4 assicura il conseguimento dell'effetto scialitico, ovvero la garanzia di una corretta illuminazione, senza la formazione di fastidiose ombre, anche a seguito dell'interposizione di corpi estranei lungo il cammino di uno dei fasci luminosi.
Inoltre, va rilevato che è possibile dotare la lampada 1 di lenti di varia tipologia, al fine per esempio di schermare il calore o ottenere, secondo tecniche di tipo noto, altri effetti di filtraggio delle radiazioni luminose emesse dalle fonti 4.
Secondo il trovato, la lampada 1 comprende mezzi 5 di regolazione indipendente dell'orientamento di ciascuna fonte 4, tale regolazione dell'orientamento determina una variazione della direzione del rispettivo fascio luminoso, e consente così di ottenere, in modo pratico ed agevole, una modifica della distribuzione della radiazione luminosa, conseguendo di fatto (come sarà più chiaro in seguito) lo scopo prefissato. Vantaggiosamente, secondo la soluzione realizzativa preferita, tali fonti di illuminazione 4 sono del tipo a LED, ma non si esclude la possibilità di dotare la lampada 1 di differenti tipologie di fonti 4, laddove ciò dovesse ritenersi preferibile.
In particolare, la lampada 1 comprende una pluralità di fonti di illuminazione 4, distribuite lungo il basamento 2 sostanzialmente laminare. Per esempio, come appare nella soluzione illustrata nelle figure allegate, il basamento 2 supporta cinque fonti di illuminazione 4, equamente distribuite in una regione circonferenziale del basamento 2 stesso, conformato come un disco.
Il numero di fonti di illuminazione 4 può essere minore o maggiore, così come può variare la loro distribuzione lungo il basamento 2, senza con questo uscire dall'ambito di protezione qui descritto e rivendicato.
La scelta relativa a numero e distribuzione delle fonti di illuminazione 4 può dipendere da specifiche esigenze applicative, quali per esempio le dimensioni medie della zona da illuminare (tipicamente maggiori per le lampade 1 destinate alle sale operatorie, minori per quelle richieste negli ambulatori).
Secondo una soluzione realizzativa di rilevante interesse pratico, descritta a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, ciascuna fonte di illuminazione 4 è solidale ad un rispettivo zoccolo di sostegno 6, sostanzialmente cilindrico e a sua volta vincolato al basamento 2. I mezzi 5 agiscono (come sarà meglio illustrato in seguito) su ciascun zoccolo di sostegno 6 per la regolazione dell'orientamento di ciascuna fonte 4 e, conseguentemente, la variazione della direzione dei rispettivi fasci luminosi.
Opportunamente, la lampada 1 secondo il trovato comprende rispettivi corpi solidi che possono essere interposti fra il basamento 2 e corrispondenti zoccoli di sostegno 6: i sopracitati corpi solidi agiscono preferibilmente su un'area sostanzialmente perimetrale degli zoccoli di sostegno 6 per provocare uno spostamento angolare A di questi ultimi. I mezzi di regolazione 5 comprendono quindi tali corpi solidi e opportune aree degli stessi, azionabili a comando per la loro movimentazione.
In particolare, secondo la soluzione illustrata nelle allegate figure, ciascun corpo solido è sostanzialmente costituito da almeno una vite di regolazione 7, che può essere inserita nel basamento 2 da parte opposta rispetto alle fonti di illuminazione 4 fino a riscontrare con una sua estremità 7a contro l'area sostanzialmente perimetrale dello zoccolo di sostegno 6.
Con l'estremità 7a riscontrante contro lo zoccolo di sostegno 6, un avvitamento della vite di regolazione 7 (azionabile mediante la sua testa 7b) determina piccoli spostamenti angolari A dello zoccolo di sostegno 6 stesso, ottenendo così la regolazione dell'orientamento di ciascuna fonte 4 e conseguentemente la variazione della direzione dei rispettivi fasci luminosi.
Più particolarmente, i mezzi di regolazione 5 comprendono, per ciascuna fonte luminosa 4, una molteplicità di viti di regolazione 7 che riscontrano sull'area sostanzialmente perimetrale di un rispettivo zoccolo di sostegno 6 (in punti differenti opportunamente scelti): ciò offre la possibilità di regolare l'orientamento di ciascuna fonte 4 secondo infinite possibili configurazioni. Per esempio, nella soluzione realizzativa presentata nelle figure allegate (a titolo illustrativo e non limitativo), su ciascun zoccolo di sostegno 6 agiscono quattro viti di regolazione 7. Agendo su ognuna di esse, è possibile quindi determinare un differente spostamento angolare A dello zoccolo di sostegno 6 e della fonte di illuminazione 4, assicurando quindi all'installatore infinite possibilità di regolazione.
Utilmente, ciascun zoccolo di sostegno 6, supportante in modo rigido una rispettiva fonte luminosa 4, è operativamente associato ad un corrispondente zoccolo di base 8, sostanzialmente coassiale al primo, ed entrambi presentano preferibilmente conformazione tubolare.
In particolare, lo zoccolo di base 8 è vincolato in modo sostanzialmente rigido al basamento 2, per esempio, come appare dalle figure allegate, mediante viti di fissaggio 9.
L'avvitamento delle viti di regolazione 7 (passanti internamente ad appositi condotti definiti nello zoccolo di base 8) e la loro conseguente traslazione porta la loro estremità 7a a premere contro lo zoccolo di sostegno 6 inclinandolo rispetto allo zoccolo di base 8 e determinando quindi uno spostamento angolare A rispetto allo zoccolo di base 8 stesso.
Ovviamente, è sufficiente svitare le viti di regolazione 7 per ottenere uno spostamento angolare A di verso opposto, fino a trovare la configurazione ottimale.
Una volta determinato lo spostamento angolare A voluto, è possibile rendere rigido l'accoppiamento fra i vari componenti descritti (e in particolare fra zoccolo di sostegno 6 e zoccolo di base 8) mediante una ulteriore vite di chiusura 10, come si evince dalle figure allegate.
La scelta di prevedere uno zoccolo di base 6 e uno zoccolo di sostegno 8, e quindi di prevedere sostanzialmente due parti distinte (e distanziate con la regolazione) interposte fra fonte luminosa 4 e basamento 2, assicura alla lampada 1 una elevata capacità di dissipare il calore prodotto da ciascuna fonte luminosa 4.
Ovviamente, lo zoccolo di sostegno 6 può presentare forma differente ed essere costituito da un unico blocco, eventualmente munito di alette, per ottenere comunque una efficace dissipazione del calore.
Secondo una prima possibile soluzione realizzativa, lo zoccolo di sostegno 6 (e, se presente, lo zoccolo di base 8), è sostanzialmente conformato come un cilindro retto, e il fascio luminoso prodotto dalla fonte 4 da esso supportato è diretto secondo la normale N al basamento 2 (a meno delle regolazioni).
Diversamente, secondo una seconda possibile soluzione realizzativa, illustrata nelle figure allegate, lo zoccolo di base 8 aderisce con una sua prima faccia 8a al basamento 2 (in sostanziale parallelismo rispetto al disco conformato dal basamento 2 stesso), la seconda faccia 8b, opposta alla prima, è invece inclinata rispetto a quest'ultima secondo un predefinito angolo B.
Lo zoccolo di sostegno 6, che, a meno di regolazioni, è sostanzialmente appoggiato sulla seconda faccia 8b dello zoccolo di base 8, è conseguentemente anch'esso inclinato secondo tale predefinito angolo B (rispetto alla prima faccia 8a e rispetto al basamento 2).
Di conseguenza, anche la fonte luminosa 4 risulta inclinata rispetto al basamento 2 e determina per il fascio luminoso da essa generato una direzione predefinita che risulta (di nuovo, a meno di regolazioni) anch'essa inclinata dell'angolo B predefinito rispetto alla normale N al basamento 2.
In entrambe le soluzioni descritte, agendo sulle viti di regolazione 7, si determinano piccoli spostamenti angolari A dello zoccolo di sostegno 6 e conseguentemente della fonte luminosa 4 attorno a tale angolo B predefinito, determinando così variazioni della direzione del fascio luminoso.
Come si evince dalle figure infatti, le viti di regolazione 7 riscontrano sulla sopracitata area sostanzialmente perimetrale dello zoccolo di sostegno 6, area che è affacciata e prossima alla seconda faccia 8b dello zoccolo di base 8.
E' inoltre prevista la possibilità di applicare sull'area perimetrale destinata al riscontro con l'estremità 7a delle viti di regolazione 7, tamponi in materiale cedevole, per evitare il deterioramento nel tempo delle parti in contatto reciproco.
Alla luce di quanto descritto nei paragrafi precedenti, l'impiego della lampada 1 secondo il trovato appare intuitivo. In particolare, risulta evidente come sia possibile agire sulla testa 7b delle viti di regolazione 7 (da parte opposta rispetto alle fonti 4) per provocare un corrispondente avvitamento o svitamento di queste ultime. L'avvitamento delle viti di regolazione 7, riscontranti contro lo zoccolo di sostegno 6, determina un conseguente spostamento angolare A di quest'ultimo.
Ogni vite di regolazione 7 consente quindi di regolare la direzione del fascio luminoso, al fine di ottenere una modifica della distribuzione della radiazione luminosa.
Tali modifiche consentono per esempio di variare la conformazione della zona illuminata (rettangolare, quadrata, circolare, ellittica, eccetera), adeguandola, in fase di installazione, alle specifiche esigenze applicative. E' quindi possibile conformare la zona illuminata affinché essa consenta una ottimale illuminazione della bocca del paziente (qualora la lampada 1 sia destinata ad uno studio dentistico), oppure presentare maggiori dimensioni per l'utilizzo in sala ambulatoria anche su grandi porzioni anatomiche, eccetera.
Inoltre, è possibile aumentare l'illuminazione di una parte di tale zona illuminata, a discapito di un'altra, o semplicemente aumentare o diminuire le dimensioni complessive della zona illuminata.
Ovviamente, è inoltre possibile riconvertire, previo intervento di un tecnico specializzato, la lampada 1 ad altra applicazione (e ad altro studio medico), agendo sui mezzi 5 di regolazione come descritto nei paragrafi precedenti.
Si è in pratica constatato come la lampada secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato, in quanto, la scelta di ricorrere a mezzi di regolazione indipendente dell'orientamento di ciascuna delle fonti di illuminazione di cui la lampada stessa è provvista, consente di variare la direzione del rispettivo fascio luminoso e la distribuzione della radiazione luminosa, consentendo così di adattare, in sede di installazione, il fascio luminoso da essa generato, e la zona così illuminata.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre è da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.Lampada, particolarmente del tipo ad effetto scialitico, comprendente almeno un basamento (2) sostanzialmente laminare di supporto per almeno due fonti di illuminazione (4), distribuite lungo detto basamento (2) e idonee a generare rispettivi fasci luminosi sostanzialmente convergenti a definire una predefinita zona illuminata, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi (5) di regolazione indipendente dell'orientamento di ciascuna di dette fonti (4), la regolazione dell'orientamento determinando una variazione della direzione del rispettivo fascio luminoso, per una modifica della distribuzione della radiazione luminosa. 2.Lampada, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta fonte di illuminazione (4) è del tipo a LED. 3.Lampada, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralità di dette fonti di illuminazione (4), distribuite lungo detto basamento (2) sostanzialmente laminare. 4.Lampada, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascuna di dette fonti di illuminazione (4) è solidale ad un rispettivo zoccolo di sostegno (6), sostanzialmente cilindrico e a sua volta vincolato a detto basamento (2), detti mezzi (5) agendo su ciascuno di detti zoccoli di sostegno (6) per la regolazione dell'orientamento di ciascuna di dette fonti (4) e la variazione della direzione dei rispettivi fasci luminosi. 5.Lampada, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere rispettivi corpi solidi interponibili fra detto basamento (2) e corrispondenti zoccoli di sostegno (6), detti corpi solidi agendo preferibilmente su un'area sostanzialmente perimetrale di detti zoccoli di sostegno (6) per provocare uno spostamento angolare (A) di questi ultimi, detti mezzi di regolazione (5) comprendendo detti corpi solidi e opportune aree degli stessi, azionabili a comando per la loro movimentazione. 6.Lampada, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti corpi solidi è sostanzialmente costituito da una vite di regolazione (7), inseribile in detto basamento (2) da parte opposta rispetto a dette fonti di illuminazione (4) fino a riscontrare con una sua estremità (7a) contro detta area sostanzialmente perimetrale di detto zoccolo di sostegno (6), un avvitamento di detta vite di regolazione (7) determinando piccoli spostamenti angolari (A) di detto zoccolo di sostegno (6), per la regolazione dell'orientamento di ciascuna di dette fonti (4) e la variazione della direzione dei rispettivi fasci luminosi. 7.Lampada, secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (5) di regolazione comprendono, per ciascuna di dette fonti luminose (4), una molteplicità di dette viti di regolazione (7) riscontranti su detta area sostanzialmente perimetrale di un rispettivo zoccolo di sostegno (6), per la regolazione dell'orientamento di ciascuna di dette fonti (4) secondo infinite possibili configurazioni. 8.Lampada, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascun zoccolo di sostegno (6), supportante una rispettiva fonte luminosa (4), è operativamente associato ad un corrispondente zoccolo di base (8), sostanzialmente coassiale a detto zoccolo di sostegno (6), detto zoccolo di base (8) essendo vincolato in modo rigido a detto basamento (2). 9.Lampada, secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detto zoccolo di base (8) aderisce con una sua prima faccia (8a) a detto basamento (2), la seconda faccia (8b), opposta alla prima, essendo inclinata rispetto a quest'ultima secondo un predefinito angolo (B), detto zoccolo di sostegno (6) essendo conseguentemente inclinato secondo detto predefinito angolo (B) a determinare una direzione predefinita per il rispettivo fascio luminoso, detta area sostanzialmente perimetrale di detto zoccolo di sostegno (6) essendo affacciata e prossima a detta seconda faccia (8b) di detto zoccolo di base (8), dette viti di regolazione (7) forzando piccoli spostamenti angolari (A) attorno a detto angolo (B) predefinito per variazioni della direzione del fascio luminoso.
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