ITBO20010292A1 - Riduttore di giri per turbina, con annessa struttura per l'attacco adun telaio portante - Google Patents

Riduttore di giri per turbina, con annessa struttura per l'attacco adun telaio portante Download PDF

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ITBO20010292A1
ITBO20010292A1 IT2001BO000292A ITBO20010292A ITBO20010292A1 IT BO20010292 A1 ITBO20010292 A1 IT BO20010292A1 IT 2001BO000292 A IT2001BO000292 A IT 2001BO000292A IT BO20010292 A ITBO20010292 A IT BO20010292A IT BO20010292 A1 ITBO20010292 A1 IT BO20010292A1
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IT
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reducer
casing
turbine
shafts
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Inventor
Franco Tommasini
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T E U Kappa Di Bortolani Fabio
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Description

RIDUTTORE DI GIRI PER TURBINA, CON ANNESSA STRUTTURA PER L’ATTACCO AD UN TELAIO PORTANTE
DESCRIZIONE DELL’ INVENZIONE
L’invenzione si inserisce nel particolare settore tecnico dei velivoli ultraleggeri, in particolare elicotteri.
In Italia ed in diversi Paesi Europei sono classificati come ultraleggeri quei velivoli (aerei ed elicotteri) che rientrano in un limite di peso, a pieno carico, stabilito a 450 Kg. Detti velivoli sono destinati, in prevalenza, ad un uso “hobbistico”, o da diporto, pertanto tutte le normative inerenti la costruzione dei velivoli stessi ed il loro pilotaggio sono meno severe che quelle riguardanti i velivoli di stazza superiore.
Tutto dò contribuisce a contenere i costi di acquisto e gestione entro limiti che, pur non potendosi definire “popolari”, sono di gran lunga inferiori a quelli dei velivoli normali, pertanto alla portata di un discreto numero di potenziali utenti.
Gli elicotteri, grazie alle loro caratteristiche peculiari, sono adatti anche per usi più utilitaristici, ma attualmente si verifica una situazione di stallo tecnico che, in pratica, ne impedisce la produzione e l’uso.
La causa di ciò è da imputare in massima parte alla motorizzazione, che necessita di una potenza minima di 100÷120 KW per garantire un utilizzo affidabile: per ottenere tale potenza con un tradizionale motore endotermico a pistoni, si dovrebbero impiegare propulsori troppo pesanti, che porterebbero i velivoli fuori dal limite di peso consentito.
Poiché l’eccedenza di peso che ne risulterebbe non è recuperabile con l'alleggerimento di altre parti (telaio, fusoliera, ecc.), l’unica soluzione possibile è ricorrere ad un motore a turbina, che notoriamente possiede un rapporto peso/potenza erogata più favorevole rispetto ai citati motori a scoppio.
Un motore a turbina, con le caratteristiche di potenza richieste, è già disponibile sul mercato, quindi reperibile ad un costo industriale e con le dovute garanzie di affidabilità.
Al contrario degli aeroplani, dove le turbine sono applicate per una propulsione a reazione, negli elicotteri è necessario disporre di un riduttore di giri (normalmente epicicloidale con rapporto T= 1 :10 ) per ottenere, alla presa di forza, un regime di rotazione di 6.000 g/min circa, quanto serve per azionare, in ingresso, gli organi di trasmissione preposti ad imprimere il moto alle pale del rotore e dello stabilizzatore posteriore.
In commercio sono disponibili riduttori già predisposti per essere associati ai suddetti motori a turbina, ma il complesso così ottenuto è di peso tale per cui l’elicottero così equipaggiato non rientra ancora nel peso ammesso, pertanto, di fatto, non è possibile produrre elicotteri ultraleggeri affidabili ed in regola con le normative.
Per rientrare nel peso massimo consentito è necessario ridurre di circa 35Kg il peso del riduttore, rispetto a quelli disponibili.
La costruzione di un riduttore più leggero è solo apparentemente un problema semplice: occorre ricordare, infatti, che l’albero in ingresso ruota a 60.000 g/min e che la turbina sviluppa un calore enorme, con tutti i problemi meccanici che ciò comporta e che implicano problemi di lubrificazione e di vibrazioni ad alta frequenza che si trasmettono vicendevolmente tra la turbina ed il riduttore.
Le vibrazioni possono innescare fenomeni di risonanza che, come noto, sono estremamente dannosi per la durata di qualsiasi organo meccanico.
Il problema delle vibrazioni e delle risonanze coinvolge la struttura che permette di ancorare il complesso turbina-riduttore al telaio portante dell’elicottero; per questo motivo lo studio della conformazione di detta struttura non può essere disgiunta da quello del riduttore, in particolare per quello che riguarda la forma e dimensione della carcassa esterna, i punti di attacco ecc.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di proporre un riduttore, di tipo epicicloidale, previsto per essere associato ad un motore a turbina, mediante un montaggio coassiale, dotato di caratteristiche tali da raggiungere i risultati desiderati in termini di leggerezza, affidabilità e durata, sia per il riduttore che per il motore a turbina.
Un altro scopo è quello di proporre un riduttore che possieda caratteristiche universali, in modo da poter essere utilizzato, in combinazione con detto motore a turbina, per la trasformazione di elicotteri già costruiti, indipendentemente dal senso di rotazione previsto per le pale dei rotori.
Ancora uno scopo dell’invenzione è quello di proporre un riduttore in cui la struttura che consente l’attacco al telaio portante dell’elicottero, sia espressamente studiata per contrastare l’insorgere di fenomeni di risonanza che possano danneggiare il telaio, il motore o lo stesso riduttore.
Le caratteristiche del riduttore in oggetto saranno meglio evidenziate nella descrizione seguente di una preferita forma di realizzazione, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l'ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
- la Fig.1 illustra, in vista laterale, il complesso riduttore-turbina ancorato al telaio portante di un elicottero, mediante la relativa struttura di attacco;
- la Fig.2 illustra una sezione secondo il piano II - Il di Fig.1, per evidenziare la struttura di attacco;
- la Fig.3 illustra, in vista laterale ed in scala ingrandita, il complesso riduttore turbina, con il riduttore in vista sezionata;
- la Fig.4 illustra in vista frontale la carcassa esterna del riduttore, dal lato uscita;
- la Fig.5 illustra in vista frontale una campana interna alla carcassa;
- la Fig.6 illustra una vista laterale della stessa campana, con parti sezionate;
- la Fig.7 illustra, in vista frontale, il coperchio della carcassa, dal lato esterno;
- la Fig.8 illustra lo stesso coperchio dal lato interno.
Con riferimento alle suddette figure è stato indicato con 1 il riduttore di giri oggetto della presente domanda, nel suo insieme comprendente una struttura per l’attacco ad un telaio portante 2, illustrato parzialmente.
Il telaio portante 2 è realizzato con elementi tubolari ed appartiene ad un elicottero di tipo ultraleggero, non raffigurato.
Il riduttore 1 è previsto per essere montato coassiale ad un motore a turbina 3, di tipo noto, e si avvale di un ruotismo epicicloidale 4, impegnato in ingranaggio con l’asse motore della stessa turbina 3 ed atto a fornire un rapporto di riduzione T=1:10.
Il riduttore 1 comprende una carcassa cilindrica tubolare 5, realizzata preferibilmente in lega leggera e resa solidale al collettore di ingresso-aria 30 della citata turbina 3 mediante noti organi di collegamento a vite, non illustrati.
La carcassa tubolare 5 è provvista di una coppa alettata 15, realizzata preferibilmente con lo stesso materiale della carcassa 5 ed estendentesi esternamente da quest’ultima, verso il basso.
La coppa alettata 15 è resa comunicante con l'interno della stessa carcassa 5 mediante una relativa apertura 5a, ed è destinata a raccogliere il fluido lubrificante in circolazione nel riduttore 1 , come meglio specificato in seguito.
All inte della carcassa tubolare 5 è bloccata amovibilmente una campana 6, che definisce uno spazio interno 6a, in cui è alloggiato il suddetto ruotismo epicicloidale 4, e una camera anulare 16 compresa tra la superfìcie laterale 6b della stessa campana 6 e la parete interna della carcassa 5.
La camera anulare 16 è chiusa, ai due lati, da rispettivi collari 6c, 6d realizzati nella campana 6 ed accoppiantisi, a tenuta, con la stessa parete interna della carcassa 5. Nella campana 6 sono praticati una serie di fori radiali 66, atti a porre in comunicazione il citato spazio interno 6a e la camera anulare 16, per ragioni meglio evidenziate in seguito.
La campana 6 presenta razze radiali 60 in cui sono realizzati tre fori 61, 62, 63 previsti per supportare girevolmente altrettanti corrispondenti alberi sovrapposti 41, 42, 43, mediante interposizione di relativi cuscinetti volventi.
Alla campana 6 è fissato amovibilmente un coperchio 7, provvisto di tre fori 71, 72, 73, rispettivamente coassiali a detti alberi 41 , 42, 43 e destinati a supportare questi ultimi, mediante interposizione di relativi cuscinetti volventi, nonché atti a consentire l’accessibilità agli stessi alberi dall’esterno del riduttore1.
Il primo albero 41, centrale, è calettato sull’asse d’uscita del suddetto ruotismo epicicloidale 4 e reca solidale una prima ruota dentata 410, situata in un’intercapedine 7a, definita tra il coperchio 7 e le citate razze 60, comunicante con il citato spazio interno 6a della campana 6; in corrispondenza dell’estremità esterna dell’albero 41 è realizzato un foro assiale conformante un profilo scanalato 41 a.
Il primo albero 41 costituisce una prima presa di forza utilizzabile per movimentare le pale del rotore e dello stabilizzatore posteriore dell’elicottero, attraverso organi di trasmissione e di rinvio, illustrati parzialmente ed indicati col riferimento 8, atti ad essere accoppiati con detto profilo scanalato 41 a.
Ai citati organi di trasmissione e rinvio 8 è associato il motore elettrico d'avviamento 80 che provvede, secondo modalità note, ad imprimere la rotazione iniziale all’asse motore della turbina 3 sintanto che il numero di giri non è sufficiente per l'autosostentamento.
Il secondo albero 42, posto superiormente al primo, reca solidale una seconda ruota dentata 420, in ingranaggio con la citata prima ruota 410 e con lo stesso numero di denti di quest’ultima; il secondo albero 42, perciò, ruota in senso opposto al primo, con lo stesso numero di giri.
In corrispondenza dell’estremità esterna del secondo albero 42 è realizzato un foro assiale conformante un profilo scanalato 42a identico a quello realizzato nel primo albero 41.
Il secondo albero 42 costituisce una seconda presa di forza, utilizzabile in alternativa alla prima, mediante ì citati organi di trasmissione e rinvio 8, qualora il senso di rotazione delle pale dei rotori dell’elicottero lo richieda.
Il terzo albero 43, posto inferiormente al primo, reca solidale una terza ruota dentata 430, in ingranaggio con la citata prima ruota 410, ed è destinato ad azionare una pompa a doppio corpo 50, di tipo noto, collegata ad un circuito di lubrificazione L e ad un impianto F di alimentazione del carburante per la turbina 3.
Il circuito di lubrificazione L, ad alta pressione, è composto da due condotti di mandata L1, L2, diretti verso l’interno del riduttore 1 attraverso due passaggi P1, P2 realizzati rispettivamente nella carcassa 5 e nel coperchio 7, dai quali si sviluppano rispettivi rami di canalizzazioni, di cui il primo destinato a fornire lubrificante a detti ruotismo epicicloidale 4 e asse motore della turbina, ed il secondo alle citate ruote dentate 410, 420, 430.
Detto secondo ramo comprende, vantaggiosamente, un condotto 70, realizzato nel corpo del coperchio 7, destinato a fornire lubrificante ai cuscinetti degli alberi 41 , 42, particolarmente sollecitati dai citati organi di trasmissione e rinvio 8.
Il fluido lubrificante, dopo aver svolto la sua funzione, è proiettato, per forza centrìfuga, nella citata camera anulare 16, attraversi i fori radiali 66 della campana 6: a tale proposito va evidenziato il fatto che il numero e le dimensioni dei fori radiali 66 sono calibrati per ottenere una sufficiente caduta di pressione del fluido lubrificante all’atto del suo passaggio nella camera anulare 16, in modo da consentire un regolare deflusso dello stesso fluido, per gravità, verso la sottostante coppa alettata 15, nella quale è raccolto, raffreddato dal vento di corsa e quindi prelevato dalia pompa 50 per essere nuovamente utilizzato.
Il circuito di lubrificazione L, così come descritto, necessita, per funzionare, di una limitata quantità di fluido lubrificante, il che comporta un vantaggioso risparmio di peso.
La suddetta struttura del riduttore 1 comprende un primo traliccio 9, costituito da due bracci simmetrici 91, 92, fìssati bilateralmente alla carcassa 5, estendentisi verso l'esterno di quest'ultima e dotati, alle estremità, di relative staffe 91 a, 92a previste per l'ancoraggio a corrispondenti punti di detto telaio portante 2, mediante interposizione di tamponi elastici 20.
Ciascuno di detti bracci 91 , 92 è costituito da una coppia di elementi tubolari 91 b, 91 c, 92b, 92c, disposti su un piano verticale a definire un relativo vertice nel punto d’unione con la corrispondente staffa, ed opportunamente divergenti verso l'interno per unirsi alla citata carcassa 5 in corrispondenza di due punti d'attacco 51, 52 previsti, bilateralmente, nella zona dove la stessa carcassa 5 è fissata al citato collettore di ingresso-aria 30.
I punti d'attacco 51 sono al disopra dell’asse di rotazione del complesso turbinariduttore, mentre i restanti punti 52 ne sono al disotto, così come le citate staffe 91 a, 92a.
Mediante prove comparative è stato accertato che i migliori risultati, per lo smorzamento delle vibrazioni si ottiene con una leggera inclinazione verso l’alto degli elementi tubolari inferiori 91 c, 92c dei bracci 91 , 92, a partire dai rispettivi punti d’attacco 52 verso la relativa staffa 91 a, 92a.
La struttura del riduttore 1 comprende, inoltre, un secondo traliccio 10, fissato al coperchio 7 e previsto per essere ancorato al medesimo telaio portante 2, in un corrispondente punto, non illustrato, mediante interposizione di un elemento di collegamento 21 .
Alle citate staffe 91 a, 92a sono resi solidali relativi tiranti 19, 29, disposti simmetricamente, estendentisi in diagonale e previsti per interconnettere i citati bracci 91 , 92 al secondo traliccio 10.
La struttura comprende, infine, due puntoni 93, 94, disposti simmetricamente per interconnettere relativi punti intermedi di detti elementi tubolari inferiori 91 c, 92c e corrispondenti attacchi 31 , 32, previsti nel citato collettore 30 ad altezza pressoché allineata con l'asse di rotazione del complesso turbina- riduttore.
I puntoni 93, 94 sono precaricati in compressione di un valore prefissato, in modo che il complesso turbina-riduttore risulti, in condizioni statiche, leggermente sollecitato a flessione, secondo un piano verticale longitudinale passante per l’asse della turbina e del riduttore.
I risultati delle prove effettuate permettono di affermare che la precarica, data ai puntoni 93, 94, contrasta efficacemente fenomeni di risonanza che altrimenti possono insorgere nel complesso turbina- riduttore durante il funzionamento a regime, che è di circa 60.000 g/min per la turbina e di 6.000 g/min per la presa di forza del ruotismo epicicloidale 4 e che comporta diverse temperature di esercizio tra le varie parti, con inevitabili differenti dilatazioni termiche.
Il riduttore 1 sopra descritto ha un peso inferiore di circa 35 Kg rispetto ai riduttori disponibili in commercio, senza nulla cedere a questi in termini di affidabilità e di durata dei componenti.
Quanto appena detto permette di costruire elicotteri ultraleggeri perfettamente rispondenti alle vigenti normative, utilizzando vantaggiosamente una motorizzazione a turbina già reperibile sul mercato; naturalmente è possibile trasformare elicotteri già costruiti ed oggi praticamente inutilizzati a causa di una motorizzazione di potenza insufficiente.
Per quest’ultima applicazione si rivela molto utile poter disporre di due prese di forza, con verso di rotazione opposto, cosicché è possibile scegliere quella adatta in funzione del senso di rotazione previsto aH'origine per le pale dei rotori.
Le soluzioni costruttive adottate per il circuito di lubrificazione lo rendono particolarmente efficiente per raggiungere i componenti più sollecitati, rispetto ai normali impianti a sbattimento, con una ridotta quantità di olio e con minori problemi di centrifugazione.
Lo studio contestuale del riduttore e delle problematiche della struttura di attacco consente un funzionamento ottimale della turbina, oltreché del riduttore, in modo da evitare anomali usure e, quindi, costose riparazioni.
Si intende comunque che quanto sopra descritto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto al riduttore potranno essere apportate tutte le migliorie, di natura pratico-applicativa, ritenute necessarie, ciò rientrando neH’ambito protettivo definito dalle sottoriportate rivendicazioni.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Riduttore di giri per turbina, con annessa struttura per l’attacco ad un telaio portante 2, con detto riduttore 1 provvisto di un ruotismo epicicloidale 4 montato coassiale alla medesima turbina 3, in ingranaggio con l’asse motore di quest’ultima, lo stesso riduttore 1 essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: una carcassa cilindrica tubolare 5, resa solidale al collettore di ingresso-aria 30 delia citata turbina 3 e provvista di una coppa alettata 15 estendentesi esternamente, verso il basso, dalla citata carcassa 5 e resa comunicante con l’interno di quest'ultima mediante una relativa apertura 5a; una campana 6, bloccata amovibilmente all’interno di detta carcassa tubolare 5, prevista per alloggiare, al suo interno, il citato ruotismo epicicloidale 4 nonché atta a definire una camera anulare 16 nello spazio compreso tra la sua superficie laterale 6b e la parete interna della citata carcassa 5, con la stessa campana 6 atta a supportare girevolmente tre alberi sovrapposti 41, 42, 43, in ingranaggio tra loro, di cui il primo, centrale, calettato sull’asse d’uscita del suddetto ruotismo epicicloidale 4 e destinato a costituire una prima presa di forza, con il secondo albero 42, superiore, destinato a costituire una seconda presa di forza, derivata dalla prima, con rapporto di trasmissione unitario e verso di rotazione opposto e con il terzo albero 43, inferiore, destinato ad azionare una pompa a doppio corpo 50; un coperchio 7, fissato a detta campana 6, provvisto di tre fori 71, 72, 73, coassiali con i rispettivi citati alberi 41 , 42, 43, destinati ad alloggiare relativi cuscinetti previsti per il supporto di questi ultimi, nonché atti a consentire l’accessibilità agli stessi alberi dall’esterno del suddetto riduttore 1 ; un circuito di lubrificazione L ad alta pressione, nel quale il fluido lubrificante è inviato, per l’azione di detta pompa 50, all'interno del riduttore attraverso due passaggi P1, P2, realizzati rispettivamente nella citata carcassa 5 ed in detto coperchio 7, dai quali si sviluppano rispettivi rami di canalizzazioni, di cui il primo destinato a fornire lubrificante a detti ruotismo epicicloidale 4 e asse motore della turbina 3 ed il secondo agli ingranaggi 410, 420, 430 dei citati tre alberi 41, 42, 43, con il suddetto fluido lubrificante destinato in seguito ad affluire, per forza centrìfuga, nella citata camera anulare 16, attraverso fori radiali 66 praticati nella suddetta campana 6, per essere successivamente raccolto, per gravità, nella sottostante citata coppa 15, attraverso la suddetta apertura 5a nella carcassa 5 e quindi nuovamente prelevato da detta pompa 50.
  2. 2) Riduttore di giri per turbina, con annessa struttura per l’attacco ad un telaio portante 2, con detto riduttore 1 provvisto di un ruotismo epicicloidale 4 montato coassiale alla medesima turbina 3, in ingranaggio con l'asse motore di quest’ultima, lo stesso riduttore 1 essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: una carcassa cilindrica tubolare 5, resa solidale al collettore di ingresso-aria 30 della citata turbina 3, atta ad alloggiare, al suo interno, detto ruotismo epicicloidale 4; un coperchio 7, atto a chiudere la citata carcassa 5, provvisto di tre fori 71, 72, 73, per rendere accessibili dall’esterno altrettanti alberi 41, 42, 43, alloggiati all'interno del citato riduttore 1, in ingranaggio con l’asse d’uscita del suddetto ruotismo epicicloidale 4; un primo traliccio 9, appartenente alla citata struttura, costituito da due bracci simmetrici 91 , 92, fissati bilateralmente a detta carcassa 5, estendentisi verso l’esterno e dotati, alle estremità, di relative staffe 91 a, 92a, previste per l’ancoraggio a corrispondenti punti di detto telaio portante 2; un secondo traliccio 10, appartenente alla stessa struttura, fissato al citato coperchio 7 e previsto per essere ancorato al medesimo telaio portante 2, in un corrispondente punto, mediante un elemento di collegamento 21; due tiranti 19, 29, simmetricamente disposti, previsti per interconnettere ciascuno di detti bracci 91, 92 del citato primo traliccio 9 con detto secondo traliccio 10; due puntoni 93, 94, simmetricamente disposti e precaricati in compressione di un valore prefissato, previsti per interconnettere ciascuno di detti bracci 91 , 92, del citato primo traliccio 9 con il suddetto collettore di ingresso-aria 30 della turbina 3, in modo che il complesso turbina-riduttore risulti, in condizioni statiche, leggermente sollecitato a flessione, secondo un piano verticale longitudinale passante per l'asse della turbina 3 e del riduttore 1.
  3. 3) Riduttore secondo la riv.1 , in cui l'annessa struttura è caratterizzata dal fatto di comprendere: un primo traliccio 9, appartenente alla citata struttura, costituito da due bracci simmetrici 91, 92, fissati bilateralmente a detta carcassa 5, estendentisi verso l'esterno e dotati, alle estremità, di relative staffe 91 a, 92a, previste per l’ancoraggio a corrispondenti punti di detto telaio portante 2; un secondo traliccio 10, appartenente alla stessa struttura, fissato al citato coperchio 7 e previsto per essere ancorato al medesimo telaio portante 2, in un corrispondente punto, mediante un elemento di collegamento 21; due tiranti 19, 29, simmetricamente disposti, previsti per interconnettere ciascuno di detti bracci 91, 92 del citato primo traliccio 9 con detto secondo traliccio 10; due puntoni 93, 94, simmetricamente disposti e precaricati in compressione di un valore prefissato, previsti per interconnettere ciascuno di detti bracci 91, 92, del citato primo traliccio 9 con il suddetto collettore di ingresso-aria 30 della turbina 3, in modo che il complesso turbina-riduttore risulti, in condizioni statiche, leggermente sollecitato a flessione, secondo un piano verticale longitudinale passante per l’asse della turbina 3 e del riduttore 1.
  4. 4) Riduttore secondo la riv.2 caratterizzato dal fatto di prevedere: una coppa alettata 15 estendentesì esternamente, verso il basso, dalla citata carcassa 5 e resa comunicante con l'interno di quest’ultima mediante una relativa apertura 5a; una campana 6, bloccata amovibilmente all'interno di detta carcassa tubolare 5, prevista per alloggiare, al suo interno, il citato ruotismo epicicloidaie 4 nonché atta a definire una camera anulare 16 nello spazio compreso tra la sua superficie laterale 6b e la parete interna della citata carcassa 5, con la stessa campana 6 atta a supportare girevolmente tre alberi sovrapposti 41, 42, 43, in ingranaggio tra loro, di cui il primo, centrale, calettato sull’asse d'uscita del suddetto ruotismo epicicloidale 4 e destinato a costituire una prima presa di forza, con il secondo albero 42, superiore, destinato a costituire una seconda presa di forza, derivata dalla prima, con rapporto di trasmissione unitario e verso di rotazione opposto e con il terzo albero 43, inferiore, destinato ad azionare una pompa a doppio corpo 50; un coperchio 7, fissato a detta campana 6, provvisto di tre fori 71 , 72, 73, coassiali con i rispettivi citati alberi 41, 42, 43, destinati ad alloggiare relativi cuscinetti previsti per il supporto di questi ultimi, nonché atti a consentire l’accessibilità agli stessi alberi dall’esterno del suddetto riduttore 1; un circuito di lubrificazione L ad alta pressione, nel quale il fluido lubrificante è inviato, per l’azione di detta pompa 50, all’interno del riduttore attraverso due passaggi P1, P2, realizzati rispettivamente nella citata carcassa 5 ed in detto coperchio 7, dai quali si sviluppano rispettivi rami di canalizzazioni, di cui il primo destinato a fornire lubrificante a detti ruotismo epicicloidale 4 e asse motore della turbina 3 ed il secondo agli ingranaggi 410, 420, 430 dei citati tre alberi 41, 42, 43, con il suddetto fluido lubrificante destinato in seguito ad affluire, per forza centrifuga, nella citata camera anulare 16, attraverso fori radiali 66 praticati nella suddetta campana 6, per essere successivamente raccolto, per gravità, nella sottostante citata coppa 15, attraverso la suddetta apertura 5a nella carcassa 5 e quindi nuovamente prelevato da detta pompa 50.
  5. 5) Riduttore secondo la riv. 1 o 4 caratterizzato dal fatto che la citata camera anulare 16 è chiusa, ai due lati, da rispettivi collari 6c, 6d realizzati nella suddetta campana 6 ed accoppiatisi, a tenuta, con la stessa parete interna della carcassa 5.
  6. 6) Ridutore secondo la riv. 1 o 4 caratterizzat dal fato di prevedere un’intercapedine 7a, definita tra il citato coperchio 7 e razze radiali 60 conformate da detta campana 6, con la suddeta intercapedine 7a atta ad alloggiare i citati ingranaggi 410, 420, 430 caletati sui rispettivi alberi 41, 42, 43 e resa comunicante con lo spazio interno 6a di deta campana 6.
  7. 7) Ridutore secondo la riv. 1 o 4 caratterizzato dal fatto che deti primo e secondo albero 41, 42 presentano, in corrispondenza delle relative estremità esterne, rispetivi fori assiali conformanti, ciascuno, un profilo scanalato 41 a, 42a.
  8. 8) Ridutore secondo la riv. 1 o 4 caraterizzato dal fatto che deto secondo ramo di canalizzazione del citato circuito di lubrificazione L prevede un condotto 70, realizzato nel corpo di deto coperchio 7, destinato a fornire lubrificante ai citati cuscineti, alloggiati in quest’ultimo per il supporto di deti primo e secondo albero 41, 42.
  9. 9) Ridutore secondo la riv. 2 o 3 caratterizzato dal fato che ciascuno di deti bracci 91, 92 comprende una coppia di elementi tubolari 91 b, 91 c, 92b, 92c, disposti su un piano verticale a definire un relativo vertice nel punto d’unione con la corrispondente staffa 91 a, 92a, ed opportunamente divergenti verso l’interno per unirsi alla citata carcassa 5 in corrispondenza di due punti d’attacco 51, 52 previsti, bilateralmente, nella zona dove la stessa carcassa 5 è fissata al citato colletore di ingresso-aria 30.
  10. 10) Ridutore secondo la riv. 2 o 3 caratterizzato dal fato che deti puntoni 93, 94 sono uniti al citato colletore 30 in corrispondenza di attacchi 31, 32 previsti ad un'altezza pressoché allineata con l’asse di rotazione del complesso turbina-ridutore.
  11. 11) Ridutore secondo la riv. 9 caraterizzato dal fato che i citati due punti d’atacco 51 , 52, previsti bilateralmente in deta carcassa 5, risultano rispetivamente al disopra e al disoto dell'asse di rotazione del complesso turbina-ridutore, e dal fato che le citate staffe 91 a, 92a risultano al disoto del medesimo asse.
  12. 12) Riduttore secondo la riv. 9 caratterizzato dal fatto che l’elemento tubolare 91 c, 92, posto inferiormente in ognuno di detti bracci 91 , 92 presenta una leggera inclinazione verso l’alto, a partire dal rispettivo punto d’attacco 52 verso la relativa staffa 91 a, 92a.
IT2001BO000292A 2001-05-11 2001-05-11 Riduttore di giri per turbina, con annessa struttura per l'attacco adun telaio portante ITBO20010292A1 (it)

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