ITBO20000534A1 - Strumento per la perfusione extraluminale di un vaso venoso e/o arterioso a posizione paraostiale - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale avente per titolo:

"STRUMENTO PER LA PERFUSIONE EXTRALUMI N ALE DI UN VASO VENOSO E/O ARTERIOSO A POSIZIONE PARAOSTIALE”

La presente invenzione industriale ha per oggetto uno strumento in grado di consentire la perfusione artificiale di una o più arterie e/o vene, senza che sia necessario effettuare la cannulazione endoluminale. Questo strumento potrà avere forme geometriche e dimensioni differenti in funzione delle strutture vasculo-anatomiche da perfondere. Il comune denominatore, tuttavia, è rappresentato da un caratteristico e innovativo ancoraggio alle strutture biologiche ottenuto mediante l'applicazione di una pressione negativa, che serve a rendere continente la guarnizione periostiale al centro della quale viene convogliato il perfusato.

Con particolare riferimento alle manovre medico-chirurgiche che prevedono delle ischemie d’organo (interruzioni del flusso di sangue) più o meno lunghe, è noto l'impiego di varie metodiche di protezione d'organo, onde evitare danni irreversibili. Queste metodiche di protezione consistono in generale nell’lnfondere in maniera continua o intermittente tramite vasi arteriosi e/o venosi delle soluzioni cristalloidi o ematiche mediante l’uso di cateteri o cannule di differenti foggia. Tutti questi strumenti presentano come inconveniente il fatto di dovere essere introdotti all’interno dei vasi ed ivi mantenuti fermi da un palloncino che ha una funzione stabilizzante (deve impedire per aderenza la fuoruscita della cannula) e di guarnizione (deve consentire che il perfusato non refluisca all’esterno del vaso stesso). Per ottemperare a questi due requisiti vi sono attualmente in commercio numerose cannule e cateteri che adottano soluzioni tecniche differenti, sempre inerenti al tentativo di migliorare le caratteristiche di stabilizzazione e di guarnizione.

Inoltre le cannule e i cateteri a palloncino attualmente in uso presentano delle limitazioni di carattere anatomico, come il piccolo calibro del vaso e/o la presenza di piccole calcifiche in prossimità dei bordi dell’ostio, oppure di carattere funzionale come la lesione della parete del vaso a causa dell’alta energia cinetica con cui esce il perfuso della cannula.

La presente invenzione secondo il trovato ha lo scopo di eliminare in via principale tali inconvenienti escogitando un dispositivo che consente ad una cannula munita di guarnizione di tenuta di rimanere attaccata all’ostio (ingresso) di una arteria o vena, senza cioè dover essere introdotta, tramite l’intervento di una ventosa azionata da una sorgente di pressione negativa.

Questi ed altri scopi vengono raggiunti dal dispositivo secondo il trovato che si caratterizza per essere essenzialmente composto da una ventosa collegata al vuoto in zona periferica al centro della quale viene convogliato il perfusato.

Queste ed altre caratteristiche risulteranno ora maggiormente in relazione ad una semplice forma di esecuzione del trovato data a puro titolo indicativo e non limitativa della portata del presente brevetto.

Con riferimento ai disegni allegati nei quali a:

Tav.1 , Fìgg. 1 ,2, è rappresentato lo schema di funzionamento del trovato a confronto con quello di una cannula convenzionale.

Tav.2, Figg. 3,4,5, è rappresentata la ventosa frontalmente ed in vista inferiore e superiore.

Tav.3, Fig 6, è rappresentato uno schema di circuito del trovato. Tav.4, Fig. 7, sono rappresentate versioni diverse del trovato, per potenziali applicazioni.

Tav.5, Fig. 8, è rappresentata una versione del trovato ad elementi separati.

Con riferimento a tali figure, con 1 è indicato il corpo cilindrico della ventosa, con 1 ’ la campana esterna, con 2 la vena od arteria, con 2’ il corrispondente ostio, con 2" l’area di adesione, con 3 la condotta (cannula) del flusso fisiologico, con 3’ la campana interna (guarnizione periostiale) della ventosa, con 4 le due condotte per il vuoto che mettono in depressione l'intercapedine A formatasi fra la campana esterna (1 ’) e quella interna (3’), con 5 il flusso decelerato del fluido fisiologico compreso all'Interno della campana (3') e quindi non lesionante, con 6 il palloncino per stabilizzare la condotta (3) e per produrre tenuta, con 5’ la lesione da getto esercitata sulla parete quando la decelerazione (5) del fluido si produce all'interno della vena od arteria (2).

Con 7 una condotta coilegata alla cannula (3) che porta ad un manometro per misurare la pressione del fluido fisiologico, con 4’ la condotta unificata che attraverso una camera di raccolta 9 per eventuali perdite di liquido porta alla pompa per il vuoto 10, con 11 la pompa a rulli per immettere il fluido fisiologico in vena od arteria. A fig. 7, con 12 un vaso generico sul ramo sinistro 12’ del quale, sono applicate due apparecchiature secondo il trovato in corrispondenza di due osti distinti, mentre sul ramo destro 12" una sola apparecchiatura differenziata nella forma e nelle dimensioni dalle precedenti, ma non nel funzionamento, agisce simultaneamente su più osti dislocati su di un'area abbastanza vasta.

A Fig. 8, con 3” la campana che ora funziona esclusivamente da guarnizione periostiale, con 1 ” le campane, in depressione in A* che ora funzionano esclusivamente da elementi di presa supportate dagli elementi rigidi 1 ”' che mantengono in fase di riposo le campane (1") ad un livello leggermente superiore di quello della campana (3”) rispetto alla superficie (2") di aderenza, mentre in opera costringono la campana (3") a rimanere leggermente schiacciata sulla superficie (2") per generare la tenuta.

In pratica i particolari di esecuzione, le dimensioni, i materiali, la forma e simili del trovato, potranno comunque variare senza uscire dal dominio della presente privativa industriale, infatti il trovato cosi concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo. Inoltre tutti gli elementi sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI 1 ) "STRUMENTO PER LA PERFUSIONE EXTRALUMINALE DI UN VASO VENOSO E/O ARTERIOSO A POSIZIONE PARAOSTIALE" comprendente uno strumento di ancoraggio alle strutture biologiche ed una guarnizione periostiale, con al centro la cannula per l'immissione del perfusato, caratterizzato dal fatto che l’effetto aggancio viene realizzato praticando il vuoto all’Interno di una intercapedine (A) ricavata fra la campana esterna (1 ‘) e quella interna (3’) entrambe posizionate a contatto con l'area di adesione periostiale (2”) del vaso, che la necessaria depressione viene realizzata tramite le canalizzazioni (4) collegate attraverso la (4*) alla pompa da vuoto (10) od a qualsiasi altra fonte di pressione negativa, che la campana interna (3’) con funzioni di guarnizione periostiale, con diametro tale da comprendere vasi di qualsiasi calibro anche con placche calcifiche in prossimità dei bordi, funziona anche come divergente per la cannula di perfusione extraluminale (3) riducendo vantaggiosamente la velocità del perfusato all’interno della campana stessa. 2) "STRUMENTO PER LA PERFUSIONE EXTRALUMINALE DI UN VASO VENOSO E/O ARTERIOSO A POSIZIONE PARAOSTIALE” secondo la rivendicazione principale caratterizzato dal fatto che in un probabile impianto preferenziale la cannula (3) può essere dotata di una derivazione (7) facente capo ad un manometro (8), che la condotta del vuoto (4') prima di collegarsi alla pompa (10) può depositare eventuali perdite di liquido non contenute dalla guarnizione (3‘) nella camera di raccolta (9). 3) "STRUMENTO PER LA PERFUSIONE EXTRALUMINALE DI UN VASO VENOSO E/O ARTERIOSO A POSIZIONE PARAOSTIALE" secondo la rivendicazione principale caratterizzato dal fatto che la forma delle campane (1*) e { 3 ' ) in un modo di realizzazione preferenziale a sezione circolare, può assumere forme diverse per potersi ancorare non ad un ostio solo, ma a più contemporaneamente, o per poter rispondere ad esigenze anatomiche diverse. 4) "STRUMENTO PER LA PERFUSIONE EXTRALUMINALE DI UN VASO VENOSO E/O ARTERIOSO A POSIZIONE PARAOSTIALE" secondo la rivendicazione principale caratterizzato dal fatto che in un secondo modo di attuazione il trovato viene realizzato con la guarnizione periostiale (3") separata dalla campana di aggancio alla struttura biologica (1"). 5) "STRUMENTO PER LA PERFUSIONE EXTRALUMINALE DI UN VASO VENOSO E/O ARTERIOSO A POSIZIONE PARAOSTIALE" secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che le campane di aggancio (1 ”) possono essere in numero maggiore dell’unità, ognuna supportata da un elemento rigido (1”’), posizionate in fase di riposo ad una quota superiore di quella della campana (3”) rispetto alla superficie di aderenza (2’).