ITBO20000301A1 - Metodo e dispositivo a spazzola rotante per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa . - Google Patents

Metodo e dispositivo a spazzola rotante per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa . Download PDF

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ITBO20000301A1
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Marco Corti
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Metodo e dispositivo a spazzola rotante per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato concerne un nuovo metodo ed un dispositivo a spazzola rotante per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa.
Sono noti dispositivi per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa, dotati di una spazzola parallela al cilindro da pulire, che a comando viene fatta ruotare e viene portata ad interferire col cilindro stesso per sottoporlo ad una delicata operazione di pulizia, essendo sulla stessa spazzola irrorati, prima del contatto col cilindro, dei liquidi di nettatura, usualmente costituiti da acqua e/o solvente. A valle della zona di contatto della spazzola col cilindro, è anche noto prevedere l’interferenza della spazzola stessa con Io spigolo usualmente arrotondato di una barra, per rimuovere dalla spazzola medesima lo sporco che cade in una sottostante vasca di raccolta e di evacuazione. E’ anche noto animare la spazzola di un movimento alternativo in senso assiale, per uniformemente distribuire sulla spazzola stessa e sul cilindro, il liquido di nettatura.
Attualmente il liquido di nettatura viene distribuito sulla spazzola in modo sommario e ciclico, con spruzzate della durata di circa un decimo di secondo, come indicato dalla curva Q1 con segno a trattini del grafico di figura 1, dove sulle ascisse sono riportati i tempi “t” e sulle ordinate sono riportate le quantità “Q” di liquido che bagnano la spazzola. I vertici della curva Q1 indicano gli istanti delle spruzzate. Questo modo di operare porta sul cilindro da pulire dapprima delle eccedenze di liquido che possono gocciolare sena possibilità di controllo e di raccolta e poi porta a delle deficienze di liquido che rendono aggressivo il contatto della spazzola col cilindro e che possono danneggiare il cilindro stesso. E’ per questo motivo che i mezzi che operano la pulitura della spazzola a valle della zona di contatto col cilindro, sono attualmente mezzi di pulitura blanda, tali da asportare le particelle macroscopiche di sporco, ma tali nel contempo da lasciare il più possibile sulla spazzola stessa il liquido di nettatura, in modo che questo ritorni in circolo per saturarsi di sporco. A questi inconvenienti si aggiungono poi le complessità costruttive dovute al movimento assiale alternato della spazzola.
Il trovato intende ovviare a questi e ad altri inconvenienti della tecnica nota col seguente metodo. Per tutta la durata del ciclo di pulitura del cilindro, sulla spazzola viene uniformemente nebulizzata una quantità minima, adatta, continua e preferibilmente costante di fluido di nettatura formato da aria in pressione e da liquidi detergenti, come indicato schematicamente dalla linea Q2 di figura 1, in modo che la spazzola stessa risulti uniformemente inumidita su tutta la lunghezza, senza la necessità di dover essere spostata assialmente come nella tecnica nota. A valle della zona di contatto col cilindro, mezzi vengono poi adottati per eseguire una energica pulitura della spazzola, in modo che tutto il liquido che tutto il liquido sporco che la spazzola asporta dal cilindro, venga asportato dalla spazzola medesima, cosi da evitare situazioni di eccesso o di carenza di liquido sul cilindro, come invece avviene nella tecnica nota.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure dell’unica tavola allegata di disegno, in cui, oltre alla già considerata figura 1 si rileva che;
- La fig. 2 è una vista laterale e con parti in sezione del nuovo dispositivo nella condizione attiva di intervento sul cilindro della macchina da stampa;
- La fig. 3 illustra una parte del dispositivo di figura 2 secondo una variante costruttiva dei mezzi di pulitura della spazzola;
La fig. 4 è una vista in elevazione frontale del dispositivo, ripreso dal fronte opposto a quello rivolto verso il cilindro da pulire.
Nella figura 2, con C è indicato il cilindro da pulire, ad esempio il cilindro in caucciù, parallelamente al quale è disposto il dispositivo di pulitura che comprende una barra 1 fissata con le estremità a spalle 2 collegate a mezzi di movimentazione, non illustrati, che a comando avvicinano ed allontanano lo stesso dispositivo nei confronti del detto cilindro C. Le spalle 2 sostengono girevole per le estremità la spazzola cilindrica 3, parallela alla detta barra 1 e che per mezzo del treno di ingranaggi d’estremità 4, occultati nella incarteratura 5 di figura 4, è collegata al motoriduttore 6 posto sotto la stessa barra 1 e col quale la detta spazzola viene a comando fatta ruotare in continuo ed a giusta velocità nella direzione stabilita, indicata ad esempio dalla freccia F in fig. 2.
Sul fronte della barra 1 che è rivolto verso la spazzola 3 è montata una fila di ugelli nebulizzatori 7 orientati contro la stessa spazzola e tra loro distanziati in modo tale da interessare la spazzola stessa uniformemente per tutta la sua lunghezza. Come descritto nel brevetto italiano n. 1.286.206 del 3-9-1996 e nella domanda di brevetto italiana n. B02000A-90 di proprietà degli stessi richiedenti, gli ugelli 7 sono collegati per mezzo di fori 8 a canalizzazioni 9 ricavate per fresatura su una faccia piana della barra 1, sulla quale viene poi distesa una guarnizione piatta 10 e viene fissata con viti, non illustrate, una piastra di copertura 11 che trasformano le dette canalizzazioni in veri e propri condotti. Le dette canalizzazioni sono collegate in modo simmetrico ad altre canalizzazioni di alimentazione poste tra loro in derivazione, che si biforcano e si riducono progressivamente di numero, fino a congiungersi ad un solo condotto d’alimentazione della miscela fluida di nettatura composta da aria in pressione e da liquido, attestato ad un orifizio posto ad esempio su un’estremità della barra 1. Ogni biforcazione delle dette canalizzazioni ha una conformazione sostanzialmente ad Y, che viene realizzata durante un tragitto rettilineo e le canalizzazioni risultanti dalla biforcazione sono strutturate in modo tale da offrire una resistenza sostanzialmente uguale al passaggio della miscela fluida, così che questa si divida in quantità sostanzialmente uguali in ogni biforcazione. Le biforcazioni sono in quantità tale per cui ogni canalizzazione finale risultante da una biforcazione, alimenti un solo ugello, in modo da assicurare una distribuzione equilibrata della miscela fluida di nettatura tra i vari ugelli dell’apparato. Con questa soluzione è possibile assicurare una alimentazione controllata, continua e costante di fluido di nettatura alla spazzola 3 come indicato schematicamente dalla linea Q2 del grafico di figura 1, per mantenere la spazzola stessa uniformemente inumidita di acqua e/o di solvente.
La camera S che intercorre tra la barra 1 con gli ugelli e la spazzola 3, è chiusa alle estremità dalle spalle 2, è chiusa superiormente da una parete 12 fissata con le estremità sulle dette spalle 2 e fissata sulla detta barra 1 con l’interposizione di una guarnizione di tenuta 13 e tale da sormontare la spazzola 3 con una porzione 112 curva verso il basso, che lascia libero il fronte della spazzola stessa destinato al contatto col cilindro C da pulire. La camera S dianzi detta è infine chiusa inferiormente da una parete o grondaia 14 sostanzialmente con profilo a Z, che giunge a breve distanza dalla spazzola 3 e che è fissata con l’interposizione di una guarnizione 15 sulla porzione inferiore del fronte della barra 1 sul quale sono montati gli ugelli 7. Tutto il liquido nebulizzato dagli ugelli 7, grazie alla detta conformazione chiusa della camera S, viene obbligato ad investire la spazzola 3 in modo uniforme, senza esuberi localizzati e viene da questa prima trasferito sul cilindro da pulire C e poi viene dalla stessa spazzola rimosso dal medesimo cilindro, unitamente allo sporco che il liquido riuscirà a sciogliere. A questo proposito occorre rilevare che la nebulizzazione del liquido di nettatura effettuata dagli ugelli 7, è tale per cui il liquido stesso si depositi sotto forma di piccolissime gocce sulle setole della spazzola, bagnando la spazzola stessa in forma si distribuita, ma con una mappatura a punti, reticolare o discreta, che varia nel tempo, per cui il punto che prima era bagnato poi potrà essere asciutto o viceversa. Il liquido si deposita quindi sulla spazzola sotto forma di piccolissime gocce uniformemente distribuite su tutta la larghezza della spazzola stessa, per cui avviene che ad una setola con gocce di liquido segue statisticamente una setola vicina priva di liquido, così che la setola bagnata bagna il cilindro mentre la setola che non era bagnata, asporta dal cilindro il liquido convogliato dalla setola precedente ed asporta lo sporco che il liquido stesso è riuscito a sciogliere e/o ad ammorbidire.
Sotto alla spazzola 3 e per tutta la lunghezza di questa, è prevista una bacinella rettilinea 16 fissata alle spalle 2 e/od alla grondaia 14 che entra nella stessa bacinella e che per mezzo di supporti 17 sostiene delle racle rettilinee e piatte 18, parallele alla spazzola e che. col loro bordo interferiscono con la spazzola stessa per pulirla di tutta la sporcizia e di tutto il liquido asportati dal cilindro C. La parte di spazzola 3 portata progressivamente a contatto col cilindro C è così sempre pulita e non porta sul cilindro stesso tracce di sporco o quantità di liquido di pulizia che risulterebbero in esubero se si aggiungessero alla quantità progressivamente alimentata dagli ugelli 7.
Lo sporco ed il liquido asportati dalle racle 18, che possono essere in numero diverso da quanto illustrato, cadono nella bacinella 16 il cui fondo 116 è inclinato longitudinalmente (fig. 4) in modo che per gravità il liquido con lo sporco fluisca verso l’estremità più bassa della bacinella che è provvista di un orifizio di scarico 19.
Resta inteso che, contrariamente a quanto illustrato, anche il bordo 114 della grondaia 14 può fungere da racla di finitura, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo.
La forma della bacinella 16 potrà essere diversa da quella illustrata nella figura 2, anche per consentire alla stessa bacinella di raccogliere eventuali spruzzi di sporco e di liquido provenienti dalla zona in cui la spazzola 3 esce dal contato col cilindro C da pulire. Resta inteso che il senso di rotazione del cilindro C può diversamente essere concorde a quello della spazzola 3. Resta poi inteso che mezzi diversi da quelli descritti possono essere adottati per eseguire una energica pulizia della spazzola sopra la bacinella 16 di raccolta e di evacuazione dello sporco. In combinazione od in alternativa alle racle 18 possono ad esempio essere usati dei fili o cavi armonici 20 come dall’esempio di figura 3, ancorati ad esempio con le estremità alle testate della bacinella 16 e paralleli alla spazzola, in modo da realizzare degli elementi di raschiatura della spazzola stessa che risultino più facilmente autopulenti grazie alla loro sezione esigua ed arrotondata, grazie alla forza di gravità e grazie alle vibrazioni alle quali i cavi risultano sottoposti dal contatto fisico con la spazzola.
Resta inteso che l’erogazione continua della miscela fluida di nettatura effettuata dagli ugelli 7, potrà in pratica non avere l’andamento perfettamente lineare indicato dalla linea Q2 nel grafico di figura 1, in quanto in diversi istanti del ciclo di pulitura, la miscela potrà essere modificata nella quantità di liquido disperso nella corrente d’aria in pressione e quindi potrà essere più o meno ricca di liquido. Non è ad esempio escluso che alla fine del ciclo, gli ugelli 7 nebulizzino una miscela più ricca di liquido per assicurare una rapida pulizia finale della spazzola.
Resta pertanto inteso che la descrizione si è riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, senza per altro abbandonare il principio informatore dell’invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi, sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa, per mezzo di una spazzola rotante, caratterizzato dalle seguenti fasi: - Nebulizzazione uniformemente distribuita sulla spazzola, a monte della zone di contatto di questa col cilindro da pulire, di una quantità continua di miscela fluida di nettatura formata da aria in pressione e da uno o più liquidi detergenti, tale da inumidire la spazzola uniformemente, con una mappatura a punti e discreta, per tutta la lunghezza o larghezza della sua superficie utile e per tutta la durata della fase di pulitura; - Pulitura drastica della spazzola a valle della zona di contatto col cilindro da pulire, in modo che la spazzola stessa ritorni in circolo pulita, anche per evitare accumuli di liquido sul detto cilindro.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui la quantità di liquido che compone la miscela di nettatura nebulizzata sulla spazzola è costante per tutto il ciclo di pulitura del cilindro.
  3. 3) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui la miscela fluida di nettatura può variare nella concentrazione di liquido durante il ciclo di pulitura del cilindro.
  4. 4) Dispositivo per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa, del tipo che comprende una spazzola cilindrica (3) parallela al cilindro da pulire, che a comando viene fatta ruotare in un senso prestabilito e viene avvicinata al cilindro stesso per interferire con questo, che a monte della zona di contatto tra cilindro e spazzola comprende dei mezzi per bagnare la spazzola stessa con del liquido di nettatura e che a valle della detta zona di contatto comprende dei mezzi che interferiscono con la spazzola per rimuovere da questa lo sporco asportato dal cilindro che cade in una sottostante bacinella (16) di raccolta e di evacuazione, caratterizzato dal fatto che i mezzi d’erogazione del liquido di nettatura comprendono almeno una fila d’ugelli (7) predisposti per nebulizzare finemente, uniformemente ed in continuo sulla spazzola il liquido di nettatura miscelato ad aria in pressione, in modo che il liquido stesso si depositi sulla spazzola con una mappatura distribuita, a punti, discreta e che varia in continuazione nel tempo, essendo previsto che la nebulizzazione venga mantenuta per tutta la durata del ciclo di pulitura, in modo da mantenere la spazzola stessa costantemente inumidita, essendo inoltre previsto che i mezzi operanti a valle della zona di contatto della spazzola col cilindro da pulire, siano tali da effettuare una pulizia drastica della stessa spazzola, affinchè questa giunga il più possibilmente pulita alla cooperazione coi mezzi di nebulizzazione del liquido di nettatura, anche per evitare accumuli dello stesso liquido sul cilindro da pulire.
  5. 5) Dispositivo secondo la rivendicazione 4), in cui gli ugelli (7) sono collegati ad una rispettiva canalizzazione (9) ricavata nella barra rettilinea (1) che porta gli stessi ugelli ed a sua volta collegata in modo simmetrico ad altre canalizzazioni poste tra loro in derivazione, che si biforcano ad Y e che si riducono progressivamente di numero fino a congiungersi ad un solo condotto di alimentazione della miscela fluida composta da aria in pressione e da liquido, in modo da assicurare una distribuzione equilibrata della stessa miscela tra tutti gli ugelli della barra di erogazione.
  6. 6) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui gli ugelli (7) di erogazione della miscela fluida di nettatura e la porzione di spazzola orientata verso tali ugelli, sono collocati in una camera (S) sostanzialmente chiusa verso l’esterno, che obbliga tutta la miscela erogata dai detti ugelli ad inumidire la spazzola stessa, essendo la detta camera chiusa sui fronti opposti dalla spazzola e dalla barra (1) con gli ugelli, essendo chiusa alle estremità dalle spalle (2) che sostengono la detta barra (1) e la spazzola (3) ed essendo chiusa superiormente ed inferiormente da pareti (12, 14) fissate alla detta barra ed alle spalle e poste in stretta vicinanza alla spazzola.
  7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 4), in cui i mezzi di pulitura drastica della spazzola (3) sono costituiti da racle piatte (18), poste a contatto della spazzola stessa con un loro bordo e vincolate ad esempio con supporti (17) alla parete di chiusura inferiore (14) della camera (S) di nebulizzazione della miscela di nettatura sulla medesima spazzola.
  8. 8) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la parete (14) che chiude inferiormente la camera (S) di nebulizzazione del liquido di nettatura sulla spazzola, può essere portata in lieve interferenza con la spazzola stessa con un proprio bordo (114) che assume la funzione di racla di finitura.
  9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 4), in cui i mezzi di pulitura drastica della spazzola (3) sono costituiti da fili o cavi armonici (20) tesati e posti parallelamente alla stessa spazzola, i quali si autopuliscono per effetto della loro sezione ridotta ed arrotondata e per effetto delle vibrazioni alle quali risultano sottoposte dall’ interferenza con la spazzola.
  10. 10) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la bacinella (16) di raccolta e di evacuazione dello sporco e del liquido asportati dalla spazzola di pulitura (3) ha il fondo (116) longitudinalmente inclinato e porta sull’estremità di altezza maggiore un orifizio di fondo (19) per lo scarico del fluido raccolto.
  11. 11) Metodo e dispositivo a spazzola rotante per la pulizia dei cilindri delle macchine da stampa, realizzati in tutto o sostanzialmente come descritto, come illustrato nelle figure dell’unica tavola allegata di disegno e per gli scopi sopra esposti.
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