ITBN20000001U1 - Dispositivo protesico medico-odontoiatrico su misura pascar. - Google Patents

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Francesco Saverio Pastore
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Angelo Scarinzi
Francesco Saverio Pastore
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Description

PREMESSA
Sappiamo tutti quanto importanti siano, nella pratica Clinica Odontoiatrica, i manufatti.Protesici cosiddetti Provvisori o di Transizione
Nel trattamento di Pazienti totalmente edentuli, o potenzialmente tali, questi Dispositivi molte volte costituiscono un indispensabile ausilio Diagnostico-Terapeutico, senza il quale una riabilitazione Protesica Totale non è attuabile
Come nel caso di.
• protesi totali immediate post-estrattive,
• trattamento di pazienti vecchi portatori di protesi particolarmente disfunzionali, con scarsa o quasi nulla capacità di adattamento neuro-muscolare,
• condizioni particolari di squilibrio o limitazione neuro-muscolare (indotto, sistemico, postchirurgico)
Tutto ciò nella quotidianità Odontoiatrica deve fare i conti con
• fattori di carattere socio-economico, vale a dire che non sempre i pazienti possono sostenere gli elevati costi derivanti dall’esecuzione di due manufatti protesici (provvisorio e definitivo).
• necessità di poter operare tutte le modifiche necessarie, nel caso la terapia lo richiedesse, possibilmente con il mimmo dispendio di tempo e merceologico
I Dispositivi utilizzati attualmente sono:
• Protesi Provvisorie totali o parziali
(figura 1), che hanno caratteristiche
merceologiche e strutturali identiche a
quelle delle protesi che costituiscono la
definitiva riabilitazione Con esse hanno
in comune le stesse procedure di
fabbricazione (tempi e costi elevati)
• Guide Sandwich (figura 2), sono
sovrastrutture ausiliarie, da applicare
(quando è possibile) ai vecchi manufatti
protesici, con le quali può essere attuata
la sola terapia di Verticalizzazione
Fig 2
Da parte nostra, in considerazione dei fattori di cui sopra e del contesto sociale in cui operiamo, dopo aver studiato e proposto il cosiddetto dispositivo PaScar, abbiamo deciso di introdurlo nella pratica clinica di routine
Descrizione del Dispositivo PaScar
Fig 3a Fig 3b
11 dispositivo, PaScar (figura 3a, 3b) è un manufatto protesico di transizione alternativo a quelli utilizzati convenzionalmente In base alla Direttiva 93/42 CE è un dispositivo medicoodontoiatrico su misura di classe IIa
E in pratica un dispositivo Odontoiatrico su misura composto in genere
• per l inferiore da un corpo protesico costruito in resina trasparente, dal “gruppo sei” anteriormente (con questi termini si vuol intendere ι quattro incisivi ed ι due canini inferiori) e posteriormente, bilateralmente, da valli in resina trasparente, piatti (tipo Bite), che sono un tutt’uno con il corpo protesico
• per il superiore da un corpo protesico costruito i resina trasparente, dal “gruppo sei” anteriormente più ι due primi premolari e posteriormente, bilateralmente, da valli in resina trasparente, piatti (tipo Bite), che sono un tutt’uno con il corpo protesico
Questo nel caso in cui si tratti di dispositivi per edentuli totali, ma il PaScar può essere adattato anche ad edentulie parziali subtotali (come nel caso illustrato nella figura 3b)
Queste impostazioni ci permettono di operare
• una sufficiente salvaguardia dell’estetica, grazie agli elementi dentali anteriori,
• un sufficiente ripristino della funzione masticatoria, grazie ai valli in Tesina posteriori, • il nlassamento muscolare (quindi la normalizzazione dei rapporti intermascellar), grazie alla conformazione piatta dei valli i resina,
• l’eventuale “positivo” condizionamento tessutale,
• la possibilità di apportare tutte le modifiche necessarie alla terapia in brevissimo tempo
Il PaScar viene costruito con
• una semplicissima tecnica di laboratorio (tecnica di colata),
• con comuni strumentazioni occlusali (strumentazioni di II classe),
• con una resina ortodontica, che rispetto alle resine per basi presenta diversi vantaggi è più economica, presenta caratteristiche di colata migliori, essendo più elastica si riduce al minmo il rischio di fratture accidentali,
• l’intero procedimento in Conformità alla Direttiva 93/42CE
L’evidente vantaggio economico che il PaScar offre rispetto ad una Protesi provvisoria convenzionale è l’intento primario per cui questo dispositivo è stato da noi ideato
Il grafico seguente illustra l’importante collocazione, a nostro modo di vedere, del PaScar nel contesto Sociale della Terapia preprotesica
Illustreremo ora, l’utilizzo del dispositivo PaScar nei van campi di applicazione Clinica
Tratteremo, per primo, l’aspetto Psicologico della Terapia e della Riabilitazione protesica, in quanto presupposto decisivo e fondamentale, indipendentemente dai campi di applicazione e del caso specifico da trattare
Prma di discutere questo aspetto ricordiamo che esistono in letteratura, quindi oggetto di studi scientifici, diverse classificazioni che definiscono l’atteggiamento psicologico del paziente verso la Protesi e le prestazioni odontoiatriche Quella descritta dal dott HOUSE, ne è un esempio chiaro e molto pratico, la illustreremo di seguito per dare un riferimento visivo che focalizzi la categoria di pazienti interessata (fìg 4)
Fig 4
I pazienti in condizioni particolari sono quelle persone particolarmente ansiose ed emotive, fragili o sofferenti psicologicamente, consapevoli della necessità di una riabilitazione protesica, quindi disposti a provare, timorosi di non essere in grado di tollerare sia le procedure necessarie alla realizzazione che il manufatto protesico finale
Quante volte abbiamo sentito dire ” chissà se riuscirò a portare una cosa così doppia in bocca?”, pnma ancora di aver applicato la protesi ai pazienti
Tali osservazioni, npetute innumerevoli volte, in aggiunta ad altre diverse (come ad esempio quelle sul colore rosso scuro o viola di alcune cere delle basi di prova), ci hanno indotto a considerare nel complesso processo di accettazione della protesi, una sorta di condizionamento Ottico del paziente, ed anche per questo motivo che costruiamo il PaScar con resina trasparente Abbiamo potuto constatare che l’uso di tale materiale riesce a disperdere in buona parte la capacità di quantificazione visiva del paziente, dando l’impressione che il dispositivo sia molto sottile In questo modo il condizionamento ottico ci risulta favorevole dandoci un’ulteriore, anche se minima, possibilità di successo ai fini del trattamento protesico
Altro aspetto molto importante è il fatto che, cosi concepito, il PaScar può essere ridotto ai minimi termini (come noi usiamo dire), nel senso che il volume del dispositivo può essere minimizzato nducendo, per esempio, lo spessore vestibolo-linguale o antero-posteriore dei valli occlusali sia superiori che inferiori, senza compromettere il ripristino estetico e senza perdere stabilità ed impostazioni occlusali date, così si permette al paziente un graduale passaggio, tra l’avere grossi spazi di masticazione a disposizione prima dell’applicazione delle protesi (ricordiamo che anche un edentulo espleta funzione masticatoria, anche se quasi inefficace) ed averli enormemente ridotti dopo
Come scritto in precedenza anche queste minime differenze d’impatto possono essere decisive ai fini dell’accettazione del dispositivo protesico da parte dei pazienti
Inoltre, bisogna tener presente che, in queste persone l’esecuzione diretta di una riabilitazione protesica, anche se eseguita a regola d’arte, potrebbe rivelarsi un insuccesso, in tal caso il paziente non è costretto a sostenere 1 costi di una protesi provisora tradizionale od una definitiva
In considerazione di ciò, soprattutto per questa categoria di pazienti, la soluzione PaScar, ci sembra la più morale e panmenti professionale (vista la qualità della prestazione terapeutica ottenibile con questo dispositivo)
PROTESI IMMEDIATE POST-ESTRATTIVE
L’intento terapeutico, dei due dispositivi protesici (protesi immediata convenzionale e PaScar) è identico
Senza dubbio le protesi provisore convenzionali offrono una miglior estetica (come in ogni campo di applicazione), il PaScar, fornisce un’estetica di sicuro inferiore, ma considerando sia 1 minori costi che l’alternativa assenza di possibilità terapeutica (come da grafico precedentemente illustrato), ciò non è considerato un particolare rilevante per la maggior parte dei pazienti Il PaScar, inoltre, ci permette in qualsiasi condizione una facile e semplice impostazioni dei contatti occlusali (anche in presenza di arcate antagoniste con denti naturali), funzionando come un vero e proprio Bite (con 1 relativi benefici)
Con protesi convenzionali, in particolari condizioni (arcate antagoniste con denti naturali), risulta indaginosa la ricerca di contatti occlusali stabili, contatti che spesso si ottengono sacrificando (rovinando) gli elementi dentali artificiali
TRATTAMENTO DI PAZIENTI DIFFICILI
Con il termine “pazienti difficili” classifichiamo quelle persone per le quali un procedimento Diagnostico-Terapeutico è indispensabile (al fine di determinare le giuste impostazioni della futura riabilitazione protesica), a causa di fattori quali
1) forte condizionamento disfunzionale dell’apparato Neuro-Muscolare e del sistema Stomato-Gnatico, dovuto a manufatti protesici particolarmente incongrui, preesistenti e portati per lunghi periodi di tempo,
2) scarsa capacita di adattamento (di pazienti in età molto avanzata, vecchi portatori di protesi e non) dovuta a fattori biologici (invecchiamento del sistema neuro-muscolare),
3) problemi neuro-muscolari di natura sistemica (Parkinson, Emiparesi ecc ) o Post-Chirurgica
Per Condizionamenti particolarmente Disfunzionali (punto 1) s’intendono quelle situazioni di Status abituale e costretto in cui il sistema Stomato-Gnatico viene a trovarsi a causa di vecchie protesi mal eseguite per
• non idonea conformazione dei corpi protesici a sostituzione processo,
• non corretto rilevamento dei rapporti intermascellari,
• errori nel posizionamento degli elementi dentali artificiali,
• usure dentali incontrollate ecc
Parliamo di casi difficili, che si presentano con un forte squilibrio muscolare e con grosse entità di spostamento (vedi esempio Fig 5a, 5b) della posizione mandibolare nei tre piani di riferimento Coronale, Sagittale, Frontale, quindi non trattabili mediante le “tecniche di rimodellamento secondano” dei piani occlusali inferiori delle protesi definitive o con l’utilizzo di Guide Sandwick
In relazione alla possibilità di apportare modifiche permanenti sulle vecchie protesi (come alcuni usano fare) riteniamo che è molto meglio lasciarle inalterate, perché nell’incertezza della riuscita del tratamento, il paziente ha sempre la possibilità di ritornare in possesso delle protesi preesistenti
TRATTAMENTO DI CONDIZIONI PARTICOLARI
Le condizioni particolari a cui ci riferiamo, sono quelle di pazienti che hanno subito trattamenti chirurgici di varo genere (es asportazione parziale della lingua), che sono affetti da blocchi muscolan parziali (es emiparesi) o quant’altro possa avere a che fare o costituisca un problema per l’esecuzione di una nabilitazione protesica
In questi casi è importante stabilire i che entità e proporzioni le conformazioni delle protesi possano meglio supportare le attività del sistema Stomato-Gnatico
É evidente che in questi pazienti gli equilibr e gli spazi funzionali siano diversi monobilateralmente, nel senso che in un paziente a cui è stata asportata parzialmente la lingua o affetto da emiparesi di un lato, ci sarà una limitazione o incapacità motona dello stesso lato
Ciò in termini funzionali e riabilitativi vuol dire che in alcune zone il supporto protesico dovrà essere particolarmente diverso rispetto ad altre e le condizioni potrebbero essere talmente sfavorevoli da rendere l’intervento Terapeutico un tentativo
I dispositivi di transizione m questi casi dovrebbero fungere da strumenti Diagnostici prima che Terapeutici, cioè dovrebbero fornirci le migliori impostazioni di esecuzione (grandezze dentali, conformazioni dei corpi e dei margini delle basi protesiche ecc ) del dispositivo finale
Con il PaScar possiamo partire da una prima conformazione orientata da chiavi di lettura funzionali delle componenti muscolo-mucose della cavità orale (costruite in seguito ad impronte appropriate), e poi registrare gradualmente mediante l’uso di un condizionatore (apponendolo prima, sostituendolo poi con materiale resinoso trasparente, e così via), le conformazioni migliori della protesi definitiva
Questa procedura è possibile anche con una protesi provvisoria convenzionale ma, come descritto in precedenza (Fig 6b) ha senso, per noi, lavorare più tempo ed a costi più elevati? É vantaggioso per il paziente essere privato della protesi per qualche giorno?
Gli stessi vantaggi li ritroviamo nel trattamento di pazienti affeti da problemi neuro-muscolari sistemici (es morbo di Parkinson) e nel caso di pazienti al punto 2 non portatori di protesi
ASPETTO DIDATTICO
Vorremmo a questo punto soffermarci sull’aspetto didattico della tecnica che utilizza dispositivi protesici di Transizione
L’utilizzo di protesi di transizione convenzionali, presuppone una approfondita conoscenza delle tecniche occlusali da usare
Perché sia corretto lo svolgimento Terapeutico di questi dispositivi bisogna adoperare elementi dentali artificiali appropriati (denti non Anatomici [Fig 7a], difficili da reperire, o ricavarli da altre forme dentali) o realizzare particolari schemi occlusali (Fig 7b)
Fig 7a Fig 7b Fig 7c
La mancata ed imprecisa realizzazione dei suddetti presupposti provocherebbe l’inutilità e l’inefficacia, se non un peggioramento, della Terapia pre-protesica
Data la particolarità degli schemi occlusali e la quantità di elementi che bisogna tenere in considerazione, può capitare (causa la non approfondita conoscenza di queste varianti dai concetti occlusali classici, o per carenze merceologiche, in merito alla rintracciabilità di alcuni prodotti) che la tecnica venga approssimata o distorta dalle limitazioni soggettive (culturali) ed oggettive (merceologiche)
La metodica che utilizza il PaScar e di semplice apprendimento, la facilità di costruzione del dispositivo e l’inequivocabile conformazione occlusale (Fig 7c), fa si che quasi si azzeri la possibilità di errore, anche quando l’operatore è persona poco esperta
CONCLUSIONI
Il dispositivo PaScar e, sia per la metodica di fabbricazione che d’utilizzo, una soluzione per semplificare il nostro lavoro e contenere 1 costi, rendendo così più agevole, onerosamente accessibile e ,quel che è più importante, possibile, la terapia pre-protesica ai pazienti
Ci consente di affrontare sia 1 casi di riabilitazione semplice che complessa, sapendo di poter usufruire di un mezzo diagnostico-terapeutico di facile e rapida adattabilita

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