ITBG20090034A1 - Metodo per controllare lo stato di almeno una protezione catodica di almeno una struttura metallica. - Google Patents

Metodo per controllare lo stato di almeno una protezione catodica di almeno una struttura metallica. Download PDF

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ITBG20090034A1
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Description

Descrizione di un brevetto d’invenzione avente per titolo: “Metodo per controllare lo stato di almeno una protezione catodica di almeno una struttura metallica."
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un metodo per controllare lo stato di almeno una protezione catodica di almeno una struttura metallica, che fornisca maggiori indicazioni dello stato della struttura di tipo statistico e di tipo previsionale.
La protezione catodica è una particolare tecnica applicata a processi di corrosione di materiali metallici immersi in un elettrolita. La protezione catodica si realizza forzando mediante un alimentatore, una corrente elettrica continua, attraverso l'elettrolita, alla superficie della struttura metallica (catodo, convenzionalmente con segno -) che si vuole preservare, mediante un anodo dispersore (elemento sacrificale, con segno convenzionale ). Se la densità di corrente Jp e sufficiente a portare il potenziale del metallo al di sotto di un certo valore (detto potenziale di equilibrio o di protezione), si instaurano le condizioni di immunità ed il metallo viene preservato dalla corrosione.
Il potenziale di protezione è la differenza di potenziale (misurata in Vcc) tra metallo ed elettrolita, misurata tra la struttura da proteggere ed un elettrodo di riferimento (in genere Titanio, Calomelano saturo Rame/Solfato di Rame, Zinco), al quale la velocità di corrosione e considerata accettabile. Nel caso tipico tra struttura in Ferro e elettrodo in Titanio, tale Potenziale di protezione e di -0,75V. Se la differenza di potenziale e minore o uguale a tale valore (valori più negativi), la struttura risulta protetta ed e l’anodo sacrificale a corrodersi, mentre se sale al di sopra di -0,75V, sarà la struttura a corrodersi, pertanto il sistema di protezione catodica non sta svolgendo correttamente la propria azione di salvaguardia. La differenza di potenziale tra struttura ed elettrolita è quindi il parametro principe per comprendere se una struttura sia in corrosione o in protezione.
La densità di corrente di protezione Jp è il valore (misurato in mA/m<2>) che esprime il flusso di corrente di protezione per unita di superficie. Negli ambienti naturali in cui la reazione catodica e la riduzione dell’ossigeno, la corrente di protezione e pari alla corrente limite di diffusione dell'ossigeno, in genere non molto elevata, e quindi tali ambienti si mostrano particolarmente adatti all’applicazione della tecnica di Protezione Catodica. Per tale motivo la grandezza Jp risulta essere un parametro importante per classificare la qualità del sistema di protezione catodica installato.
Se il valore della differenza di potenziale tra struttura ed elettrodo di riferimento risulta molto minore (valori più negativi) del Potenziale di equilibrio o di Protezione, la struttura risulta sovraprotetta. In tal caso le reazioni elettrochimiche producono idrogeno sulla superficie della struttura che provoca a sua volta il distacco e la conseguente rottura del rivestimento passivo (o di protezione o coating), generando cosi falle di isolamento della struttura (Disbonding: cedimento da idrogeno, che causa tipiche falle sulla superficie della struttura), esponendo conseguentemente la struttura stessa ad un forte rischio di corrosione. Nel caso tipico tra struttura in Ferro ed elettrodo in Titanio, qualora la differenza di potenziale scenda al di sotto del valore di -1 ,15 V, la struttura viene considerata sovraprotetta ed avverrà il fenomeno di disbonding.
Negli impianti e nelle strutture in cui i materiali subiscono corrosione e dove sono implementati impianti di protezione catodica, sono richieste attività di verifica della velocità di corrosione. In particolare negli anni recenti si e sempre più sviluppata l’attività di monitoraggio continuo dei parametri legati alla velocità di corrosione mediante sistemi di acquisizione e valutazione, con eventuale trasmissione dei dati a distanza.
Il punto di misura è un punto della struttura dove e possibile misurare la differenza di potenziale tra struttura ed elettrodo di riferimento. I punti di misura costituiscono i punti dove si verifica la corretta applicazione della quantità di corrente definita al punto di alimentazione.
La misura on/off, è una particolare tecnica di misura che consente di verificare il livello di potenziale “vero" della struttura al netto delle cadute ohmiche di circuito che influenzano la misura. Le misurazioni tradizionali nel campo della protezione catodica avvengono con gli impianti di alimentazione della corrente catodica accesi (quindi in situazione di ON). Si è però rilevato che tale misurazione modifica il potenziale “vero” della struttura in quanto la corrente che fluisce nell’impianto introduce una caduta di tensione dovuta alle perdite ohmiche, sfalsando il valore letto da quello effettivo (potenziale “vero”). Periodicamente vengono quindi fatte delle misure spegnendo l'impianto (in situazione di OFF) o eseguendo la misura del potenziale su una piastrina o sonda polarizzata come la struttura (al momento della misura scollegata dal resto della stessa per non essere attraversata della corrente di protezione) al fine di constatare il vero potenziale (quindi indice di protezione) della struttura in quel punto.
Esistono sul mercato particolari elettrodi in Titanio che contengono una sonda dove la misura letta sullo stesso è eseguita da un elettrodo prossimo e immerso in pasta cementizia, quindi depurato dalle cadute ohmiche. Tali sonde forniscono quindi sempre il potenziale “vero" della struttura. In questo caso le operazioni di ON-OFF non sono più necessarie. Per gli stessi motivi, essendo la sonda immersa in prossimità dell’elettrodo, la misura della densità di corrente di protezione Jp non deve essere corretta mediante il valore della superficie dell'elettrodo, come avviene per tutti gli altri tipi di elettrodi. Anche la misura della Jp quindi si può definire “vera".
Attualmente si utilizzano differenti metodi per la raccolta dei dati relativi ai parametri caratteristici della protezione catodica, in generale valori elettrici di tensioni e correnti tra struttura ed elettrolita.
Nel campo di applicazione della protezione catodica i dati vengono raccolti lungo la struttura oggetto della protezione al fine di eseguire valutazioni ed analisi dei dati acquisiti, volte a comprendere se i parametri di funzionamento e regolazione impostati all'interno del sistema di protezione catodica sono corretti ed efficaci.
Scopo della presente invenzione è quello di provvedere ad un metodo per controllare lo stato di una protezione catodica di una struttura metallica che fornisca maggiori indicazioni dello stato della struttura di tipo statistico e di tipo previsionale.
In accordo con la presente invenzione, tali scopi ed altri ancora vengono raggiunti da un metodo per controllare lo stato di almeno una protezione catodica di almeno una struttura metallica comprendente le fasi di: misurare il valore del potenziale di protezione di detta almeno una struttura metallica periodicamente; memorizzare detto valore per un primo periodo fissato creando una serie di valori; calcolare il valore medio e la varianza di detta serie di valori; caratterizzato dal fatto di calcolare la probabilità che una funzione avente detto valore medio e detta varianza sia maggiore ad un primo valore prefissato.
Ulteriori caratteristiche dell'invenzione sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti.
La Richiedente si è resa conto che le analisi dei dati fino ad oggi, sono basate sullo studio delle manifestazioni elettriche avvenute fino al momento dell’analisi, quindi rispetto una storicità passata. E importante pero sottolineare come nel caso di accelerazione del fenomeno di corrosione o del disbonding, oppure, di eccesso di corrente nel circuito o di una sua errata distribuzione, o di una non corretta misurazione dei potenziali (caso della misurazione dei potenziali in V0N) , come le azioni correttive vengano approntate solo dopo il verificarsi dell’evento dannoso.
E’ opinione della Richiedente che si possa apportare un utile vantaggio alla materia potendo introdurre degli strumenti correttivi che si basino su metodi previsionali di tipo stocastico, anticipando quindi gli eventi dannosi.
Tale soluzione ha sostanzialmente due grossi vantaggi: conoscenza preventiva delle condizioni che portano ad eventi dannosi e quindi opportunità di intervenire in anticipo; e valutazione dell’efficienza del sistema di protezione catodica con un considerevole risparmio energetico.
In accordo alla presente invenzione, è possibile prevedere, attraverso strumenti statistici, quali saranno i punti che andranno fuori protezione e in quanto tempo raggiungeranno tale condizione, e quindi saranno maggiormente soggetti a fenomeni di corrosione. E’ anche possibile prevedere, attraverso strumenti statistici, quali saranno i punti che saranno soggetti ad una sovraprotezione ed in quanto tempo raggiungeranno tale condizione, e quindi possono danneggiare il proprio rivestimento passivo. Inoltre, si può avere una valutazione della distribuzione della corrente di protezione, al fine di poter esercitare un eventuale risparmio energetico, qualora questa fosse, come spesso accade, eccessiva sul circuito.
Con la presente invenzione si introducono nuovi parametri e sistemi predittivi implementabili in un sistema di monitoraggio degli Impianti di Protezione Catodica utilizzati negli impianti e nelle strutture in cui i materiali subiscono corrosione, in grado di anticipare l’occorrenza di eventi dannosi e di sviluppare efficienti tecniche di risparmio energetico.
In linea generale si offre l’opportunità di venire a conoscenza in maniera previsionale di quelle che saranno le possibili conseguenze ad una data impostazione dei parametri di funzionamento del sistema.
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione pratica, illustrata a titolo di esempio non limitativo negli uniti disegni, nei quali:
la figura 1 mostra schematicamente un sistema di monitoraggio remoto della protezione catodica di almeno una struttura, in accordo alla presente invenzione;
la figura 2 mostra dei grafici rappresentanti l’andamento degli indici calcolati in accordo alla presente invenzione.
Riferendosi alle figure allegate, un sistema di monitoraggio remoto della protezione catodica di almeno una struttura, in accordo alla presente invenzione, comprende una prima struttura metallica remota 10, sottoposta ad un sistema di protezione catodica, di cui si voglia controllare la sua protezione catodica, comprensiva della strumentazione necessaria per fornire la protezione catodica della struttura stessa, e per misurare i parametri tipici di controllo, provvista di un sistema di trasmissione via satellite 11. Comprende anche una seconda struttura metallica remota 12, di cui si voglia controllare la sua protezione catodica, comprensiva della strumentazione necessaria per fornire la protezione catodica della struttura stessa, e per misurare i parametri tipici di controllo, provvista di un sistema di trasmissione via radio 13.
Sono rappresentate due strutture remote 10 e 12 e due sistemi di trasmissione 11 e 13 solo a scopo esemplificativo, ma le strutture remote possono essere molteplici come anche i sistemi di trasmissione.
Le strutture remote 10 e 12 possono essere ad esempio metanodotti, oleodotti, raffinerie, serbatoi, piattaforma di trivellazione, ecc.
Un sistema di ricetrasmissione mediante ponte radio satellitare 15 (tipicamente rete radiomobile satellitare) ed un sistema di ricetrasmissione mediante ponte radio terrestre 16 (tipicamente rete radiomobile terrestre) locati e connessi ad un centro di elaborazioni dati 20.
Il centro di elaborazione dati 20 è connesso direttamente al cliente 21 o ad un sito internet 22 di pubblicazione selettiva di dati.
Il parametro tipico di controllo di una struttura avente una protezione catodica è la differenza di potenziale che definisce il potenziale di protezione tra la struttura da proteggere ed un elettrodi di riferimento. Altro parametro tipico di misura è la densità di corrente Jp, misurata tramite uno shunt posto nel circuito, e quindi misurando al tensione ai suoi capi.
Nelle postazioni delle strutture remote 10 e 12 mediante dei dispositivi di telelettura, funzionanti a batteria e posizionati in ogni punto di misura del sistema di protezione catodica, vengono monitorati continuamente i parametri elettrici di protezione catodica. I dispositivi di telelettura sono dotati di microprocessore e memoria flash interni, e sono in grado, tramite l’interfaccia con le strutture di campo, di acquisire e memorizzare i parametri di protezione catodica. Preferibilmente, vengono misurati ad intervalli di un secondo, quindi ogni 24h, si hanno 86400 campioni di dati.
Questi dispositivi remoti calcolano i valori Minimi, Medio, Massimi, e la Deviazione Standard σ sull'insieme dei campioni grezzi acquisiti nel periodo indicato (solitamente ogni 24h).
Questi valori calcolati, che sono “tipici” dei sistemi di monitoraggio dei sistemi di protezione catodica, vengono spediti giornalmente al centro di elaborazione dati 20 tramite il sistema di comunicazione da essi utilizzati.
In alternativa, vengono inviati al centro di elaborazione dati 20, l’insieme dei campioni grezzi acquisiti nel periodo indicato e le operazioni di cui sopra sono eseguite dal centro di elaborazione dati 20 stesso.
Il centro di elaborazione dati 20, elabora i dati pervenuti per ogni struttura remota 10 e 12, come descritto successivamente, e li invia direttamente al cliente 21 o ad un sito internet 22 dove i clienti mediante password possono accedere ai dati grezzi ed elaborati dal centro di elaborazione dati 20.
I dispositivi remoti, possono essere predisposti per essere interrogati ad intervalli prestabiliti e programmabili, ed è possibile richiedere i dati fino al momento misurati come anche predisporre diversi tipi di misure.
Vengono quindi calcolati gli indici in accordo alla presente invenzione, che vengono salvati nel database, assieme ai valori “tipici" ricevuti, e che sono immediatamente disponibili alla visualizzazione.
Per quanto riguarda l’analisi dei dati, è prevista una interfaccia di visualizzazione (ad esempio mediante un elaboratore), preferibilmente in forma tabellare dei \Q Dftfi
parametri “tipici” dei sistemi di Protezione Catodica nonché dei nuovi parametri calcolati. Per una maggiore facilità di lettura vengono utilizzati colori diversi per differenti risultati, in modo da dare all· utiIizzatore un avviso visivo e/o acustico della variazione (in peggioramento) degli indici calcolati e quindi degli eventuali problemi. Si possono definire delle soglie per cui quando un indice supera (in negativo) una o più soglie vi sia un avviso dì allarme.
I l calcolo degli indici in accordo alla presente invenzione, viene effettuato come segue.
In ogni punto di misura, considerando il valore del potenziale “vero” (misura in OFF) e il valore della misura ON, affetto da errore dovuto alle perdite ohmiche, si definisce come ΔΟΝ/OFF il fattore di correzione che intercorre fra le due misure. In particolare, una volta acquisito il valore OFF si valuta la differenza tra questo valore e la media delle 86400 letture del giorno (tutte in ON) , definendo appunto il risultato ottenuto come il parametro ΔΟΝ/OFF. Tale valore risulterebbe quindi essere una stima del valore OFF, in quel punto. Il parametro ΔΟΝ/OFF è utilizzato per le stime di tutti i parametri che seguiranno, potendo così leggere la maggior parte delle misure (quelle ON) con uno strumento di “miglior stima” della misura.
Quindi
XOFF è la misura in OFF,
e
è il valore di misurato medio, N è il numero dei campioni pari ad esempio a 86400, e x, è la misura iesima.
Nel caso in cui si faccia uso delle sonde che forniscono sempre il potenziale “vero” della struttura, come se la struttura fosse in OFF, pur essendo la struttura alimentata (ON), il parametro ΔΟΝ/OFF avrà valore 0.
La prima importante indicazione che possiamo estrarre da ogni misura del potenziale medio e dallo scarto quadratico medio giornaliero è un parametro che indica il rischio di corrosione.
Il Corrosion Risk (CR) è l’interpretazione della variabilità del potenziale catodico rispetto alla sua media giornaliera che ammette valori superiori alla soglia di corrosione (anche se la media è pienamente in zona di protezione). Si determina allora percentualmente, mediante la funzione di ripartizione della funzione gaussiana, la probabilità che la distribuzione del potenziale giornaliero sia nella zona di corrosione.
Quindi viene calcolata la probabilità che una funzione di distribuzione che ammette media pari al Potenziale Corretto xrc= xr-ΔΟΝ/OFF e varianza campionaria σ<2>sia maggiore del potenziale di soglia di corrosione ECOrr-Il Corrosion Risk è pari all’integrale della funzione di densità della distribuzione gaussiana tra il valore della soglia di corrosione e<00>, ed indica la probabilità di valori in corrosione anche se la media delle letture è sempre in protezione.
Per esempio, nel caso di struttura in Fe e elettrodo al Ti, è possibile assumere un valore ECOrr = -0,75V.
Il Corrosion Risk rappresenta quindi un parametro di analisi molto potente, dando una visione immediata della “qualità” del sistema di protezione catodica in termini di efficacia.
In maniera analoga si stima il rischio di disbonding. Il Disbonding Risk (DR) rappresenta la probabilità che il potenziale possa scendere sotto la soglia di sovraprotezione EdiSbquindi si deve determinare l’integrale della funzione di densità della distribuzione gaussiana tra -<00>e il valore della soglia di disbonding.
Per esempio, nel caso di struttura in Fe e elettrodo al Ti, è possibile assumere un valore EdjSb= -1 ,15V.
Il Disbonding Risk rappresenta quindi un parametro di analisi molto potente, dando una visione immediata della “qualità” del sistema di protezione catodica in termini di efficienza.
Analizzando le letture dei potenziali medi, ad esempio, di un periodo di 30 giorni, è possibile stimare l’andamento del potenziale nel punto di misura calcolando la media mobile delle differenze tra la misura del giorno N e la misura del giorno N-1 , pesata sulla differenza tra la soglia di corrosione e l’ultima misura considerata (quella del giorno 30). L’inverso di tale andamento, rappresenta l’Estimated Time to Corrosion (ETC): se positivo, si ha la stima del tempo necessario per giungere alla soglia di corrosione.
Dove Xi è la misura media relativa la giorno i-esimo e X30è quindi l’ultima misura media presa in considerazione relativa al giorno 30.
L’Estimated Time to Corrosion quindi viene rappresentato in mesi (o giorni a seconda delle implementazioni) che mancano al raggiungimento dell’inefficacia del sistema di protezione per l’occorrenza delle condizioni di corrosione.
Analogamente, analizzando le letture, per esempio, di un periodo di 30 giorni, nello specifico calcolando la media mobile delle differenze tra la misura del giorno N e la misura del giorno N-1 , pesata sulla differenza tra l’ultima misura considerata (quella del giorno 30) e la soglia di disbonding. L'inverso di tale andamento, rappresenta l’Estimated Time to Disbonding (ETD): se negativo, si ha la stima del tempo necessario per giungere alla soglia di disbonding.
Dove X, è la misura media relativa la giorno i-esimo e X30è quindi l’ultima misura media presa in considerazione relativa al giorno 30.
L’Estimated Time to Disbonding quindi viene rappresentato in mesi (o giorni a seconda delle implementazioni) che mancano al raggiungimento dell’inefficienza del sistema di protezione per il verificarsi delle condizioni di disbonding.
Per la definizione dell’energia salvabile %ES viene considerato come valore di riferimento di un rischio di corrosione (Corrosion Risk) inferiore allo 0,5%: si valuta di quanta è la differenza tra il potenziale medio corretto xvce quello che ammetterebbe rischio di corrosione pari allo 0,5% , detto xro>5= Ecorr-2,58 CT . Tale differenza rapportata percentualmente con xro>5definisce la percentuale di sovratensione applicata, utile informazione per la regolazione dell’alimentatore del sistema di Protezione Catodica.
In particolare, nei sistemi dove è possibile determinare la densità di corrente JP, tramite uno shunt, il valore di %ES ottenuto può essere utilizzato per determinare l’energia sprecata dal sistema. In quest’ottica, detta %ES(N) il parametro del punto di misura N e Jp(N) la densità di corrente misurata nello stesso punto di misura, si determina l’energia media sprecata EMS applicata all’intero sistema elettrico in analisi.
Dove i sono i singoli punti di misura di un sistema elettrico in analisi (N punti) e
dove Si è la superficie dell’elettrodo di misura nel punto i-esimo, sono i coefficienti pesati dei singoli punti di misura che tengono conto della somma totale delle densità di corrente di tutti i punti di misura del sistema elettrico: se si fa uso delle sonde che forniscono sempre il potenziale “vero” della struttura, come se la struttura fosse in OFF, allora S,= 1 , altrimenti deve essere tenuta in conto anche la superficie effettiva dell’elettrodo di misura.
Il parametro %ES, attraverso il calcolo della Energìa Media Sprecata, può essere utilizzato per determinare a livello energetico quanta potenza in eccesso dagli alimentatori viene erogata al sistema di protezione catodica, e quindi rappresenta un potente strumento di Energy Saving del sistema elettrico di Protezione Catodica.
In figura 2 viene riportato un esempio di applicazione ed utilizzo dei nuovi parametri predittivi introdotti per la gestione di un sistema di Protezione Catodica, mediante interfaccia grafica completa relativa ad un anno solare di applicazione (asse x). Nella figura sono riportati dei numeri che rappresentano particolari situazioni ipotetiche descritte nel seguito. La curva A riferisce a %ES (asse Y tra -100% e 100%), la curva B riferisce a ETD (asse Y tra 0 e 12 mesi), la curva C riferisce a DR (asse Y tra 0 e 100%), la curva D riferisce a ETC (asse Y tra 0 e 12 mesi), la curva E riferisce a CR (asse Y tra 0 e 100%), la curva F riferisce al valore efficace o RMS (asse Y tra 0 e 1 ), la curva G riferisce al valore medio (asse Y tra -2 e 0). Punto 1. Dal giorno di inizio del controllo del sistema si evidenzia che è fuori protezione, quindi, sia il rischio di corrosione (CR=100%), che il tempo stimato per la corrosione (ETC=0), presentano valori massimi di allerta: il sistema e in Corrosione.
Punto 2. I tecnici di campo collegano il tratto di rete in osservazione con un altro sistema elettrico al fine di generare protezione da un alimentatore vicino ad esso uscendo dalla situazione di corrosione ma le forti correnti vaganti di natura casuale generano un forte rischio di disbonding (DR=100%), quindi si deve nuovamente aprire il giunto e provare a connettersi ad un altro sistema elettrico.
Punto 3. Collegato ad un nuovo alimentatore, il sistema risulta ora in protezione (CR=0 e ETC=12mesi) ma presenta un tempo stimato di disbonding molto basso (ETD= 1 mese) ed un’alta percentuale di energia persa (ES% = 100%): il sistema e quasi in sovraprotezione e quindi deve essere diminuita la tensione dell’alimentatore in modo da portare il sistema ad una condizione ottimale.
Punto 4. Il sistema risulta performante: è in protezione (CR=0 e ETC=12mesi) ed ha una corretta tensione di protezione (DR circa nullo e ETD=12 mesi); l’alimentatore presenta il giusto margine di regolazione (%ES compreso tra 0% e 50%).
Punto 5. Analizzando i parametri CR ed ETC si nota come il sistema inizia a perdere efficienza dal punto di vista del dispersore pertanto la predizione inizia a valutare un tempo limite di intervento (ETC<1 2mesi): si procede con l'intervento sull’alimentatore.
Punto 6. Aumentando leggermente la tensione dell'alimentatore si compensa la perdita dovuta al degrado del dispersore con variazioni significative sul miglioramento della protezione e sul tempo utile di lavoro (CR=0 e ETC=12mesi): si noti che %ES aumenta ma il sistema rimane lontano da rischi di disbonding (ETD=1 2mesi).
Punto 7. Un evento come l’abbattimento della tensione di alimentazione dovuta ad esempio all’inserzione di un nuovo sistema a valle dell’alimentatore: il sistema in analisi risulta comunque in protezione ma risulta meno immune alle correnti casuali (CR>0) e quindi inizia una fase di riduzione del tempo di vita (ETC<1 2mesi).
Punto 8. Analogamente un evento come una caduta di tensione improvvisa che porta il sistema al potenziale naturale e un evidente stato di corrosione (CR=100% ed ETC = 0).
Il metodo così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per controllare lo stato di almeno una protezione catodica di almeno una struttura metallica comprendente le fasi di: misurare il valore del potenziale di protezione di detta almeno una struttura metallica periodicamente; memorizzare detto valore per un primo periodo fissato creando una serie di valori; calcolare il valore medio e la varianza di detta serie di valori; caratterizzato dal fatto di calcolare la probabilità che una funzione avente detto valore medio e detta varianza sia maggiore ad un primo valore prefissato.
  2. 2. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di misurare il valore della densità di corrente.
  3. 3. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto valore prefissato è pari al potenziale di protezione di detta almeno una struttura.
  4. 4. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la fase di misurare il valore del potenziale di protezione è realizzata in condizioni in cui detta protezione catodica è accesa, e comprende la fase di misurare il valore del potenziale di protezione in condizioni in cui detta protezione catodica è spenta, e la fase di sottrarre al valore medio misurato in condizioni in cui detta protezione catodica è accesa, la differenza tra la misura effettuata in condizioni in cui detta protezione catodica è spenta ed il valore medio misurato in condizioni in cui detta protezione catodica è accesa.
  5. 5. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di calcolare la probabilità che una funzione avente detto valore medio e detta varianza sia inferiore ad un secondo valore prefissato.
  6. 6. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di calcolare la differenza tra la soglia di corrosione di detta almeno una struttura metallica, e la misura al termine di un secondo periodo prefissato, diviso la sommatoria, per detto secondo periodo prefissato, delle differenze tra la misura di un giorno e la misura del giorno precedente.
  7. 7. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di calcolare la differenza tra la misura al termine di un secondo periodo prefissato e la soglia di disbonding di detta almeno una struttura metallica, diviso la sommatoria, per detto secondo periodo prefissato, delle differenze tra la misura di un giorno e la misura del giorno precedente.
  8. 8. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di calcolare la percentuale di sovratensione applicata, come la differenza tra il potenziale medio corretto e quello che ammetterebbe rischio di corrosione pari allo 0,5%, rapportata percentualmente con detto rischio di corrosione pari allo 0,5%.
  9. 9. Metodo in accordo alla rivendicazione 2 ed alla 8 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di calcolare la sommatoria, per ogni punto di misura, della percentuale di sovratensione applicata moltiplicata per la densità di corrente diviso la sommatoria, per ogni punto di misura, della densità di corrente per la superficie dell’elettrodo di misura .
  10. 10. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la fase di memorizzare detto valore per un periodo fissato creando una serie di valori e la fase di calcolare il valore medio e la varianza di detta serie di valori è realizzata presso un centro di elaborazione dati.
  11. 11. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la fase di memorizzare detto valore per un periodo fissato creando una serie di valori e la fase di calcolare il valore medio e la varianza di detta serie di valori è realizzata nei pressi di detta struttura metallica.
  12. 12. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di inviare detto valore del potenziale ad un centro di elaborazione dati.
  13. 13. Metodo in accordo alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di evidenziare mediante una segnalazione visiva.
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