ITBG20080063A1 - Sistema di rinfrescamento per un edificio od ambiente interno - Google Patents

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ITBG20080063A1
ITBG20080063A1 IT000063A ITBG20080063A ITBG20080063A1 IT BG20080063 A1 ITBG20080063 A1 IT BG20080063A1 IT 000063 A IT000063 A IT 000063A IT BG20080063 A ITBG20080063 A IT BG20080063A IT BG20080063 A1 ITBG20080063 A1 IT BG20080063A1
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glass
glass wall
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IT000063A
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Sergio Capoferri
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Capoferri Serramenti S R L
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    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B3/00Window sashes, door leaves, or like elements for closing wall or like openings; Layout of fixed or moving closures, e.g. windows in wall or like openings; Features of rigidly-mounted outer frames relating to the mounting of wing frames
    • E06B3/66Units comprising two or more parallel glass or like panes permanently secured together
    • E06B3/67Units comprising two or more parallel glass or like panes permanently secured together characterised by additional arrangements or devices for heat or sound insulation or for controlled passage of light
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Description

“SISTEMA DI RINFRESCAMENTO PER UN EDIFICIO OD AMBIENTE INTERNOâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione à ̈ relativa ad un sistema di rinfrescamento per un edificio od ambiente interno. Il sistema dell’invenzione trova anche applicazione quale sistema di protezione dai raggi del sole o da altri sorgenti luminose riscaldanti, per oscurare parzialmente o rendere non trasparente un oggetto trasparente, per produrre effetti speciali e pulire.
È noto il problema di rinfrescare un edificio, in modo che le persone che vi si trovano all’interno percepiscano una temperatura gradevole, normalmente almeno al di sotto di 30°C. Normalmente, un edificio od un ambiente interno subisce un aumento di temperatura per irraggiamento solare attraverso le coperture vetrate (tetti), le finestre o le porte a vetri dell’edificio, impiegate per illuminare l’ambiente interno. Tale inconveniente à ̈ particolarmente presente negli edifici ed ambienti provvisti di ampie superfici vetrate, soprattutto durante la stagione estiva quando l’irraggiamento solare à ̈ più forte.
Sono noti, allo scopo di mantenere la temperatura interna di ambienti entro limiti accettabili, sistemi di condizionamento, solitamente basati su cicli di compressione/espansione di fluidi; tali sistemi di condizionamento necessitano di impianti che rinfrescano l’aria e la trasportano tramite condotte opportunamente posizionate fino al raggiungimento di bocchettoni di distribuzione di aria fresca. Specie negli ambienti interni di edifici ad uso pubblico, quali centri commerciali, musei, stazioni ferroviarie etc., i sistemi di condizionamento comprendono grossi dispositivi a compressore, posti in luoghi non accessibili agli utenti, e bocchettoni di distribuzione collegati a tali dispositivi a compressore mediante lunghi sistemi di tubi. Tutto ciò non à ̈ solo oneroso dal punto di vista dell’installazione, ma à ̈ anche scarsamente efficiente dal punto di vista energetico, poiché l’aria fresca condotta dai dispositivi a compressore verso i bocchettoni di distribuzione tende a portarsi alla stessa temperatura dell’ambiente, cioà ̈ riscaldandosi. Tali impianti richiedono inoltre elevati consumi elettrici, tanto che si moltiplicano, nelle stagioni estive, black-out nelle reti elettriche di distribuzione.
Inoltre, i sistemi di condizionamento necessitano di sistemi di filtraggio che, se non adeguatamente sottoposti a manutenzione, rischiano di permettere l’immissione, nell’ambiente chiuso, di batteri.
Non ultimi, sono conosciuti i problemi di rumorosità connessi con i sistemi di compressione/espansione dei sistemi di condizionamento.
Nella tecnica nota sono noti anche numerosi esempi di impiego di acqua in sistemi di riscaldamento che sfruttano l’energia solare, ad esempio del tipo a pannello in cui l’acqua à ̈ posta in condizioni di scambio termico con un pannello esposto alle radiazioni solari. Al fine di massimizzare il rendimento, i pannelli di tali sistemi sono solitamente di colore scuro, normalmente nero, in modo da assorbire la maggior quantità possibile di radiazioni solari. Normalmente, un tale pannello trova posto sul tetto di un edificio, dove può essere irraggiato per tutta la giornata.
Sono altresì conosciuti sistemi di riscaldamento di acqua in cui un serbatoio ha una parete inferiore di colore scuro, solitamente nero, ed una parete superiore di vetro, in detto serbatoio l’acqua venendo scaldata per irraggiamento solare. Visto che l’acqua à ̈ trasparente, il pannello di colore scuro viene raggiunto dai raggi solari in modo da assorbirne la maggior parte possibile, così da riscaldarsi e da contribuire a mantenere ad alta temperatura l’acqua sovrastante.
Nei sistemi noti tuttavia l’acqua funziona solo da elemento di scambio termico con la superficie assorbente e/o come collettore termico, non essendo in grado di agire per il rinfrescamento in quanto non à ̈ pensabile che il calore fornito all’acqua possa essere convogliato in modo efficace per ottenere potenza frigorifera.
La presente invenzione si propone di ottenere un sistema di rinfrescamento di un edificio che elimini o riduca gli inconvenienti sopra riportati, in particolare che tenda a diminuire l’impiego di sistemi di condizionamento.
Nell’ambito di questo compito, uno degli scopi della presente invenzione à ̈ quello di fornire un sistema di rinfrescamento di un edificio o ambiente interno che non sia dispendioso in termini energetici.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un sistema di rinfrescamento di un edificio o ambiente interno che sia efficace anche in presenza di grandi superfici vetrate, in modo particolare quando fungono da coperture (tetti).
Ancora uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un sistema di rinfrescamento di un edificio o ambiente interno che si integri il più possibile con gli elementi architettonici presenti in detto edificio o ambiente interno.
Ancora uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un sistema di rinfrescamento di un edificio o ambiente interno che non richieda l’installazione di mezzi esterni ingombranti e antiestetici.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un sistema di rinfrescamento di un edificio o ambiente interno che consenta l’oscuramento e la protezione solare, particolarmente in presenza di grandi coperture trasparenti, con geometrie molto complesse.
Non ultimo scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un sistema di rinfrescamento di un edificio o ambiente interno che sia affidabile, di facile realizzazione e a costi competitivi.
In accordo con l’invenzione, tale problema tecnico à ̈ risolto da un sistema di rinfrescamento per un edificio od ambiente interno, caratterizzato dal fatto di comprendere una prima parete vetrosa definita tra una prima superficie, interna, ed una seconda superficie, esterna, ed uno strato di liquido non trasparente alla radiazione visibile, detto strato di liquido essendo posto a contatto e rivestendo almeno una porzione di detta seconda superficie.
In questo modo, si à ̈ sperimentalmente riscontrato che la temperatura dell’ambiente interno o dell’edificio viene mantenuta a livelli accettabili, notevolmente inferiori ad analoghi ambienti non provvisti del sistema di rinfrescamento dell’invenzione, anche in condizioni di elevato irraggiamento solare.
Inoltre, si à ̈ visto che il sistema di rinfrescamento dell’invenzione permette di mantenere pulite le superfici vetrate estene cui à ̈ applicato, con conseguente risparmi dei costi di manutenzione, visto che spesso le coperture trasparenti hanno difficoltà di accesso, necessitano di mezzi molto articolati con alti costi per poter effettuare in sicurezza questa operazione.
Da non dimenticare anche i pregevoli effetti estetici che si ottengono, con effetti speciali che creano ambienti scenografici e spettacolari.
Per gli scopi della presenta invenzione, i termini “interno†ed “esterno†sono definiti, come naturale, con riferimento all’edificio, per cui “interno†à ̈ inteso nel senso di essere rivolto verso l’interno dell’edifico, ed “esterno†verso l’ambiente esterno.
In questo documento, inoltre, il termine “non trasparente†significa “translucido†oppure “opaco†, nel senso di essere in grado di impedire, almeno parzialmente, il passaggio di radiazioni luminose nello spettro del visibile oppure di effettuare una diffusione della luce, o comunque diminuendo la quantità di radiazione visibile trasmessa all’interno dell’edificio o ambiente attraverso il sistema costituito da parete vetrosa e strato di liquido.
La parete vetrosa può essere ad esempio una copertura vetrata (tetto), il riquadro di una finestra, di una porta a vetri, un pannello in vetro che costituisce almeno parte di una parete laterale o di copertura di un edificio o ambiente interno.
Preferibilmente, tale liquido à ̈ acqua contenente un pigmento inorganico colorato in sospensione, tale pigmento rendendo non trasparente alla radiazione visibile il liquido ed oscurando almeno in parte la parete vetrosa. Preferibilmente, il pigmento colorato à ̈ essenzialmente bianco, in particolare biossido di titanio. In alternativa, il liquido non trasparente alla radiazione visibile può essere anche costituito da una soluzione di un colorante solubile.
Secondo una particolare forma di realizzazione, la parete vetrosa à ̈ inclinata cosicché detto liquido scorre a contatto al di sopra della superficie esterna della parete vetrosa. In questo caso à ̈ preferibile che l’intera superficie esterna sia rivestita da detto liquido, facendolo scorrere dal bordo superiore della superficie vetrosa e raccogliendolo in corrispondenza del bordo inferiore. Sono tuttavia possibili soluzioni alternative, ad esempio soluzioni secondo le quali il liquido venga fatto scorrere per l’intera lunghezza della parete vetrosa ma solo su una o più frazioni della sua larghezza.
Preferibilmente, il liquido fluisce in condotta forzata; ciò permette non solo il mantenimento dello strato di liquido al di sopra della parete vetrosa, ma anche che il liquido non ristagni e tenda ad avere un’azione pulente nei confronti della superficie esterna della parete vetrosa.
Preferibilmente, il sistema di rinfrescamento può comprendere una seconda parete vetrosa, posizionata esternamente a detto strato di liquido, ad esempio a guisa di doppio vetro. In questo modo il liquido rimane confinato fra detta prima parete vetrosa e detta seconda parete vetrosa e non può essere disperso nell’ambiente.
Preferibilmente, Ã ̈ previsto un sistema di conduttura forzata del liquido del tipo a ricircolo, basato su una pompa che riporta il liquido sulla copertura vetrata, sulla finestra o porta a vetri.
Secondo una forma di realizzazione preferita, sono previsti mezzi di raffreddamento in grado di raffreddare il liquido. In questo modo si ottiene un ulteriore miglioramento della capacità rinfrescante, il liquido refrigerato a contatto con una superficie su cui scorre, raffreddando la superficie stessa, trasforma essa in una piastra refrigerante che può costituire a sua volta un elemento rinfrescante dell’aria presente in un ambiente attraverso un moto “convettivo†naturale o forzato dell’aria presente nell’ambiente stesso. Per esempio, possono essere previsti mezzi di scambio di calore con mezzi di condizionamento esterni, quali un condizionatore d'aria, per il raffreddamento di detto liquido; in questo modo, il condizionatore d’aria non solo fornisce aria fresca all’ambiente, ma pure contribuisce a mantenere freddo il liquido così da permettere l’impiego vantaggioso del sistema di rinfrescamento secondo la presente invenzione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente chiari dalla descrizione di forme realizzative preferite, ma non esclusive, della presente invenzione, illustrate a titolo esemplificativo negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra una cabina di prova impiegata per testare il funzionamento di una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 2 mostra uno schema di massima della forma di realizzazione di figura 1; - la figura 3 mostra, in uno schema analogo a quello di figura 2, una seconda forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 4 mostra, in uno schema analogo a quello di figura 2, una terza forma di realizzazione della presente invenzione.
- la figura 5 mostra, un sistema una quarta forma di realizzazione della presente invenzione che comprende una seconda parete vetrosa, posizionata esternamente a detto strato di liquido.
Con riferimento alle figure allegate, con 2 à ̈ complessivamente illustrata una prima forma di realizzazione di un sistema di rinfrescamento di un edificio o ambiente interno, secondo la presente invenzione, installato in una cabina di prova 1, ma che potrebbe essere installato in un’abitazione, ad esempio al posto di una finestra inclinata da tetto. La cabina di prova à ̈ formata da uno spazio chiuso da pareti in legno isolate e di dimensioni di larghezza 1450 mm, di lunghezza 1500 mm ed altezza di 2272 mm, chiusa al di sopra dal sistema di rinfrescamento 2, posizionato obliquo. La cabina di prova 1 comprende tre stazioni di misura di temperatura t1, t2 e t3, rispettivamente poste alle distanze di 170 mm, 1000 mm e 1800 mm dalla copertura della cabina di prova 1.
Il sistema di rinfrescamento 2 comprende una prima parete vetrosa formata da un vetro isolante monocamera 3 comprendente una prima superficie 3a, interna, un intercapedine d’aria 3c ed una seconda superficie 3b, esterna. Il vetro isolante 3 à ̈ sostenuto da infissi 6 a tenuta, in modo da non permettere infiltrazioni ed à ̈ posto in posizione inclinata.
Il liquido scorre a contatto con la superficie esterna 3b ed à ̈ forzato per azione di mezzi di pompaggio 7 posti in un sistema di tubi 8 che prendono il liquido da un punto 5 a valle del vetro isolante 3 lo riportano in un punto 15 a monte di detto vetro isolante 3, in modo che il liquido scorra sopra la superficie vetrata esterna 3b per caduta gravitazionale. Nell’esempio specifico, la pompa era tale da comportare una portata di liquido di 40 litri al minuto per ogni 1500 mm di lunghezza della copertura.
Utilizzando un liquido non trasparente alla radiazione visibile si à ̈ sorprendentemente, visto che, all’interno della cabina di prova 1, si à ̈ ottenuto un abbassamento di temperatura fino ad un livello inaspettato. Detto risultato à ̈ stato confermato mediante una serie di prove, delle quali un estratto à ̈ riportato in seguito.
La Richiedente ha effettuato una prima prova, di confronto, in cui la cabina di prova 1 à ̈ stata sottoposta, a partire dall’alba, ad irraggiamento solare, senza che venisse impiegato liquido, vale a dire in condizioni in cui il vetro isolante 3 era funzionante come una normale copertura vetrata, senza realizzare pertanto la presente invenzione. Sono state registrate le seguenti temperature, rilevate, come nel resto del presente documento, in gradi centigradi:
ora temperatura temperatura temperatura temperatura
esterna t1 t2 t3
10.00 27,9 39,9 35,0 31,4
11.30 29,5 52,2 45,4 38,7
13.00 31,8 59,1 53,6 50,1
La temperatura esterna à ̈ stata misurata (in questa prima prova ed anche nelle successive) a 400 mm al di sopra del vetro isolante 3.
Si noti che la temperatura interna della cabina di prova 1, in questa prima prova, à ̈ notevolmente maggiore della temperatura ambiente per effetto del cosiddetto effetto serra. In particolare, la temperatura interna à ̈ sempre superiore, anche di molto, alla temperatura esterna, arrivando, in alcuni punti (vedasi t1 alle ore 13.00), a valori di quasi 30 gradi superiori alla temperatura esterna.
Una seconda prova à ̈ stata effettuata alle condizioni il più possibile uguali a quelle della detta prima prova (stessa cabina di prova e condizioni meteorologiche simili); durante detta seconda prova à ̈ stato impiegato un liquido, costituito da un litro di colorante noto come WCE 1011 IDROPOL COLORANTE BIANCO (prodotto da Polistuc S.p.a.) in 70 litri d’acqua. Il liquido à ̈ stato mantenuto a temperatura ambiente, nel senso che non si à ̈ operata alcuna opera di raffreddamento su di esso. Detto liquido à ̈ stato fatto scorrere a contatto della superficie vetrata 3b con una portata di 40 litri al minuto alla pressione di 0,7 bar, così da realizzare il funzionamento del sistema di rinfrescamento 2 secondo l’invenzione, ottenendo i seguenti risultati:
temperatura temperatura temperatura temperatura
ora
esterna t1 t2 t3
10.00 30.1 26,9 24,6 24,2
11.30 33.6 32,5 29,8 28,7
13.00 36.7 36,8 35,0 32,0
Comparando i dati relativi alle due prove, tutte le temperature rilevate all’interno della cabina durante la seconda prova sono state inferiori, o al limite praticamente uguali, alle temperature esterne ma soprattutto sono state nettamente inferiori rispetto alle temperature registrate durante la prima prova. In particolare, il differenziale di temperatura tra la prima e la seconda prova nei vari punti di rilevamento alle ore 10.00 à ̈ sostanzialmente compreso tra 7 e 13 gradi, alle ore 11.30 à ̈ sostanzialmente compreso tra 10 e 20 gradi, mentre alle ore 13.00 à ̈ addirittura compreso tra 18 e 23 gradi. Si noti che questi dati sono ancor più sorprendenti per il fatto che la temperatura esterna durante la seconda prova era superiore alla temperatura esterna alla stessa ora durante la prima prova.
È stato inoltre notato che non vi à ̈ un totale oscuramento della cabina di prova, che viene pertanto illuminata con una luce soffusa, non spiacevole e non in grado di impedire le normali attività domestiche umane, quali la lettura od i lavori domestici.
Vantaggiosamente, la coloritura in bianco migliora le prestazioni della presente invenzione, in quanto il colore bianco tende a riflettere una maggior quantità di radiazioni, così da diminuire ulteriormente il riscaldamento dei pannelli di vetro.
In più il parziale oscuramento ottenuto impedisce l’abbagliamento dell’occhio umano per effetto del sole.
E’ tuttavia possibile impiegare liquidi contenenti pigmenti di colore diverso dal bianco, ad esempio pigmenti con una colorazione gialla. Una terza prova à ̈ stata pertanto effettuata, con 500 g di pigmenti gialli del tipo noto come adler 96010 in 70 litri d’acqua, utilizzando le medesime condizioni operative della prova precedente e ottenendo i seguenti risultati:
temperatura temperatura temperatura temperatura
ora
esterna t1 t2 t3
10.00 29,2 29,2 26,9 26,0
11.30 31,4 33,7 32,5 30,2
La prova à ̈ stata interrotta dopo le 11.30 a seguito di mutate condizioni climatiche. Tuttavia i dati a disposizione dimostrano che, seppur in maniera leggermente inferiore rispetto alla seconda prova, si registra un notevole effetto di contenimento della temperatura interna rispetto alla prima prova.
Una seconda forma di realizzazione della medesima invenzione à ̈ illustrata in figura 3, in cui a dispositivi analoghi corrispondono gli stessi numeri di figura 2. Tale seconda forma di realizzazione si differenzia dalla precedente per la presenza, lungo il sistema di tubi 8 per la condotta forzata del liquido, di un mezzo 9 di raffreddamento del liquido.
E’ stata quindi effettuata una quarta prova, nella medesima cabina di prova ed utilizzando un liquido analogo a quello della seconda prova, con la variante che il liquido era sottoposto a raffreddamento al fine di mantenere la sua temperatura pressocchà ̈ costante. I risultati ottenuti sono i seguenti:
ora temperatura temperatura temperatura temperatura temperatura esterna del liquido t1 t2 t3
10.30 28.5 15 26,4 26,2 26,0
alternanza
12.00 fra 26,4 16 28,8 28,5 28,0
e 31,5
Pur in presenza di condizioni metereologiche non omogenee si à ̈ ancora una volta registrato un notevole effetto di contenimento della temperatura interna rispetto alla prima prova. Inoltre, la presenza di un liquido raffreddato sulla superficie della parete vetrosa consente di ottenere un ulteriore vantaggio, dovuto al fatto che la superficie vetrosa diventa anche una piastra di raffreddamento.
Una terza forma di realizzazione à ̈ illustrata in figura 4, in cui a dispositivi analoghi corrispondono gli stessi numeri di figura 2. Al sistema di tubi 8 à ̈ frapposto uno scambiatore di calore 10 che porta un secondo liquido di raffreddamento proveniente da un condizionatore 11 che, inoltre, emette nell’ambiente interno aria fresca attraverso bocchettoni 12 come secondo la tecnica nota. In questo modo, il condizionatore 11 non solo rinfresca l’ambiente, come tradizionalmente, ma pure raffredda il liquido che scorre a contatto con la superficie vetrata 3b. Ciò semplifica enormemente l’allestimento di un sistema di rinfrescamento in un ambiente precedentemente non condizionato, in quanto si può impiegare, anziché complicate condutture all’interno dei muri dell’edificio, le finestre o le porte a vetri, di cui sono normalmente muniti gli edifici, diminuendo così il numero di bocchettoni necessari e di relative condutture.
La Richiedente ha effettuato ulteriori serie di prove volte per permettere il confronto dei risultati ottenuti nelle seconda, terza e quarta prova rispetto a varianti non inventive.
Ad esempio, à ̈ stata effettuata una quinta prova, di confronto, in cui nella cabina di prova 1 il liquido impiegato à ̈ stato acqua corrente non colorata, cioà ̈ trasparente (per cui non viene realizzata l’invenzione), e a temperatura ambiente (vale a dire senza alcuna opera di raffreddamento su di esso), con una portata di 40 litri al minuto a 0,7 bar di pressione; si sono ottenuti i seguenti risultati:
temperatura temperatura temperatura temperatura
ora
esterna t1 t2 t3
10.00 29,2 39,5 32,5 29,6
11.30 30,8 48,1 41,7 36,0
13.00 25,7 49,7 45,2 39,7
Come si nota, rispetto alla prima prova condotta in totale assenza di liquido, il contenimento della temperatura interna che si riesce ad ottenere à ̈ molto modesto e sicuramente non confrontabile con gli effetti ottenuti con il liquido non trasparente della seconda e terza prova. Quindi la semplice presenza di acqua corrente non ha gli stessi effetti ottenibili con il sistema dell’invenzione .
È stata pure effettuata una sesta prova, di confronto con la quarta prova, in cui nella cabina di prova 1 à ̈ stata impiegata acqua corrente non colorata, cioà ̈ trasparente (per cui non viene realizzata l’invenzione), raffreddata in modo sostanzialmente analogo alla quarta prova, con una portata di 40 litri al minuto a 0,7 bar di pressione. Si sono ottenuti i seguenti risultati:
ora temperatura temperatura temperatura temperatura temperatura esterna del liquido t1 t2 t3
10.00 25,3 13,8 39,3 31,9 28,2
11.30 30,7 14,8 47,5 41,7 34,9
13.00 29,0 14,2 52,8 50,5 48,8
Anche in questo caso, rispetto alla prima prova condotta in totale assenza di liquido, il contenimento della temperatura interna che si riesce ad ottenere à ̈ molto modesto e sicuramente non confrontabile con gli effetti ottenuti nella quarta prova. Il solo fatto di far scorrere un liquido trasparente refrigerato sulla superficie della prima parete vetrosa non à ̈ in grado di contrastare efficacemente l’innalzamento della temperatura interna di un edificio o ambiente per effetto dell’irraggiamento solare.
Un’altra prova à ̈ stata effettuata sempre con dispositivi analoghi alla figura 2, ma con un liquido colorato con un colorante solubile di colore blu, noto come BLU SANOLIN EHRL CLARIANT, con una concentrazione di 40 grammi in 75 litri di acqua. I dati ottenuti dimostrano un risultato inferiore, in termini di contenimento della temperatura, rispetto al liquido con pigmenti in sospensione, ma comunque di molto migliori rispetto alle prove di confronto in assenza di liquido o in presenza di liquido trasparente. Inoltre si sono ottenuti grandi effetti speciali e scenografici, non ottenibili altrimenti.
Per tutte le prove, il vetro isolante 3 era costituito da un pannello esterno 3b del tipo noto come Planibel Clear ® temperato dello spessore di 8 mm, mentre il pannello interno 3a era del tipo noto come Stopray Elite ®, reciprocamente distanziati da un intercapedine d’aria 3c di 20 mm.
Il vetro aveva un valore valore Ug[W/(m<2>K)] pari a 1.4 (normativa EN 673).
Inoltre, esso aveva anche le seguenti caratteristiche ottiche (normativa EN410).
- trasmissione luminosa (Ï„V) 66
- riflessione luminosa (Ï v) 14
- riflessione interna (Ï vi) 15
- indice di resa dei colori RD65 (Ra) 96
- trasmissione energetica diretta (Ï„e) 35
- riflessione energetica (Ï e) 30
- assorbimento energetico (αe) 35
- fattore solare (g) 40
- coefficiente di shading (SC) 0.46
- trasmissione dei raggi UV 6
Con riferimento alla figura 5, una quarta forma di realizzazione del sistema di rinfrescamento per un edificio o ambiente interno, secondo l’invenzione, prevede una seconda parete vetrosa 4 posizionata esternamente allo strato di liquido che fluisce a contatto della superficie 3b. Anche in questa forma di realizzazione, il liquido viene fatto circolare in maniera analoga a quanto precedentemente descritto, rimanendo però confinato in una intercapedine 25 tra detta seconda parete vetrosa 4 e detta seconda superficie 3b della prima parete vetrosa 3. In questo modo il liquido non viene disperso nell’ambiente ed à ̈ riparato e protetto da eventuali contaminazioni e/o sporcamenti.
La presente invenzione permette, in definitiva, di ottenere un sistema di rinfrescamento alternativo o complementare ad un sistema di condizionamento, permettendo così di ridurre i consumi e di diminuire i rischi di contaminazione batterica connaturati con i sistemi di condizionamento. Così, sono ridotti sia gli oneri di installazione degli impianti di condizionamento, che quelli di manutenzione, relativi al controllo dei filtri.
Si ottiene inoltre un rinfrescamento dell’ambiente meno complicato rispetto all’uso di aria condizionata, visto che à ̈ basato sull’effettiva schermatura dai raggi solari, evitando la causa dell’effetto serra, cioà ̈ impedendo l’ingresso di radiazioni solari, piuttosto che riducendone gli effetti, cioà ̈ diminuendo la temperatura con elevati costi di esercizio normalmente associati ai sistemi di condizionamento.
La piacevolezza della soluzione riscontrata all’occhio umano e la possibilità di evitare abbagli rendono ancora più vantaggioso l’impiego della presente invenzione.
Infatti l’effetto visivo del liquido colorato anche con coloranti vivi come arancio, giallo, rosso e altri, che scorre sopra un tetto di tutto vetro, rende l’ambiente unico, spettacolare e scenografico.
La rumorosità di un sistema di rinfrescamento secondo l’invenzione à ̈ bassa, visto che mancano compressori e che il liquido à ̈ posto esternamente all’ambiente rinfrescato.
Una tale invenzione può essere vantaggiosamente applicata, ad esempio, a superfici vetrose inclinate di grandi dimensioni ad esempio di musei, di centri commerciali, le quali sono spesso diffuse in strutture a piramide, così riducendo la potenza richiesta agli impianti di condizionamento.
Non solo, ma tale invenzione può essere vantaggiosamente applicata anche in ambiente domestico, ad esempio per una stanza con una finestra, in modo da rendere non necessario l’impiego di un sistema di aria condizionata.
Sulla base della descrizione data, altre caratteristiche, modifiche o miglioramenti sono possibili ed evidenti al tecnico medio. Tali caratteristiche, modifiche e miglioramenti sono perciò da considerarsi parte del presente modello. In pratica, i materiali impiegati nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di rinfrescamento (2) per un edificio od ambiente interno, caratterizzato dal fatto di comprendere una prima parete vetrosa (3) definita fra una prima superficie (3a), interna, ed una seconda superficie (3b), esterna, ed uno strato di liquido non trasparente alla radiazione visibile, detto strato di liquido essendo posto a contatto e rivestendo almeno una porzione di detta seconda superficie (3b).
  2. 2. Sistema di rinfrescamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto liquido à ̈ costituito da una soluzione o sospensione acquosa di un pigmento colorato.
  3. 3. Sistema di rinfrescamento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto pigmento colorato à ̈ in colore essenzialmente bianco.
  4. 4. Sistema di rinfrescamento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto strato esterno di liquido à ̈ formato da un flusso di liquido in scorrimento su detta seconda superficie.
  5. 5. Sistema di rinfrescamento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima parete vetrosa (3) à ̈ inclinata, detto liquido scorrendo al di sopra di detta seconda superficie vetrosa (3b).
  6. 6. Sistema di rinfrescamento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto liquido scorre dal bordo superiore (15) di detta prima parete vetrosa (3) inclinata e viene raccolto in corrispondenza del bordo inferiore (5) di detta prima parete vetrosa (3), ricoprendo sostanzialmente per intero detta seconda superficie vetrosa (3b).
  7. 7. Sistema di rinfrescamento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto liquido scorre dal bordo superiore (15) di detta prima parete vetrosa (3) inclinata e viene raccolto in corrispondenza del bordo inferiore (5) di detta prima parete vetrosa (3), ricoprendo detta seconda superficie vetrosa (3b) per l’intera lunghezza e per una o più frazioni della sua larghezza.
  8. 8. Sistema di rinfrescamento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che à ̈ prevista una seconda parete vetrosa (4), posizionata esternamente a detto strato di liquido, in cui detta prima parete vetrosa (3) e detta seconda parete vetrosa (4) formano una intercapedine (25) per il flusso di detto strato di liquido.
  9. 9. Sistema di rinfrescamento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che à ̈ previsto un sistema (7, 8) di conduttura forzata di detto liquido del tipo a ricircolo.
  10. 10. Sistema di rinfrescamento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi di raffreddamento (9) in grado di raffreddare detto liquido.
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