ITBA20010015A1 - Sonda luminosa per tracheostomie percutanee - Google Patents

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Francesco Bruno
Filomena Puntillo
Sergio Santostasi
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Francesco Bruno
Filomena Puntillo
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Description

TESTO DELLA DESCRIZIONE
Stato dell’arte
La tracheostomia è una antica tecnica chirurgica che consiste nella creazione di una apertura (stoma) nella parete della trachea.
Nella maggior parte dei casi, la tracheostomia viene eseguita in pazienti di Terapia Intensiva che hanno già un tubo endotracheale (ET) in trachea; quando infatti è necessario un lungo periodo di ventilazione artificiale, si impone Tesecuzione della tracheostomia e la sostituzione del tubo ET con un tubo tracheostomico.
Attualmente le tecniche tracheostomiche definite percutanee hanno largamente sostituito la vecchia tecnica chirurgica
Nelle tecniche percutanee più comuni (tecnica di Griggs e tecnica di Ciaglia) dopo aver posizionato il paziente con il collo iperesteso, la trachea viene ricercata con un ago cannula; successivamente il foro tracheale viene dilatato o con dilatatori progressivi (Ciaglia), o con l’uso di una pinza dilatatrice (Griggs).
In queste tecniche è fondamentale che il tubo ET venga arretrato in trachea in modo che la sua punta sia al di sopra della sede dalla tracheostomia altrimenti, l’ago cannula potrebbe incontrare il tubo ET, lesionarlo o forame la cuffia. Ciò potrebbe impedire una corretta ventilazione ed ossigenazione del paziente oltre che costituire un ostacolo alla prosecuzione della tecnica tracheostomica.
Essendo delle tecniche cosiddette “alla cieca” ossia senza l’esposizione chirurgica della trachea, hanno una certa incidenza di complicanze perioperatorie: desaturazioni, sanguinamenti, creazione di falsi passaggi al di fuori della trachea, lesioni tracheali o semplici difficoltà esecutive
Per ridurre l’incidenza di queste complicanze e le difficoltà esecutive viene consigliato l’utilizzo del broncoscopio a fibre ottiche che permette la visione endoscopica della trachea.
Il broncoscopio a fibre ottiche è uno strumento utilizzato prevalentemente nel campo della diagnostica polmonare dove è richiesta una accurata visione endoscopica. Il suo impiego richiede personale esperto e non tutti i rianimatori sono sufficientemente addestrati.. Spesso non è disponibile in quanto dopo ogni uso è necessaria una accurata e lunga pulizia e sterilizzazione per evitare pericolose contaminazioni tra i pazienti. Il suo costo è elevato a causa dei complessi meccanismi necessari per la movimentazione della punta e dell’ottica impiegata. Inoltre l’impiego del broncoscopio all’interno dei tubi ET lo espone a frequenti danneggiamenti. Altri dispositivi (ad esempio Trachlight) possono essere utilizzati come ausili alla tracheostomia percutanea poiché, sfruttando il principio della transilluminazione dei tessuti del collo, permettono l’identificazione dall’esterno del lume tracheale facilitandone il riconoscimento.
Questi dispositivi sono tecnicamente finalizzati come ausili alle intubazioni difficili: si tratta infatti di mandrini luminosi costituiti da un manico che alimenta una luce posizionata alla punta di uno stiletto metallico coperto di materiale plastico.
Per l’inserimento dello stiletto nel tubo ET durante la tracheostomia, si rende necessario il distacco del paziente dal respiratore artificiale quindi durante il suo impiego il paziente rimane in apnea
Inoltre essendo finalizzati all’uso come mandrini nelle intubazioni difficili presentano una certa rigidità che espone il paziente a rischio di lesioni traumatiche delle vie aeree.
Anche per questi stiletti è rischiesto all’operatore un periodo di addestramento.
Sebbene il loro costo risulti inferiore a quello del broncoscopio, non è tale da giustificarne l’impiego monouso e dunque necessitano di una accurata e delicata procedura di decontaminazione.
La banda di luce visibile sulla cute del collo per transilluminazione è molto ampia in quanto vengono impiegate lampade a filamento con un largo angolo di diffusione rendendo meno precisa la localizzazione della punta del tubo ET.
Inoltre le lampade a filamento raggiungono temperature molto elevate che possono riscaldare il tubo ET e la mucosa tracheale.
Descrizione della invenzione
Il dispositivo consiste in una sonda luminosa che utilizzando il principio della transilluminazione dei tessuti del collo serve a facilitare e rendere più sicura l’esecuzione delle più comuni tecniche tracheostomiche percutanee.
La sorgente luminosa montata su un tubo cavo flessibile viene introdotta nel tubo ET e produce un’area luminosa sulla superficie anteriore del collo che permette l’identificazione sia della trachea che dell’estremo distale del tubo ET.
Al pari del broncoscopio e del trchlight la nostra sonda
1. permette il riconoscimento della trachea evitando che il paziente venga posizionato con il collo iperesteso (posizione spesso controindicata in pazienti traumatizzati di Terapia Intensiva);
2. permette di arretrare il tubo ET senza effettuare la laringoscopia (manovra che ha notevoli implicazioni cardiovascolari);
3. evita la perforazione accidentale del tubo ET e/o della cuffia in quanto permette una identificazione certa della distanza tra estremità distale del tubo ET e la sede prescelta della tracheostomia (evita così problemi di ventilazione ed ossigenazione al paziente);
4. riduce il numero di tentativi di ricerca della trachea con l’ago cannula in quanto anziché essere ima manovra alla cieca diventa luce-guidata e quindi riduce il rischio di sanguinamenti, di lesioni tracheali e la creazione di false strade al di fuori del lume tracheale;
Tuttavia, la particolare struttura della nostra sonda luminosa, garantisce ulteriori vantaggi:
1. durante il suo utilizzo non è necessario deconnettere il paziente dal respiratore artificiale in quanto è sufficientemente sottile da essere inserito attraverso il foro del tubo corrugato (tubo di collegamento tra tubo ET e respiratore artificiale);
2. il tratto di sonda più rigido compreso tra il LED e la punta, costituisce una guida all’ interno della trachea che permette di riposizionare facilmente il tubo ET in trachea qualora venisse accidentalmente sfilato durante la manovra di arretramento evitando ancora una volta la necessità di eseguire una laringoscopia;
3. la flessibilità della sonda ne permette un facile inserimento sia in tubi orotracheali che naso-tracheali;
4. la sorgente luminosa è posizionata ortogonalmente all’asse della sonda migliorando l’efficienza della transilluminazione e rendendo più circoscritta la banda luminosa visibile sulla cute del collo.
5. la semplicità strutturale ed il basso costo consentono la realizzazione di un dispositivo di tipo monouso sterile;
6. il suo utilizzo non richiede alcun periodo di training e può abbreviare i tempi dell’intera procedura pur rendendola più sicura.
Descrizione sintetica dei disegni:
Figura 1 : mostra il dispositivo sonda luminosa
Figura 2: mostra il dispositivo sonda luminosa inserito nel tubo oro-tracheale in una sezione sagittale del paziente collegato al respiratore.
Descrizione dettagliata del dispositivo.
Il dispositivo è costituito da una sonda flessibile dotata di sorgente luminosa che, inserita nel tubo ET del paziente, crea una banda luminosa visibile sulla superficie cutanea del collo in base al principio della transilluminazione dei tessuti. La sonda permette quindi il riconoscimento dall’ esterno della trachea e l’individuazione della punta del tubo ET in essa inserito; pertanto semplifica e rende più sicure alcune tecniche tracheostomiche percutanee.
Facendo riferimento alla Fig.l il dispositivo è costituito da una sonda in materiale plastico con una parte prossimale cava e flessibile (1) ed una terminale più corta a struttura piena e più rigida (2). L’estremità distale è chiusa ed è di forma semisferica (3). Al termine della porzione cava della sonda è collocato ortogonalmente all’asse, un diodo a luminescenza (LED) (4) in contenitore plastico trasparente, ad alta intensità luminosa ed a stretto angolo di osservazione.
Anche il fascio luminoso emesso ha pertanto direzione ortogonale all’asse della sonda in modo da massimizzare l’effetto della transilluminazione sulla superfìcie cutanea del collo. In pazienti obesi infatti, lo spessore del tessuto sottocutaneo potrebbe ridurre l’intensità della banda luminosa rendendo difficoltosa l’individuazione della trachea.
La direzione del fascio luminoso è individuata sulla sonda da una linea marcatrice tracciata su tutta la lunghezza della porzione cava (5).
Il LED è alimentato da due cavi elettrici (6) che percorrono la cavità della sonda e che terminano tramite un connettore (7) in un box di alimentazione (8). Peculiarità del diodo LED è quella di avere un ridottissimo riscaldamento rispetto ai bulbi a filamento incandescente. Viene così evitato il riscaldamento del tubo ET e della mucosa tracheale.
La parte cava della sonda è graduata a partire dal LED con markers numerici pari e dispari (9) corrispondenti alla stessa numerazione dei tubi ET in commercio.
La lunghezza minima della sonda è di SO cm, il diametro sarà variabile in modo da essere adattato senza problemi al diametro dei tubi ET.
La divisione del dispositivo in due parti, sonda e box di alimentazione, permette la realizzazione di una sonda sterile monouso e di un box di alimentazione riutilizzabile. Viene così eliminato il problema della sterilizzazione ed il rischio di contaminazione tra i pazienti mantenendo basso il costo del dispositivo.
La Fig 2 mostra il dispositivo inserito in un tubo oro-tracheale (10) attraverso il foro (11) del tubo corrugato (12). Quest’ultimo collega il tubo oro-tracheale del paziente al circuito del respiratore artificiale (13). In questo modo la ventilazione non viene interrotta per tutta la durata della tracheostomia.
Una volta inserita la sonda nel tubo ET, si ricerca la corrispondenza dei markers numerici (9) della sonda e del tubo ET cosicché la sorgente luminosa si troverà in corrispondenza della punta del tubo ET (14). Si retraggono contemporaneamente in trachea tubo ET e sonda osservando dall’ esterno la risalita della banda luminosa lungo la cute del collo fino alla cartilagine cricoidea (15).
Si effettua la puntura esplorativa della trachea con ago cannula (16) al disotto della banda luminosa con la certezza di non incontrare il tubo ET o di lesionarne la cuffia (17). La tracheostomia può continuare seguendo la tecnica scelta dal medico (tecnica di Ciaglia o di Griggs).
L’impiego della nostra invenzione nella fase iniziale di individuazione della sede della tracheostomia aggiunge degli elementi di sicurezza alle tecniche percutanee.
La puntura esplorativa guidata dalla banda luminosa ha una maggiore probabilità di successo rispetto alla manovra eseguita alla cieca; pertanto riduce il rischio di ripetuti tentativi di ricerca della trachea e le possibili lesioni ad essi connesse.
Anche la parte rigida della sonda (2) costituisce un elemento fondamentale di sicurezza perché se accidentalmente il tubo ET viene retratto al di fuori della trachea, essendo questa parte ancora all’ interno del lume tracheale, può essere usata facilmente come guida per riposizionare il tubo ET in trachea senza eseguire una laringoscopia.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Rivendichiamo una sonda luminosa che utilizzando il principio della transilluminazione dei tessuti serve a semplificare e rendere più sicure alcune tecniche tracheostomiche percutanee II dispositivo è costituito da una sonda in materiale plastico con una parte prossimale cava e flessibile ed una terminale a struttura piena e più rigida. Al termine della parte cava della sonda è collocato ortogonalmente all’asse, un diodo a luminescenza (LED) alimentato da due cavi elettrici che percorrono la cavità della sonda e che terminano tramite un connettore in un box di alimentazione che contiene una batteria ed un resistore limitatore di corrente.
  2. 2) Rivendichiamo una sonda luminosa come da rivendicazione 1 in cui il fascio luminoso emesso ha direzione ortogonale all’asse della sonda.
  3. 3) Rivendichiamo una sonda luminosa come da rivendicazione 1 in cui la direzione del fascio luminoso è individuata sulla sonda da una linea marcatrice tracciata su tutta la lunghezza della porzione cava.
  4. 4) Rivendichiamo una sonda luminosa come da rivendicazione 1 in cui la porzione cava è graduata con markers numerici pari e dispari corrispondenti alla stessa numerazione dei tubi endotracheali (ET) in commercio.
  5. 5) Rivendichiamo una sonda luminosa come da rivendicazione 1 in cui nel box di alimentazione sono inseriti un indicatore dello stato di carica della batteria e un regolatore di luminosità del LED.
  6. 6) Rivendichiamo una sonda luminosa come da rivendicazione 1 che sia monouso.
  7. 7) Rivendichiamo una sonda luminosa come da rivendicazione 1 in cui il box di alimentazione, chiuso ermeticamente, integra le batterie ed un pulsante per l’alimentazione del LED e costituisce un corpo unico con la sonda flessibile. Tutto il dispositivo diventa monouso.
  8. 8) Rivendichiamo una sonda luminosa come da rivendicazione 1 in cui la parte terminale costruita in materiale plastico rigido possa aprirsi all' interno del lume tracheale con un meccanismo esterno per fare da scudo di protezione per la parete posteriore della trachea durante l’esecuzione della tracheostomia.
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