ITAN970022U1 - Cestello scolapiatti capace di essere bloccato a scrocco all'interno del relativo mobile di alloggiamento - Google Patents

Cestello scolapiatti capace di essere bloccato a scrocco all'interno del relativo mobile di alloggiamento Download PDF

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ITAN970022U1
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:
“CESTELLO SCOLAPIATTI CAPACE DI ESSERE BLOCCATO A SCROCCO ALL’INTERNO DEL RELATIVO MOBILE DI ALLOGGIAMENTO”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un cestello scolapiatti capace di essere bloccato stabilmente a scrocco all’interno dello stesso mobile che lo alloggia.
Come è noto attualmente viene fatto largo impiego dei mobili pensili scolapiatti; si tratta di mobili privi della parete di fondo atti a contenere un cestello di struttura grigliata generalmente realizzato con un filo metallico ricoperto con una guaina in materiale plastico.
La forma ed il numero dei piani di simili cestelli sono variabili: spesso però essi recano un ripiano perfettamente liscio delimitato da un breve bordo perimetrale, da sfruttare per il supporto di pentole ed utensili, ed un piano di struttura più complessa comprendente astine verticali o spondine affiancate atte rispettivamente a supportare verticalmente bicchieri o piatti.
In ogni caso i cestelli di struttura convenzionale recano alla base una parete grigliata perfettamente piatta, destinata ad essere semplicemente appoggiata al di sopra di una coppia affiancata di barre orizzontali previste usualmente, anche con funzione di irrigidimento, aH’intemo dei pensili scolapiatti.
In particolare una simile coppia di barre è generalmente montata all’altezza del fondo aperto del mobile; essendo previsto che una di tali barre sia dislocata in prossimità dello schienale del mobile e l’altra in posizione frontale, appena dietro lo sportello di chiusura del mobile.
Ebbene questa tecnologia tradizionale, pur nella sua grande diffusione, risulta penalizzata dall’ instabilità e dalla precarietà del sostegno del cestello scolapiatti da parte dell’anzidetta coppia di barre.
Come anticipato infatti il cestello è solo appoggiato su di esse; ciò significa innanzitutto che esso risulta facilmente soggetto a spostarsi all’interno del mobile scolapiatti, magari nel corso delle operazioni di carico e scarico delle stoviglie.
Tale problema risulta ancor più sentito nel caso in cui un mobile scolapiatti abbia notevole lunghezza e sia quindi destinato ad alloggiare un cestello di notevole estensione che, come tale, è sicuramente più soggetto a spostamenti fortuiti ed incontrollati all’interno del mobile medesimo.
Peraltro in presenza di mobili scolapiatti di notevole lunghezza si è pensato anche di realizzare cestelli scolapiatti divisi in più tratti di minore lunghezza; ciò in ragione della loro maneggevolezza e per renderne possibile l' inserimento in lavastoviglie in occasione di operazioni di lavaggio.
In tale ipotesi i distinti tratti di un cestello scolapiatti di grande lunghezza debbono essere appoggiati, l’uno di seguito all’altro e senza alcun tipo di reciproco collegamento, sulla solita coppia di barre orizzontali; in questo caso evidentemente anche i tratti separati del cestello possono facilmente spostarsi ed assumere assetti inadeguati all’interno del mobile scolapiatti.
Sulla base di tali considerazioni la Società titolare della presente domanda di brevetto si è proposta di realizzare un sistema di accoppiamento stabile tra un cestello grigliato scolapiatti e la relativa coppia di barre di supporto; tutto ciò all’insegna della massima praticità ed economia: cioè senza modificare radicalmente la struttura del mobile scolapiatti o le modalità di realizzazione del relativo cestello grigliato.
L’idea alla base della presente invenzione è stata quella di creare uno stabile aggancio a scrocco, peraltro facilmente rimovibile, tra la parete di fondo di un cestello grigliato scolapiatti e la coppia di barre orizzontali di supporto montate all’interno del relativo mobile.
Più precisamente l’accoppiamento in parola si realizza, anche grazie all’intrinseca flessibilità elastica del cestello grigliato, tra gli spigoli longitudinali anteriore e posteriore della parete di fondo del cestello e l’anzidetta coppia di barre normalmente previste all’interno di ciascun pensile scolapiatti.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavola di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui la figura 1 è la vista laterale del particolare cestello secondo il trovato.
Con riferimento alla figura allegata il cestello secondo il trovato (1) presenta usualmente una struttura grigliata; più precisamente esso si avvale di una serie affiancata di tondini metallici sagomati (la), aventi assetto trasversale ed uniti assieme tramite correnti longitudinali (lb e le).
La particolare sagomatura conferita agli anzidetti tondini metallici (la) è tale da attribuire al cestello secondo il trovato (1) una struttura comprendente una parete orizzontale di fondo (2) raccordata posteriormente con una particolare sponda sagomata (3), da utilizzare per il sostegno ed il contenimento in posizione di taglio dei piatti da scolare (P), ed anteriormente con una breve ringhierina (4).
Dalla stessa figura 1 è possibile verificare che i correnti longitudinali (lb) previsti sull’esterno dell’anzidetta sponda posteriore (3) e sull’esterno della ringhierina frontale (4) sono di spessore maggiore, mentre quelli (le) previsti al di sotto della parete di fondo (2) sono di spessore ridotto.
Proprio l’adozione di questi ultimi sottili correnti di collegamento (le) al di sotto della parete di fondo (2) produce l’effetto di attribuire a quest’ultima una considerevole flessibilità elastica che le consente, una volta che sia debitamente sollecitata, di inarcarsi, per poi riprendere spontaneamente, una volta cessata la sollecitazione, la propria perfetta planarità.
Va osservato ancora che la sponda posteriore (3) e la ringhierina frontale (4) sono raccordate alla parete di fondo anzidetta (2) tramite due spigoli longitudinali sagomati (5) aventi in pratica sezione ad “L”; in tal senso è possibile individuare, in corrispondenza di entrambi detti spigoli (5), un profilo orizzontale (5a) raccordato con un sottostante profilo sub-verticale (5b) leggermente inclinato verso l' esterno del cestello (1).
In pratica è previsto che la parete di fondo (2) del cestello (1) sia insediata con un certo forzamento tra le due barre (B) usualmente in dotazione ad un pensile scolapiatti; a tale proposito occorre osservare che la lunghezza della medesima parete di fondo (2) è leggermente superiore all’interasse previsto tra le anzidette barre (B).
In questo senso si comprende come, durante la discesa della parete di fondo (2) tra la coppia di barre (B), si venga a produrre un’interferenza tra i suoi spigoli longitudinali (5) e le barre medesime (B); un’interferenza che evidentemente tende a sospingere verso l’intemo gli spigoli longitudinali (5) della stessa parete di fondo (2): in altre parole a determinare una riduzione del loro interasse.
In effetti questo avvicinamento degli spigoli longitudinali (5) è reso possibile dall’intrinseca flessibilità che caratterizza l’intera struttura del cestello in parola (1); questa flessibilità consente, in conseguenza delle anzidette sollecitazioni imposte agli spigoli (5), il piegamento verso l’interno dei profili subverticali (5b) degli spigoli medesimi (5) ed il contemporaneo inarcamento dell’intera parete di fondo (2).
Lo stabile insediamento del cestello (1) è completato nel momento in cui i profili orizzontali (5a) appartenenti agli spigoli (5) della parete di fondo (2) arrivano a battuta contro le rispettive barre di supporto (B).
Considerando peraltro che i profili sub-verticali (5b) degli spigoli (5) della parete di fondo (2) sono inclinati alla sommità verso l’interno, si comprende come, ad accoppiamento effettuato, non vi sia più alcuna interferenza forzata tra essi e le barre (B); questa condizione è facilmente verificabile dalla stessa figura allegata.
Ciò far venir meno qualsiasi sollecitazione a carico della struttura del cestello in parola (1) e quindi permette alla relativa parete di fondo (2) di recuperare spontaneamente la propria perfetta planarità.
Peraltro in questo assetto operativo del cestello in parola (1) il maggiore interasse degli spigoli (5) della parete di fondo (1) rispetto a quello delle barre (B) produce l’effetto di scongiurare qualsiasi rischio di fortuito disaccoppiamento o soltanto di indesiderato spostamento.
Ciò non toglie che, con una semplice trazione verso l’alto, il cestello medesimo (1) possa essere facilmente estratto dalle due barre in parola (B), nel momento in cui magari esso debba essere avviato alle operazione di lavaggio.
Evidentemente, non appena il cestello medesimo (1) sia sollevato verso l’alto, la nuova interferenza tra gli spigoli longitudinali (5) e le barre (B) produce un nuovo inarcamento della parete di fondo (2) e quindi una riduzione dell’interasse tra gli stessi due spigoli (5).
Con riferimento alla stessa figura 1, si può notare che il corrente longitudinale (lb) previsto alla sommità della sponda (3) assolve anche alla funzione di punto di appoggio laterale dei piatti (P) insediati di taglio nel cestello in parola (1); da parte loro i due correnti (le) previsti verso il centro della parete di fondo (2) hanno la finizione di contenere opportunamente il tratto rivolto verso il basso del bordo perimetrale di ciascuno dei piatti (P) che siano insediati nel medesimo cestello (1).

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Cestello scolapiatti, del tipo costituito da una serie affiancata di tondini metallici (la), di assetto trasversale, opportunamente sagomati ed uniti assieme tramite correnti longitudinali (lb e le), caratterizzato per il fatto che la sua parete orizzontale di fondo (2) si avvale di due spigoli longitudinali sagomati (5), dotati di una particolare sezione ad “L” che dà originale alla formazione, in corrispondenza di ciascuno spigolo (5), di un profilo orizzontale (5a) raccordato con un sottostante profilo sub-verticale (5b) leggermente inclinato verso lestemo del cestello (1).
  2. 2) Cestello scolapiatti, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato per il fatto che gli anzidetti spigoli longitudinali (5) raccordano la parete orizzontale di fondo (2) del cestello medesimo (1) con una breve ringhierina frontale (4) e con un’alta sponda sagomata posteriore (3).
ITAN970022 1997-05-07 1997-05-07 Cestello scolapiatti capace di essere bloccato a scrocco all'internodel relativo mobile di alloggiamento IT243285Y1 (it)

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