ITAN20140026U1 - Dispenser per l'erogazione di bevande con sistema di identificazione per il riempimento di una pluralita' di recipienti - Google Patents

Dispenser per l'erogazione di bevande con sistema di identificazione per il riempimento di una pluralita' di recipienti

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ITAN20140026U1
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Authority
IT
Italy
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container
dispenser
rev
compartment
fact
Prior art date
Application number
ITAN2014U000026U
Other languages
English (en)
Inventor
Gianni Grottini
Original Assignee
Blupura S R L
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Publication date
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di Brevetto per Modello di Utilità avente per titolo:
DISPENSER PER L’EROGAZIONE DI BEVANDE CON SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE PER IL RIEMPIMENTO DI UNA PLURALITA’ DI RECIPIENTI
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un macchinario per la fornitura e l’erogazione di acqua potabile e bevande in genere, dotato di mezzi per un corretto posizionamento di un contenitore di recipienti per bevande e di un sistema atto al riconoscimento di tale contenitore e dell’utente ad esso associato.
Ultimamente iniziano a diffondersi dispenser (termine che, di qui in seguito, sarà utilizzato per identificare una generica “apparecchiatura erogatrice di bevande”) idonei ad un impiego in luoghi pubblici ed all’aperto, oltre che negli usuali ambienti domestici, lavorativi e di ristorazione collettiva (hotel, mense, ristoranti, bar, comunità).
Tali dispenser possiedono caratteristiche costruttive e di funzionamento ormai standardizzate, sulle quali non è necessario dilungarsi eccessivamente.
Nella presente trattazione è sufficiente dire che il dispenser prevede l’allaccio alla rete idrica d’acquedotto e/o a serbatoi di accumulo, ed è in grado di erogare acqua potabile e/o bevande (previa depurazione, ove necessario, con noti mezzi filtranti e/o unità debatterizzanti) a temperatura ambiente e/o refrigerata (tramite noti mezzi refrigeranti) e/o gassata (tramite addizione di anidride carbonica).
Il dispenser è poi munito di almeno una postazione di prelievo per accedere al rubinetto erogatore di bevande (sotto la quale posizionare il recipiente da riempire) e di appositi comandi di avviamento della funzione erogatrice, tipicamente comprendenti almeno un dispositivo di accettazione di valuta (o di idonea scheda pre-caricata) ed almeno una pulsantiera atta a selezionare la postazione di prelievo, la tipologia di bevanda erogata e la sua quantità.
Il dispenser può inoltre essere munito di accessori aggiuntivi per una migliorata esperienza di utilizzo, quali ad esempio mezzi audio-visivi per la diffusione di contenuti multimediali, classicamente orientati all’emissione di messaggi pubblicitari o alla visualizzazione delle istruzioni di utilizzo della fontana pubblica. A titolo di esempio, si faccia riferimento ai brevetti No. US 2004129723 e DE 202006004151, entrambi descriventi un dispenser d’acqua provvisto di monitor per la visione di contenuti multimediali.
Un inconveniente dei dispenser dell’arte nota risiede nella mancanza di sistemi per guidare l’utente ad una semplice e rapida erogazione della bevanda nel recipiente, il tutto a scapito della rapidità di utilizzo e di sprechi della bevanda, eventi assolutamente da limitare soprattutto per quei dispenser installati in luoghi pubblici.
Scopo del presente trovato è di indicare un dispenser provvisto di mezzi per una corretta e precisa allocazione di un contenitore di recipienti all’interno del punto di prelievo.
Altro scopo del presente trovato è di indicare un dispenser avente un sistema di identificazione del contenitore di recipienti per bevande, tale da consentire una migliorata esperienza d’uso per l’utente derivante dalla comunicazione tra detti contenitore e dispenser.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di prevedere mezzi per facilitare ed automatizzare la funzione erogatrice della bevanda da parte della postazione di prelievo del dispenser.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato risulteranno meglio evidenziate dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione, conforme alle rivendicazioni brevettuali e illustrata, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegno, in cui:
� la fig. 1 mostra una vista frontale del dispenser secondo il presente trovato;
� la fig. 2 mostra il contenitore di recipienti, utilizzabile con il dispenser mostrato in fig.1;
� la fig. 3 è un dettaglio della postazione di prelievo del dispenser, su cui è utilizzabile il contenitore di recipienti di fig.2;
� la fig. 4 è un dettaglio della postazione di prelievo del dispenser, in cui è collocato il contenitore di recipienti di fig.2;
� la fig. 5 mostra una vista in sezione prospettica latero-frontale del contenitore per recipienti quando collocato nella postazione di prelievo secondo il presente trovato;
� la fig. 6 è una vista in sezione laterale di quanto mostrato in fig.5. Si descrivono ora le caratteristiche del trovato, avvalendosi dei riferimenti contenuti nelle figure e con particolare riferimento alle varianti in esse rappresentate.
Si precisa, inoltre, che qualsiasi termine dimensionale e spaziale (quale “inferiore”, “superiore”, “interno”, “esterno”, “frontale”, “posteriore” e simili) si riferisce alla posizione secondo cui gli elementi del trovato sono illustrati nelle figure allegate, senza alcun intento limitativo rispetto alle possibili condizioni operative.
Con il riferimento 1 è indicato il dispenser per l’erogazione di bevande, comprendente una struttura 1.1 di contenimento e supporto che, nell’esempio delle figure allegate, appare come un elemento scatolare di forma sostanzialmente parallelepipeda; tuttavia essa può assumere le più svariate configurazioni architettoniche e dimensionali, in considerazione dell’ambiente di destinazione e delle esigenze connaturate al tipo di utilizzo.
Detta struttura 1.1 definisce un volume interno atto ad alloggiare i classici componenti costruttivo-funzionali di un dispenser (circuiteria idraulica e serbatoi, unità refrigeranti e di gassificazione, elementi di sanitizzazione), che non necessitano di approfondita trattazione poiché facenti parte dell’arte nota nel settore.
In detta struttura 1.1 sono anche ricavati i tipici componenti per l’interfaccia con l’utenza, atti all’erogazione della bevanda ed alla fruizione di eventuali elementi accessori. Essi comprendono:
� almeno una postazione di prelievo 2 (nelle figure allegate è mostrata una variante del dispenser 1 con due postazioni di prelievo 2),
� comandi di selezione 1.32 delle varie opzioni (ad esempio, tipo e quantità della bevanda da erogare),
� un visualizzatore 1.31 e/o display informativo per la visione delle opzioni selezionate, preferibilmente comprendente un monitor 1.3 idoneo sia alla selezione che alla visualizzazione della scelta effettuata, oltre che alla divulgazione di contenuti multimediali (ad esempio avvisi pubblicitari, filmati di intrattenimento, video dimostrativi del corretto utilizzo del dispenser).
Resta tuttavia inteso che le caratteristiche del trovato qui descritto possono trovare idonea applicazione anche in dispenser privi di visualizzatori, monitor o anche degli stessi comandi di selezione, come sarà più avanti spiegato.
Sarà ugualmente chiaro a breve come risulti non obbligatoria nemmeno la presenza di un dispositivo 1.33 per l’inserimento e l’accettazione di valuta (ove per “valuta” va intesa sia la moneta di corso corrente che altri mezzi di pagamento, quali carta di credito, tessera pre-caricata o chiavetta con microchip), solitamente presente sui dispenser dell’arte nota.
La postazione di prelievo 2 comprende un vano 3 ricavato all’interno della struttura 1.1 del dispenser ed avente dimensioni adatte ad ospitare un contenitore 5.0 atto a contenere una pluralità di recipienti 5 da riempire con la bevanda erogata.
Nell’esempio delle figure allegate, detto contenitore 5.0 consiste in un cestello capace di accogliere al suo interno una pluralità di recipienti 5 (in numero di otto, nell’esempio non limitativo mostrato in figura), aventi la forma di una classica bottiglia o borraccia.
Tuttavia quanto qui descritto vale per qualsiasi contenitore 5.0 avente forma e dimensioni tali da essere collocato nel vano 3 della postazione di prelievo 2, così come detto contenitore 5.0 può accogliere recipienti 5 di forma differente da quella di una bottiglia o borraccia.
Il vano 3 è provvisto di una base 3.1 per il sostegno del contenitore 5.0, preferibilmente munita di una griglia 3.2 (o analoga superficie dotata di aperture) per il drenaggio della bevanda eventualmente fuoriuscente dal contenitore o sgocciolante dai rubinetti erogatori 3.3.
Secondo il presente trovato, il contenitore 5.0 ed il vano 3 sono provvisti di reciproci elementi di centraggio, aventi lo scopo primario di consentire un corretto posizionamento di detto contenitore 5.0 all’interno della postazione di prelievo 2.
In accordo ad una prima variante del trovato mostrata in figura, l’elemento di centraggio 6 del contenitore 5.0 è posizionato sul fianco posteriore 5.30 di tale contenitore 5.0 ed è destinato ad accoppiarsi con un reciproco elemento di centraggio 4 aggettante dalla parete posteriore del vano 3 della postazione di prelievo 2.
Nella variante illustrata, tale elemento di centraggio 6 è collocato sulla superficie del fianco posteriore 5.30 del contenitore 5.0; esso è atto ad accoppiarsi per contatto con l’elemento di centraggio 4 del vano 3, nello specifico consistente in uno perno fuoriuscente dalla parete posteriore di detto vano 3.
Tuttavia è ovviamente possibile che detti elementi di centraggio reciproci 6 e 4 assumano conformazioni dimensionali e spaziali differenti da quelle mostrate in figura, pur mantenendo la fondamentale esigenza della loro accoppiabilità reciproca, allo scopo di ottenere la desiderata e corretta allocazione del contenitore 5.0 nella postazione di prelievo 2.
Ad esempio, l’elemento di centraggio 6 del contenitore 5.0 può consistere in una cavità in cui si impegna l’elemento di centraggio 4; oppure, viceversa, detto elemento di centraggio 6 può consistere in un perno aggettante dal fianco posteriore 5.30 del contenitore 5.0, impegnantesi in una cavità presente sulla parete posteriore del vano 3, la quale funge da elemento di centraggio 4 del detto vano 3.
Parimenti possibile è l’ipotesi che detto elemento di centraggio 6 del contenitore 5.0 e detto elemento di centraggio 4 del vano 3 siano realizzati, rispettivamente, sul fianco laterale 5.30 di detto contenitore 5.0 e su una parete laterale di detto vano 3 della postazione di prelievo 2; oppure, rispettivamente, sul fondo 5.10 di tale contenitore 5.0 e sulla base 3.1 di detto vano 3.
In definitiva, al fine di conseguire lo scopo della corretta collocazione del contenitore 5.0 nel vano 3, è necessario e sufficiente che detti elementi di centraggio 4 e 6 abbiano idonea conformazione reciproca, ossia abbiano forma, dimensione e collocazione spaziale sui rispettivi contenitore 5.0 e vano 3 tali da realizzare un biunivoco accoppiamento, tramite inserimento per interferenza o posizionamento a contatto.
L’accoppiamento tra tali elementi di centraggio 6 e 4, tramite reciproco inserimento per interferenza o posizionamento a contatto (in accordo alle diverse varianti di conformazione sopra esplicitate) consente all’utente del dispenser 1 di collocare il contenitore 5.0 all’interno del vano 3 della postazione di prelievo 2 in posizione idonea affinché la pluralità di recipienti 5 collocati in detto contenitore 5.0 possano ricevere la bevanda erogata.
Difatti, come mostrato nelle fig. 3 e 4, una volta avvenuto il reciproco accoppiamento tra l’elemento di centraggio 6 presente sul contenitore 5.0 e l’elemento di centraggio 4 presente nel vano 3, le bocche 5.2 di tali recipienti 5 contenuti in detto contenitore 5.0 vengono a trovarsi in asse coi soprastanti rubinetti 3.3 eroganti la bevanda, assicurando che il flusso di liquido sia precisamente direzionato all’interno dei citati recipienti 5.
Allo scopo appena citato del corretto posizionamento della pluralità di recipienti 5, contenuti nel contenitore 5.0, si unisce un altro vantaggio, d’ordine sia estetico che funzionale-igienico: il perfetto centraggio delle bocche 5.2 dei recipienti 5 nel vano 3, precisamente in asse con il flusso della bevanda erogata, consente che i rubinetti 3.3 non siano affatto accessibili all’utenza (minimizzando il rischio di manomissioni vandaliche o di eventi anti-igienici) né tantomeno visibili (potendo addirittura essere assenti e la bevanda fuoriuscire da semplici aperture ricavate nella parete sommitale del vano 3, in comunicazione con la tubazione di emissione del liquido).
In accordo ad una variante del trovato, non mostrata in figura, il contenitore 5.0 può essere dotato di una idonea porzione di superficie trasparente, almeno in corrispondenza dell’area in cui è collocato il suo elemento di centraggio 6.
Detta porzione di superficie trasparente, che preferibilmente si estende in senso trasversale sino al fianco anteriore 5.30 del contenitore 5.0 (ovvero quello più immediatamente visibile dall’utente), consente all’utente del dispenser 1 di monitorare visivamente il corretto accoppiamento dell’elemento di centraggio 6 con il reciproco elemento di centraggio 4 del vano 3 della postazione di prelievo 2.
Secondo tale variante, inoltre, il detto elemento di centraggio 4 del vano 3 può essere ulteriormente provvisto di almeno una fonte luminosa, preferibilmente uno o più led, la cui accensione, colorazione e frequenza possono essere identificative di diverse fasi di funzionamento del dispenser 1: conseguentemente, una volta che il contenitore 5.0 è stato correttamente posizionato nel vano 3 (tramite il citato accoppiamento tra i reciproci elementi di centraggio 6 e 4), detti uno o più led si attivano e la loro emissione luminosa è agevolmente osservabile dall’utente grazie alla porzione di superficie trasparente di cui detto contenitore 5.0 è provvisto.
Ad esempio, una fonte luminosa fissa di colore verde può significare che il dispenser 1 è funzionante e pronto a ricevere il contenitore 5.0; una fonte luminosa blu può contrassegnare l’avvenuto corretto accoppiamento tra contenitore 5.0 e vano 3, mentre una fonte luminosa pulsante di colore blu può contraddistinguere la fase di erogazione della bevanda da parte del dispenser 1; o, ancora, una fonte luminosa fissa di colore rosso può significare un qualche malfunzionamento del dispenser 1, mentre una fonte luminosa pulsante di colore rosso può stare a significare il non riconoscimento di detto contenitore 5.0 o un accoppiamento errato tra detti contenitore 5.0 e dispenser 1.
Le varianti illustrate in figura mostrano postazioni di prelievo 2 con dimensioni tali da consentirvi il collocamento di un solo contenitore 5.0; nel caso di postazioni di prelievo 2 più ampie e destinate ad una pluralità di contenitori 5.0, potranno essere presenti tante coppie di reciproci elementi di centraggio 6 e 4 quanti sono i contenitori 5.0 da allocare nel vano 3, sempre in maniera tale da assicurare che le bocche 5.2 della pluralità di recipienti 5 allocate in detti contenitori 5.0 siano verticalmente in asse con altrettanti rubinetti 3.3 di uscita delle bevande.
L’accoppiamento tra gli elementi di centraggio 6 e 4, oltre che al compito di posizionamento sopra descritto, è funzionale ad una ulteriore caratteristica del presente trovato.
Infatti sull’elemento di centraggio 6 del contenitore 5.0 è presente un microchip 7, ivi fissato per co-stampaggio o incollaggio.
Detto microchip 7 consiste tipicamente in un circuito integrato o in una etichetta (definita anche come “tag” o “trasponder”) a tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification); in alternativa, il microchip può comprendere un elemento elettronico a tecnologia NFC (Near Field Communication) o, comunque, qualsiasi apparato elettronico capace di immagazzinare dati nella propria memoria e di dialogare senza fili con un apposito componente, a breve descritto.
Per semplicità espositiva, da qui in poi tale elemento dislocato sull’elemento di centraggio 6 verrà genericamente denominato “microchip 7”.
Le appena citate tecnologie di comunicazione wireless sono da tempo impiegate in molti ambiti; senza dettagliarne il funzionamento né i componenti, ampiamente noti a qualsiasi tecnico del ramo, basti dire che esse comprendono almeno i seguenti elementi:
� il microchip 7 sopra menzionato, provvisto di memoria non volatile in cui immagazzinare dati,
� un’antenna per inviare e ricevere i segnali da e verso detto microchip 7: tale antenna è solitamente integrata allo stesso microchip tramite un substrato fisico di supporto (tipicamente costituito da film plastico), oppure posta in stretta vicinanza,
� un apparecchio di lettura/scrittura, dialogante con tale microchip 7 e suscettibile di interrogare, scrivere ed aggiornare le informazioni contenute in detto microchip 7,
� un sistema informatico di gestione dei dati scambiati tra i suddetti microchip 7 e apparecchio di lettura/scrittura.
Nel dispenser 1 del presente trovato, detto apparecchio di lettura/scrittura (da qui in poi genericamente denominato “lettore”, sebbene esso abbia anche la capacità di scrivere dati) è identificato con il riferimento 4.1 e trova ubicazione nell’elemento di centraggio 4 del vano 3 della postazione di prelievo 2.
Come da arte nota delle tecnologie a radiofrequenza sopra citate, il lettore 4.1 è tecnicamente capace di comunicare a distanza con il microchip 7 presente nell’elemento di centraggio 6 del contenitore 5.0: tuttavia, in accordo al presente trovato, tale scambio di informazioni avviene solo ed esclusivamente nel momento in cui si realizza l’accoppiamento tra gli elementi di centraggio 4 e 6, ossia quando il contenitore 5.0 è correttamente inserito nella postazione di prelievo 2 e si ottiene un contatto tra il microchip 7 (posizionato in detto elemento di centraggio 6 del contenitore 5.0) ed il lettore 4.1 (collocato in detto elemento di centraggio 4 del vano 3).
Tale risultato è preferibilmente raggiunto per mezzo di un’idonea taratura del sistema di trasmissione a radiofrequenza tramite impiego di microchip 7 con una ben definita banda di frequenza operativa: in dettaglio, i cc.dd. microchip HF (High Frequencies) a 13,56 MHz possono essere calibrati affinché siano capaci di comunicare con l’apparecchio di lettura/scrittura solamente a brevissima distanza, al massimo 1-2 cm di gap tra il lettore 4.1 ed il microchip 7.
In alternativa o in combinazione con la precedente soluzione, la corretta comunicazione tra i due elementi può essere attivata con elementi sensori o meccanici (non mostrati in figura), ad esempio un pin di contrasto o un sensore di prossimità inseriti in almeno uno degli elementi di centraggio 4 e 6, capaci di appurare l’avvenuto accoppiamento ed autorizzare così il dialogo tra detto microchip 7 ed il lettore 4.1.
Come sopra detto, il sistema è completato da un dispositivo elettronico per la gestione dei dati scambiati tra il microchip 7 ed il lettore 4.1.
Tale dispositivo comprende tipicamente una unità di elaborazione centrale (da qui in poi abbreviata con il termine “CPU”), inglobata nella struttura 1.1 del dispenser 1 e direttamente collegata al lettore 4.1 tramite mezzi di collegamento 4.2.
Detta CPU è preferibilmente, ma non obbligatoriamente, connessa ad un display, nello specifico il monitor 1.3 integrato al dispenser 1, oppure al visualizzatore 1.31 e ai relativi comandi di selezione 1.32.
Sempre preferibilmente, inoltre, la CPU è provvista di connessione internet per interfacciarsi con uno o più elaboratori centralizzati di sistema (da qui in poi denominati sinteticamente “server”), opzionalmente suscettibile di contenere tutte le informazioni ed i dati che a breve saranno esemplificativamente esplicitati.
In accordo al trovato, nel momento in cui il contenitore 5.0 viene correttamente collocato nel vano 3 della postazione di prelievo 2 (ottenendosi l’accoppiamento tra i rispettivi elementi di centraggio 6 e 4), si avvia il sistema wireless appena descritto ed il dispenser 1 può leggere il contenuto del microchip 7, attivando una serie di servizi a carattere funzionale e informativo a seconda dei dati in esso contenuti.
Affinché ciò accada è naturalmente necessaria una prodromica fase in cui avviene l’inserimento di determinati dati nel microchip 7 del contenitore 5.0; tale attività può essere svolta con tempi e modalità differenti, alternativi o cumulabili tra di loro, come qui di seguito sintetizzato:
� o al momento del primo acquisto o ritiro del contenitore 5.0: il microchip 7 viene codificato con una serie di dati forniti dall’utente (direttamente dall’utente stesso o da addetti alla vendita/fornitura di tale<contenitore 5.0), per mezzo di un idoneo lettore portatile; oppure>
� e/o al momento del primo utilizzo del contenitore 5.0 nel dispenser 1:nel microchip 7 ancora vergine vengono immessi i dati scelti dall’utente, inseriti direttamente da quest’ultimo tramite un software di interfaccia visualizzabile nel monitor 1.3 e/o tramite i comandi di selezione 1.32 ed il visualizzatore 1.31, collegati alla CPU che, a sua volta, invia i dati immessi al lettore 4.1 (operante in modalità “scrittura”) per codificarli sul microchip 7; oppure
� e/o durante il regolare utilizzo del contenitore 5.0: i dati, inizialmenteimmessi nel microchip 7 con una delle due modalità sopra descritte, sono periodicamente modificati e sovrascritti, dall’utente stesso o dagli addetti alla vendita/fornitura del contenitore 5.0, per mezzo del citato lettore portatile o tramite l’interfaccia a monitor 1.3 e/o comandi di selezione 1.32 e visualizzatore 1.31 del dispenser 1.
Nelle modalità in cui è l’utente stesso ad agire sul contenuto del microchip 7 del contenitore 5.0 tramite l’interfaccia a monitor 1.3 o tramite i comandi di selezione 1.32 ed il visualizzatore 1.31, è ovviamente necessaria la presenza di questi componenti nella struttura 1.1 del dispenser 1.
Nelle altre modalità di immissione e gestione del contenuto del microchip 7 del contenitore 5.0 (ossia con tale microchip 7 già codificato all’origine o sovrascritto in momenti successivi, per mezzo del lettore portatile), il dispenser 1 può essere privo del monitor 1.3 (o dei comandi di selezione 1.32 e del visualizzatore 1.31) ed il lettore 4.1 opera nella sola modalità di lettura, venendo meno la possibilità per l’utente di scrivere o sovrascrivere i dati nel microchip 7 tramite il software di interfaccia: tuttavia il sistema di comunicazione wireless tra contenitore 5.0 e dispenser 1 è pienamente operativo ed è in grado di fornire all’utente la maggior parte dei servizi funzionali ed informativi, connessi al tipo di dati immessi in tale microchip 7.
A titolo di esempio non limitativo, qui di seguito si elencano alcune tipologie di informazioni immettibili nel microchip 7 del contenitore 5.0 e delle funzionalità aggiuntive derivanti dal riconoscimento di detto contenitore 5.0 (e, conseguentemente, dell’utente possessore dello stesso) da parte del dispenser 1:
� dati relativi al credito monetario a disposizione per la fruizione del servizio di erogazione della bevanda: se sufficiente, il dispenser 1 può procedere direttamente all’erogazione del liquido senza che l’utente debba servirsi del dispositivo di accettazione di valuta (che, pertanto, può anche essere assente); � dati identificativi dei gusti e delle scelte dell’utente possessore del contenitore 5.0, riguardanti il tipo e la quantità di bevanda da distribuire: il dispenser 1 può quindi erogare direttamente il tipo e la predefinita quantità di bevanda in accordo alle istruzioni precedentemente selezionate dall’utente e codificate nel microchip 7;
� dati relativi alle preferenze personali dell’utente possessore del contenitore 5.0, riguardanti settori non prettamente collegati alla funzione erogatrice del dispenser 1 ma comunque attivanti servizi informativo-ricreativi usufruibili durante l’utilizzo del dispenser 1: visione di contenuti multimediali (immagini, video, testi, musica) sul monitor 1.3, selezionati tra i contenuti precedentemente caricati nella CPU o scaricati dal server tramite connessione internet;
� dati di carattere salutistico-alimentare e/o afferenti attività sportive dell’utente possessore del contenitore 5.0: il dispenser 1 può erogare bevande addizionate con integratori alimentari o variarne la tipologia a seconda di un calendario (stagionale, settimanale, quotidiano o orario), compilato dall’utente e codificato nel microchip 7.
Come sopra detto, il sistema wireless si avvia nel momento in cui il contenitore 5.0 viene correttamente collocato nella postazione di prelievo 2 (ottenendosi l’accoppiamento tra i rispettivi elementi di centraggio 6 e 4): nell’eventualità già menzionata in cui detto contenitore 5.0 sia provvisto di idonea porzione di superficie trasparente (almeno in corrispondenza dell’area in cui è collocato il suo elemento di centraggio 6) e l’elemento di centraggio 4 del detto vano 3 sia munito di almeno una fonte luminosa (preferibilmente uno o più led), all’utente è data la possibilità di monitorare visivamente le diverse fasi di funzionamento di tale sistema wireless, ciascuna delle quali è associata a una diversa accensione, colorazione e frequenza di tale fonte luminosa.
Ad esempio, una fonte luminosa fissa di colore verde può contrassegnare l’avvenuta corretta attivazione del sistema di comunicazione wireless tra contenitore 5.0 e dispenser 3, mentre una fonte luminosa pulsante di colore bianco può contraddistinguere la fase di fornitura di servizi a carattere funzionale e informativo; o, ancora, una fonte luminosa nera può significare un qualche malfunzionamento del sistema wireless o l’assenza di credito monetario a disposizione per la fruizione del servizio di erogazione della bevanda.
Come chiaro dalla descrizione sopra esposta, la combinazione tra il dispenser 1 ed il contenitore 5.0 consente di raggiungere gli scopi prefissati ed ottenere una serie di vantaggi rispetto ai dispenser di bevande dell’arte nota.
Il primo ordine di vantaggi è connesso alla possibilità di posizionare con precisione i recipienti 5 contenuti nel contenitore 5.0, con le loro bocche 5.2 esattamente in asse con il flusso della bevanda erogata, grazie all’accoppiamento tra i rispettivi elementi di centraggio 6 e 4 di detto contenitore 5.0 e del vano 3, velocizzando e facilitando la fruizione del dispenser 1 da parte dell’utente.
Un secondo ordine di vantaggi risiede nel sistema di comunicazione wireless tra il dispenser 1 ed il contenitore 5.0 con quest’ultimo che funge da vero e proprio strumento personale dell’utente per l’attivazione di servizi aggiuntivi a carattere funzionale ed informativo, sempre fruibili tramite il dispenser 1.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Dispenser (1) per l’erogazione di bevande, comprendente una struttura (1.1) di contenimento ed almeno una postazione di prelievo (2), detta postazione di prelievo (2) avente: � un vano (3) ricavato all’interno di detta struttura (1.1), atto alla collocazione di una pluralità di recipienti (5) da riempire, � una base (3.1) per il sostegno di detta pluralità di recipienti (5), � una pluralità di aperture o rubinetti (3.3) di erogazione di bevande, soprastante a detta base (3.1), caratterizzato dal fatto che detto vano (3) è provvisto di un elemento di centraggio (4) avente conformazione tale da accoppiarsi con un reciproco elemento di centraggio (6) presente su un contenitore (5.0) contenente detta pluralità di recipienti (5), di modo che le bocche (5.2) di detta pluralità di recipienti (5) siano verticalmente in asse con detta soprastante pluralità di aperture o rubinetti (3.3) di erogazione delle bevande. Riv.
  2. 2 Contenitore (5.0) contenente una pluralità di recipienti (5) per l’erogazione di bevande, atto ad essere impiegato in un dispenser (1) erogante tali bevande, caratterizzato dal fatto di essere provvisto di un elemento di centraggio (6) avente conformazione tale da accoppiarsi con un reciproco elemento di centraggio (4) presente nel vano (3) della postazione di prelievo (2) di detto dispenser (1), di modo che le bocche (5.2) di detta pluralità di recipienti (5) siano verticalmente in asse con la soprastante pluralità di aperture o rubinetti (3.3) di erogazione delle bevande. Riv.
  3. 3 Combinazione di un dispenser (1) per l’erogazione di bevande con almeno un contenitore (5.0) contenente una pluralità di recipienti (5) per bevande, detto dispenser (1) comprendendo una struttura (1.1) di contenimento ed almeno una postazione di prelievo (2), detta postazione di prelievo (2) avente: � un vano (3) ricavato all’interno di detta struttura (1.1), atto alla collocazione di detto almeno un contenitore (5.0), � una base (3.1) per il sostegno di detto almeno un contenitore (5.0), � una pluralità di aperture o rubinetti (3.3) di erogazione di bevande, soprastante a detta base (3.1), detta combinazione essendo caratterizzata dal fatto che detto almeno un contenitore (5.0) e detto vano (3) sono provvisti ciascuno di un elemento di centraggio (4, 6) avente reciproca conformazione, l’accoppiamento reciproco tra detti elementi di centraggio (4, 6) permettendo il posizionamento di detto contenitore (5.0) in detto vano (3) in maniera tale che le bocche (5.2) di detta pluralità di recipienti (5) contenuta in detto contenitore (5.0) siano verticalmente in asse con detta soprastante pluralità di aperture o rubinetti (3.3) di erogazione delle bevande. Riv.
  4. 4 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto accoppiamento reciproco tra detti elementi di centraggio (4, 6) avviene tramite inserimento per interferenza. Riv.
  5. 5 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto elemento di centraggio (6) di detto contenitore (5.0) è un perno aggettante: � dal fondo (5.10) di detto contenitore (5.0), o � dal fianco (5.30), posteriore o laterale, di detto contenitore (5.0), atto ad impegnarsi in detto elemento di centraggio (4) di detto vano (3), consistente in una cavità realizzata rispettivamente: � sulla base (3.1) di detto vano (3), o � sulla parete, posteriore o laterale, di detto vano (3). Riv.
  6. 6 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto elemento di centraggio (6) di detto contenitore (5.0) è una cavità realizzata: � sul fondo (5.10) di detto contenitore (5.0), o � sul fianco (5.30), posteriore o laterale, di detto contenitore (5.0), atta ad impegnarsi con detto elemento di centraggio (4) di detto vano (3), consistente in un perno aggettante rispettivamente: � dalla base (3.1) di detto vano (3), o � dalla parete, posteriore o laterale, di detto vano (3). Riv.
  7. 7 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto accoppiamento reciproco tra detti elementi di centraggio (4, 6) avviene tramite posizionamento a contatto. Riv.
  8. 8 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto elemento di centraggio (6) di detto contenitore (5.0) è collocato sulla superficie del fianco (5.30), posteriore o laterale, di detto contenitore (5.0) ed è atto ad accoppiarsi con detto elemento di centraggio (4) di detto vano (3), consistente in un perno aggettante dalla parete, rispettivamente posteriore o laterale, di detto vano (3). Riv.
  9. 9 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo qualsiasi rivendicazione dalla 3 in poi, caratterizzata dal fatto che l’accoppiamento tra detti elementi di centraggio (4, 6) attiva un sistema di comunicazione wireless per lo scambio di dati tra detto contenitore (5.0) e detto dispenser (1). Riv.
  10. 10 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto contenitore (5.0) è provvisto di una porzione di superficie trasparente, almeno in corrispondenza dell’area in cui è collocato il detto elemento di centraggio (6), detto elemento di centraggio (4) di detto vano (3) essendo provvisto di almeno una fonte luminosa � attivabile conseguentemente a detto accoppiamento reciproco tra detti elementi di centraggio (4, 6), e � visibile tramite detta porzione di superficie trasparente, detta attivazione di detta almeno una fonte luminosa essendo identificativa di � detto avvenuto corretto accoppiamento, e/o � fasi di funzionamento di detto dispenser (1), e/o � fasi di funzionamento di detto sistema di comunicazione wireless. Riv.
  11. 11 Combinazione di un dispenser (1) con un contenitore (5.0) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta porzione di superficie trasparente si estende sino al fianco anteriore (5.30) di detto contenitore (5.0). Riv.
  12. 12 Sistema di comunicazione wireless per lo scambio di dati tra detto dispenser (1) e detto contenitore (5.0) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di comprendere: � un lettore (4.1) ubicato in detto elemento di centraggio (4) del vano (3) della postazione di prelievo (2) di detto dispenser (1), � un microchip (7) collocato in detto elemento di centraggio (6) di detto contenitore (5.0), provvisto di memoria non volatile per l’immagazzinamento di detti dati, atti ad essere letti o scritti da detto lettore (4.1), � un’antenna atta all’invio ed alla ricezione dei segnali tra detti lettore (4.1) e microchip (7), � un sistema informatico di gestione dei dati scambiati tra detti lettore (4.1) e microchip (7), detto sistema di comunicazione attivandosi solo quando avviene l’accoppiamento tra detto elemento di centraggio (4) di detto vano (3) e detto elemento di centraggio (6) di detto contenitore (5.0). Riv.
  13. 13 Sistema di comunicazione secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto microchip (7) è fissato per co-stampaggio o incollaggio a detto elemento di centraggio (6) di detto contenitore (5.0). Riv.
  14. 14 Sistema di comunicazione secondo qualsiasi rivendicazione dalla 12 in poi, caratterizzato dal fatto che detta antenna è integrata a detto elemento di centraggio (6) di detto contenitore (5.0), in stretta vicinanza con detto microchip (7). Riv.
  15. 15 Sistema di comunicazione secondo qualsiasi rivendicazione dalla 12 in poi, caratterizzato dal fatto che detto microchip (7) consiste in un circuito integrato o in una etichetta a tecnologia RFID o NFC. Riv.
  16. 16 Sistema di comunicazione secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto microchip (7) consiste in una etichetta HF a 13,56 MHz, calibrata per dialogare con detto lettore (4.1) solo a brevissima distanza di circa 1-2 cm. Riv.
  17. 17 Sistema di comunicazione secondo qualsiasi rivendicazione 15 o 16, caratterizzato dal fatto che in almeno uno di detti elementi di centraggio (4, 6) sono presenti elementi sensori o meccanici, atti ad appurare l’avvenuto accoppiamento ed autorizzare così l’attivazione di detto sistema di comunicazione. Riv.
  18. 18 Sistema di comunicazione secondo qualsiasi rivendicazione dalla 12 in poi, caratterizzato dal fatto che detto sistema informatico di gestione dei dati scambiati tra detti lettore (4.1) e microchip (7) comprende una CPU, inglobata nella struttura (1.1) di detto dispenser (1) e direttamente collegata a detto lettore (4.1). Riv.
  19. 19 Sistema di comunicazione secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta CPU è connessa ad un monitor (1.3) integrato a detto dispenser (1) e/o a comandi di selezione (1.32) e ad un visualizzatore (1.31). Riv.
  20. 20 Sistema di comunicazione secondo qualsiasi rivendicazione 18 o 19, caratterizzato dal fatto che detta CPU è provvista di connessione internet per interfacciarsi con uno o più server. Riv.
  21. 21 Sistema di comunicazione secondo qualsiasi rivendicazione dalla 12 in poi, caratterizzato dal fatto che detti dati immagazzinati in detto microchip (7) comprendono informazioni dell’utente possessore di detto contenitore (5.0) e relative a: � o credito monetario a disposizione, � e/o preferenze riguardanti il tipo e la quantità di bevanda erogante da detto dispenser (1), � e/o preferenze riguardanti attività personali di detto utente, connesse all’erogazione di bevande o a servizi slegati da tale erogazione, detto sistema di comunicazione per lo scambio di dati tra detto dispenser (1) e detto contenitore (5.0) attivando una serie di servizi a carattere funzionale e informativo, erogabili da detto dispenser (1), in funzione della tipologia di detti dati immagazzinati in detto microchip (7). Riv.
  22. 22 Sistema di comunicazione secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti dati sono immagazzinabili in detto microchip (7): � o al momento del primo acquisto o ritiro di detto recipiente (5), dall’utente possessore di detto contenitore (5.0) o dall’addetto alla vendita/fornitura di detto contenitore (5.0), tramite lettore portatile (8) e software di gestione, � o al momento del primo utilizzo di detto contenitore (5.0) con detto dispenser (1), dall’utente possessore di detto contenitore (5.0), tramite software di gestione e il monitor (1.3) e/o comandi di selezione (1.32) e visualizzatore (1.31) di detto dispenser (1). Riv.
  23. 23 Sistema di comunicazione secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che
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