ITAN20130108A1 - Capsula a struttura composita per endotrattamenti arborei - Google Patents

Capsula a struttura composita per endotrattamenti arborei

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ITAN20130108A1
ITAN20130108A1 IT000108A ITAN20130108A ITAN20130108A1 IT AN20130108 A1 ITAN20130108 A1 IT AN20130108A1 IT 000108 A IT000108 A IT 000108A IT AN20130108 A ITAN20130108 A IT AN20130108A IT AN20130108 A1 ITAN20130108 A1 IT AN20130108A1
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capsule
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tree
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Stefano Corinaldesi
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Stefano Corinaldesi
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G7/00Botany in general
    • A01G7/06Treatment of growing trees or plants, e.g. for preventing decay of wood, for tingeing flowers or wood, for prolonging the life of plants

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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
CAPSULA A STRUTTURA COMPOSITA PER
ENDOTRATTAMENTI ARBOREI
Il presente trovato concerne una capsula a struttura composita per endotrattamenti arborei.
Per l'esecuzione degli endotrattamenti arborei più disparati, quali trattamenti fitoterapici, medicamentosi, antiparassitari, fertilizzanti ecc, à ̈ in uso impiegare procedimenti basati sulla veicolazione nella rete linfatica della pianta di sostanze specifiche per il relativo trattamento mediante iniezioni praticate nel corpo vegetale che viene raggiunto con attraversamento della corteccia.
Tali procedimenti trovano attuazione con l'impiego di particolari capsule che vengono impiantate in fori praticati nel tronco dell'albero e che delimitano in combinazione con le pareti del foro delle camere di contenimento a tenuta stagna della sostanza attiva del trattamento.
La tenuta stagna della camera ha lo scopo di evitare il riflusso della sostanza di trattamento verso l'esterno in modo da evitare vari inconvenienti: ad esempio, di carattere economico conseguenti alla perdita di una certa parte della sostanza di trattamento; e di carattere ambientale conseguenti, ad esempio, alla possibile contaminazione dell'ambiente circostante all'albero con pericolo per persone ed animali. Inconvenienti questi ultimi che sono particolarmente sentiti nella tecnica nota e che implicano la necessità di segregare e presidiare le aree in cui sono presenti alberi sottoposti a trattamento come ad esmpio accade quando si impieghino sostanze pesticide in luoghi pubblici come parchi o giardini.
La tecnica nota del settore conosce già capsule a struttura composita congegnate fondamentalmente da un corpo di forma tubolare, di materiale metallico o plastico, e da un organo otturatore, preferibilmente in materiale elastomerico. L'organo otturatore à ̈ in grado di lasciarsi attraversare da un ago impiegato per iniettare la sostanza di trattamento nell'interno della camera e, una volta che l'operazione si sia conclusa e che l'ago sia stato ritratto, l'otturatore, richiudendosi per reazione elastica, impedisce alla sostanza contenuta nella camera di rifluire verso l'esterno dell'albero.
Le soluzioni di tecnica nota sopra richiamate implicano diversi inconvenienti. Infatti, le capsule contaminano permanentemente l'albero con i propri materiali costitutivi estranei alla natura del corpo vegetale e ne modificano il naturale sviluppo vegetale.
Dal momento che le capsule - o comunque alcune loro parti costitutive - una volta impiantate, non possono essere rimosse - la loro presenza porta a contaminare il corpo vegetale con materiali metallici o plastici che rimangono permanentemente in sito nel corpo vegetale medesimo. Inoltre, dal momento che tali materiali sono percepiti dall'albero come materiali estranei, l'albero cerca di isolarli formando cicatrici vegetali che indeboliscono le difese naturali dell'albero divenendo vie preferenziali di attacco per insetti e parassiti (funghi e/o muffe); e che infine deturpano l'aspetto esteriore dell'albero condizionandone la sua naturale regolarità estetica.
Un altro inconveniente à ̈ rappresentato dal fatto che tali inconvenienti implicano anche un danno di tipo cumulativo giacché non à ̈ infrequente che i trattamenti debbono essere ripetuti più volte con una certa cadenza temporale ad esempio stagionale; dal che consegue che, ogni volta che il trattamento deve essere eseguito, una nuova serie di fori e una nuova serie di capsule debbono essere impiantate aggiungendosi a quelle già presenti nel corpo vegetale dell'albero.
Un altro inconveniente delle capsule note à ̈ rappresentato dal loro costo relativamente elevato imputabile alla costruzione relativamente complessa a fronte della semplicità della loro funzione. E ciò costituisce un costo rilevante quando si renda necessario sottoporre a trattamento lotti numerosi di alberi, come accade ad esempio nei frutteti, nei boschi, od anche negli stessi giardini e parchi urbani.
Per ovviare a tali inconvenienti una soluzione nota sviluppata dalla stessa Richiedente prevede delle capsule che integrano un corpo capsula ed un otturatore in un elemento monolitico realizzato in materiale idrosolubile, che trascorso un certo tempo dall'impianto, viene poi bioassorbito dal corpo vegetale superando tutti gli inconvenienti della tecnica nota precedentemente richiamata.
In queste capsule l'otturatore à ̈ materializzato da una parete fissa del corpo capsula che, quando viene attraversata dall'ago, consente l'iniezione e che quando l'ago viene ritratto - presentando una certa elasticità propria - à ̈ in grado di intercettare la possibile via di fuga della sostanza di trattamento dalla camera di contenimento.
Tale soluzione si à ̈ rivelata pienamente soddisfacente. Tuttavia attualmente nell'ambito degli endotrattamenti arborei à ̈ molto sentita la necessità di abbattere i costi di trattamento realizzando economie sul fronte dei materiali costitutivi impiegati (ad es. capsule) e sul fronte dei tempi di esecuzione (ad esempio, mediante minimizzazione del tempo di iniezione, con ricorso a tecniche di iniezione ad alta pressione), il tutto ovviamente conciliando da un lato l'integrità e la salute del patrimonio vegetale e dall'altro lato la salvaguardia dell'ambiente e della salute delle persone e degli animali che possono venire a contatto con gli alberi sottoposti ai vari trattamenti.
Scopo del presente trovato à ̈ pertanto quello di risolvere i problemi sopraddetti mediante una capsula che sia in grado di assicurare una tenuta stagna ottimale anche a pressioni e/o velocità di iniezione elevate e che sia al tempo stesso totalmente bioassorbibile, senza danno, nel corpo vegetale dell'albero destinatario del trattamento.
Nell'ambito di tale scopo un ulteriore obiettivo del trovato à ̈ quello di fornire una tale capsula con ridotti costi di produzione, in modo da rendere possibile l'endotrattamento arboreo a costi contenuti anche per lotti di alberi numericamente anche molto elevati.
In accordo con l’invenzione, tale scopo viene raggiunto da una capsula per endotrattamento arboreo e mediante un procedimento di costruzione della stessa comprendenti le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ un capsula conforme al trovato rappresentata in alzato; - la figura 2 Ã ̈ un capsula conforme al trovato rappresentata in pianta ed in vista assiale;
- la figura 3 Ã ̈ una sezione assiale della capsula eseguita secondo la sezione di traccia A-A di figura 2;
- la figura 4 Ã ̈ una sezione assiale di un cannula associabile, quale organo opzionale, alla capsula di figura 3.
Con riferimento alle figure degli uniti disegni, in Figura 1 con 1 à ̈ indicata nel suo complesso una capsula 1 composita per endotrattamento arboreo, impiantabile permanentemente in un foro ricavato nel corpo vegetale di un albero (con modalità del tutto note) per eseguire - mediante iniezione nel corpo vegetale dell'albero di sostanze fluide normalmente liquide -endotrattamenti per le più varie finalità: curative, disinfettanti, integrative, fertilizzante ecc.
La capsula essenzialmente comprende un primo corpo 2, rigido, avente struttura tubolare allungata provvista di una cavità 3 assiale, e dotato di dentature 4 periferiche, cuneiformi, e di un secondo corpo 5 elasticamente deformabile, alloggiato almeno parzialmente nella cavità 3 assiale del primo corpo 2, nonché portato in condizione di intercettazione della pervietà della cavità 3 medesima.
Il primo corpo 2 rigido à ̈ realizzato in materiale polimerico. Il secondo corpo 5 in materiale elasticamente deformabile à ̈ realizzato invece in materiale elastomerico.
Il materiale del primo corpo 2 rigido à ̈ un materiale polimerico. In generale, detto materiale potrebbe essere un termoplastico quale polistirolo o ABS. Tuttavia, preferibilmente, il materiale termoplastico à ̈ da scegliersi tra i tipi di materiali polimerici idrosolubili, rientranti ad esempio nella famiglia dei materiali noti con la sigla PVOH o PVA.
Il materiale elastomerico costituente il secondo corpo 5 Ã ̈ attuato preferibilmente da una gomma, ad esempio gomma termoplastica con durezza Shore A da 10 a 90 (preferibilmente da 20 a 50) incorporante additivi promotori della biodegradazione della gomma medesima.
Siffatti additivi possono essere rinvenuti ad esempio nei siti internet http://www.ecmbiofilms.com/ oppure http://www.enzymoplast.com/ appartenenti ai legittimi proprietari.
Il secondo corpo 5 ed il primo corpo 2 sono monoliticamente interconnessi mediante impegno di organi 6 e sedi 7 reciprocamente complementari.
Preferibilmente, gli organi 6 e e le sedi 7 complementari includono bracci 8 sporgenti, radialmente portati dal secondo corpo 5, e fori 9 complementari a, ed avvolgenti per, detti bracci 8 ricavati nel primo corpo 2.
E' ovvio che, in modo del tutto equivalente i bracci 8 potrebbero essere portati reversibilmente dal primo corpo 2, mentre le corrispondenti sedi 7 potrebbero essere ricavate invece nel secondo corpo 5.
Una siffatta interconnessione à ̈ ottenuta mediante un procedimento di costruzione cosiddetto di costampaggio.
Un tale procedimento si svolge essenzialmente secondo una sequenza di fasi che fondamentalmente comprendono le fasi di: stampare in un primo stampo di formatura un corpo 2 in materiale polimerico, provvisto di sedi 7; inserire il corpo 2 in materiale polimerico, precedentemente stampato, all'interno di un secondo stampo di formatura; iniettare un materiale elastomerico per la formatura del corrispondente corpo 5 in modo da penetrare nelle sedi 7 del corpo polimerico, ottenendo così, al termine dell’intera sequenza, una capsula 1 monolitica, ancorché eterogenea nei propri materiali costitutivi.
La connessione costampata del due corpi 5 e 2 della capsula 1 permette di ottenere oltre alla monoliticità della capsula anche un'altissima adesione delle dette parti componenti tale da consentire la tenuta stagna anche a pressioni di iniezione del fluido di trattamento molto elevate.
L'importanza di tale vantaggiosa caratteristica può essere ben compresa attraverso l'osservazione della figura 3. Da essa à ̈ possibile notare che il secondo corpo 5 in materiale elastomerico suddivide la cavità 3, che percorre assialmente tutto il primo corpo 2, in due camere 3a e 3b rispettivamente anteriore e posteriore secondo il verso di introduzione della capsula 1 nel corpo vegetale dell'albero, verso che à ̈ unidirezionalmente imposto dall'orientamento delle dentature 4, e che nel caso di figura, à ̈ da considerarsi diretto da sinistra a destra per l'osservatore.
Quando la capsula 1 sia impiantata nel foro dell'albero con impegno delle proprie dentature 4 cuneiformi con le pareti del foro medesimo, mediante attraversamento della seconda camera 3b e la successiva perforazione del corpo 5, un ago può depositare nella camera 3a anteriore una quantità dosata di fluido di trattamento anche ad altissima pressione.
E' da notarsi che ciò viene assicurato dal fatto che il secondo corpo 5 non ha alcuna possibilità di perdere il proprio posizionamento, e dal fatto che il materiale elastomerico che costituisce il secondo corpo 5, avendo un risposta elastica molto rapida, si richiude immediatamente dopo l'estrazione dell'ago impedendo qualsiasi riflusso del fluido di trattamento dalla camera 3a anteriore alla camera 3b posteriore.
Tali caratteristiche si rivelano molto vantaggiose per poter eseguire endotrattamenti ad alta pressione anche in ambiti urbanizzati senza che si incorra nel rischio di contaminare l'ambiente e/o la salute di persone o animali che abbiano a trovarsi, ad esempio, in prossimità di un albero sottoposto ad un tale trattamento. Tutto ciò, unitamente alla rapidità di intervento con cui à ̈ possibile eseguire l'endotrattamento ed unitamente al fatto che il processo di costampaggio consente di produrre numeri rilevanti di capsule 1 a costi relativamente ridotti, consente di abbattere notevolmente i costi per la cura e la conservazione della salute del patrimonio arboreo.
D'altra parte non va neppure sottaciuto il vantaggio che la capsula 1 risulta bioassorbibile totalmente nel corpo vegetale dell'albero per effetto della idrosolubilità del primo corpo 2 e per effetto della biodegradabilità del secondo corpo 5, senza danni permanenti al corpo vegetale, anche a fronte di endotrattamenti più volte ripetuti.
In figura 4 Ã ̈ mostrato un organo aggiunto della capsula 1, che trova utilizzazione particolarmente vantaggiosa nel caso sia necessario eseguire un endotrattamento arboreo in alberi o piante aventi un fusto di ridotto diametro.
L'organo - individuato nel suo complesso con 10 - à ̈ materializzato da una cannula avente corpo tubolare, aperto in corrispondenza di proprie opposte estremità 11 e 12. Nel corpo tubolare sono identificabili in particolare un manicotto 13 cilindrico, liscio, un collare 14 anulare, di diametro maggiore del manicotto 13, ed un tratto 15 esternamente dentato che si protrae dal collare 14 fino ad una delle estremità 12 aperte della cannula 11, estremità 12 che, in particolare, presenta forma conica appuntita.
In corrispondenza del tratto 15 dentato, e preferibilmente tra ranghi successivi di denti 16, sono previsti fori 17, trasversali, che mettono in comunicazione la cavità 18 interna del corpo tubolare con l'ambiente circostante ai denti 16 del tratto 15 dentato.
In uso, l'organo 10 si innesta nella capsula 1 mediante inserimento assiale del manicotto 13 cilindrico nella cavità 3a anteriore e fino a battuta del collare 14 contro una corrispondente faccia 17 della capsula 1.
Successivamente, l'organo 10 viene inserito – fino a battuta del proprio collare 14, in un foro praticato nel corpo vegetale dell'albero alle cui pareti l'organo 10 si aggrappa mediante impuntamento unidirezionale dei denti 16, che in particolare hanno geometria cuneiforme.
L'iniezione della sostanza attiva di trattamento avviene con attraversamento del secondo corpo 6, in materiale polimerico della capsula 1, e con iniezione della sostanza attiva nella cavità 18 interna della cannula dell'organo 10. Da tale cavità 18 interna, mediante attraversamento dei fori 17 la sostanza di trattamento perviene ed entra in circolo nella rete linfatica del corpo vegetale.
Il corpo 10 Ã ̈ realizzato in materiale plastico, polimerico, quale ad esempio polistirolo o ABS, tuttavia preferibilmente, anche l'organo 10 Ã ̈ realizzato in materiale idrosolubile scelto ad esempio nella famiglia dei polimeri idrosolubili PVOH e/o PVA. Pertanto, in tal caso, dopo un certo tempo dall'impianto nel corpo vegetale dell'albero, anche l'organo 10 viene completamente bioassorbito, scomparendo senza lasciare traccia.
Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Capsula composita per endotrattamento arboreo, caratterizzata dal fatto di comprendere un primo corpo (2), rigido, avente struttura tubolare allungata provvista di una cavità (3;3a,3b) assiale, e dotato di dentature (4) periferiche; ed un secondo corpo (5) elasticamente deformabile, alloggiato almeno parzialmente nella cavità (3;3a,3b) assiale del primo corpo (2) e portato in condizione di intercettazione della cavità (3;3a,3b) medesima; detto secondo corpo (5) e detto primo corpo (2) essendo monoliticamente interconnessi mediante impegno di organi (6) e sedi (7) reciprocamente e reversibilmente complementari.
  2. 2. Capsula, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto primo corpo (2) rigido à ̈ realizzato in materiale polimerico e detto secondo corpo (5) in materiale elasticamente deformabile à ̈ realizzato in materiale elastomerico.
  3. 3. Capsula, secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che il materiale polimerico di detto primo corpo (2) Ã ̈ un materiale plastico.
  4. 4. Capsula, secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che il materiale polimerico di detto primo corpo (2) Ã ̈ un materiale idrosolubile.
  5. 5. Capsula, secondo le rivendicazioni 2 o 3 o 4, caratterizzata dal fatto che il materiale elastomerico di detto secondo corpo (5) Ã ̈ gomma incorporante additivi promotori della biodegradazione della gomma medesima.
  6. 6. Capsula, secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che detti organi (6) e sedi (7) complementari includono bracci (8) sporgenti portati dal secondo corpo (5) e fori (9) complementari a detti bracci (8) ricavati nel primo corpo (2).
  7. 7. Capsula, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere un organo (10) avente forma di corpo tubolare, aperto in corrispondenza di proprie opposte estremità (11) e (12), il quale à ̈ innestabile in una cavità (3a) anteriore della capsula (1) mediante un proprio manicotto (13), à ̈ impiantabile nel corpo vegetale dell'albero mediante denti (16), ed à ̈ atto a veicolare nel corpo vegetale dell'albero, attraverso una propria cavità (18) interna, la sostanza attiva di endotrattamento ricevuta da detta camera (3a) anteriore.
  8. 8. Capsula, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto organo (10) à ̈ provvisto di fori (17) trasversali alla propria cavità (18) interna, assiale.
  9. 9. Capsula, secondo la rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto di essere realizzata in materiale idrosolubile.
  10. 10. Procedimento di costruzione di una capsula composita per endotrattamento arboreo secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di stampare in un primo stampo di formatura un corpo (2) in materiale polimerico, provvisto di sedi (7) ; inserire il corpo (2) in materiale polimerico, precedentemente stampato, all'interno di uno secondo stampo di formatura di un corpo (5) in materiale elastomerico; ed iniettare il materiale elastomerico nel secondo stampo di formatura in modo da associarsi con le sedi (7) così ottenendosi una capsula (1) monolitica composita.
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