ITAN20120023U1 - Distanziale per l'imballaggio di macchine lavabiancheria recante una zona a rottura prefissata. - Google Patents

Distanziale per l'imballaggio di macchine lavabiancheria recante una zona a rottura prefissata.

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ITAN20120023U1
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Angelis Enrico De
Carlo Perini
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Description

DESCRIZIONE
“DISTANZIALE PER L’IMBALLAGGIO DI MACCHINE LAVABIANCHERIA RECANTE UNA ZONA A ROTTURA PREFISSATA”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un distanziale da utilizzare nelle operazioni di imballaggio e trasporto delle macchine lavabiancheria.
Come è noto le macchine lavabiancheria adottano al loro interno un cestello girevole, atto ad essere riempito con la biancheria da lavare, che risulta esattamente alloggiato aH’intemo di un gruppo oscillante sostanzialmente cilindrico. In particolare un simile cestello reca, in corrispondenza della propria parete di fondo, un albero che, dopo aver attraversato la parete di fondo del gruppo oscillante che lo contiene, viene collegato ad un motore elettrico effettivamente destinato a trascinarlo in rotazione.
Considerando che il cestello di qualsiasi lavabiancheria è soggetto a ruotare con regimi di rotazione piuttosto elevati (specie in occasione delle fasi di centrifuga della biancheria), si comprende dunque come le sue rotazioni possano generare significative sollecitazioni meccaniche a carico del gruppo oscillante che lo contiene.
Per evitare che tali sollecitazioni possano danneggiarne la struttura, è previsto che un simile gruppo oscillante sia montato aH’intemo della carcassa del rispettivo elettrodomestico con Γ interposizione di opportuni elementi di collegamento elastici, fungenti in pratica da veri e propri ammortizzatori.
L’elevata intensità di tali sollecitazioni richiede peraltro che i suddetti elementi elastici abbiano una taratura piuttosto soffice, tale da consentire al rispettivo gruppo oscillante di compiere spostamenti anche piuttosto significativi all’ interno della carcassa medesima.
Se è vero però che la soluzione di montare il gruppo oscillante sugli anzidetti elementi elastici serve a preservare l’integrità strutturale dello stesso nel corso dell’utilizzo della relativa lavabiancheria, non si può tacere il fatto che una simile soluzione faccia sorgere una differente problematica in occasione delle operazioni di imballaggio e di trasporto di un simile elettrodomestico.
Nel corso di tali operazioni, infatti, il gruppo oscillante di una lavabiancheria si trova esposto a notevoli scuotimenti che potrebbero portarlo ad urtare anche pesantemente contro le pareti interne della carcassa del medesimo elettrodomestico, tanto da poterne restare seriamente danneggiato.
Per prevenire quest’ ultima eventualità è ormai usuale, al termine delle operazioni di montaggio di una lavabiancheria, montare al suo interno dispositivi capaci di bloccare le oscillazioni del rispettivo gruppo oscillante e dunque idonei a neutralizzare la presenza degli anzidetti ammortizzatori.
Naturalmente questi dispositivi sono destinati a restare in opera per la sola durata delle operazioni di imballaggio e di trasporto dell’ elettrodomestico, mentre è previsto che gli stessi siano rimossi immediatamente prima dell’entrata in funzione dell’ elettrodomestico, il cui gruppo oscillante - in tal modo - si trova nuovamente soggetto all’azione ammortizzante degli anzidetti elementi elastici di fissaggio al mobile.
Un tipo particolarmente diffuso di tali dispositivi consiste in un distanziale consistente in pratica in una spina cilindrica realizzata in plastica rigida ed altresì dotata di una testa allargata.
Un simile distanziale risulta peraltro attraversato da un foro assiale di sezione circolare entro cui infilare una vite di fissaggio avente una lunghezza tale da fuoriuscire brevemente dall’estremità anteriore dello stesso.
Ebbene un simile distanziale deve essere infilato orizzontalmente entro uno degli appositi fori previsti in corrispondenza della parete posteriore del mobile di una lavabiancheria, fino a che la sua testa allargata si porti a battuta contro la faccia esterna di questa stessa parete posteriore, così da impedire un insediamento incontrollato dell’intero distanziale all’ interno dell’ elettrodomestico.
A seguito di tale posa in opera, la punta della vite inserita in tale distanziale può penetrare entro un foro realizzato, in posizione corrispondente, nel gruppo oscillante alloggiato entro il mobile medesimo.
A questo punto non resta che avvitare la vite di questo distanziale, in maniera tale che l’estremità anteriore dello stesso possa interferire energicamente contro la superficie del gruppo oscillante e che la rispettiva testa allargata possa aderire con analoga energia contro la faccia esterna della parete posteriore del mobile dell’ elettrodomestico.
In questo contesto è facile comprendere come un simile distanziale possa davvero realizzare un collegamento rigido e solidale tra il gruppo oscillante e il mobile di un medesimo elettrodomestico.
Va detto peraltro che per rendere efficaci simili distanziali è previsto che ciascun di essi sia corredato di un inserto in grado di comprimersi elasticamente provocando un rigonfiamento sulla parete interna del mobile, in occasione dell’ impegno della relativa vite all’ interno del rispettivo foro di destinazione sul gruppo oscillante da bloccare.
Generalmente questo inserto elasticamente deformabile consiste in un collarino in gomma atto ad essere infilato lungo la medesima vite che attraversa il corpo rigido cilindrico di un distanziale.
Siffatti distanziali vengono classificati dagli operatori del settore con il termine “ bicomponenti” proprio per il fatto di essere formati da due componenti: un elemento portante rigido ed un inserto in materiale espandibile elasticamente se sottoposto a compressione.
Un distanziale “bicomponente” di questo tipo è descritto nel brevetto WO 2006/129176.
Esistono anche altri modelli di distanziali, caratterizzati per il fatto di presentare una struttura monolitica, in seno alla quale è possibile distinguere un gambo cilindrico ed una testa circolare allargata, entrambi attraversati da un condotto assiale per il passaggio della vite di serraggio del distanziale fra gruppo oscillante e parete posteriore del mobile della lavabiancheria. Un distanziale di questo secondo tipo è descritto nel brevetto EP 0916760.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un nuovo modello di distanziale, il quale possa vantare capacità di ammortizzamento e di dissipazione dell’ energia, in caso di elevate sollecitazioni a compressione, maggiori di quelle possedute dai distanziali di tipo noto, reperibili oggi sul mercato.
Questi obiettivi sono stati raggiunti dalla presente invenzione, le cui caratteristiche innovative principali sono puntualizzate nelle allegate rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti descrivono realizzazioni preferite dell’invenzione, formando parte integrante della presente descrizione.
Al fine di conseguire gli obiettivi sopra indicati è stato progettato il nuovo modello di distanziale secondo il trovato, il quale reca almeno una zona collassabile, progettata in modo che i suoi componenti deformabili elasticamente si fratturano quando il distanziale subisce una sollecitazione a compressione che va oltre un valore di soglia prefissato, con conseguente dissipazione della energia d’urto per effetto della rottura, prima, e per effetto dell’ attrito, poi, fra le parti frantumate in sfregamento reciproco.
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 1 è una rappresentazione assonometrica del distanziale da imballo in questione;
- la figura 2 è una vista laterale del distanziale di fig. 1
- la figura 3 è una sezione del distanziale di fig. 1 con un piano passante per l’asse longitudinale del distanziale;
- la fig. 4 è una vista laterale, come quella di fig. 2, del distanziale in parola, che è mostrato posto in opera è cioè interposto e serrato fra la vasca della lavatrice ed il pannello posteriore del mobile della lavatrice.
- la figura 5 è una sezione del distanziale di fig. 4 con un piano passante per l’asse longitudinale del distanziale;
- le figg. 6 e 7 sono analoghe alle figg. 5 e 6 , ma mostrano come si collassa la zona a rottura predeterminata del distanziale, nel momento in cui intervengono sollecitazioni a compressione che superano la soglia prefissata, oltre la quale interviene la rottura di alcuni elementi del distanziale.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, il distanziale (1) secondo il trovato presenta , in questa prima versione costruttiva, una struttura monolitica, ottenuta per stampaggio in materiale plastico, in seno alla quale è possibile distinguere un gambo cilindrico (20) ed una sorta di piedistallo circolare (30) , avente diametro maggiore del diametro del gambo cilindrico (20).
Detto piedistallo (30) e detto gambo cilindrico (20) sono uniti da un manicotto di congiunzione cilindrico (40), avente pareti sottili, il cui asse (X) è ortogonale all’asse (Y) del gambo cilindrico (20) .
Piedistallo (30) , manicotto di congiunzione (40) e gambo (20) sono tutti attraversati da uno stesso condotto assiale (50), il cui asse coincide con l’asse (Y) del gambo (20) .
Più precisamente detto manicotto di congiunzione (40 si trova in posizione interposta fra una coppia di identiche ganasce (60), scavate internamente, che aggettano dal piedistallo (30) senza aderire né all’ adiacente manicotto di congiunzione (40), né al sovrastante gambo cilindrico (20) , almeno fin tanto che il distanziale (1) non viene posto opera e precaricato.
A quest’ultimo proposito si precisa che detto gambo cilindrico (20) termina inferiormente con un tratto rastremato (21), delimitato da una coppia contrapposta di piani inclinati (22), aventi direzione convergente verso il centro del sottostante manicotto di congiunzione (40), dove detto tratto rastremato (21) penetra leggermente.
Dal canto loro, dette ganasce (60) recano bordi superiori (61) larghi , piatti e spioventi secondo due direzioni convergenti aH’intemo del manicotto di congiunzione (40) fra di esse interposto .
A quest’ultimo proposito si fa notare come l’angolo di inclinazione dei piani inclinati (22) sia maggiore dell’angolo di inclinazione dei sottostanti bordi spioventi (61).
Si fa altresì notare, con particolare riferimento alla fig. 2, come detti piani inclinati (22) non interferiscano con i sottostanti bordi spioventi (61), almeno fin tanto che il distanziale (1) non viene posto opera e precaricato.
Venendo ora alla configurazione strutturale di detto piedistallo circolare ( 30) si richiama l’attenzione su fatto che lo stesso risulta formato da una coppia distanziata di dischi (3 la e 31b) ) resi solidali da un fitto reticolo di setti inclinati (32) , di sottile spessore atti a deformarsi elasticamente per favorire un avvicinamento del disco più esterno (3 la) al disco più interno (31b) .
Viene ora descritta la struttura del gambo cilindrico (20), che si caratterizza innanzitutto per il fatto di recare una configurazione alveolare, dal momento che presenta una fitta serie di celle o finestre di alleggerimento (23) .
La peculiarità di questo gambo (20) consiste nel fatto di presentare una zona collassabile (A) , atta a deformarsi elasticamente se sottoposta a compressione, ma capace anche di giungere a rottura oltre una soglia di compressione prefissata, con conseguente dissipazione dell’ energia d’urto per effetto della rottura, prima , e per effetto dell’attrito poi fra le parti frantumate.
Più precisamente in questa parte (A) del gambo cilindrico (20) è previsto un intaglio passante (24) , avente profilo a (V), il quale determina la formazione di un puntale cuneiforme, inferiore (25) e di una conforme cupola superiore (26), che trova prosecuzione, senza soluzione di continuità, in una intercapedine (26a) che abbraccia la base (25a) del puntale (25) Sulle due pareti laterali esterne di detto puntale cuneiforme (25) è ricavata una coppia contrapposta di denti (25b), aventi direzione divergente verso l’alto, mentre sulle due pareti laterali interne di detta cupola cuneiforme (26) è ricavata una coppia contrapposta di denti (26b), aventi direzione convergente verso il basso e dislocati in maniera tale da interfacciasi contro i sottostanti denti (25b) senza aderirvi,
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almeno fin tanto che il distanziale (1) non viene posto opera e precaricato, come evidenziato in fig. 3A che mostra un particolare ingrandito di fig. 3.
Si richiama infine Γ attenzione sul fatto che detto puntale cuneiforme (25) presenta esternamente alcuni frenuli (27) di collegamento alle pareti interne della cupola (26) .
Viene ora descritto il funzionamento del puntale (1) secondo il trovato, una volta che lo stesso sia stato posto in opera .
In questa prospettiva si farà riferimento alle figure 4 e 5, dove il distanziale (1) viene mostrato montato fra vasca (L) della lavatrice ed il pannello posteriore (P) del mobile della lavatrice.
Si richiama subito l’attenzione sulla vite di fissaggio (VF) del distanziale (1) , che viene qui raffigurata in assetto di massimo avvitamento.
In particolare la punta di detta vite (VF) risulta avvitata entro un apposito foro (F) della vasca (L) della lavatrice, mentre la testa (T) di detta vite (VF) è attestata al centro del piedistallo (30) e contro rimboccatura di detto condotto assiale (50) .
Va detto che durante l’avvitamento della vite (VF) il distanziale (1) viene sottoposto ad un precarico di compressione che determina i seguenti effetti :
- il tratto terminale rastremato (21) del gambo (20) penetra fra le ganasce (60) che vengono divaricate a seguito dell’interferenza fra i piani inclinati (22) ed i bordi spioventi (61) ;
- il manicotto di congiunzione (40) perde il suo profilo circolare assumendo un profilo ellittico molto schiacciato , come evidenziato in fig. 5;
- i denti (26b) della cupola (26) vanno a premere contro i sottostanti denti (25b) del puntale (25), come mostrato nell’ingrandimento di fig. 5 A .
Va subito precisato che la anzidetta divaricazione delle ganasce (60) assicura che il distanziale (1) non possa sfilarsi a ritroso dal foro (FO), previsto sul pannello (P).
Quando il puntale (1) viene sollecitato a trazione è il piedistallo (30) che collassa elasticamente grazie alla deformazione del suo reticolo di setti inclinati (32).
In altre parole questo piedistallo (30) funge anche da ammortizzatore e ha la funzione di limitare i danni che la struttura dell’ elettrodomestico potrebbe riportare in occasione di un eventuale urto violento (come magari in presenza di una caduta da una certa altezza dal suolo) subito nel corso delle operazioni di stoccaggio o di trasporto, fintanto cioè il gruppo oscillante dello stesso risulti collegato rigidamente con il rispettivo mobile tramite più esemplari del distanziale in questione.
In una simile evenienza, infatti, lo scuotimento violento cui fosse sottoposto il gruppo oscillante di una lavabiancheria potrebbe generare un’energica forza di trazione in direzione dell’interno dell’ elettrodomestico nei confronti delle viti (VF) dei vari distanziali avvitate nel corpo della vasca (V) della lavatrice .
In quest’ultima evenienza sarà la testa (T) della vite (VF) a schiacciare il piedistallo (30), provocando la deformazione elastica del reticolo di setti inclinati (32).
Nel caso in cui il puntale (1) viene sollecitato a compressione oltre un valore prefissato - come mostrato nelle figure 6 e 7 dove sono state indicate con le frecce (FR) le forze di compressione - i denti (25b) del puntale (25), schiacciati dai detti (26b) della cupola (26), si spezzano, favorendo una breve corsa assiale cupola (26) verso il puntale (25), come evidenziato negli ingrandimenti di figure 6 A e 7 A
Detta corsa è, però, ostacolata per effetto dell’ attrito che si sviluppa fra le superfici striscianti fra loro, e cioè della superficie interna della cupola cuneiforme (26), da un lato, e della superficie esterna del puntale cuneiforme (25) dall’altro, come evidenziato negli ingrandimenti di figg.6A e 7 A.
In questa fase di rottura i frenuli (27) impediscono lo spanciamento del gambo (20) in corrispondenza della zona (A) a rottura predeterminata .
Nelle figure allegate con il numero (la) è stata indicata una coppia di alette prevista sul piedistallo (30) atte a favore l’impugnatura e la manipolazione del distanziale (1) .

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Distanziale per l’imballaggio di macchine lavabiancheria, del tipo comprendente un gambo cilindrico tubolare (20) ed un piedistallo (30) , attraversati entrambi da un condotto assiale (50) per il passaggio della vite di fissaggio (VF) del distanziale , distanziale (1) caratterizzato per il fatto che detto gambo cilindrico (20) presenta una zona collassabile (A), ove sono previsti mezzi interfacciati (25b e 26b), atti a deformarsi elasticamente se sottoposti a compressione, ma capaci anche di giungere a rottura se detto stato di compressione supera una soglia prefissata.
  2. 2) Distanziale secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che, in corrispondenza di detta zona (A) , il gambo (20) presenta un intaglio passante (24), avente profilo a (V), il quale determina la formazione di un puntale cuneiforme, inferiore (25) e di una conforme cupola superiore (26), sulle cui pareti laterali interne è ricavata una coppia contrapposta di denti (26b), aventi direzione convergente verso il basso e dislocati in maniera tale da interfacciarsi contro corrispondenti denti (25b) ricavati sulla parete laterale esterna di detto puntale cuneiforme (25) ed aventi direzione divergente verso l’alto.
  3. 3) Distanziale secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detti denti (25b) sono dimensionati per rompersi sotto l’azione di schiacciamento dei denti (26b) nel momento il distanziale (1) viene sottoposto a sollecitazioni di compressione che superano una soglia prefissata .
  4. 4) Distanziale secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detto puntale cuneiforme (25) presenta esternamente alcuni frenuli (27) di collegamento alle pareti interne della cupola (26) .
  5. 5) Distanziale secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato per il fatto che detto piedistallo (30) e detto gambo cilindrico (20) sono uniti da un manicotto di congiunzione cilindrico (40), avente pareti sottili, il cui asse (X) è ortogonale all’asse (Y) del gambo cilindrico (20) ; detto manicotto (40) essendo pure attraversato da detto condotto assiale (50).
  6. 6) Distanziale secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detto manicotto di congiunzione (40) si trova in posizione interposta fra una coppia di identiche ganasce (60), scavate internamente, che aggettano dal piedistallo (30) senza aderire né all’ adiacente manicotto di congiunzione (40), né al sovrastante gambo cilindrico (20) , almeno fin tanto che il distanziale (1) non viene posto opera e precaricato.
  7. 7) Distanziale secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detto gambo cilindrico (20) termina inferiormente con un tratto rastremato (21), delimitato da una coppia contrapposta di piani inclinati (22), aventi direzione convergente verso il centro del sottostante manicotto di congiunzione (40) , dove detto tratto rastremato (21) penetra leggermente.
  8. 8) Distanziale secondo una delle rivendicazioni precedente caratterizzato per il fatto detto gambo cilindrico (20) reca una configurazione alveolare, dal momento che presenta una fitta serie di celle o finestre di alleggerimento (23) .
  9. 9) Distanziale secondo una delle rivendicazioni precedente caratterizzato per il fatto di presentare una struttura monolitica, ottenuta per stampaggio in materiale plastico.
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