ITAN20110080A1 - Sedia convertibile in scaletta, e viceversa - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
SEDIA CONVERTIBILE IN SCALETTA, E VICEVERSA.
Il presente trovato concerne una sedia pieghevole convertibile in scaletta. In ambiente domestico sono notoriamente impiegate delle piccole scale autostabili, dotate di pochi gradini le quali: in uso, servono per consentire alla persona di sollevarsi ad una quota più alta del pavimento allo scopo di raggiungere lampadari, specchi, armadi ecc. per eseguirvi ad esempio lavori di manutenzione e/o di pulizia domestica; e, in condizione di non uso, sono ripiegabili invece su sé stesse in una configurazione di ingombro ridotto e di minima occupazione di spazio.
Tali scale soffrono dell'inconveniente di essere finalizzate ad un unico scopo. Come tali, non potendo trovare altra diversa utilizzazione in ambito domestico, quando non ricorre la necessità di un loro impiego, restano depositate normalmente in qualche ripostiglio o comunque restano allocate in luoghi nascosti vista la loro incompatibilità estetica con gli arredamenti domestici.
Per ovviare a tali limitazioni la tecnica nota conosce già una sedia pieghevole (descritta dal documento JP 58099917) strutturata in modo tale da costituire elemento di arredamento abituale e, alla bisogna, da poter essere rapidamente e facilmente convertita in una scaletta, e viceversa. In pratica la sedia è strutturata in modo da prevedere sostanzialmente tre telai piani.
Un primo telaio anteriore, rettangolare, è costituito da una coppia di montanti paralleli collegati monoliticamente tra loro da traversi intermedi.
Un secondo telaio, posteriore è realizzato da due montanti paralleli che si articolano alla propria sommità con i montanti del telaio anteriore e che sono collegati tra loro, anch'essi, da una traversa rigida.
Per effetto dell'articolazione reciproca disposta tra il primo ed il secondo telaio, il telaio anteriore ed il telaio posteriore possono essere portati a giacere in configurazione appiattita - di non uso della sedia - in cui risultano in una sorta di sostanziale complanarità; oppure possono essere portati in una condizione divaricata tale da poter configurare una sorta di cavalletto autostabile - corrispondente alla condizione d'uso della sedia - nella quale invece i quattro montanti dei due telai realizzano le gambe d'appoggio della sedia.
Il terzo telaio è un telaio piano, trasversale ai primi due telai. Il terzo telaio è articolato ai montanti posteriori della sedia ed è atto ad appoggiare su un traverso del primo telaio, quando la sedia è aperta, mentre è invece abbattibile in sostanziale complanarità con il primo ed il secondo telaio, quando la sedia viene appiattita su sé stessa nella configurazione di non uso.
Il terzo telaio comprende una cornice strutturale definita da due correnti paralleli ai fianchi della sedia e da un traverso ortogonale ai correnti. La cornice strutturale sostiene un piano di seduta suddiviso in due parti distinte: rispettivamente una parte anteriore e l'altra posteriore, le quali sono articolate in corrispondenza di relativi lati anteriori ai correnti del terzo telaio e sono collegate tra loro da bielle incrociate ai rispettivi correnti che vanno a formare nei piani verticali, laterali alla seduta, dei meccanismi piani cinematicamente operanti come antiparallelogrammi articolati.
Per effetto dell'articolazione della cornice ai montanti del telaio posteriore, nella configurazione d'uso conforme ad una sedia le due parti della seduta operano a tutti gli effetti come un piano di seduta unico che opera in appoggio con il telaio anteriore e posteriore della struttura a cavalletto; e che mediante una sua rotazione di insieme può essere adagiato in sostanziale complanarità con i due telai anteriore e posteriore quando la sedia debba essere ripiegata in condizione di minimo ingombro.
Per effetto degli antiparallelogrammi articolati la sedia può essere anche convertita in scaletta con una semplice azione manuale esercitata sul piano di seduta.
Infatti, mediante la presa manuale della parte anteriore della seduta, ed il sollevamento di questa fino a sormontare lo schienale, la parte anteriore della seduta può essere portata nella parte più alta della sedia ed ivi agganciata in posizione stabile, orizzontale, allo schienale.
Durante tale movimentazione (consentita dall'articolazione della cornice con il telaio posteriore e dalla contemporanea evoluzione cinematica degli antiparallelogrammi), la parte posteriore della seduta si capovolge progressivamente andando a traslare - al di sotto della parte anteriore della seduta e verso la parte anteriore della sedia in modo da formare un gradino sottostante alla parte anteriore della seduta che, una volta agganciata allo schienale, viene a definire il gradino sommitale della scaletta. In altre parole, a seguito della conversione, il piano di seduta va a costituire due gradini della scaletta : uno sommitale ed uno immediatamente sottostante.
Un altro gradino intermedio interposto tra la pediera ed il gradino formato dalla parte posteriore della seduta è presente stabilmente con un proprio telaio di supporto al di sotto della seduta. Esso risulta occultato alla vista quando la sedia si trova in configurazione d'uso per la seduta, mentre invece appare perfettamente visibile e collocato già in posizione di lavoro, adeguata rispetto agli altri gradini, quando la parte anteriore della seduta viene sollevata al di sopra dello schienale per la conversione della sedia in scaletta.
La sedia di tipo noto prevede che l'aggancio della parte anteriore della seduta, ovvero l'aggancio alla spalliera del gradino sommitale sia attuato da un corpo protundente che si proietta dalla faccia inferiore del gradino sommitale della scaletta e che nell'accostamento di esso con la traversa si accosta lateralmente alla traversa materializzando un'azione di contrasto laterale.
La sedia di tipo noto prevede anche un quinto montante il quale è telescopicamente inserito all'interno di uno dei montanti del telaio anteriore all'uopo realizzato in forma tubolare. Nell'uso della scaletta il quinto montante può esser sfilato con un movimento di traslazione in modo da costituire prolungamento del montante che lo alloggia ed in modo da offrire una possibilità di presa manuale, laterale, per l'utente della scaletta che si trovi in piedi sui vari gradini della medesima.
La pediera della sedia inoltre è fissa in posizione stabile di lavoro sul traverso più basso del telaio anteriore.
La struttura di sedia siffatta si è rivelata assai pericolosa sotto il profilo infortunistico tanto che al Richiedente non risulta che il suo uso sia stato in qualche modo proseguito.
Un primo elemento di pericolosità è determinato dal tipo di vincolo che connette il gradino sommitale alla spalliera. La struttura di tale vincolo, infatti è tale da poter reagire soltanto alle forze orizzontali mediante una reazione di contrasto contro il fianco verticale della spalliera. Nessuna capacità di reazione è offerta alle forze verticali o alle coppie di forze tendenti a far ruotare il gradino sommitale intorno alla spalliera.
Ciò è fonte di due condizioni di grande pericolo: la prima, determinata dal fatto che la ritenuta in posizione di lavoro corretta del corpo protundente è assicurata unicamente dal peso proprio della persona in piedi sul gradino sommitale. Se tale persona, per una causa qualsiasi, avesse a spostarsi lateralmente o a sbilanciarsi verso i lati del piano di appoggio dei piedi, la diminuzione del carico stabilizzatore del vincolo, risultando potenzialmente insufficiente porterebbe alla scomposizione repentina della configurazione corretta e stabile della scaletta portando l'utente ad una rovinosa caduta a terra dal piano sommitale della scaletta.
Ma tale pericolosità intrinseca è ancora più accentuata, quando l'utente si trova posizionato sul gradino immediatamente sottostante al gradino sommitale. Infatti, in tale condizione il gradino sommitale che dovrebbe stabilizzare l'intera scaletta è in realtà praticamente privo totalmente di carico (riproponendosi quindi la condizione di pericolosità sopra vista). Per quanto concerne il gradino sottostante, che per effetto dei propri vincoli ad antiparallelogramma è- a tutti gli effetti appeso al gradino sommitale - la condizione è ancora più grave, poiché il gradino inferiore è gravato del peso della intera persona che causa l'azione instabilizzante, ed il gradino sommitale, superiore si trova nel contempo nella condizione peggiore per contrastare le azioni instabilizzanti dal momento che esso è sprovvisto di carico. Si realizza paradossalmente che il gradino sommitale che dovrebbe sorreggere il gradino sottostante è in realtà del tutto incapace di farlo essendo incapace di restare agganciato allo schienale.
Tali situazioni di pericolosità sono aggravate ulteriormente anche dalla indiretta presenza del quinto montante.
Infatti, in primo luogo detto montante è incapace di offrire alcuna protezione verso il vuoto all'utente della scaletta che è esposto alla caduta verso il vuoto lungo lo spazio circostante al contorno pressoché totale della scaletta. In secondo luogo, detto montante favorisce lo sbilanciamento laterale dell'utente rispetto al piano di appoggio dei piedi ogni volta che egli si appresti alla presa repentina del montante medesimo come potrebbe accadere in una momentanea perdita di equilibrio. Ne consegue che il ricorso all'impugnatura del montante che dovrebbe favorire la sicurezza viene di fatto a favorire le condizioni di instabilità precedentemente accennate divenendo esso montante ulteriore fonte di innesco delle pericolosità intrinseche proprie delle altre parti della scaletta.
Scopo del presente trovato è pertanto quello di ovviare a questi inconvenienti attraverso la realizzazione di una sedia convertibile in scaletta dotata dei più alti standard di sicurezza antinfortunistica in tutte le condizioni d'uso.
In accordo con l’invenzione, tale scopo viene raggiunto da una sedia convertibile in scaletta che comprende le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso saranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 è una rappresentazione prospettica di insieme della sedia convertibile vista da un punto di osservazione antero-laterale;
- la figura 2 è una rappresentazione prospettica di insieme della sedia convertibile vista da un punto di osservazione postero-laterale;
- la figura 2a è una rappresentazione di dettaglio in scala di ingrandimento di un particolare della sedia convertibile di cui alle precedenti figure;
- la figura 3 è una rappresentazione di insieme, in alzato, della sedia convertibile vista da un punto di osservazione laterale;
- la figura 4 è una rappresentazione di insieme, in alzato, della sedia convertibile vista da un punto di osservazione anteriore;
- la figura 5 è una rappresentazione prospettica di insieme della sedia convertibile - in configurazione di non uso - vista da un punto di osservazione antero-laterale;
- la figura 6 è una vista in pianta dall'alto della sedia di figura 5;
- le figure 7, 8 e 9 sono rispettivamente una vista posteriore, laterale ed anteriore della sedia di figura 5;
- la figura 10 è una rappresentazione prospettica di insieme della sedia convertibile - trasformata in scaletta e vista da un punto di osservazione antero-laterale;
- la figura 11 è una rappresentazione di insieme della sedia convertibile -trasformata in scaletta - e vista da un punto di osservazione laterale;
- la figura 12 è una rappresentazione prospettica di un particolare dei mezzi di aggancio del gradino sommitale della scaletta allo schienale della sedia.
Con riferimento alle figure degli uniti disegni, con 1 viene individuata nel suo complesso una sedia pieghevole convertibile all'occorrenza, rapidamente e facilmente, in una scaletta 2, e viceversa.
La sedia 1 è strutturata in modo da prevedere sostanzialmente tre telai piani, rispettivamente individuati con 3,4, e 5.
Il primo telaio 3, anteriore, rettangolare, è costituito da una coppia di montanti 7, tubolari, paralleli collegati monoliticamente tra loro da quattro traversi 8a, 8b, 9, e 10 intermedi. Il primo traverso 8a, inferiore ha forma tubolare cilindrica e sostiene una pediera 19; il secondo traverso 8b, immediatamente superiore ha forma parimenti cilindrica; il terzo traverso 9 ha la forma di una fascia arcuata adatta a fungere da spalliera della sedia 1, il quarto traverso 10, immediatamente sovrastante alla spalliera, e corrispondentemente arcuato, ha forma tubolare a contorno sostanzialmente quadrilatero.
II secondo telaio 4, posteriore è attuato da due montanti 11 paralleli che si articolano alla propria sommità con i montanti 7 del telaio 3 anteriore e che sono collegati tra loro, anch'essi, da una traversa 12 rigida. Per effetto dell'articolazione reciproca disposta tra il primo 3 ed il secondo telaio 4, il telaio 3 anteriore ed il telaio 4 posteriore possono essere portati a giacere in configurazione appiattita - di non uso della sedia [Figure da 5 a 9] - in cui risultano in una sorta di sostanziale complanarità; oppure possono essere portati in una condizione divaricata tale da poter configurare una sorta di cavalletto autostabile - corrispondente alla condizione d'uso della sedia [Figure da 1 a 4] - nella quale invece i quattro 7 ed 11 montanti dei due telai 3 e 4 realizzano le gambe d'appoggio della sedia 1.
Il terzo telaio 5 è un telaio piano, trasversale ai primi due telai 1 e 2. Il terzo telaio 5 è articolato ai montanti 11 posteriori della sedia ed è atto ad appoggiare su uno dei traversi - 8b [Figura 1] - del primo telaio 3 quando la sedia 1 è aperta, mentre è invece abbattibile in sostanziale complanarità con il primo 3 ed il secondo telaio 4 , quando la sedia 1 viene appiattita su sé stessa nella configurazione di non uso [Figure 6 e 9].
Il terzo telaio 5 comprende una cornice 13 strutturale definita da due correnti 14 paralleli ai fianchi della sedia 1 e da un traverso 15 ortogonale ai correnti 14. La cornice 13 strutturale sostiene un piano 16 di seduta suddiviso in due partizioni 16a e 16p distinte: rispettivamente una partizione anteriore 16a e l'altra posteriore 16p, le quali sono articolate in corrispondenza di relativi lati anteriori ai correnti 14 del terzo telaio 5 e sono collegate tra loro da bielle 17 incrociate con i rispettivi correnti 14 che vanno a formare nei piani verticali, laterali al piano 16 di seduta, dei meccanismi piani cinematicamente operanti come antiparallelogrammi articolati.
Per effetto dell'articolazione della cornice 13 con i montanti 11 del telaio 4 posteriore, nella configurazione d'uso conforme ad una sedia le due partizioni 16a e 16p del piano 16 di seduta operano a tutti gli effetti come un piano di seduta unico che opera in appoggio con il traverso 8b del telaio 3 anteriore e che è incernierato ai montanti 11 del telaio 4 posteriore della struttura a cavalletto della sedia 1 aperta [Figure 1 e 2] ; e che mediante una sua rotazione di insieme può essere adagiato in una sorta di sostanziale complanarità con i due telai 3 anteriore e posteriore 4 quando la sedia debba essere ripiegata in condizione di minimo ingombro come visibile in Figura 9.
Per effetto degli antiparallelogrammi articolati la sedia può essere anche convertita nella scaletta 2 con una semplice azione manuale esercitata sul piano 16 di seduta.
Infatti, mediante la presa manuale della partizione 16a anteriore del piano 16 di seduta, ed il sollevamento di questa partizione fino a sormontare le traverse 9 e 10 di schienale e sommitale, la partizione 16a anteriore del piano 16 di seduta può essere portata nella parte più alta della sedia 1 ed ivi agganciata in posizione stabile, orizzontale, alla traversa 10 sommitale. Durante tale movimentazione (consentita dall'articolazione della cornice 13 con il telaio 4 posteriore e dalla contemporanea evoluzione cinematica degli antiparallelogrammi formati da bielle 17 e correnti 14), la partizione 16p posteriore del piano 16 di seduta si capovolge progressivamente andando a traslare - al di sotto della partizione 16a anteriore del piano 16 di seduta e verso la parte anteriore della sedia 1 in modo da formare un gradino sottostante alla parte anteriore della seduta che, una volta agganciata allo schienale, viene a definire invece il gradino sommitale della scaletta 2 [Figure 10 e 11]. In altre parole, a seguito della conversione della sedia 1 in scaletta 2 il piano 16 di seduta si scompone in due piani paralleli e sovrastanti nei quali vanno a giacere due corrispondenti gradini della scaletta 2: uno sommitale 16a ed uno 16p immediatamente sottostante. Un altro gradino 18 intermedio, interposto tra la pediera 19 ed il gradino 16p formato dalla partizione posteriore capovolta del piano 16 di seduta è presente stabilmente con un proprio telaio 20 di supporto al di sotto del piano 16 di seduta della sedia 1. Detto gradino 18 intermedio risulta infatti occultato alla vista quando la sedia 1 si trova in configurazione d'uso per la seduta di un utente, mentre invece appare perfettamente visibile e collocato già in posizione di lavoro, adeguata rispetto agli altri gradini, quando la partizione anteriore 16a del piano 16 di seduta viene sollevata al di sopra della traversa 10 sommitale del primo telaio 3 per la conversione della sedia I in scaletta 2 [come chiaramente visibile in figura 10].
La sedia 1 è provvista anche di un telaio 21 di parapetto associato al primo telaio 3 e traslabile selettivamente a discrezione dell'utente tra due condizioni limiti, in una prima delle quali il telaio 21 di parapetto è associato al primo telaio 3 in condizione di compattamento dimensionale adatto ad una condizione di non uso [Figure da 1 a 9], nella seconda essendo invece portato in sostanziale prosecuzione del primo telaio 3 al di sopra del gradino 16a sommitale della sedia 1 convertita in scaletta 2 [Figure 10 e 11].
II telaio 21 di parapetto, più in particolare è provvisto di montanti 22 collegati monoliticamente da una traversa 23, i quali sono alloggiati traslabilmente in guida nei montanti 11 del primo telaio 3.
Mezzi di bloccaggio 24 sono previsti per bloccare il telaio 21 di parapetto ai montanti 11 del primo telaio 3 almeno in corrispondenza della seconda condizione sopra citata in cui il telaio 21 di parapetto è portato in prosecuzione del primo telaio 3 anteriore della sedia 1.
I mezzi 24 di bloccaggio sono congegnati in modo da richiedere l'azionamento bimanuale da parte dell'utente della scaletta. Per tale scopo sono attuati preferibilmente sotto forma di pulsanti 25 elasticamente contrastati e da sedi 26 di impegno a scatto elastico dei pulsanti 25 associati ai montanti 11 del primo telaio 3 ed ai montanti 22 del telaio 21 di parapetto. Detti mezzi 24 di bloccaggio 14 sono collocati su entrambi i montati 11 del primo telaio 3 in modo tale che l'utente sia costretto ad azionanarli con entrambe le mani e da terra potendo così predisporre la scaletta 2 all'uso più sicuro dal punto di vista antinfortunistico estraendo il telaio 21 di parapetto ancor prima di salirvi.
Nelle figure 11 e 12 sono chiaramente visibili dei mezzi 27 di aggancio che equipaggiano la sedia 1 convertibile in scaletta 2 per bloccare il gradino 16a sommitale della scaletta 2 al traverso 10 sommitale del primo telaio 3.
Tali mezzi 27 di aggancio includono denti 28 sagomati con un profilo 29 complementare al contorno del traverso 10 sommitale del primo telaio 3 e conformati con profilo autoserrante in relazione con la cinematica di moto dei mezzi ad antiparallelogramma articolato [17 e 14] . In tal modo la ritenuta in condizione agganciata è assicurata dalla geometria del cinematismo ed è mantenuta stabile in condizione del tutto indifferente dalla presenza o meno di carico gravante sui gradini della scaletta 2. In altre parole, i mezzi 27 di aggancio sono svincolabili unicamente mediante azione manuale e volontaria dell'utente che può disimpegnare i denti 28 dal traverso 10 sommitale agendo solamente da terra.
II trovato raggiunge pienamente gli scopi e si qualifica anche per l'ulteriore vantaggio di presentare una strutturazione particolarmente compatta e di ingombro ridotto quando non utilizzato. A tale scopo, anche la pediera 19 associata al primo telaio 3, è girevole intorno alla relativa traversa 8a tra una posizione di lavoro, in cui essa trovasi sporgente trasversalmente a detto primo telaio 3 ad una condizione di riposo in cui detta pediera 19 è orientata sostanzialmente parallelamente a detto primo telaio 3 in condizione di compattamento dimensionale [Vedasi in raffronto le Figure 1 e 10]. Ciò è particolarmente vantaggioso per ridurre l'ingombro di spazio della sedia 1 convertibile in scaletta 2 quando essa è presente nei locali di abitazione e di ridurre i costi di stoccaggio, trasporto ed imballaggio negli stabilimenti di produzione e nelle aree di vendita della sedia 1 convertibile in scaletta 2. Il trovato così concepito è suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti
Claims (7)
- RIVENDICAZIONI 1. Sedia convertibile in scaletta, del tipo che comprende un primo telaio (3) strutturale, piano, dotato di montanti (7) tubolari paralleli, collegati monoliticamente da traversi (8a,8b,9,10); un secondo telaio (4) strutturale, piano, dotato di propri montanti (11) paralleli articolati ai montanti (7) del primo telaio (3) e collegati tra loro da un proprio traverso (12); un terzo telaio (5) strutturale, piano, trasversale al primo (3) e al secondo telaio (4); un piano (16) di seduta composto da almeno due partizioni piane (16a,16p) sostenuto dal terzo telaio (5) strutturale; mezzi (14,17) cinematici ad antiparallelogramma articolati atto a trasferire una partizione (16a) del piano (16) di seduta in posizione sommitale al primo telaio (3) e l'altra partizione (16p) in una posizione sottostante, e traslata verso la parte anteriore della sedia (1) durante la conversione di questa in scaletta (2); e mezzi di aggancio (27;28,29) al primo telaio (3) della partizione (16a) anteriore del piano (16) di seduta, portata in posizione sommitale della sedia (1); detta sedia (1) convertibile in scaletta (2) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere un telaio (21; 22,23) di parapetto associato al primo telaio (3) e traslabile selettivamente tra due condizioni limiti, in una prima delle quali il telaio (21;22,23) di parapetto è associato al primo telaio (3) in una condizione di non uso, nella seconda essendo invece portato in sostanziale prosecuzione di detto primo telaio (3) al di sopra della partizione (16a) del piano di seduta della sedia (1) convertita in scaletta (2).
- 2. Sedia, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto telaio (21;22,23) di parapetto è provvisto di montanti (22) collegati monoliticamente da una traversa (23), i quali sono alloggiati traslabilmente in guida nei montanti del primo telaio (3).
- 3. Sedia, secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio (24;25,26) per bloccare il telaio (21) di parapetto ai montanti (7) del primo telaio (3) almeno in corrispondenza di detta seconda condizione in cui il telaio (21) di parapetto è portato in prosecuzione di detto primo telaio (3).
- 4. Sedia, secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (24;25,26) sono congegnati in modo da richiedere l'azionamento bimanuale da parte dell'utente della scaletta (2).
- 5. Sedia, secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (24;25,26) sono attuati da pulsanti (25) elasticamente contrastati e da sedi (26) di impegno con scatto elastico dei pulsanti (25) associati ai montanti (7) del primo telaio (3) ed ai montanti (22) del telaio (21) di parapetto.
- 6. Sedia, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di aggancio (27;28,29) includono denti (28) sagomati complementarmente al contorno di un traverso (10) sommitale del primo telaio (3) e conformati con profilo (29) autoserrante in relazione con la cinematica di detti mezzi (14,17) ad antiparallelogramma articolato.
- 7. Sedia, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere una pediera (19) associata al primo telaio (3), girevole intorno ad una relativa traversa (8a) tra una posizione di lavoro, in cui essa trovasi sporgente trasversalmente a detto primo telaio (3). ad una condizione di riposo in cui detta pediera (19) è orientata sostanzialmente parallelamente a detto primo telaio (3) in condizione di compattamento dimensionale.
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- 2011-06-17 IT IT000080A patent/ITAN20110080A1/it unknown
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