ITAN20110045A1 - Cavalletto di supporto a gambe incrociate. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:

“CAVALLETTO DI SUPPORTO A GAMBE INCROCIATE†.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un cavalletto di supporto a gambe incrociate, in particolare per strumenti musicali, che trova il suo principale e più immediato impiegano come struttura di sostegno per tastiere di pianole elettroniche.

Viene, però, subito precisato che detto cavalletto può essere utilizzato in qualsiasi altro settore, con pari efficacia e conservando tutti i vantaggi da esso offerti .

Il cavalletto in parola rientra in quella categoria di strutture di supporto articolate che possono assumere due differenti configurazioni geometriche, che corrispondono all’assetto di lavoro e a quello di riposo od inutilizzo, in corrispondenza del quale la struttura presenta dimensioni di ingombro ridotte, che ne facilitano il trasporto o lo stivaggio.

Il modello più diffuso di questo genere di cavalletti à ̈ quello che comprende una coppia di gambe, fulcrate in mezzeria, in maniera tale da poter assumere una posizione di lavoro, in cui esse sono divaricate ad “X†oppure una posizione di riposo, in cui le stesse sono affiancate su due piani pressoché paralleli . L’estremità di base e quella di sommità di ciascuna gamba à ̈ fissata al centro di un’asta trasversale, disposta ortogonalmente alla gamba medesima .

La coppia di aste trasversali fissate all’estremità inferiore delle gambe funge da piedi di appoggio e stabilizzazione del cavalletto, mentre la coppia di aste trasversali fissate all’estremità superiore delle gambe funge da mensole di sostegno per la tastiera musicale.

Siffatto genere di cavalletti à ̈ solitamente dotato di un dispositivo, dislocato nel punto di fulcraggio delle gambe,il quale consente di regolare, in fase di divaricazione delle gambe, il loro grado di apertura, così da poter variare l’altezza del piano orizzontale di giacenza della anzidette coppia di mensole di sostegno della tastiera musicale.

Se à ̈ facile intuire che le dimensioni di ingombro di siffatti cavalletti si riducono quando le loro gambe vengono chiuse fino ad attestarle l’una contro l’altra, à ̈ altresì ovvio che in quest’ultima configurazione di massimo compattamento la dimensione di maggior ingombro coincide con la lunghezza di ciascuna gamba .

Proprio partendo da quest’ultima considerazione, i cavalletti di ultima generazione comprendono quattro bracci oscillanti ed incrociati ad “X†, anziché una sola coppia di gambe incrociate ad “X†, così da poter ridurre ulteriormente, quando il cavalletto viene chiuso, la sua dimensione di massimo ingombro, che diventa sostanzialmente pari alla lunghezza di ciascun braccio, che , a sua volta, coinciderebbe con metà circa della lunghezza delle anzidette gambe.

Più precisamente questa seconda tipologia di cavalletti a quattro bracci oscillanti comprende una piastra portante centrale, dalla quale si dirama una coppia di bracci inferiori ed una coppia di bracci superiori, tutti e quattro oscillanti attorno ad un rispettivo perno di fulcraggio.

Come previsto anche nella prima tipologia di cavalletti, l’estremità libera di ciascuno di questi quattro bracci à ̈ fissata al centro di un asta trasversale.

Detta piastra portante centrale à ̈ altresì corredata di un dispositivo che consente di arrestare ciascun braccio oscillante nel desiderato angolo di divaricazione .

Ciò significa che in assetto di massima compattazione del cavalletto, i quattro bracci assumono una posizione ravvicinata al di sotto di detta piastra centrale portante, mentre quando il cavalletto deve essere utilizzato, una coppia di bracci viene aperta fino ad farli assumere e arrestarli in una posizione divaricata verso l’alto, mentre l’altra coppia di bracci viene aperta fino ad farli assumere e arrestare in una posizione divaricata verso il basso.

Uno degli inconvenienti, di ordine pratico, che penalizzano questo tipo di cavalletti consiste nel fatto che la loro apertura e la loro chiusura comportano la ripetizione di quattro identiche manovre, visto che i quattro bracci devono essere trascinati sequenzialmente in una rotazione di apertura o apertura l’uno dopo l’altro .

Un altro inconveniente di detto tipo di cavalletti noti consiste nel fatto che nel momento in cui vengono chiusi, i loro quattro bracci non riescono ad assumere un assetto di reciproco parallelismo, ma si dispongono, pur ravvicinati fra loro, secondo quattro differenti direzioni radiali, che si diramano dalla anzidetta piastra portante centrale.

In altre parole si potrebbe dire che il cavalletto chiuso assume una configurazione a ventaglio con i quatto bracci serrati l’uno di fianco, cui corrisponde un ingombro trasversale in periferia maggiore di quello al centro, dove l’ingombro coincide sostanzialmente con la larghezza di detta piatta centrale portante .

Scopo della presente invenzione à ̈ quello porre rimedio a tutti gli inconvenienti sopra denunciati , progettando un nuovo modello di cavalletto a quattro bracci oscillanti , il quale sia , innanzitutto , più facile e veloce da aprire e richiudere .

Ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di progettare un nuovo modello di cavalletto a quattro bracci oscillanti, il quale presenti ridotta larghezza intesa con spessore misurato in direzione perpendicolare a detta piastra portante centrale.

Non ultimo scopo à ̈ quello di ideare un nuovo cavalletto a quattro bracci oscillanti il quale , oltre che vantare le peculiarità funzionali e geometriche appena sopra enunciate, sia quanto mai sicuro da usare, soprattutto durante le manovre di apertura e chiusura dei suoi quattro bracci .

Tutti questi obiettivi sono stati raggiunti dal cavalletto secondo il trovato, le cui caratteristiche principali e secondarie sono puntualizzate rispettivamente nelle prima rivendicazione indipendente e nelle altre successive da essa dipendenti .

Il cavalletto secondo il trovato comprende una piastra portante centrale, giacente su un piano verticale, dalla quale aggetta una prima coppia superiore di perni orizzontali, affiancati su una stessa quota, ed una seconda coppia inferiore di perni orizzontali, affiancati su una stessa quota.

Ciascuno di questi quattro perni à ̈ associato ad una rispettiva ruota dentata , per cui à ̈ possibile distinguere una prima coppia superiore di ruote dentate, ingrananti fra loro, ed una seconda coppia inferiore di ruote dentate ingrananti fra loro.

Queste due coppie di ruote dentate giacciono sullo stesso piano verticale , ma sono distanziate fra loro in modo tale detta prima coppia superiore di ruote dentate non interferisca con detta seconda coppia inferiore di ruote dentate .

A queste quattro ruote dentate sono associati rispettivi bracci, in modo tale che da detta piastra centrale si diramino una coppia di bracci superiori ed una coppia di bracci inferiori . Va sottolineata la circostanza che ciascun braccio à ̈ fissato lateralmente al mozzo della rispettiva ruota dentata, per cui si può affermare che l’asse longitudinale del braccio non interseca detto perno di rotazione, pur essendo ortogonale ad esso.

Tutto questo meccanismo fa sì che l’apertura o la chiusura del cavalletto possano avvenire trascinando in rotazione uno solo dei due bracci superiori ed uno solo dei due bracci inferiori, dal momento la movimentazione imposta ad uno dei bracci di ciascuna coppia viene trasmessa - per effetto delle anzidette ruote dentate ingrananti due a due - all’altro braccio della stessa coppia .

Ulteriore accorgimento adottato nel cavalletto secondo il trovato à ̈ quello di aver adottato coppie di ruote dentate ingrananti di differente diametro, in maniera tale che l’interasse fra la prima coppia superiore di perni orizzontali potesse essere superiore all’interasse fra la seconda coppia inferiore di perni orizzontali .

Non ultima caratteristica del cavalletto secondo il trovato à ̈ quella di avere protetto il vano di alloggiamento di detta piastra portante centrale e di tutte e quattro le ruote dentate con una coppia speculare di borchie , l’una frontale e l’altra posteriore. Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione del cavalletto secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, riportate solo a titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:

- la fig. 1 mostra il cavalletto secondo il trovato in assetto di apertura e vista dal fronte

- la fig. 1 mostra il cavalletto secondo il trovato in assetto di apertura e visto dal fronte

- la fig. 2 mostra il cavalletto secondo il trovato in assetto di apertura e visto dal retro

- la fig. 3 mostra il cavalletto secondo il trovato in assetto di chiusura apertura e visto dal retro

- la fig. 4 mostra , con una rappresentazione assonometrica, il cavalletto secondo il trovato in assetto di apertura e vista dal retro.

- la fig. 5 mostra il cavalletto secondo il trovato in assetto di apertura , visto dal retro e privo della borchia posteriore che chiude il vano entro cui sono dislocati i perni di fulcraggio dei quattro bracci.

- la fig. 6 Ã ̈ un ingrandimento di un particolare di fig. 5

- la fig. 7 Ã ̈ vista laterale di fig. 6.

- la fig. 8 à ̈ sostanzialmente analoga alla fig. 6 , con l’unica differenza consistente nel fatto che detta borchia posteriore anziché essere assente , viene mostrata parzialmente in vista e parzialmente sezionata con un piano perpendicolare a detti perni di fulcraggio.

- la fig. 9 mostra, parte in vista, parte sezionata, la coppia speculare di borchie che racchiudono il vano entro cui sono dislocati i perni di fulcraggio dei quattro bracci.

- la fig. 10 à ̈ un disegno assonometrico , in esploso, che mostra dette coppie di ruote dentate e la spina di arresto con cui viene stabilizzato l’assetto assunto di volta in volta dai bracci del cavalletto.

Con riferimento alle figure anzidetto il cavalletto secondo il trovato appartiene a quella categoria di cavalletti che comprendono una piastra portante centrale (1), giacente su un piano verticale, dalla quale si dirama una coppia di bracci superiori (2) ed una coppia di bracci inferiori (3) , tutti e quattro oscillanti attorno ad rispettivi assi di rotazione orizzontali.

L’estremità libera (2a e 3a) di ciascuno di questi quattro bracci (2,3) à ̈ fissata al centro di un’ asta trasversale (4).

Da detta piastra portante centrale (1) aggettano una prima coppia superiore di perni orizzontali (5), affiancati su una stessa quota, ed una seconda coppia inferiore di perni orizzontali (6), affiancati su una stessa quota.

Ciascuno di questi quattro perni (5,6) à ̈ associato ad una rispettiva ruota dentata, per cui à ̈ possibile distinguere una prima coppia superiore di ruote dentate (5a) , identiche ed ingrananti fra loro, ed una seconda coppia inferiore di ruote dentate (6a), identiche ed ingrananti fra loro.

Queste due coppie di ruote dentate (5a e 6a) giacciono sullo stesso piano verticale, ma sono distanziate fra loro in modo tale detta prima coppia superiore di ruote dentate (5a) non interferisca con detta seconda coppia inferiore di ruote dentate (6a).

Le ruote dentate superiori (5a) presentano maggior diametro rispetto alle sottostanti ruote dentate (6a) , per cui l’interasse fra i perni superiori (5) à ̈ maggiore dell’interasse fra i perni inferiori (6) .

La coppia di bracci superiori (2) à ̈ associata alla coppia di ruote dentate superiori (5a), mentre la coppia di bracci inferiori (3) à ̈ associata alla coppia di ruote dentate inferiori (6a) , in maniera tale che trascinando in rotazione uno solo dei bracci superiori (2) si provoca la rotazione inversa delle coppia di ruote dentate superiori (5a) con conseguente rotazione simultanea e speculare dell’altro braccio superiore (2) .

Trascinando, invece, in rotazione uno solo dei bracci inferiori (3) si provoca la rotazione inversa delle coppia di ruote dentate inferiori (6a) con conseguente rotazione simultanea e speculare dell’altro braccio inferiore (3) .

Come mostrato in fig. 3, quando il cavalletto à ̈ chiuso , i quattro bracci assumano un assetto di reciproco parallelismo, in cui la coppia dei bracci inferiore (3) à ̈ interposta fra la coppia di bracci superiori (2), in una configurazione di massima compattazione, in cui la dimensione di massimo ingombro longitudinale (L) à ̈ appena superiore alla lunghezza dei bracci, mentre la dimensione di massimo ingombro trasversale (T) à ̈ appena superiore alla larghezza della piastra (1).

E’ appena il caso di sottolineare che detta condizione di reciproco parallelismo fra i quattro bracci (2,3) à ̈ resa possibile proprio dalla scelta di adottare un interasse per la coppia di perni superiori (5) differente da quello della coppia di perni inferiori (6).

Nella preferita forma di attuazione dell’invenzione, illustrata nelle figure allegate, ciascun braccio (2 o 3) à ̈ fissato lateralmente al mozzo (5b o 6b) della rispettiva ruota dentata (5a o 6a) , per cui si può affermare che l’asse longitudinale (Y) del braccio ( 2 o 3) non interseca detto perno di rotazione (5 o 6), pur essendo ortogonale ad esso , come mostrato in fig. 10. Quest’ultima scelta costruttiva consente di ridurre detto ingombro trasversale (T) , senza rinunciare alla condizione di reciproco parallelismo dei bracci (2,3) a cavalletto chiuso. Si richiama infine l’attenzione sul fatto che l’avere previsto una condizione di complanarità fra i quattro bracci (2,3) ed anche fra le quattro ruote (5a e 6a) ha consentito di ridurre anche lo spessore del cavalletto (S) , che à ̈ appena superiore allo spessore dei bracci (2,3), come mostrato in fig. 9.

Con riferimento alla fig. 6. si fa inoltre notare che una delle ruote dentate (5a) presenta , in prossimità della sua dentatura, una serie ravvicinata di fori (7) disposti lungo un arco di circonferenza avente il centro sul perno di rotazione (5 ), così come una delle ruote dentate (6a) presenta, in prossimità della sua dentatura, una serie ravvicinata di fori (8) disposti lungo un arco di circonferenza avente il centro sul perno di rotazione (6)

Quando il cavalletto viene aperto, detti fori (7 e 8 ) consentono di regolare a piacere e stabilizzare l’angolo di divaricazione rispettivamente della coppia di bracci superiori (2) e della coppia di bracci inferiori (3) .

Detta selezione ed effetto stabilizzante vengono conseguiti con l’ausilio di due identiche spine di arresto (9) atta ad essere rispettivamente infilate entro uno dei fori (7,8) .

Dette spine di arresto (9) fanno parte integrante di rispettivi cursori (9a), che possono essere movimentati tramite rispettivi tasti (10), incorporati nella borchia posteriore (11) di una coppia speculare di borchie (11 e 12), con cui viene chiuso sul retro e su fronte il vano (V) dove à ̈ collocata la piastra (1) e le coppie di ruote dentate (5a e 6a) .

A quest’ultimo proposito si richiama l’attenzione che le coppie di ruote dentate (5a e 6a) , pur trovandosi all’interno di detto vano (V) , sono protette ed incassate - per ragioni di sicurezza antinfortunistica, entro corrispondenti sedi ribassate (11a) , ricavate sulla faccia interna di detta borchia posteriore (11) , che risulta agganciata alla borchia anteriore (12) per mezzo di due denti di aggancio a scrocco (12b), ricavati su detta borchia di finitura anteriore (12) e atti ad insediarsi con scrocco entro due corrispondenti asole ricavate sulla borchia posteriore (11). La borchia anteriore (12) à ̈ avvitata contro la faccia esterna di detta piastra (1) .

Detti cursori (9a) sono associati ad una molla di richiamo (13) che tende a mantenerli in una posizione in cui le spine (9) sono sospinte contro l’antistante ruota dentata (5a,6a) e dentro i fori (7,8) in cui si trovano provvisoriamente inserite .

Va detto infine che la ruota (5a) che presenta detta serie di fori affiancati (7) reca anche un ulteriore foro (14), dislocato in una posizione diametralmente contrapposta rispetto alla serie di fori affiancati (7,) e dove dette spine (9) va ad inserirsi automaticamente – sempre grazie all’azione di richiamo di detta molla (13) – quando quattro bracci (2,3) vengono completamente chiusi come mostrato in fig. 3, così da rendere stabile questo assetto di massima compattazione del cavalletto .

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1) Cavalletto a gambe incrociate, comprendente una piastra portante centrale (1), giacente su un piano verticale, dalla quale si dirama una coppia di bracci superiori (2) ed una coppia di bracci inferiori (3), tutti e quattro oscillanti attorno a rispettivi assi di rotazione orizzontali e recanti, allo loro estremità libere (2a e 3a), un’asta trasversale (4), cavalletto caratterizzato per il fatto che da detta piastra portante centrale (1) aggettano una prima coppia superiore di perni orizzontali (5), affiancati su una stessa quota, ed una seconda coppia inferiore di perni orizzontali (6), affiancati su una stessa quota; la prima coppia di perni (5) supporta una prima coppia superiore di ruote dentate (5a) , identiche ed ingrananti fra loro, mentre detta seconda coppia di perni (6) supporta una seconda coppia inferiore di ruote dentate (6a), identiche ed ingrananti fra loro; i quattro bracci (2,3) sono fissati rispettivamente sul mozzo (5b,6b) delle quattro ruote dentate (5a,6a), la cui libera rotazione può essere ostacolata con spine di arresto (9).
2. 2) Cavalletto a gambe incrociate , secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato per il fatto che le ruote dentate superiori (5a) presentano maggior diametro rispetto alle sottostanti ruote dentate (6a) .
3. 3) Cavalletto a gambe incrociate, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che dette due coppie di ruote dentate (5a e 6a) giacciono sullo stesso piano verticale.
4. 4) Cavalletto a gambe incrociate, secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato per il fatto che ciascun braccio (2 o 3) à ̈ fissato lateralmente al mozzo (5b o 6b) della rispettiva ruota dentata (5a o 6a), in modo tale che l’asse longitudinale (Y) del braccio ( 2 o 3) non interseca detto perno di rotazione (5 o 6), pur essendo ortogonale ad esso.
5. 5) Cavalletto a gambe incrociate, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che : - una delle ruote dentate (5a) presenta , in prossimità della sua dentatura, una serie ravvicinata di fori (7) disposti lungo un arco di circonferenza avente il centro sul perno di rotazione (5); - una delle ruote dentate (6a) presenta, in prossimità della sua dentatura, una serie ravvicinata di fori (8) disposti lungo un arco di circonferenza avente il centro sul perno di rotazione (6); - detti fori (7,8) sono in grado di accoppiarsi con una rispettiva spina di arresto (9).
6. 6) Cavalletto a gambe incrociate , secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato per il fatto che la ruota (5a) che presenta detta serie di fori affiancati (7) reca anche un ulteriore foro (14), dislocato in una posizione diametralmente contrapposta rispetto alla serie di fori affiancati (7,) ed atto ad accoppiarsi con una di dette spine di arresto (9) .
7. 7) Cavalletto a gambe incrociate , secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato per il fatto che dette spine (9) fanno parte integrante di rispettivi cursori (9a), che possono essere movimentati tramite rispettivi tasti (10), incorporati nella borchia posteriore (11) di una coppia speculare di borchie (11 e 12), con cui viene chiuso sul retro e sul fronte il vano (V) dove à ̈ collocata la piastra (1) e le coppie di ruote dentate (5a,6a).
8. 8) Cavalletto a gambe incrociate , secondo la rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che dette cursori (9a) sono associati ad una rispettiva molla di richiamo (13) che tende a mantenere le spine (9) sospinte contro l’antistante ruota dentata (5a,6a) e dentro i fori (7,8, 14) in cui si trovano provvisoriamente inserite .
9. 9) Cavalletto a gambe incrociate , secondo la rivendicazioni 7, caratterizzato per il fatto che le coppie di ruote dentate (5a e 6a) sono protette ed incassate entro corrispondenti sedi ribassate (11a), ricavate sulla faccia interna di detta borchia posteriore (11) .
10. 10) Cavalletto a gambe incrociate , secondo le rivendicazioni 7 o 9 , caratterizzato per il fatto che detta borchia anteriore (12) Ã ̈ avvitata contro la faccia esterna di detta piastra (1) , mentre detta borchia posteriore (11) risulta agganciata alla borchia anteriore (12) per mezzo di due denti di aggancio a scrocco (12b), ricavati su detta borchia anteriore (12) e atti ad insediarsi con scrocco entro due corrispondenti asole ricavate sulla borchia posteriore (11).