IT9067651A1 - Apparecchio per l'applicazione di un procedimento atto a quantificare il comportamento della pelle rispetto alla radiazione solare - Google Patents

Apparecchio per l'applicazione di un procedimento atto a quantificare il comportamento della pelle rispetto alla radiazione solare Download PDF

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IT9067651A1
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Veronique Delvigne
Louis Marcotte
Gerard Obadia
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:
"Apparecchio per l'applicazione di un procedimento atto a quantificare il comportamento della pelle rispetto alla radiazione solare"
DESCRIZIONE
L'invenzione si riferisce ad un apparecchio per quantificare il comportamento della pelle,sulla quale è stato eventualmente applicato un prodotto cosmetico, nei confronti di una radiazione solare.
Si sa che il problema della valutazione delcomportamento della pelle nei confronti della radiazione solare è complesso ma molto importante, in particolare,per la determinazione dei prodotti da applicare sulla pelle per assicurarne una protezione soddisfacente. Si desidera pure conoscere la capacità della pelle a resistere all’invecchiamento provocato dalla radiazione solare.
Diversiprocedimentinotiaigiorninostri permettono di effettuare una valutazione del comportamento della pelle, ma richiedono di essere migliorati.
Un primo esempio del procedimento noto consiste nell'esporre la pelle ad una radiazione UVB {zona di lunghezze d'onda 280 nm-320 nm) sino a provocare un'eritema. La misura del tempo di esposizione, per.un'intensità di redazione data, sino ad apparizione di questo eritema permette una certa quantificazione del comportamento della pelle nei confronti della radiazione solare. Questo metodo, che fa intervenire una valutazione visiva dell'eritema, è relativamente empirico e dà risultati approssimativi.
WO 88/05284 riguarda un apparecchio per la determinazione di un indice di protezione solare. Questo apparecchio comprende mezzi per misurare la sensibilità della pelle atti ad illuminare una zona della pelle, preferibilmente con diodo luminescente che emette una luce verde con la lunghezza d'onda di 560 nm, e atti a misurare la radiazione riflessa dallo strato melanico.
Un tale apparecchio pur permettendo di effettuare misure non è interamente soddisfacente poiché, da una parte lavora su lunghezze d'onda dell'ordine di 560 nm la cui azione sulla pelle è secondarla ,e, d'altra parte, non fa differenza netta fra riflessione speculare e riflessione diffusa.
E' stato infatti constatato che la frazione della radiazione solare che ha la maggior parte di responsabilità nello invecchiamento della pelle è quella corrispondente alla zona di lunghezze d'onda 320 nm-400 nm, cioè quella corrispondente alla radiazione UVA.
Alla base dell ' invenzione, è stato inoltre constatato che il potere di riflessione speculare della pelle ad una radiazione UV è sostanzialmente la stessa per i differenti tipi di pelle mentre il potere di riflessione diffusa ad una variazione UV differisce sostanzialmente da una pelle all 'altra e che la riflessione diffusa predomina sulla riflessione speculare.
Questa riflessione diffusa risulta dall ’ insieme delle riflessioni generate da tutte le interfacce cutanee incontrate dal fascio luminoso incidente, e si effettua in diverse direzioni , mentre la riflessione speculare ha luogo soprattutto secondo una direzione di riflessione simmetrica alla direzione incidente rispetto alla normale superficie di riflessione.
Secondo 1 ' invenzione, 1 'apparecchio per quantificare, in particolare in vivo, il comportamento della pelle, sulla quale è stato eventualmente applicato un prodotto cosmetico, nei confronti di una radiazione solare è idoneo ad attuare un procedimento in cui si illumina una zona della pelle da esaminare con una radiazione UVA, e che si misura l ’ intensità della radiazione UVA riflessa secondo un angolo differente dall ’angolo di riflessione speculare in modo da eliminare al massimo la riflessione speculare e valutare soprattutto la riflessione diffusa.
Vantaggiosamente, si dirige il fascio incidente di radiazione UVA secondo una direzione normale alla zona da esaminare e si misura l'intensità della radiazione UVA riflessa secondo una direzione di 45° rispetto alla direzione incidente .
Preferibilmente, si illumina una zona di pelle da studiare per un tempo limitato, in particolare inferiore a 1 minuto .
L'invenzione è pure relativa ad un apparecchio per la applicazione del procedimento definito in precedenza.
Un tale apparecchio è caratterizzato dal fatto che comprende una sorgente di radiazione UVA disposta in modo che il suo fascio sia diretto verso la zona della pelle da studiare ed almeno un fotorecettore di riflessione disposto in modo da ricevere la radiazione UVA riflessa dalla pelle secondo un angolo che permette di eliminare al massimo la riflessione speculare e di apprezzare soprattutto la riflessione diffusa.
Preferibilmente, l'asse della sorgente luminosa è disposto ortogonalmente alla zona della pelle da studiare mentre il o ogni fotorecettore di riflessione è orientato secondo un angolo di circa 45° rispetto all'asse della sorgente luminosa.
Questa sorgente luminosa è vantaggiosamente costituita da una lampada ad alogeno direttiva, il cui spettro è largo e la resa elevata per un basso ingombro. Questa lampada produce una illuminazione diffusa.
La lampada è combinata con un filtro UVA atto a lasciare passare solo la radiazione UVA. Questo filtro UVA è vantaggiosamente quello noto sotto il riferimento UG-11 della società SCHOTT.
Preferibilmente, divesi fotorecettori di riflessione sono previsti per misurare l'intensità riflessa, questi fotorecettori essendo disposti intorno all'asse della sorgente luminosa, con distanze angolari regolari. I fotorecettori di riflessione per la radiazione UVA possono in particolare essere in numero di otto.
L'apparecchio comprende mezzi fotorecettori incidenti atti a misurare l'intensità della luce emessa dalla sorgente, per permettere un paragone con l'intensità della luce riflessa.
I fotorecettori incidenti come pure i fotorecettori di riflessione sono in particolare costituiti da fotodiodi sensibili agli UVA; se questi fotodiodi non sono già dotati di filtri UVA e anticalorifici, tali filtri saranno disposti sul tragitto della luce incidente, al fine di lasciare passare solo la luce UVA da una parte ed evitare un riscaldamento del diodo d'altra parte. I fotorecettori possono pure essere costituiti da fotoresistenze sensibili agli UVA.
L'apparecchio comprende, preferibilmente, una testa comprendente un contenitore cilindrico dotato, nella parte alta, di una lampada ad alogeno e, nella sua metà inferiore di un supporto per i fotorecettori incidenti innestati in una parete cilindrica di detto supporto ed orientati radialmente, per il filtro UVA disposto contro una strozzatura del supporto e per un manicotto che comprende passaggi cilindrici inclinati regolarmente ripartiti corrispondente ai fotorecettori di riflessione.
L'apparecchio comprende una minuteria, in particolare comandata da un pulsante, atto ad accendere la sorgente luminosa per un tempo relativamente corto, in particolare compreso tra uno e trénta secondi . L'apparecchio comprende mezzi di memorizzazione, dotati di visualizzatori numerici , atti ad immagazzinare ed a visualizzare le informazioni relative da una parte all ' intensità emessa, e dall 'altra, all 'intensità riflessa, prima dell ’estinzione della sorgente.
Mezzi di calcolo sono previsti per l ’apparecchio per stabilire, partendo da queste informazioni , mediante paragone con una scala definita preliminarmente, una percentuale di riflessione della radiazione UVA.
L’invenzione riguarda pure applicazioni dell 'apparecchio definito in precedenza.
Una prima applicazione consiste nel quantificare il potere di riflessione di una radiazione IVA da parte della pelle secondo il prototipo del soggetto.
Si è cosi potuto stabilire una correlazione significativa tra la percentuale di riflessione da parte della pelle e il fototipo attribuito.
Un'altra applicazione consiste nel quantificare il potere protettore contro la radiazione solare di un prodotto applicato sulla pelle, come pure la sua persistenza e la sua rimanenza dopo stress meccanici, biologici, chimici o qualsiasi altro avvenimento che può alterare la presenza del prodotto sulla pelle.
Infine, il procedimento secondo l'invenzione permette di determinare l'indice di protezione di un prodotto nei confronti degli UVA tramite il potere di riflessione di questo prodotto misurato con l'apparecchio conforme all'invenzione. Esistono attualmente due metodi per valutare il coefficiente di protezione di una sostanza nei confronti degli UVA. Tuttavia, hanno entrambi importanti inconvenienti: infatti, il primo (metodo eritematogeno fototossico) richiede l'impiego locale di una sostanza fototossica e non permette la lettura immediata; il secondo (metodo che favorisce la pigmentazione fotoossidativa) è applicabile solo ad alcuni fototipi, e la lettura della risposta pigmentaria è resa delicata a causa dell'eritema termico.
L'invenzione consiste, a parte le disposizioni esposte sopra, in un certo numero di altre disposizioni di cui si parlerà in modo più esplicito qui a seguito a proposito di un esempio di realizzazione descritto con riferimento ai disegni allegati ma che è per nulla limitativo.
La figura 1, di questi disegni, è uno schema semplificato di un apparecchio conforme all'invenzione.
La figura 2 è uno schema che illustra i diversi fenomeni di riflessione e di diffrazione di un fascio di luce che cade su una zona della pelle.
La figura 3 è una sezione assiale verticale di una realizzazione di una testa di apparecchio conforme all'invenzione .
La figura 4 è uno schema sinottico di circuiti elettronici, di un apparecchio secondo l'invenzione, associati alla testa della figura 3.
La figura 5 è un grafico che illustra la ripartizione spettrale della luce incidente, dopo aver attraversato un filtro UVA, le lunghezze d'onda espresse in nm (nanometri) essendo portate in ascissa, mentre l'intensità è portata in ordinata.
La figura 6 è un grafico che illustra l'effetto di rimanenza di un prodotto .
La figura 7 infine è un grafico che illustra una classificazione in fototipi.
Riferendosi ai disegni, in particolare alla figura 1, si può vedere che un apparecchio A, secondo l'invenzione, che permette di quantificare il comportamento della pelle nei confronti della radiazione solare, comprende una sorgente 1 di radiazione UVA costituita da una lampada ad alogeno direzio naie 2, con lo spettro largo, combinata con un filtro UVA 3 disposto sul tragitto della luce incidente ed atto a lasciare passare solo la luce UVA.
Un tale filtro può essere per esempio quello indicato dal riferimento UG-11 della società SCHOTT.
Lo spettro della luce incidente, che proviene dalla lampada ad alogeno 2, dopo aver attraversato il filtro 3, è illustrato sulla figura 5-che rappresenta 1'intensità portata in ordinata in funzione della lunghezza d'onde portata in ascissa. Si vede che l'intensità del fascio incidente è concentrata nella zona di lunghezze d'onde 320 nm-400 nm che corrisponde agli UVA.
La lampada ad alogeno 2 presenta diversi vantaggi rispetto alle lampade a radiazione UV classiche. La lampada ad alogeno è di dimensione ridotta e funziona a bassa tensione, il che semplifica i problemi di isolamento. La lampada 2 produce una illuminazione diffusa ripartita su una superficie di circa 1 cm , corrispondente alla superficie 4 della pelle esaminata.
Gbntrariamente alla lampada ad alogeno, le lampade UV classiche sono generalmente di dimensione rilevante e peraltro pericolose a causa degli UVC residui. Inoltre, le lampade classiche UV richiedono una tensione rilevante che genera problemi di isolamento.
La messa in marcia della lampada 2 può essere comandata da un pulsante 5 che fa scattare una minuteria 6 che assicura l'alimentazione della lampada 2 per un tempo limitato e regolabile vantaggiosamente compreso fra 1 e 30 secondi.
L'asse X della lampada 2 è disposto ortogonalmente alla zona 4 della pelle da studiare.
Almeno un fotorecettore incidente 7 è previsto per misurare l'intensità emessa dalla lampada 2 e ricevere una parte del fascio di luce incidente.
I fotorecettori 7 sono vantaggiosamente costituiti da fotodiodi sensibili agli UVA. Se questi non sono già stati dotati di filtri UVA e anticalorifici, tali filtri saranno disposti sul tragitto della luce incidente al fine da una parte, di lasciare passare solo la luce UVA e, d'altra parte, di evitare un riscaldamento del diodo.
Come variante, i fotorecettori incidenti 7 possono essere costituiti da fotoresistenze sensibili agli UVA, già dotate di un filtro UVA e anticalorifico.
L'apparecchio comprende un gruppo elettronico 8 di cui un terminale permette di mettere sotto tensione il fotorecettore 7 tramite una linea di collegamento 9; un altro terminale del gruppo 8 è collegato al terminale sotto tensione del fotorecettore 7 con una resistenza elettrica 10 che permette di ottenere un segnale rappresentativo dell'intensità luminosa incidente che cade sul fotorecettore 7. L'altro terminale del fotorecettore 7 è collegato alla massa.
Almeno un fotorecettore di riflessione 11 è previsto per misurare l'intensità della radiazione UVA, riflessa dalla superficie 4 secondo un angolo r che permette di eliminare al massimo la riflessione speculare e di apprezzare soprattutto la riflessione diffusa.
L'angolo r fra la direzione del fotorecettore 1 e la normale alla superficie 4 è differente dall'angolo di riflessione speculare che, nell'esempio considerato, è nullo poiché la direzione dell'asse del fascio incidente è normale alla superficie 4.
Si ricorda che la riflessione speculare è massima per un angolo di riflessione uguale all'angolo di incidenza.
L'angolo r fra la direzione dell'asse del fotorecettore di riflessione 11 e la normale alla superficie 4 è preferibilmente uguale o vicino a 45°, il che permette di apprezzare soprattutto la riflessione diffusa.
Il fotorecettore 11 è collegato (in forma simile al fotorecettore 7) a terminali del gruppo elettronico 8 con un collegamento 9a ed una resistenza 10a, ed alla massa.
Ci si riferisce ora allo schema della figura 2 che illustra i fenomeni di riflessione e di riemissione al livello di una zona 4 della pelle costituita, quando si passa dallo esterno all'interno, dallo strato corneo 12, dell'epiderme viva 13 e del derma 14.
Quando un fascio di luce 15 raggiunge la superficie della zona 4,una parte 16 è riflessa,, dallo strato corneo 12, sotto un angolo di riflessione uguale all'angolo di incidenza. Un'altra parte 17 penetra nella pelle dove subisce fenomeni di diffrazione e di assorbimento. Una frazione 18 è riemessa sotto un angolo differente da quello della riflessione speculare, dall'epidermide. Un'altra frazione 19 corrispondente soprattutto alla riflessione diffusa, è riemessa dal derma. Sono queste frazioni 18 e 19 che sono considerate soprattutto dall'apparecchio A conforme all'invenzione. E1 stato messo in evidenza che queste frazioni 18 e 19, per una radiazione UVA incidente, permettono di valutare bene il comportamento della pelle nei confronti della frazione UVA della radiazione solare.
Si è constatato che con un apparecchio conforme all'invenzione l'intensità misurata della riflessione diffusa permette di assicurare una quantificazione del comportamento della pelle che permette di trovare e di precisare una classificazione di fototipi legata a quella ricordata prima.
La figura 3 illustra una realizzazione di una testa di apparecchio conforme all'invenzione. Questa testa comprende un contenitore cilindrico 20 dotato, nella parte alta, della lampada ad alogeno 2, disposta coassialmente al contenitore. Il contenitore 20 è dotato, nella parte alta, di un ventilatore 21 e di aperture che permettono di stabilire una circolazione d'aria di raffreddamento, all'interno del contenitore.
Un supporto 22 la cui forma è visibile dalla figura 3, è previsto nella metà inferiore del contenitore 20 per supportare, sostanzialmente a metà lunghezza, i fotorecettori incidenti 7 innestati in una parete cilindrica del supporto 22 ed orientati radialmente. Questi fotorecettori 7 sono in numero di due regolarmente distanziati e permettono di misurare l'intensità della luce incidente.
L'estremità superiore del supporto 22 circonda la lampada 2 ed è dotato di fori 22a per una circolazione d'aria.
Il filtro UVA 3 è disposto ortogonalmente all'asse del contenitore 20 ed è mantenuto contro una strozzatura 23 del supporto 22 dal lato dei fotorecettori 7 opposto alla lampada 2. Un manicotto 24 è montato nella strozzatura 23 e comprende un passaggio cilindrico centrale 25 di diametro più ridotto che limita l'apertura del fascio incidente sulla superficie 4. Il manicotto 24 comprende otto passaggi cilindrici 26 inclinati a 45°rispetto.al suo asse, regolarmente ripartiti. Questi passaggi 26 sono diretti verso l'estremità inferiore del manicotto 22 formata da una specie di rondella spessa 27 che comprende un'apertura centrale 28 di diametro ridotto, per esempio dell'ordine di un centimetro. Questa apertura 28 è atta ad essere applicata contro la superficie 4 da esaminare e a determinare la zona sulla quale si effettua la misura.
Otto fotorecettori di riflessione 11 sono ripartiti regolarmente attorno all'asse del contenitore 20 e sono disposti in alloggiamenti 29 previsti sul supporto 22 in vicinanza del fondo dei passaggi 26. Gli assi dei fotorecettori 11 sono situati su un cono di rivoluzione che presenta l'angolo r = 45° come semi-angolo alla sommità e ad asse coincidente con quello del contenitore 20.
Un cavo 30 penetra radialmente nella parte alta del contenitore 20 e comprende i conduttori per l'alimentazione elettrica della lampada 2, e per i collegamenti tra i differenti fotorecettori 7 e 11 e i mezzi elettronici 8 il cui schema è dato sulla figura 4.
Il pulsante 5, che comanda l'accensione della lampada 2, è pure previsto nella parete cilindrica del contenitore 20, nella parte alta, in modo da sporgere radialmente.
I mezzi elettronici 8, come illustrato sulla figura 4, comprendono un gruppo 31 per l'alimentazione dei fotorecettori 7 ed li; questo gruppo 31 assicura pure l'alimentazione e il controllo dei circuiti di visualizzazione 32, 33 rispettivamente per il flusso riflesso e per il flusso incidente.
L'alimentazione dei fotorecettori di riflessione 11 è assicurata tramite un circuito condizionatore 34 che comprende inoltre un amplificatore atto a ricevere era semplificare il segnale che proviene dai fotorecettori 11 e ad inviare(in uscita, questo segnale rappresentativo dell'intensità riflessa sui mezzi di visualizzazione 32 e su un terminale di un connettore 35. Mezzi 36, 37, costituiti in particolare da potenziometri, sono previsti per la regolazione dello spostamento e del guadagno dell'amplificatore del circuito condizionatore 34.
Un circuito condizionatore 38, simile al circuito 34, è previsto per alimentare i fotorecettori 7 e trattare il segnale prodotto da questi fotorecettori per inviare questo segnale sui mezzi di visualizzazione 33 del flusso incidente e su un altro terminale del connettore 35. Potenziometri 39, 40 sono previsti per la regolazione dello .spostamento e del guadagno del circuito condizionatore 38.
I circuiti 34 e 38 sono collegati a terminali di un connettore 41 a loro volta destinati ad essere collegati ai fotorecettori rispettivi. Un circuito 42 è previsto per il comando della lampada 2. Questo circuito può comprendere una minuteria fatta scattare dal pulsante, due terminali di questo circuito essendo collegati a terminali connettori 41. Questo circuito 42 comprende un'uscita collegata ad un circuito 43 di regolazione dell'intensità della corrente di alimentazione della lampada 2. L'alimentazione di questa lampada 2 si effettua tramite un circuito 44, sotto controllo del circuito 43. L'alimentazione elettrica del ventilatore 21 è pure assicurata dal circuito 44 di cui due terminali sono collegati al connettore 41.
II circuito 43 di regolazione della lampada è collegato ad un terminale del connettore 35, come pure il circuito di comando della lampada 42. Il connettore 35 è previsto per essere collegato ad un mini-ordinatore che assume quindi il compito della gestione delle misure e del funzionamento dello apparecchio secondo l'invenzione.
Questo apparecchio permette l'applicazione del procedimento dell'invenzione, nella forma seguente.
Come illustrato sulla figura 3, la testa dell'apparecchio è applicata contro la zona 4 della pelle da studiare.
Si fa quindi scattare una misura spingendo sul pulsante 5, il che provoca l'irradiazione, con UVA, della zona 4 e la misura della quantità di luce riflessa, con visualizzazione dei risultati. Questo metodo di misura è semplice, non invasivo, e può applicarsi sia in vivo che in vitro per apprezzare il comportamento della pelle nei confronti della radiazione solare, in particolare nei confronti degli UVA.
Sono possibili numerose applicazioni.
L'apparecchio permette, per esempio, di quantificare il potenziale protettore di un prodotto destinato ad essere applicato sulla pelle, la sua persistenza e la sua rimanenza.
Si da qui a seguito un risultato di prove di misure effettuate, in collegamento con lo schema della figura 6. Le misure avevano lo scopo di determinare il potere protettore UVA di un fondo tinta e la persistenza di questo potere nel corso del tempo. Il potere protettore è stato stimato dallo apparecchio conforme all'invenzione, in vivo, rilevando la percentuale di riflessione della pelle del viso truccato. Il protocollo delle misure è stato il seguente.
Una misura di riflessione è stata effettuata sulla pelle nuda senza trucco, ne prodotti di bellezza, al momento TO. La pelle del viso è quindi stata truccata con il fondo tinta con la quantità di 1 mg/cm .
Quindici minuti dopo l'applicazione, poi due ore, quattro ore e sei ore più tardi, sono state effettuate ,misure di riflessione.
Lo studio è stato condotto su sette modelli di fototipi II e III (vedere più avanti). Il parametro registrato, al momento delle misure, è stato la percentuale di riflessione. Questa percentuale è stata calcolata partendo dalle misure della pelle del soggetto tenendo conto della curva di taratura dell'apparecchio. Questa curva è ottenuta mediante misure di taratura di indici di riflessione diversi. Questo parametro corrisponde alla capacità della superficie misurata a riflettere la radiazione UVA emessa dalla lampada 2 e filtrata da 3.
I risultati sono presentati nella tabella qui sotto:
TEMPI % DI RIFLESSIONE TO 32 ,28
T15mn 29,59
T2h 29,51
T4h 30,82
T6h 31,77
Se la superficie della pelle è ricoperta da un prodotto capace di assorbire i fotoni, la percentuale di riflessione diminuirà rispetto a questa stessa superficie nuda. E' proprio quanto si è constatato.
Un'analisi di varianza seguita da un paragone multiplo indica da una parte che il trucco con il fondo tinta persiste nell 'UVA sino a T4h.
Tuttavia, solo il paragone tra il T15 mn dopo applicazione e il T6h rivela una differenza significativa.
Inoltre, il paragone tra la pelle nuda e la pelle truccata nel corso del tempo indica una differenza significativa del potere di riflessione UVA per i tempi T15 mn dopo applicazione e T2h.
I risultati di queste prove, riassunti dallo schema della figura 6, dove il tempo è portato in ascissa e il potere di riflessione in ordinata, permettono di concludere che il trucco della pelle del viso con il fondo tinta persiste, in vivo, sino al tempo di T4h.
II potenziale di filtrazione della radiazione UVA della pelle .del viso truccato è aumentato significativamente per la presenza del fondo tinta 15 minuti e due ore dopo applicazione. Questo risultato conferma che il prodotto provato è atto a proteggere la pelle del viso e costituisce un elemento di lotta contro 1'invecchiamento cutaneo provocato in particolare dagli UVA della radiazione solare.
Un'altra applicazione permette di quantificare l'attitudine spontanea della pella a riflettere gli UVA secondo i fototipi.
Si da, qui a seguito, la classificazione abituale dei fototipi, che non risulta in verità da una quantificazione ma da osservazioni qualitative e arbitrarie.
I segni utilizzati nella tabella indicano, secondo il loro numero, l'importanza, per il fototipo considerato, del parametro della colonna in causa.
Questi fototipi corrispondono ad una classificazione secondo il comportamento della pelle nei confronti della radiazione solare.
Foto Capelli Carnagione Efelidi Colpo di Abbronzatura tipo sole
bianchi albini 0 costante ++
rossi lattea ++ costante +
II biondi chiara + costante leggera IIIA biondi chiara frequente chiara o IIIB castani olivastra frequente scura IV bruni olivastra raro scura bruni olivastra eccezionale molto scura VI neri nera assente nera E' stato effettuato uno studio su un gruppo di 31 persone appartenenti ai fototipi II, III e IV misurando il potere di riflessione in UVA con un apparecchio conforme all'invenzione.
I risultati di questo studio sono rappresentati schematicamente sulla figura 7 da tre punti che rappresentano i valori medi per i fototipi II, III e IV, distanziati secondo l’asse delle ascissi.
La media per il fototipo II si stabilisce ad un valore di 35,6% di riflessione.
Per il fototipo III, la media si stabilisce al 32,88%. Per il fototipo IV la media si stabilisce al 29,65%.
Più il fototipo è elevato,più la riflessione diffusa è bassa, poiché i soggetti di fototipo elevato hanno un'epidermide ricca di melanine più atte ad assorbire la radiazione uv.
Questo studio permette quindi didifferenziare quantitativamente i fototipi; infatti, l’apparecchio quantifica·l’attitudine della pelle a reagire agli UV e questa quantificazione è indipendente dalle valutazioni qualitative.
L'apparecchio conforme all’invenzione è portatile e permette di effettuare misure rapidamente senza difficoltà, in vivo o in vitro. Il supporto può essere biologico (strato corneo, unghie) o chimico (acetato di cellulosa, fogli di collagene).

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchio per l’applicazione di un procedimento per quantificare il comportamento della pelle, sulla quale sia stato eventualmente applicato un prodotto cosmetico, nei confronti della radiazione solare, caratterizzato dal fatto che comprende una sorgente (1) di radiazione UVA disposta in modo che il suo fascio sia diretto verso la zona (4) di pelle da studiare ed almeno un fotorecettore di riflessione (11) disposto in modo da ricevere la radiazione UVA riflessa dalla pelle secondo un angolo (£) diverso dall’angolo di riflessione speculare che permette di eliminare al massimo la riflessione speculare e di valutare soprattutto la riflessione diffusa.
  2. 2. Apparecchio secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che l ’asse (X) della sorgente luminosa è posto ortogonalmente alla zona (4) della pelle da studiare mentre il o ogni fotorecettore di riflessione (11) è orientato secondo un angolo di circa 45‘ rispetto all 'asse (X) della sorgente luminosa.
  3. 3. Apparecchio secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che la sorgente luminosa (1) è costituita da una lampada ad alogeno (2) , il cui spettro è largo e la resa elevata per un basso ingombro, la suddetta lampada ad alogeno (2) producendo una illuminazione diffusa.
  4. 4. Apparecchio secondo la rivendicazione 3 , caratterizzato dal fatto che la lampada ad alogeno (2) è combinata con un filtro UVA (3) atto a lasciare passare solo la radiazione UVA.
  5. 5. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 4, caratterizzato dal fatto che diversi fotorecettori di riflessione (11), in particolare otto,sono previsti per misurare l’intensità riflessa, questi fotorecettori (11) essendo disposti attorno all'asse della sorgente luminosa,con distanze angolari regolari.
  6. 6. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 5,caratterizzato dal fatto che comprende mezzi fotorecettori incidenti (7) atti a misurare l’intensità della luce emessa dalla sorgente (1).
  7. 7. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 5, caratterizzato dal fatto che comprende una testa comprendente un contenitore cilindrico (20) dotato, nella parte alta di una lampada ad alogeno (2) e,nella sua metà inferiore di un supporto (22)per i fotorecettori incidenti (7) innestati in una parete cilindrica di detto supporto (22) ed orientati radialmente, per il filtro UVA (3) disposto contro una strozzatura (23) del supporto (22) e per un manicotto (24) che comprende passaggi cilindrici inclinati (26) regolarmente ripartiti corrispondente ai fotorecettori di riflessione (11).
  8. 8. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 7, caratterizzato dal fatto che comprende una minuteria (6), in particolare comandata da un pulsante (5), atta ad accendere la sorgente luminosa (1) per un tempo relativamente corto.
  9. 9. Apparecchio secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di memorizzazione, dotati di visualizzatori numerici ( 32 , 33) , atti ad immagazzinare ed a visualizzare le informazioni relative da una parte dell ' intensità emessa e, d'altra parte , all ’ intensità riflessa, prima dell ’estinzione della sorgente ed i mezzi di calcolo per stabilire , partendo da queste informazioni , per paragone con una scala definita preliminarmente , una percentuale di riflessione della radiazione UVA.
  10. 10. Applicazione di un apparecchio secondo una delle rivendicazioni 1 a 9 , per stabilire una classif icazione quantificata della pelle legata ai fototipi .
  11. 11. Applicazione di un apparecchio secondo una delle rivendicazioni 1 a 9 , alla quantificazione del potere protettore contro la radiazione solare di un prodotto applicato sulla pelle, della sua persistenza e ella sua rimanenza.
  12. 12. Applicazione di un apparecchio secondo una delle rivendicazioni 1 a 9 , alla determinazione dell ’ indice di protezione di un prodotto nei confronti degli UVA.
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