IT9017712A1 - Derivati polifunzionali delle ciclodestrine - Google Patents

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Luca Bemporad
Emo Chiellini
Antone Salvatore D
Roberto Solaro
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Emo Chiellini
Roberto Solaro
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    • C08ORGANIC MACROMOLECULAR COMPOUNDS; THEIR PREPARATION OR CHEMICAL WORKING-UP; COMPOSITIONS BASED THEREON
    • C08BPOLYSACCHARIDES; DERIVATIVES THEREOF
    • C08B37/00Preparation of polysaccharides not provided for in groups C08B1/00 - C08B35/00; Derivatives thereof
    • C08B37/0006Homoglycans, i.e. polysaccharides having a main chain consisting of one single sugar, e.g. colominic acid
    • C08B37/0009Homoglycans, i.e. polysaccharides having a main chain consisting of one single sugar, e.g. colominic acid alpha-D-Glucans, e.g. polydextrose, alternan, glycogen; (alpha-1,4)(alpha-1,6)-D-Glucans; (alpha-1,3)(alpha-1,4)-D-Glucans, e.g. isolichenan or nigeran; (alpha-1,4)-D-Glucans; (alpha-1,3)-D-Glucans, e.g. pseudonigeran; Derivatives thereof
    • C08B37/0012Cyclodextrin [CD], e.g. cycle with 6 units (alpha), with 7 units (beta) and with 8 units (gamma), large-ring cyclodextrin or cycloamylose with 9 units or more; Derivatives thereof

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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di breveto per invenzione averne pei uioio:
derivati polifunzionali delle ciclodestrine”
RIASSUNTO
Ciclodestrine α, β e γ, modificate per via chimica attraverso reazione' di graffaggio con epossidi di polioli protetti e con epossidi contenenti un residuo idrosolubile di tipo 2-pirrolidonile. I materiali otenuti contengono quantità variabili tra 0 ed 1 gruppo modificante per anello glucosidico. La deprotezione selettiva dei gruppi modificanti, condotta in condizioni tali da non pregiudicare la struttura del nucleo ciclodestrinico, permette di ottenere derivati delle ciclodestrine idrosolubili ed a grado di lipofilia variabile con lo stato di avanzamento della reazione. Le caratteristiche dei materiali preparati offrono notevoli possibilità nella formazione di addotti con molecole idrofobe, generalmente insolubili in acqua, di tipo sintetico e naturale, biologicamente attive per applicazioni come farmaci, vaccini e fitofarmaci.
La presente invenzione riguarda la preparazione di nuovi derivati polifunzionali delle ciclodestrine, otenuti di preferenza mediante reazioni di graffaggio di eteri glicidici di polioli funzionali protetti, seguite da reazioni di deprotezione (Schema). Le condizioni di deprotezione sono state opportunamente pilotate in modo da non alterare la struttura del nucleo ciclodestrinico e da permettere rottenimento di una serie di derivati a diverso grado di deprotezione e quindi di bilancio idrofobo/idrofilo.
Le ciclodestrine sono oligomeri ciclici del
glucosio costituiti da sei (a -ciclodestrina),
sete (β-ciclodestrina) ed oto (y-ciclodestrina)
anelli glucosidici legati mediante legami
glicosidici a( l → 4). La struttura della
β-ciclodestrina viene riportata come esempio.
Da un punto di vista topologico le
ciclodestrine possono essere rappresentate
schematicamente con una figura toroidale in cui lungo la circonferenza di base maggiore sono disposti i gruppi ossidrilici secondari, lungo quella minore si trovano invece quelli primari. AlPintemo del toroide non sono presenti gruppi ossidrilici, per cui la cavità delle ciclodestrine risulta essere un ambiente idrofobico.
Nello stato idratato le cavità delle α-, β- e γ-ciclodestrine sono riempite rispettivamente con 6, 11 e 17 molecole di acqua [J.Pitha, J.Milecki, H.Fales, L.Pannell, K.Uekama, hit. J Pharm. 29, 73 (1986)], che possono essere sostituite con guadagno energetico da molecole o porzioni di molecole organiche non polari, purché di opportune dimensioni.
Le ciclodestrine vennero isolate per la prima volta da A. Villiers [C. R. Acad. Sci. 112, 536 (1891)] nel 1891 e furono caratterizzate come oligosaccaridi ciclici da F.Schardinger [F.Schardinger, Wicn Klin. Wochenschr. 17, 207 (1904)] nel 1904. Esse si formano durante la degradazione enzimatica dell’amido da parte di un’amilasi batterica nota come ciclodestrina glucosil transferasi. Tale enzima converte l’amido, un polisaccaride lineare costituito da unità glucosidiche con concatenamento a(l→ 4) e disposte in forma elicoidale con sei unità per spira, in una miscela di destrine (oligomeri del glucosio) lineari e cicliche. L’isolamento delle ciclodestrine dall’ idrolizzato dell’amido può essere effettuato sfruttando la loro capacità di formare complessi di inclusione con vari composti organici. Trattando la miscela di destrine con tetracloroetano si ha la precipitazione dei corrispondenti complessi cristallini delle ciclodestrine, mentre le destrine lineari rimangono in soluzione. Le tre ciclodestrine α, β e γ possono poi essere separate I’una dall’altra grazie alla loro selettività dimensionale nella formazione dei complessi con idrocarburi aromatici. Un accorgimento che consente di aumentare la resa in una delle tre ciclodestrine consiste nel fare avvenire la degradazione enzimatica dell’amido in presenza di agenti precipitanti selettivi.
Studi tossicologici effettuati sulle ciclodestrine hanno messo in evidenza che queste si accumulano nell’organismo in maniera analoga all’amido [G.H.Andersen, F.J.Robbins, F.J.Domingues, R.G.Moores, C.L.Long, Toxicol. Appi. Pharmacol. 5, 257 (1963)], anche se rispetto a quest’ultimo sono degradate ad una velocità inferiore. La somministrazione orale di ciclodestrine è innocua, mentre per via parenterale livelli dello 0,5%o riferiti al peso corporeo risultano letali [A.Mifune, J. Synth. Org. Chem. Jap. 32, 889 (1974); T.Makita, N.Koshima, Y.Ashimoto, H.Ide, M.Tsuji, Y.Hujisaki, Pharmacometrìcs 10, 499 (1975); J.Szejtli, G. Sebestyen, Starke 3 1 , 385 (1979)]. La tendenza delle ciclodestrine a cristallizzare viene indicata come la causa prima della nocività ai livelli indicati.
Come precedentemen innato, la proprietà di maggior interesse delle ciclodestrine è la loro abilità nel formare composti di inclusione con una grande varietà di molecole apolari o idrofobiche, ospitandole nella loro cavità; l’uso di tali agenti complessanti in campo farmaceutico per migliorare proprietà, stabilità e gusto di prodotti medicinali è subito apparso allettante [“Cyclodextrin and congeners as drug carriers ”, Macrochem Co., Internai Report, 1989; W.Saenger, Angew. Chem. Int. Ed. Engl. 19, 344 (1980)]. I possibili vantaggi di una tale complessazione sono:
-composti liquidi possono essere trasformati in forme cristalline più idonee alla lavorazione,
- composti volatili possono essere stabilizzati contro perdite dovute ad evaporazione,
-l’inclusione può proteggere composti sensibili all’aria dall’ossidazione, - sapori ed odori sgradevoli possono essere mascherati,
- composti incompatibili possono essere mescolati se uno dei componenti è protetto mediante la formazione di un complesso di inclusione, - sostanze poco solubili in acqua possono essere trasportate in fase acquosa e la loro velocità di dissoluzione può essere incrementata, - la realizzazione di forme farmaceutiche a rilascio controllato e mirato in cui per effetto della microdispersione del principio attivo si ottengono livelli terapeutici ottimali,
- la possibilità delle ciclodestrine di essere metabolizzate senza lasciare residui tossici.
La stechiometria dei complessi molecolari farmaco/CD, che è generalmente 1:1, 2:1 o 1:2, può costituire invece una limitazione notevole.
Infatti, a causa del peso molecolare piuttosto elevato delle ciclodestrine, questa stechiometria in qualche modo limita la quantità di farmaco che può essere essere somministrata mediante l’uso di compresse di dimensioni normali. Un’altra limitazione è legata alla stabilità del complesso farmaco/CD. II valore della costante di associazione dei complessi di inclusione deve essere abbastanza elevato in maniera tale che solo piccole percentuali del farmaco si trovino allo stato libero e siano quindi suscettibili di idrolisi o di causare effetti collaterali. Molti complessi di inclusione presentano costanti di associazione che vanno da meno di 10<2 >M'<1 >a circa IO<4 >M<_ 1>: per la maggior parte delle applicazioni sono utilizzabili solo i complessi per i quali il valore della costante cade intorno all’estremo superiore di tale intervallo.
La modifica chimica delle ciclodestrine su uno o più gruppi ossidrilici si è rivelata la strategia più idonea per soddisfare questa condizione (Solms, U.S. Pat. 3.420.788, Gen. 1969; Parmenter et al., U.S. Pat. 3.453.259, Lug. 1969; Gramen et al., U.S. Pat. 3.459.731, Ago 1969; Brit. Pat.
1.244.990, Set. 1977, Jap. Pat. 82.130.914, Ago. 1982; Szejtli, in “Cyclodextrins and their inclusion complexes”, Akademiai Kiaddo, Budapest, 1982; Pitha U.S. Pat. 4.596.795, Giu 1986; Pitha U.S. Pat.
4.727.064, Feb. 1988; Pitha et al., U.S. Pat. 4.877.774, Ott. 1989).. La ciclodestrina potenzialmente più interessante come agente complessante è, grazie alle dimensioni della cavità ed al minore costo di produzione, la βθϋ, la quale presenta però rispetto alle altre due lo svantaggio di essere molto meno solubile in acqua. La sua metilazione controllata permette di ottenere l’eptakis-(2,6-0-dimetil)^-ciclodestrina (DM-PCD), che non solo risulta notevolmente più solubile in acqua della PCD, ma soprattutto presenta valori della costante di associazione con vari composti farmaceutici che sono mediamente di quattro volte superiori [A.Yoshida, H.Arima, K.Uekama, J.Pitha, hit. J. Pharm. 46, 217 (1988)]. La struttura reale del prodotto sembra più complessa di quella proposta, sia in termini di grado di sostituzione che di disomogeneità molecolare [T.Irie, K.Fukunaga, J.Pitha, K.Uekama, H.M.Fales, E.A.Sokolowski, Carbohydr. Res. 192, 167 (1989)]. Altri derivati ampiamente studiati [J.Pitha, J.Pitha, J. Pharm. Sci. 74, 987 (1985); J.Pitha, C.T.Rao, B.Lindberg, P.Seffers, Carbohydr. Res. 200, 429 (1990)] sono quelli che si ottengono per reazione delle ciclodestrine con composti ossiranici, principalmente ossido di etilene ed ossido di propilene. La 2-idrossipropil-P -ciclodestrina (ΗΡ-βΟϋ) e ridrossietil^-ciclodestrina (ΗΕ-βΟϋ) con gradi di sostituzione non troppo elevati (inferiori a 7) presentano rispetto alla ciclodestrina di partenza una solubilità notevolmente superiore ed una più bassa tossicità con la possibilità di utilizzare dosaggi maggiori prima che si osservino reazioni secondarie LAYoshida, H.Arima, K.Uekama, J.Pitha, ί\ l\ il „
Int. J. Pharm. 46, 217 (1988)]. Le costanti di associazione di queste ciclodestrine con vari farmaci non sono molto dissimili da quelle relative alla PCD. Per quanto riguarda le applicazioni biomediche sono stati fatti studi sul loro uso nella somministrazione di ormoni sessuali per iniezione sottocutanea a ratti e per via sublinguale ed orale ad esseri umani [A.Yoshida, H.Arima, K.Uekama, J.Pitha, hit. J Pharm. 46, 217 (1988); J.Pitha, S.M.Harman, M.E.Michel, J. Pharm. Sci. 75, 987 (1985); T.Taylor, J.Weiss, J.Pitha, Pharm. Res. 6 , 641 (1989); J.Pitha, J. Bioact. Compat. Polym. 3, 157 (1988)]. Mediante somministrazione endovenosa si può inoltre ottenere il trasporto di lipofìli esogeni o endogeni modificati presenti nell’organismo che i trasportatori naturali non sono in grado di riconoscere, consentendone la ridistribuzione e la metabolizzazione [J.Pitha, J. Bioact. Compat. Polym. 3, 157 (1988)]. Le ciclodestrine idrossialchilate appaiono tuttavia meno interessanti della DM-pCD per quanto riguarda l’ottenimento di sistemi a lento rilascio, a causa dei valori generalmente troppo bassi delle costanti di associazione con i principi attivi.
Per reazione della β -ciclodestrina con epicloridrina si ottiene un polimero reticolato che mantiene la capacità complessante della pCD unita ad una molto maggiore idrosolubilità e si presta ad essere utilizzato come efficacie disaggregante di molecole organiche in acqua oltre che come potenziale mezzo per il rilascio di farmaci [N.Kobayashi, H.Shirai, N.Hojo, J. Polym. Sci.:Part C: Polym. Letters 27, 191 (1989)].
Un altro approccio all’ottenimento di derivati delle ciclodestrine prevede modifiche più calibrate dei precursori, sintetizzando prodotti di ben definita formula molecolare. Con opportune condizioni di reazione e procedure di purificazione è infatti possibile ottenere derivati delle ciclodestrine in cui uno o più ossidrili ben definiti in tutta la molecola recano un buon gruppo uscente: sono riportate ad esempio le sintesi della 2-, della 3- e della 6-monotosil-P-ciclodestrina. Questi derivati sono utili precursori per una varietà di composti, suddivisibili in tre gruppi principali: ciclodestrine con catene laterali di varia natura, ciclodestrine legate fra di loro e ciclodestrine recanti un farmaco legato covalentemente. Per quanto riguarda il primo tipo di derivati esiste una larghissima scelta di gruppi laterali utilizzabili, che possono essere legati alla ciclodestrina del gruppo laterale consente di ottenere derivati con le proprietà chimicofisiche desiderate e soprattutto con capacità complessanti ben mirate al tipo di farmaco che deve essere incluso ed al tempo di rilascio che si desidera. Legando invece due molecole di ciclodestrina, eventualmente modificate, con spaziatori di vario tipo e di varia lunghezza si possono ottenere dei derivati in grado di complessare farmaci di dimensioni maggiori. Con procedure analoghe sono ottenibili oligomeri e polimeri delle ciclodestrine. L’uso infine delle ciclodestrine come profarmaci è legato alla possibilità di ancorare covalentemente ai gruppi ossidrilici o ai gruppi reattivi ad essi sostituiti farmaci con gruppi funzionali complementari. L’idrolisi del legame libera il farmaco nella sua forma attiva, con l’instaurarsi dell’usuale equilibrio tra farmaco complessato e farmaco libero.
Vi sono molti altri campi in cui le ciclodestrine ed i loro derivati hanno trovato o possono trovare applicazione. La loro capacità complessante può essere sfruttata ad esempio in agricoltura, per trattamenti con pesticidi ed erbicidi, o per la preparazione di prodotti cosmetici. Anche in campo chimico e biochimico le ciclodestrine hanno trovato impiego, ad esempio nella risoluzione di racemati sia dal punto di vista preparativo che da quello analitico, grazie alla preparazione di fasi stazionarie chirali per gascromatografia e cromatografìa liquida. Ne sono state inoltre evidenziate le proprietà catalitiche o di inibizione per varie reazioni chimiche e biochimiche, per cui hanno trovato uso anche come modelli enzimatici [W.Saenger, Angew. Chem. Int. Ed Engl 19, 344 (1980)].
Attualmente sono in fase di commercializzazione due prodotti basati su idrossipropil derivati della β-ciclodestrina e noti con il nome commerciale di Molecusol, prodotto dalla Pharmatec di Alachua, Florida, ed Encapsulin HPB della Janssen Farmaceutica di Bruxelles, Belgio.
Su queste premesse è scopo della presente invenzione realizzare la preparazione di nuovi derivati delle ciclodestrine che abbiano un carattere idrofilo più marcato ed eventualmente modulabile per via chimica, in quanto strettamente collegato alla rimozione di gruppi protettori idrofobi (isopropilidenici) presenti nei residui di eteri glicidici selettivamente graffati sul gruppo idrossimetilico degli anelli glucosidici. La presenza di gruppi ossidrilici vicinali, in numero di 2, 4 o 6, sui residui ancorati agli anelli glucosidici delle ciclodestrine offre, anche in virtù delle caratteristiche confìgurazionali e stereochimiche a questi connesse, la possibilità di interazioni selettive con siti chirali e consente tra l’altro la chelazione di ioni di metalli pesanti.
Precursori idonei allo scopo sono apparsi gli eteri glicidici dell’isopropilidenglicerolo e di alditoli omologhi a numero di atomi di carbonio dispari, preferibilmente 5 e 7 (pentitoli ed eptitoli) protetti selettivamente con un numero di raggruppamenti isopropilidenici tale da lasciare un solo gruppo ossidrile libero da utilizzare come sito di glicidilazione. Analogo controllo del bilancio idrofobo/idrofìlo è stato ottenuto utilizzando N-glicidil-2-pirrolidone come agente di graffaggio.
La reazione di glicidilazione degli alditoli protetti viene effettuata con epicloridrina in ambiente alcalino, in presenza o meno di tetrabutilammonio bromuro come catalizzatore. Gli eteri glicidici vengono isolati con resa variabile dal 69 al 98%.
Le reazioni di graffaggio sulle ciclodestrine vengono effettuate in ambiente alcalino in atmosfera inerte, preferibilmente a 60°C utilizzando 1 -2 moli di etere glicidico per residuo glucosidico. I prodotti graffati a tenore di graffaggio di 0, 7-1,0 moli di residuo glicidico per mole di residui glucosidici, risultano solubili in cloroformio.
La reazione di rimozione dei gruppi isopropilidenici presenti in catena laterale vengono effettuate in metanolo o in miscele metanolo/acqua in presenza di acidi minerali (HC1, H2SO4) 0 preferibilmente in presenza di una resina solfonica a scambio ionico in forma acida, che può essere facilmente separata dalla ciclodestrina deprotetta per semplice filtrazione. La rimozione completa dei gruppi protettori è ottenuta in tempi variabili dalle 24 alle 100 ore alla temperatura di 45°C, in dipendenza della struttura del prodotto graffato sottoposto a reazione. Aggiustando opportunamente il tempo di reazione e la temperatura, è possibile arrestare la reazione a livelli di deprotezione variabili da 0 a 100%.
Nelle condizioni adottate non si osserva Γ incidenza di reazioni parassite di attacco agli anelli glucosidici della ciclodestrina.
I derivati ottenuti, sia protetti che parzialmente o totalmente deprotetti risultano amorfi e la loro solubilità in acqua aumenta alPaumentare del grado di deprotezione
Gli esempi di graffaggio riportati si riferiscono alla β-ciclodestrina, ma le stesse considerazioni sullo svolgimento delle reazioni di graffaggio e di deprotezione valgono anche per la a- e γ-ciclodestrina
La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo ma non limitativo, con riferimento ad alcune sue forme specifiche di realizzazione, illustrate nei seguenti esempi, che comprendono anche la descrizione della preparazione dei monomeri.
ESEMPI DI PREPARAZIONE DEI MONOMERI GLICIDICI
Esempio 1
1 -0-Glicidil-2,3-0-isopropilidenglicerolo (GIG)
In un pallone a tre colli da 1 litro, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore meccanico furono introdotti in atmosfera di azoto anidro 600 mi di THF anidro e 11,0 g (460 mmoli) di NaH. Alla sospensione furono aggiunti in 1,5 ore, sotto agitazione, 50 mi (380 mmoli) di (R),(S)-isopropilidenglicerolo (Solketal): si osservò la formazione di una sospensione flocculenta di colore grigio. La miscela di reazione venne rifluita per 3 ore.
In un secondo pallone a tre colli da 1 litro, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore meccanico furono introdotti in atmosfera di azoto anidro 70 mi (900 mmoli) di epicloridrina (EPY). Furono poi aggiunti in 3 ore, sotto agitazione, 400 mi della sospensione del sale sodico dell’isopropilidenglicerolo precedentemente preparata (250 mmoli). La miscela di reazione venne mantenuta una notte in agitazione a temperatura ambiente e quindi a riflusso per 6 ore. Dopo raffreddamento a temperatura ambiente, il residuo solido venne rimosso mediante filtrazione e la soluzione limpida venne concentrata all’evaporatore rotante. Il residuo oleoso venne ripreso con cloroformio, lavato ripetutamente con acqua ed infine seccato su sodio solfato anidro. Dopo allontanamento dei prodotti volatili all’evaporatore rotante il residuo venne sottoposto a distillazione sotto vuoto fornendo 33,6 g (resa 71%) di prodotto limpido incolore avente p.eb. 76°C/0,2 mm che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR
Esempio 2
l-0-Glicidil-2,3-0-isopropilidenglicerolo (GIG)
In un pallone a tre colli da 500 mi, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore meccanico vennero posti 100 mi di una soluzione acquosa di NaOH al 50% in peso. Venne poi aggiunta una soluzione di 30,0 g (227 mmoli) di Solketal e 7,4 g (23 mmoli) di tetrabutilammonio bromuro (TBAB) in 90 mi di toluene. La miscela di reazione venne mantenuta in agitazione a temperatura ambiente per un’ora quindi vennero aggiunti sotto agitazione 35 mi (448 mmoli) di EPY. Dopo 26 ore di agitazione a temperatura ambiente la fase organica venne separata da quella acquosa, che venne estratta con piccole porzioni di toluene fresco. Le fasi organiche riunite, seccate su MgSC>4, furono concentrate all’evaporatore rotante. Il liquido oleoso risultante fornì mediante distillazione sotto vuoto 34,3 g (resa 80%) di prodotto limpido incolore avente p.eb. 76°C/0,2 mm che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR.
Esempio 3
O-Glicidil-di-O-isopropilidenxilitolo (XPG)
a) Di-O-isopropilidenxilitolo (XP)
In un pallone a due colli da 2 litri munito di agitatore meccanico furono introdotti in atmosfera di azoto anidro 1,0 litri di acetone e 110 g di ZnCh in polvere. Dopo 2,5 ore di agitazione a temperatura ambiente la sospensione venne lasciata decantare durante la notte e la soluzione acetonica limpida venne sifonata sotto azoto in un pallone a due colli da 2 litri munito di agitatore meccanico. Vennero aggiunti 80,0 g (530 mmoli) di xilitolo e la miscela di reazione venne mantenuta in agitazione a temperatura ambiente per 17 ore. La soluzione acetonica venne poi trasferita in una beuta e vennero aggiunti, all’inizio lentamente, 2 litri di una soluzione acquosa di NaOH al 20% in peso. La fase organica fu concentrata all’evaporatore rotante, ripresa con etere, filtrata e nuovamente ridotta a piccolo volume. La distillazione a pressione ridotta del grezzo fornì complessivamente 95,1 g (resa 78%) di un liquido denso ed incolore avente p.eb. 108-113°C/0,2 mm. L’analisi glc del prodotto rivelò la presenza di tre isomeriri nelle proporzioni approssimate di 12/1/8 in ordine di tempo di ritenzione crescente. La miscela venne caratterizzata mediante spettroscopia IR ed NMR.
In un pallone a tre colli da 1 litro, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore meccanico vennero posti 250 mi di una soluzione acquosa di NaOH al 50% in peso. Venne poi aggiunta una soluzione di 77,0 g (332 mmoli) di XP e 10,6 g (33 mmoli) di TBAB in 200 mi di toluene. La miscela di reazione venne mantenuta in agitazione a temperatura ambiente per un’ora quindi vennero aggiunti sotto agitazione 55 mi (700 mmoli) di EPY. Dopo 28 ore di agitazione a temperatura ambiente la fase organica venne separata da quella acquosa, che venne estratta con piccole porzioni di toluene fresco. Le fasi organiche riunite, seccate su Na2SC>4 anidro, furono concentrate all’evaporatore rotante. Il liquido oleoso risultante fornì mediante distillazione sotto vuoto 83,7 g (resa 87%) di un liquido denso ed incolore avente p.eb. 150-153°C/0,5 mm. L’analisi glc del prodotto rivelò la presenza di due isomeri nelle proporzioni approssimate 1/2 in ordine di tempo di ritenzione crescente. La miscela venne caratterizzata mediante spettroscopia IR ed NMR
Esempio 4
L-O-Glicidil-di-O-isopropilidenarabitolo (APG)
a) L-di-O-isopropilidenarabitolo (AP)
In un pallone a due colli da 1 litro munito di agitatore meccanico furono introdotti in atmosfera di azoto anidro 400 mi di acetone e 50 g di ZnCl2 in polvere. Dopo 2,5 ore di agitazione a temperatura ambiente la sospensione venne lasciata decantare durante la notte e la soluzione acetonica limpida venne sifonata sotto azoto in un pallone a due colli da 1 litro munito di agitatore meccanico. Vennero aggiunti 25,0 g (164 mmoli) di L-(-)-arabitolo e la miscela di reazione venne mantenuta in agitazione a temperatura ambiente per 17 ore. La soluzione acetonica venne poi trasferita in una beuta e vennero aggiunti, airinizio lentamente, 800 mi di una soluzione acquosa di NaOH al 20% in peso. La fase organica fu concentrata all’evaporatore rotante, ripresa con etere, filtrata e nuovamente ridotta a piccolo volume. La distillazione a pressione ridotta del grezzo fornì complessivamente 26,3 g (resa 69%) di prodotto avente p.eb. 92-94°C/0,lmm. Dall’analisi gascromatografica risultò la presenza di tre isomeri nelle proporzioni approssimate 20/10/1 in ordine di tempo di ritenzione crescente. La miscela venne caratterizzata mediante spettroscopia
In un pallone a tre colli da 500 mi, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore meccanico vennero posti 110 mi di una soluzione acquosa di NaOH al 50% in peso. Venne poi aggiunta una soluzione di 23,0 g (99 mmoli) di AP e 3,2 g (9,9 mmoli) di TBAB in 60 mi di toluene. La miscela di reazione venne mantenuta in agitazione a temperatura ambiente per un’ora quindi vennero aggiunti sotto agitazione 18,5 mi (200 mmoli) di EPY. Dopo 42 ore di agitazione a temperatura ambiente la fase organica venne separata da quella acquosa, che venne estratta con piccole porzioni di toluene fresco. Le fasi organiche riunite, seccate su Na2S04 anidro, furono concentrate all’evaporatore rotante. Il liquido oleoso risultante fornì mediante distillazione sotto vuoto 23,0 g (resa 81%) di un liquido oleoso incolore avente p.eb. 110-115°C/0,1 mm. L’analisi gascromatografìca rivelò la presenza di un unico picco slargato. La miscela venne caratterizzata mediante spettroscopia IR ed NMR. IR (film liquido): v = 3052 (v CH epossido), 3000-2800 (v CH alifatici), 1458 (6 CH2 e 6as CH3), 137 CH3), 1250-1040 (v C-O-C), 910 (v C
Esempio 5
N-Glicidilpirrolidone (NGP)
a) Sale potassico del 2-pirrolidone (K-PY)
In un pallone a tre colli da 500 mi, munito di refrigerante a bolle imbuto gocciolatore, furono introdotti in atmosfera di azoto anidro 150 mi di benzene anidro e 21,1 g (540 mmoli) di potassio metallico. Al] sospensione fu lentamente aggiunta, sotto vigorosa agitazione magnetic una soluzione di 50,6 g (580 mmoli) di 2-pirrolidone in 110 mi c. benzene anidro. La miscela fu mantenuta sotto agitazione per tre giorni a temperatura ambiente e per un giorno a 40°C, fmo a completa scomparsa del potassio. Il precipitato formatosi fu quindi filtrato sotto azoto, lavato ripetutamente con benzene anidro ed infine seccato sotto vuoto. Si ottennero 65,0 g (resa 98%) di prodotto solido bianco, pulverulento ed estremamente igroscopico, che venne conservato in ambiente anidro, b) N-Glicidilpirrolidone
In un pallone a tre colli da 500 mi, munito di imbuto gocciolatore e refrigerante a bolle, vennero posti, in atmosfera inerte, 124,0 g (1350 mmoli) di epicloridrina e quindi venne aggiunta lentamente, sotto agitazione magnetica, una sospensione di 65,0 g (530 mmoli) di sale potassico del 2-pirrolidone in 300 mi di tetraidrofurano anidro. La miscela di reazione fu rifluita sotto agitazione per 6 ore, e quindi mantenuta a temperatura ambiente per una notte. Il precipitato inorganico formatosi venne filtrato e lavato con tetraidrofurano; le fasi organiche riunite furono concentrate all’evaporatore rotante ed il residuo fu distillato sotto vuoto. Si ottennero 38,5 g (resa 52%) di un liquido incolore avente p.eb. 97-100°C/0,3 mm. Il prodotto così ottenuto dopo tre giorni di agitazione a temperatura ambiente su di un eccesso di CaH2, fu distillato sotto vuoto (p.eb. 95-96°C/0,2 mm) ed analizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. IR (film liquido): v = 3050 (v CH epossido), 3000-2850 (v CH alifatico), 1680 (v C=0), 1500-1400 (δ CH2 v anello lattamico), 1280 (v C-O-C v anello lattamico), 850 cnr1 (anello epossidico). Λ
, , , pp
PROVE DI GRAFFAGGIO DI ETERI GUCIDICI SU
β -CICLODESTRINA
Esempio 6
Reazione di l-0-glicidil-2,3-0-isopropilidenglicerolo con β-ciclodestrina In un pallone a due colli da 25 mi, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore magnetico, furono disciolti in atmosfera di azoto anidro 3,2 g (2,8 mmoli di residui glucosidici) di β-ciclodestrina (βθϋ) in 8 mi di NaOH acquosa al 12% in peso. Alla soluzione vennero aggiunti goccia a goccia, sotto agitazione, 5,3 g (28,2 mmoli) di GIG.e la miscela di reazione venne mantenuta per un’ora a temperatura ambiente, per 1,5 ore a 60°C e per altre 12 ore a temperatura ambiente. La soluzione venne portata a pH 7-8 per aggiunta di HC1 diluito ed il residuo semisolido rimasto dopo l’allontanamento dell’acqua all’evaporatore rotante venne lavato con etere etilico. Il residuo solido bianco venne disciolto in cloroformio e dopo filtrazione la soluzione cloroformica venne evaporata a pressione ridotta. Si ottennero 5,8 g di prodotto bianco pulverulento che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. L’analisi fH-NMR rivelò un grado di sostituzione medio di 0,7 moli di GIG per mole di residui glucosidici.
Esempio 7
Reazione di O-glicidil-di-O-isopropilidenxilitolo con B-ciclodestrina
In un pallone a due colli da 25 mi, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore magnetico, furono disciolti in atmosfera di azoto anidro 3,2 g (19,8 mmoli di residui glucosidici) di B-ciclodestrina (PCD) in 8 mi di NaOH acquosa al 12% in peso. Alla soluzione vennero aggiunti goccia a goccia, sotto agitazione, 8,0 g (27,8 mmoli) di XPG. Dopo un’ora a temperatura ambiente, 1,5 ore a 60°C e 36 ore a temperatura ambiente la miscela di reazione venne portata a pH 7-8 mediante raggiunta di HC1 diluito. Dopo allontanamento dell’acqua all’evaporatore rotante il residuo solido bianco venne disciolto in cloroformio e dopo filtrazione la soluzione cloroformica venne evaporata a pressione ridotta. Si ottennero 3,9 g di prodotto solido bianco che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. Dall’analisi !H-NMR risultò un grado di sostituzione medio di 0,7 moli di XPG per mole di residui glucosidici.
Esempio 8
Reazione di L-O-glicidil-di-O-isopropilidenarabitolo con β-ciclodestrina In un pallone a due colli da 50 mi, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore magnetico, furono disciolti in atmosfera di azoto anidro 5,9 g (36.4 mmoli di residui glucosidici) di B-ciclodestrina (PCD) in 17 mi di NaOH acquosa al 12% in peso. Alla soluzione vennero aggiunti goccia a goccia, sotto agitazione, 15,0 g (52 mmoli) di APG. Dopo un’ora a temperatura ambiente, 1,5 ore a 60°C e 36 ore a temperatura ambiente la miscela di reazione venne portata a pH 7-8 mediante l’aggiunta di HC1 diluito. Dopo allontanamento dell’acqua all’evaporatore rotante il residuo solido bianco venne disciolto in cloroformio e dopo filtrazione la soluzione cloroformica venne evaporata a pressione ridotta. Si ottennero 8,8 g di prodotto solido bianco che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. Dall’analisi *H-NMR risultò un grado di sostituzione medio di 0,5 moli di APG per mole di residui glucosidici.
Esempio 9
Reazione di N-glicidilpirrolidone con β-ciclodestrina
In un pallone a due colli da 50 mi, munito di refrigerante a bolle, imbuto gocciolatore ed agitatore magnetico, furono disciolti in atmosfera di azoto anidro 7,3 g (44,8 mmoli di residui glucosidici) di β-ciclodestrina in 20 mi di NaOH acquosa al 12% in peso. Alla soluzione vennero aggiunti goccia a goccia, sotto agitazione, 8,1 g (63,9 mmoli) di NPG. Dopo un’ora a temperatura ambiente, 1,5 ore a 60°C e 12 ore a temperatura ambiente la miscela di reazione venne portata a pH 7-8 mediante l’aggiunta di HC1 diluito. La soluzione acquosa venne ridotta di volume, lavata con cloroformio e quindi concentrata all’evaporatore rotante. Il residuo venne disciolto in metanolo, filtrato e la soluzione limpida venne tirata a secco. Si ottennero 10,6 g di solido bianco che venne ulteriormente purificato per precipitazione in etere da soluzione metanolica ed infine caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. Dall’analisi 1H-NMR risultò un grado di tit i di di 08 li di NGP l di id i l idi i
REAZIONI DI DEPROTEZIONE DEI PRODOTTI DI GRAFFAGGIO
SU B-CICLODESTRINA
La deprotezione dei prodotti di graffaggio su β ciclodestrina venne effettuata per riscaldamento di soluzioni in metanolo o in miscele metanolo/acqua di tali composti in presenza di acidi minerali (HC1, H2S04) o preferibilmente di una resina solfonica a base stirene/divinilbenzene (Amberlyst 1 5, forma acida, potere di scambio 4,6 meq/g).
Esempio 10
β-ciclodestrina graffata con 1-O-glicidilglicerolo
In un pallone a due colli da 500 mi munito di refrigerante a bolle vennero disciolti in 250 mi di metanolo, in atmosfera di azoto anidro e sotto agitazione magnetica, 3,0 g di PCD graffata con GIG. Successivamente vennero aggiunti 0,8 g di resina solfonica acida Amberlyst 15. La miscela di reazione venne mantenuta per 24 ore in agitazione a 45°C, dopodiché la resina venne separata per filtrazione ed il solvente venne allontanato all’evaporatore rotante. Dopo essiccamento alla pompa meccanica si ottennero 1,9 g di prodotto bianco pulverulento, che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. Lo spettro 1H-NMR risultava coerente con la totale rimozione dei gruppi isopropilidenici.
Esempio M
<β>-ciclodestrina graffata con O-glicidilxilitolo
In un pallone a due colli da 500 mi munito di refrigerante a bolle vennero disciolti in 250 mi di metanolo, in atmosfera di azoto anidro e sotto agitazione magnetica, 2,0 g di pCD graffata con XPG . Successivamente vennero aggiunti 0,5 g di resina solfonica acida Amberlyst 15. La miscela di reazione venne mantenuta per 39 ore in agitazione a 45°C, dopodiché la resina venne separata per filtrazione ed il solvente venne allontanato all’evaporatore rotante. Dopo essiccamento alla pompa meccanica si ottennero 1,2 g di prodotto bianco pulverulento, che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. Lo spettro <!>H-NMR risultava coerente con la totale rimozione dei gruppi isopropilidenici.
Esempio 12
β-ciclodestrina graffata con L-O-glicidilarabitolo
In un pallone a due colli da 500 mi munito di refrigerante a bolle vennero disciolti in 180 mi di metanolo, in atmosfera di azoto anidro e sotto agitazione magnetica, 2,5 g di pCD graffata con APG . Successivamente vennero aggiunti 2,5 g di resina solfonica acida Amberlyst 15. La miscela di reazione venne mantenuta per 68 ore in agitazione a 45°C, dopodiché la resina venne separata per filtrazione ed il solvente venne allontanato all’evaporatore rotante. Dopo essiccamento alla pompa meccanica si ottennero 1,6 g di prodotto bianco pulverulento, che venne caratterizzato mediante spettroscopia IR ed NMR. Lo spettro
La presente invenzione è stata descritta con riferimento particolare ad alcune forme specifiche di realizzazione ma deve intendersi che variazioni e modifiche potranno essere apportate dagli esperti nel ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione.

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Preparazione di nuovi eteri glicidici di alditoli a numero di atomi di carbonio dispari e maggiore o uguale a cinque, preferibilmente a cinque e sette atomi, per il graffaggio a ciclodestrine a fornire nuovi derivati polifunzionali delle ciclodestrine.
  2. 2. Nuovi derivati polifunzionali delle ciclodestrine, intrinsecamente amorfi e solubili in solventi organici protici ed aprotici, a solubilità modulabile in base al tenore ed al tipo di agente modificante, preparati per reazione di graffaggio con eteri glicidici di alditoli protetti a numero di atomi di carbonio dispari, preferibilmente ma non esclusivamente 3, 5 e 7.
  3. 3. Nuovi derivati polifunzionali delle ciclodestrine con caratteristiche del tipo di quelle rivendicate al punto 2, preparati per graffaggio con miscele di eteri glicidici del punto 1, anche in combinazione con N-glicidil-2-pirrolidone ed epossidi del tipo etilenossido e propilenossido. Nessuna variazione strutturale avviene del nucleo delle ciclodestrine che mantengono le loro proprietà di incapsulamento di molecole idrofobe.
  4. 4. Nuovi derivati polifunzionali delle ciclodestrine a tenore variabile di gruppi ossidrilici presenti nei residui graffati sui gruppi saccaridici. Questo scopo viene raggiunto per rimozione controllata dei gruppi idrofobi presenti sui sistemi modificati di cui ai punti 2 e 3. Nessuna variazione strutturale avviene del nucleo delle ciclodestrine che mantengono le loro proprietà di incapsulamento di molecole idrofobe.
  5. 5. Nuovi derivati polifunzionali delle ciclodestrine con solubilità in acqua variabile da 0 a 200 g per 100 mi di acqua, in dipendenza del grado di funzionalizzazione, idonee alla formazione di complessi di inclusione e rilascio controllato di farmaci ed altri principi attivi idrofobi.
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