IT8020133A1 - Lampada a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione - Google Patents

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IT8020133A1 IT1980A20133A IT2013380A IT8020133A1 IT 8020133 A1 IT8020133 A1 IT 8020133A1 IT 1980A20133 A IT1980A20133 A IT 1980A20133A IT 2013380 A IT2013380 A IT 2013380A IT 8020133 A1 IT8020133 A1 IT 8020133A1
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    • H01J5/46Leading-in conductors

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  • Discharge Lamps And Accessories Thereof (AREA)

Description

DOCUMENTAZIONE
RILEGATA
? LAMPADA A SCARICA, A VAPORI DI MERCURIO, AD ALTA PRESSIONE.?
RIASSUNTO
La presente invenzione si riferisce ad una lampada a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione. Le lampade a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, con aggiunta di un alogenuro metallico raggiungono spesso il termine della durata in modo prematuro per effetto delle dispersioni che si riscontrano in corrispondenza delle rispettive estremit? pinzate o ?gillate.
In conformit? all'invenzione, questo viene impedito per mezzo del rivestimento di un foglio di metallo (14) incorporato sotto forma di un conduttore di corrente di tipo passante, in una estremit? sigillata( 12), con uno strato di un secondo metallo scelto dal gruppo consistente di Ta, Nb, V, Cr, Zr, Ti, Y, La, Se e Hf.
Se una parte (33) di un conduttore esterno di corrente (20), situato nell'estremit? sigillata (12) viene pure realizzato^, almeno in corrispondenza della propria superficie, con l'impiego di uno di questi secondi metalli, viene impedita la fuga dei metalli alcalini dall?atmosfera esistente all'interno del contenitore di scaricai10).
La presente invenzione si riferisce ad una lampada a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, presentante un recipiente di scarica a tenuta di vuoto, realizzato con l'impiego di vetro al quarzo dotato di una estremit? sigillata nella quale ? incorporato un foglio di metallo rivestito di uno strato di un secondo metallo, tale foglio essendo collegato ad un conduttore interno di alimentazione della corrente, fissato ad un elettrodo disposto all'interno del recipiente di scarica e ad un conduttore esterno di circolazione della corrente,detto recipiente di scarica contenendo una atmosfera comprendente mercurio, un gas raro ed alogenuri metallici. Una lampada di questo tipo ? stata descritta nella domanda di brevetto del Regno Unito No.1.521.129 Nella lampada di tipo noto, ? presente un foglio, vale a dire una lamina di molibdeno nell'estremit? sigillata, Vale foglio essendo rivestito di uno strato di tungsteno? Il rivestimento di tungsteno ? stato utilizzato per il fatto che si riteneva che gli alogenuri metallici fossero suscettibili alla penetrazione nell'estremit? sigillata, con conseguente attacco del foglio di molibdeno, alterando, o distruggendo l'adesione del vetro di quarzo al foglio di molibdeno? Per impedire o mitigare l'attacco del foglio ? stato proposto l?impiego , sul foglio, di uno strato di tungsteno presentante uno spessore di 2 micron . Lo strato di tungsteno dovrebbe preferibilmente presentare uno spessore dell'ordine di una decina o piu' di micrometri, a condizione che lo spessore globale del foglio non debba impedire la formazione di una estremit? sigillata a tenuta di vuoto?
Durante gli esperimenti che hanno condotto alla formulazione (fella presente invenzione ? stato riscontrato che il rivestimento dei fogli di molibdeno, con strati di tungsteno, non rappresenta un mezzo completamente affidabile per impedire una anomalia prematura in lampade a vapori di mercurio, ad alta pressione, contenenti, nell'atmosfera della lampada, un alogenuro di metallo?
Lo scopo precipuo dell'invenzione ? quello di fornire una lampada a vapori di mercurio, ad alta pressione, contenente un alogenuro metallico, nella quale ? stato migliorato il grado di tenuta delle estremit? sigillate, nei confronti dei gas.
Questo scopo viene ottenuto, in lampade a vapori di mercurio, ad alta pressione, del tipo citato nella parte introduttiva della presente trattazione, per il fatto che il foglio di mdallo viene rivestito di un secondo metallo scelto dal gruppo consistente di Ta, Nb, V, Cr, Zr, Ti, Y, La, Se e Hf?
Quando vengono impiegati questi fogli rivestiti, la durata economica della lampada viene determinata dalla riduzione dell?efficienza luminosa, per effetto della formazione di un annerimento sulla parete del bulbo della lampada.
L'invenzione ? basata su di una ipotesi che verr? in seguito definita.
L'estremit? sigillata, vale a dire la codetta di una lampada a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, immediatamente dopo la fabbricazione della stessa, risulta a tenuta di vuoto per la parte della lunghezza del foglio di metallo situata fra l'estremit? del conduttore interno di circolazione della corrente e l'estremit? del conduttore esterno di circolazione della corrente. Deve essere rilevato che un condotto capillare si estende attorno ai due conduttori di alimentazione della corrente nella codetta della lampada. Vari componenti dell'atmosfera di riempimento dell'involucro della lampada; possono passare attraverso il condotto attorno al conduttore interno di circolazione della corrente e possono venire a contatto con il foglio presente nell'estremit? sigillata mentre i componenti dell'atmosfera checirconda l'involucro della lampada possono penetrare nella codetta e raggiungere la lamina precedentemente definita, attraverso il condotto che si riscontra attorno al conduttore esterno di circolazione della corrente.
Per la creazione delle lamine di metallo nelle codette, o estremit? sigillate, sono stati presi in considerazione fogli di molibdeno e di tungsteno, rispettivamente. Su entrambi i materiali si formano pellicole naturali di ossido e questo riveste una particolare importanza per l'ottenimento di una buona adesione fra il vetro al quarzo e il sottile foglio.
Le lampade a vapore di mercurio, ad alta pressione, presentanti alogenuri metallici, comprendono uno o piu' metalli alcalini quali, ad esempio, il sodio e il litio ed uno o piu' altri metalli costituiti, ad esempio, da indio, tallio, scandio, vetro al quarzo, con conseguenti dispersioni del bulbo della lampada. Inoltre, le reazioni si traducono nella formazione di silicato di sodio dal quale pu? essere facilmente formata la cristobalite, costituente una forma cristallina di quarzo presentante una bassa resistenza meccanica. La formazione > della cristobalite pu? comportare incrinature nella codetta sigillata.
E' stato riscontrato che queste reazioni si verificano pure, quantunque l'effetto deleterio delle stesse sulla tenuta nei confronti dei gas della codetta, si verifichi piu' lentamente, se la concentrazione di un metallo costituito, ad esempio, da indio, nella miscela gassosa, risulta molto bassa come si verifica, ad esempio, quando ? presente una quantit? eccessiva di alogeno. In questo caso, nella lampada pu? formarsi indio libero per effetto della scarica di ioni in corrispondenza degli elettrodi.
In conformit? all'invenzione, mediante una separazione del sottile foglio di metallo dal vetro per
al quarzo,^/effetto dell'interposizione di un secondo metallo , viene resa impossibile la reazione (1) precedentemente definita. Tuttavia, il secondo metallo dovrebbe presentare una "pelle" di ossido , allo scopo di consentire l'ottenimento di una buona adecadmio, zinco, piombo e stagno derivati dai gruppi IIB, IIIA, IIIB e IVB della Tavola periodica degli elementi?
In accordo con ^ipotesi alla base dell?invenzione^nella codetta sigillata si verificano le seguenti reazioni:
2S?CL MoO- 4NaX - 2Na.SiO '+ ???? (1) d d - <? 3 4 ????? 4In ^- =>Mo 4InX (2).
4 ^
in cui X rappresenta un alogeno. .In questo caso, Na costituisce una rappresentazione dei metalli alcalini, In rappresenta gli altri metalli mentre X ? costituito, ad esempio, da iodio. La condizione di equilibrio (1) ? situata notevolmente a sinistra poich? la variazione dell?entalpia libera ? positiva (? G > 0). Tuttavia, l?equilibrio (2) risulta situato notevolmente verso destra poich? ? (*24A?* Entrambe le reazioni si verificarojhella lampada per il fatto che:, ? G^ ? G2?^;0. Contrariamente a quanto affermato nella descrizione del brevetto del Regno Unito precedentemente indicato, l?effetto di queste reazioni non ? rappresentato dall?erosione del sottile foglio di molibdeno, ma da una riduzione della pelle di ossido dello stesso il che conduce ad una minore adesione fra il sottile foglio e il sione nei confronti del vetro al quarzo. Inoltre, il secondo metallo non dovrebbe entrare in una reazione analoga alla reazione (1) precedentemente definita, I secondi metalli, impiegati in conformit? all?invenzione presentano, di conseguenza, un ossido stabile per cui quando vengono impiegati questi metalli, si verificher?:
? G_1 0 e ? ^ ? G2> 0 ,11 tungsteno non ? in grado di soddisfare questo requisito ,1 sottili fogli di metallo, rivestiti di un secondo metallo* non devono venire sottoposti ad alcun speciale trattamento per la formazione di un sottile strato di ossido sugli stessi. Questo sottile strato di ossido viene prodotto durante i normali processi di fabbricazione di una lampada, come si verifica pure nei sottili fogli, non rivestiti, di molibdeno o di tungsteno.
Alcuni degli alogenuri metallici impiegati nelle lampade a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, risultano fortemente igroscopici. Per evitare l?introduzione di acqua anzich? introdurre l?alogenuro di metallo, come tale, nella lampada, nella stessa viene introdotto metallo piu? alogenuro di mercurio e 1?alogenuro di metallo viene formato all'interno dell'involucro della lambda a temperature di valore elevato. Tuttavia, deve essere rilevato che ? sostanzialmente impossibile dosare il metallo e l 'alogeno in accordo con il rapporto stechiometrico.
Poich? in una lampada realizzata in conformit? ai principi della presente invenzione, un metallo costituito, ad esempio, da indio, non pu? piu' esercitare alcun effetto negativo sull' adesione del vetro al quarzo, nei confronti del sottile foglio di metallo, questi metalli possono ora venire dosati in eccesso rispetto all'alogeno. L ? effetto sfavorevole di questa scelta ? rappresentato dal fatto che dopo che la lampada ha subito un tAtamento ad elevata temperatura, vale a dire dopo che la lambda ? stata fatta funzionare, nella lampada non si riscontra la presenza di alogenuri di mercurio. E' noto che le pressioni parziali molto basse di un alogenuro di mercurio determinano un aumento della tensione- di accensione e della tensione di riaccensione di una lampada. L ' impiego di una quantit? eccessiva di un metallo pu? pure servire ad impedire la formazione dell 'alogenuro di mercurio durante la vita attiva della lampada, per effetto della reazione dell 'atmosfera di riempimento dell' involucro della lampada con contaminanti provenienti dalle pareti dello Stes-
?
so.
In accordo con un aspetto specifico dell?invenzione, la parte del conduttore esterno presente nell'estremit? sigillata, consiste, almeno in corrispondenza della superficie, di un metallo scelto dal gruppo consistente di Ta, Nb, V, Cr, Zr, Ti, Y, La, Se e Hf. Ovviamente, ? possibile rivestire la parte del conduttore esterno di alimentazione della corrente, che sporge al di fuori dell'involucro della lampada, con un metallo di questo tipo, oppure ? possibile utilizzare un conduttore esterno di corrente.consistente interamente, o per la parte presente nell'estremit? sigillata, di uno o piu' di detti metalli. In generale, lo spessore del rivestimento viene scelto di valore almeno pari a 0,01 micrometri. Il vantaggio di questa versione ? rappresentato dal fatto che viene evitata la formazione di silicati di metalli alcalini attorno al conduttore esterno di alimentazione della corrente. Infatti, ? stato riscontrato che i metalli alcalini costituiti,ad esempio da sodio e litio, possono migrare lungo la interfaccia del sottile foglio di metallo e del vetro al quarzo, sino al conduttore esterno di alimentazione della corrente, senza alterare negativamente la adesione fra i componenti della sigillatura. Quantunque questa migrazione e la formazione di silicati di metalli alcalini non comportino una perdita di tenuta nella pinzatura della lampada per il fatto che ? gi? presente uno spazio capillare attorno al conduttore esterno di alimentazione della corrente, questi processi comportano una estrazione del metallo alcalino dall'involucro di scaricq. Conseguentemente, il colore della scarica pu? variare durante la vita attiva della lampada.
E' stato sorprendentemente riscontrato che uno strato molto sottile del secondo metallo, sul sottile foglio di metallo, produce l'effetto desiderato. In generale, vengono impiegati strati del secondo metallo, presentanti uno spessore compreso fra 0,01 e 0,2 micrometri e, in particolare, uno spessore compreso fra 0,05 e 0,1 micrometri.
Il rivestimento pu? venire ottenuto, fra .l'altro, per deposizione da fase vapore, per proiezione molecolare, o "sputtering", per elettrolisi, per rivestimento ionico o per deposizione chimica da fase vapore .
Vengono preferibilmente impiegati strati di tantalio, niobio, vanadio o afnio. Questi metalli vengono ossidati superficialmente durante il trattamento delle sottili lamine di metallo rivestite e dei conduttori esterni di corrente, senza, nel caso di sottili strati, che l'ossidazione dello strato di rivestimento continui sino ad interessare il sottile foglio di metallo o lo stesso conduttore esterno di corrente.
Le lampade a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, contenenti alogenuri metallici, vengono quasi sempre contenute in un involucro, o bulbo esterno, a tenuta di vuoto, nel quale prevale una certa depressione o nel quale ? presente un.gas non ossidante.
Poich? l'attacco dell'estremit? sigillata del recipiente di scarica non si verifica soltanto quando il recipiente di scarica consiste di silice fusa, ma anche quando vengono impiegati vetri presentanti un contenuto di biossido di silicio almeno pari al 95$ in peso e poich? l'invenzione ? pure applicabile a questo caso specifico, quando viene fatto riferimento ad un vetro al quarzo si intende definire un vetro presentante un contenuto di biossido di silicio, almeno pari al 95$ in peso.
La presente invenzione risulter? piu' evidente dall'analisi della seguente descrizione dettagliata relativa ad una forma pratica realizzativa della stessa, riportata a titolo di esempio illustrativo, tale trattazione essendo considerata in unione al disegno allegato e con riferimento all ?esempio specifico che verr? in seguito riportato. Nel disegno: , la figura 1 costituisce una vista laterale in elevazione di una lampada a scarica, a vapore di mercurio, ad alta pressione, realizzata in conformit? ai principi della presente invenzione; e
la figura 2 illustra una parte del recipiente di scarica e di una codetta, vale a dire di una estremit? sigillata della lampada rappresentata nella figura 1 , su scala maggiore.
In conformit? a quanto rappresentato, nella figura 1 , una lampada a scarica 1 include un recipiente di scarica 10 disposto fra i conduttori di alimentazione della corrente 2 e 3, in un involucro, o bulbo esterno 4 dotato di una virola 5. Il conduttore 3 di alimentazione della corrente ? circondato da un tubo di materiale ceramico 6. Il recipiente di scarica 10, consiste di vetro al quarzo e lo stesso risulta sigillato per mezzo delle estremit?, o codette sigillate 11 e 12 nelle quali sono incorporati, rispettivamente, i sottili fogli di metallo 13 e 14. I conduttori interni 15 e 16, di alimentazione della corrente, sono saldati ai sottili fogli di metallo 13 e 14, rispettivamente, mentre questi sottili fogli 13 e 14 risultano pure saldati ai rispettivi conduttori esterni di circolazione della corrente, indicati in 19 e 20.
Gli elettrodi 17, e 18 sono disposti all?interno del recipiente 10 della lampada e gli stessi sono saldati ai corrispondenti conduttori interni 15 e 16.
Nella figura 2, il numero di riferimento 30 denota una zona, nell 'estremit? sigillata 12, fra le estremit? del conduttore interno di corrente 16 e il conduttore esterno di corrente 20, in cui la codetta, o estremit? sigillata 12 risulta a tenuta per l 'intera larghezza della stessa. Gli spazi capillari 31 e 32 si estendono, rispettivamente, attorno al conduttore interno 16 di alimentazione della corrente ??ttorno al conduttore esterno 20 di ali. mentazione della corrente. Il conduttore esterno 20 di alimentazione della corrente pu? venire a contatto con l ' ossigeno e l 'umidit? atmosferica e lo stesso pu? venire ossidato, per tutte la propria lunghezza immediatamente dopo la fabbricazione della estremit? sigillata 12 mentre la stessa si trova ad una temperatura di valore elevato. Il conduttore esterno 20 di alimentazione della corrente consiste di molibdeno. Una parte 33 del conduttore esterno

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI
    1 ) Lampada a scarica, a vapore di mercurio, ad alta pressione, presentante un recipiente di scarica, a tenuta di vuoto, realizzato con l?impiego di vetro al quarzo e dotato di due estremit? sigillate, in ognuna delle quali ? incorporato un sottile foglio di metallo rivestito di uno strato di un secondo metallo, tale sottile foglio essendo collegato ad un conduttore interno di alimentazione della corrente, fissato ad un elettrodo disposto all' interno del recipiente di scarica e ad un conduttore esterno di circolazione della corrente, detto recipiente di scarica contenendo un'atmosfera comprendente mercurio, un gas raro ed alogenuri metallici, caratterizzata dal fatto che il sottile foglio di metallo viene rivestito di un secondo metallo scelto dal gruppo consistente di Ta, Nb, V, Cr, Zr, Ti, Y, La, Se e Hf.
  2. 2) Lampada a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che la parte del conduttore esterno di corrente situata nell 'estremit? sigillata, consiste, almeno in corrispondenza della propria superficie, di un metallo scelto dal gruppo comprendente Ta, Nb, V, Cr, Zr, Ti , Y, La, Se e Hf.
  3. 3) Lampada a scarica a vapore di mercurio, ad alta pressione, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che lo spessore dello strato del secondo metallo ? compreso fra 0,01 e 0, 2 micrometri
    sigillata, Vale foglio essendo rivestito di uno strato di tungsteno. Il rivestimento di tungsteno ? stato utilizzato per il fatto che si riteneva che gli alogenuri metallici fossero suscettibili alla penetrazione nell'estremit? sigillata, con conseguente attacco del foglio di molibdeno, alterando, o distruggendo l'adesione del vetro di quarzo al foglio di molibdeno. Per impedire o mitigare l'attacco del foglio ? stato proposto l'impiego , sul foglio, di uno strato di tungsteno presentante uno spessore di 2 micron ? Lo strato di tungsteno dovrebbe preferibilmente presentare uno spessore dell'ordine di una decina o piu' di micrometri, a condizione che lo spessore globale del foglio non debba impedire la formazione di una estremit? sigillata a tenuta di vuoto.
    Durante gli esperimenti che hanno condotto alla formulazione (fella presente invenzione ? stato riscontrato che il rivestimento dei fogli di molibdeno, con strati di tungsteno, non rappresenta un mezzo completamente affidabile per impedire una anomalia prematura in lampade a vapori di mercurio, ad alta pressione, contenenti, nell'atmosfera della lampada, un alogenuro di metallo.
    Lo scopo precipuo dell'invenzione ? quello di fornire una lampada a vapori di mercurio, ad alta pressione, contenente un alogenuro metallico, nella quale ? stato migliorato il grado di tenuta delle estremit? sigillate, nei confronti dei gas.
    Questo scopo viene ottenuto, in lampade a vapori di mercurio, ad alta pressione, del tipo citato nella parte introduttiva della presente trattazione, per il fatto che il foglio di mdallo viene rivestito di un secondo metallo scelto dal gruppo consistente di Ta, Nb, V, Cr, Zr, Ti, Y, La, Se e Hf.
    Quando vengono impiegati questi fogli rivestiti, la durata economica della lampada viene determinata dalla riduzione dell?efficienza luminosa, per effetto della formazione di un annerimento sulla parete del bulbo della lampada.
    L?invenzione ? basata su di una ipotesi che verr? in seguito definita.
    L?estremit? sigillata, vale a dire la codettadi una lampada a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, immediatamente dopo la fabbricazione della stessa, risulta a tenuta di vuoto per la parte della lunghezza del foglio di metallo situata fra l?estremit? del conduttore interno di circolazione della corrente e l'estremit? del conduttore esterno di circolazione della corrente. Deve essere rilevato che un condotto capillare si estende attorno ai due conduttori di alimentazione della corrente nella codetta della lampada. Vari componenti dell'atmosfera di riempimento dell'involucro della lampada, possono passare attraverso il condotto attorno al conduttore interno di circolazione della corrente e possono venire a contatto con il foglio presente nell'estremit? sigillata mentre i componenti dell'atmosfera checirconda l'involucro della lampada possono penetrare nella codetta e raggiungere la lamina precedentemente definita, attraverso il condotto che si riscontra attorno al conduttore esterno di circola-zione della corrente..
    Per la creazione delle lamine di metallo nelle codette, o estremit? sigillate, sono stati presi in considerazione fogli di molibdeno e di tungsteno, rispettivamente. Su entrambi i materiali si formano pellicole naturali di ossido e questo riveste una particolare importanza per l'ottenimento di una buona adesione fra il vetro al quarzo e il sottile foglio.
    Le lampade a vapore di mercurio, ad alta pressione, presentanti alogenuri metallici, comprendono uno o piu' metalli alcalini quali, ad esempio, il sodio e il litio ed uno o piu' altri metalli costituiti, ad esempio, da indio, tallio, scandio, cadmio, zinco, piombo e stagno derivati dai gruppi IIB, IIIA, IIIB e IVB della Tavola periodica degli elementio
    In accordo con ^ipotesi alla base dell'invenzione^nella codetta sigillata si verificano le seguenti reazioni:
    2SiO MoO 4NaX - ?* 2Na_SiO? ???? (1) 2 2 - 2 3 4 ???^ 4In ->Mo 4InX (2).
    in cui X rappresenta un alogeno. In questo caso, Na costituisce una rappresentazione dei metalli alcalini, In rappresenta gli altri metalli mentre X ? costituito, ad esempio, da iodio. La condizione di equilibrio (1) ? situata notevolmente a sinistra poich? la variazione dell?entalpia libera ? positiva (? G > 0). Tuttavia, l'equilibrio (2) risulta situato notevolmente verso destra poich? ? G2 Entrambe le reazioni si verificansiiella lampada per il fatto che: ? G1 ? G2<^0. Contrariamente a quanto affermato nella descrizione del brevetto del Regno Unito precedentemente indicato, l'effetto di queste reazioni non ? rappresentato*dall'erosione del sottile foglio di molibdeno, ma da una riduzione della pelle di ossido dello stesso il che conduce ad una minore adesione fra il sottile foglio e il vetro al quarzo, con conseguenti dispersioni del bulbo della lampada. Inoltre, le reazioni si traducono nella formazione di silicato di sodio dal quale pu? essere facilmente formata la cristobalite, costituente una forma cristallina di quarzo presentante una bassa resistenza meccanica. La formazione della cristobalite pu? comportare incrinature nella codetta sigillata.
    E* stato riscontrato che queste reazioni si verificano pure, quantunque l'effetto deleterio delle stesse sulla tenuta nei confronti dei gas della codetta, si verifichi piu' lentamente, se la concentrazione di un metallo costituito, ad esempio, da indio, nella miscela gassosa, risulta molto bassa come si verifica, ad esempio, quando ? presente una quantit? eccessiva di alogeno. In questo caso, nella lampada pu? formarsi indio libero per effetto della scarica di ioni in corrispondenza degli elettrodi.
    In conformit? all'invenzione, mediante una separazione del sottile foglio di metallo dal vetro per
    al quarzo,^effetto dell'interposizione di un secondo metallo , viene resa impossibile la reazione (1) precedentemente definita. Tuttavia, il secondo metallo dovrebbe presentare una "pelle" di ossido , allo scopo di consentire l?ottenimento di una buona adesione nei confronti del vetro al quarzo. Inoltre, il secondo metallo non dovrebbe entrare in una reazione analoga alla reazione (1) precedentemente definita. I secondi metalli, impiegati in conformit? all'invenzione presentano, di conseguenza, un ossido stabile per cui quando vengono impiegati questi metalli, si verificher?:
    ? G_1 0 e ? ? G2> 0 -.11 tungsteno non ? in grado di soddisfare questo requisito .1 sottili fogli di metallo, rivestiti di un secondo metallo,, non devono venire sottoposti ad alcun speciale trattamento per la formazione di un sottile strato di ossido sugli stessi. Questo sottile strato di ossido viene prodotto durante i normali processi di fabbricazione di una lampada, come si verifica pure nei sottili fogli, non rivestiti, di molibdeno o di tungsteno.
    Alcuni degli alogenuri metallici impiegati nelle lampade a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, risultano fortemente igroscopici. Per evitare l'introduzione di acqua anzich? introdurre l'alogenuro di metallo, come tale, nella lampada, nella stessa viene introdotto metallo piu' alogenuro di mercurio e l'alogenuro di metallo viene formato all'interno dell'involucro della lampda a temperature di valore elevato. Tuttavia, deve essere rilevato che ? sostanzialmente impossibile dosare il metallo e l'alogeno in accordo con il rapporto stechiometrico.
    Poich? in una lampada realizzata in conformit? ai principi della presente invenzione, un metallo costituito, ad esempio, da indio, non pu? piu' esercitare alcun effetto negativo sull'adesione del vetro al quarzo, nei confronti del sottile foglio di metallo, questi metalli possono ora venire dosati in eccesso rispetto all'alogeno. L'effeto sfavorevole di questa scelta ? rappresentato dal fatto che dopo che la lampadaha subito un tA tamento ad elevata temperatura, vale a dire dopo che la lambda ? stata fatta funzionare, nella lampada non si riscontra la presenza di alogenuri di mercurio. E' noto che le pressioni parziali molto basse di un alogenuro di mercurio determinano un aumento della tensione?di accensione e della tensione di riaccensione di una lampada. L'impiego di una quantit? eccessiva di un metallo pu? pure servire ad impedire la formazione dell'alogenuro di mercurio durante la vita attiva della lampada, per effetto della reazione dell'atmosfera di riempimento dell'involucro della lampada con contaminanti provenienti dalle pareti dello stesso.
    In accordo con un aspetto specifico dell?invenzione, la parte del conduttore esterno presente nell'estremit? sigillata, consiste, almeno in corrispondenza della superficie, di un metallo scelto dal gruppo consistente di Ta, Nb, V, Cr, Zr, Ti, Y, La, Se e Hf? Ovviamente, ? possibile rivestire la parte del conduttore esterno di alimentazione della corrente, che sporge al di fuori dell'involucro della lampada, con un metallo di questo tipo, oppure ? possibile utilizzare un conduttore esterno di corrente consistente interamente, o per la parte presente nell'estremit? sigillata, di uno o piu' di detti metalli. In generale, lo spessore del rivestimento viene scelto di valore almeno pari a 0,01 micrometri. Il vantaggio di questa versione ? rappresentato dal <? >fatto che viene evitata la formazione di silicati di metalli alcalini attorno al conduttore esterno di alimentazione della corrente. Infatti, ? stato riscontrato che i metalli alcalini costituiti,ad esempio da sodio e litio, possono migrare lungo la interfaccia del sottile foglio di metallo e del vetro al quarzo, sino al conduttore esterno di alimentazione della corrente, senza alterare negativamente la adesione fra i componenti della sigillatura. Quantunque questa migrazione e la formazione di silicati di metalli alcalini non comportino una perdita di tenuta nella pinzatura della lampada per il fatto che ? gi? presente uno spazio capillare attorno al conduttore esterno di alimentazione della corrente, questi processi comportano una estrazione del metallo alcalino dall<1>involucro di scaricete Conseguentemente, il colore della scarica pu? variare durante la vita attiva della lampada,
    E* stato sorprendentemente riscontrato che uno strato molto sottile del secondo metallo, sul sottile foglio di metallo,.produce l'effetto deside-rato. In generale, vengono impiegati strati del secondo metallo, presentanti uno spessore compreso fra 0,01 e 0,2 micrometri e, in particolare, uno spessore compreso fra 0,05 e 0,1 micrometri.
    Il rivestimento pu? venire ottenuto, fra l'altro, per deposizione da fase vapore, per proiezione molecolare, o "sputtering", per elettrolisi, per rivestimento ionico o per deposizione chimica da fase vapore.
    Vengono preferibilmente impiegati strati di tantalio, niobio, vanadio o afnio. Questi metalli vengono ossidati superficialmente durante il trattamento delle sottili lamine di metallo rivestite e dei conduttori esterni di corrente, senza, nel caso di sottili strati, che l'ossidazione dello strato di rivestimento continui sino ad interessare il sottile foglio di metallo o lo stesso conduttore esterno di corrente.
    Le lampade a scarica, a vapori di mercurio, ad alta pressione, contenenti alogenuri metallici, vengono quasi sempre contenute in un involucro, o bulbo esterno, a tenuta di vuoto, nel quale prevale una certa depressione o nel quale ? presente un gas non ossidante.
    Poich? l'attacco dell'estremit? sigillata del recipiente di scarica non si verifica soltanto quando il recipiente di scarica consiste di silice fusa, ma anche quando vengono impiegati vetri presentanti un contenuto di biossido di silicio almeno pari al 95^ in peso e poich? l?invenzione ? pure applicabile a questo caso specifico, quando viene fatto riferimento ad un vetro al quarzo si intende definire un vetro presentante un contenuto di biossido di silicio, almeno pari al 95fo in peso.
    La presente invenzione risulter? piu' evidente dall'analisi della seguente descrizione dettagliata relativa ad una forma pratica realizzativa della stessa, riportata a titolo di esempio illustrativo, tale trattazione essendo considerata in unione al disegno allegato e con riferimento all?esempio specifico che verr? in seguito riportato. Nel disegno:,la figura 1 costituisce una vista laterale in elevazione di una lampada a scarica, a vapore di mercurio, ad alta pressione, realizzata in conformit? ai principi della presente invenzione; e
    la figura 2 illustra una parte del recipiente di scarica e di una codetta, vale a dire di una estremit? sigillata della lampada rappresentata nella figura 1, su scala maggiore.
    In conformit? a quanto rappresentato nella figura 1, una lampada a scarica 1 include un recipiente di scarica 10 disposto fra i conduttori di alimentazione della corrente 2 e 3, in un involucro, o bulbo esterno 4 dotato di una virola 5? Il conduttore 3 di alimentazione della corrente ? circondato da un tubo di materiale ceramico 6, Il recipiente di scarica 10, consiste di vetro al quarzo e lo stesso risulta sigillato per mezzo delle estremit?, o codette sigillate 11 e 12 nelle quali sono incorporati, rispettivamente, i sottili fogli di metallo 13 e 14, I conduttori interni 15 e 16, di alimentazione della corrente, sono saldati ai sottili fogli di metallo 13 e 14, rispettivamente, mentre questi sottili fogli 13 e 14 risultano pure saldati ai rispettivi conduttori . esterni di circolazione della corrente, indicati in 19 e 20,
    Gli elettrodi 17, e 18 sono disposti all'interno del recipiente 10 della lampada e gli stessi sono saldati ai corrispondenti conduttori interni 15 e 16.
    Nella figura 2, il numero di riferimento 30 denota una zona, nell'estremit? sigillata 12, fra le estremit? del conduttore interno di corrente 16 e il conduttore esterno di corrente 20, in cui la codetta, o estremit? sigillata 12 risulta a tenuta per l'intera larghezza della stessa. Gli spazi capillari 31 e 32 si estendono, rispettivamente, attorno al conduttore interno 16 di alimentazione della corrente ??ttorno al conduttore esterno 20 di ali. mentazione della corrente. Il conduttore esterno 20 di alimentazione della corrente pu? venire a contatto con l'ossigeno e l'umidit? atmosferica e lo stesso pu? venire ossidato, per tutte la propria lunghezza immediatamente dopo la fabbricazione della estremit? sigillata 12 mentre la stessa si trova ad una temperatura di valore elevato. Il conduttore esterno 20 di alimentazione della corrente consiste di molibdeno. Una parte 33 del conduttore esterno
    RIVENDICAZIONI
    1. una lampada a scari ca a vapore di mercurio, a.d atta pres sio ne presenta un recipiente di scarica, a. tenuta di vuoto, rea."! i z zato con l'impiego di _ vat.ro_^aJ _ quarzo e dotato di due_ estremit? sigillate in na-niino rlollo ????-i ? -tv corporato un sottile ^oplio di metalli rivestito rii uno strato di_ur . seno pii o moto! Io tal.e sn-h-hile fppl j_r\
    t a z i o ne de Ila corrente, fissato ad un? eie tiro do dt-
    an conduttore esterno di ricol azione deila nnmpnt R w_? . -detto recipiente di scarica contenendo un 1 atTnosf era comprendente mercurio, un gas raro ed alogenuri metallici, caratterizzata dal fatto che il sotti] e foglio di metallo viene rivestito di un secondo netallo scelto dal gruppo consistente di T, Fb, V, 3r, Zr, Ti, Y. La. Se e Hf.
    2, Lampada a scarica, a vapor L di mercurio, ad alta pressione, secondo la rivendic a-2 ione 1, caratterizzata dal fatto che la parte del conduttore esterno di corrente situata nell1 estremi ba sigillata, consiste, almeno in corrispondenza della propria superficie, di un metallo scelto dal gruppo comprendente Ta, Fb, V, Or, Zr, Ti, Y, La, Se, e Hf ?
    3. Lampada a scarica a vapore di mercurio, ad alta pressione, secondo la rivendic azione 1, caratterizzata dal fatto che lo spessore dello strato del secondo metallo ? compreso fra 0,0 1
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