IT202100032414A1 - Composizione green pulente per la rimozione di vernici invecchiate da opere policrome di interesse storico artistico. - Google Patents

Composizione green pulente per la rimozione di vernici invecchiate da opere policrome di interesse storico artistico. Download PDF

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Inventor
Andrea Macchia
Eleonora Cerafogli
Russa Mauro Francesco La
Gabriele Favero
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Andrea Macchia
Eleonora Cerafogli
Russa Mauro Francesco La
Gabriele Favero
Fagioli Martina
Rivaroli Laura
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    • C09D9/005Chemical paint or ink removers containing organic solvents

Description

Titolo:
COMPOSIZIONE GREEN PULENTE PER LA RIMOZIONE DI VERNICI INVECCHIATE DA OPERE POLICROME DI INTERESSE STORICO ARTISTICO.
Sommario dell?invenzione
L'obiettivo principale di questa invenzione ? di fornire una composizione pulente di elevata efficacia per la pulitura delle superfici di manufatti polimaterici di interesse storico artistico, con un impatto minimo sull'ambiente e nessuno sull?operatore.
Un altro obiettivo dell'invenzione ? quello di proporre una composizione pulente efficace per rimuovere cere, resine naturali e sintetiche, oli essiccativi, sia moderni che antichi, sia invecchiati che non invecchiati, dalla superficie senza interagire con gli strati sottostanti alla superficie e di conseguenza limitando la composizione pulente a un?azione di superficie.
Un'altra caratteristica di questa invenzione ? di essere green e pu? essere utilizzata senza alcuna riserva perch? il 100% dei suoi elementi pu? essere o ? di origine vegetale, biodegradabile, di tossicit? bassa o nulla, quindi il suo utilizzo non implica un rischio di salute.
La composizione pulente permette di sostituire gli attuali solventi utilizzati nella conservazione e nel restauro dei beni culturali per la rimozione di resine e vernici invecchiate dal tempo e ossidate dagli agenti atmosferici e antropici, combinando le propriet? solventi degli esteri del glicerolo e degli acidi grassi (FAME) con le propriet? detergenti dei tensioattivi non ionici, quali l?MMB, e degli acetali per ottenere un materiale colloidale (gel) organico elastico non a base acquosa da applicare direttamente sulla superficie caratterizzata dal materiale che si intende rimuovere.
Composizione
La presente composizione ? costituita da una soluzione detergente organica addensata mediante viscosizzante polimerico a medio-alto peso molecolare. La soluzione detergente organica, non a base acquosa, comprende le seguenti composizioni:
a) Un alcol metossilato avente un minimo di unit? metossi pari a 3 e presente nella soluzione detergente in percentuali variabili dal 10 al 90%
b) Un co-solvente scelto tra le seguenti sostanze o utilizzando un miscuglio omogeneo delle stesse:
- Acetali, percentuale nella miscela variabile dal 10 al 90%
- Un estere del glicerolo, quali la triacetina, o glicerol triacetato, percentuale nella miscela variabile dal 10 al 90%
- Un FAME ovvero un estere di acidi grassi quali il metil oleato, percentuale nella miscela variabile dal 10 al 90%
Per agente viscossizzante si intende un addensante (estere di cellulosa, polisaccaride o polimero di sintesi: PVA, PVP; PMMA) aggiunto in percentuali variabili da 0 a 50% in peso. Il sistema pulente composto da soluzione detergente organica e addensante pu? essere prodotto a caldo (temperatura < 80?C) o a freddo, mediante agitazione. Il co-solvente ? scelto al fine di coprire i parametri di solubilit? delle sostanze da solubilizzare mediante il diagramma di Hansen e di TEAS.
Gli acetali sono composti organici derivati dalla reazione di addizione nucleofila di alcoli ad aldeidi catalizzata da acidi. In particolare per acetali si intendono i seguenti composti chimici: 1,3 Diossolano; Diossano; 1,2 Metilisobutilidene glicerolo; Isopropiliden glicerolo; 2 Metil ? 1-3 Diossolano; 2,2 Dimetil 1,3 Diossolano; 2,2,4 Trimetil-1,3 Diossolano; Metilale; Etilale; Tetraossiundecano (brevemente T.O.U.); Butilale. La reattivit? degli acetali ? quella degli eteri, principalmente inerti con la maggior parte dei composti organici e quindi usati largamente come solventi polari aprotici. Sono utilizzati in un?ampia gamma di settori dai carburanti, fluidi per trasferimento di calore, fluidi idraulici, grassi e lubrificanti, polimeri, prodotti di rivestimento, reagenti, prodotti per pulizia, agenti di estrazione, vernici, inchiostri.
Gli acetali attualmente mancano dei pittogrammi di rischio pi? pericolosi per l?uomo e l?ambiente, soltanto il dioxolane desta pi? preoccupazione degli altri ma ? bene puntualizzare che secondo l?ECHA non ? considerato un irritante per la pelle n? per le vie respiratorie, tuttavia, il contatto con gli occhi causa effetti non del tutto irreversibili (categoria 1). Esprimendo la solubilit? di Hansen degli acetali nel diagramma di TEAS, pi? utilizzato nella pulitura di opere policrome di interesse storico artistico, si ottiene un valore di Fd compreso tra 57 e 60.
Gli esteri del glicerolo sono composti sintetizzati per esterificazione di Fischer in cui si ha l?attacco nucleofilo di un acido carbossilico a un alcol. Si parla di esterificazione di Fischer quando la reazione ? catalizzata da acidi e di transesterificazione quando il catalizzatore ? una base. Le reazioni di sintesi sono reversibili, pertanto, la reattivit? ? quella degli esteri, i quali subiscono idrolisi in presenza di acidi e basi per riformare l?acido carbossilico e l?alcol di partenza. La triacetina, o glicerol triacetato, ? un triestere del glicerolo formato con un processo a 2 step: 1) esterificazione con acido acetico acido catalizzata; 2) acetilazione con anidride acetica (GARCIA et.al., 2013). Ad oggi, il solvente non presenta nessun pittogramma di rischio. La bassa volatilit? lo rende un prodotto pi? indicato per l?uso in gel. Con un Fd di 62 la triacetina solubilizza bene vernici acriliche e mastice invecchiato. Per esteri degli acidi grassi si intendono composti esterei derivati per transesterificazione di acidi grassi con metanolo catalizzata in genere da NaOH, pertanto la reattivit? ? quella degli eteri, gi? discussa in precedenza. Il methyl oleate ? l?estere dell?acido oleico. La sostanza ? esente da registrazione al REACH in quanto il tonnellaggio annuale non raggiunge i limiti regolamentati. Molte schede di sicurezza lo indicano come prodotto privo di rischi, tuttavia il sito dell?ECHA lo classifica come irritante per gli occhi di grado 2 per via di notifiche attestate da circa 400 manifatturieri ma non propriamente testato dall?agenzia. Il carattere apolare lo rende di particolare interesse per i composti come le cere, come anche per aumentare il carattere apolare nelle miscele possedendo un valore di Fd di 74 (ABBOTT, 2021).
Per alcol metossilati si intendono i tensioattivi non ionici simili all?MMB (3-Methoxy-3-methyl-1-butanol ovvero 3-Metossi-3-metil-1-butanolo) I tensioattivi non ionici generano poca schiuma e sono ottimi emulsionanti per via dell?assenza di carica nella molecola (KOSSWIG, 2000). Possiede una bassa volatilit? data l?elevata temperatura di ebollizione. Secondo l?ECHA non ? considerato un irritante per la pelle ma lo ? per gli occhi. Con un Fd di 54 (KURARAY, 2011), si posiziona nel triangolo TEAS nella zona periferica dell?area di solubilit? delle resine con l?abilit? di dissolvere diverse resine a carattere polare.
In una modalit? preferita dell'invenzione, la composizione della miscela pu? essere formulata secondo le specifiche fornite nei seguenti esempi di composizione:
Esempio 1
a) 50% MMB
b) 50% T.O.U.
c) 4% in peso di Natrosol
Esempio 2
a) 50% MMB
b) 30% T.O.U.
c) 20% Triacetina
d) 4% in peso di Natrosol
Esempio 3
a) 50% MMB
b) 30% Triacetina
c) 20% FAME
d) 4% in peso di Natrosol
Esempio 3
a) 60% Triacetina
b) 40% FAME
c) 5% in peso di PMMA
L?invenzione ? quindi un gel organico non a base acqua, incolore, dall?odore distintivo a seconda del co-solvente utilizzato. Le caratteristiche principali sono:
- la stabilit? e l?alto potere solvente nei confronti delle resine naturali e sintetiche, invecchiate e non invecchiate;
- impatto tossicologico nullo per l?operatore e basso per l?ambiente;
- pronto all?uso;
- nessuna tendenza alla evaporazione e assenza di residui;
- assenza di problemi nello smaltimento di rifiuti;
- azione solo sulla superficie;
- nessuna interazione con gli strati sottostanti alla superficie
L?invenzione pu? essere lasciata agire direttamente sulla superficie mediante contatto o previa interposizione tra la formulazione e la superficie di uno strato poroso di sacrificio non reattivo es. carta giapponese. La composizione pulente ha efficacia in pochi secondi. Eventuali residui del gel vanno rimossi mediante tampone di cotone. L?invenzione non richiede preparazione della superficie. Pu? tuttavia essere necessario ripetere l?applicazione differenti volte.
Descrizione
L'obiettivo principale di questa invenzione ? di fornire una composizione pulente innovativa, di elevata efficacia, per la pulitura delle superfici di manufatti polimaterici di interesse storico artistico, con un impatto minimo sull'ambiente e nessuno sull?operatore. Nel campo del restauro la pulitura ? probabilmente una delle operazioni pi? comuni, ma, al contempo, pi? complesse. Lo scopo della pulitura ? la rimozione di sostanze indesiderate dalla superficie dell?opera senza che l?agente pulente vada a interagire con gli strati sottostanti. Al fine di ridurre al minimo l?interazione tra fluido pulente e opera d?arte, si ? soliti, ormai da svariati anni, intervenire impiegando sistemi addensati, solitamente indicati con il termine ?gel? basati su sistemi acquosi (recentemente) o miscugli di sostanze ormai tossiche in esteri della cellulosa o polisaccaridi. I recenti studi sono finalizzati ad ottenere sistemi colloidali a base acqua. L?azienda Brenta ha brevettato e prodotto un innovativo sistema a base di enzimi stabilizzati, efficaci in qualunque condizione di pH e temperatura. Si tratta di un metodo di pulitura atossico per gli operatori e l?ambiente che secondo gli autori agisce in modo selettivo, non testato per la rimozione delle vernici invecchiate da opere policrome, dove gli enzimi sono stati ampiamente utilizzati in passato senza risultare alternative convincenti in termini di efficacia e efficienza pulente, nonch? di costi, rispetto ai solventi organici tradizionali. Attualmente l?Universit? di Firenze sta formulando idrogel suddivisi in due serie di prodotti, i gel DRY e i gel PEGGY, che possiedono propriet? diverse. Pi? in dettaglio, i gel della serie DRY sono particolarmente ritentivi e possono quindi essere utilizzati quando il substrato ? molto sensibile all'azione dell'acqua. I gel della serie PEGGY, invece, sono pi? flessibili ed elastici e particolarmente adatti all'applicazione su superfici irregolari. Tali prodotti a base acqua negli studi finora condotti non hanno un?elevata capacit? di rimuovere le vernici invecchiate quali acriliche o cere, perch? basano la loro propriet? solvente su caratteristiche polari. Per questo la pulitura delle vernici invecchiate nel settore dei beni culturali ? ancora basata sui solventi organici tossici. I solventi organici green su cui ? basata la presente invenzione risultano ancora sconosciuti agli operatori del restauro, mentre sono utilizzati in altri settori: lavanderia, industria, detergenti. La presente invenzione utilizza quindi solventi che, tranne per gli acetali (Macchia, 2019) attualmente non sono alla base di nessun prodotto utilizzato per il settore della conservazione dei beni culturali. Prima di comprendere dove e come i solventi alla base della presente invenzione sono utilizzati andiamo a specificare il campo della tecnica a cui l?invenzione fa riferimento. L?operazione di rimozione delle vernici invecchiate da opere policrome ? un trattamento comune negli interventi di pulitura, immaginiamo quale esempio una tela ad olio sulla cui superficie in passato sia stata applicata una vernice per ridare lucentezza all?iconografia dell?opera o per evitare il prolungarsi del degrado. La prima operazione che il restauratore ? chiamato a realizzare ? proprio la rimozione di quella vernice. La sfida consiste per i restauratori nel definire un solvente che, all?interno del triangolo di solubilit? (nel restauro per la solubilit? al diagramma di Hansen ? preferito una semplificazione ovvero il diagramma di TEAS) e dell?approccio per fasi tipico del moderno restauro, agisca sullo strato da rimuovere (nell?esempio la vernice sovrastante la superfice dell?opera) senza andare a interagire sullo strato sottostante (nell?esempio lo strato pittorico che costituisce l?iconografia dell?opera). La necessit? di rimuovere la vernice sovrastante la superficie deriva spesso dall?interazione di quest?ultima con l?ambiente. A causa di diversi fattori quali l?esposizione alla radiazione UV, ai radicali liberi, le resine sono soggette a differenti fenomeni di degrado che si traducono macroscopicamente spesso nella variazione della cromia della vernice, che rende l?opera non leggibile, o il fenomeno della craquelure. L?operazione di restauro delle opere policrome non pu? prescindere dalla rimozione delle vernici per restituire la leggibilit? della superficie dell?opera.
Per la loro efficacia basata sul postulato della chimica, il simile scioglie il simile, i solventi organici restano, al momento, degli strumenti insostituibili per effettuare le operazioni di pulitura di beni storico artistici polimaterici e non. I metodi tradizionali di pulitura di un?opera policroma necessitano l?impiego di solventi organici con lo scopo di ammorbidire il materiale e poterlo rimuovere con facilit?. La pulitura consiste quindi nella rimozione o assottigliamento di strati di materiale non voluto o alterato senza inficiare le propriet? delle superfici da conservare. In risposta ai gravi problemi connessi all'uso di certi solventi organici, negli ultimi anni ? aumentato l'interesse per metodi alternativi basati sulla green chemistry, con basso o nullo impatto sull?operatore e l?ambiente. La presente invenzione ? stata studiata in questo campo di applicazione ed ? rappresentata da un sistema colloidale per la rimozione di vernici moderne e antiche, invecchiate e non, e consolidanti utilizzati nel settore della conservazione dei beni culturali e in particolare per la protezione e il consolidamento dei manufatti polimaterici di interesse storico artistico.
La scelta del solvente oggi ? basata:
a) sul tipo di resina o vernice qualora ci fossero analisi diagnostiche;
b) sull?azione di pulitura definita dall?utilizzo di tre solventi (Ligroina, Acetone, Etanolo sviluppata da P. Cremonesi) al fine di esplorare la polarit? della vernice da rimuovere mediante i parametri di polarit? (Fd, Fp, Fh) dei solventi e della resina o vernice, posizionati all?interno del Triangolo di TEAS, che stabiliscono similitudine chimico fisica, premessa indispensabile per la corretta solubilizzazione.
Le recenti normative europee e nazionali obbligano a segnalare per le sostanze i pericoli che ne derivano nell?uso per l?operatore e per l?ambiente, mediante l?utilizzo di pittogrammi e di indicazioni di pericolo.
Per i primi tre suddetti solventi possiamo dire che possiedono un profilo tossicologico quantomeno allarmante: i pittogrammi che ? obbligatorio apporre sulle etichette dei contenitori in cui sono venduti e le norme riportate sulla scheda di sicurezza che li deve accompagnare sono: il ?rischio? generico e ?infiammabilit??.
Per la ligroina la sua scheda recita: ?? un liquido estremamente infiammabile e nocivo? ed i pittogrammi relativi sono:
INFIAMMABILE - COMPORTA RISCHI PER LA SALUTE ? COMPORTA SERI RISCHI PER LA SALUTE ? PERICOLOSO PER L?AMBIENTE
Ulteriori parametri necessari da considerare nella scelta dei solventi sono il Punto di Ebollizione e la Tensione di Vapore. Notoriamente questi due parametri caratteristici di ciascuna sostanza danno un?indicazione della tendenza del prodotto ad evaporare e quindi a saturare gli ambienti di lavoro specialmente in caso di utilizzo in ambienti confinati privi di areazione.
Nella tabella 1 sono riportati tali valori per i solventi comunemente utilizzati nel settore dei beni culturali.
La presente invenzione ? basata su solventi organici alternativi derivanti da fonti green e di basso o nullo impatto per la salute dell?operatore e dell?ambiente. La soluzione detergente ? quindi basata sui solventi organici, non ? quindi a base acqua come le soluzioni proposte, e comprende le seguenti sostanze:
c) Un alcol metossilato avente un minimo di unit? metossi pari a 3 e presente nella soluzione detergente in percentuali variabili dal 10 al 90%
d) Un co-solvente scelto tra le seguenti sostanze o utilizzando un miscuglio omogeneo delle stesse:
- Acetali, percentuale nella miscela variabile dal 10 al 90%
- Un estere del glicerolo, quali la triacetina, o glicerol triacetato, percentuale nella miscela variabile dal 10 al 90%
- Un FAME ovvero un estere di acidi grassi quali il metil oleato, percentuale nella miscela variabile dal 10 al 90%
Per agente viscosizzante si intende un addensante (estere di cellulosa, polisaccaride o polimero di sintesi: PVA, PVP; PMMA) aggiunto in percentuali variabili da 0 a 50% in peso.
Cercare di preservare le superfici pittoriche durante le operazioni di pulitura non ? un compito semplice sia perch? non c?? garanzia di fermare l?azione pulente soltanto nello strato desiderato, sia per la poca selettivit? dei solventi nei confronti dei diversi materiali. Pertanto, la pulitura in s? ? tanto necessaria per la leggibilit? dell?opera quanto invasiva e rischiosa.
Un?opera policroma ? dotata di un certo grado di porosit?, perci? quando il solvente viene a contatto con la superficie una parte di esso evaporer? mentre l?altra viene ritenuta dal materiale. Proprio per questo motivo, l?utilizzo di solventi richiede di tener conto di importanti fattori quali l?evaporazione (dipende dal punto ebollizione e tensione di vapore) e la diffusione della sostanza (dipende dalla tensione superficiale e viscosit?), propriet? complementari tra loro. ? difficile prevedere il comportamento delle varie sostanze a causa di fattori estremamente variabili, dal tipo di solvente al tipo di materiale considerati e le condizioni ambientali tuttavia ? stato condotto uno studio su una selezione di solventi su tela che ? risultato nell?elaborazione delle relative curve di evaporazione/ritenzione tutt?oggi guida per la previsione della ritenzione:
- Ritenzione molto forte (glicoli, essenza di trementina)
- Ritenzione forte (alcoli superiori, ammidi, ammine)
- Ritenzione media (alcoli, chetoni, esteri, idrocarburi aromatici)
- Ritenzione debole (idrocarburi saturi e alcuni aromatici, idrocarburi clorurati, eteri, acetone) Nell?esempio della tela a olio, la permanenza di solvente all?interno dei materiali genera interazioni con il legante ad olio, causando fenomeni di rigonfiamento dello stesso e di asportazione di molecole a basso peso molecolare, pi? facilmente solubili, assottigliando il film ad olio reso cos? pi? rigido e fragile
Il rischio di una pulitura non coinvolge soltanto l?opera ma anche l?operatore stesso che entra in contatto per tempi generalmente non brevi con sostanze pi? o meno pericolose. Qualsiasi composto chimico presenta rischi per la salute se si supera la quantit? massima tollerabile dall?organismo, per questo vengono definiti dei parametri dall?associazione americana degli igienisti industriali (ACGIH) e adottati poi dall?associazione industriale degli igienisti italiani (AIDII) per la sicurezza negli ambienti di lavoro:
- TLV-TWA, limite giornaliero di esposizione ripetuta
- TLV-STEL, limite massimo per esposizioni brevi
- TLV-C, limite assoluto non superabile in nessuna circostanza
L?esposizione prolungata causa danni al sistema nervoso centrale e altre parti del corpo in relazione alla concentrazione, tempo, durata, frequenza e natura del solvente portando alla morte nei casi pi? gravi. Negli ultimi anni si sta quindi acquisendo sempre pi? sensibilit? verso una chimica pi? ?green? ricercando sostanze alternative ai solventi pi? dannosi che siano quindi meno tossiche e dal basso impatto ambientale Dal 2006 L?Europa adotta la normativa REACH (Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of chemicals) che stabilisce le procedure per la raccolta e la valutazione delle informazioni sulle propriet? delle sostanze e sui pericoli che derivano da esse. Qualsiasi prodotto non conforme alle condizioni del REACH viene eliminato dal mercato con l?eccezione di alcune sostanze comunemente usate le cui alternative per? non sono ancora state trovate. In questo caso i prodotti vengono inseriti nella categoria di sostanze ad alto rischio (SVHC) in attesa che sia possibile in futuro la loro sostituzione.
Alcune criticit? prima discusse possono essere ridotte o eliminate attraverso l?utilizzo di soluzioni addensate. Il rilascio graduale favorisce la rimozione selettiva di materiale non voluto rispettando cos? la condizione di bassa invasivit? e preservazione dello strato pittorico, inoltre essendo confinati nel gel, i rischi per la salute legati ai solventi sono minimizzati o inesistenti per via della ridotta evaporazione.
Le diverse percentuali della soluzione detergente della presente innovazione permettono una gradualit? ed una variet? di interventi cos? come richiesto dal settore dove nessun manufatto ? uguale all?altro in quanto caratterizzato dall?epoca di realizzazione, dalla specifica tecnica di realizzazione da parte dell?artista, nonch? dall?interazione con le condizioni ambientali di conservazione.
L?applicabilit?, la compatibilit?, l?efficacia e l?efficienza dell?innovazione nel settore, ? stata definita mediante un?accurata sperimentazione condotta su provini di laboratorio e successivamente su casi studio reali, realizzata dall?associazione YO.CO.CU. (YOuth in COnservation of CUltural Heritage) e ha coinvolto differenti figure richiedenti il brevetto: il chimico, il restauratore e il conservation scientist. La sperimentazione ha interessato le seguenti vernici: Dammar, Retoucher, PVA, Mastice, Paraloid.
L?analisi del settore dei beni culturali evidenzia la mancanza di un sistema pulente similare alla presente invenzione, tuttavia sono diversi i prodotti per la pulizia brevettati sotto forma di gel. In particolare, sebbene sia applicato in ambito differente, il brevetto italiano n. 102012902104046A1 prevede l?utilizzo di estere dibasico selezionato tra dimetil adipato, dimetil glutarato e dimetil succinato e loro miscele (25-35%) per la rimozione di sostanze o preparati colorati. La presente invenzione interessa la rimozione di vernici e si basa su solventi differenti. Il brevetto n.
102010901826076A1 Prodotto per la pulizia di superfici specificatamente destinati al lavaggio e alla rimozione della sporcizia da superfici trasparenti e/o lucide e/o riflettenti rispetto alla presente invenzione si basa sulla presenza di un idrotessuto non legato sul quale ? assorbita una sospensione acquosa di particelle solide. Il brevetto internazionale registrato in Italia con il numero IT2009PD00104 20090423 si riferisce a uno sverniciatore basato su alcuni solventi oggi non definiti pi? come green quali gli estratti del limone (limonene o altri terpeni) e DMSO, totalmente differenti dai solventi utilizzati nella presente invenzione. Il brevetto US-A-5.246.629 descrive una composizione detergente liquida che comprende un tensioattivo anionico e una betaina (tensioattivo anfotero), al fine di ottenere un prodotto caratterizzato da una forte detergenza contro diversi tipi di macchie da rimuovere mediante strofinamento. La presente invenzione utilizzare una soluzione detergente completamente differente in cui non sono previsti tensioattivi anionici Il brevetto WO-94/25561 descrive una composizione detergente per pulire superfici dure, comprendente un ossido di ammina o una betaina o un cloruro di tetra-alchilammonio come primo tensioattivo e un sale di metallo alcalino di un acido grasso come secondo tensioattivo, detta composizione comprendendo inoltre uno o pi? enzimi ed essendo in grado di formare un gel quando viene aggiunta acqua. La presente invenzione non prevede n? l?utilizzo di acqua n? di enzimi. Il brevetto EP0888443B1supera la presenza di ossido di ammina come agente gelificante, che ? dannoso per l'ambiente, per esempio formando nitrosammine, fornendo un detergente gel, privo di ossido di ammina, ottenuto aggiungendo un composto di ammonio, preferibilmente un tensioattivo cationico quale un sale di ammonio quaternario. Nel brevetto T 2144/17 (Hard surface cleaning composition/
) of 24.10.2019
(https://www.epo.org/law-practice/case-law-appeals/recent/t172144eu1.html)
la soluzione detergente liquida ? ottimizzata a un pH compreso tra 3 e 7 e comprende oltre un tensioattivo non ionico o una sua miscela, un ossido di ammina o una sua miscela, un solvente etere glicolico, un chelante, un polimero cationico. Lo scopo ? il medesimo della presente invenzione ovvero essere privo del tensioattivo anionico ma l?aggiunta della sostanza chelante e il pH rendono l?invenzione descritta non utilizzabile nel settore dei beni culturali.
Il brevetto N.US7,632,793 B2 ? riferito a prodotti per pulizia di tessuti, in cui il solvente principale ? un acetale tetra-alchilico come il tetrametossietano in combinazione con tensioattivi anionici (alchilsolfoeteri, alchilsolfati, alchilbenzensolfonati), tensioattivi cationici (sali di ammonio quaternari), poli-alchenglicoli e terpeni, rappresentando sia per formulazione che per campo di applicazione un?invenzione totalmente differente dalla presente.
Altri sistemi combinando la pulitura chimica con quella fisica utilizzando una strumentazione laser come descritto nel brevetto EP1126932B1 che descrive un metodo per la pulitura della superficie dell'opera d'arte utilizzando un laser di lunghezza d'onda. Il brevetto ES2272081T3 aggiunge alla pulitura laser un agente chimico con gruppo OH al fine di incrementare l?efficacia pulente utilizzando un laser di lunghezza d'onda predeterminata che interagisce selettivamente con un gruppo OH.

Claims (5)

Rivendicazioni
1. Una composizione pulente in forma di gel per la pulitura delle superfici di manufatti polimaterici di interesse storico artistico, comprendente:
a) Un agente addensante polimerico a medio-basso peso molecolare consistente in un estere di cellulosa, un polisaccaride o polimero di sintesi;
b) Un tensioattivo non ionico come agente detergente o emulsionante consistente in un alcol metossilato avente un minimo di unit? metossi pari a 3;
c) Uno o pi? solventi scelti tra le seguenti sostanze:
- Acetali;
- Esteri del glicerolo, quali la triacetina, o glicerol triacetato;
- FAME, ovvero esteri di acidi grassi quali il metil oleato;
2. Composizione secondo la rivendicazione 1, in cui detto almeno un agente addensante ? presente in quantit? dallo 0.05% al 50% p/p;
3. Composizione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto almeno un tensioattivo ? presente dal 10% al 90% p/p;
4. Composizione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto almeno un solvente scelto tra le seguenti sostanze ? presente nelle seguenti percentuali:
- Acetali, dal 10% al 90% p/p
- Esteri del glicerolo, dal 10 al 90% p/p;
- FAME, dal 10 al 90% p/p;
5. Composizione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente almeno un profumo e/o un biocida in quantit? <1% p/p;
IT102021000032414A 2021-12-23 2021-12-23 Composizione green pulente per la rimozione di vernici invecchiate da opere policrome di interesse storico artistico. IT202100032414A1 (it)

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