IT202100032111A1 - Nuovi sostituti biocompatibili dell’umor vitreo - Google Patents

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IT202100032111A1
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hyaluronic acid
vitreous
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Cristian Guarise
Dario Rusciano
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Fidia Farm Spa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61LMETHODS OR APPARATUS FOR STERILISING MATERIALS OR OBJECTS IN GENERAL; DISINFECTION, STERILISATION OR DEODORISATION OF AIR; CHEMICAL ASPECTS OF BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES; MATERIALS FOR BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES
    • A61L27/00Materials for grafts or prostheses or for coating grafts or prostheses
    • A61L27/14Macromolecular materials
    • A61L27/20Polysaccharides

Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente per titolo: ?NUOVI SOSTITUTI BIOCOMPATIBILI DELL?UMOR VITREO?
Campo dell?invenzione
Oggetto della presente invenzione sono composizioni a base di esadecilammide dell?acido ialuronico, avente grado di derivatizzazione (ammidazione) compreso nell?intervallo 1-3%, preferibilmente preparato a partire da acido ialuronico di peso molecolare (Mw) compreso nell?intervallo 500-730 kDa (HYADD<?>-4), per uso nel trattamento chirurgico del segmento anteriore e di quello posteriore dell?occhio, preferibilmente nel trattamento chirurgico del segmento posteriore dell?occhio, ivi compresa la camera vitrea, ancor pi? preferibilmente come sostituto dell?umor vitreo in seguito a vitrectomia.
Stato della tecnica
La parete dell?occhio umano ? composta, dall?esterno verso l?interno, da tre tonache concentriche: tonaca fibrosa, tonaca vascolare o uvea, e tonaca nervosa.
La tonaca fibrosa svolge primariamente una funzione strutturale e protettiva, ed ? composta da sclera e cornea. La sclera ? la porzione bianca opaca formata da collagene e fibre elastiche che riveste esternamente circa cinque sesti del globo oculare nella parte posteriore, mentre la cornea ? la struttura trasparente multistrato che ne riveste una porzione di circa un sesto posizionata anteriormente.
Le funzioni trofiche e vascolari sono svolte dalla tonaca vascolare o uvea, che comprende iride, corpo ciliare e coroide. L'iride ? il segmento anteriore dell'uvea, caratterizzato da una struttura sottile ad anello, la cui caratteristica pigmentazione definisce il colore degli occhi ed il cui foro centrale ? denominato pupilla. Il corpo ciliare si estende invece dall?iride alla coroide e comprende il muscolo ciliare, principale responsabile della messa a fuoco. Infatti il muscolo ciliare, contraendosi e rilassandosi, ? in grado di determinare una variazione della curvatura, e dunque del potere diottrico, della lente naturale dell?occhio ad esso collegata, il cristallino. La funzione di sostegno e mantenimento della posizione del cristallino ? svolta invece da un sistema di fibre tese tra il cristallino stesso ed il corpo ciliare, denominato zonula ciliare o apparato sospensore del cristallino. La coroide ? invece una struttura estremamente ricca di vasi sanguigni e capillari, che occupa la porzione posteriore dell?uvea costituendo uno strato sottile tra la sclera e la retina. La zona di confine tra corpo ciliare e coroide prende il nome di ora serrata.
Infine, la retina o tonaca nervosa ? la componente dell?occhio sensibile alla luce, ed ? costituita da svariati strati di neuroni interconnessi da sinapsi e da un epitelio pigmentato che fornisce supporto trofico e funzionale. La retina aderisce internamente al terzo posteriore del globo oculare, ed il suo posizionamento ? essenziale a garantire la sua funzione, consentendo di raccogliere gli stimoli luminosi che penetrano nel globo oculare attraverso la pupilla (
1918; Anatomy of the human body, 20th ed. Philadelphia: ).
In oftalmologia assume notevole rilevanza, sia dal punto di vista diagnostico che da quello chirurgico, la separazione dell?occhio in due porzioni distinte: il segmento anteriore ed il segmento posteriore.
Il segmento anteriore comprende la cornea, l'iride e la pupilla, il cristallino con le strutture che lo sostengono, ed il corpo ciliare. Queste strutture individuano due cavit?: la camera anteriore, delimitata dalla faccia posteriore della cornea e dalla faccia anteriore dell?iride, e la camera posteriore, compresa tra l?iride e le formazioni che vincolano il cristallino al corpo ciliare. Queste cavit?, che comunicano attraverso la pupilla, sono occupate dall?umore acqueo, un liquido che si forma per secrezione dal corpo ciliare ed ? prevalentemente costituito da acqua, amminoacidi ed elettroliti. Tale liquido funge da mezzo refrattivo, fornisce nutrienti alla cornea ed al cristallino e contribuisce a mantenere la pressione intraoculare.
Il segmento anteriore ? la porzione dell?occhio pi? esposta alle lesioni traumatiche, ma sono note anche molte patologie che possono affliggerlo, come ad esempio allergie o infezioni a carico della cornea, la sindrome dell?occhio secco ed il cheratocono, i.e. una patologia degenerativa della cornea che ne comporta una progressiva deformazione. La cataratta ? una delle pi? note patologie che interessano il segmento anteriore dell?occhio. La cataratta, caratterizzata dall?opacizzazione del cristallino, ad oggi viene trattata con successo tramite un intervento chirurgico che prevede la sostituzione del cristallino naturale con una lente artificiale intraoculare. La cataratta ? una delle patologie oculari pi? frequenti, e gli interventi chirurgici indirizzati alla risoluzione di questa patologia sono in continuo aumento ( StatPearls 2021 [PMID: 32644679]). In caso di interventi chirurgici a carico del segmento anteriore dell?occhio, sia legati al trattamento della cataratta che ad altra patologia, si rende necessario l?utilizzo di un materiale viscoelastico che fornisca una barriera fisica o cuscino tra gli strumenti chirurgici ed i tessuti, e che sia in grado di mantenere dilatata la cavit? della camera anteriore ed il sacco capsulare durante l?intervento ( Biomaterials 2006, 27:5134-42).
Il segmento posteriore dell?occhio comprende i due terzi posteriori del bulbo oculare e la cavit? compresa tra la faccia posteriore del cristallino e la retina, nota come camera vitrea. Tale camera ? riempita da un gel trasparente denominato umor vitreo, composto principalmente da acqua, zuccheri, sali, acido ialuronico e collagene. L?umor vitreo svolge principalmente una funzione strutturale, mantenendo la forma sferica dell?occhio, ma ? coinvolto anche nella regolazione della pressione intraoculare e, conseguentemente, del mantenimento in sede della retina ( Journal of Ophthalmology 2017, 2017:3172138).
Oltre che da traumi severi che interessino l?intero bulbo oculare e da infezioni a carico della parte interna dell?occhio, il segmento posteriore dell?occhio pu? essere interessato da un gran numero di patologie, tra cui:
? retinopatia diabetica, patologia che insorge a causa dei danni che il diabete mellito provoca ai piccoli vasi sanguigni ed ai neuroni che compongono la retina, e che rappresenta una delle principali cause di cecit? nei Paesi sviluppati;
? distacco di retina, per il quale la retina si stacca dal lato interno del globo oculare a cui normalmente aderisce, perdendo il proprio posizionamento e determinando cos? la perdita della vista;
? rottura (macular hole) o formazione di una membrana epiretinica (epiretinal membrane, nota anche come macular pucker) nella porzione centrale della retina (macula);
? emorragia del vitreo, ossia un sanguinamento intraoculare, generalmente secondario ad altra patologia, come ad esempio retinopatia diabetica o distacco di retina;
? presenza di miodesopsie, o addensamenti, nell?umor vitreo (vitreous floaters);
? complicazioni di interventi a carico del segmento anteriore dell?occhio, come ad esempio in seguito a chirurgia della cataratta, che impattino sul segmento posteriore.
In tutte le situazioni sopra citate pu? rivelarsi necessario intervenire chirurgicamente sul segmento posteriore dell?occhio. La procedura chirurgica pi? frequente a carico del segmento posteriore dell?occhio ? la vitrectomia, ossia la rimozione dell?umor vitreo e la sua sostituzione totale o parziale con un mezzo artificiale analogo, che pu? essere effettuata da sola o in combinazione con altre procedure finalizzate, ad esempio, a riposizionare o riparare la retina.
Data la molteplicit? di situazioni, e dunque l?elevata frequenza, con cui la vitrectomia si rivela necessaria, ? di grande interesse lo sviluppo di mezzi artificiali adatti a fungere da sostituti dell?umor vitreo. Tra le caratteristiche desiderabili per un sostituto dell?umor vitreo, si possono qui evidenziare le seguenti:
? deve presentare caratteristiche reologiche ed indice di rifrazione simili all?umor vitreo naturale;
? deve essere in grado di mantenere la normale pressione intraoculare; ? deve essere facile da manipolare;
? deve essere biocompatibile e non tossico;
? deve essere stabile nella camera vitrea, cos? da permanere in loco per tutto il tempo necessario.
Ad oggi, l?unica sostanza accettata come sostituto a lungo termine dell?umor vitreo ? l?olio di silicone. L?olio di silicone ? un silossano liquido polimerizzato con catene laterali organiche. Si tratta di un polimero idrofobico con un indice di rifrazione simile a quello del vitreo naturale e densit? di poco inferiore a quella dell?acqua, che, pur prestandosi all?utilizzo come sostituto dell?umor vitreo, presenta alcuni importanti svantaggi, tra cui ad esempio:
? deve essere rimosso dopo circa 3 mesi dall?intervento o nel caso in cui insorgano effetti collaterali, quali ad esempio l?emulsione dell?olio o il glaucoma secondario, comportando dunque un secondo intervento chirurgico che in alcuni casi pu? addirittura risultare in un nuovo danno retinico;
? la capacit? tamponante nei confronti della parte inferiore della retina (ossia della porzione di retina posizionata nel quadrante inferiore dell?occhio) ? ridotta a causa della bassa densit? specifica del normale olio di silicone.
Per favorire la riparazione di lesioni alla parte inferiore della retina, si ? tentato di utilizzare una miscela di olio di silicone ed ottano parzialmente fluorurato, a cui ci si riferisce come olio di silicone pesante (heavy silicon oil, HSO) che risulta avere un peso specifico pi? elevato, ma si ? osservato un aumento della pressione intraoculare oltre alla possibile insorgenza di una serie di complicazioni tra cui cataratta, infiammazione ed emulsione dell?olio ( Journal of Ophthalmology 2017, 2017:3172138).
Tra le possibili alternative attualmente in studio, sono di grande interesse i candidati per la sostituzione dell?umor vitreo a base di polimeri artificiali o naturali, modificati chimicamente o derivatizzati. L?acido ialuronico ? uno dei polimeri che maggiormente si prestano allo scopo.
L?acido ialuronico (HA) ? un etero-polisaccaride composto da residui alternati di acido D-glucuronico e N-acetil-D-glucosammina. E? un polimero naturale a catena lineare con peso molecolare che pu? variare tra 50.000 e 13 x 10<6 >Da, a seconda della fonte dalla quale viene ottenuto e dai metodi di preparazione impiegati. E? presente in natura nei gel pericellulari, nella sostanza fondamentale del tessuto connettivo degli organismi vertebrati (dei quali rappresenta uno dei componenti principali), nel fluido sinoviale delle articolazioni e nel cordone ombelicale. L?HA ? altres? una delle principali componenti dell?umor vitreo naturale. L?HA gioca dunque un ruolo importante nell?organismo biologico, soprattutto come supporto meccanico delle cellule di molti tessuti come la pelle, i tendini, i muscoli e la cartilagine.
Inoltre, risulta noto come l?HA, attraverso il suo recettore di membrana CD44, moduli molti e diversi processi relativi alla fisiologia e alla biologia della cellula come, ad esempio, la proliferazione, la migrazione, il differenziamento cellulare e l?angiogenesi, e come svolga altres? altre funzioni come l?idratazione dei tessuti e la lubrificazione delle articolazioni.
Il principale tra i prodotti contenenti HA nativo utilizzati in chirurgia oftalmica ? Healon<?>, a base di HA ad alto peso molecolare (4 x 10<6 >Da). Healon<? >? tuttavia ad oggi indicato solo per l?uso nella chirurgia del segmento anteriore dell?occhio, ma presenta propriet? reologiche non ottimali ed alcuni studi in cui ? stato testato come sostituto dell?umor vitreo hanno evidenziato un significativo aumento della pressione intraoculare e l?insorgenza di effetti collaterali nei pazienti trattati ( Documenta Ophthalmologica 1986, 64:13-17; Folk et al., Ophthalmic Surgery 1986, 17:299-306; Acta Ophthalmol Copenh 1986, 64:169-72). Sulla base di queste e numerose altre evidenze, i sostituti dell?umor vitreo a base di HA nativo non hanno trovato ampio impiego nella pratica chirurgica.
Sono stati descritti numerosi derivati del HA:
? HYAFF<?>: esteri dell?HA (EP216453 B1);
? HYADD<?>: ammidi dell?HA (EP1095064 B1);
? Derivati O-solfatati dell?HA fino al 4? grado di solfatazione (EP702699 B1);
? ACP<?>: esteri interni dell?HA (EP341745 B1);
? Hylan G-F20: HA cross-linkato con formaldeide e divinil-sulfone (US4713448);
? Deacetilati dell?HA: derivano dalla deacetilazione della frazione N-acetil-glucosamina (EP1313772 B1);
? HYOXX<?>: derivati percarbossilati dell?HA (domanda di brevetto EP1339753);
? HA cross-linkato con BDDE (EP0839159 B1).
Per alcuni dei derivati del HA sopra citati, ? stato ipotizzato l?utilizzo in un generico ambito di chirurgia oftalmica, ma nessun derivato ? stato reso eleggibile come prodotto per uso in chirurgia oftalmica. Inoltre non sono disponibili studi che ne accertino la non tossicit? ed il possesso di caratteristiche fisiologiche desiderabili allo scopo.
In letteratura sono descritti numerosi possibili sostituti dell?umor vitreo a base di HA modificato chimicamente, principalmente tramite cross-linking.
E? stato descritto l?uso come sostituto dell?umor vitreo di un idrogel a base di diidrazide di HA ossidato/acido adipico (Oxi-HA/AADH), avente un modulo di conservazione (storage modulus, G?) compreso tra 100 e 150 Pa ( Journal of Biomaterials Science 2011, 22:1777-97). E? stato altres? descritto per il medesimo uso un idrogel a base di HA tiolato, cross-linkato tramite induzione della formazione di ponti disolfuro (HA-tiolo cross-linkato), anch?esso caratterizzato da un modulo di conservazione G? piuttosto elevato, pari a 150,4 Pa (Schnichels et al., PloS 2017, 12:e0172895). Le propriet? reologiche di questi prodotti si distanziano notevolmente da quelle dell?umor vitreo naturale, che presenta un modulo di conservazione (storage modulus, G?) compreso tra 1,86 e 6,35 Pa ( Rheological Acta 2017, 56:377-86).
E? stato inoltre sperimentato come possibile sostituto dell?umor vitreo un idrogel a base di HA cross-linkato con 1,4-butanediolo diglicidil etere (BDDE), nome commerciale Healaflow<? >(US20100069938). E? nota la tossicit? del BDDE, che rende potenzialmente pericoloso l?utilizzo di prodotti in cui potrebbero essere presenti residui di questa sostanza ( Toxicology in Vitro 2021, 70:105034). Inoltre, studi preclinici nei quali Healaflow<? >? stato valutato come sostituto dell?umor vitreo hanno evidenziato la perdita di viscosit? del mezzo nel periodo postoperatorio ed un leggero incremento della pressione intraoculare (IOP), potenzialmente dannoso in particolare per la riparazione di danni alla retina ( Graefe's Archive for Clinical and Experimental Ophthalmology 2016, 254:697-703).
Descrizione dell?invenzione
La Richiedente ha sorprendentemente scoperto che composizioni a base di ammide esadecilica dell?acido ialuronico, avente peso molecolare (Mw) pari a 500-730 kDa, con grado di amidazione (o derivatizzazione) compreso nell?intervallo da 1 a 3%, si rivelano particolarmente adatte all?uso nel trattamento chirurgico del segmento anteriore e di quello posteriore dell?occhio, preferibilmente nel trattamento chirurgico del segmento posteriore dell?occhio, ivi compresa la camera vitrea, ancor pi? preferibilmente come sostituto dell?umor vitreo in seguito a vitrectomia.
La preparazione dell?ammide esadecilica con grado di ammidazione (derivatizzazione) medio 1-3%, a partire da HA di peso molecolare (Mw) pari a 500-730 kDa, ? descritta in EP2988792; tale derivato, di seguito definito HYADD<?>-4, ? disponibile in commercio alla concentrazione di 8 mg/ml in soluzione salina, con il marchio Hymovis<? >e viene da tempo impiegato esclusivamente per la terapia viscosupplementante intra-articolare dell?osteoartrosi.
I dati riportati di seguito dimostrano che HYADD<?>-4 non ? tossica in tale chirurgia e presenta caratteristiche reologiche pi? vicine a quelle dell?umor vitreo naturale. Inoltre, HYADD<?>-4 ? facilmente estrudibile attraverso una siringa, risultando dunque facile da manipolare e da iniettare in camera vitrea.
Secondo l?invenzione, HYADD<?>-4 ? stata utilizzata tal quale (HYADD<?>-4) o in forma depolimerizzata tramite trattamento termico a 121?C di durata pari o superiore a 25 minuti. Preferibilmente HYADD<?>-4 depolimerizzata ? ottenuta tramite trattamento termico a 121?C per 120 minuti.
Sperimentazioni di seguito riportate, condotte su animali sottoposti a danno retinico e successiva vitrectomia con sostituzione completa del vitreo, hanno permesso di evidenziare che:
? HYADD<?>-4 non determina alcuna anomalia nella IOP postoperatoria, risultando dunque ideale per favorire il mantenimento in posizione e la guarigione della retina;
? HYADD<?>-4 ? biodegradabile, infatti dopo 30 giorni dalla sostituzione completa del vitreo ? presente in quantit? percentuali ridotte rispetto all?iniziale 100%, e non necessita perci? di un secondo intervento di rimozione dalla camera vitrea;
? HYADD<?>-4 ? stabile in camera vitrea, e la sua stabilit? pu? essere modulata attraverso la depolimerizzazione, come evidenziato dalla maggiore stabilit? osservata per HYADD<?>-4 tal quale (non depolimerizzato) rispetto a HYADD<?>-4 depolimerizzata;
? HYADD<?>-4 promuove un miglior recupero dal danno retinico rispetto all?olio di silicone, attualmente in uso nella pratica clinica, come dimostrato dai livelli proteici pi? elevati del biomarcatore di funzionalit? retinica transtiretina (TTR) e dalla riduzione dei livelli di emoglobina intra-vitreale, indice di sanguinamento;
? HYADD<?>-4 determina un miglior decorso post-operatorio rispetto all?olio di silicone in seguito a danno localizzato nel quadrante inferiore della retina, con ridotta presenza di segni di infiammazione oculare quali iperemia o arrossamento, chemosi e secrezioni.
Sulla base di queste evidenze, HYADD<?>-4, tal quale o depolimerizzata, emerge come un eccellente mezzo viscoelastico per la chirurgia oftalmica, particolarmente adatto come sostituto dell?umor vitreo.
Descrizione dettagliata dell?invenzione
L?invenzione riguarda composizioni a base di esadecilammide dell?acido ialuronico, avente grado di derivatizzazione (ammidazione) compreso nell?intervallo 1-3%, preferibilmente preparata a partire da acido ialuronico di peso molecolare (Mw) compreso nell?intervallo 500-730 kDa (HYADD<?>-4), per uso nel trattamento chirurgico dell?occhio, preferibilmente nel trattamento chirurgico del segmento posteriore dell?occhio, ivi compresa la camera vitrea. In particolare, risulta particolarmente conveniente l?utilizzo delle composizioni dell?invenzione come sostituti biocompatibili dell?umor vitreo in seguito a vitrectomia.
L?acido ialuronico (HA) pu? presentare peso molecolare (PM) da 50.000 a 13 x 10<6 >Da. L?HA di partenza utilizzato per la sintesi dell?esadecilammide di HA PM compreso tra 400.000 e 3 x 10<6 >Da, preferibilmente tra 400.000 e 1 x 10<6 >Da, pi? preferibilmente tra 500.000 e 730.000 Da. Per PM si intende il peso molecolare medio ponderale calcolato col metodo della ?intrinsic viscosity? (
Carbohydr Res, 1986, 149:363-377).
Secondo l?invenzione pu? essere utilizzato HA proveniente da qualsiasi fonte, ad esempio, da creste di gallo (EP138572), da fermentazione (da Streptocuccus equi o zooepidemicus, EP0716688), o da biosintesi (da Bacillus, EP2614088, EP2614087). L?HA impiegato nella presente invenzione pu? altres? essere purificato secondo differenti tecniche (EP3491027, EP3655138). Preferibilmente, l?HA di partenza purificato come descritto in EP3491027.
Il derivato di HA che trova applicazione secondo l?invenzione ? l?esadecilammide dell?acido ialuronico con grado di derivatizzazione o ammidazione compreso nell?intervallo 1-3%, preparata a partire da acido ialuronico di peso molecolare (Mw) compreso nell?intervallo 500-730 kDa.
Il grado di derivatizzazione (o ammidazione) di HYADD<?>-4 viene misurato tramite HPLC dopo idrolisi dell?ammide e successiva coniugazione dell?esadecilammina rilasciata con una sostanza fluorofora. L?esadecilammide dell?acido ialuronico con grado di derivatizzazione (o ammidazione) compreso nell?intervallo 1-3% e preparata a partire da acido ialuronico di peso molecolare (Mw) compreso nell?intervallo 500-730 kDa, pu? essere preparata come noto, preferibilmente come descritto in EP2988792.
L?esadecilammide dell?acido ialuronico pu? essere utilizzata tal quale o depolimerizzata. Per esadecilammide dell?acido ialuronico (o HYADD<?>-4) tal quale si intende l?esadecilammide dell?acido ialuronico, avente grado di derivatizzazione o ammidazione misurato tramite HPLC compreso nell?intervallo 1-3%, preparata a partire da acido ialuronico di peso molecolare (Mw) compreso nell?intervallo 500-730 kDa, ottenuta secondo metodi noti e preferibilmente come descritto in EP2988792. Per esadecilammide dell?acido ialuronico (o HYADD<?>-4) depolimerizzata si intende l?esadecilammide dell?acido ialuronico (o HYADD<?>-4) sottoposta a trattamento termico per almeno 25 minuti a 121?C. Preferibilmente, l?esadecilammide dell?acido ialuronico (o HYADD<?>-4) depolimerizzata viene ottenuta sottoponendo l?esadecilammide dell?acido ialuronico (o HYADD<?>-4) ad un trattamento termico per almeno 2 ore a 121?C.
A partire dall?amide esadecilica dell?acido ialuronico avente grado di derivatizzazione compreso nell?intervallo 1-3% (HYADD<?>-4) tal quale o depolimerizzata, pu? essere formulato un idrogel ad una concentrazione pari o inferiore a 12 mg/mL. Preferibilmente, la concentrazione di HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata nell?idrogel dell?invenzione ? pari a 8 mg/mL. HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata pu? essere disciolta in un qualsiasi veicolo adatto, come soluzione fisiologica o tampone fosfato salino, preferibilmente in tampone fosfato salino a pH 7.
Le composizioni comprendenti HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata per uso nel trattamento chirurgico del segmento anteriore e di quello posteriore dell?occhio possono essere formulate con l?eventuale aggiunta di eccipienti farmaceuticamente accettabili.
Secondo l?invenzione, HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata ? particolarmente adatta all?uso nel trattamento chirurgico del segmento anteriore e di quello posteriore dell?occhio, preferibilmente nel trattamento chirurgico del segmento posteriore dell?occhio, ivi compresa la camera vitrea, ancor pi? preferibilmente come sostituto dell?umor vitreo in seguito a vitrectomia. A scopo esemplificativo, HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata pu? essere utilizzata nel trattamento chirurgico del segmento anteriore dell?occhio, ed in particolare come mezzo viscoelastico nella chirurgia della cataratta. HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata trova inoltre impiego nel trattamento chirurgico del segmento posteriore dell?occhio, come sostituto dell?umor vitreo in seguito a vitrectomia, ove la vitrectomia pu? essersi resa necessaria per qualsiasi motivo. Alcuni esempi di patologie per le quali pu? rendersi necessaria l?esecuzione di una vitrectomia e per le quali pu? risultare vantaggioso l?uso di HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata, sono:
? traumi severi che interessino l?intero bulbo oculare
? infezioni a carico della parte interna dell?occhio:
? retinopatia diabetica;
? distacco di retina;
? rottura (macular hole) o formazione di una membrana epiretinica (epiretinal membrane, nota anche come macular pucker) nella porzione centrale della retina (macula);
? emorragia del vitreo;
? presenza di miodesopsie, o addensamenti, nell?umor vitreo (vitreous floaters);
? complicazioni di interventi a carico del segmento anteriore dell?occhio, come ad esempio in seguito a chirurgia della cataratta, che impattino sul segmento posteriore.
Sperimentazioni di seguito riportate, condotte su animali sottoposti a danno retinico e successiva vitrectomia con sostituzione completa del vitreo, hanno permesso di evidenziare che:
? HYADD<?>-4 non determina alcuna anomalia nella IOP postoperatoria, risultando dunque ideale per favorire il mantenimento in posizione e la guarigione della retina;
? HYADD<?>-4 ? biodegradabile, infatti dopo 30 giorni dalla sostituzione completa del vitreo ? presente in quantit? percentuali ridotte rispetto all?iniziale 100%, e non necessita perci? di un secondo intervento di rimozione dalla camera vitrea;
? HYADD<?>-4 ? stabile in camera vitrea, e la sua stabilit? pu? essere modulata attraverso la depolimerizzazione, come evidenziato dalla maggiore stabilit? osservata per HYADD<?>-4 tal quale (non depolimerizzato) rispetto a HYADD<?>-4 depolimerizzata;
? HYADD<?>-4 promuove un miglior recupero dal danno retinico rispetto all?olio di silicone, attualmente in uso nella pratica clinica, come dimostrato dai livelli proteici pi? elevati del biomarcatore di funzionalit? retinica transtiretina (TTR) e dalla riduzione dei livelli di emoglobina intravitreale, indice di sanguinamento;
? HYADD<?>-4 determina un miglior decorso post-operatorio rispetto all?olio di silicone in seguito a danno localizzato nel quadrante inferiore della retina, con ridotta presenza di segni di infiammazione oculare quali iperemia o arrossamento, chemosi e secrezioni.
Sulla base di queste evidenze, HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata emerge come un eccellente mezzo viscoelastico per la chirurgia oftalmica, particolarmente adatto come sostituto dell?umor vitreo.
Allo scopo di meglio illustrare l?invenzione, vengono forniti i seguenti esempi.
ESEMPIO 1. Preparazione dell?amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4) a diversi gradi di depolimerizzazione.
L?amide esadecilica dell?acido ialuronico con grado di derivatizzazione compreso nell?intervallo 1-3% (HYADD<?>-4), preparata a partire da HA con PM compreso tra 500 e 730 kDa come descritto in EP2988792, ? stata sciolta in PBS a pH 7 alla concentrazione finale di 8 mg/mL. La depolimerizzazione ? stata successivamente ottenuta sottoponendo HYADD<?>-4 in PBS a trattamento termico in autoclave, a 121?C per:
? 25 minuti nel caso di HYADD<?>-4 depolimerizzata;
? 120 minuti nel caso di HYADD<?>-4 depolimerizzata.
ESEMPIO 2. Analisi reologica dell?amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4), tal quale e a diversi gradi di depolimerizzazione.
Materiali e Metodi
I seguenti campioni sono stati sottoposti ad analisi reologica:
? HYADD<?>-4 tal quale (t.q.), ossia ammide esadecilica dell?acido ialuronico con grado di derivatizzazione compreso nell?intervallo 1-3%, preparata a partire da HA con PM compreso tra 500 e 730 kDa come descritto in EP2988792, e disciolta in PBS a pH 7 alla concentrazione finale di 8 mg/mL;
? HYADD<?>-4 depolimerizzata (25 min.), ottenuta tramite trattamento termico di HYADD<?>-4 t.q. per 25 minuti a 121?C, come descritto in ESEMPIO 1;
? HYADD<?>-4 depolimerizzata (2 ore), ottenuta tramite trattamento termico di HYADD<?>-4 t.q. per 2 ore a 121?C, come descritto in ESEMPIO 1.
L?analisi reologica ? stata condotta utilizzando un reometro a 37?C. Il modulo di conservazione (storage modulus, G?) ? stato misurato per tutti i campioni a 1 Hz.
Risultati e conclusioni
L?analisi reologica ha permesso di rilevare per i campioni testati i seguenti
valori di G? in Pascal (Pa):
Questi dati supportano fortemente l?utilizzo di HYADD<?>-4, tal quale o
depolimerizzata, come sostituto vitreale. Risulta infatti evidente che HYADD<?>-4
depolimerizzata (2 ore) presenta un G? del tutto sovrapponibile al G? riportato per
l?umor vitreo (G?=1,86-6,35 Pa a 0,1 Hz e 37?C; Rheological Acta 2017,
56:377-86). HYADD<?>-4 tal quale e depolimerizzata (25 minuti) presentano invece
valori di G? del tutto paragonabili a quelli del vitreo naturale, ma soprattutto
decisamente inferiori rispetto al G? (a 0,1 Hz e 37?C) dei noti candidati a base di
HA descritti come sostituti per l?umor vitreo: in tali condizioni Oxi-HA/AADH
presenta G? compreso tra 100 e 150 Pa (Su et al., Journal of Biomaterials Science
2011, 22:1777-97), ed HA-tiolo cross-linkato ? caratterizzato da un modulo di
conservazione G? pari a 150,4 Pa ( PloS 2017, 12:e0172895), come
di seguito riportato.
ESEMPIO 3. Valutazione in vivo della stabilit? e tollerabilit? come
sostituto vitreale dell?amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4), come tale o depolimerizzata, dopo intervento di danno retinico e concomitante vitrectomia con sostituzione completa del vitreo.
Materiali e Metodi
Obiettivo di questo primo studio ? verificare la stabilit? e tollerabilit? in camera vitrea dell?amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4), come tale o depolimerizzata, nella riparazione di un danno retinico. Lo studio ? stato condotto su 10 conigli albini, per ciascuno dei quali sono stati trattati sia l?occhio destro che il sinistro, suddivisi nei seguenti gruppi sperimentali:
1. Gruppo Silicone Oil: 2 animali (4 occhi) trattati con olio di silicone; 2. Gruppo HYADD<?>-4: 3 animali (6 occhi) trattati con HYADD?-4 tal quale;
3. Gruppo depolymerized HYADD<?>-4: 3 animali (6 occhi) trattati con HYADD<?>-4 depolimerizzato, i.e. HYADD<?>-4 sottoposta a trattamento termico per 2 ore a 121?C come da ESEMPIO 1;
4. Gruppo CTRL: 2 animali (4 occhi) non trattati.
I conigli albini appartenenti ai gruppi Silicone Oil, HYADD<?>-4 e depolymerized HYADD<?>-4 sono stati operati in entrambi gli occhi, provocando una rottura retinica tramite iniezione subretinale con fisiologica sterile e successivo taglio con bisturi. I margini della rottura retinica sono stati poi trattati con il laser, ed infine ? stato immesso e il sostituto vitreale per ottenere un riempimento della camera vitrea ed una pessia corioretinica della rottura ad un mese dall?intervento. La pressione intraoculare in ciascun occhio trattato ? stata misurata sia prima dell?intervento che 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 10, 15, 18, 20, 23, 25, 28 o 30 giorni dopo l?intervento. Dopo 30 giorni dall?intervento, gli animali sono stati sacrificati e l?umor vitreo di ciascun occhio ? stato prelevato per le successive analisi.
Il quantitativo di HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata presente in ciascun campione di umor vitreo ? stato determinato dopo idrolisi dell?ammide e successiva coniugazione dell?esadecilammina rilasciata con una sostanza fluorofora.
I livelli di transtiretina (TTR) ed emoglobina (Hb) nei campioni di umor vitreo prelevati sono stati rilevati tramite saggio ELISA, utilizzando appositi kit commerciali e seguendo le istruzioni fornite dal produttore. In breve, sono state distribuite nei pozzetti di una piastra da 96 pozzetti, pre-rivestita con anticorpi in grado di riconoscere l?antigene d?interesse, aliquote di volume costante dei diversi campioni da determinare e degli standard per la quantificazione, ossia di diluizioni seriali di un campione contenente una quantit? nota di antigene d?interesse. Dopo una prima incubazione in assenza di reagenti, ad ogni campione ? stata aggiunta una soluzione comprendente anticorpi in grado di riconoscere l?antigene d?interesse. Tali anticorpi sono coniugati con un enzima in grado di catalizzare una reazione colorimetrica e perci?, incubando i campioni con il substrato di questa reazione colorimetrica, si produce un prodotto colorato in quantit? direttamente proporzionale alla quantit? di antigene d?interesse presente nel campione (
J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2008, 63:879-84). L?assorbanza di ciascun pozzetto al termine della reazione colorimetrica ? stata rilevata utilizzando uno spettrofotometro. Il calcolo dell?esatta concentrazione di antigene in ciascun campione ? resa possibile applicando la Legge di Lambert-Beer, per la quale esiste una relazione lineare tra la concentrazione di un cromoforo in soluzione e l?assorbanza della soluzione stessa ( Journal of Biomedical Optics 2021, 26:100901), e costruendo una retta di taratura a partire dalle misure di assorbanza degli standard per la quantificazione. In questo modo ? infatti possibile stabilire il fattore di conversione necessario per calcolare l?esatta concentrazione di antigene a cui corrisponde il valore di assorbanza misurato per ciascun campione. Risultati e Conclusioni
Il monitoraggio della pressione intraoculare, i cui risultati sono rappresentati in FIGURA 1, rivela un calo iniziale in tutte le condizioni testate, verosimilmente dovuto all?intervento chirurgico, che viene recuperato nell?arco dei primi sei giorni dopo l?intervento. In seguito, la IOP si assesta intorno a valori pari a quelli preoperatori e rimane pressoch? costante fino al termine dei 30 giorni di monitoraggio. Dal momento che variazioni della pressione intraoculare sono note interferire con il processo di guarigione a seguito di danno retinico ( Journal of Ophthalmology 2017, 2017:3172138), la totale assenza di alterazioni nella IOP degli animali trattati con HYADD<?>-4, tal quale o depolimerizzata, ne supporta appieno l?utilizzo come sostituto dell?umor vitreo.
La rilevazione della quantit? residua di HYADD<?>-4 presente nei campioni di umor vitreo prelevati dai conigli trattati ha evidenziato come, a 30 giorni dall?intervento di vitrectomia, persista uno 0.5% di HYADD<?>-4 depolimerizzata (percentuale sul volume totale del campione), ed un 21.9% di HYADD<?>-4 tal quale (anche in questo caso, intesa come percentuale sul volume totale del campione). Questo risultato evidenzia come HYADD<?>-4, tal quale o depolimerizzata, sia stabile nella camera vitrea, come dimostrato dalla persistenza in sede a 30 giorni dalla sostituzione del vitreo. Nel contempo HYADD<?>-4 risulta inoltre essere completamente biodegradabile, come dimostrato dal fatto che la sua quantit? percentuale rispetto al volume dell?umor vitreo, pari verosimilmente al 100% al momento dell?intervento chirurgico di vitrectomia con sostituzione completa dell?umor vitreo, si riduce drasticamente 30 giorni dopo l?intervento, raggiungendo addirittura valori prossimi a zero nel caso di HYADD<?>-4 depolimerizzata. Questi dati dimostrano altres? come la depolimerizzazione consenta di modularne il tempo di permanenza nella camera vitrea a seconda della necessit?. HYADD<?>-4 tal quale ? infatti in grado di permanere nella camera vitrea sul lungo termine, rappresentando circa il 20% del volume dell?umor vitreo 30 giorni dopo l?intervento chirurgico, mentre HYADD<?>-4 depolimerizzata persiste per un periodo di durata medio-lunga, risultando presente in piccole quantit? a 30 giorni dall?intervento.
I livelli di transtiretina (TTR) sono considerati un ottimo biomarcatore per la funzionalit? retinica, risultando pi? elevati in condizioni di maggior acuit? visiva ( , Br J Ophthalmol 2009, 93:1539-45). Come evidente in FIGURA 2, gli animali sottoposti a danno retinico che hanno ricevuto olio di silicone come sostituto vitreale presentano livelli estremamente bassi di TTR, mediamente pari a 0,4 ng/mL, rispetto ai 3,9 ng/mL di TTR rilevati nei campioni di vitreo prelevati da animali di controllo non trattati. Sorprendentemente, nei campioni di vitreo prelevati da animali trattati con HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata, si rilevano livelli di TTR molto pi? elevati, pari rispettivamente a 1,6 o 1,2 ng/mL, rispetto all?olio di silicone. Dunque HYADD<?>-4, tal quale o depolimerizzata, utilizzata come sostituto vitreale stimola un aumento dei livelli proteici di TTR rispettivamente pari a 4 o 3 volte quello raggiunto nel vitreo di animali trattati con olio di silicone, il che significa che promuove un miglior recupero della funzionalit? retinica rispetto all?olio di silicone, sostituto vitreale attualmente in uso nella pratica chirurgica.
L?emoglobina ? una proteina normalmente presente nei globuli rossi del sangue, dove svolge il ruolo di trasportare l?ossigeno attraverso il torrente sanguigno, dagli alveoli polmonari dove l?ossigeno viene assorbito ai tessuti periferici che lo utilizzano per il proprio metabolismo. Nell?umor vitreo l?emoglobina pu? essere fisiologicamente presente in quantit? molto ridotta, ma in condizioni patologiche pu? aumentare considerevolmente, come ad esempio in presenza di sanguinamenti e/o danni intraoculari ed in seguito ad interventi chirurgici a livello oftalmico. Come riportato in FIGURA 3, la quantificazione dei livelli proteici di emoglobina nell?umor vitreo dei conigli trattati con olio di silicone ha rivelato come questi siano 3 volte superiori rispetto ai livelli di emoglobina nell?umor vitreo dei conigli non trattati di controllo (0,37 mg/mL nel caso del trattamento con olio di silicone vs 0,13 mg/mL per i controlli). I livelli di emoglobina osservati nell?umor vitreo di animali trattati con HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata sono rispettivamente pari a 0,16 e 0,22 mg/mL, e dunque nettamente inferiori a quelli osservati nel caso dell?olio di silicone, ad indicare un recupero nettamente migliore dall?intervento chirurgico.
In conclusione, HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata si rivela estremamente adatta a fungere da sostituto vitreale. La sperimentazione svolta, e qui descritta, ha infatti evidenziato che:
? HYADD<?>-4 non determina alcuna anomalia nella IOP, risultando dunque ideale per favorire il mantenimento in posizione e la guarigione della retina;
? HYADD<?>-4 ? biodegradabile, infatti dopo 30 giorni dalla sostituzione completa del vitreo ? presente in quantit? percentuali ridotte rispetto all?iniziale 100%, e non necessita perci? di un secondo intervento di rimozione dalla camera vitrea;
? HYADD<?>-4 ? stabile in camera vitrea, e la sua stabilit? pu? essere modulata attraverso la depolimerizzazione, come evidenziato dalla maggiore stabilit? osservata per HYADD?-4 tal quale (non depolimerizzato) rispetto a HYADD?-4 depolimerizzata;
? HYADD<?>-4 promuove un miglior recupero dal danno retinico rispetto all?olio di silicone attualmente in uso nella pratica clinica, come dimostrato dai livelli proteici pi? elevati di TTR e dalla riduzione dei livelli di emoglobina.
ESEMPIO 4. Valutazione in vivo della tollerabilit? e dell?efficacia come sostituto vitreale dell?amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4), come tale o depolimerizzata, dopo intervento di distacco della retina indotto tramite iniezione subretinale nel quadrante inferiore dell?occhio, con successiva vitrectomia e sostituzione completa del vitreo.
Materiali e Metodi
Lo studio ? stato condotto su 9 conigli New Zealand White (NZW), per ciascuno dei quali sono stati trattati sia l?occhio destro che il sinistro, suddivisi nei seguenti gruppi sperimentali:
1. Gruppo HYADD<?>-4: 3 animali (6 occhi) trattati con HYADD?-4 tal quale;
2. Gruppo depolymerized HYADD<?>-4: 3 animali (6 occhi) trattati con HYADD<?>-4 depolimerizzata, i.e. HYADD<?>-4 sottoposta a trattamento termico per 2 ore a 121?C come da ESEMPIO 1;
3. Gruppo Silicone Oil: 3 animali (6 occhi) trattati con olio di silicone. Dopo essere stati adeguatamente anestetizzati ed in seguito ad accurata disinfezione di entrambi gli occhi, i conigli sono stati sottoposti a distacco chirurgico della retina. Il distacco ha interessato una porzione compresa tra 1/4 ed 1/3 dell?intera retina, ed ? stato ottenuto iniettando 200 ?L di Balanced Salt Solution (BSS) attraverso un ago 38G nel quadrante inferiore di ciascun occhio. Successivamente ? stata effettuata una retinotomia nella medesima zona, utilizzando un bisturi, e la retina ? stata riattaccata tramite scambio fluido-aria e trattamento con laser. Infine, immediatamente dopo la chirurgia con laser, gli occhi trattati sono stati sottoposti alla sostituzione dell?umor vitreo con HYADD<?>-4, HYADD<?>-4 depolimerizzata o olio di silicone a seconda del gruppo di appartenenza, utilizzando un apposito strumento per vitrectomia. Dopo la procedura chirurgica, ? stato applicato sugli occhi operati un unguento antibiotico ed i conigli sono stati monitorati sino al risveglio.
Lo stato del distacco retinico ? stato monitorato tramite tomografia a coerenza ottica (Optical Coherence Tomography, OCT), che consente di visualizzare il fondo dell?occhio e dunque la retina stessa, a 1, 7, 14 e 28 giorni dall?intervento.
La tollerabilit? ? stata valutata attraverso l?esame macroscopico degli occhi, orientato alla rilevazione di qualsiasi sintomo evidente di irritazione o infiammazione oculare. Il monitoraggio ? stato effettuato un giorno prima dell?intervento chirurgico (baseline) e dopo 7 o 28 giorni dall?intervento stesso. E? stata prestata particolare attenzione ai seguenti aspetti:
? Iperemia (hyperemia), ossia arrossamento dell?occhio, noto indice di irritazione ed infiammazione;
? Chemosi (chemosis) o edema congiuntivale, ? anch?essa un segno non specifico di irritazione agli occhi, che si manifesta come una protrusione della congiuntiva bulbare rispetto ai tessuti sottostanti dovuta alla formazione di una raccolta edematosa;
? Secrezioni oculari (discharge), che possono essere costituite da muco, pus o un eccesso di lacrime, anch?esse collegate ad uno stato di irritazione e/o infiammazione dell?occhio.
Ciascuno di questi tre aspetti ? stato quantificato per ciascun occhio trattato attraverso l?assegnazione di un punteggio da 0 a 4, dove 0 ? interpretato come totale assenza del sintomo mentre 4 indica che il sintomo ? presente in massimo grado.
Risultati e Conclusioni
Il monitoraggio del distacco retinico tramite OCT ha permesso di rilevare la graduale rimarginazione della retina in tutti i gruppi sperimentali. Entro il giorno 28, la maggior parte dei distacchi di retina sono apparsi in rimarginazione attiva, con poche sezioni di retina distaccate. Questa evidenza supporta l?efficacia di HYADD<?>-4 come tale o depolimerizzata nel coadiuvare la rimarginazione del danno retinico nel quadrante inferiore della retina.
L?osservazione dei sintomi macroscopici di irritazione ed infiammazione dell?occhio, iperemia, chemosi e secrezione oculare, ? stata effettuata allo scopo di valutare la tollerabilit? di HYADD<?>-4 come tale o depolimerizzata nella camera vitrea (Figure 4-6). Un giorno prima dell?intervento chirurgico (baseline) tutti gli animali non hanno mostrato alcun segno di irritazione oculare, ottenendo punteggi medi pari o prossimi a zero per ogni gruppo sperimentale.
A 7 giorni dall?intervento tutti gli animali hanno manifestato iperemia. Il sintomo ? andato riducendosi, ritornando ai livelli basali (pari a 0) a 28 giorni dall?intervento, negli occhi trattati con HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata, mentre nel caso dell?olio di silicone ? stato possibile osservare un marcato peggioramento del sintomo, con il raggiungimento di un punteggio medio superiore a 1,5.
Chemosi e secrezioni oculari si sono occasionalmente presentate a 7 giorni dall?intervento chirurgico negli animali trattati con HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata, raggiungendo punteggi medi sempre inferiori a 0,5, che attestano livelli trascurabili di questi sintomi. Dopo 28 giorni dall?intervento, nessun animale trattato con HYADD<?>-4 tal quale o depolimerizzata ha mostrato segni di chemosi o di secrezioni oculari (punteggio medio pari a 0 per ognuno dei due sintomi), indicando la totale assenza di segni di irritazione o infiammazione oculare. Viceversa, gli animali trattati con olio di silicone hanno manifestato livelli rilevanti di chemosi a 7 giorni dall?intervento, con punteggio medio superiore a 1,5, che non si sono normalizzati nemmeno dopo 28 giorni dall?intervento, attestandosi su un punteggio medio pari a 1,5. In modo simile, livelli costanti di secrezioni oculari con punteggio medio superiore a 0,5 sono stati osservati per gli occhi trattati con olio di silicone sia a 7 che a 28 giorni dall?intervento.
Nel complesso, questi dati dimostrano che HYADD<?>-4, tal quale o depolimerizzata, determina un miglior decorso post-operatorio rispetto all?olio di silicone in seguito a danno localizzato nel quadrante inferiore della retina. Infatti gli occhi trattati con olio di silicone presentano segni di irritazione/infiammazione, sia a 7 che a 28 giorni dall?intervento, in livelli non trascurabili (come dimostrato dai punteggi medi sempre superiori a 0,5). Viceversa, gli occhi trattati con HYADD<?>-4, tal quale o depolimerizzata, non presentano alcun sintomo di irritazione o infiammazione oculare a 28 giorni (punteggi medi pari a 0 sia per iperemia che per chemosi e secrezioni oculari).
Breve descrizione delle figure
FIG. 1. Monitoraggio della pressione intraoculare (IntraOcular Pressure, IOP), misurata prima (pre) ed a diversi intervalli di tempo (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 10, 15, 18, 20, 23, 25, 28 o 30 giorni) dopo l?intervento di danno retinico con concomitante iniezione di sostituto vitreale scelto tra: olio di silicone (Silicon Oil), amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4) o amide esadecilica dell?acido ialuronico depolimerizzata tramite trattamento al calore (depolymerized HYADD<?>-4).
FIG. 2. Livelli di transtiretina (TTR), rilevati tramite saggio ELISA, nell?umor vitreo di conigli non trattati (CTRL) o dopo 30 giorni dal danno retinico con concomitante iniezione di sostituto vitreale scelto tra: olio di silicone (Silicon Oil), amide esadecilica dell?acido ialuronico tal quale (HYADD<?>-4) o amide esadecilica dell?acido ialuronico depolimerizzata tramite trattamento al calore (depolymerized HYADD<?>-4).
FIG. 3. Livelli di emoglobina (Hemoglobin, Hb), rilevati tramite saggio ELISA, nell?umor vitreo di conigli non trattati (CTRL) o dopo 30 giorni dal danno retinico con concomitante iniezione di sostituto vitreale scelto tra: olio di silicone (Silicon Oil), amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4) o amide esadecilica dell?acido ialuronico depolimerizzata tramite trattamento al calore (depolymerized HYADD<?>-4).
FIG. 4. Valutazione dell?iperemia oculare manifestata da conigli in condizioni normali (Baseline) e dopo 7 (Day 7) o 28 (Day 28) giorni dall?intervento di distacco della retina indotto tramite iniezione subretinale nel quadrante inferiore dell?occhio, con successiva vitrectomia e sostituzione completa del vitreo con olio di silicone (Silicon Oil), amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4) o amide esadecilica dell?acido ialuronico depolimerizzata tramite trattamento al calore (depolymerized HYADD<?>-4).
FIG. 5. Valutazione della chemosi oculare manifestata da conigli in condizioni normali (Baseline) e dopo 7 (Day 7) o 28 (Day 28) giorni dall?intervento di distacco della retina indotto tramite iniezione subretinale nel quadrante inferiore dell?occhio, con successiva vitrectomia e sostituzione completa del vitreo con olio di silicone (Silicon Oil), amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4) o amide esadecilica dell?acido ialuronico depolimerizzata tramite trattamento al calore (depolymerized HYADD<?>-4).
FIG. 6. Valutazione della secrezione oculare manifestata da conigli in condizioni normali (Baseline) e dopo 7 (Day 7) o 28 (Day 28) giorni dall?intervento di distacco della retina indotto tramite iniezione subretinale nel quadrante inferiore dell?occhio, con successiva vitrectomia e sostituzione completa del vitreo con olio di silicone (Silicon Oil), amide esadecilica dell?acido ialuronico (HYADD<?>-4) o amide esadecilica dell?acido ialuronico depolimerizzata tramite trattamento al calore (depolymerized HYADD<?>-4).

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Composizioni comprendenti esadecilammide dell?acido ialuronico con grado di ammidazione compreso nell?intervallo 1-3%, per uso nel trattamento chirurgico dell?occhio.
2. Composizioni per uso secondo la rivendicazione 1 nel trattamento chirurgico del segmento posteriore dell?occhio, compresa la camera vitrea.
3. Composizioni per uso secondo la rivendicazione 1 come sostituti biocompatibili dell?umor vitreo in seguito a vitrectomia.
4. Composizioni per uso secondo le rivendicazioni da 1 a 3 in cui l?esadecilammide dell?acido ialuronico ? ottenuta per derivatizzazione di acido ialuronico di peso molecolare Mw da 50.000 a 13 x 10<6 >Da.
5. Composizioni per uso secondo la rivendicazione 4 in cui l?esadecilammide dell?acido ialuronico ? ottenuta per derivatizzazione di acido ialuronico di peso molecolare Mw compreso tra 400.000 e 3 x 10<6 >Da, preferibilmente tra 400.000 e 1 x 10<6 >Da, pi? preferibilmente tra 500.000 e 730.000 Da.
6. Composizioni per uso secondo le rivendicazioni 1-5 in cui l?esadecilammide dell?acido ialuronico ? impiegata in forma immodificata.
7. Composizioni per uso secondo le rivendicazioni 1-5 in cui l?esadecilammide dell?acido ialuronico ? depolimerizzata.
8. Composizioni per uso secondo la rivendicazione 6 in cui l?esadecilammide dell?acido ialuronico ? depolimerizzata per trattamento termico a 121?C per almeno 25 minuti, preferibilmente per 2 ore.
9. Composizioni per uso secondo le rivendicazioni 1-8 in forma di idrogel comprendente l?esadecilammide dell?acido ialuronico in concentrazioni non superiori al 12% in peso, preferibilmente in concentrazioni dell?8% in peso.
10. Composizioni per uso secondo le rivendicazioni 1-9 in cui il trattamento chirurgico ? effettuato in caso di traumi severi che interessino l?intero bulbo oculare, infezioni a carico della parte interna dell?occhio, retinopatia diabetica, distacco di retina, rottura o formazione di membrana epiretinica nella porzione centrale della retina, emorragia del vitreo, presenza di miodesopsie, o addensamenti, nell?umor vitreo, complicazioni di interventi a carico del segmento anteriore dell?occhio, ad esempio in seguito a chirurgia della cataratta.
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