IT202100028904A1 - Biostimolante in granuli quale promotore di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi/ a granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof - Google Patents

Biostimolante in granuli quale promotore di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi/ a granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof Download PDF

Info

Publication number
IT202100028904A1
IT202100028904A1 IT102021000028904A IT202100028904A IT202100028904A1 IT 202100028904 A1 IT202100028904 A1 IT 202100028904A1 IT 102021000028904 A IT102021000028904 A IT 102021000028904A IT 202100028904 A IT202100028904 A IT 202100028904A IT 202100028904 A1 IT202100028904 A1 IT 202100028904A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
granules
biostimulant
weight
trichoderma
water
Prior art date
Application number
IT102021000028904A
Other languages
English (en)
Inventor
Suvi Pietarinen
Giuliano Leonardi
Christian Hübsch
Original Assignee
Upm Kymmene Corp
Green Innovation Gmbh
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Upm Kymmene Corp, Green Innovation Gmbh filed Critical Upm Kymmene Corp
Priority to IT102021000028904A priority Critical patent/IT202100028904A1/it
Priority to AU2022388678A priority patent/AU2022388678A1/en
Priority to CA3236727A priority patent/CA3236727A1/en
Priority to PCT/EP2022/081007 priority patent/WO2023083758A1/en
Publication of IT202100028904A1 publication Critical patent/IT202100028904A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01NPRESERVATION OF BODIES OF HUMANS OR ANIMALS OR PLANTS OR PARTS THEREOF; BIOCIDES, e.g. AS DISINFECTANTS, AS PESTICIDES OR AS HERBICIDES; PEST REPELLANTS OR ATTRACTANTS; PLANT GROWTH REGULATORS
    • A01N25/00Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators, characterised by their forms, or by their non-active ingredients or by their methods of application, e.g. seed treatment or sequential application; Substances for reducing the noxious effect of the active ingredients to organisms other than pests
    • A01N25/12Powders or granules
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01NPRESERVATION OF BODIES OF HUMANS OR ANIMALS OR PLANTS OR PARTS THEREOF; BIOCIDES, e.g. AS DISINFECTANTS, AS PESTICIDES OR AS HERBICIDES; PEST REPELLANTS OR ATTRACTANTS; PLANT GROWTH REGULATORS
    • A01N25/00Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators, characterised by their forms, or by their non-active ingredients or by their methods of application, e.g. seed treatment or sequential application; Substances for reducing the noxious effect of the active ingredients to organisms other than pests
    • A01N25/12Powders or granules
    • A01N25/14Powders or granules wettable
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01NPRESERVATION OF BODIES OF HUMANS OR ANIMALS OR PLANTS OR PARTS THEREOF; BIOCIDES, e.g. AS DISINFECTANTS, AS PESTICIDES OR AS HERBICIDES; PEST REPELLANTS OR ATTRACTANTS; PLANT GROWTH REGULATORS
    • A01N63/00Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators containing microorganisms, viruses, microbial fungi, animals or substances produced by, or obtained from, microorganisms, viruses, microbial fungi or animals, e.g. enzymes or fermentates
    • A01N63/30Microbial fungi; Substances produced thereby or obtained therefrom
    • A01N63/38Trichoderma
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C05FERTILISERS; MANUFACTURE THEREOF
    • C05FORGANIC FERTILISERS NOT COVERED BY SUBCLASSES C05B, C05C, e.g. FERTILISERS FROM WASTE OR REFUSE
    • C05F11/00Other organic fertilisers
    • C05F11/08Organic fertilisers containing added bacterial cultures, mycelia or the like
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C05FERTILISERS; MANUFACTURE THEREOF
    • C05FORGANIC FERTILISERS NOT COVERED BY SUBCLASSES C05B, C05C, e.g. FERTILISERS FROM WASTE OR REFUSE
    • C05F11/00Other organic fertilisers
    • C05F11/10Fertilisers containing plant vitamins or hormones

Landscapes

  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Zoology (AREA)
  • Agronomy & Crop Science (AREA)
  • Pest Control & Pesticides (AREA)
  • Plant Pathology (AREA)
  • Chemical & Material Sciences (AREA)
  • Dentistry (AREA)
  • Wood Science & Technology (AREA)
  • Environmental Sciences (AREA)
  • Microbiology (AREA)
  • Toxicology (AREA)
  • Organic Chemistry (AREA)
  • Mycology (AREA)
  • Biotechnology (AREA)
  • Virology (AREA)
  • Biochemistry (AREA)
  • Botany (AREA)
  • Agricultural Chemicals And Associated Chemicals (AREA)
  • Micro-Organisms Or Cultivation Processes Thereof (AREA)
  • Cultivation Of Plants (AREA)
  • Breeding Of Plants And Reproduction By Means Of Culturing (AREA)

Description

Deposito della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:
?BIOSTIMOLANTE IN GRANULI QUALE PROMOTORE DI CRESCITA VEGETALE, PROCESSI PER LA SUA PREPARAZIONE E SUOI USI?
DESCRIZIONE CAMPO DELL?INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un biostimolante in granuli comprendente un fungo del genere Trichoderma e una frazione di lignina, cos? come processi per la sua preparazione e usi quale promotore di crescita vegetale e di produzione di frutti in agricoltura.
TECNICA NOTA
Il fertilizzante, il quale ? essenzialmente composto da diversi tipi di componenti nutritivi per la crescita vegetale, ? stato ampiamente impiegato in tutto il mondo allo scopo di aumentare i rendimenti dei prodotti agricoli. In generale, i fertilizzanti possono presentare le forme di liquido puro, sospensioni o solido. Essi possono essere introdotti nei vegetali attraverso la fertilizzazione del terreno o tramite applicazione al fogliame dei vegetali, come ad esempio tramite nebulizzazione, irrigazione e simili.
Risulta noto che numerosi fertilizzanti sono commercializzati in forma di polvere, da sciogliere in acqua al momento dell?uso. Tuttavia, la lavorabilit? non agevole delle polveri e il loro rischio intrinseco di dispersione nell?ambiente, unitamente al rischio intrinseco per gli operatori, hanno reso le dette polveri meno attraenti e apprezzabili, nonostante le polveri, in linea di principio, siano pi? comode dal punto di vista dello stoccaggio e del trasporto.
In questi ultimi anni, i fertilizzanti fogliari hanno gradualmente sostituito l'uso comune dei fertilizzanti applicati al terreno nelle aree agricole, in quanto essi presentano impatti negativi minori sull'ambiente. Ricerche hanno dimostrato che il procedimento di fertilizzazione tradizionale tramite fertilizzazione del terreno ha contribuito alla contaminazione delle acque di superficie e delle acque freatiche. Ci? ? principalmente dovuto alla lisciviazione dei nutrienti solubili del fertilizzante, come ad esempio l'azoto, nelle falde acquifere. Tali circostanze possono determinare un trasporto insufficiente di nutrienti alle cellule vegetali. Pertanto, si ? rivelata maggiormente desiderabile l'erogazione dei nutrienti a un vegetale direttamente attraverso il fogliame dei vegetali stessi. I fertilizzanti fogliari sembrano superare gli svantaggi del procedimento di fertilizzazione del terreno, tuttavia, l'applicazione non corretta di tali fertilizzanti fogliari ai vegetali, ad esempio quando un'elevata concentrazione di nutrienti ? applicata direttamente sul fogliame, pu? determinare un danneggiamento del fogliame in forma di aree necrotiche o bruciature delle foglie, causando, quindi, la riduzione dei rendimenti dei raccolti. Si ipotizza che il fertilizzante fogliare con una quantit? ridotta di nutrienti possa impedire il danneggiamento del fogliame. Tuttavia, ci? risulta poco funzionale, in quanto ? necessaria un'attivit? ad alta intensit? di manodopera per la fertilizzazione dei vegetali con il fertilizzante fogliare a basso contenuto di nutrienti. A titolo esemplificativo, il brevetto US 6,475,258 ha divulgato una composizione di fertilizzante fogliare per aumentare la crescita dei vegetali mediante applicazione fogliare. Detta composizione ? una soluzione acquosa composta da almeno un coenzima, in cui detto coenzima ? preferibilmente una vitamina B e, pi? preferibilmente, acido folico e/o piridossina, e da almeno uno fra una fonte di carboidrati, un agente complessante e un conservante. Nonostante il fertilizzante oggetto dell'invenzione possa sostanzialmente migliorare l'assunzione dei nutrienti da parte dei vegetali, aumentando le loro attivit? metaboliche, tuttavia, deve essere ancora affrontata la disponibilit? di nutrienti, dai fertilizzanti per terreni o fogliari, da incorporare nelle cellule dei vegetali.
Un altro inconveniente ? dato dal fatto che, nonostante le soluzioni e le sospensioni acquose siano preferibili e particolarmente idonee per l?applicazione dei fertilizzanti ai raccolti, al contempo i costi complessivi di stoccaggio e di trasporto e l?instabilit? di lungo periodo possono influire negativamente sul loro sfruttamento commerciale.
Risulta nota una classe di prodotti vegetali dotata delle propriet? di complementarit? alla nutrizione e alla protezione dei raccolti, tale classe essendo costituita dai biostimolanti vegetali. Un biostimolante vegetale ? una qualsiasi sostanza o microorganismo applicato ai vegetali allo scopo di migliorare l?efficienza nutritiva, la tolleranza agli stress abiotici e/o le caratteristiche di qualit? dei raccolti, indipendentemente dal contenuto di loro nutrienti.
Secondo lo European Biostimulants Industry Council (EBIC) (Consiglio Europeo dell?Industria dei Biostimolanti), i biostimolanti si distinguono dai mezzi tradizionali aggiunti per l?ottenimento dei raccolti secondo due modalit? principali:
- i biostimolanti agiscono mediante meccanismi diversi da quelli dei fertilizzanti, indipendentemente dalla presenza di nutrienti nei prodotti, e
- essi agiscono solamente sul vigore della pianta.
Come detto, la natura del biostimolante non ? limitativa: pu? trattarsi di una sostanza o di un microorganismo. Invece, le funzioni agricole costituiscono il nucleo della definizione. I biostimolanti sono definiti mediante i risultati agricoli previsti. La ?efficienza nutritiva? pu? ricomprendere la mobilizzazione dei nutrienti e l?assorbimento dal terreno, lo sviluppo delle radici, il trasporto, lo stoccaggio e l?assimilazione (ovvero la conversione di forme inorganiche in forme organiche) dei nutrienti nella pianta. Lo ?stress abiotico? si riferisce a qualsiasi stress fisico o chimico di origine non biologica (siccit?, salinit?, freddo, ecc.). Le ?caratteristiche qualitative? possono essere disparate e variano dal valore nutritivo alla durata o alla pigmentazione delle efflorescenze. Tali effetti dovranno essere distinti da quelli derivanti dal contenuto di nutrienti del biostimolante. I biostimolanti non sono fertilizzanti nel senso che essi non contengono nutrienti volti a essere somministrati alla pianta. Tuttavia, essi possono facilitare l?acquisizione dei nutrienti, ad es. mobilizzando gli elementi nella rizosfera o sviluppando nuovi percorsi per l?acquisizione dei nutrienti, ad esempio il fissaggio dell?azoto (N) nell?atmosfera mediante l?impiego di endosimbionti batterici.
Le sfide tecniche per lo sviluppo dei biostimolanti includono la formulazione e la miscelazione dei biostimolanti con altri materiali fertilizzanti e/o prodotti di protezione delle piante. Numerosi biostimolanti mirano a migliorare l?efficienza d?uso dei nutrienti e le combinazioni fra fertilizzanti e biostimolanti devono essere ottimizzate. La formulazione dei biofertilizzanti ? particolarmente complessa, e devono essere ricercate le interazioni positive fra i componenti microbiologici delle miscele di biostimolanti da un lato, e fra l?inoculante del biostimolante e il microbiota rizo/endosferico presente dall?altro lato.
Risulta pertanto sentita la necessit? di un prodotto che stimoli in modo efficace la crescita vegetale, senza provocare danni al fogliame e, al contempo, evidenziando una stabilit? di stoccaggio di lungo periodo e una formulabilit? con fertilizzanti e pesticidi, come presentando costi complessivi maggiormente sostenibili.
SOMMARIO DELL?INVENZIONE
Lo scopo di cui sopra ? stato conseguito mediante un biostimolante comprendente una miscela solida di:
a) granuli comprendenti un fungo del genere Trichoderma e
b) granuli comprendenti una frazione di lignina,
come rivendicato in rivendicazione 1.
Per le finalit? della presente invenzione, con i termini ?granulo?, ?granuli?, ?granulato? o ?granulare/in granuli?, si intende una piccola particella solida avente forma regolare o irregolare, ad esempio una sfera, uno sferoide, un pellet, una scaglia, un fiocco o una compressa, e una distribuzione granulometrica media D50 di 0,2-4,0 mm.
Sotto un altro aspetto, la presente invenzione concerne l?uso di detto biostimolante quale promotore di crescita vegetale e di produzione di frutti in agricoltura.
Sotto un aspetto aggiuntivo, la presente invenzione riguarda un prodotto agrochimico comprendente il biostimolante e additivi agrochimici.
Sotto un ulteriore aspetto, la presente invenzione concerne un metodo di promozione della crescita vegetale e di produzione di frutti, detto metodo comprendendo la fase di applicazione del biostimolante o del prodotto agrochimico a una pianta o terreno coltivato.
Il termine ?pianta/vegetale? indica una pianta o piante che possono essere coltivate e raccolte per finalit? di reddito o di sussistenza, inclusi piante agricole, cereali, verdure, frutta, fiori, nonch? semi, tuberi e bulbi, come coltivate e raccolte per finalit? di giardinaggio o per uso personale.
L?espressione ?ad una pianta? significa che il biostimolante o il prodotto agrochimico possono essere applicati a qualsiasi parte della pianta, inclusi radici, tronco, rami, rametti, foglie, fiori e frutti.
Il termine ?terreno coltivato? indica il terreno in cui la pianta ? coltivata o in cui la pianta ? seminata o sar? seminata, in tal modo includendo terre, campi e mezzi privi di terra, ad esempio idrocoltura e coltura idroponica.
Le caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione dettagliata che segue e dagli esempi operativi riportati per finalit? illustrative.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL?INVENZIONE
Pertanto, l?oggetto dell?invenzione ? un biostimolante comprendente una miscela solida di:
a) granuli comprendenti un fungo del genere Trichoderma in concentrazione da 1x10<5 >a 1x10<10 >spore/g di granuli a) ed almeno un agente legante, e b) granuli comprendenti una frazione di lignina in concentrazione di almeno 50% in peso, sul peso dei granuli b),
in cui:
- detto fungo ? selezionato dalle specie di Trichoderma, dai rispettivi prodotti della fusione di protoplasti e dalle loro miscele,
- detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale fino a 20.000 Da, come misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare, detti frammenti comprendendo fino a 111 unit? fenilpropaniche su media ponderale, e
- detti granuli a) e detti granuli b) presentano, indipendentemente gli uni dagli altri, una distribuzione granulometrica media D50 di 0,2-4,0 mm.
La miscela solida dell?invenzione ha consentito di conseguire, in modo inaspettato, una serie di risultati e di vantaggi tecnici, al contempo superando alcuni inconvenienti dei prodotti in granuli noti.
I granuli rappresentano certamente la forma fisica pi? diffusa per i fertilizzanti e per tutti i prodotti agricoli che, nonostante rientranti nella pi? ampia categoria dei fertilizzanti, costituiscono prodotti con un?azione specifica, ad esempio micronutrienti, ammendanti, inoculanti di funghi e micorrize, correttori di pH ecc. Effettivamente, le formulazioni in granuli evidenziano alcuni vantaggi, fra cui:
- assenza di polverosit?,
- scorrimento agevole nei dispositivi meccanici (senza la formazione di effetti di agglomerazione indesiderati),
- facilit? di stoccaggio,
- possibilit? di formulazioni a rilascio lento,
- distribuzione uniforme dei nutrienti,
- assenza di separazione dei nutrienti durante la movimentazione o lo spargimento del prodotto,
- maggiore efficienza per applicazioni anteriori al trapianto.
Come detto, i granuli a) e i granuli b) presentano, indipendentemente gli uni dagli altri, una distribuzione granulometrica media D50 di 0,2-4,0 mm. Per le finalit? della presente invenzione, tale parametro ? misurato mediante setacciatura ai sensi di EN 1235 [ovvero EN 1235: Solid fertilizers - Test sieving (ISO 8397:1988, modificata) (incluso l?Emendamento A1:2003)]. La distribuzione granulometrica media rappresenta una caratteristica qualitativa importante per i fertilizzanti solidi e i prodotti correlati. La setacciatura ? stata dichiarata quale processo obbligatorio per la determinazione della distribuzione granulometrica relativamente ai prodotti fertilizzanti solidi venduti nell?Unione Europea e tutti gli strumenti e procedure associati sono disciplinati dalla EN 1235. Ai sensi della EN 1235, i fertilizzanti solidi devono essere sottoposti a setacciatura utilizzando setacci di laboratorio di diametro pari a 200 millimetri, realizzati conformemente ai requisiti della ISO 3310-1. La direttiva richiede un massimo di sette setacciature da utilizzare per il test di vagliatura, in tal modo coprendo lo spettro di distribuzione dimensionale completo del materiale del campione. La selezione della dimensione delle aperture deve essere effettuata dalla serie R20/3 della ISO 565, nonostante l?uso di setacci aggiuntivi dalla serie R20 sia espressamente consentito nella direttiva. I requisiti della EN 1235 sono stati determinati in una serie di prove interlaboratorio, utilizzando setacci in maglia metallica con aperture di larghezza variabile fra 100 ?m e 5,60 mm.
I prodotti in granuli sono miscele omogenee solide generalmente realizzate in impianti di granulazione, combinando diverse materie prime. Ogni particella, di granulometria uniforme, contiene tutti i componenti in esame.
Sono noti diversi processi di granulazione, fra cui:
- granulazione a secco,
- granulazione a umido,
- mediante atomizzatore,
- atomizzazione a letto fluido,
- mediante granulatore a disco.
In tutti i diversi processi, i parametri coinvolti sono tali da generare una sollecitazione pi? o meno intensa (termica, meccanica, reologica) sugli ingredienti che compongono i granuli.
Oltre ai parametri di processo (come ad esempio tempi e intensit? di miscelazione, quantit? d?acqua/solvente, temperatura e tempi/metodi di essiccazione), ? possibile o necessario introdurre agenti agglomeranti o leganti per fornire ai granuli la corretta consistenza, cos? da mantenerne la struttura durante le fasi di movimentazione, stoccaggio e applicazione, ma altres? la capacit? (e velocit?) di scioglimento nel terreno o nell?acqua di dispersione. In aggiunta, occorre altres? considerare che, durante il processo di granulazione, esiste una forte e intensa interazione fra i diversi ingredienti che deve essere valutata anticipatamente, allo scopo di evitare reazioni chimiche indesiderate, ovvero denaturazione di componenti microbiologici viventi (anche se latenti).
Pertanto, nonostante, in linea di principio, le formulazioni in granuli siano vantaggiose, le condizioni operative della granulazione possono influenzare negativamente gli ingredienti ivi presenti e ridurre l?efficacia e la stabilit? generali nel tempo del prodotto in granuli risultante, in particolare quando un microorganismo, come ad esempio un fungo, viene inserito quale ingrediente.
Nel presente caso, la sfida ? stata non solamente quella di considerare un fungo in un biostimolante in granuli, ma altres? quella di combinare lo stesso con una frazione di lignina.
? noto che la lignina presenta un?attivit? antimicrobica nei confronti di funghi e batteri. La frazione di lignina, come descritta di seguito con maggiore dettaglio, evidenzia un?attivit? antimicrobica ancora maggiore e pi? intensa, in quanto i suoi frammenti, derivanti da processi di depolimerizzazione, sono maggiormente attivi e reattivi.
Ciononostante, in modo imprevisto e inatteso, le specie di Trichoderma non solamente non sono influenzate dalla frazione di lignina, qualora in formulazioni liquide, ma addirittura aumentano la propria attivit? in termini di produttivit? vegetale come pure in termini di crescita vegetale.
Oltre a quanto precede, occorre notare che le specie di Trichoderma e la frazione di lignina agiscono in modi diversi e usano meccanismi diversi: ci? rende la composizione risultante maggiormente solida ed idonea ad una serie di condizioni, riducendo, al contempo, l?insorgenza di meccanismi di resistenza (per finalit? di biocontrollo).
Tuttavia, quando le stesse formulazioni sono granulate, le condizioni di stress summenzionate hanno generato alcuni problemi di vitalit? e di attivit? del fungo nel tempo, in particolare dopo uno stoccaggio di lungo periodo.
Pertanto, la miscela solida della presente invenzione ha inaspettatamente consentito di sfruttare i vantaggi dell?associazione fra specie di Trichoderma e frazione di lignina, come pure i vantaggi delle formulazioni in granuli, senza incorrere negli inconvenienti noti dei processi di granulazione.
In effetti, le specie di Trichoderma e la frazione di lignina sono granulate separatamente in processi di granulazione diversi e distinti, ottenendo, rispettivamente, granuli a) e granuli b), i quali sono miscelati fra loro per ottenere la miscela solida e possono essere stoccati per lunghi periodi, e poi ridispersi o risospesi in formulazioni liquide all?atto dell?uso, al tempo stesso conservando la loro attivit? e la loro efficacia.
Preferibilmente, detta specie Trichoderma ? selezionata tra Trichoderma aggressivum, Trichoderma asperellum, Trichoderma atroviride, Trichoderma citrinoviride, Trichoderma cremeum, Trichoderma harzianum, Trichoderma koningii, Trichoderma longibrachiatum, Trichoderma reesei, Trichoderma virens, Trichoderma viride e Trichoderma viridescens.
Un fungo appartenente al genere Trichoderma come definito in precedenza ? in grado di colonizzare una serie di nicchie, antagonizzare e controllare i microorganismi patogeni vegetali e stabilire un?interazione benefica diretta con le piante, determinando la promozione della crescita, l?assorbimento dei nutrienti e la resistenza sistemica alle patologie. In particolare, il miglioramento dello sviluppo vegetale ? generalmente associato a un maggiore germogliamento dei semi, ad un pi? esteso apparato radicale, a un maggiore peso della pianta e a una maggiore area fogliare, a dimensione e/o numero pi? elevati di semi, fiori e/o frutti, con conseguente aumento dei raccolti e, spesso, del contenuto di fattori nutritivi importanti.
Con il termine ?prodotti della fusione di protoplasti? si intende includere ceppi ibridi delle specie di Trichoderma, ottenuti mediante fusione di protoplasti.
I protoplasti sono le cellule a cui sono rimosse le pareti cellulari e la citomembrana risulta lo strato pi? esterno di tali cellule. I protoplasti possono essere ottenuti mediante enzimi litici specifici che rimuovono la parete cellulare. La fusione di protoplasti ? un fenomeno fisico: durante la fusione, due o pi? protoplasti entrano in contatto e aderiscono fra loro, spontaneamente o in presenza di agenti di induzione della fusione. Mediante la fusione di protoplasti, risulta possibile trasferire alcuni geni utili da una specie all?altra. La fusione di protoplasti rappresenta uno strumento importante nel miglioramento dei ceppi, con l?ottenimento di ricombinazioni genetiche e lo sviluppo di ceppi ibridi nei funghi filamentosi. Detto miglioramento pu? comprendere, ad esempio, risultati superiori nella produzione di cellulasi.
I prodotti della fusione di protoplasti per le finalit? della presente invenzione possono essere ottenuti conformemente a tecniche note nel settore (a es. Hassan MM (2014) Influence of protoplast fusion between two Trichoderma spp. on extracellular enzymes production and antagonistic activity, Biotechnology & Biotechnological Equipment, 28:6, 1014-1023).
In realizzazioni preferite del biostimolante dell?invenzione, il fungo del genere Trichoderma ? selezionato da T. Harzianum, T. Atroviride e T. virens, e loro miscele. In alcune realizzazioni, il biostimolante comprende una miscela di specie di Trichoderma.
In realizzazioni maggiormente preferite, detto fungo ? selezionato da T. Harzianum HK2, T. Atroviride HK4 e T. virens GV41, e loro miscele, in cui ?HK2?, ?HK4? e ?GV41? sono i rispettivi ceppi preferiti.
In alcune realizzazioni, il biostimolante comprende una miscela di ceppi di Trichoderma.
Quando nel biostimolante ? presente una miscela, ogni specie o ceppo ? presente alla stessa o pressoch? alla stessa concentrazione.
Nelle realizzazioni preferite, il biostimolante comprende due diverse specie di Trichoderma o due ceppi di Trichoderma, in rapporto di concentrazione da 2:1 a 1:2, preferibilmente 1:1.
Preferibilmente, il fungo ? in concentrazione da 1x10<5 >a 1x10<10 >spore/g di granuli a). La lignina ? una classe di polimeri organici complessi che costituiscono materiali strutturali importanti nei tessuti di supporto di alcune alghe, piante vascolari, corteccia inclusa, nonch? piante erbacee, come ad esempio legno (ovvero legno dolce e legno duro), paglia di tutti i cereali, bagassa della canna, erba, lino, iuta, canapa o cotone. La lignina pu? anche avere un?origine minerale, come ad esempio la torba, la leonardite e il carbone.
A livello chimico, nella sua forma originale, la lignina ? un polimero reticolato in modo casuale, molto irregolare, di unit? fenilpropaniche unite mediante diversi legami, con un peso molecolare medio ponderale di 20.000 Da o maggiore. Viene di seguito mostrato un frammento di lignina (I) rappresentativo e illustrativo contenente i modelli di legame pi? importanti:
Detto polimero ? il risultato di una polimerizzazione deidrogenativa mediata da enzimi di tre precursori di monomeri fenilpropanoidi:
alcool cumarilico alcool coniferilico alcool sinapilico determinando, rispettivamente, le frazioni seguenti:
L?alcool coniferilico ? presente in tutte le specie e rappresenta il monomero dominante nelle conifere (legni dolci). Le specie caducifoglie (legno duro) contengono fino al 40% di unit? di alcool sinapilico, mentre le piante erbacee e i raccolti agricoli possono altres? contenere unit? di alcool cumarilico.
La lignina pu? essere classificata in lignine di legni dolci e di legni duri conformemente alle loro fonti di biomassa grezza.
Le fonti di biomassa grezza che possono rappresentare idonei materiali di partenza per l?ottenimento della relativa frazione di lignina sono qualsiasi lignina includente lignina essenzialmente pura come lignina kraft, lignina derivante da biomassa, lignina derivante da processo di riduzione in polpa alcalina, lignina derivante da processo alla soda, lignina derivante da riduzione in polpa organosolv, lignina derivante da processi enzimatici, lignina derivante da processi di esplosione di vapore e qualsiasi loro combinazione.
Con l'espressione ?lignina essenzialmente pura?, si deve intendere lignina pura almeno al 80% su una base di biomassa grezza secca, preferibilmente lignina pura almeno al 90%, pi? preferibilmente lignina pura almeno al 95%, la parte restante essendo composta da estratti e carboidrati, come ad esempio emicellulose come materia inorganica.
Con l'espressione ?lignina kraft?, si deve intendere lignina derivante da liquor nero kraft. Il liquor nero ? una soluzione acquosa alcalina di residui di lignina, emicellulosa e sostanze chimiche inorganiche usata in un processo di riduzione in polpa kraft. Il liquor nero derivante dal processo di riduzione in polpa comprende componenti originati da diverse specie di legno dolce e di legno duro in diverse proporzioni. La lignina pu? essere separata dal liquor nero mediante diverse tecniche includenti, ad es., la precipitazione e la filtrazione. La lignina solitamente inizia a precipitare a valori del pH inferiori a 11 - 12. Possono essere usati diversi valori del pH, allo scopo di precipitare frazioni di lignina con diverse propriet?. Tali frazioni di lignina possono differire fra loro tramite distribuzione del peso molecolare, a es. Mw and Mn, polidispersit?, contenuto di emicellulosa e di estratti, contenuto di materiale inorganico. La lignina precipitata pu? essere purificata da impurit? inorganiche, emicellulosa ed estratti legnosi tramite l'utilizzo di fasi di lavaggio acido. Un'ulteriore purificazione pu? essere ottenuta tramite filtrazione.
In alternativa, la lignina ? separata dalla biomassa pura. Il processo di separazione pu? iniziare con la liquefazione della biomassa mediante alcali forti, seguita da un processo di neutralizzazione. Successivamente al trattamento alcalino, la lignina pu? essere precipitata secondo una modalit? simile a quella presentata in precedenza.
Preferibilmente, la separazione della lignina dalla biomassa comprende una fase di trattamento enzimatico. Il trattamento enzimatico modifica la lignina estraibile dalla biomassa. La lignina separata dalla biomassa pura ? essenzialmente priva di zolfo (contenuto di zolfo inferiore al 3%) e quindi idonea per l'ulteriore lavorazione. Preferibilmente, il materiale legnoso ? pretrattato per rimuovere le emicellulose e, successivamente, la cellulosa viene idrolizzata. La frazione di lignina insolubile risultante comprende fino al 30% in peso di cellulosa.
Preferibilmente, la lignina separata ? altres? sottoposta a un processo di depolimerizzazione, allo scopo di ridurre ulteriormente il peso molecolare medio ponderale dei frammenti.
In alcune realizzazioni, la lignina separata ? altres? sottoposta a un processo di depolimerizzazione, allo scopo di ridurre ulteriormente i pesi molecolari medi ponderale e numerico dei frammenti.
Idonei processi di depolimerizzazione includono depolimerizzazione catalitica basica, depolimerizzazione catalitica acida, depolimerizzazione catalitica metallica, depolimerizzazione assistita da liquidi ionici e depolimerizzazione della lignina assistita da fluidi supercritici.
In realizzazioni preferite, detta frazione di lignina ? ottenuta mediante depolimerizzazione catalitica basica.
Preferibilmente, detta frazione di lignina ? ottenuta sottoponendo la lignina separata a una depolimerizzazione catalitica basica a una temperatura inferiore a 300?C e a una pressione inferiore a 30 MPa.
Il pH ? impostato fra 11 e 14, mediante l?aggiunta di una base fra cui NaOH, KOH, Ca(OH)2, LiOH, K2CO3, o loro miscela.
Il peso molecolare medio ponderale (Mw) dei frammenti nella frazione di lignina ? misurato tramite Cromatografia di Esclusione Molecolare (o "SEC"). La SEC impiega un liquido stagnante presente nei pori delle perline quale fase fissa, e un liquido in scorrimento quale fase mobile. La fase mobile pu? pertanto fluire fra le perline ed anche all'interno e all'esterno dei pori delle perline. Il meccanismo di separazione si basa sulla dimensione delle molecole polimeriche in soluzione. Le molecole pi? grandi sono sottoposte a eluizione per prime. Le molecole piccole che possono entrare in numerosi pori delle perline impiegano un tempo prolungato per passare attraverso la colonna e, pertanto, escono dalla colonna lentamente. Allo scopo di determinare i pesi molecolari dei componenti di un campione polimerico, deve essere eseguita una taratura con polimeri standard di peso noto. I valori derivanti dal campione sconosciuto sono poi confrontati con il grafico di taratura. I tempi di ritenzione dipendono dal materiale di colonna usato, dall'eluente e da quanto gli standard usati sono simili ai campioni. Preferibilmente, l'eluente ? pari a 0,1 M di NaOH.
Preferibilmente, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 2.000-20.000 Da.
Pi? preferibilmente, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 3.000-20.000 Da.
Ancora pi? preferibilmente, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 4.000-15.000 Da.
In alcune realizzazioni preferite, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 4.000-8.000 Da.
In altre realizzazioni preferite, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 9.000-11.000 Da.
Preferibilmente, in tali realizzazioni, detti frammenti comprendono 11-111 unit? fenilpropaniche su media ponderale, pi? preferibilmente, 22-111 unit? fenilpropaniche su media ponderale.
Il peso molecolare dei tre precursori di monomeri fenilpropanoidi varia fra 150 Da dell?alcool cumarilico, 180 Da dell?alcool coniferilico e 210 Da dell?alcool sinapilico. Pertanto, il peso medio ? di 180 Da e tale valore ? stato usato come ?unit? fenilpropanica?. I valori di M<w >sono stati divisi per 180 Da, in tal modo ottenendo i numeri di unit? fenilpropaniche su media ponderale.
Preferibilmente, la frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio numerico (Mn) fino a 2.000 Dalton.
Per le finalit? della presente invenzione, il peso molecolare medio numerico (Mn) dei frammenti nella frazione di lignina ? misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare.
Pi? preferibilmente, la frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio numerico (Mn) fino a 1.500 Dalton.
Nelle realizzazioni preferite, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio numerico da 150 Dalton a 1.300 Dalton.
Senza voler essere vincolati a qualsivoglia teoria, si ritiene che pesi molecolari medi numerici inferiori significhino molecole pi? attive. Ci? viene avanzato considerando che i pesi molecolari inferiori significano frammenti pi? piccoli, i frammenti pi? piccoli significano frammenti meno reticolati/pi? corti, e i frammenti meno reticolati/pi? corti significano un numero maggiore di gruppi funzionali liberi sugli stessi, pertanto frammenti pi? reattivi.
Inoltre, si ritiene che le molecole pi? piccole possano passare agevolmente attraverso la membrana cellulare degli agenti patogeni e diffondersi al loro interno, cos? aumentando in modo significativo l?efficacia complessiva della frazione di lignina.
Preferibilmente, in tali realizzazioni, detti frammenti comprendono fino a 11 unit? fenilpropaniche su media numerica, pi? preferibilmente, fino a 8 unit? fenilpropaniche su media numerica.
Il peso molecolare dei tre precursori di monomeri fenilpropanoidi varia fra 150 Da dell?alcool cumarilico, 180 Da dell?alcool coniferilico e 210 Da dell?alcool sinapilico. Pertanto, il peso medio ? 180 Da e tale valore ? stato usato quale ?unit? fenilpropanica?. I valori di Mn sono stati divisi per 180 Da, in tal modo ottenendo i numeri di unit? fenilpropaniche su media numerica.
In realizzazioni preferite, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale (Mw) da 150 Dalton a 2.500 Dalton, e frammenti aventi un peso molecolare medio numerico (Mn) fino a 2.000 Dalton.
Pi? preferibilmente, detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale (M<w>) da 150 Dalton a 2.500 Dalton e 2 - 13 unit? fenilpropaniche su media ponderale, nonch? frammenti aventi un peso molecolare medio numerico (Mn) fino a 2.000 Dalton e fino a 11 unit? fenilpropaniche su media numerica.
In ulteriori realizzazioni, la frazione di lignina presenta un indice di polidispersit? (PDI) da 1,25 a 12.
L?indice di polidispersit? (PDI) o indice di eterogeneit?, ovvero semplicemente dispersit?, ? una misura della distribuzione della massa molecolare in un dato campione polimerico. Il PDI ? dato dal peso molecolare medio ponderale (Mw) diviso per il peso molecolare medio numerico (Mn). Esso indica la distribuzione delle singole masse molecolari in un lotto di polimeri.
Preferibilmente, detta frazione di lignina ulteriormente comprende fino al 30% in peso di cellulosa, pi? preferibilmente 10-30% in peso di cellulosa, sul peso della frazione di lignina. Il fungo del genere Trichoderma produce enzimi degradanti la cellulosa, fra cui esoglucanasi (EXG), endoglucanasi (EG) e ?-glucosidasi (BGL). Le cellulasi rappresentano il sistema enzimatico pi? efficiente per l?idrolisi completa dei substrati cellulosici nel rispettivo glucosio monomerico, ovvero uno zucchero fermentabile. Dato che lo zucchero agevola la respirazione cellulare delle piante e la crescita cellulare, ne consegue che la presenza di cellulosa nel biostimolante dell?invenzione risulta vantaggiosa per l?ulteriore miglioramento dell?efficienza complessiva della promozione della crescita vegetale.
Preferibilmente, nei granuli a), detto almeno un agente legante ? selezionato da caolino, amido, amido modificato, amido fosfato, pectina, pectina modificata, amilopectina, acido alginico, alginato di sodio, gomma di guar, farina di guar, gomma adragante, gomma arabica, gomma di xantano, gomma sterculia, gomma di tara, gomma di tamarindo, gomma gellano, farina di semi di carrube, gelatina, galattomannano, glucomannano, destrano, carragenina, mannano, arabinogalattano, pullulano, maltodestrina, cellulosa, cellulosa derivatizzata, carbossimetilcellulosa, carbossimetilcellulosa sodica, polisaccaride della soia, chitosano, e loro miscele.
Pi? preferibilmente, detto almeno un agente legante ? selezionato da amido, amido modificato, amido fosfato, e loro miscele.
In realizzazioni preferite, i granuli a) comprendono, inoltre, agenti umettanti, agenti disgreganti, agenti disperdenti, o loro miscela.
Gli agenti umettanti possono ridurre la tensione superficiale dell?acqua, consentendo agli agenti umettanti di entrare nei terreni idrofobi e, pertanto, di agevolare l?infiltrazione; essi variano in funzione del loro effetto sulla tensione superficiale, sull?infiltrazione e sulla ritenzione dell?acqua. Un idoneo agente umettante ? selezionato dal gruppo consistente in sali alchilsolfati, sali arilsolfonati, poliossialchilene alchileteri, sali alchenilsolfonati, poliossietilene stiril fenileteri, poliossietilene distiril fenileteri, poliossietilene tristiril fenileteri, sali di poliossietilene stiril fenileteri, sali di poliossietilene distiril fenileteri, sali di poliossietilene tristiril fenileteri, e sali di acido N-acilammino.
Agenti umettanti preferiti sono sali arilsolfonati, come ad esempio Sodio Isopropil Naftalene Solfonato.
Gli agenti disgreganti sono eccipienti che sono incorporati nei granuli allo scopo di promuovere la loro disgregazione quando essi entrano in contatto con una sostanza liquida o fluida. Idonei agenti disgreganti includono polimeri e polisaccaridi idrosolubili.
Gli agenti disperdenti sono sostanze, tipicamente tensioattivi, aggiunte per migliorare la separazione delle particelle e per impedire le rispettive sedimentazione o agglomerazione. Idonei agenti disperdenti sono rappresentati da policarbossilati, come ad esempio sodio policarbossilato.
In alcune realizzazioni, i granuli b) consistono essenzialmente nella frazione di lignina. In altre realizzazioni, i granuli b) consistono nella frazione di lignina.
Preferibilmente, i granuli b) comprendono la frazione di lignina in concentrazione di 65-95% in peso, sul peso dei granuli b), pi? preferibilmente 70-90% in peso.
I granuli b) possono ulteriormente comprendere almeno un veicolo.
Preferibilmente, nei granuli b), detto almeno un veicolo ? selezionato da lignosolfito, gesso, carbossimetilcellulosa, un carbonato, carbonato di idrogeno, solfato, fosfato, ossido, o idrossido, di potassio, sodio, litio, calcio, magnesio, zinco o ammonio, o sale di urea, e loro miscele.
Pi? preferibilmente, detto almeno un veicolo ? selezionato da un carbonato di potassio, o sodio, o sali di ammoniaca o urea, e loro miscele.
Preferibilmente, detti granuli a) e detti granuli b) presentano, indipendentemente gli uni dagli altri, una distribuzione granulometrica media D<50 >di 0,5-2,0 mm.
In realizzazioni preferite, la distribuzione granulometrica media D50 di detti granuli a) e la distribuzione granulometrica media D50 di detti granuli b) sono in rapporto di 3:1 -1:3, pi? preferibilmente 2:1 - 1:2.
In realizzazioni particolarmente preferite, detti granuli a) e detti granuli b) hanno approssimativamente la stessa distribuzione granulometrica media D50.
In realizzazioni maggiormente preferite, nella miscela solida non sono presenti particelle aventi granulometria inferiore a 0,2 mm.
Preferibilmente, detti granuli a) e detti granuli b) hanno, indipendentemente gli uni dagli altri, una densit? apparente (libera) di 0,3-0,8 g/ml, preferibilmente di 0,4-0,7 g/ml, ai sensi della ISO 3944:1992. Tale Direttiva Internazionale specifica un metodo di determinazione della densit? apparente (libera) dei biostimolanti solidi, a eccezione dei biostimolanti in polvere. Il metodo ? applicabile unicamente ai biostimolanti secchi. Se il biostimolante ha assorbito umidit? durante il trasporto o lo stoccaggio, ? necessario essiccarlo in un?apposita camera, con umidit? ridotta costante, anteriormente alla determinazione. Il metodo non ? idoneo per materiali contenenti un?elevata percentuale di particelle con diametro maggiore di 5 mm. Le direttive che seguono contengono disposizioni che, mediante riferimento al presente testo, costituiscono disposizioni della presente Direttiva Internazionale:
- ISO 7742:1988, Fertilizzanti solidi ? Riduzione dei campioni.
- ISO 8358:1991, Fertilizzanti solidi ? Preparazione dei campioni per analisi chimicofisica.
Per le finalit? della presente Direttiva Internazionale, la ?densit? apparente (libera) di un fertilizzante? ? definita dalla massa per volume di un materiale dopo essere stato scaricato in modo sfuso in un contenitore, a condizioni specificate. La densit? apparente (libera) ? espressa in grammi per centimetro cubo (g/cm<3>).
Nonostante tali direttive si riferiscano ai ?fertilizzanti?, le stesse sono state considerate dagli inventori, quali idonee e adottabili anche per la caratterizzazione del presente biostimolante.
In realizzazioni preferite, detti granuli a) e detti granuli b) hanno approssimativamente la stessa densit? apparente (libera).
Il fatto che i granuli a) e i granuli b) presentino una distribuzione granulometrica media D<50 >e/o una densit? simili risulta importante, allo scopo di minimizzare il rischio che granuli pi? grandi o pi? pesanti possano separarsi durante il trasporto e lo stoccaggio, in tal modo ottenendo una somministrazione non bilanciata dei componenti del biostimolante, qualora lo stesso sia ridisperso o risospeso nelle formulazioni liquide all?atto dell?uso.
Preferibilmente, il biostimolante dell?invenzione comprende 0,1-20% in peso dei granuli a) e 80-99,9% in peso dei granuli b), sul peso della miscela solida.
In particolare, nel biostimolante:
i) quando detto almeno un veicolo in granuli b) ? dispersibile in acqua o idrosolubile, la miscela solida comprende 1-15% in peso di granuli a) e 85-99% in peso di granuli b), e ii) quando detto almeno un veicolo in granuli b) non ? dispersibile in acqua n? idrosolubile, la miscela solida comprende 0,1-5% in peso di granuli a) e 95-99,9% in peso di granuli b),
sul peso della miscela solida.
In realizzazioni preferite dell?opzione i), detto almeno un veicolo in granuli b) comprende carbonato di potassio, sale di ammoniaca, sale di urea, o loro miscela.
In realizzazioni preferite dell?opzione ii), detto almeno un veicolo in granuli b) comprende solfato di calcio, lignosolfito, gesso, carbossimetilcellulosa, o loro miscela. In realizzazioni ulteriormente preferite, la miscela solida comprende:
sia i) i granuli b), in cui detto almeno un veicolo ? dispersibile in acqua o idrosolubile, sia ii) i granuli b), in cui detto almeno un veicolo non ? dispersibile in acqua n? idrosolubile.
Si apprezzi che i granuli b) come da opzione i), ovvero inclusivi di almeno un veicolo dispersibile in acqua o idrosolubile, possono essere considerati granuli a rilascio rapido; in effetti, la frazione di lignina viene rilasciata agevolmente a contatto con l?acqua. Pertanto, il biostimolante comprendente i granuli b) come da opzione i) ? particolarmente idoneo per applicazioni a una pianta o a un terreno coltivato, aggiungendo acqua o aggiungendolo direttamente al terreno coltivato.
Analogamente, si apprezzi che i granuli b) come da opzione ii), ovvero inclusivi di almeno un veicolo non dispersibile in acqua o non idrosolubile, possono essere considerati granuli a rilascio lento. Pertanto, il biostimolante comprendente i granuli b) come da opzione ii) risulta particolarmente idoneo per applicazioni direttamente al terreno coltivato.
Pertanto, l?efficacia e l?attivit? nel tempo del biostimolante, una volta applicato, possono essere preimpostate modulando la concentrazione dei diversi granuli b) nella miscela solida.
Biostimolanti esemplificativi secondo l?invenzione sono riportati di seguito:
- un biostimolante a rilascio rapido comprendente una miscela solida al 1% in peso di granuli a) comprendenti amido e 5x10<9 >spore/g di Trichoderma e al 99% in peso di granuli b) (75% in peso di frazione di lignina 25% in peso di carbonato di potassio), sul peso della miscela solida,
- un biostimolante a rilascio lento comprendente una miscela solida a 0,1% in peso di granuli a) comprendenti amido e 5x10<9 >spore/g di Trichoderma e al 99,9% in peso di granuli b) (85% in peso di frazione di lignina 15% in peso di solfato di calcio), sul peso della miscela solida.
In realizzazioni preferite, il biostimolante dell?invenzione comprende un fungo del genere Trichoderma e una frazione di lignina, in cui:
- detto fungo ? selezionato da Trichoderma harzianum, Trichoderma atroviride Trichoderma virens, e loro miscele,
- detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 3.000-20.000 Da, come misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare.
In alcune realizzazioni preferite, il biostimolante dell?invenzione comprende un fungo del genere Trichoderma e una frazione di lignina, in cui:
- detto fungo ? selezionato da Trichoderma harzianum HK2, Trichoderma atroviride HK4, Trichoderma virens GV41, e loro miscele,
- detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 4.000-8.000 Da, come misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare.
In altre realizzazioni preferite, il biostimolante dell?invenzione comprende un fungo del genere Trichoderma e una frazione di lignina, in cui:
- detto fungo ? selezionato da Trichoderma harzianum HK2, Trichoderma atroviride HK4, Trichoderma virens GV41, e loro miscele,
- detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 9.000-11.000 Da, come misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare.
Le realizzazioni maggiormente preferite sono quelle in cui il biostimolante dell?invenzione comprende un fungo del genere Trichoderma e una frazione di lignina, in cui:
- detto fungo ? Trichoderma virens GV41,
- detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 9.000-11.000 Da, come misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare.
In altre realizzazioni, il biostimolante consiste essenzialmente in una miscela solida di: a) granuli comprendenti un fungo del genere Trichoderma in concentrazione da 1x10<5 >a 1x10<10 >spore/g di granuli a), e almeno un agente legante, e
b) granuli comprendenti una frazione di lignina in una concentrazione fino a 90% in peso, sul peso dei granuli b), e, facoltativamente, almeno un veicolo, in cui:
- detto fungo ? selezionato dalle specie di Trichoderma, dai rispettivi prodotti della fusione di protoplasti, e dalle loro miscele,
- detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale fino a 20.000 Da, come misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare, detti frammenti comprendendo fino a 111 unit? fenilpropaniche su media ponderale, e
- detti granuli a) e detti granuli b) hanno, indipendentemente gli uni dagli altri, una distribuzione granulometrica media D50 di 0,2-4,0 mm.
Per le finalit? della presente invenzione, l?espressione ?consiste essenzialmente in? significa che detto fungo e detta frazione di lignina sono gli unici ingredienti attivi agenti quali promotori di crescita vegetale e di produzione di frutti presenti nel biostimolante, i possibili altri componenti presentando diverse attivit? o essendo semplici co-formulanti.
In ulteriori realizzazioni, il biostimolante consiste nella miscela solida, come descritta in precedenza.
Tutte le combinazioni degli aspetti preferiti del biostimolante dell?invenzione, i processi di preparazione e gli usi divulgati in precedenza devono essere intesi come qui descritti e analogamente preferiti anche per le realizzazioni che riportano l?espressione ?consiste essenzialmente in? e l?espressione ?consiste in?.
Sotto un altro aspetto, la presente invenzione concerne un processo di preparazione del biostimolante, detto processo comprendendo le seguenti fasi di:
1) fornire granuli a) ottenuti mediante miscelazione e granulazione delle spore di Trichoderma e almeno un agente legante,
2) fornitre granuli b) ottenuti mediante granulazione a umido della frazione di lignina e, facoltativamente, di almeno un veicolo,
3) miscelazione dei granuli a) dei granuli b) ad ottenere una miscela solida.
Preferibilmente, una granulazione per estrusione ? eseguita nella fase 1), in cui polveri fini sono miscelate con acqua (10-20%) per produrre una miscela umida. Tale miscela viene fatta passare attraverso un estrusore o granulatore a disco per ottenere granuli umidi, i quali sono poi essiccati in un formo o letto fluido.
In particolare, i granuli a) di spore vitali di Trichoderma che sono dispersibili in acqua sono preferibilmente preparati mediante le fasi di:
- macinare insieme gli ingredienti solidi, ad ottenere un premiscelato omogeneo
- aggiungere acqua al premiscelato ad ottenere una miscela umida
- granulare la miscela umida mediante qualsiasi idonea tecnica, ad esempio estrusione, granulazione a disco, agglomerazione, nebulizzazione, ecc.
Preferibilmente, il premiscelato ? ottenuto mediante miscelazione degli ingredienti solidi seguenti:
- Spore di Trichoderma 10-90% in peso
- Agente umettante 1-3% in peso
- Agente disperdente 2-15% in peso
- Agente disgregante 0-15% in peso
- Agente legante al 100% in peso
Le frazioni di lignina tipicamente usate nella presente invenzione non sono solubili in acqua con pH neutro, ma sono solubili con pH basico.
? stato poi trovato che i granuli dispersibili in acqua b) della frazione di lignina possono essere ottenuti aggiungendo almeno un veicolo dispersibile in acqua o idrosolubile ? il quale ? un composto alcalino - alla lignina, in tal modo sciogliendo la lignina in acqua con pH basico. La lignina solubilizzata (sciolta) forma una dispersione colloidale in acqua.
In seguito, la frazione di lignina solubilizzata ? diluita in acqua con pH neutro, in tal modo ottenendo una soluzione/dispersione di lignina in acqua con un pH fisiologico per le piante, ovvero un pH neutro o leggermente basico.
Preferibilmente, il veicolo ? carbonato di potassio.
Pertanto, i granuli b) delle frazioni di lignina che sono dispersibili in acqua sono preferibilmente preparate mediante le fasi di:
- aggiungere almeno un veicolo dispersibile in acqua o idrosolubile alla frazione di lignina, preferibilmente carbonato di potassio, la frazione di lignina preferibilmente presentando un contenuto di residuo secco del 60-70%;
- miscelare fino all?ottenimento di una pasta omogenea, in tal modo generando una pasta di frazione di lignina dispersibile in acqua;
- granulare a umido la pasta di frazione di lignina dispersibile in acqua, in tal modo ottenendo i granuli b).
Il termine ?contenuto di residuo secco? indica il contenuto di materia solida in una miscela. Esso ? calcolato quale percentuale del materiale solido nella massa totale della miscela, % in peso.
La granulazione della frazione di lignina da sola (ovvero in assenza delle spore di Trichoderma) consente di trarre vantaggio dalla buona stabilit? termica e chimica della lignina (e di evitare l?esposizione del Trichoderma a formulazioni alcaline in caso di formulazioni dispersibili in acqua), cos? permettendo l?uso di condizioni di processo molto vantaggiose in termini di costi e di risultati.
I granuli b) non dispersibili in acqua della frazione di lignina sono preferibilmente preparati mediante le fasi di:
- fornire una frazione di lignina preferibilmente avente un contenuto di residuo secco del 60-70%,
- facoltativamente, aggiungere almeno un veicolo non dispersibile in acqua o non idrosolubile, preferibilmente lignosolfito, gesso, carbossimetilcellulosa, solfato di calcio, o loro miscela;
- granulare la frazione di lignina, facoltativamente miscelata con detto veicolo, in un rotore a pale, inducendo la formazione dei granuli mediante azione meccanica, e - essiccare i granuli in letto fluido.
Grazie alla capacit? di aggregazione della lignina, l?uso di veicoli non dispersibili in acqua o non idrosolubili non ? strettamente necessario. Tuttavia, l?aggiunta di veicoli migliora la struttura dei granuli ed evita la rottura dei granuli stessi durante la movimentazione, lo stoccaggio e l?uso in macchinari agricoli, i quali, in caso contrario, genererebbero polveri indesiderate.
In un altro aspetto, la presente invenzione concerne l?uso di detto biostimolante quale promotore di crescita vegetale e di produzione di frutti in agricoltura.
Preferibilmente, il biostimolante, in una quantit? di 0,1 ? 10% in peso di biostimolante in acqua, pu? essere applicato in una quantit? di 100-300 ml per pianta, ogni 5-15 giorni. Preferibilmente, il biostimolante ? presente in una quantit? di 0,5 ? 5% in peso in acqua.
La forma granulare del biostimolante pu? essere applicata in una quantit? di 1-1.000 kg per ettaro (ha), preferibilmente 1-100 kg per ha, pi? preferibilmente 1-10 kg per ha. Sotto un aspetto aggiuntivo, la presente invenzione riguarda un prodotto agrochimico comprendente il biostimolante e additivi agrochimici.
Idonei additivi sono regolatori del pH, regolatori dell?acidit?, regolatori della durezza dell?acqua, oli minerali, oli vegetali, fertilizzanti, concimi fogliari e loro combinazioni. Additivi esemplificativi includono 2-etil esanolo EO-PO, alcool alcossilati, ammina grassa alcossilata, trigliceridi alcossilati, alchil poliglucoside, sale di sodio alchiletersolfato, condensato di ossido di alchilfenoletilene, alchilfenilidrossipoliossietilene, allil polietilene glicol metiletere, tensioattivo dipropionato anfotero, di-l-p-mentene, dimetil polisilossano, olio vegetale esterificato, condensato di ossido di etilene, esteri di acidi grassi, condensato di ossido di etilene di alcool grassi, alcool grasso polialcossilato, lecitina (soia), olio di canola metilato, ndodecilpirrolidone, n-metilpirrolidone, n-ottilpirrolidone, tensioattivo non ionico, condensato di ossido di nonil fenol etilene, oli di paraffina, poli(vinilpirrolidione/1-esadecene, poliacrilammide, glicole polialchilenico, polialchileneossido, trisilossano modificato in polietere, glicole polietilenico polipropilenico, monolaurato poliossietilenico, acido propionico, co-polimero stirene-butadiene, lattice sintetico, ammina di sego etossilato, olio vegetale e loro miscele.
Alla luce del fatto che il biostimolante ? efficace anche con concentrazioni molto ridotte di fungo e di frazione di lignina, il prodotto agrochimico, vantaggiosamente e preferibilmente, comprende detto biostimolante in concentrazione di 1-500 grammi per kg di prodotto agrochimico.
Il prodotto agrochimico pu? essere in forma solida o liquida.
Quando il prodotto agrochimico ? in una forma solida, detta forma solida pu? essere una compressa, una minicompressa, una microcompressa, un granulo, un microgranulo, un pellet, multiparticolato, particolato micronizzato o polvere.
Quando il prodotto agrochimico ? in una forma liquida, detta forma liquida pu? essere una soluzione, una sospensione, un?emulsione, una dispersione, gocce o fluido atomizzabile, e pu? essere una forma liquida a base d?acqua o oleosa. Detta forma liquida pu? comprendere un solvente. Idonei solventi sono acqua, glicoli, alcool, polioli, acidi organici e loro combinazioni.
Solventi preferiti sono acqua, metanolo, etanolo, n-propanolo, iso-propanolo, nbutanolo, isobutanolo, alcool allilico, 1,2-propilen glicole, 1,3-propilen glicole, 1,2-etilen glicole, glicole polietilenico (PEG), glicerolo, acido lattico, acido polilattico e loro miscele. Solventi maggiormente preferiti sono rappresentati da acqua, 1,2-propilen glicole, 1,3-propilen glicole, 1,2-etilen glicole, glicole polietilenico (PEG) e loro miscele.
Preferibilmente, quando il prodotto agrochimico ? in una forma liquida, detta forma liquida ha un pH di 5-9, pi? preferibilmente di 6-8.
Quando il prodotto agrochimico ? in una forma liquida, detta forma liquida comprende 1-50% in peso di biostimolante. Ci? significa che il prodotto agrochimico ? un concentrato che pu? essere idoneamente diluito o direttamente miscelato, qualora lo si desideri, con altre sostanze chimiche prima dell?uso.
Detto prodotto agrochimico pu? essere un'esca in grani, bombolette spray, un liquido (senza diluizione), un'esca sfusa, matrici, un'esca concentrata, un concentrato fluido miscibile in oli, granuli incapsulati, una sospensione di capsule, un concentrato dispersibile, una polvere, una polvere per la concia a secco dei semi, un concentrato emulsionabile, un liquido caricabile elettricamente, un'emulsione acqua in olio, un'emulsione per la concia dei semi, un'emulsione olio in acqua, un barattolo fumogeno, granuli fini, una candela fumogena, una cartuccia fumogena, una stecca fumogena, una sospensione concentrata per concia, una compressa fumogena, un agente fumogeno (fumigante), granuli (o pellet) fumogeni, un gas (in pressione), un'esca granulare, un prodotto gassificabile, un prodotto microgranulare, una polvere scorrevole, un prodotto granulare, una pasta a base oleosa, un concentrato di scarico di fumi caldi, una confezione combinata solido / liquido, una confezione combinata liquido / liquido, un concentrato di scarico di fumi freddi, una confezione combinata solido / solido, una lacca, una soluzione per la concia dei semi, una microemulsione, un prodotto microgranulare, un olio dispersibile, una sospensione concentrata miscibile in olio, un liquido miscibile in olio, una sospensione oleosa, una pasta, un'esca piatta, una pasta o un gel concentrati, un prodotto da versare, uno stick per vegetali, semi trattati o rivestiti, un'esca pronta per l'uso, un prodotto da applicare a punti, un'esca frammentata, una sospensione concentrata, una sospensione-emulsione, un prodotto granulare idrosolubile, un concentrato solubile, un olio per la formazione di film, una polvere idrosolubile, una polvere solubile per la concia dei semi, una sospensione, compresse, un materiale tecnico, un concentrato tecnico, una polvere per tracce, un liquido a volume ultraridotto, un prodotto microgranulare idrodispersibile, un prodotto granulare idrodispersibile, una polvere bagnabile, una polvere bagnabile per la concia dei semi, un cerotto autoadesivo e loro combinazioni.
Vantaggiosamente, il prodotto agrochimico pu? ulteriormente comprendere un fertilizzante comprendente composti di azoto, fosforo, potassio o loro miscela.
Sotto un ulteriore aspetto, la presente invenzione concerne un metodo per promuovere la crescita vegetale e la produzione di frutti, detto metodo comprendendo la fase di applicare il biostimolante o il prodotto agrochimico ad una pianta o ad un terreno coltivato.
Come riportato in precedenza, l?espressione ?ad una pianta? indica che il biostimolante o il prodotto agrochimico pu? essere applicato a qualsiasi parte della pianta, inclusi radici, tronco, rami, rametti, foglie, fiori e frutti. All?atto dell?uso del biostimolante, lo stesso ? preferibilmente additivato con acqua prima di essere applicato a una pianta. Il biostimolante o il prodotto agrochimico possono essere applicati tramite una o pi? delle procedure seguenti:
- miscelazione del biostimolante o del prodotto agrochimico con i semi in una tramoggia di una seminatrice,
- spargimento del biostimolante o del prodotto agrochimico in prossimit? dei solchi di semina,
- spargimento del biostimolante o del prodotto agrochimico sull'intero campo prima o dopo l'ultimo dissodamento del terreno.
Quando il prodotto agrochimico ? in una forma liquida, esso pu? essere applicato anche tramite una o pi? delle procedure seguenti:
- nebulizzazione del prodotto agrochimico su tuberi, bulbi e semi,
- nebulizzazione del prodotto agrochimico sulla parte aerea della pianta, foglie, steli, - immersione delle radici delle piante in una soluzione acquosa comprendente il prodotto agrochimico.
Il prodotto agrochimico pu? essere applicato in una quantit? tale da raggiungere 1.000 g -10.000 kg di biostimolante per ettaro (ha), preferibilmente 1.000 g ? 1.000 kg per ha, pi? preferibilmente 1.000 g ? 10.000 g per ha.
Resta anche inteso che tutte le combinazioni degli aspetti preferiti del biostimolante dell?invenzione, cos? come dei processi di preparazione e dei rispettivi usi, come sopra riportato, sono da intendersi qui divulgati.
Tutte le combinazioni degli aspetti preferiti del biostimolante dell?invenzione, dei processi di preparazione e degli usi divulgati in precedenza sono intesi come qui descritti.
Di seguito sono riportati esempi operativi della presente invenzione, forniti per finalit? illustrative.
ESEMPI
In tali Esempi, Mw e Mn sono stati misurati mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare conformemente alla procedura che segue.
?% in peso? indica la percentuale in peso basata sul peso del materiale ibrido organicoinorganico, salvo quanto diversamente specificato.
Reagenti e materiali
- Eluente: 0,1 M di NaOH, flusso 0,5 ml/min
- Taratura per rilevatore RI: standard Pullulan, Mp: 100.000 ? 1.080 (sei standard), ove Mp ? il peso molecolare massimo di picco
- Taratura per rilevatore UV (280 nm): standard PSS, sale di sodio polistirensolfonato, Mp 65.400 ? 891 (sei standard). Gli standard sono sciolti in acqua ultra-pura, la concentrazione dovrebbe essere circa pari a 5 mg/ml. Il volume di iniezione ? di 20 ?l. - Campioni di controllo qualit?: si ? usata lignina con distribuzione Mw nota.
Attrezzature e strumenti
- Autocampionatore Dionex Ultimate 3000, vano colonne e pompa
- Rivelatore a Serie di Diodi Dionex Ultimate 3000
- Rivelatore a Indice Riflettente: Shodex RI-101
- Colonne: colonne PSS MCX: precolonna e due colonne analitiche: 1000 ? e 100000 ?, il materiale della colonna ? una matrice di copolimero solfonato divinilbenzene. - Filtri a siringa 0,45 ?m e bottiglie in vetro per campioni relativamente ai campioni STD. Filtrazione campioni:
Dispositivo filtrante senza siringa Mini-Uniprep in PTFE o Nylon, da 0,45 ?m.
Relativamente alla prefiltrazione, se necessario, filtro a siringa da 5 ?m.
- Bottiglie graduate
Procedura
- Preparazione dell'eluente
Idealmente, l'acqua usata per preparare gli eluenti dovrebbe essere acqua deionizzata di alta qualit? a bassa resistivit? (18 M??cm o meglio), la quale contenga la quantit? minima possibile di biossido di carbonio disciolto. L'acqua deve essere priva di contaminazione biologica (ad es., batteri e muffe) e di particolato.
- Lavaggio aghi con 10 % di MeOH-acqua
- Campioni liquidi
Campioni di liquor alcalino forte sono diluiti 1:100 e filtrati con filtri a siringa in PTFE (0,45 ?m) in fiale. I campioni di lignina solida sono diluiti e sciolti in 0,1 M di NaOH e filtrati con filtri a siringa in PTFE da 0,45 ?m. I campioni pronti sono caricati nell'autocampionatore. Il volume di iniezione ? di 20 ?l. Dopo i campioni, 1 M di NaOH ? iniettata come campione per pulire la colonna.
Parametri degli strumenti:
- Portata 0,5 ml/min
- Eluente 0,1 M di NaOH
- Temperatura forno colonna 30?C
- Esecuzione isocratica
- Tempo di esecuzione 48 minuti
- Campioni solidi
I campioni solidi (lignina) sono essiccati nottetempo in un forno a 60?C, qualora necessario. Circa 10 mg sono pesati in una bottiglia graduata da 10 ml. Il campione ? sciolto e diluito in 0,1 M di soluzione di NaOH ed inserito in una fiala. Il campione ? filtrato con filtri in PTFE da 0,45 ?m. Se il campione non si scioglie correttamente, esso pu? essere posto in un bagno d'acqua a ultrasuoni o il campione pu? essere filtrato con un filtro a siringa da 5 ?m.
- Campioni standard per la taratura
Circa 50 mg di ogni standard sono pesati in una bottiglia graduata da 10 ml ed ? aggiunta acqua ultrapura; il campione ? inserito in una fiala. Gli standard sono filtrati con filtri a siringa in PTFE da 0,45 ?m. Dopo l'esecuzione dei campioni di taratura, i risultati di taratura sono integrati ed elaborati nel procedimento di elaborazione, nonch? salvati. La taratura ? una taratura lineare di primo grado.
- Campioni di controllo qualit?
Relativamente ai campioni di lignina, si ? utilizzata, quale campione di controllo qualit?, lignina con una distribuzione di Mw nota. La lignina ? sciolta in 0,1 M di NaOH e la concentrazione ? pari a circa 1 mg/ml.
ESEMPIO 1.
Legno di faggio (Fagus sylvatica) ? stato sottoposto a idrolisi alcalina ed enzimatica, con cui si ? ottenuta una frazione di lignina priva di emicellulosa e di cellulosa. La frazione di lignina in tal modo separata presenta le caratteristiche seguenti:
> 95% di solidi totali
Mw 9.000-11.000 Da (50-61 unit? fenilpropaniche)
essenzialmente priva di zolfo (contenuto di zolfo inferiore al 3%)
comprende il 23-29% in peso di cellulosa.
ESEMPIO 2.
La frazione di lignina seguente ? stata estratta da liquor nero Kraft, detta frazione di lignina presentando le caratteristiche seguenti:
> 95% di solidi totali
Singola specie: Pino giallo del sud
Mw 4400-5000 Da (24-28 unit? fenilpropaniche)
Mn 1200-1300 Da (6-7 unit? fenilpropaniche)
Strutture dei gruppi OH:
alifatico 2,1 mmol/g
carbossilico 0,5 mmol/g
condensato e siringile 1,7 mmol/g
guaiacile 2,0 mmol/g
catecolico e p-OH-fenile 4,0 mmol/g
ESEMPIO 3.
Preparazione dei granuli a) di fungo Trichoderma
Un premiscelato ? stato preparato macinando insieme gli ingredienti seguenti:
Il premiscelato ? stato granulato mediante granulazione per estrusione:
anzitutto, il premiscelato in polveri fini ? stato miscelato con acqua (15 % in peso) per produrre una miscela umida. In seguito, la miscela umida ? stata fatta passare attraverso un estrusore (ovvero un cesto) per ottenere granuli umidi, aventi la forma di micropellet cilindrici. I granuli sono stati poi essiccati in un essiccatoio a letto fluido.
Si sono ottenuti granuli dispersibili in acqua comprendenti 1-2x10<10 >spore vitali per grammo di granuli, aventi una distribuzione granulometrica D50 di 1,5 mm, setacciati in una frazione compresa fra 1400 micron e 500 micron, come misurato mediante setacciatura ai sensi della EN 1235.
ESEMPIO 4.
i) Preparazione dei granuli b) dispersibili in acqua della frazione di lignina Kraft I granuli b) dispersibili in acqua della frazione di lignina dell?Esempio 2 sono stati preparati come segue:
1) miscelazione a secco delle polveri di frazione di lignina (aventi un contenuto di residuo secco del 70%) e di carbonato di potassio, in un rapporto ponderale di 70:30, 2) miscelazione, fino a estinzione completa della reazione esotermica, e 3) granulazione della miscela risultante in un rotore a pale, inducendo la formazione dei granuli mediante azione meccanica,
4) essiccazione dei granuli in un letto fluido, i granuli presentando una distribuzione granulometrica media D50 di 1 mm, setacciati in una frazione compresa fra 1400 micron e 250 micron, come misurato mediante setacciatura ai sensi della EN 1235.
ii) Preparazione dei granuli b) dispersibili in acqua della frazione di lignina
I granuli b) non dispersibili in acqua della frazione di lignina sono stati preparati come segue:
1) fornitura di una frazione di lignina avente un contenuto di residuo secco del 65%,
2) aggiunta del 3% in peso di lignosolfito,
3) granulazione della miscela in un rotore a pale, inducendo la formazione dei granuli mediante azione meccanica,
4) essiccazione dei granuli in un letto fluido, i granuli presentando una distribuzione granulometrica media D50 di 2 mm, setacciati in una frazione compresa fra 2000 micron e 250 micron, come misurato mediante setacciatura ai sensi della EN 1235. ESEMPIO 5.
a) Preparazione di un biostimolante comprendente i granuli a) dell?Esempio 3 e i granuli b) dell?Esempio 4.i
Un prodotto in granuli ? stato preparato miscelando:
30 g di granuli a) dell?Esempio 3 e 970 g di granuli b) dispersibili in acqua dell?Esempio 4.i, comprendenti frazione di lignina e carbonato di potassio.
b) Preparazione di un biostimolante comprendente i granuli a) dell?Esempio 3 e i granuli b) dell?Esempio 4.ii
Un prodotto in granuli ? stato preparato mediante miscelazione, il prodotto contenente frazione di lignina e una concentrazione di 3 x 10<6 >spore vitali/grammo di Trichoderma. In particolare, il prodotto comprende:
4 g di granuli a) dell?Esempio 3 e 996 g di granuli b) non dispersibili in acqua dell?Esempio 4.ii.
ESEMPIO 6.
Valutazione dell?attivit? biostimolante del biostimolante preparato nell?Esempio 5 sulla scarola indivia
L?attivit? del biostimolante del prodotto biostimolante preparato nell?Esempio 5a ? stata valutata su piante di scarola indivia.
Il trapianto ? stato effettuato il 10 settembre, usando piantine cresciute in scatole cellulari dotate di 104 celle riempite con terreno di crescita.
La configurazione dell?esperimento era data da un blocco randomizzato con 3 ripetizioni, secondo quanto segue:
L?applicazione del prodotto agrochimico dell?invenzione ? stata eseguita in pretrapianto, in prossimit? della fila in cui le piantine sarebbero state trapiantate, successivamente, dopo 9 giorni, il prodotto ? stato somministrato mediante irrigazione manuale.
Il trattamento con il prodotto comparativo ? stato eseguito immergendo la scatola alveolare con le piantine in una soluzione acquosa e mediante irrigazione manuale 9 giorni dopo il trapianto.
Durante la fase vegetativa, si ? rilevata la possibile fitotossicit? dei prodotti biostimolanti somministrati (confermando la sua assenza) e, al momento della "maturit?" commerciale, si ? determinato il vigore vegetativo, assegnando un punteggio da 0 a 100.
La raccolta ? stata effettuata manualmente il 28 ottobre (ovvero dopo sette settimane dal trapianto). Si ? raccolto un totale di 20 piante per lotto. Allo scopo di favorire lo sbiancamento, 5 delle piante restanti per ogni lotto sono state legate con un elastico. Le piante legate sono state raccolte l?11 novembre (ovvero due settimane dopo la legatura). Le piante raccolte sono state pesate nello stato in cui si trovavano (peso prima della lavorazione) e dopo l?eliminazione delle foglie esterne.
I dati ottenuti sono stati analizzati statisticamente mediante analisi della varianza, usando il programma MSTATC.
L?analisi della varianza ha evidenziato differenze significative solamente per la caratteristica "Vigore" per cui i casi trattati hanno superato il controllo (Tabella 1). Il prodotto agricolo dell?invenzione ha dimostrato di essere superiore relativamente a tutte le caratteristiche considerate.
Tabella 1- vigore delle piante; produzione (t/ha), prodotto grezzo (prima dell?eliminazione delle foglie esterne) e pulito (dopo l?eliminazione delle foglie esterne), per piante al naturale e legate. I valori con almeno una lettera in comune non sono significativamente diversi, conformemente al test di Duncan, con una probabilit? del 95%
Considerando la produzione (t/ha) dei cespi prima e dopo l?eliminazione delle foglie esterne, si pu? osservare che il trattamento con il prodotto dell?invenzione ha evidenziato la produzione massima, sia per il prodotto grezzo sia per quello pulito, rispettivamente con 29,28 e 22,855 t/ha, seguito dal biostimolante comparativo in commercio (28,4 e 20,58 t/ha) e dal controllo (22,84 e 17,22 t/ha).
ESEMPIO 7.
Valutazione dell?attivit? biostimolante del biostimolante preparato nell?Esempio 5a sui pomodori
Il test ? stato eseguito su terreno pacciamato usando la variet? di pomodoro industriale PIETRAROSSA.
Il trapianto ? stato effettuato il 18 giugno, usando piantine cresciute in scatole cellulari dotate di 104 celle riempite con terreno di crescita. La configurazione dell?esperimento era data da un blocco randomizzato con 3 ripetizioni, secondo quanto segue:
L?applicazione del prodotto agrochimico dell?invenzione ? stata eseguita in pretrapianto, applicandolo nel foro di pacciamatura; successivamente, dopo 9 e 13 giorni, il prodotto ? stato somministrato mediante irrigazione manuale.
Il prodotto in commercio ? stato somministrato immergendo la cassetta alveolare con le piantine in una soluzione contenente il prodotto e mediante irrigazione manuale 9 giorni dopo il trapianto.
Lo sviluppo del raccolto ? stato ritardato a causa del periodo di trapianto tardivo e dell?uso di piantine gi? cresciute. Nei primi 15 giorni le piantine trapiantate hanno evidenziato uno sviluppo contenuto. In seguito la crescita ? stata regolare.
Durante la fase vegetativa, si ? verificata l?eventuale fitotossicit? dei prodotti biostimolanti somministrati, la medesima risultando assente. Nel momento in cui tutte le piante del lotto hanno evidenziato la presenza di almeno 5-10 fiori, si ? rilevata la data di inizio della fioritura, verificatasi, in media, 33 giorni dopo il trapianto. A invaiatura completa, si ? rilevato il vigore vegetativo assegnando un punteggio da 0 a 100.
La raccolta ? stata eseguita manualmente il 20 settembre (ovvero 13 settimane dopo il trapianto), dividendo i frutti in commerciabili (rossi), non maturi (verdi) e di scarto; le prime due categorie sono state pesate, mentre per la terza si ? rilevato solamente il numero di frutti. Il peso medio dei pomodori ? stato calcoolato su un campione di 30 frutti commerciabili. Relativamente alla determinazione del ? Brix, sono stati usati 3 pomodori per lotto.
I dati ottenuti sono stati analizzati statisticamente mediante analisi della varianza, usando il programma MSTATC.
L?analisi della varianza ha evidenziato differenze statisticamente significative solamente in relazione al vigore delle piante (Tabella 2), il che giustifica la produzione totale e commerciabile, chiaramente superiore al controllo, ottenuta con il prodotto dell?invenzione (Tabella 3).
Tabella 2 ? Residuo ottico (? Brix), vigore delle piante (punteggio da 0 a 100), peso medio del frutto commerciabile (g) e altezza della pianta al termine dell?invaiatura (cm). I valori con almeno una lettera in comune non sono significativamente diversi, conformemente al test di Duncan, con una probabilit? del 95%.
Tabella 3 ? Produzione totale (t / ha) suddivisa in commerciabile, non maturo e scarto (n ? frutti / pianta). I valori con almeno una lettera in comune non sono significativamente diversi, conformemente al test di Duncan, con una probabilit? del 95%.
Il vigore della pianta assegnato al termine dell?invaiatura con un punteggio da 0 a 100 ? mostrato nella Tabella 2. Le piante pi? vigorose si sono rilevate nei casi di prodotto commerciabile comparativo (93,3%) e di prodotto dell?invenzione (90%), mentre il controllo ? risultato significativamente inferiore (70%).
La Tabella 2 evidenzia altres? il contenuto di zucchero nel frutto - ? Brix, l?altezza della pianta al termine dell?invaiatura e il peso medio del frutto commerciabile, comparabili in ogni trattamento.
ESEMPIO 8.
Valutazione dell?attivit? biostimolante del biostimolante preparato nell?Esempio 5b su piante di betulla
50 g o 500 g del prodotto biostimolante sono stati miscelati con 1 m<3 >di terreno di crescita (su base torba).
Il terreno di crescita ? stato distribuito nei vasi delle piante e sono stati piantati semi di betulla in ogni vaso (periodo di crescita marzo ? giugno ? tre mesi e mezzo).
Un vassoio con 81 piantine ? stato considerato per l?analisi
Sono stati analizzati la lunghezza e lo spessore dello stelo (fig.1A) e l?assorbimento di nutrienti (fig. 1B) dalle foglie; i risultati sono riassunti nella Tabella 4 che segue.
Tabella 4
I risultati evidenziano chiaramente che il prodotto agrochimico dell?invenzione ha promosso la crescita delle piantine di betulla, aumentato lo spessore dello stelo e il numero di foglie.

Claims (19)

RIVENDICAZIONI
1. Biostimolante comprendente una miscela solida di:
a) granuli comprendenti un fungo del genere Trichoderma in concentrazione da 1x10<5 >a 1x10<10 >spore/g di granuli a) ed almeno un agente legante, e
b) granuli comprendenti una frazione di lignina in concentrazione di almeno 50% in peso, sul peso dei granuli b),
in cui:
- detto fungo ? selezionato dalle specie di Trichoderma, dai rispettivi prodotti della fusione di protoplasti e dalle loro miscele,
- detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale fino a 20.000 Da, come misurato mediante Cromatografia di Esclusione Molecolare, detti frammenti comprendendo fino a 111 unit? fenilpropaniche su media ponderale, e
- detti granuli a) e detti granuli b) presentano, indipendentemente gli uni dagli altri, una distribuzione granulometrica media D50 di 0,2-4,0 mm.
2. Il biostimolante di rivendicazione 1, in cui detta specie di Trichoderma ? selezionata da Trichoderma aggressivum, Trichoderma asperellum, Trichoderma atroviride, Trichoderma citrinoviride, Trichoderma cremeum, Trichoderma harzianum, Trichoderma koningii, Trichoderma longibrachiatum, Trichoderma reesei, Trichoderma virens, Trichoderma viride, Trichoderma viridescens e loro miscele.
3. Il biostimolante di rivendicazione 1 o 2, in cui detto fungo ? selezionato da T. Harzianum, T. Atroviride e T. virens, e loro miscele.
4. Il biostimolante di rivendicazione 3, in cui detto fungo ? selezionato da T. Harzianum HK2, T. Atroviride HK4 e T. virens GV41, e loro miscele.
5. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-4, in cui detto fungo ? in concentrazione da 1x10<5 >a 1x10<10 >spore/g di granuli a).
6. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-5, in cui detta frazione di lignina ? in concentrazione di 65-95% in peso, preferibilmente 70-90% in peso, sul peso dei granuli b).
7. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-6, in cui detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 2.000-20.000 Da, preferibilmente di 3.000-20.000 Da, pi? preferibilmente di 4.000-15.000 Da.
8. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-6, in cui detta frazione di lignina comprende frammenti aventi un peso molecolare medio ponderale di 4.000-8.000 Da.
9. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-8, in cui, nei granuli a), detto almeno un agente legante ? selezionato da caolino, amido, amido modificato, amido fosfato, pectina, pectina modificata, amilopectina, acido alginico, alginato di sodio, gomma di guar, farina di guar, gomma adragante, gomma arabica, gomma di xantano, gomma sterculia, gomma di tara, gomma di tamarindo, gomma gellano, farina di semi di carrube, gelatina, galattomannano, glucomannano, destrano, carragenina, mannano, arabinogalattano, pullulano, maltodestrina, cellulosa, cellulosa derivatizzata, carbossimetilcellulosa, carbossimetilcellulosa sodica, polisaccaride della soia, chitosano, e loro miscele.
10. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-9, in cui i granuli b) ulteriormente comprendono almeno un veicolo, detto almeno un veicolo essendo selezionato da gesso, carbossimetilcellulosa, un carbonato, carbonato di idrogeno, solfato, fosfato, ossido o idrossido, di potassio, sodio, litio, calcio, magnesio, zinco o ammonio, e loro miscele.
11. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-10, in cui detti granuli a) e detti granuli b) hanno, indipendentemente gli uni dagli altri, una distribuzione granulometrica media D50 di 0,5-2,0 mm.
12. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-11, comprendente 0,1-20% in peso di granuli a) e 80-99,9% in peso di granuli b), sul peso della miscela solida.
13. Il biostimolante di rivendicazione 12, in cui:
i) quando detto almeno un veicolo in granuli b) ? dispersibile in acqua o idrosolubile, la miscela solida comprende 1-15% in peso di granuli a) e 85-99% in peso di granuli b), e ii) quando detto almeno un veicolo in granuli b) non ? dispersibile in acqua n? idrosolubile, la miscela solida comprende 0,1-5% in peso di granuli a) e 95-99,9% in peso di granuli b),
sul peso della miscela solida.
14. Il biostimolante di rivendicazione 13, in cui detto almeno un veicolo in granuli b) ? dispersibile in acqua o idrosolubile e comprende carbonato di potassio.
15. Il biostimolante di rivendicazione 13, in cui detto almeno un veicolo in granuli b) non ? dispersibile in acqua n? idrosolubile e comprende lignosolfito, gesso, carbossimetilcellulosa (CMC), solfato di calcio o loro miscela.
16. Il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 13-15, in cui la miscela solida comprende:
sia i) granuli b), in cui detto almeno un veicolo ? dispersibile in acqua o idrosolubile, sia ii) granuli b), in cui detto almeno un veicolo non ? dispersibile in acqua n? idrosolubile.
17. Uso del biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-16 quale promotore di crescita vegetale e di produzione di frutti in agricoltura.
18. Prodotto agrochimico comprendente il biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-16 ed additivi agrochimici.
19. Metodo per promuovere la crescita vegetale e la produzione di frutti, detto metodo comprendendo la fase di applicazione del biostimolante di una qualsiasi delle rivendicazioni 1-16 o del prodotto agrochimico di rivendicazione 18 ad una pianta o ad un terreno coltivato.
IT102021000028904A 2021-11-15 2021-11-15 Biostimolante in granuli quale promotore di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi/ a granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof IT202100028904A1 (it)

Priority Applications (4)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102021000028904A IT202100028904A1 (it) 2021-11-15 2021-11-15 Biostimolante in granuli quale promotore di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi/ a granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof
AU2022388678A AU2022388678A1 (en) 2021-11-15 2022-11-07 A granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof
CA3236727A CA3236727A1 (en) 2021-11-15 2022-11-07 A granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof
PCT/EP2022/081007 WO2023083758A1 (en) 2021-11-15 2022-11-07 A granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102021000028904A IT202100028904A1 (it) 2021-11-15 2021-11-15 Biostimolante in granuli quale promotore di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi/ a granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT202100028904A1 true IT202100028904A1 (it) 2023-05-15

Family

ID=79270042

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102021000028904A IT202100028904A1 (it) 2021-11-15 2021-11-15 Biostimolante in granuli quale promotore di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi/ a granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof

Country Status (4)

Country Link
AU (1) AU2022388678A1 (it)
CA (1) CA3236727A1 (it)
IT (1) IT202100028904A1 (it)
WO (1) WO2023083758A1 (it)

Citations (5)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US6475258B1 (en) 1998-09-09 2002-11-05 Thomas T. Yamashita Foliar fertilizer and method for using the same
US20190037842A1 (en) * 2016-04-11 2019-02-07 Kao Corporation Method for growing plant
WO2019116232A1 (es) * 2017-12-11 2019-06-20 Corporación Colombiana De Investigación Agropecuaria-Agrosavia Composiciones sólidas que comprenden microorganismos con actividad biocida.
WO2020126567A1 (en) * 2018-12-21 2020-06-25 Upm-Kymmene Corporation A plant growth promoter composition, processes for preparing the same and uses thereof
DE202020107128U1 (de) * 2019-12-19 2021-02-25 Upm-Kymmene Corporation Bodenaufbereitungsmittel

Family Cites Families (1)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US8716001B2 (en) 2009-02-06 2014-05-06 Cornell University Trichoderma strains that induce resistance to plant diseases and/or increase plant growth

Patent Citations (5)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US6475258B1 (en) 1998-09-09 2002-11-05 Thomas T. Yamashita Foliar fertilizer and method for using the same
US20190037842A1 (en) * 2016-04-11 2019-02-07 Kao Corporation Method for growing plant
WO2019116232A1 (es) * 2017-12-11 2019-06-20 Corporación Colombiana De Investigación Agropecuaria-Agrosavia Composiciones sólidas que comprenden microorganismos con actividad biocida.
WO2020126567A1 (en) * 2018-12-21 2020-06-25 Upm-Kymmene Corporation A plant growth promoter composition, processes for preparing the same and uses thereof
DE202020107128U1 (de) * 2019-12-19 2021-02-25 Upm-Kymmene Corporation Bodenaufbereitungsmittel

Also Published As

Publication number Publication date
WO2023083758A1 (en) 2023-05-19
AU2022388678A1 (en) 2024-05-16
CA3236727A1 (en) 2023-05-19

Similar Documents

Publication Publication Date Title
González et al. Evaluation of biodegradable polymers as encapsulating agents for the development of a urea controlled-release fertilizer using biochar as support material
IT201800020869A1 (it) A plant growth promoter composition, processes for preparing the same and uses thereof / composizione promotrice di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi
KR101031365B1 (ko) 생분해성 액상 멀칭용 조성물, 이의 제조 방법 및 이를 이용한 멀칭 방법
CN105112071B (zh) 一种颗粒状腐殖酸型土壤保水剂
CN112521219B (zh) 一种生物质基药肥液体地膜及其制备方法和应用
Krishnapillai et al. Locally produced cocopeat growing media for container plant production
KR20200065309A (ko) 생분해성 멀칭액 및 생분해성 비닐 제조 방법
CN105316249A (zh) 一种枯草芽孢杆菌及微生物菌剂和它们在发酵腐熟中的应用
US20200262764A1 (en) Plant growth promoter
CN108522214A (zh) 一种蔬菜栽培基质及其制备方法
Wei et al. Challenges and opportunities of winter vine pruning for global grape and wine industries
ES1275799U (es) Acondicionador de suelo
IT202100028904A1 (it) Biostimolante in granuli quale promotore di crescita vegetale, processi per la sua preparazione e suoi usi/ a granular biostimulant as plant growth promoter, processes for preparing the same and uses thereof
US11632960B2 (en) Plant growth promoter
CN104086277A (zh) 一种用于小麦种子处理的悬浮种衣剂
CN1552182A (zh) 环保型育苗容器及其制造方法
US20210323885A1 (en) Seaweed extract coated fertilizer for better crops and soil health
CN111925971A (zh) 一种环境响应型芽孢杆菌乳剂及其制备方法
RU2549289C2 (ru) Почвогрунт для посева и проращивания семян растений
CN109042073A (zh) 一种食用菌专用生物质颗粒及其制备方法
FR2990943A1 (fr) Agrogranulats respirants superabsorbants a base de composants naturels natifs et leur procede de fabrication
CN107746315A (zh) 一种基于木薯渣‑硫磺调酸的蔬果育苗基质及其制备方法
JP6498853B1 (ja) 植物生育促進剤
WO2024110019A1 (en) Fermented material comprising stalk particles of monocotyledonous flowering plants, and its production method
Lesâk 3.7 Primary production of a grassland ecosystem of floodplain meadows