IT202100028706A1 - Etichetta per abbigliamento, procedimento ed impianto per la sua realizzazione - Google Patents

Description

Descrizione di brevetto per invenzione industriale dal titolo:

?Etichetta per abbigliamento, procedimento ed impianto per la sua realizzazione?

DESCRIZIONE

La presente invenzione riguarda in generale le etichette che vengono applicate su substrati morbidi e flessibili, quali quelli tessili dei capi o degli accessori di abbigliamento, degli articoli di tappezzeria, cappelleria, borsetteria o altro.

Sebbene nel seguito di questa descrizione e nelle successive rivendicazioni si far? riferimento principalmente all?abbigliamento ed ai capi di vestiario in quanto sono quelli pi? interessati dalle etichette cui si riferisce l?invenzione, quanto verr? detto potr? essere esteso anche alle altre applicazioni sopra menzionate, in quanto compatibili o comunque aventi in comune i substrati flessibili e le relative problematiche che meglio risulteranno dal prosieguo.

Come ? noto, all?interno dei capi di abbigliamento come soprabiti, pantaloni, giacche, maglie ma anche di accessori quali sciarpe, cappelli e quant?altro, vengono apposte delle etichette per contrassegnare il fabbricante del prodotto oppure per fornire altre informazioni previste dalle normative, quali ad esempio il tessuto usato, le modalit? di lavaggio e pulizia, la provenienza ed altro ancora.

Queste etichette sono solitamente delle strisce di materiali tessili o comunque flessibili per non dare fastidio a chi indossa il capo, tipicamente realizzate in poliestere, nylon e altri materiali sintetici che sono in grado di resistere all?uso, ai lavaggi ed allo stiro.

In tempi relativamente recenti le etichette sono state perfezionate ed arricchite con delle nuove funzioni tecnologiche, oltre a quelle tradizionali appena menzionate.

A tal fine si sono diffuse nell?abbigliamento (ma non solo) etichette che supportano o sono associate a dei circuiti elettronici integrati (c.d. chip) i quali, opportunamente progettati e realizzati, consentono la lettura e la scrittura di informazioni addizionali oltre a quelle usuali, ma soprattutto permettono il loro aggiornamento mediante scrittura con appositi dispositivi. Queste etichette fanno ricorso tipicamente alla tecnologia di comunicazione di prossimit? (in termini anglosassoni Near Field Communication o brevemente solo NFC), in cui circuiti elettronici integrati, opportunamente configurati e realizzati, sono in grado di trasmettere e ricevere segnali elettromagnetici in radiofrequenza.

Di solito questa tecnologia sfrutta un segnale elettromagnetico avente frequenza standardizzata, dai 125 Khz ai 5,8 Ghz (ad esempio 13,56 MHz), per scambiare informazioni tra un dispositivo lettore o emettitore ed un dispositivo ricevitore o bersaglio (anche brevemente ?tag?) avente forma di circuito elettronico, senza bisogno di connessioni o contatti fisici tra di loro (cio? senza cavi, morsetti, ecc.).

Il vantaggio di questa tecnologia ? che il circuito bersaglio ? privo di alimentazione propria, ma viene eccitato dal segnale con un segnale in radiofrequenza portante proveniente dall?emettitore; il segnale di risposta emesso dal circuito bersaglio permette la sua identificazione e per questo motivo la tecnologia ? anche nota con l?acronimo RFID (Radio Frequency Identification).

Sebbene dal punto di vista tecnico vi siano delle differenze tra sistemi NFC e RFID, quali ad esempio la frequenza delle onde elettromagnetiche utilizzate, la distanza tra lettore e bersaglio, la bidirezionalit? o monodirezionalit? delle comunicazioni, nel seguito si far? riferimento alle comunicazioni di prossimit? per indicare entrambe queste tecnologie e, pi? in generale, tutte quelle tecnologie di comunicazione in radiofrequenza, che prevedano un accoppiamento elettromagnetico tra elementi emettitori e ricevitori ravvicinati tra loro.

Ulteriormente, anche la presente invenzione riguarda in generale i dispositivi di comunicazione di prossimit?, siano essi di tipo NFC o RFID come risulter? meglio dal prosieguo; anche se per brevit? nel seguito si far? riferimento ad una o l?altra di queste tecnologie, quanto esposto dovr? intendersi valido anche per l?altra in quanto compatibile. ? ovvio che affinch? la tecnologia di prossimit? funzioni correttamente, risulta fondamentale il concatenamento elettromagnetico dei due dispositivi; ci? richiede che le caratteristiche del circuito integrato del tag o targhetta ricevitore, rimangano integre ed invariate nel tempo. Il circuito deve quindi essere fisicamente protetto o comunque messo in sicurezza rispetto agli agenti ambientali esterni quali acqua, polvere, radiazioni elettromagnetiche, ecc., ma anche da urti o sollecitazioni di flessione, torsione, taglio, che possano piegarlo o deformarlo oltremodo.

I dispositivi NFC sono di solito quelli alla base dei sistemi di pagamento con carte di credito, debito, prelievo di contanti e simili, dove il circuito elettronico ? incorporato nella carta che di fatto costituisce un supporto semirigido in plastica, leggibile da dispositivi come quelli dei negozi o degli esercizi commerciali, oppure da quelli degli sportelli automatici di prelievo contante o delle biglietterie automatiche, ma anche da alcuni telefoni cellulari di nuova generazione (c.d. smartphone) che effettuano transazioni senza contatto.

Gli stessi principi valgono, mutatis mutandis, per le etichette a cui si riferisce la presente invenzione, anche se c?? una differenza piuttosto importante: essendo le etichette destinate ai capi di abbigliamento o comunque applicate su substrati flessibili, non ? possibile realizzarle con dei supporti in plastica semirigida come quelli delle carte di credito.

Infatti, appare intuitivo che non si possano usare delle etichette rigide come le carte di credito, su magliette, camicie, pantaloni e simili, perch? darebbero fastidio a chi li indossa e danneggerebbero anche esteticamente il capo d?abbigliamento.

Questa situazione crea delle difficolt? dal punto di vista tecnico.

Infatti, le etichette flessibili devono comprendere dei dispositivi NFC o RFID realizzati stampando o accoppiando uno strato conduttivo a forma di spirale su un polimero (o supporto diverso), una parte del quale funziona da antenna che deve essere dimensionata in maniera precisa per ottenere una induttanza in grado di reagire alla lunghezza d'onda di trasmissione (i.e. 13-14 MHz o altro).

Di conseguenza vengono realizzate delle spire conduttive di cui sono calcolate tutte le dimensioni, mentre alla estremit? delle spire viene saldato o incollato un circuito o chip elettronico.

Come ? noto, le tracce conduttive realizzate su supporti flessibili devono rispettare delle regole che impongono un limite alle piegature; ne deriva che tali tracce siano poco resistenti alle flessioni, specialmente quelle laterali.

? anche noto alle persone esperte del ramo, che le rotture dei tag siano spesso legate al cedimento delle saldature del circuito integrato con le tracce conduttive.

La compressione del tessuto, la trazione, le pieghe sotto sforzo, gli urti, provocano crepe o rotture nelle saldature o nelle tracce del circuito, portando di fatto alla rottura del dispositivo o rendendolo comunque inservibile.

Inoltre, la configurazione a spire con la quale viene stampato il circuito elettronico e il posizionamento del microchip tramite saldatura o incollaggio, rendono l'intero dispositivo estremamente fragile e vulnerabile.

Per conciliare queste esigenze contrastanti sono state sviluppate alcune soluzioni realizzative di etichette, comprendenti circuiti o tag (i.e. targhette) per comunicazioni in radiofrequenza di prossimit? nelle quali i circuiti sono stampati o applicati su pellicole o substrati flessibili. Esempi di queste soluzioni note nella tecnica sono riportati nella pubblicazione di brevetto giapponese JP2015-129989, relativa ad una etichetta RFID e ad un metodo per la sua attuazione. In sostanza, l?etichetta divulgata in questa pubblicazione comprende un supporto di plastica sul quale viene depositata una antenna con inchiostro conduttivo, un con un circuito integrato (chip) disposto vicino all?antenna ed un supporto.

Un foglio protettivo superiore ed uno inferiore vengono laminati insieme ad uno strato termofusibile e pressati insieme al circuito e l?antenna anzidetti, in modo da ottenere una targhetta o tag NFC adatto alle applicazioni di comunicazione di prossimit?.

Una simile tecnologia ? descritta anche nella domanda di brevetto internazionale pubblicata con il numero WO 2018172976, dove si applicano moduli elettronici a radiofrequenza, ovvero tag gi? presenti sul mercato per creare dispositivi per la tracciatura di prodotti o per l'applicazione su tessuti o altri supporti flessibili.

A questi "tag" vengono uniti almeno due strati di materiale termoadesivo appositamente sagomato che permette, una volta scaldato e pressato, di realizzare un dispositivo multistrato con caratteristiche fisiche proprie, adatto ad essere saldato su un substrato tessile.

Un?altra tecnologia nota e leggermente differente dalla precedente ? quella di realizzare etichette per abbigliamento adatte alla comunicazione di prossimit? NFC o RFID, cucendo una antenna per radiofrequenze UHF sul retro di una etichetta in tessuto e dove nella congiunzione delle due parti elettriche ? stato saldato il circuito integrato o chip di controllo. Questa soluzione al momento ? valida solo per applicazioni legate alla logistica e l?antitaccheggio, ma non pare adatta ad un uso prolungato nel tempo su capi di abbigliamento che vengano lavati pi? volte, dato che l?antenna cucita sull?etichetta non risulta protetta dall?acqua, polvere o altri agenti esterni.

Indipendentemente da quanto sopra esposto, un aspetto che riguarda le etichette note di tipo NFC o RFID per articoli di abbigliamento, ? quello della loro realizzazione ed applicazione in maniera industrialmente efficiente, cio? con un processo automatizzabile per produzioni di serie, anche tenuto conto delle informazioni che devono essere caricate sul circuito integrato o chip associato.

Infatti, anche se tale circuito ? di tipo commerciale e quindi a basso costo, esso deve comunque venire associato all?antenna ed al resto dell?etichetta, in maniera stabile ed affidabile; inoltre, le informazioni per la identificazione del dispositivo tag e quelle per altri scopi devono essere caricate singolarmente su ciascun dispositivo.

Ne consegue che il processo di produzione richiede varie fasi che devono essere attuate per ciascun dispositivo manualmente o con apparecchiature diverse, tra le quali si devono muovere i dispositivi.

Queste fasi operative rendono quindi il procedimento di realizzazione delle etichette, poco adatto ad una produzione industriale su larga scala.

La presente invenzione si propone di migliorare questo stato della tecnica.

Essa ha pertanto lo scopo mettere a disposizione una etichetta per l?applicazione su substrati morbidi e flessibili, quali quelli tessili dei capi o degli accessori di abbigliamento e similari, la quale sia anche adatta alle comunicazioni di prossimit?, superando gli inconvenienti sopra delineati con riferimento allo stato della tecnica.

Nell?ambito di questo scopo, l?idea alla base dell?invenzione ? quella di applicare un circuito integrato o chip per comunicazioni di prossimit? (NFC o RFID) su etichette per l?abbigliamento e accoppiare il tutto con un tessuto elastico attraverso una pellicola termofusibile, tale da permettere di proteggere il chip dall?acqua, detersivi, vapore, nonch? di poter resistere ai lavaggi in acqua (= o > 90?C) e di resistere a deformazioni meccaniche evitandone la rottura.

In questo contesto l?invenzione comprende anche un metodo per realizzare le etichette sopra menzionate, attuabile in continuo e quindi industrialmente vantaggioso.

Le caratteristiche dell?invenzione sono enunciate in modo specifico nelle rivendicazioni annesse a questa descrizione.

Tali caratteristiche, gli effetti che ne derivano ed i vantaggi conseguiti dall?invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione che viene di seguito riportata di un suo esempio di realizzazione, fornito a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati in cui:

Fig. 1 mostra una vista d?insieme di una etichetta in accordo con l?invenzione;

Fig. 2 mostra una vista in sezione della etichetta di fig.1;

Fig. 3 ? uno schema che illustra un impianto di produzione in continuo di etichette secondo l?invenzione;

Fig. 4 mostra un nastro di supporto di dispositivi di comunicazione di prossimit?, durante una fase del processo di produzione secondo il trovato;

Fig. 5 mostra una fase del processo di realizzazione delle etichette con l?impianto di fig. 3; Fig. 6 mostra un semilavorato durante una fase del processo di realizzazione di etichette secondo il trovato.

Con riguardo alle figure sopra elencate, in esse una etichetta secondo il trovato ? indicata complessivamente con il riferimento 1; tale etichetta ? flessibile e adatta ad essere applicata su substrati flessibili, quali quelli tessili dei capi di abbigliamento, in accordo con quanto detto in precedenza su tali substrati.

L?etichetta 1 ha una configurazione multistrato che comprende uno strato di tessuto 2, preferibilmente di tipo sintetico, sul quale ? applicato un dispositivo di comunicazione di prossimit? 3 nel senso pi? sopra spiegato, vale a dire una targhetta o tag NFC o RFID o similari, comprendente un circuito integrato o chip associato ad una antenna.

Di preferenza il circuito del dispositivo 3 ? del tipo ottenuto con tracce di inchiostro conduttivo depositate su una pellicola plastica flessibile, ma altre soluzioni potranno comunque essere usate. Nel dispositivo 3 sono inoltre trascritte informazioni relative alla sua identificazione in radiofrequenza (tipo RFID o similari) oltre ad altre informazioni relative al prodotto cui ? destinata l?etichetta 1, come risulter? meglio nel seguito.

A tal fine il dispositivo 3 ? dotato di una capacit? di memoria che va da 10 byte a migliaia di kB, a seconda di vari parametri quali: il tipo di tag ovvero del circuito integrato (chip) di cui ? dotato, la frequenza usata per le comunicazioni, le dimensioni del dispositivo 3, il tipo di applicazione a cui ? destinata l?etichetta 1, ed altro ancora.

Ulteriormente, la memoria dei dispositivi 3 NFC ? preferibilmente di tipo riscrivibile, cos? da poter aggiornare le informazioni in essa contenute.

Sopra il dispositivo 3 ? applicato uno strato 5 di fibra sintetica elasticizzata, preferibilmente poliuretanica; esempi di fibre utilizzabili per questa applicazione sono noti con i loro nomi commerciali, quali: Lycra?, Elaspan ?, Dorlastan ?, Roica?, Linel?, Spandex ? e similari. La propriet? elastica delle fibre poliuretaniche dipende dalla loro composizione chimica e dalla reazione del poliestere con dei segmenti pi? cristallini; di preferenza lo strato elasticizzato 5 pu? allungarsi almeno due volte la sua estensione inziale.

Le altre propriet? pi? importanti della fibra poliuretanica dello strato 5 sono una buona resistenza agli sforzi di trazione, anche prolungata nel tempo, la resistenza all'acqua ed alle muffe che ne consentono il lavaggio in acqua ripetutamente, buona resistenza al calore e alle temperature elevate.

La fibra poliuretanica dello strato 5 pu? essere mescolata con altre fibre, sintetiche o anche naturali; essa ? inoltre preferibilmente impregnata con un adesivo termofusibile 6. Quest?ultimo pu? essere spalmato sulla fibra elasticizzata oppure applicato in altro modo appropriato per lo scopo.

La realizzazione delle etichette 1 avviene di preferenza in modo continuo, a partire da corrispondenti semilavorati di tessuto 2, dei dispositivi di prossimit? 3 e della fibra elasticizzata 5, predisposti in rispettive bobine 12, 13, 15, lungo un impianto 10 mostrato schematicamente in figura 3.

Per quanto riguarda la prima bobina 12, essa ? costituita da un nastro 22 nel quale sono stampate, tessute o ricavate in altro modo appropriato, le indicazioni di ciascuna etichetta 1 spaziate a distanza prefissata senza soluzione di continuit?; si tratta di preferenza di un nastro in tessuto sintetico, ma potrebbe anche essere naturale o misto, oppure di una pellicola.

A valle della prima bobina 12 si trova una seconda bobina 13 destinata ai dispositivi di comunicazione di prossimit? 3, ovvero ai tag NFC; la bobina 13 comprende un nastro 23 di supporto dei dispositivi 3, preferibilmente costituito da una pellicola plastica (EVA, PVC, polietilene, ecc.) o cartacea (carta siliconata o altro), sulla quale i dispositivi 3 sono rimovibilmente attaccati mediante adesivo, in maniera da poter poi essere staccati successivamente per accoppiarli al nastro di tessuto 22.

Il nastro di pellicola 23 viene svolto dalla relativa bobina 13 e passa in una prima stazione 33 di programmazione dei circuiti o chip dei dispositivi 3; tale stazione 33 comprende una testa 34 di scrittura NFC, idonea a trasmettere segnali in radiofrequenza ai dispositivi 3 per il caricamento di informazioni da trascrivere e memorizzare nei dispositivi 3.

In questo modo i dispositivi NFC 3 vengono impostati e/o programmati per le eventuali successive funzioni che devono svolgere con le etichette 1.

A tal fine, a valle della prima stazione 33 di scrittura/programmazione, i dispositivi 3 vengono associati al nastro di tessuto 22 delle etichette, passando in una seconda stazione 37 a valle della prima stazione 33.

A tal fine i dispositivi 3 vengono staccati dalla pellicola 23 su cui sono supportati e trasferiti sul nastro di tessuto 22; tale operazione pu? essere fatta in qualunque modo appropriato, ad esempio con l?impiego di uno o pi? rulli pressori 38 e/o facendo compiere un percorso alla pellicola 23 con rinvii e deviazioni, in modo da staccare le targhette (tag) dei dispositivi 3 e farle aderire al nastro di tessuto 22 che passa nella seconda stazione 37.

A valle di quest?ultima si trova la terza bobina 15 di fibra elasticizzata 5, la quale ? configurata in forma di nastro 25 che viene svolto e accoppiato sui dispositivi NFC 3, in modo da sovrapporsi ad essi e giustapporsi al nastro di tessuto 22.

A tal fine ? vantaggiosamente utilizzato un adesivo termofusibile 6, disposto tra la fibra elasticizzata 5 e il tessuto 2 e/o i dispositivi 3; tale adesivo 6 ? preferibilmente del tipo che, una volta polimerizzato o essiccato, rimane morbido o comunque mantiene una certa flessibilit?.

Questo consente all?etichetta 1 di non avere parti rigide, come sarebbe invece nel caso dell?uso di un adesivo che indurisca (i.e. vetrifichi) una volta essiccato.

Gli adesivi consigliati per l?invenzione possono quindi essere quelli a base, o con una componente, siliconica, oppure colle viniliche, poliuretaniche e tutte quelle che le persone esperte del ramo sono in grado di realizzare sulla base di queste indicazioni.

L?adesivo termofusibile ? applicato in qualunque modo appropriato, in funzione anche delle sue propriet? chimico-fisiche come la viscosit? o la temperatura, ma anche il tipo di tessuto 2, di dispositivi NFC 3, la velocit? di produzione e quant?altro.

Pertanto, l?adesivo 6 potr? essere spalmato, spruzzato, colato, ma anche impregnato nella fibra elasticizzata 5 o nel tessuto 2; esso potr? essere quindi in condizioni fluide o anche solide o intermedie (ad esempio gel).

L?applicazione della fibra elasticizzata 25 svolta dalla bobina 15 e la sua associazione col nastro di tessuto 22 e coi dispositivi 3, ha luogo nella terza stazione 39 in uscita dalla quale si trova una quarta stazione 40 con il forno di essiccazione 41.

I tempi e la temperatura di permanenza nel forno di essiccazione dipendono da vari parametri, segnatamente il tipo di adesivo termofusibile, il suo quantitativo applicato (che dipende a sua volta dalle dimensioni dell?etichetta 1 da realizzare, ma anche degli spessori del nastro di tessuto 22 e quello di fibra elasticizzata 25, dalla velocit? di avanzamento dei vari nastri e pellicole 22, 23 e 25, che possono anche essere diverse tra loro, continue o discontinue (cio? a passo).

Una volta terminata la fase di essiccazione dell?adesivo 6, si ottiene un semilavorato continuo 50 in cui tutti i componenti delle etichette 1, cio? il nastro di tessuto 22, quello di fibra elasticizzata 25 ed i dispositivi 3 interposti tra essi, sono assemblati.

Prima dell?avvolgimento finale del semilavorato 50 in una bobina 51 e la rimozione di quest?ultima, nell?impianto 10 ? vantaggiosamente previsto un controllo della programmazione dei dispositivi NFC 3, al fine di verificare che nelle fasi del processo essi non abbiano subito danneggiamenti o possano comunque avere dei difetti relativamente alle informazioni trascritte inizialmente al loro interno nella prima stazione 33.

A tal fine il semilavorato 50 passa attraverso una stazione finale 43 di controllo, in cui una testa 44 di lettura/scrittura operante con radiofrequenza NFC esegue una verifica delle informazioni contenute nei dispositivi 3 delle etichette sul semilavorato 50.

In questa fase vengono quindi individuati e corretti gli eventuali componenti difettosi; nel caso di dispositivi 3 danneggiati irrimediabilmente, essi possono comunque venire identificati e tracciati, cos? da consentirne il successivo scarto una volta terminato il processo di lavorazione.

Quest?ultimo termina con l?avvolgimento in bobina 17 del semilavorato 50, che pu? quindi essere inviato alle successive fasi di lavorazione, presso il cliente finale o dal produttore stesso, in cui le singole etichette 1 vengono ottenute tagliando il semilavorato 50 nello spazio tra un dispositivo 3 e l?altro.

Come si pu? comprendere da quanto sinora descritto, il processo secondo l?invenzione e le etichette 1 cos? ottenute, permettono di raggiungere gli scopi prefissati inizialmente.

Infatti, grazie all?uso di fibre elasticizzate 5 ? possibile associare i dispositivi di comunicazione di prossimit? 3 al tessuto 2 delle etichette 1, in maniera flessibile o comunque senza irrigidire oltremodo la struttura dell?etichetta.

Quest?ultima pu? essere poi applicata su substrati flessibili come quelli tessili dei capi di abbigliamento, mediante cucitura o in qualunque altro modo appropriato secondo le esigenze dell?utente finale.

Le etichette 1 contengono le informazioni che vengono caricate su di esse mediante comunicazioni di prossimit? NFC, RFID o simili durante il processo di produzione, al termine del quale possono fornire un elevato numero di indicazioni utili per l?utente finale, che potr? essere anche un consumatore, il quale potr? leggerle con un comune telefono intelligente (c.d. smartphone).

Si noti che con l?attuale evoluzione dei circuiti integrati o chip, i dispositivi 3 potranno avere dimensioni piuttosto ridotte (anche inferiori a 1 cm<2>) pur essendo in grado di contenere in memoria dati per alcune migliaia di kB.

Sulla base di questi insegnamenti le persone esperte del ramo potranno elaborare o realizzare ulteriori funzioni e caratteristiche delle etichette secondo l?invenzione.

Per esempio, si ritiene che rientrino nell?ambito di tale insegnamento l?uso di targhette o tag non solo di tipo NFC, RFID come menzionato in precedenza, ma anche di altre tecnologie equivalenti di comunicazioni di prossimit? (LF, HF ,UHF, Dual Frequency, RAIN , BLE). Un?altra possibile alternativa rispetto a quanto sopra considerato, che la richiedente ha provato con risultati favorevoli inaspettati, ? rappresentata dall?uso di una pellicola siliconica per realizzare lo strato elasticizzato 5, al posto delle fibre elasticizzate poliuretaniche.

In tal caso, nell?impianto di produzione in continuo 10 la bobina 15 sar? costituita da un avvolgimento di pellicola siliconica 25?, al posto di quella di Lycra o altre fibre elasticizzate. La pellicola siliconica 25? potr? poi essere associata al tessuto 22 delle etichette con un adesivo termofusibile, secondo quanto gi? spiegato, per ottenere i medesimi effetti sopra descritti.

Le caratteristiche dell?invenzione e delle sue varianti rientrano comunque nell?ambito delle rivendicazioni che seguono.

Claims (13)

RIVENDICAZIONI

1. Etichetta (1) per substrati morbidi e/o flessibili, quali quelli tessili di capi o accessori di abbigliamento, di articoli di tappezzeria, cappelleria, borsetteria o altro, comprendente uno strato flessibile (2), tessile o similari sul quale ? applicato un dispositivo di comunicazione di prossimit? (3), caratterizzata dal fatto di comprendere uno strato elasticizzato (5) fissato su quello flessibile (2) e il detto dispositivo (3), cos? da mantenere il dispositivo (3) in posizione nella etichetta.

2. Etichetta secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo di comunicazione di prossimit? ? di tipo NFC (Near Field Communication), RFID o similari.

3. Etichetta secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui lo strato elasticizzato (5) comprende una fibra sintetica elasticizzata poliuretanica.

4. Etichetta secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui lo strato elasticizzato (5) comprende almeno una tra fibre elasticizzate note con i seguenti nomi commerciali: Lycra?, Elaspan ?, Dorlastan ?, Roica?, Linel?, Spandex ?.

5. Etichetta secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui lo strato elasticizzato (5) comprende una pellicola siliconica.

6. Etichetta secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui lo strato elasticizzato (5) ? fissato su quello flessibile (2) e il dispositivo di comunicazione di prossimit? (3), mediante almeno un adesivo termofusibile (6).

7. Etichetta secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo di comunicazione di prossimit? (3) comprende una memoria di almeno 10 byte e preferibilmente maggiore di 1 kB.

8. Procedimento per la realizzazione in continuo di etichette (1) secondo le rivendicazioni precedenti, comprendente le seguenti fasi:

- memorizzare nei dispositivi di comunicazione di prossimit? (3) in avanzamento su un nastro (23), informazioni trasmesse tramite segnali in radiofrequenza;

- disporre i dispositivi (3) su un nastro di tessuto o altro substrato (22) delle etichette (1), in avanzamento;

- applicare una fibra elasticizzata (25) sul nastro di tessuto o altro substrato (22) e sui dispositivi (3) disposti su di esso,

- fissare la fibra elasticizzata (25) al nastro di tessuto o altro substrato (22) e sui dispositivi (3) disposti su di esso, mediante un adesivo termofusibile.

9. Procedimento secondo la rivendicazione 8, comprendente una fase di essiccazione dell?adesivo termofusibile in forno.

10. Procedimento secondo le rivendicazioni 8 o 9, comprendente una fase finale di verifica dei dispositivi di comunicazione di prossimit? (3) e/o delle informazioni memorizzate su di essi, tramite segnali in radiofrequenza.

11. Impianto per la produzione in continuo di etichette con il procedimento delle rivendicazioni da 8 a 10, comprendente:

- almeno una bobina (12) di nastro di tessuto (22), una bobina (13) di pellicola (23) di supporto dei dispositivi di comunicazione di prossimit? (3), una bobina (15) di fibra elasticizzata (25);

- mezzi di svolgimento ed avanzamento di detti nastro di tessuto (22), pellicola (23) e fibra elasticizzata (25) lungo una pluralit? di stazioni operative (33, 37, 39, 40, 43).

12. Impianto secondo la rivendicazione 11ix, comprendente:

- una stazione (33) di programmazione di detti dispositivi di comunicazione (3),

- una stazione (37) di posizionamento dei dispositivi (3) sul nastro di tessuto (22),

- una stazione (39) di applicazione della fibra elasticizzata (25) sul nastro (22) con i dispositivi (3) posizionati su di esso,

- un forno di essiccazione di un adesivo termofusibile.

13. Impianto secondo la rivendicazione 12, comprendente una stazione di controllo (43) di detti dispositivi di comunicazione di prossimit? (3), in cui le informazioni in essi memorizzate sono verificate tramite segnali in radiofrequenza.