IT202100026573A1 - Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari - Google Patents

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IT202100026573A1
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IT
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citrus
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waste
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IT102021000026573A
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Francesco Donato Chirico
Domenico Paolo Chirico
Paolo Antonino Chirico
Felice Orazio Chirico
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Agrumaria Reggina S R L
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    • A23FOODS OR FOODSTUFFS; TREATMENT THEREOF, NOT COVERED BY OTHER CLASSES
    • A23LFOODS, FOODSTUFFS, OR NON-ALCOHOLIC BEVERAGES, NOT COVERED BY SUBCLASSES A21D OR A23B-A23J; THEIR PREPARATION OR TREATMENT, e.g. COOKING, MODIFICATION OF NUTRITIVE QUALITIES, PHYSICAL TREATMENT; PRESERVATION OF FOODS OR FOODSTUFFS, IN GENERAL
    • A23L19/00Products from fruits or vegetables; Preparation or treatment thereof
    • A23L19/03Products from fruits or vegetables; Preparation or treatment thereof consisting of whole pieces or fragments without mashing the original pieces
    • A23L19/07Fruit waste products, e.g. from citrus peel or seeds

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Description

Descrizione dell?invenzione avente per titolo:
?METODO DI RECUPERO DEGLI SCARTI DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI AGRUMARI?
Descrizione
Campo Tecnico
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale si riferisce in generale al settore agrumario e in particolare a quello della spremitura degli agrumi.
L?invenzione ? applicabile a qualsiasi ambito dove un tale tipo di procedimento possa essere vantaggiosamente utilizzato, ma preferibilmente questa riguarda il settore del riutilizzo degli scarti derivanti dalla trasformazione degli agrumi. Stato dell?Arte
Come ? noto, gli agrumi sono tra i frutti pi? coltivati in tutto il mondo e la loro produzione aumenta ogni anno a causa della crescente domanda dei consumatori. Le industrie di trasformazione degli agrumi generano dunque ogni anno enormi quantit? di scarti ottenuti durante il processo di trasformazione. Il residuo umido, che resta al termine della spremitura industriale degli agrumi, rappresenta pi? del 50% del peso della frutta processata, percentuale variabile a seconda del tipo di agrume e del tipo di lavorazione. Tale residuo ? definito ?pastazzo?. Si stima che solo in Italia si producano pi? di 600.000 tonnellate l?anno di pastazzo.
Il pastazzo ? costituito dalla parte non edibile del frutto, dunque dalla buccia (flavedo e albedo, in percentuale del 60-75%), con diverso contenuto di olii essenziali in funzione della tipologia del processo di trasformazione, membrane, parte di polpa (30-35%), semi in percentuale variabile a seconda della variet? di agrumi (0-9%) e anche da una percentuale variabile dell?acqua di processo assorbita durante le fasi produttive.
Tuttavia, attualmente le aziende dedicate alla trasformazione degli agrumi si ritrovano di fronte all?enorme problema derivante dalla gestione del pastazzo di agrumi. Viste le ingenti cifre previste per il suo smaltimento, da sempre le aziende hanno cercato di trarne profitto rivendendolo e limitando cos? le spese di gestione a esso connesse.
I comuni settori di impiego del pastazzo, ossia l?alimentazione zootecnica, i fertilizzanti, la produzione di bioetanolo e biogas, non garantiscono per? alle aziende grandi fonti di guadagno.
Nello specifico, la convenienza della vendita del pastazzo per l?alimentazione zootecnica ? limitata dalle spese per il trasporto, rese onerose dal contenuto di umidit? che caratterizza questo scarto, e dalla discrepanza che c?? tra il periodo di produzione del pastazzo, che corrisponde alla campagna agrumaria e la domanda di quest?ultimo, che invece si estende per tutto l?anno e in misura diversa a seconda della stagione. Inoltre, la sostenibilit? economica e il possibile utilizzo del pastazzo in questo campo dipendono da numerosi fattori, quali la densit? zootecnica dell?area, la variabilit? stagionale della produzione e della domanda, i costi di movimentazione, il trasporto, lo stoccaggio e gli aspetti normativi e ambientali.
Analogamente, l?utilizzo del pastazzo come ammendante del terreno ? limitato anch?esso dai costi relativi al trasporto e dalla mancanza di tutti i requisiti previsti per gli ammendanti dalla normativa vigente.
Infine, l?utilizzo del pastazzo per la produzione di bioetanolo e biogas ? limitato dalla presenza nello stesso di oli essenziali, che inibiscono la regolare crescita dei microorganismi utilizzati nel processo e in cui la rimozione degli stessi oli non ? conveniente dal punto di vista economico.
Ad aggravare il quadro generale deve aggiungersi che gli ingenti volumi di pastazzo deperibile, che vengono prodotti, creano la forte necessit? di destinare nel pi? breve tempo possibile il sottoprodotto nei settori appena riferiti e tale urgenza non consente alle aziende di realizzare una negoziazione appropriata del prodotto e spesso sono costrette a svenderlo, se non addirittura cederlo a titolo gratuito, senza che vi sia un reale potere contrattuale nei confronti degli acquirenti.
Quindi, uno scopo della presente invenzione consiste nel mettere a disposizione ad aziende agrumarie in generale un innovativo processo di recupero, che consenta il riutilizzo totale degli scarti di lavorazione e di ottenere un modello di produzione e consumo di economia circolare prossimo al 100%.
Ulteriore e non meno fondamentale scopo della presente invenzione risulta quello di ottenere, tramite detto inventivo processo produttivo, anche prodotti dall?alto valore aggiunto che rappresentino un reale guadagno per l?azienda. Quindi, l?obiettivo della presente invenzione consiste in generale nel realizzare un metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari, progettato per risolvere i problemi di cui sopra, cos? come risulter? dalla descrizione particolareggiata di una sua forma di esecuzione esemplificativa e non limitativa, illustrata di seguito.
Sommario dell?invenzione
Con la presente domanda di brevetto per invenzione industriale si intende descrivere e rivendicare un processo dotato di almeno una soluzione nuova e alternativa alle soluzioni finora note e in particolare ci si propone di ovviare a uno o pi? degli inconvenienti o problemi sopra riferiti e/o di soddisfare una o pi? esigenze avvertite nella tecnica e in particolare evincibili da quanto sopra riferito. Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione quello di ottenere un metodo, che tende a ottimizzare la gestione degli scarti di trasformazione agrumari, in modo da rendere pi? semplice e sostenibile la gestione del pastazzo.
Altra caratteristica fondamentale ? di rendere la gestione del pastazzo anche vantaggiosa, riutilizzando tutto ci? che detto residuo di lavorazione ci fornisce per ottenere prodotti dall?alto valore aggiunto.
Ancora pi? nello specifico, la presente invenzione focalizza il suo scopo sul recupero di quelli che attualmente secondo lo stato della tecnica sono scarti di un comune processo di spremitura, ossia le polpe del decanter e il residuo della passatrice, i quali non forniscono a oggi nessuna utilit? come materia prima per la produzione di biogas o come alimentazione zootecnica. Con le pi? moderne tecniche nello stato dell?arte tese a ottenere il massimo dalla spremitura dagli agrumi, gli scarti provenienti da queste due fasi produttive rappresentano circa il 25% - 30% del volume totale di frutta trasformata e che per un?azienda medio grande si traduce in volumi annui di circa migliaia di tonnellate.
Allo scopo gli inventori hanno messo a punto un innovativo processo produttivo, il quale prevede che gli scarti di un comune sistema di spremitura agrumaria, vale a dire il residuo fibroso proveniente dalla passatrice e il residuo proveniente dal decanter, subiscano due destini differenti.
In particolare, le ricerche per capire quale potesse essere il miglior impiego in termini economici del residuo della passatrice, il quale come ? noto ? ricco dei composti contenuti nell?albedo della frutta e quindi costituito prevalentemente da flavonoidi, vitamina C, zuccheri e tanta fibra, hanno portato a un efficiente impiego nel settore della mangimistica, dove un prodotto del genere pu? entrare nella composizione delle formulazioni come ingrediente altamente naturale. Tuttavia, l?elevata umidit? del prodotto e pari a circa l?85%-90%, rende complicata e dispendiosa la vendita diretta e quindi si ? proceduto a selezionare fra i diversi metodi per l?eliminazione dell?acqua, quello il quale consentisse di preservare al meglio le caratteristiche nutritive, funzionali e organolettiche dei preziosi costituenti nutritivi del prodotto.
Invece, per quanto attiene il residuo del decanter, il quale essendo lo scarto derivante dai processi meccanici di estrazione risulta ricco di fibra, di zuccheri, di acidi organici e di flavonoidi, si ? ipotizzato un possibile reimpiego per ottenere estratti vegetali ad alto contenuto di queste sostanze. In particolare, tramite il processo inventivo si ? arrivati a ottenere un prodotto ricco di acidi organici e di zuccheri e composti polifenolici, il quale sottoposto a una fase di evaporazione fornisce un estratto vegetale da impiegare favorevolmente nel settore industriale e commerciale delle bevande. Inoltre, dalle analisi di conservazione effettuate, ? emerso che il prodotto pu? essere stoccato in serbatoi refrigerati alla temperatura di -12?C per circa 12 mesi. Quindi, a tutto vantaggio della praticit? e dell?economia la presente invenzione, ha come obbiettivo principale quello di proporre un metodo che raggiunge i suoi scopi principali, consistenti sia nell?ottimizzazione della gestione degli scarti di trasformazione agrumari, rendendo pi? semplice e sostenibile la gestione del pastazzo, sia nel rendere la gestione del pastazzo vantaggiosa, riutilizzando tutto ci? che detto residuo di lavorazione fornisce e ottenendo prodotti dall?alto valore aggiunto e ancora nel raggiungere un recupero totale del pastazzo tanto da classificare detto processo produttivo come un modello di produzione e consumo di economia circolare prossimo al 100%.
Ulteriore scopo del processo industriale inventivo dell?utilizzo del pastazzo risulta quello di essere impiegabile anche in campo farmaceutico, nutraceutico, alimentare e cosmetico grazie all?estrazione di composti di elevato pregio quali i polifenoli e nello specifico i flavonoidi utilizzabili per le loro straordinarie propriet? antiossidanti.
Altra caratteristica fondamentale della presente invenzione consiste nel fatto che il riutilizzo efficace del pastazzo, oltre a rappresentare un notevole profitto economico dovuto all?ottenimento di prodotti dall?alto valore aggiunto, consente anche di ridurre il dispendio di risorse e di energia nonch? di risparmiare le ingenti cifre che la filiera alimentare investe ogni anno nel suo smaltimento.
Ancora un ulteriore obiettivo secondo la presente invenzione consiste nel proporre un metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari, che sia riproducibile su scala industriale, i cui componenti siano del tipo standard e perfettamente reperibili sul mercato e la cui produzione sia pienamente sostenibile da un punto di vista economico e ambientale.
Altre caratteristiche della presente invenzione saranno descritte nella seguente descrizione particolareggiata di una o pi? forme specifiche di esecuzione, protette dalle varie rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
I precedenti vantaggi, nonch? altri vantaggi e caratteristiche della presente invenzione, verranno illustrati facendo riferimento ai disegni annessi, che sono da considerarsi puramente illustrativi e non limitativi o vincolanti agli effetti della presente domanda di brevetto, in cui:
- FIGURA 1 ? la rappresentazione del diagramma di flusso del processo industriale secondo la presente invenzione;
- FIGURA 2 ? la rappresentazione del diagramma del panel test del sapore; - FIGURA 3 ? la rappresentazione del diagramma del panel test dell?olfatto; - FIGURA 4 ? la rappresentazione del grafico di come appare visivamente il campione ricostituito;
- FIGURA 5 ? la rappresentazione del grafico dell?andamento del colore del campione rispetto a uno standard noto CIELAB L* a* b*;
- FIGURA 6 mostra il grafico con i valori di delta a* e b* del campione a differenti ?Bx.
Descrizione dettagliata dell?invenzione
Con il presente procedimento si vuole proporre una soluzione nuova e alternativa alle soluzioni finora note e in particolare ci si propone di ovviare a uno o pi? degli inconvenienti o problemi sopra riferiti, e/o di soddisfare una o pi? esigenze avvertite nella tecnica e in particolare evincibili da quanto sopra riferito. Viene, quindi, descritto un metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari comprendendo tutti quei dettagli che servono affinch? l?esperto del ramo possa riprodurlo.
Nel particolare il metodo ? focalizzato al recupero di quelli che risultano gli scarti di produzione di un comune processo di spremitura dei prodotti agrumari, ossia le polpe del decanter e il residuo della passatrice, che a tutt?oggi non forniscono alcuna utilit? come materia prima per la produzione di biogas o come alimentazione zootecnica e che come accennato, rappresentano nel migliore dei casi circa il 25% - 30% rispetto al volume di frutta trasformata. Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione, cos? come mostrato nel diagramma di flusso di Fig. 1, un innovativo metodo di recupero degli scarti di produzione provenienti dalla spremitura dei prodotti agrumari, in cui detti scarti di trasformazione agrumaria 100 in base alla loro provenienza di residuo della passatrice 200 oppure di residuo del decanter 300 vengono sottoposti a due percorsi separati costituiti ciascuno da una sequenza di molteplici fasi e in cui ciascun percorso consente di ottenere prodotti specifici.
Nello specifico detto residuo della passatrice 200 ? ricco dei composti contenuti nell?albedo della frutta, ovvero ? costituito prevalentemente da flavonoidi, vitamina C, zuccheri e tanta fibra e possiede un valore di umidit? elevato e pari a circa l?85%-90%. Quindi, secondo l?invenzione detto residuo della passatrice 200 subisce una fase di essiccazione su letto fluido 210 tramite il passaggio in un impianto di essiccazione a letto fluido statico alla temperatura moderata di circa 60?C, condizione ideale per preservare le caratteristiche nutritive, funzionali e organolettiche del prodotto e in modo da ottenere il prodotto in uscita dall?essiccatore con un?umidit? pari a circa 12-13% e quindi sotto forma di un prodotto solido 400 idoneo a essere avviato pi? agevolmente, rispetto allo stato umido iniziale, come ingrediente altamente naturale al settore della mangimistica.
Per quanto riguarda invece il residuo del decanter 300, questo viene sottoposto a un percorso pi? complesso rispetto a quello del residuo della passatrice 200. In particolare, detto residuo del decanter 300, che consiste nello scarto derivante dai processi meccanici di estrazione e quindi risulta ricco di zuccheri, acidi organici e flavonoidi, si ? cercato inventivamente di riutilizzarlo per ottenere estratti vegetali ad alto contenuto di queste sostanze. Il residuo del decanter 300 sotto forma di miscela liquida viene sottoposto a una reazione enzimatica pectolitica 310, che consiste nel sottoporlo a un trattamento con l?acqua evaporata dal processo di spremitura degli agrumi, che ? precedente a quello di formazione degli scarti di lavorazione. In particolare, detta acqua evaporata presenta una concentrazione di 1:4 rispetto la miscela liquida del residuo del decanter 300 ed ? addizionata con enzimi pectolitici a un dosaggio di 20 mL per 100 kg di miscela liquida, alla temperatura di circa 40?C per due ore. In seguito a questo trattamento la porzione solida delle vescicole del frutto contenuta nella miscela liquida del residuo del decanter 300 subisce una disgregazione con un conseguente rilascio nell?acqua di tutti i componenti caratteristici del frutto e ottenendo una miscela liquida con un tenore di circa 4?Bx.
In seguito al trattamento enzimatico il prodotto subisce una fase di inattivazione termica 320 per far cessare l?attivit? degli enzimi e il tutto avviene a circa 80?C per circa 1 ora. Successivamente la miscela liquida viene sottoposta a ripetute fasi di estrazioni meccaniche 330, che permettono di ottenere un estratto pi? limpido e che coinvolgono in sequenza l?azione del decanter 331, della centrifuga 332 operante a 1500 rpm e dell?ultrafiltrazione 333 e dai cui singoli impianti si produce da un lato una soluzione sempre pi? limpida e dall?altro scarti solidi che, riuniti, vengono convogliati in detta fase di essiccazione su letto fluido 210. Quindi, l?estratto limpido in uscita dall?impianto di ultrafiltrazione, ricco di fitochimici, viene sottoposto alla fase di pastorizzazione 340 e successivamente sottoposto alla fase di estrazione 350 all?interno di colonne impaccate con resine ad adsorbimento per l?estrazione dei prodotti flavonoidi 500. Tali composti polifenolici, grazie alle loro propriet? antiossidanti, vengono utilizzati in campo nutraceutico, farmaceutico e della cosmesi e pertanto hanno un elevato valore di mercato.
Infine, il prodotto in uscita dalla fase di estrazione 350, ricco di acidi organici e di zuccheri, viene sottoposto a una fase di evaporazione 360 in grado di produrre un estratto vegetale concentrato 600 da impiegare nel settore industriale delle bevande. Sono stati effettuati test in laboratorio per studiare fino a che punto l?estratto potesse essere concentrato, senza che vi fosse una perdita delle caratteristiche organolettiche. Da questi ? emerso che il prodotto pu? essere concentrato fino a 50?Bx.
Inoltre, dalle analisi di conservazione effettuate sul prodotto, ? emerso che detto estratto vegetale concentrato 600 pu? essere efficacemente stoccato in serbatoi refrigerati alla temperatura di -12?C per almeno 12 mesi.
A questo punto ? opportuno evidenziare che gli inventori hanno compiuto uno sforzo enorme riguardo alla selezione dei parametri di lavorazione ottimali durante tutte le fasi del processo inventivo, i cui dati e le modalit? per ottenerli, seppur puramente indicativi e non limitativi, sono specificatamente riportati nella parte sperimentale di seguito riportata.
Parte sperimentale
I test preliminari effettuati in laboratorio hanno permesso di trovare le condizioni migliori per massimizzare le rese e la qualit? dei prodotti ottenuti. Invece, i test industriali, hanno dimostrato la fattibilit? del processo su larga scala e confermato la possibilit? di ottenere in questo modo, prodotti di elevata qualit? dal punto di vista nutrizionale e nutraceutico.
- Essiccazione del residuo della passatrice: test di laboratorio per la scelta delle condizioni operative
Tre campioni di residuo della passatrice, prelevati in tre giornate diverse, sono stati essiccati a quattro temperature diverse (60?C, 80?C, 100?C e 120?C), per ognuna delle quali ? stata effettuata l?analisi del contenuto di acqua espresso in % di umidit? relativa in tempi diversi, al fine di scegliere le condizioni migliori per l?essiccazione. ? stato inoltre analizzato il contenuto di acido L-ascorbico per verificarne l?eventuale degradazione in seguito a riscaldamento.
Tabella 1
*NE= non eseguita
*Umidit? relativa (%)
**Acido L-Ascorbico (mg/L)
Come si pu? evincere dai dati riportati in Tabella 1, il residuo della passatrice presenta un contenuto in acqua, espressa come percentuale di Umidit? Relativa (UR%), pari al 87-90%, per poi arrivare allo stato secco a una UR% di circa 12-13%. Nonostante sia chiaramente pi? efficiente in termini di tempi l?essiccazione a 120?C, questa comporta una grande degradazione dell?acido L-ascorbico. Dai risultati ottenuti si evince che, nonostante i tempi pi? lunghi, ? preferibile effettuare un?essiccazione a 60?C.
- Trattamento del residuo del decanter con enzimi: test di laboratorio per la scelta delle condizioni operative
Come si evince dalle tabelle che seguono la miscela liquida ottenuta trattando il residuo del decanter con enzimi pectolitici in acqua a 40?C ? stata analizzata a vari rapporti di diluizione, con diverse quantit? di enzima e in tempi diversi al fine di scegliere le condizioni operative che garantiscono le rese pi? elevate.
Data analisi: 18/05/2020
Campione: residuo decanter
Temperatura iniziale campione: 20,7?C
Quantit? di enzima: 20 mL/q
Rapporto di diluizione: 1:2
Tabella 2
*NE= non eseguita
Data analisi: 19/05/2020 Campione: residuo decanter Temperatura iniziale campione: 20,5?C Quantit? di enzima: 20 mL/q Rapporto di diluizione: 1:4
Tabella 3
*NE= non eseguita
Data analisi: 20/05/2020 Campione: residuo decanter Temperatura iniziale campione: 21?C Quantit? di enzima: 20 mL/q Rapporto di diluizione: 1:5
Tabella 4
*NE= non eseguita
Data analisi: 21/05/2020 Campione: residuo decanter Temperatura iniziale campione: 20,4?C Quantit? di enzima: 10 mL/q Rapporto di diluizione: 1:4
Tabella 5
*NE= non eseguita
Data analisi: 22/05/2020 Campione: residuo decanter Temperatura iniziale campione: 21,3?C Quantit? di enzima: 30 mL/q Rapporto di diluizione: 1:4
Tabella 6
*NE= non eseguita
Dai valori delle analisi mostrati nella Tabelle 2-6 si pu? evincere che il rapporto di diluizione ottimale ? di 1:4. Un rapporto di 1:2 ? insufficiente per effettuare un?estrazione completa e un rapporto di 1:5 fornisce risultati similari a quelli ottenuti con un rapporto 1:4. La quantit? di enzima ottimale ? pari a 20 mL/q. Una quantit? inferiore non garantisce un?estrazione completa, una quantit? superiore fornisce risultati analoghi ma con un aumento dei costi.
- Centrifugazione della miscela liquida ottenuta dopo trattamento enzimatico: test di laboratorio per la scelta delle condizioni operative Due aliquote della miscela liquida ottenute dopo trattamento enzimatico sono state portate a temperatura ambiente e centrifugate una a 1500 rpm e l?altra a 3000 rpm. A fine centrifugazione sono state eseguite le analisi sul surnatante.
Data analisi: 25/05/2020
Campione: residuo decanter dopo trattamento enzimatico
Tabella 7
La Tabella 7 mostra che la centrifugazione porta a una concentrazione dei componenti come conseguenza della separazione delle porzioni solide e dei componenti instabili. Si dimostra dunque preferibile una centrifugazione pi? blanda a 1500 rpm.
- Valutazione organolettica tramite Panel Test
I panel test sul campione concentrato sono stati condotti a diverse concentrazioni comprese in un intervallo tra 68?Bx e 44?Bx. La valutazione organolettica ? stata condotta tramite l?ausilio di test di valutazione di tipo descrittivo QDA.
? Sapore:
Come mostrato in Fig. 2 i panel sul sapore sono stati effettuati su campioni ricostituiti a 11,2?Bx.
? Odore:
I panel sull?odore sono stati condotti nella ricerca di sapori diretti e indiretti. I test risultano essere alquanto sovrapponibili, perci? si ? deciso di riportare a titolo di esempio il diagramma estrapolato dal panel mostrato in Fig. 3 sull?odore indiretto su campioni ricostituiti a 11,2?Bx. ? Colore:
Le analisi sul colore sono state effettuate sia sul campione ricostituito a 11,2?Bx e sia sul campione concentrato.
In Fig. 4 si riporta il grafico che rappresenta come appare visivamente il campione ricostituito.
Inoltre, ? stata effettuata tramite l?ausilio di un colorimetro una valutazione di colore sul concentrato a diversi ?Bx. Si riporta in Fig. 5 la tabella che descrive l?andamento del colore, ossia la valutazione di colore rispetto a uno standard noto CIELAB L* a* b* sul concentrato a diversi ?Bx in funzione di un riferimento, che in questo caso ? stato il campione a 68?Bx e da cui risulta che il campione tende ad aumentare la sua luminosit? in funzione alla diminuzione di ?Bx.
Per quanto concerne i valori di delta a* e b* dei campioni con differenti ?Bx, cos? come mostrato in Fig. 6 si evidenzia un andamento dal verde al rosso e dal blu al giallo.
? Viscosit?:
Le analisi di viscosit? sono state effettuate sui campioni concentrati i quali hanno riportato un andamento di viscosit? lineare decrescente (come normalmente avviene) dal campione pi? alto in ?Bx a quello meno.
- Conclusioni
In conclusione, a conferma di quanto rivendicato e riportato nella descrizione particolareggiata secondo la presente invenzione, da tutte le analisi fatte sia di tipo organolettico che analitico, ? emerso che il campione concentrato a 50 ?Bx risulta essere il migliore, in quanto conserva le sue propriet? organolettiche e chimico-fisiche.
Ovviamente i dati qui forniti sono puramente esemplificativi e assolutamente non limitativi della portata della presente invenzione, in quanto servono esclusivamente per mettere un tecnico del settore in grado di comprendere alcune possibili applicazioni e realizzazioni del trovato. Quindi, diverse ovvie modifiche potrebbero essere chiaramente apportate dal tecnico medio del settore alle precedenti realizzazioni esemplificative e non limitative descritte con riferimento alle figure, senza che ci? implichi un?estensione oltre il concetto inventivo, che ? alla base della presente invenzione, cos? come definito dalle seguenti rivendicazioni dipendenti.

Claims (10)

Rivendicazioni
1. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari in cui detti scarti di trasformazione agrumaria (100) comprendono il residuo della passatrice (200) e il residuo del decanter (300), caratterizzato dal fatto che detto residuo della passatrice (200) e detto residuo del decanter (300) sono sottoposti a due percorsi separati costituiti ciascuno da una sequenza di molteplici fasi, dal fatto che detto residuo della passatrice (200) subisce la fase di essiccazione su letto fluido (210) tramite passaggio in un impianto di essiccazione a letto fluido statico in modo da ottenere un prodotto solido (400), dal fatto che detto residuo del decanter (300) ? sotto forma di miscela liquida e viene sottoposto a una reazione enzimatica pectolitica (310) in cui la porzione solida delle vescicole degli agrumi contenuta nella miscela liquida del residuo del decanter (300) subisce una disgregazione con un conseguente rilascio nell?acqua dei componenti di dette vescicole, dal fatto che successivamente la miscela liquida ottenuta viene sottoposta a una fase di inattivazione termica (320) per far cessare l?attivit? degli enzimi, dal fatto che successivamente la miscela liquida viene sottoposta a ripetute fasi di estrazioni meccaniche (330), le quali permettono di ottenere un estratto pi? limpido e che coinvolgono in sequenza l?azione di un decanter (331), di una centrifuga (332) e dell?ultrafiltrazione (333) e in cui dopo ciascuna fase di estrazione meccanica (330) si produce da un lato una soluzione sempre pi? limpida e dall?altro scarti solidi che vengono convogliati nella predetta fase di estrazione su letto fluido (210), dal fatto che successivamente detto estratto limpido ottenuto viene sottoposto alla fase di pastorizzazione (340) e successivamente sottoposto alla fase di estrazione (350) all?interno di colonne impaccate con resine ad adsorbimento per l?estrazione dei prodotti flavonoidi (500) e dal fatto che il prodotto in uscita dalla fase di estrazione (350) viene sottoposto a una fase di evaporazione (360) in grado di produrre un estratto vegetale concentrato (600).
2. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto residuo della passatrice (200) possiede un valore di umidit? pari a circa l?85%-90%, dal fatto che la fase di essiccazione su letto fluido (210) avviene alla temperatura di circa 60?C e viene proseguita fino all?ottenimento di un prodotto solido (400) avente un tenore di umidit? pari a circa il 12-13%.
3. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la reazione enzimatica pectolitica (310) utilizza l?acqua evaporata proveniente da un comune processo di spremitura degli agrumi precedente a quello di formazione degli scarti di trasformazione agrumaria (100), dal fatto che detta acqua evaporata presenta una concentrazione di 1:4 rispetto la miscela liquida del residuo del decanter (300), dal fatto che detta reazione enzimatica pectolitica (310) utilizza enzimi pectolitici a un dosaggio di 20 mL per 100 kg di miscela liquida, dal fatto che detta reazione enzimatica pectolitica (310) avviene alla temperatura di circa 40?C per due ore e infine dal fatto che al termine di detta reazione enzimatica pectolitica (310) si ottiene una miscela liquida con un tenore di circa 4?Bx.
4. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la fase di inattivazione termica (320) della miscela liquida avviene a circa 80?C per circa 1 ora.
5. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che durante le fasi di estrazioni meccaniche (330) la velocit? di centrifugazione della centrifuga (332) ? di 1500 rpm.
6. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l?estratto vegetale concentrato (600) proveniente dalla fase di evaporazione (360) viene concentrato fino a un valore di 50?Bx.
7. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l?estratto vegetale concentrato (600) ? adatto a essere stoccato in serbatoi refrigerati alla temperatura di -12?C per almeno 12 mesi.
8. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i prodotti flavonoidi (500) provenienti dalla fase di estrazione (350) sono adatti a essere utilizzati in campo nutraceutico, farmaceutico e della cosmesi.
9. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l?estratto vegetale concentrato (600) ? adatto a essere utilizzato nel settore industriale delle bevande.
10. Metodo di recupero degli scarti di trasformazione dei prodotti agrumari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il prodotto solido (400) ? adatto a essere utilizzato come ingrediente naturale nel settore della mangimistica.
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US20100159115A1 (en) * 2008-12-19 2010-06-24 Niv Ben Yehuda Flavonoid-rich citrus extract process
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CN113501892A (zh) * 2021-07-23 2021-10-15 江西莱檬生物科技有限责任公司 一种柑橘类果实皮渣中不同功能性成分的联合提取方法

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