IT202100016637A1 - Contenitore per l'eiezione di una sostanza e relativo metodo di produzione - Google Patents

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IT202100016637A1
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shape
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IT102021000016637A
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Angelo Consolaro
Roberto Consolaro
Rajeev Kabbur
Ajay Kabbur
Edoardo Consolaro
Francesco Federico Consolaro
Massimo Consolaro
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3Ck S R L
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Description

CONTENITORE PER L?EIEZIONE DI UNA SOSTANZA E RELATIVO
METODO DI PRODUZIONE
La presente invenzione riguarda un contenitore per l?eiezione di almeno una sostanza e il relativo metodo di produzione.
Campo dell?invenzione
Pi? dettagliatamente, l?invenzione riguarda un contenitore per l?eiezione di una sostanza la cui struttura ? tale da mantenere il compromesso tra l?integrit? fra le parti del contenitore e la forza di innesco ?break-loose force? per il funzionamento dello stesso; inoltre, il relativo metodo d?uso e produzione ? tale da consentire di creare prodotti con usi e destinazioni differenti operanti sotto lo stesso principio secondo la presente invenzione.
Tecnica nota
Come ? noto, soprattutto nel settore medico, sono molto utilizzati dei dispositivi per l?erogazione di sostanze come, solo a titolo di esempio, le siringhe di tipo convenzionale e le siringhe di tipo pre-riempito.
Generalmente, una siringa convenzionale ? composta da un cilindro contenente la sostanza da erogare, un pistone per creare pressione per spingere il liquido e uno stantuffo per spingere la suddetta sostanza fuori dal cilindro e un?apertura o cannula per consentirne l?erogazione. Le prestazioni delle siringhe con il pistone dipendono da un buon compromesso tra la forza di innesco e la tenuta idraulica tra il pistone e il cilindro, in particolare, a titolo esemplificativo tale tipo di tenuta ? atto a non consentire il passaggio tra pistone e cilindro di alcuna sostanza o gas; inoltre, la tenuta stessa ? influenzata dall?interferenza tra i diametri del cilindro e quelli del pistone.
Nel dettaglio, una prima problematica della suindicata tipologia di siringhe ? data dal fatto che una maggiore interferenza tra il diametro del pistone e il diametro del cilindro si traduce, da un lato, in una migliore integrit? della siringa, ma dall?altro, in un aumento della forza di innesco e movimento della stessa. Per questo motivo, in tutte le tipologie di siringhe, sia quelle realizzate tramite procedura ?Blow Fill Seal? (BFS), che nel caso contrario, vengono utilizzati delle sostanze lubrificanti, ad esempio gli olii siliconici, per ridurre la forza di attrito e migliorare la tenuta del pistone con il cilindro nella siringa.
Nel particolare, le prestazioni della siringa dipendono, principalmente, dal coefficiente di attrito tra i due elementi: pistone-cilindro, dalla quantit? di sostanza lubrificante (es. olio siliconico) presente sul pistone e/o dalla sostanza lubrificante applicato sulla superficie interna del cilindro.
Un?ulteriore problematica sta nel fatto che, ad esempio, in una siringa pre-riempita, la sostanza lubrificante che rimane a contatto con la sostanza contenuta nel cilindro, soprattutto quando la suddetta sostanza ? un farmaco, potrebbe potenzialmente causare aggregati che sono altamente indesiderabili perch? potrebbero contaminare e quindi ridurre l?efficacia del farmaco stesso.
Oggigiorno, per tentare di superare le suddette problematiche, quello che si fa ? cercare un compromesso tra la quantit? di sostanza lubrificante utilizzato e la superficie di interferenza che vi ? tra il cilindro e il pistone oppure produrre pistoni e/o cilindri rivestiti da un materiale aggiuntivo, con l?obiettivo di ridurre l?attrito e le contaminazioni. Tuttavia, in quest?ultimo caso, per poter porre il rivestimento sul pistone e/o sul cilindro ? necessario introdurre ulteriori fasi nella produzione, andando ad aumentarne i costi; inoltre, anche il nuovo materiale di copertura, andando a contatto con la sostanza contenuta nel cilindro, potrebbe causare contaminazione e/o effetti non desiderabili.
Non ultima problematica dell?arte nota ? insita nel fatto che, ad esempio, in una siringa pre-riempita con pistone e cilindro ? importante che l?ovalit? del diametro del cilindro sia contenuta entro determinati limiti. Se l?ovalit? del cilindro ? maggiore rispetto a tali limiti, allora ? necessario incrementare l?interferenza pistone-cilindro; allo stesso modo, il processo di fabbricazione del cilindro comporta una certa conicit? dello stesso che ? causa di problematiche relative all?interferenza del pistone-cilindro. Nel dettaglio, questa misura per ridurre l?ovalit? e la conicit? del cilindro porta, svantaggiosamente, ad un processo di produzione pi? costoso.
Infine, anche una siringa di tipo tradizionale con cilindro-pistone, se sottoposta a differenze di temperatura e/o a pressioni eccessive potrebbe altres? avere una maggiore probabilit? di perdere l?integrit? tra il pistone e il cilindro.
Attualmente non esiste nel mercato un contenitore per l?eiezione di una sostanza che risulti economico ma, allo stesso tempo, tale da consentire un compromesso tra l?integrit? del sistema e la forza di innesco.
Inoltre, non sono noti attualmente, nel settore, dei meccanismi che garantiscano altres? un?erogazione di sostanza nel quantitativo corretto.
Scopo dell?invenzione
Nell?ambito delle esigenze sopra menzionate, quindi, scopo principale della presente invenzione ? quello di proporre un contenitore per l?eiezione di una sostanza, ad esempio di uno o pi? determinati medicamenti, in grado di ovviare agli inconvenienti tecnici sopra menzionati e, in particolare, quello di realizzare un contenitore che garantisca sicurezza nell?utilizzo, qualsiasi sia la sua forma.
Ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di realizzare un contenitore per l?eiezione di almeno una sostanza, che garantisca un compromesso tra la forza di innesco e l?integrit? del sistema, a prescindere da eventuali variazioni di temperature e/o pressione.
Uno scopo aggiuntivo della presente invenzione ? quello di realizzare un contenitore per l?eiezione di almeno una sostanza che sia tale da garantire la completa erogazione della stessa e, qualora sia necessario, di assicurare la non-riutilizzabilit? da parte dell?utilizzatore stesso o di terzi.
Altro scopo della presente invenzione ? la realizzazione di un contenitore per l?eiezione di una sostanza atto a consentire un utilizzo sicuro sotto diversi profili: igiene, precisione nel rilascio del farmaco e sicurezza intrinseca per il paziente e l?operatore.
Ancora, scopo della presente invenzione ? la realizzazione di un contenitore, atto ad essere usato per la realizzazione di siringhe convenzionali, preriempite, fiale, o altri contenitori medicali e non.
Ulteriore scopo della presente invenzione ? la realizzazione di un contenitore che sia funzionale, di rapida attuazione e sufficientemente preciso nel rilascio della medicazione.
Scopo della presente invenzione ? quindi quello di creare un efficace prodotto in termini di costo, facilit? di produzione, utilizzo e sicurezza.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti da un contenitore per l?eiezione di una sostanza secondo l?invenzione, come meglio emerger? nel seguito della presente descrizione.
Oggetto dell?invenzione
Forma pertanto oggetto della presente invenzione un contenitore per l?eiezione di una sostanza, come dei medicamenti e simili.
In particolare, il contenitore oggetto della presente invenzione comprende un guscio del tipo cavo per il contenimento e l?eiezione della sostanza, e avente una porzione di contenimento con un organo di erogazione di forma oblunga, per favorire l?eiezione della suddetta sostanza; inoltre, il contenitore comprende altres? una membrana, connessa al guscio stesso.
Vantaggiosamente, il contenitore comprende, in posizione contigua e trasversale rispetto alla porzione di contenimento, una sagomatura atta a consentire la connessione della membrana al guscio.
In modo vantaggioso, la suddetta membrana connessa alla sagomatura del guscio ? tale da passare da
una prima posizione di funzionamento, in cui la membrana presenta una porzione centrale in posizione opposta rispetto alla porzione di contenimento del guscio in modo tale da realizzare, con la porzione di contenimento, una camera per il contenimento della sostanza, ad
una seconda posizione di funzionamento, in cui la porzione centrale della membrana collassa all?interno della porzione di contenimento del guscio, in modo tale da eiettare la sostanza presente nella camera attraverso l?organo di erogazione.
Ulteriormente, la membrana ? calibrata con la geometria della porzione di contenimento del guscio, in modo da aderire ed essere comprimibile in direzione del guscio stesso, in modo tale da eiettare la sostanza contenuta nella camera.
Vantaggiosamente, la membrana ? del tipo bi-stabile in modo tale da mantenere in autonomia la propria posizione di funzionamento tra le posizioni di funzionamento sopra descritte. In particolare, tale membrana non necessit? di alcuno strumento come, ad esempio, uno stantuffo per mantenere la propria posizione durante l?utilizzo del contenitore.
In aggiunta, dipendentemente dello spessore della membrana, variano sia l?intensit? della forza di compressione applicata alla stessa e sia la suddetta bistabilit?.
La membrana, inoltre, ha la forma di uno sferoide prolato o oblato o altre forme atte a contenere la sostanza e a consentire, in modo vantaggioso, il collasso della stessa nel guscio.
Il guscio comprende, sempre in modo vantaggioso, una serie di dentelli a spigolo vivo che sono atti a perforare la membrana, in particolare quando seconda posizione di funzionamento, per eiettare la sostanza contenuta nel contenitore.
In aggiunta, il guscio comprende altres? delle scanalature, affacciate in direzione della camera, per facilitare la fuoriuscita della sostanza dalla stessa camera in cui ? contenuta.
Vantaggiosamente, l?organo di erogazione della porzione di contenimento del guscio ? connesso a degli accessori per l?erogazione della sostanza come, ad esempio, degli aghi.
Ulteriormente, il guscio comprende una sezione di supporto per le dita di un utilizzatore.
In modo vantaggioso, il contenitore comprende altres? un dispositivo attivatore mobile, di forma corrispondente alla forma del guscio, avente una testa atta a spingere e comprimere la membrana all?interno del guscio, per passare dalla prima posizione di funzionamento alla seconda posizione e un corpo tale da trasmettere la compressione sulla membrana, durante l?uso del contenitore.
Vantaggiosamente, la testa del dispositivo attivatore comprende una pluralit? di fessure concentriche tali da alleggerirlo e per regolare la forza necessaria alla deformazione della membrana.
Ulteriormente, la testa comprende delle cavit? per facilitare la perforazione della membrana, tramite i suddetti dentelli a spigolo vivo presenti sulla superficie interna del guscio, impedendo, in modo vantaggioso, il riutilizzo del contenitore.
La testa del dispositivo attivatore comprende altres? dei dentelli a spigolo vivo atti a perforare la membrana dopo la relativa compressione, impedendo il riutilizzo del contenitore.
In modo vantaggioso, il dispositivo attivatore comprende un profilo dentato lungo il corpo in cui, il passo tra i denti del profilo dentato corrisponde ad un?unit? di volume della sostanza da eiettare.
In aggiunta, la membrana e il dispositivo attivatore comprendono, rispettivamente, un aggancio e un foro in modo tale l?aggancio (2.6) si blocchi all?interno del foro, per permettere di portare la membrana nella prima posizione di funzionamento e aspirare la sostanza nella camera del guscio.
La membrana comprende altres? una sporgenza che ? affacciata in direzione opposta del suddetto aggancio; la sporgenza ? atta a espellere l?eventuale sostanza rimasta nella porzione di erogazione del contenitore.
Vantaggiosamente, il contenitore comprende un anello di bloccaggio della membrana al guscio, in cui l?anello ? accoppiato al guscio (1) ed ? atto ad accogliere al suo interno il dispositivo attivatore guidandone il movimento.
Il guscio comprende altres? una prima porzione tubolare e cava contigua alla porzione di contenimento, in cui detto anello ? accoppiato, in modo tale che l?anello si inserisca all?interno della prima porzione del guscio.
La membrana comprende inoltre un bordo includente una porzione trasversale che termina con un primo apice, contiguo e trasversale alla suddetta porzione trasversale.
In ulteriori forme realizzative, la membrana comprende un secondo apice, contiguo e trasversale alla porzione trasversale, in cui il secondo apice ? adiacente e affacciato nello stesso verso del primo apice.
Ulteriormente, la membrana comprende un terzo apice, traversale rispetto alla porzione trasversale, posizionato tra il primo e il secondo apice, e affacciato al verso opposto rispetto agli stessi, per migliorare la tenuta di detta membrana.
Il dispositivo attivatore comprende, vantaggiosamente, uno o pi? anelli per impedire il riutilizzo del contenitore dopo l?uso, evitando il ritorno del contenitore nella prima posizione di funzionamento.
In modo vantaggioso, il contenitore comprendere altres? un elemento aggettante, atto a passare da una posizione di riposo corrispondente alla prima posizione di funzionamento ad una posizione di attivazione corrispondente alla seconda posizione di funzionamento in cui, l?elemento aggettante ? impegnato con almeno uno degli uno o pi? anelli del dispositivo attivatore, in modo tale da assicurarlo al guscio, per evitarne il riutilizzo.
L?anello comprende, in forme realizzative preferite ma non limitative, un segmento aggettante di forma sostanzialmente complementare alla porzione trasversale della membrana, e affacciata verso l?interno della camera, atto a bloccare la suddetta porzione trasversale della membrana in corrispondenza della sagomatura del guscio tenendola in posizione e fungendo da sigillo.
Inoltre, l?anello comprende, in posizione contigua e opposta rispetto al segmento aggettante un segmento piatto ad esso complementare e tale da andare in contatto con il primo apice della membrana.
Vantaggiosamente, il segmento aggettante e il segmento piatto dell?anello sono atti a premere rispettivamente il primo apice e la porzione trasversale della membrana all?interno della sagomatura del guscio.
In aggiunta, l?anello comprende, in posizione opposta rispetto al segmento aggettante un supporto preferibilmente per le dita di un utilizzatore.
In modo vantaggioso, forma pertanto oggetto dell?invenzione ? altres? un metodo di produzione di un contenitore come descritto precedentemente, comprendente le seguenti fasi:
A. Realizzazione delle parti del contenitore, mediante uno o pi? dei seguenti processi: soffiaggio, stampaggio a iniezione, stampaggio a compressione, BFS, termoformatura o stampa 3D in cui le parti comprendono il guscio, la membrana, l?anello e il dispositivo attivatore;
B. Assemblaggio delle suddette parti in ambiente idoneo e sterile;
Imballaggio secondario del contenitore in ambiente idoneo;
C. Sterilizzazione terminale del contenitore utilizzando uno o pi? dei metodi noti per la sterilizzazione.
Vantaggiosamente, quando nel metodo di produzione la fase di realizzazione delle parti del contenitore, avviene tramite la tecnica di stampaggio ad iniezione e/o compressione, durante il processo di produzione, vi ? una fase di controllo del processo di raffreddamento delle parti in modo tale che la sagomatura e la porzione trasversale abbiano una temperatura pi? elevata rispetto al resto della membrana e al resto del guscio, in modo tale che la membrana si incolli al guscio senza l'utilizzo di ulteriore strumentazione.
Sempre vantaggiosamente, quando nel metodo di produzione la fase di realizzazione delle parti del contenitore, avviene tramite la tecnica del ?Blow Fill Seal? (BFS), durante il processo di produzione, una porzione del guscio viene stampata con uno spessore maggiore rispetto alla restante parte del guscio, in modo tale da rendere il guscio rigido e altres? una porzione della membrana con uno spessore inferiore rispetto alla restante parte della membrana in modo tale da rendere detta membrana pi? flessibile.
Inoltre, quando la fase di realizzazione delle parti del contenitore avviene tramite la tecnica del ?Blow Fill Seal? (BFS), durante il processo di produzione, e prima della chiusura dello stampo, al contenitore viene aggiunto un inserto a forma di guscio il quale comprende una porzione di contenimento e un organo di erogazione.
Inoltre, quando la fase di realizzazione delle parti del contenitore avviene tramite la tecnica del ?Blow Fill Seal? (BFS), durante il processo di produzione, al contenitore ancora malleabile viene aggiunto un inserto a forma di membrana, in modo tale da essere inglobata e/o saldata sulla sagomatura del guscio.
Vantaggiosamente, durante la fase di realizzazione delle parti del contenitore, quando viene utilizzata la tecnica dello stampaggio, vi sono delle ulteriori fasi come la predisposizione di una molteplicit? di gusci all?interno di una matrice di stampaggio utilizzando un apposito nido, per la disposizione di dei gusci in cui, un film termosaldabile ? posizionato contro la parte superiore dei gusci che si stanno realizzando, Riscaldamento del bordo del guscio e del film tramite una metodologia e/o una combinazione di pi? metodologie come, ad esempio, induzione, soffiaggio di aria calda, utilizzo di lampade a infrarossi, per convezione;
Pressione di uno stampo contro la matrice dei gusci ancora malleabili in modo tale da saldare il film con la sagomatura del guscio;
Applicazione di differenza di pressione a livello del guscio e/o pressione presso l?organo di erogazione, sulla matrice di stampaggio, in modo tale che, vantaggiosamente, il film si deformi per formare la membrana relativamente flessibile.
In aggiunta, durante la fase di assemblaggio delle parti del contenitore, l?anello viene posizionato in modo tale da esercitare pressione tra la porzione trasversale della membrana e la sagomatura del guscio.
Vantaggiosamente, durante la fase di assemblaggio delle parti del contenitore, viene predisposto uno strato di colla tra la sagomatura del guscio e la porzione della membrana, in modo tale da mantenere la tenuta.
Inoltre, durante la fase di assemblaggio delle parti del contenitore, per realizzare una chiusura ermetica tra la sagomatura e la porzione trasversale, esse vengono riscaldate e pressate assieme tramite l?applicazione di una pressione esterna.
Vantaggiosamente, sempre durante la fase di assemblaggio delle parti del contenitore, per saldare la porzione della membrana con la sagomatura del guscio vengono utilizzati gli ultrasuoni o infrarossi o altre tecniche note per favorire l?aggancio meccanico e l?interferenza tra le parti.
Ulteriormente, prima dell?utilizzo del contenitore, esso viene riempito della sostanza e il profilo dentato del dispositivo attivatore ? atto a comprimere la membrana, eliminando l?aria presente nella camera del contenitore, in modo tale che il dispositivo attivatore si blocchi nella prima posizione di funzionamento.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del contenitore per l?erogazione di una sostanza, secondo la presente invenzione, risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, riferita a una forma realizzativa preferita ed esemplificativa, ma non limitativa, e dai disegni annessi, in cui:
la figura 1A ? una vista frontale in sezione che mostra il contenitore per l?eiezione di una sostanza, secondo la presente invenzione, in una prima posizione di funzionamento in cui il contenitore ? pronto per l?uso, quindi prima dell?utilizzo dello stesso;
la figura 1B ? una vista frontale in sezione che mostra il contenitore di figura 1A, in una seconda posizione di funzionamento, quando in uso;
la figura 1C ? una vista frontale in sezione che mostra il contenitore di figura 1A, in una terza posizione di fine uso;
la figura 1D ? una vista di un dettaglio del contenitore di figura 1A, secondo la presente invenzione, nella prima posizione di inizio uso;
la figura 1E ? una vista di un dettaglio del contenitore di figura 1C, secondo la presente invenzione, in posizione di fine uso;
le figure dalla 2A alla 2D mostrano viste frontali e in sezione di ulteriori forme di realizzazione della membrana del contenitore, secondo la presente invenzione;
la figura 2E mostra una ulteriore forma realizzativa della membrana e del contenitore, secondo la presente invenzione;
la figura 2F mostra un dettaglio relativo ad un sistema migliorativo per la tenuta della membrana nel contenitore, secondo la presente invenzione;
la figura 3A mostra un dettaglio del contenitore, oggetto della presente invenzione, con evidenza degli eventuali stati di disordine;
la figura 3B mostra un dettaglio relativo ad una forma di realizzazione del guscio appartenente al contenitore, secondo la presente invenzione;
la figura 4A mostra una vista prospettica di una ulteriore forma realizzativa del contenitore, oggetto della presente invenzione;
le figura da 4B a 4E mostrano dei dettagli di realizzazione relativi al contenitore di figura 4A;
le figure 5A e 5B mostrano una vista frontale in sezione di una ulteriore forma realizzativa del contenitore in due posizioni diverse d?uso;
le figure 6A e 6B mostrano una vista frontale in sezione di una ulteriore forma realizzativa del contenitore rispettivamente nelle posizioni di inizio uso e fine uso;
la figura 6C mostra un dettaglio della sezione raffigurata nella figura 6B;
le figure 7A-7C mostrano delle viste frontali e in sezione di una ulteriore forma realizzativa del contenitore, secondo la presente invenzione;
le figure 8A e 8B mostrano una vista frontale in sezione di una ulteriore forma realizzativa del contenitore rispettivamente nelle posizioni di inizio uso e met? uso;
la figura 8C mostra un dettaglio della sezione raffigurata nella vista 8A;
le figure 9A e 9B mostrano uno dei metodi di produzione del contenitore, oggetto della presente invenzione;
Le figure da 10A a 10C mostrano dei grafici raffiguranti diversi andamenti della forza di deformazione del contenitore secondo la presente invenzione;
Le figure 11A e 11B mostrano una vista frontale in sezione di una ulteriore forma di realizzazione del contenitore 100;
La figura 12A mostra una vista prospettica di una ulteriore forma di realizzazione del contenitore, oggetto della presente invenzione, quando viene usato il processo BFS;
La figura 12B mostra una vista frontale in sezione del contenitore di figura 12A;
La figura 12C mostra un grafico del controllo di spessore delle parti del contenitore, usato dal processo BFS di figura 12A;
Le figure 13A -13C mostrano delle viste frontali in sezione di tre ulteriori forme di realizzazione del contenitore, secondo la presente invenzione, usando il processo BFS con inserti
Descrizione dettagliata
Con riferimento alle figure da 1A a 1C si osserva una prima forma di realizzazione del contenitore per l?eiezione di una sostanza, indicato genericamente con il riferimento numerico 100.
Il contenitore 100, in forme realizzative preferite, ma non limitative, ? una siringa adatta al contenimento e all?eiezione di almeno una sostanza, in particolare dei medicamenti.
Vantaggiosamente, a differenza di quanto descritto precedentemente nell?arte nota, il contenitore 100 oggetto della presente invenzione non presenta alcun pistone per l?erogazione della sostanza divenendo, conseguentemente, pi? affidabile.
Il contenitore 100, in modo vantaggioso, presenta un design molto semplice comprendendo un guscio 1 cavo per il contenimento e l?eiezione di una sostanza e una membrana 2 deformabile, il cui il suddetto guscio 1 ? sostanzialmente pi? rigido rispetto alla membrana 2 sopra menzionata. Ulteriormente, il contenitore 100 comprende, in forme realizzative preferite ma non limitative, uno stantuffo 3 atto a deformare la membrana 2 per l?eiezione della sostanza e un anello 4 di bloccaggio della suddetta membrana 2 al guscio 1, in cui l?anello 4 ? altres? atto a guidare il movimento dello stantuffo 3 all?interno del contenitore 100.
Il guscio 1, come visibile nelle figure, comprende una prima porzione 1.2 di forma preferibilmente tubolare e cava ed una seconda porzione 1.1 di contenimento concava, la quale ? contigua e con diametro minore rispetto alla prima porzione 1.2.
Come visibile nelle figure, la seconda porzione 1.1 del guscio 1 ha una forma sostanzialmente a ?coppa?, ad esempio semisferica, che termina, nel punto centrale/base della ?coppa?, con un organo di erogazione 1.1.1. Sempre in modo vantaggioso, in ulteriori forme realizzative del contenitore 100, oggetto della presente invenzione, tale organo di erogazione 1.1.1. pu? essere predisposto in posizione decentrata rispetto al punto centrale/base della ?coppa?, in particolare al lato del guscio 1.
Vantaggiosamente, l?organo di erogazione 1.1.1. ? contiguo alla seconda porzione 1.1 ed ? cavo e di forma oblunga, per consentire l?erogazione della sostanza contenuta nel contenitore 100 stesso.
In modo vantaggioso, la porzione 1.1 di contenimento e, in particolare, il relativo organo di erogazione 1.1.1, in forme realizzative preferite, ma non limitative, ? connesso a degli accessori, come ad esempio un ago, per l?erogazione delle sostanze contenute all?interno del contenitore 100. Inoltre, l?organo di erogazione 1.1.1 prima dell?utilizzo del contenitore 100, risulta essere tappato da un tappo (non visibile nelle figure), il quale tappo viene rimosso prima dell?uso consentendo, eventualmente, di applicare eventuali accessori per l?erogazione della sostanza come un ago o un connettore.
Ulteriormente, tra la prima porzione 1.2 e la seconda porzione 1.1 il contenitore 100 comprende, vantaggiosamente, una sagomatura 1.6 di raccordo fra le due porzioni, in modo che la seconda porzione 1.1 risulti aggettante internamente, di un tratto 1.4 del guscio 1, rispetto alla prima porzione 1.2. Vantaggiosamente, il suddetto tratto 1.4 va da un primo spigolo affacciato verso l?interno del contenitore 1, ad un secondo spigolo affacciato verso l?esterno.
In particolare, la sagomatura 1.6 determina una superficie che ? contigua e trasversale rispetto alla prima porzione 1.2, in cui il secondo spigolo della sagomatura 1.6 ha sostanzialmente lo stesso diametro interno della prima porzione 1.2.
Vantaggiosamente, in corrispondenza della superficie della suddetta sagomatura 1.6 ? posta la membrana 2.
Vantaggiosamente, poich? il guscio 1 pu? essere realizzato attraverso differenti tecniche di fabbricazione come, solo a titolo di esempio, soffiaggio, stampaggio, stampaggio ad iniezione, stampaggio a compressione, BFS, termoformatura o stampa 3D, esso ? realizzato in plastica o materiali sostanzialmente elastici e/o plastici.
Sempre con riferimento alla forma di realizzazione in esame, la membrana 2 ? sostanzialmente concava e realizzata in modo tale da poter essere deformabile, risvoltabile e/o bi-stabile. Per bi-stabile, si intende che la membrana 2 mantiene la posizione in modo autonomo e quindi non necessita dello stantuffo 3 per essere mantenuta in posizione o per essere schiacciata per combaciare con il guscio 1, come verr? spiegato nel seguito.
Nel dettaglio, nella forma di realizzazione in esame, la membrana 2 ha una forma sostanzialmente di sferoide prolato ed ? connessa al guscio 1, come visibile nelle figure 1A, 1B e 1C, in corrispondenza della relativa sagomatura 1.6. Vantaggiosamente, la suddetta membrana 2 pu? avere, a seconda delle necessit?, altre forme o configurazioni come, solo a titolo di esempio, quelle rappresentate in figure 2B e 2D, in cui la stessa ha una forma sostanzialmente di uno sferoide prolato o uno sferoide oblato.
Vantaggiosamente, analogamente al guscio 1, la membrana 2 ? realizzata in materiali elastici e/o plastici ed ? sagomata, in modo tale che la forma del guscio 1 coincida con quella della membrana 2 per consentire, come si vedr? successivamente, un?erogazione completa di quanto contenuto nel contenitore 100.
In modo vantaggioso, la membrana 2 pu? essere circolare, rettangolare, quadrata o di qualsiasi forma, sia regolare che irregolare. Nel dettaglio, la forma della membrana 2 ? tale da influenzare, vantaggiosamente, il funzionamento del contenitore 100 in toto, ad esempio, nel caso in cui la membrana 2 ? progettata a forma di sferoide prolato, come visibile in figura 2C, la forza necessaria per la sua compressione in direzione del guscio 1 e, quindi, la forza da applicare sulla stessa dallo stantuffo 3 sar? maggiore rispetto al caso in cui la membrana 2 sia progettata a forma di sferoide oblato (figura 2B).
Nel particolare, fattori come lo spessore, l'elasticit?, la durezza e la resistenza alla trazione della membrana 2 sono propriet? fisiche che determinano l?eventuale formazione di pieghe F sulla superficie della membrana 2 stessa e/o eventuali spazi G (figura 3A) formatisi durante il processo di deformazione della membrana 2 verso il guscio 1 tramite lo stantuffo 3.
Nel caso in cui la membrana 2 sia realizzata in modo tale da essere pi? spessa in corrispondenza della relativa area centrale, cos? che lo spessore diminuisca gradualmente allontanandosi dal centro, la forza necessaria per comprimerla sar? pressoch? costante (fig.
10C); al contrario, se la membrana 2 ? uniformemente spessa e rigida, il profilo di forza per muovere lo stantuffo 3 non sar? altrettanto costante (fig. 10A-10B).
Ulteriormente, come visibile nelle figure 1D e 1E, la suddetta membrana 2 comprende una porzione trasversale 2.1 in corrispondenza del relativo bordo della concavit?, la quale porzione trasversale 2.1 termina con un apice 2.5, contiguo e trasversale alla porzione trasversale 2.1 stessa, per il fissaggio e la connessione della membrana 2 al guscio 1 in corrispondenza della relativa sagomatura 1.6, in modo tale che la membrana 2 possa essere configurata nelle differenti posizioni di funzionamento. Inoltre, contigua a ciascuna porzione trasversale 2.1, dal lato opposto rispetto all?apice 2.5, la membrana 2 comprende una porzione angolata 2.2 atta, per la sua struttura, a cambiare angolazione e concavit? durante le differenti fasi di utilizzo e, quindi, coerentemente all?uso del contenitore 100, come visibile nella figura 1E.
Vantaggiosamente, come visibile in figura 2D, in ulteriori forme realizzative ma non limitative, la membrana 2 comprende un secondo apice 2.5.2, contiguo e trasversale alla porzione 2.1 stessa, in particolare, posto in posizione adiacente e affacciato dal medesimo lato dell?apice 2.5.
Inoltre, sempre in modo vantaggioso, la membrana 2 comprende altres? un terzo apice 2.5.1, traversale rispetto alla porzione 2.1, posizionato tra il primo e il secondo apice 2.5 e 2.5.2, ma affacciato in direzione opposta dei suddetti primo e secondo apice 2.5 e 2.5.2.
Particolarmente, la suddetta forma realizzativa della membrana 2 ? atta a migliorare la tenuta della membrana 2 stessa.
Nel dettaglio, ? tramite l?anello 4 e la sagomatura 1.6 che la membrana 2 viene calibrata. In particolare, poich? l?anello 4 e la sagomatura 1.6 sono sostanzialmente rigidi rispetto alla membrana 2, essi la schiacciano in corrispondenza della porzione trasversale 2.1, calibrandola e creando, vantaggiosamente, un sigillo tra le parti.
Vantaggiosamente, come detto precedentemente, la membrana 2 ? di tipo bi-stabile, infatti presenta almeno due posizioni di funzionamento, rispetto al guscio 1: una posizione iniziale 2p1 (figura 1A) e una posizione finale 2p2 (figura 1C); oltre a queste due posizioni, in modo vantaggioso, la membrana 2 potrebbe trovarsi in qualsiasi altra posizione intermedia tra le stesse (figura 1B).
Nella prima configurazione 2p1 la membrana 2 ? realizzata con una forma tale da coincidere con la forma del guscio 1 una volta risvoltata. La suddetta membrana 2 ? posta con concavit? opposta rispetto al guscio 1, realizzando strutturalmente una camera A cava atta al contenimento di liquidi, gas o qualsiasi altra sostanza da erogare. Si consideri che in detta camera A cava possono essere inserite anche pi? sostanze o miscele di sostanze, quali a titolo esemplificativo l?aria e/o altri gas, da erogare contemporaneamente.
In particolare, quando il contenitore 100 ? nella seconda configurazione di fine uso 2p2 (Fig. 1C), poich? la membrana 2 ? sagomata in modo tale da aderire al guscio 1, quando la membrana 2 viene compressa dallo stantuffo 3, la stessa collassa fino a combaciare sostanzialmente con il guscio 1, nella direzione della compressione in modo tale da eiettare tutto il contenuto presente nella camera A. Sempre in modo vantaggioso, la membrana 2 ? realizzata in modo tale da coincidere perfettamente, una volta risvoltata, con la geometria della superficie interna del guscio 1, per eiettare tutto il liquido presente nella camera A.
Vantaggiosamente, come gi? detto, la membrana 2 pu? anche essere del tipo bi-stabile e quindi non necessitare di essere mantenuta in posizione dallo stantuffo 3 e di essere schiacciata in modo da farla combaciare con il guscio 1
Ulteriormente, per eiettare la sostanza contenuta della camera A, lo stantuffo 3 deve esercitare una forza sulla membrana 2 che varia in funzione di spessore, elasticit?, durezza, resistenza alla trazione e forma della membrana 2 e dalla contropressione realizzata dalla porzione 1.1 di erogazione.
Vantaggiosamente, nella posizione finale 2p2 (Fig. 1E), quando la membrana ? stata deformata dallo stantuffo 3, totalmente sul guscio 1 del contenitore 100, la porzione angolata 2.2 della membrana 2 assumer? un certo raggio che, se ? coincidente con quello del tratto 1.4 del guscio 1 non consentir?, strutturalmente, la creazione di uno spazio G tra i due e quindi nulla potr? rimanere intrappolato fra di essi (Figure 1D e 1E).
In aggiunta, la membrana 2 ? realizzata in modo tale che si deformi, solo a titolo di esempio, tramite lo stantuffo 3, per spostarsi almeno tra le due configurazioni 2p1 e 2p2.
Vantaggiosamente, come visibile nelle figure 1A-1E, il contenitore 100 presenta altres? un anello 4 posto in corrispondenza della prima porzione 1.2 del guscio 1, e tale da estendersi in direzione opposta rispetto all?organo di erogazione 1.1.1 del guscio 1.
In particolare, l'anello 4 presenta dimensioni tali da inserirsi almeno parzialmente all?interno della prima porzione 1.2 del guscio 1.
La porzione 1.2 del guscio 1 e la corrispettiva zona dell?anello 4 vengono accoppiate utilizzando diversi metodi aventi lo scopo di unirli; tali metodi possono essere, per esempio, saldatura, incollatura, aggancio meccanico, interferenza, ecc.
L?anello 4, come visibile nelle figure 1D e 1E comprende, vantaggiosamente, un primo segmento aggettante 4.1 di forma sostanzialmente complementare alla porzione trasversale 2.1 della membrana 2 e affacciato verso l?interno della camera A del guscio 1, sostanzialmente dal lato che andr? a contatto con lo stantuffo 3.
Inoltre, contiguo e dal lato opposto rispetto al primo segmento aggettante 4.1, l?anello 4 comprende altres? un segmento piatto 4.3 complementare e tale da andare a contatto con l?apice 2.5 della membrana 2.
Ulteriormente, l?anello 4, in posizione opposta rispetto all?estremit? affacciata verso la seconda porzione 1.1 del guscio 1, comprende un supporto 4.5 per le dita, il quale ? a contatto con lo stantuffo 3 per facilitare l?utilizzo del contenitore 100 stesso. Vantaggiosamente, l?anello 4, ? atto a guidare lo scorrimento dello stantuffo 3 all?interno del contenitore 100, bloccandone eventualmente anche la rotazione.
Pi? nel dettaglio (Fig. 1D), l?anello 4 ? atto ad accogliere al suo interno lo stantuffo 3, in particolare durante il suo movimento nella direzione del guscio 1, e a premere e bloccare la porzione trasversale 2.1 della membrana 2 in corrispondenza della sagomatura 1.6 del guscio 1, tenendola in posizione. Ulteriormente, in altre forme realizzative preferite, per creare tenuta tra il guscio 1 e la membrana 2, la membrana non solo pu? essere compressa dall?anello 4, come sopra descritto ma, vantaggiosamente, pu? essere messa in tenuta con ulteriori altri tipi di saldatura/giunzione.
Come visibile in figura 1D, il primo segmento aggettante 4.1 e il segmento piatto 4.3 dell?anello 4 sono sagomate in modo tale da premere contemporaneamente e rispettivamente l?apice 2.5 e la porzione trasversale 2.1 della membrana 2 all?interno della sagomatura 1.6 del guscio 1, tenendo in posizione la membrana 2 e fungendo da sigillo della stessa. In modo vantaggioso, le dimensioni dell'anello 4, della membrana 2 e del guscio 1 sono tali che la pressione esercitata dall'anello 4 non deve superare il modulo elastico della membrana 2.
Vantaggiosamente, lo stantuffo 3, come visibile nelle figure 1A, 1B e 1C ha una forma sostanzialmente ogivale e comprende una testa 3.1 atta a spingere e comprimere la membrana 2 all?interno del guscio 1 per l?eiezione della sostanza contenuta nel contenitore 100, durante il suo utilizzo, e un corpo 3.2 di forma oblunga atto ad essere posto in corrispondenza dell?anello 4 e atto a trasmettere la forza sulla membrana durante l?uso del contenitore 100.
Il suddetto stantuffo 3 pu? essere realizzato ad esempio in plastica, e/o con materiali plastici e/o tramite tecniche di stampaggio e/o altre tecniche di realizzazione.
In particolare, la forma della testa 3.1 dello stantuffo 3 ? sostanzialmente complementare a quella del guscio 1, in modo tale che, durante il funzionamento del contenitore 100, la stessa possa spingere la membrana 2 facendola sovrapporre completamente, poich? presenta la medesima geometria dell?interno del guscio 1, facendo fuoriuscire totalmente la sostanza contenutavi.
La geometria della testa 3.1 dello stantuffo 3 pu? essere realizzata per poter regolare la forza necessaria alla deformazione della membrana.
Vantaggiosamente, la testa 3.1 dello stantuffo 3, in forme realizzative preferite, come visibile nelle figure 4E pu? presentare una pluralit? di fessure concentriche 3.6 per ridurre il peso dello stantuffo 3 e per, vantaggiosamente, alleggerire il peso dello stantuffo stesso e regolare la forza necessaria per la deformazione della membrana. Inoltre, lo stantuffo 3 ? innescabile tramite un dito/pollice dell?utilizzatore.
Il guscio 1, in una ulteriore forma realizzativa, come visibile nella figura 2F, sostanzialmente in corrispondenza della sagomatura 1.6, come sopra descritta, include una porzione sporgente 1.3 che, per la sua geometria, ? atta a migliorare la tenuta ottenuta con la porzione trasversale 2.1 della membrana 2. In particolare, vantaggiosamente, la geometria della porzione sporgente 1.3 ? aggettante e affacciata in direzione della porzione trasversale 2.1 della membrana 2. Preferibilmente, la suddetta porzione sporgente 1.3 presenta un profilo curvo.
Ulteriormente, il guscio 1, come visibile nella figura 3B, pu? comprendere delle scanalature 1.7 affacciate in direzione della camera A, che sono atte a far defluire la sostanza contenuta nel contenitore, per evitare che rimanga intrappolata nei punti G di disordine, come descritti precedentemente e come visibili in figura 3A.
Una ulteriore forma realizzativa, come visibile nelle figure da 4A a 4D, l?anello 4 comprende un secondo segmento aggettante 4.2 a leva che, dopo l?utilizzo del contenitore 100, va a contatto con lo stantuffo 3, in modo tale da assicurarlo al guscio 1, rendendone impossibile la rimozione. In dettaglio lo stantuffo 3 presenta, lungo il corpo 3.2, uno o pi? anelli 3.4 per impedire il riutilizzo del contenitore 100 dopo l?uso evitando il ritorno del contenitore nella posizione di funzionamento 2p1 di partenza e, quindi, atti a fungere da aggancio al secondo segmento aggettante 4.2 a leva dell?anello 4.
Vantaggiosamente, tale secondo elemento aggettante 4.2 strutturalmente risulta all?interno dalla prima porzione 1.2 del guscio 1, in modo da essere inaccessibile dall?esterno. Cos? facendo, vantaggiosamente, ? impossibile la manomissione dell?elemento aggettante 4.2.
In ulteriori forme realizzative preferite del contenitore 100, come visibile nelle figure 5A e 5B, la membrana 2 e lo stantuffo 3 comprendono, rispettivamente, un aggancio 2.6 e un foro 3.3; nel dettaglio, la geometria dell?aggancio 2.6 e del foro 3.3 ? tale da consentire il bloccaggio dell?aggancio 2.6 all?interno del foro 3.3, non consentendone lo sbloccaggio. Questa forma realizzativa pu? essere utilizzata per permettere di muovere la membrana 2 secondo la prima posizione di funzionamento, ovvero nel senso opposto rispetto alla concavit? del guscio 1, creando una depressione nella camera A. In particolare, tale forma di realizzazione consente di aspirare la sostanza nella camera A del guscio 1, nel caso in cui la sostanza debba essere aspirata dal contenitore 100, ad esempio, tramite un movimento in direzione opposta rispetto a quello dell?erogazione dato dallo stantuffo 3.
Ulteriormente, la membrana 2 pu? avere una sporgenza, in particolare un tappo 2.3, affacciato in direzione opposta dell?aggancio 2.6, tale da poter essere utilizzato per spremere il liquido intrappolato nell?organo di erogazione 1.1.1, garantendo che tutta la sostanza venga eiettata dal contenitore 100.
Nel dettaglio, in un?ulteriore forma realizzativa, lo stantuffo 3, come visibile nelle figure 6A a 6C, in corrispondenza della relativa testa 3.1 comprende altres? delle cave 3.8, mentre il guscio 1, in corrispondenza delle suddette cave 3.8 presenta, nella relativa superficie interna, dei dentelli 1.8 a spigolo vivo, per tagliare la membrana 2, successivamente all?utilizzo del contenitore 100, in particolare, nella sua configurazione finale 2p2, in modo tale che la sostanza contenuta nella camera A possa uscire dall?organo erogatore 1.1.1. La presenza dei suddetti dentelli 1.8 consente, vantaggiosamente, di impedire il riutilizzo del contenitore 100 poich? essi sono atti a forare permanentemente la membrana 2.
Alternativamente, in ulteriori forme realizzative, la serie di dentelli a spigolo vivo pu? essere posizionata sulla testa 3.1 dello stantuffo 3; in questo caso, il guscio 1 presenta dei fori per consentire alla membrana 2 di allungarsi e rompersi sui suddetti dentelli della testa 3.1, per impedire il riutilizzo del dispositivo.
In una ulteriore forma realizzativa del contenitore 100, come visibile nelle figure 7A e 7B, l?anello 4 pu? comprendere una pluralit? di ganci 4.6 aggettanti e affacciati all?interno del contenitore 100 e atti ad andare a contatto con un profilo dentato comprendente una pluralit? di denti 3.7 e 3.71 che sono sostanzialmente predisposti sul corpo 3.2 dello stantuffo 3.
In dettaglio, in corrispondenza del corpo 3.2, lo stantuffo 3 comprende un profilo dentato, in cui i denti 3.7, 3.71 sono configurati in modo tale da fungere da controllo relativo alla dose di sostanza da eiettare dal contenitore 100. Nel dettaglio, vantaggiosamente, la distanza tra i denti corrisponde ad un?unit? di volume di sostanza da eiettare ed ? tale da mantenere il suddetto volume costante durante l?eiezione: pi? denti ci sono, pi? scatti ci sono e, per questo motivo, questo tipo di configurazione potrebbe essere usata, vantaggiosamente, per avere un feedback tattile e/o uditivo sul flusso/dose di sostanza eiettata. Ulteriormente, sempre in modo vantaggioso, il suddetto profilo dentato, in forme realizzative preferite, ? atto ad eliminare l?aria presente nella camera A, ad esempio dopo il riempimento del contenitore. In particolare, poich? il profilo dentato esercita una pressione sulla membrana 2 ? tale da comprimerla, rimuovendo l?aria presente nella camera A e bloccandosi in posizione, come spiegato precedentemente, per consentire, vantaggiosamente, l?uso corretto del contenitore 100.
Se i denti 3.7, 3.71 del profilo dentato sono del tipo a spigolo vivo, come visibile nelle figure 7A-7C, essi impediscono il movimento dello stantuffo 3 nel senso contrario rispetto alla direzione di eiezione, tale movimento eventualmente dovuto, ad esempio, da una pressione nella camera A.
I denti 3.7, 3.71, in una altra forma realizzativa, possono essere del tipo arrotondato, permettendo anche il movimento dello stantuffo 3 nel senso opposto rispetto alla direzione dell?eiezione, creando solamente un sistema di feedback che permette all?utilizzatore una migliore precisione nella dosatura della sostanza contenuta nel contenitore 100.
Per aumentare il numero di complessivo di clic i denti 3.7 e 3.71 possono essere sfalsati tra un lato e l?altro del corpo 3.2 dello stantuffo 3, come visibile nelle figure 7A e 7B. Per evitare sforzi sui ganci 4.6 il corpo 3.2 presenta in corrispondenza dei ganci 4.6, quando ? in posizione 2P1, dei denti allineati 3.72.
Un?altra forma realizzativa dell?anello 4, mostrata nella figura 7C, l?anello 4 presenta un foro passante trasversale che permette il passaggio di un filo 4.7, realizzando un meccanismo simile a quello discusso nella forma precedente.
Una ulteriore forma realizzativa, mostrata nelle figure da 8A a 8C, il guscio 1 presenta la prima estremit? 1.2 pi? allungata rispetto alle forme realizzative precedenti, in modo da presentare una sezione di supporto 1.5, atta a fungere da supporto per le dita di un utilizzatore.
Solo a titolo esemplificativo, detta sezione di supporto 1.5 risulta essere aggettante in direzione dell?esterno del contenitore 100.
Vantaggiosamente, nella forma realizzativa in esame, l?anello 4 non ? presente e la membrana 2 viene accoppiata al guscio 1 tra la sagomatura1.6 e la porzione trasversale 2.1, per esempio, con un metodo di saldatura a caldo.
In questa forma realizzativa la membrana 2 dopo essere arrivata in posizione intermedia 2P1.5 viene stirata dal movimento dello stantuffo 3 stesso; questo permette alla membrana 2 di aderire meglio alla superficie interna del guscio 1 facendo rimanere meno liquido all?interno dopo l?uso.
Una ulteriore forma di realizzazione del contenitore 100, come visibile nelle figure 11A e 11B, ? caratterizzata dall?assenza dello stantuffo 3. La membrana 2 e il guscio 1 sono accoppiati usando i metodi descritti in precedenza come, ad esempio, la saldatura a caldo o l?incollaggio. Ulteriormente, sempre nella forma di realizzazione in analisi del contenitore 100, esso pu? presentare l?anello 4 in modo tale da formare la tenuta tra la membrana 2 e il guscio 1. Il vantaggio di questa forma realizzativa ? che la membrana ? realizzata con una forma bi-stabile e ci? premette alla membrana di rimanere in posizione anche alla rimozione del dito Z da parte dell?utilizzatore, dopo l?uso.
Una ulteriore forma di realizzazione del contenitore 100 viene rappresentata schematicamente nelle figure 12A e 12B. Nel dettaglio, il contenitore 100, a differenza delle precedenti forme realizzative, non comprende alcuna membrana e viene realizzato in un unico pezzo 6 usando, per esempio, il sistema BFS (Blow ? Fill ? Seal).
Particolarmente, il contenitore 100 presenta una prima zona 6.1 atta a consentire l?uscita della sostanza, la quale pu? presentare un attacco filettato o un inserto luer o diversi forme atte all?erogazione/eiezione della sostanza contenuta all?interno del contenitore 100.
Ulteriormente, in posizione opposta alla prima zona 6.1 ? presente una seconda zona 6.2 dalla quale, in modo vantaggioso, pu? avvenire il riempimento del contenitore 100 durante il relativo processo di creazione e dalla quale avviene la compressione del contenitore attraverso, per esempio, il dito Z.
Come visibile in particolare nelle figure 12B e 12C, il vantaggio di questa forma realizzativa ? insita nel fatto che, il contenitore 100 comprende strutturalmente due differenti spessori. In particolare, una prima area 6.3 avente un primo spessore, la quale ? posta sostanzialmente al di sopra della prima zona 6.1 e, una seconda area 6.5 avente un secondo spessore, inferiore rispetto al primo spessore, la quale ? posta direttamente sottostante alla seconda zona 6.2 del contenitore 100.
In particolare, questa differenza di spessori tra le parti del contenitore 100, ? accentuata anche da possibili rinforzi 6.4 posti in modo radiale sulla prima area 6.3 ed attorno alla prima zona 6.1 del contenitore. In particolare, tale differenza di spessore fa s? che, la zona di spessore inferiore, che ? posta in corrispondenza della seconda area 6.5, possa deformarsi in direzione dell?interno del contenitore 100, funzionando in modo analogo al meccanismo di funzionamento della membrana 2, come descritto nelle forme realizzative precedenti, in cui la membrana 2 ? atta a collassare all?interno del guscio 1. La variazione di spessore del contenitore ? permessa dal controllo dello spessore del parison, che segue un profilo come descritto nella figura 12C.
Due ulteriori forme realizzative sono illustrate nelle figure 13A e 13B, in cui il contenitore viene realizzato mediante il processo BFS, aggiungendo un inserto durante il processo di produzione.
Nella figura 13A l?inserto a forma di guscio 101 viene inserito durante il processo BFS e, in particolare, prima della chiusura dello stampo. Il guscio 101, analogamente a quanto descritto nelle forme realizzative precedenti ? composto da una porzione 1.1 di contenimento, per esempio semisferica, e da un organo di erogazione 1.1.1 al quale possono essere applicati diversi sistemi di erogazione.
La prima zona 6.1 del contenitore 100 realizzato in BFS funge da tappo del contenitore 100, il quale deve essere rimosso prima dell?uso per consentire l?eiezione della sostanza contenutavi. Successivamente alla fase di inserimento del guscio 101 cos? come descritta, avviene la fase di riempimento del contenitore 100 attraverso l?apertura localizzata nella seconda zona 6.2, che viene poi sigillata dalla successiva chiusura delle teste dello stampo per formare un contenitore chiuso.
Il vantaggio di questa forma di realizzazione rispetto alla forma di realizzazione precedente, descritta nelle figure 12A e 12B, ? che non ? necessario un cambiamento drastico dello spessore tra le aree 6.3 e 6.5 visto che il guscio 1 funge da rinforzo dell?area 6.3. Vantaggiosamente, l?area 6.5 ? atta a collassare quando si schiaccia, similarmente a quanto descritto in precedenza.
Nella figura 13B ? visibile l?altra forma di realizzazione del contenitore 100, nella quale l?inserto che viene inserito durante il processo BFS ? la membrana 2. Il contenitore 100 viene realizzato in BFS aperto, e quando quest?ultimo ? ancora malleabile la membrana 2 viene inglobata e/o saldata sulla sagomatura 1.6.
Infine, una ulteriore forma di realizzazione, raffigurata in figura 13C, mostra il contenitore 100 composto da un guscio rigido esterno 102 e un contenitore chiuso 6 realizzato con il sistema BFS. In corrispondenza dell?organo di erogazione 1.1.1 del guscio 102 ? presente un sistema di accoppiamento atto a connettere l?organo di erogazione 1.1.1 con la prima zona 6.1 del contenitore 6. In particolare, il contenitore 100 per poter essere utilizzato secondo la suddetta forma realizzativa, deve essere attivato, cio? il contenitore 6 viene spinto verso il guscio 102 e la porzione 1.1 va a contatto con l?area 6.5 del contenitore fungendo da rinforzo.
Il contenitore 100, oggetto della presente invenzione, funziona sostanzialmente nel seguente modo. Come detto precedentemente, nella prima configurazione 2P1 in cui il contenitore 100 ? chiuso (contenitore 100 pieno, prima dell?eiezione della sostanza) la membrana 2, avente sostanzialmente la stessa geometria del guscio 1, ? posta con concavit? opposta rispetto allo stesso, generando strutturalmente la camera cava A contenente la sostanza da erogare. Successivamente, lo stantuffo 3 tramite una pressione esterna che agisce in direzione del guscio 1 stesso, inizia a comprimere gradualmente la membrana 2; tale pressione pu? essere, a titolo di esempio, quella esercitata dall?utilizzatore. A questo punto, attraverso la compressione dello stantuffo 3, la membrana 2 cambia gradualmente concavit? spingendo contemporaneamente la sostanza contenuta all?interno della camera A verso l?organo di erogazione 1.1.1. La camera A inizia a svuotarsi fino a che la membrana 2 collassa, aderendo sostanzialmente alla superficie interna del guscio 1.
In particolare, quando il contenitore 100 ? nella seconda configurazione di fine uso 2P2, poich? la membrana 2 ? sagomata in modo tale da coincidere con il guscio 1, la membrana 2 ? compressa dallo stantuffo 3, e collassa risvoltandosi fino a combaciare sostanzialmente con il guscio 1, nella direzione della compressione in modo tale da eiettare tutto il contenuto presente nella camera A.
Vantaggiosamente, nella posizione finale 2P2, quando la membrana ? stata compressa dallo stantuffo 3 totalmente sul guscio 1 del contenitore 100, la porzione angolata 2.2 della membrana 2 assumer? un certo raggio che, se ? coincidente con quello del tratto 1.4 del guscio 1, non consentir?, strutturalmente, la creazione di uno spazio G tra i due e quindi nulla potr? rimanere intrappolato in questa posizione.
Vantaggiosamente, la seguente tabella fornisce i valori limite, a titolo di esempio, per garantire che la quantit? massima di contenuto di sostanza nella camera A possa essere spremuta attraverso l?organo di erogazione 1.1.1, per un volume di riempimento del contenitore da 0.2 ml a 100 ml.
Lo spessore della membrana 2 e l'area superficiale della membrana 2 dovrebbero essere tali che la forza richiesta per la compressione rimanga entro i limiti desiderati. La tabella seguente fornisce i valori massimi e minimi di spessore e area superficiale della membrana.
Generalmente, il metodo per la realizzazione del contenitore 100, oggetto della presente invenzione, consiste in una o pi? delle seguenti fasi:
- Realizzazione delle parti del contenitore, nel dettaglio: guscio 1, membrana 2, stantuffo 3 e anello 4, mediante uno o pi? dei seguenti processi: soffiaggio, stampaggio a iniezione, stampaggio a compressione, BFS, termoformatura o stampa 3d.
- Assemblaggio delle suddette parti in ambiente idoneo/sterile;
- Imballaggio secondario del contenitore in ambiente idoneo
- Sterilizzazione terminale del contenitore utilizzando uno o pi? dei metodi noti per la sterilizzazione.
Il contenitore 100, oggetto della presente invenzione, ? realizzabile attraverso differenti metodologie; l?elemento fondamentale del processo produttivo ? che lo stesso venga realizzato in modo tale che si crei, vantaggiosamente, una buona tenuta tra la membrana 2 e il guscio 1. Vantaggiosamente, la suddetta tenuta ottimale tra i due elementi ? tale grazie alla pressione esercitata dall?anello 4.
Alternativamente, per mantenere la tenuta tra la sagomatura 1.6 del guscio 1 e la membrana 2 pu? essere, vantaggiosamente, predisposto uno strato di colla.
Ancora un altro metodo per realizzare una chiusura ermetica tra i due elementi ? riscaldare la sagomatura 1.6 e la porzione trasversale 2.1 per poi applicarvi una pressione esterna (Fig. 8C).
Un altro metodo potrebbe essere quello di realizzare la porzione 2.5 della membrana 2 in modo che abbia interferenza con la porzione 1.2 del guscio 1. Per quanto riguarda lo stampaggio ad iniezione e/o compressione, un passo innovativo sarebbe quello di controllare, vantaggiosamente, il processo di raffreddamento degli utensili in modo tale che la zona di saldatura, come ad esempio la sagomatura 1.6, e la porzione trasversale, come solo a titolo di esempio la porzione trasversale 2.1, possano rimanere relativamente caldi rispetto al resto della membrana 2 e al resto del guscio 1. Nel dettaglio, dopo tale raffreddamento controllato, quando il guscio 1 e la membrana 2 sono stati formati, la porzione trasversale 2.1 della membrana 2 e la sagomatura 1.6 del guscio 1 hanno ancora una temperatura relativamente pi? alta rispetto alle altre parti del contenitore 100, a titolo di esempio una temperatura al di sopra dei 60?C, in questo modo, vantaggiosamente, la membrana 2 quando viene accoppiata al guscio 1 si salda senza l'utilizzo di ulteriore strumentazione meccanica o senza necessit? di riscaldare le parti prima dell'incollaggio.
Un ulteriore metodo innovativo di fabbricazione potrebbe essere quello di disporre pi? gusci 1 in una matrice, come mostrato in figura 9A, utilizzando un apposito nido 5.1.1. Nel dettaglio, un film 5.2 termosaldabile viene quindi posizionato contro la parte superiore dei gusci 1 che si stanno realizzando, in cui solo la sagomatura 1.6 del guscio 1 e il film 5.2 vengono riscaldati.
Vantaggiosamente, per riscaldare il suddetto film 5.2 termosaldabile possono essere utilizzati una o una combinazione di pi? metodologie note, come solo a titolo di esempio, l?induzione, il soffiaggio di aria calda, l?utilizzo di lampade a infrarossi (IR), per convezione o tramite qualsiasi altro mezzo/metodologia atta a riscaldare.
Dopo il riscaldamento, lo stampo pu? essere premuto contro la matrice dei gusci 1 ancora malleabili per saldare il film 5.2 con la sagomatura 1.6 del guscio 1.
Una differenza di pressione ? applicabile sia a livello dello stampo 5.1.1 che alla cavit? L dello stampo 5.1.2 che ? posto superiormente allo stampo 5.1.1. In questo modo, il film 5.2 si deformer? per formare la membrana relativamente flessibile 2.
Con riferimento particolare alle figure 12A, 12B e 12C, un altro metodo utilizzabile per la realizzazione del contenitore 100 ? il ?Blow Fill Seal? (BFS), un processo di produzione che consiste nell'estrusione di un parison tubolare di opportuno polimero, per modellare il guscio rigido 1 e la membrana 2, riempire della sostanza il contenitore 100 e sigillare il contenitore dall'alto dello stampo nella zona 6.2. Vantaggiosamente, come detto precedentemente, la fase innovativa del processo ?Blow Fill Seal? consiste nello stampaggio della parte del guscio con uno spessore maggiore per rendere il guscio 1 relativamente rigido e la parte della membrana 2 con uno spessore inferiore per renderlo pi? flessibile utilizzando, per esempio, il controllo automatico dello spessore del parison.
L?invenzione cos? concepita e qui illustrata ? suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell?ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Infine, i componenti impiegati, purch? compatibili con l?uso specifico, nonch? le dimensioni, potranno essere variate secondo le esigenze e lo stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati acclusi al solo scopo di aumentare l?intelligibilit? delle rivendicazioni e, di conseguenza, tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull?interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (37)

RIVENDICAZIONI
1. Contenitore (100) per l?eiezione di una sostanza, come dei medicamenti e simili, comprendente un guscio (1) cavo per il contenimento e l?eiezione di detta sostanza, includente
una porzione (1.1) di contenimento comprendente un organo di erogazione (1.1.1) di forma oblunga,
una membrana (2), connessa a detto guscio (1), detto contenitore (100) comprendendo, in posizione contigua e trasversale rispetto alla porzione (1.1) di contenimento una sagomatura (1.6), per la connessione di detta membrana (2), in modo tale che la membrana (2) possa passare da
una prima posizione di funzionamento, in cui la membrana (2) presenta una porzione centrale in posizione opposta rispetto alla porzione (1.1) di contenimento del guscio (1), realizzando con la porzione (1.1) di contenimento una camera (A) per il contenimento di detta sostanza, ad
una seconda posizione di funzionamento, in cui la porzione centrale della membrana (2) collassa all?interno di detta porzione (1.1) di contenimento di detto guscio (1), in modo tale da eiettare detta sostanza presente nella camera (A) attraverso detto organo di erogazione (1.1.1).
2. Contenitore (100) come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta membrana (2) ? calibrata con la geometria di detta porzione (1.1) di contenimento di detto guscio (1), in modo da aderire ed essere comprimibile in direzione del guscio (1) stesso, per eiettare detta sostanza contenuta in detta camera (A).
3. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta membrana (2) ? del tipo bi-stabile in modo tale da mantenere in autonomia una propria posizione di funzionamento tra dette le posizioni di funzionamento.
4. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dipendentemente dello spessore di detta membrana (2) variano le intensit? di una forza di compressione applicata su detta membrana (2) e detta bistabilit?.
5. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta membrana (2) ha la forma di uno sferoide prolato o oblato o altre forme atte a contenere detta sostanza e a collassare nel guscio (1).
6. Contenitore (100) come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto guscio (1) comprende una serie di dentelli (1.8) a spigolo vivo per la perforazione di detta membrana (2) nella seconda posizione di funzionamento, per eiettare detta sostanza.
7. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guscio (1) comprende delle scanalature (1.7), affacciate in direzione di detta camera (A), per facilitare la fuoriuscita di detta sostanza da detta camera (A).
8. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto organo di erogazione (1.1.1) di detta porzione (1.1) di contenimento del guscio (1) ? connessa a degli accessori per l?erogazione come, ad esempio, degli aghi.
9. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guscio (1) comprende una sezione di supporto (1.5) per le dita di un utilizzatore.
10. Contenitore (100) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo attivatore (3) mobile, di forma corrispondente alla forma di detto guscio (1), avente una testa (3.1) atta a spingere e comprimere detta membrana (2) all?interno di detto guscio (1), per passare da detta prima posizione di funzionamento a detta seconda posizione e un corpo (3.2) atto a trasmettere detta compressione su detta membrana (2) durante l?uso del contenitore (100).
11. Contenitore (100) come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta testa (3.1) di detto dispositivo attivatore (3) comprende una pluralit? di fessure concentriche (3.6) per alleggerire detto dispositivo (3) e per regolare la forza necessaria alla deformazione della membrana (2).
12. Contenitore (100) secondo le rivendicazioni 6 e 10, caratterizzato dal fatto che detta testa (3.1) comprende delle cavit? (3.8) atte a facilitare la perforazione di detta membrana (2), tramite detti dentelli a spigolo vivo (1.8) presenti sulla superficie interna del guscio (1), impedendo il riutilizzo di detto contenitore (100).
13. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni 10-12, caratterizzato dal fatto che detta testa (3.1) del dispositivo attivatore (3) comprende dei dentelli a spigolo vivo atti a perforare detta membrana (2) dopo la relativa compressione, impedendo il riutilizzo del contenitore (100).
14. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni 10-13, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo attivatore (3) comprende un profilo dentato (3.7, 3.71) lungo il corpo (3.1) in cui il passo tra i denti di detto profilo dentato (3.7, 3.71) corrisponde ad un?unit? di volume di detta sostanza da eiettare.
15. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la membrana (2) e il dispositivo attivatore (3) comprendono, rispettivamente, un aggancio (2.6) e un foro (3.3) in modo tale che detto aggancio (2.6) si blocchi all?interno di detto foro (3.3) per permettere di portare la membrana (2) nella prima posizione di funzionamento e aspirare detta sostanza nella camera (A).
16. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la membrana (2) comprende una sporgenza (2.3), affacciata in direzione opposta dell?aggancio (2.6), in cui detta sporgenza (2.3) essendo atta a espellere la sostanza rimanente nella porzione di erogazione (1.1.1).
17. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un anello (4) di bloccaggio di detta membrana (2) a detto guscio (1) in cui detto anello ? accoppiato a detto guscio (1) ed ? atto ad accogliere al suo interno il dispositivo attivatore (3) guidandone il movimento.
18. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guscio (1) comprende una prima porzione (1.2) tubolare e cava contigua a detta porzione (1.1) di contenimento, in cui detto anello (4) ? accoppiato, in modo tale da inserirsi all?interno della prima porzione (1.2) del guscio (1).
19. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta membrana (2), comprende un bordo includente una porzione trasversale (2.1) che termina con un primo apice (2.5), contiguo e trasversale a detta porzione trasversale (2.1).
20. Contenitore (100) come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta membrana (2) comprende un secondo apice (2.5.2), contiguo e trasversale alla porzione (2.1), in cui detto secondo apice (2.5.2) ? adiacente e affacciato nello stesso verso di detto apice (2.5), e un terzo apice (2.5.1), traversale rispetto alla porzione (2.1), posizionato tra il primo e il secondo apice (2.5, 2.5.2), essendo affacciato al verso opposto rispetto a detti primo e secondo apice (2.5, 2.5.2), per migliorare la tenuta di detta membrana (2).
21. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo attivatore (3) comprende, lungo il corpo (3.2), uno o pi? anelli (3.4) per impedire il riutilizzo del contenitore (100) dopo l?uso, evitando il ritorno del contenitore (100) nella prima posizione di funzionamento.
22. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento aggettante (4.2), atto a passare da una posizione di riposo corrispondente a detta prima posizione di funzionamento ad una posizione di attivazione corrispondente a detta seconda posizione di funzionamento in cui, l?elemento aggettante (4.2) ? impegnato con almeno uno di detti uno o pi? anelli (3.4) di detto dispositivo attivatore (3), in modo tale da assicurarlo al guscio (1), per evitarne il riutilizzo.
23. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto anello (4) comprende un segmento aggettante (4.1) di forma sostanzialmente complementare a detta porzione trasversale (2.1) della membrana (2), e affacciata verso l?interno di detta camera (A), atto a bloccare detta porzione trasversale (2.1) della membrana (2) in corrispondenza della sagomatura (1.6) del guscio (1) tenendola in posizione e fungendo da sigillo.
24. Contenitore (100) come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto anello (4) comprende in posizione contigua e opposta rispetto al segmento aggettante (4.1) un segmento piatto (4.3) complementare e tale da andare in contatto con detto apice (2.5) di detta membrana (2).
25. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il segmento aggettante (4.1) e detto segmento piatto (4.3) dell?anello (4) sono atti a premere rispettivamente l?apice (2.5) e la porzione trasversale (2.1) della membrana (2) all?interno della sagomatura (1.6) del guscio (1).
26. Contenitore (100) come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto anello (4) comprende, in posizione opposta rispetto al segmento aggettante (4.1) un supporto (4.5) preferibilmente per le dita di un utilizzatore.
27. Metodo di produzione di un contenitore (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente le seguenti fasi:
A. Realizzazione delle parti di detto contenitore (100), mediante uno o pi? dei seguenti processi: soffiaggio, stampaggio a iniezione, stampaggio a compressione, BFS, termoformatura o stampa 3D in cui dette parti comprendono il guscio (1), la membrana (2), l?anello (4) e il dispositivo attivatore (3);
B. Assemblaggio delle suddette parti in ambiente idoneo e sterile;
Imballaggio secondario del contenitore (100) in ambiente idoneo;
C. Sterilizzazione terminale del contenitore (100) utilizzando uno o pi? dei metodi noti per la sterilizzazione.
28. Metodo di produzione secondo la rivendicazione 27 caratterizzato dal fatto che, la fase di realizzazione di dette parti di detto contenitore (100), avviene tramite la tecnica di stampaggio ad iniezione e/o compressione, e dal fatto che durante il processo di produzione vi ? una fase di controllo del processo di raffreddamento di dette parti in modo tale che la sagomatura (1.6) e la porzione trasversale(2.1) abbiano una temperatura pi? elevata rispetto al resto della membrana (2) e al resto del guscio (1), in modo tale che la membrana (2) si incolli al guscio (1) senza l'utilizzo di ulteriore strumentazione.
29. Metodo di produzione secondo la rivendicazione 27 caratterizzato dal fatto che, la fase di realizzazione di dette parti di detto contenitore (100), avviene tramite la tecnica del ?Blow Fill Seal? (BFS), e dal fatto che durante il processo di produzione una porzione del guscio (1) viene stampata con uno spessore maggiore rispetto alla restante parte del guscio (1) in modo tale da rendere il guscio (1) rigido e una porzione della membrana (2) con uno spessore inferiore rispetto alla restante parte della membrana (2) in modo tale da rendere detta membrana (2) pi? flessibile.
30. Metodo di produzione secondo la rivendicazione 27 caratterizzato dal fatto che, la fase di realizzazione di dette parti di detto contenitore (100), avviene tramite la tecnica del ?Blow Fill Seal? (BFS), e dal fatto che durante il processo di produzione, e prima della chiusura di uno stampo, viene aggiunto a detto contenitore un inserto (101) a forma di guscio, in cui detto inserto (101) comprende una porzione (1.1) di contenimento e un organo di erogazione (1.1.1).
31. Metodo di produzione secondo la rivendicazione 27 caratterizzato dal fatto che, la fase di realizzazione di dette parti di detto contenitore (100), avviene tramite la tecnica del ?Blow Fill Seal? (BFS) e dal fatto che, durante il processo di produzione, viene aggiunto a detto contenitore (100), quando ancora malleabile, un inserto a forma di membrana (2) atta ad essere inglobata e/o saldata sulla sagomatura (1.6) del guscio (1).
32. Metodo di produzione secondo la rivendicazione 27 caratterizzato dal fatto che, durante la fase di realizzazione di dette parti di detto contenitore (100), quando viene utilizzata la tecnica dello stampaggio, vi sono le ulteriori seguenti fasi
Predisposizione di una molteplicit? di gusci (1) all?interno di una matrice di stampaggio utilizzando un apposito nido (5.1.1) per la disposizione di detti gusci (1) in cui, un film (5.2) termosaldabile ? posizionato contro la parte superiore dei gusci (1) che si stanno realizzando,
Riscaldamento del bordo del guscio (1) e del film (5.2) tramite una metodologia e/o una combinazione di pi? metodologie come, ad esempio, induzione, soffiaggio di aria calda, utilizzo di lampade a infrarossi, per convezione;
Pressione di uno stampo (5.1.2) contro la matrice di stampaggio dei gusci (1) ancora malleabili in modo tale da saldare il film (5.2) con la sagomatura (1.6) guscio (1);
Applicazione di differenza di pressione a livello del guscio (1) e/o pressione presso l?organo di erogazione (1.1.1), sulla matrice di stampaggio, in modo tale che il film (5.2) si deformi per formare la membrana relativamente flessibile (2).
33. Metodo di produzione secondo almeno una delle rivendicazioni 27-32, caratterizzato dal fatto che, durante la fase di assemblaggio delle parti di detto contenitore (100) l?anello (4) viene posizionato in modo tale da esercitare pressione tra la porzione trasversale (2.1) della membrana e la sagomatura (1.6) del guscio (1).
34. Metodo di produzione secondo almeno una delle rivendicazioni 27-32, caratterizzato dal fatto che, durante la fase di assemblaggio di dette parti del contenitore (100), viene predisposto uno strato di colla tra la sagomatura (1.6) del guscio (1) e la porzione (2.1) della membrana (2), per mantenere la tenuta.
35. Metodo di produzione secondo almeno una delle rivendicazioni 27-32, caratterizzato dal fatto che durante la fase di assemblaggio di dette parti del contenitore (100), per realizzare una chiusura ermetica tra la sagomatura (1.6) e la porzione trasversale (2.1), detta sagomatura (1.6) e detta porzione trasversale (2.1) vengono riscaldate e pressate assieme tramite l?applicazione di una pressione esterna.
36. Metodo di produzione secondo almeno una delle rivendicazioni 27-32, caratterizzato dal fatto che, durante la fase di assemblaggio di dette parti di detto contenitore (100), per saldare la porzione (2.1) della membrana (2) con la sagomatura (1.6) del guscio (1) vengono utilizzati gli ultrasuoni o infrarossi o altre tecniche note per favorire l?aggancio meccanico e l?interferenza tra dette parti.
37. Metodo di produzione come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, prima dell?utilizzo, detto contenitore (100) viene riempito di detta sostanza e detto profilo dentato di detto dispositivo attivatore (3) ? atto a comprimere detta membrana (2), eliminando l?aria presente in detta camera (A) di detto contenitore (100), in modo tale che detto dispositivo attivatore (3) si blocchi in detta prima posizione di funzionamento.
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