IT202100016394A1 - Dispositivo erogatore di una bevanda, capsula per tale dispositivo erogatore e metodo per l’ottenimento di tale bevanda - Google Patents

Dispositivo erogatore di una bevanda, capsula per tale dispositivo erogatore e metodo per l’ottenimento di tale bevanda Download PDF

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IT202100016394A1
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Simone Turcato
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    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
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    • AHUMAN NECESSITIES
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Description

Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale dal titolo:
?DISPOSITIVO EROGATORE DI UNA BEVANDA, CAPSULA PER TALE DISPOSITIVO EROGATORE E METODO PER L?OTTENIMENTO DI TALE BEVANDA?
DESCRIZIONE
CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente invenzione ? generalmente applicabile al settore tecnico dei dispositivi per l?erogazione di bevande. In particolare, l?invenzione ha per oggetto un dispositivo erogatore di una bevanda, una capsula utilizzabile nel suddetto dispositivo ed un metodo per l?ottenimento della bevanda.
STATO DELLA TECNICA
Com?? noto, esistono dispositivi per erogare bevande calde che impiegano capsule monodose contenenti quantit? predefinite di una sostanza aromatica, tipicamente caff? in polvere, oppure solubile, chiuse ermeticamente.
La capsula viene alloggiata in una sede del dispositivo erogatore e viene automaticamente forata da una sonda tramite la quale viene iniettata acqua calda attraverso la sostanza cos? da ottenere la bevanda, ad esempio il caff? espresso, la quale fuoriesce da un ulteriore foro della capsula, praticato anch?esso automaticamente prima dell?uso.
In alcuni casi, ad esempio quando la sostanza ? polvere di caff?, questa rimane all?interno della capsula anche dopo l?uso. Se invece la sostanza ? solubile, la maggior parte di essa fuoriesce dalla capsula, ma una parte rimane intrappolata al suo interno.
Generalmente, le pareti della capsula sono in alluminio, che presenta una serie di vantaggi tra cui preservare l?aroma della sostanza, resistere alla temperatura dell?acqua ed essere facilmente forabile dalla sonda.
La tecnica nota appena descritta presenta l?inconveniente che l?acqua calda che attraversa la capsula si carica, sia pure in misura ridotta, di particelle di alluminio liberate dalle pareti della capsula. Questo pu? comportare rischi di tossicit? per l?utilizzatore, soprattutto se l?uso ? frequente.
Il suddetto inconveniente ? particolarmente rilevante per le capsule contenenti caff?, che rappresentano una frazione importante del commercio di capsule.
Un ulteriore inconveniente della tecnica nota deriva dal fatto che la sostanza rimane, in tutto o in parte, all?interno della capsula esausta. Il fatto che la capsula esausta sia forata comporta che, durante il periodo in cui essa rimane stoccata nell?apposito recipiente di raccolta in attesa di essere conferita in discarica, la sostanza ivi contenuta emana un odore sgradevole che si propaga nell?ambiente circostante.
Inoltre, una parte dell?acqua che fluisce nella capsula durante l?estrazione della bevanda si impregna nella sostanza residua che rimane nella capsula, con la possibilit? che essa possa poi gocciolare nel recipiente di raccolta, complicando il conferimento successivo.
Un ulteriore inconveniente della tecnica nota ? legato al riciclaggio delle capsule esauste. Infatti, il riciclaggio pu? richiedere un?operazione preliminare di lavaggio per rimuovere la sostanza rimasta nella capsula, complicata dal fatto che la sostanza ? appiccicata alle pareti in quanto inumidita. Inoltre, ? noto che il procedimento di riciclaggio dell?alluminio ? dispendioso in termini energetici. Infine, il corpo esterno della capsula ? spesso realizzato in materiale plastico, che dev?essere separato dall?alluminio.
PRESENTAZIONE DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si prefigge di superare almeno parzialmente gli inconvenienti dell?arte nota sopra citati.
In particolare, ? scopo dell?invenzione realizzare un dispositivo erogatore di bevande che limiti i rischi di tossicit? della bevanda rispetto a quelli dei dispositivi erogatori secondo l?arte nota.
? inoltre scopo dell?invenzione evitare che le capsule esauste emanino odori sgradevoli nell?ambiente.
? altres? scopo dell?invenzione facilitare il riciclaggio delle capsule esauste.
I suddetti scopi vengono raggiunti da un dispositivo erogatore secondo la rivendicazione principale.
I suddetti scopi vengono altres? raggiunti da una capsula per l?utilizzo con il suddetto dispositivo erogatore in accordo con la rivendicazione 9 e da un metodo per l?erogazione di una bevanda in accordo alla rivendicazione 10.
Ulteriori caratteristiche di dettaglio dell?invenzione vengono specificate nelle relative rivendicazioni dipendenti.
I suddetti scopi, assieme ai vantaggi menzionati in seguito, appariranno pi? evidenti dalla seguente descrizione di alcune preferite forme esecutive dell?invenzione, che vengono illustrate a titolo indicativo e non limitativo con l?ausilio delle unite tavole di disegno.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La Fig. 1 rappresenta l?assieme del dispositivo erogatore e della capsula dell?invenzione, in vista assonometrica.
La Fig. 2 rappresenta l?assieme della Fig. 1 in una diversa configurazione operativa, in vista assonometrica sezionata secondo un piano verticale parallelo alla direzione X.
Le Figg. da 3 a 6 rappresentano l?assieme sezionato della Fig. 2 in ulteriori configurazioni operative tra loro diverse, in vista frontale.
La Fig. 7 rappresenta l?assieme di Fig. 1 nella medesima configurazione operativa della Fig. 3, sezionato secondo un piano verticale perpendicolare alla direzione X.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI ALCUNI ESEMPI DI REALIZZAZIONE
PREFERITI
Il dispositivo erogatore di bevande dell?invenzione, indicato in Fig. 1 complessivamente con 1, ? particolarmente adatto all?erogazione di caff? espresso. Tuttavia, come apparir? evidente in seguito, il dispositivo si adatta anche all?erogazione di altre bevande.
Il dispositivo erogatore 1 ? configurato per l?utilizzo con una capsula 20 che, come si osserva in Fig. 2, delimita una cavit? interna 20a contenente una sostanza aromatica e/o solubile, ad esempio caff?, da cui ? possibile estrarre la bevanda tramite passaggio di acqua calda. In particolare, la cavit? 20a presenta un?apertura chiusa da un fondo 21, aprendo il quale ? possibile estrarre la sostanza.
Il dispositivo erogatore 1 comprende una sede 2 provvista inferiormente di un?apertura di erogazione 2a. La sede 2 ? configurata per ricevere la suddetta capsula 20 in una configurazione operativa, rappresentata in Fig. 3, in cui il fondo 21 della capsula 20 ? rivolto verso il basso in modo da risultare affacciato all?apertura di erogazione 2a.
Preferibilmente, la sede 2 ? delimitata inferiormente da una superficie anulare 2c sporgente verso l?interno della sede 2 per consentire l?appoggio della capsula 20 nella configurazione operativa. La superficie anulare 2c delimita perimetralmente l?apertura di erogazione 2a.
Il dispositivo di erogazione 1 comprende anche un gruppo di arresto 4 configurato per vincolare la capsula 20 alla sede 2 nella suddetta configurazione operativa, il gruppo di arresto 4 essendo rilasciabile per consentire di svincolare la capsula dopo l?uso.
Il dispositivo di erogazione 1 comprende altres? un gruppo di apertura 5, comandabile per causare l?apertura del fondo 21 quando la capsula 20 ? nella configurazione operativa.
Si precisa fin d?ora che il riferimento alla suddetta configurazione operativa per la capsula 20 vuole indicare, in generale, una condizione in cui la capsula ? vincolata alla sede 2 in modo tale che il gruppo di apertura 5 ne possa aprire il fondo 21, ma non implica necessariamente una condizione di fissit? della capsula 20. In altre parole, la configurazione operativa pu? indicare una specifica posizione della capsula 20, ma non esclude che possa comprendere una pluralit? delle suddette posizioni, come apparir? chiaro nel seguito.
Il dispositivo erogatore 1 comprende un condotto di convogliamento 6 per convogliare per gravit? la sostanza che cade dalla capsula 20 quando il suo fondo 21 viene aperto. Il condotto di convogliamento 6 ? provvisto di una bocca 6a disposta inferiormente al fondo 21 della capsula 20 e ad essa affacciata in modo da ricevere la sostanza.
Il dispositivo erogatore 1 sopra descritto consente l?estrazione per gravit? della sostanza dalla capsula 20 prima di causare il passaggio dell?acqua calda per erogare la bevanda. In questo modo, l?acqua pu? venire fatta fluire attraverso la sostanza quando questa si trova all?esterno della capsula 20.
Poich? l?acqua calda non tocca la capsula 20, viene raggiunto lo scopo di limitare la contaminazione dell?acqua con il materiale che compone la capsula stessa.
Inoltre, dato che la capsula esausta rimane completamente vuota, viene raggiunto l?ulteriore scopo di evitare che essa possa emanare cattivi odori nel periodo che intercorre tra l?utilizzo ed il suo conferimento in discarica.
Inoltre, viene anche raggiunto lo scopo di facilitare il riciclaggio della capsula. Infatti, poich? la capsula esausta ? vuota, non ? necessario separare eventuali residui della sostanza. In particolare, poich? l?acqua non lambisce la sostanza all?interno della capsula, viene evitato che la sostanza umida possa imbrattare le pareti interne della capsula stessa, cos? facilitando ulteriormente il riciclaggio della capsula.
Inoltre, l?assenza di contatto dell?acqua calda con la capsula consente vantaggiosamente di realizzare quest?ultima in materiali diversi dall?alluminio, ad esempio materiali pi? facilmente riciclabili e/o con minori caratteristiche di tossicit? e/ o pi? economici. La capsula pu? anche venire realizzata in un unico materiale, ad esempio in materiale plastico, per migliorarne ulteriormente la riciclabilit?.
Preferibilmente, la sostanza che esce dalla capsula 20 viene convogliata dal condotto di convogliamento 6 verso un?estremit? 6b contrapposta alla bocca 6a e, da qui, in una camera di raccolta, non rappresentata nei disegni ma di per s? nota, in cui viene poi iniettata l?acqua calda per ottenere la bevanda.
Se la sostanza contenuta nella capsula ? caff?, preferibilmente esso ? contenuto nella capsula 20 sotto forma di chicchi. Vantaggiosamente, l?uso di caff? in chicchi facilita la preservazione dell?aroma e, inoltre, limita le eventuali contaminazioni del caff? con il materiale della capsula 20 rispetto a quanto avviene con il caff? in polvere contenuto nelle capsule di tipo noto.
Ancora vantaggiosamente, l?impiego del caff? in chicchi evita che eventuali residui della sostanza possano aderire alle pareti interne della capsula 20, facilitando ulteriormente il riciclaggio della capsula.
Per quanto concerne pi? specificamente il gruppo di arresto 4, esso comprende preferibilmente due corpi di arresto 7 reciprocamente contrapposti rispetto alla sede 2 secondo una direzione orizzontale X, in modo da essere posizionati su due corrispondenti lati opposti della capsula 20. I corpi di arresto 7 sono movimentabili secondo la suddetta direzione orizzontale X tra una configurazione di rilascio ed una configurazione di arresto. Nella configurazione di rilascio, i corpi di arresto 7 non interferiscono con i movimenti di inserimento / estrazione della capsula 20 nella / dalla sede 2. Nella configurazione di arresto, i corpi di arresto 7 vincolano la capsula 20 alla sede 2 ostacolando la suddetta estrazione.
Preferibilmente, il suddetto vincolamento viene ottenuto configurando i corpi di arresto 7 in modo tale che, in configurazione di arresto, essi determinano un restringimento localizzato della sede 2 attorno alla capsula 20 in modo da impedirne l?estrazione.
Ancora preferibilmente, la capsula 20 comprende una gola di riscontro 22, realizzata sulla superficie laterale della capsula, nella quale una porzione sagomata 7a di ciascun corpo di arresto 7, quando disposto nella suddetta configurazione di arresto, si incastra per vincolare la capsula alla sede 2 secondo una direzione verticale Y, come si osserva in Fig. 4. Ancora preferibilmente, la suddetta gola di riscontro 22 ? una scanalatura sviluppata attorno alla capsula 20 secondo una traiettoria giacente su un piano che, quando la capsula 20 ? in configurazione operativa, ? orizzontale.
Preferibilmente, il profilo della suddetta porzione sagomata 7a, sezionata secondo il suddetto piano orizzontale, ? coniugato al profilo della capsula 20 sezionata secondo lo stesso piano quando la capsula ? in configurazione operativa.
Evidentemente, varianti esecutive dell?invenzione possono prevedere diverse modalit? di vincolamento della capsula 20 alla sede 2. Ad esempio, il vincolamento potrebbe venire ottenuto per attrito tra i corpi di arresto 7 e la superficie della capsula 20, anzich? per incastro. In ulteriori varianti esecutive, i corpi di arresto 7 potrebbero posizionarsi superiormente alla capsula 20, anzich? lateralmente ad essa. Ulteriori varianti esecutive possono prevedere la presenza di un singolo corpo di arresto 7, oppure di un numero di corpi di arresto superiore a due.
Preferibilmente, il gruppo di arresto 4 comprende anche uno o pi? elementi elastici 8, ad esempio molle elicoidali, per forzare lo spostamento dei corpi di arresto 7 nella corrispondente configurazione di rilascio. Il gruppo di arresto 4 comprende anche uno o pi? corpi di spinta 9, motorizzati per forzare i corpi di arresto 7 nella configurazione di arresto contro l?azione degli elementi elastici 8.
Preferibilmente, ciascun elemento elastico 8 ? compresso tra la sede 2 ed un corrispondente corpo di arresto 7, in modo tale da forzare l?allontanamento di quest?ultimo dalla sede 2. Preferibilmente, ciascun corpo di arresto 7 definisce una sede in cui ? alloggiato un corrispondente elemento elastico 8.
Ancora preferibilmente, i corpi di spinta 9 sono motorizzati secondo la direzione verticale Y e sono provvisti di superfici di contatto 9a inclinate rispetto alla direzione verticale Y, configurate per cooperare a contatto con contro-superfici 7b appartenenti ai corpi di arresto 7 in modo tale da forzarli nella configurazione di arresto.
Ancora preferibilmente, ? presente un unico corpo di spinta 9 che agisce simultaneamente su entrambi i corpi di arresto 7. Il corpo di spinta 9 definisce internamente una cavit? 9b in cui sono alloggiati i corpi di arresto 7, la cavit? 9b presentando una larghezza decrescente secondo la direzione verticale Y in modo tale da definire le suddette superfici inclinate 9a.
Varianti esecutive dell?invenzione, non rappresentate nei disegni, possono prevedere un corpo di spinta diverso dal corpo di spinta 9 sopra descritto. In una di tali varianti, il corpo di spinta pu? essere motorizzato in rotazione attorno ad un asse verticale ed essere provvisto di una superficie di contatto elicoidale in modo tale che, in seguito ad una rotazione del corpo di spinta attorno alla direzione verticale Y, la distanza tra la porzione della superficie elicoidale a contatto con i corpi di arresto 7 e la sede 2 si riduca.
Per quanto concerne l?apertura della capsula 20, preferibilmente essa avviene mediante la rottura del fondo 21, come rappresentato in Fig. 5. A questo proposito, il gruppo di apertura 5 comprende preferibilmente un elemento di rottura 10, mentre il fondo 21 ? preferibilmente una pellicola atta a venire rotta per effetto del contatto con l?elemento di rottura 10.
In quest?ultimo caso, l?azionamento del suddetto gruppo di arresto 4 consente di mantenere la capsula 20 in posizione durante l?azione dell?elemento di rottura 10 contro il fondo 21.
Ancora preferibilmente, l?elemento di rottura 10 presenta una forma tubolare che definisce un foro passante 10b. L?elemento di rottura 10 cos? configurato pu? venire utilizzato a guisa di un?estensione del condotto di convogliamento 6 durante le fasi operative, con il vantaggio di convogliare la sostanza dalla capsula 20 direttamente all?interno del condotto di convogliamento 6 evitando possibili fuoriuscite.
Ancora preferibilmente, il gruppo di apertura 5 comprende mezzi di movimentazione 11, indicati nelle Figg. 1 e 7, azionabili per portare l?elemento di rottura 10 a contatto con il fondo 21 tramite un movimento predefinito. Preferibilmente, il suddetto movimento predefinito comprende una traslazione verticale verso l?alto dell?elemento di rottura 10. Ancora preferibilmente, l?elemento di rottura 10 ? disposto, almeno per la sua porzione inferiore, all?interno del condotto di convogliamento 6, il quale invece ? fisso.
Preferibilmente e come meglio si osserva in Fig. 7, i mezzi di movimentazione 11 comprendono un blocco di guida 11a disposto esternamente al condotto di convogliamento 6 ed operativamente associato a mezzi di motorizzazione, non rappresentati nelle figure ma di per s? noti, per la sua movimentazione secondo la direzione verticale Y. L?elemento di rottura 10 ? collegato solidalmente al blocco di guida 11a mediante un corpo di collegamento 13, a sua volta alloggiato scorrevolmente in una feritoia passante del condotto di convogliamento 6.
Ancora preferibilmente, il corpo di collegamento 13 comprende un elemento anulare alloggiato all?interno del condotto di convogliamento 6 e comprendente una sede 14 che riceve amovibilmente l?elemento di rottura 10. Vantaggiosamente, la configurazione appena descritta consente di sostituire l?elemento di rottura 10 quando usurato e/o di effettuarne la pulizia.
Ancora preferibilmente, l?elemento di rottura 10 ? vincolato alla sede 14 mediante un elemento di vincolamento 15 che, ad esempio, pu? comprendere un grano filettato.
Secondo una variante esecutiva non rappresentata nei disegni, il condotto di convogliamento 6 ? solidale all?elemento di rottura 10 in modo da spostarsi verticalmente assieme ad esso.
In ogni caso, l?estremit? superiore 10a dell?elemento di rottura 10 presenta preferibilmente un bordo assottigliato e/o affilato atto a tagliare il fondo 21 quando l?estremit? superiore 10a viene spinta contro di esso in seguito al suddetto movimento predefinito, cos? da permettere l?apertura del fondo stesso. Preferibilmente, il suddetto bordo si estende soltanto per una parte del perimetro dell?estremit? superiore 10a, in modo che il fondo 21 non venga tagliato completamente e rimanga collegato alla capsula 20. Questo, vantaggiosamente, evita che il fondo 21, una volta tagliato, possa cadere nel condotto di convogliamento 6. Ancora vantaggiosamente, il fatto che il fondo 21 resti collegato alla capsula 20 permette di estrarlo assieme alla capsula dopo l?uso.
Peraltro, in varianti esecutive dell?invenzione, il bordo pu? essere configurato per circondare completamente il foro passante 10b, in modo da generare un taglio completo del fondo 21.
Secondo un?ulteriore variante esecutiva dell?invenzione, il movimento predefinito dell?elemento di rottura 10 comprende una sua rotazione secondo un asse parallelo alla direzione verticale Y. In questo caso, il gruppo di arresto 4 ? preferibilmente configurato per impedire la rotazione della capsula 20 nella sede 2 durante la suddetta rotazione dell?elemento di rottura 10, ad esempio prevedendo elementi di riscontro che cooperano con la capsula 20.
Secondo ancora un?ulteriore variante esecutiva, la rottura del fondo 21 avviene per strappo del fondo 21 a seguito della pressione dell?elemento di rottura 10, il quale pertanto non richiede un bordo affilato. Per facilitare lo strappo, il fondo 21 pu? essere pretagliato.
Preferibilmente, il dispositivo erogatore 1 comprende anche un corpo di espulsione 12 movimentabile in modo tale da spingere la capsula 20, quando disposta in configurazione operativa, fuori dalla sede 2, come si osserva in Fig. 6.
Preferibilmente, la movimentazione del corpo di espulsione 12 comprende una sua traslazione verticale verso l?alto in modo tale che una superficie di contatto 12a del corpo di espulsione 12, affacciata al fondo 21, si disponga a ridosso del fondo stesso e lo spinga verso l?alto. In questo caso la sede 2 ? preferibilmente provvista di un?apertura superiore 2b attraverso la quale sporge un?estremit? superiore della capsula 20 in seguito al movimento verso l?alto del corpo di espulsione 12. La suddetta apertura superiore 2b pu? anche avere la funzione di consentire l?inserimento della capsula 20 nella sede 2.
Ancora preferibilmente, il corpo di espulsione 12 ? solidale all?elemento di rottura 10 per, vantaggiosamente, permettere una motorizzazione unica dei due elementi. In questo caso, la motorizzazione avviene in due fasi. In una prima fase, i due elementi vengono movimentati, ad esempio verso l?alto, fino a portare l?elemento di rottura 10 in contatto con il fondo 21, come rappresentato in Fig. 5, cos? da aprirlo. In una fase successiva, rappresentata in Fig.6, i due elementi vengono ulteriormente movimentati per portare la superficie di contatto 12a del corpo di espulsione 12 a contatto con la capsula 20 cos? da spingerla fuori dalla sede 2.
In quest?ultimo caso, preferibilmente, l?apertura di erogazione 2a presenta una sezione di area superiore a quella della sezione dell?estremit? superiore 10a dell?elemento di rottura 10, in modo da poter ricevere scorrevolmente anche la superficie di contatto 12a del corpo di espulsione 12, disposta esternamente all?elemento di rottura 10 stesso.
Per quanto concerne la capsula 20, essa ? configurata per accoppiarsi alla sede 2 nella suddetta configurazione operativa. A tal fine, la capsula 20 presenta una geometria che ? preferibilmente coniugata a quella della sede 2.
Preferibilmente, la capsula 20 e la sede 2 presentano forme generalmente cilindriche secondo un asse parallelo alla direzione verticale Y. Vantaggiosamente, la forma appena descritta facilita l?inserimento della capsula 20 nella sede 2. Varianti esecutive dell?invenzione possono prevedere che la capsula 20 e la sede 2 presentino una sezione ridotta nella parte inferiore, oppure rastremata verso il basso, con il vantaggio di impedire l?inserimento della capsula 20 sotto-sopra. Altre varianti esecutive possono prevedere che la capsula 20 e la sede 2 presentino sezioni prismatiche oppure sagomature che si incastrano reciprocamente. Queste ultime varianti impediscono la rotazione della capsula 20 secondo la direzione verticale Y e, pertanto, sono particolarmente adatte nel caso in cui la rottura del fondo 21 avvenga mediante rotazione dell?elemento di rottura 10.
Le forme esecutive e le varianti fin qui descritte prevedono che l?apertura del fondo 21 avvenga con il movimento dell?elemento di rottura 10 rispetto alla capsula 20, che invece rimane fissa. Tuttavia, ulteriori forme esecutive possono prevedere che l?apertura avvenga in modo inverso, ovvero con un movimento della capsula 20 rispetto all?elemento di rottura 10, il quale rimane invece fisso.
Come anticipato, il dispositivo erogatore 1 ? particolarmente adatto all?erogazione di una bevanda a partire da caff? in chicchi. In quest?ultimo caso, il dispositivo 1 comprende anche un gruppo di macinatura, non rappresentato nei disegni ma di per s? noto, in cui vengono convogliati i chicchi che cadono dalla capsula 20 e che ? configurato per macinare i chicchi stessi in modo da ottenere una polvere.
La polvere cos? ottenuta viene poi convogliata in una camera di raccolta, non rappresentata nei disegni, in cui viene iniettata acqua calda per ottenere la bevanda. A tal fine, la camera di raccolta ? provvista di aperture per l?iniezione dell?acqua e per l?estrazione della bevanda.
Evidentemente, la suddetta camera di raccolta ? prevista anche nei casi in cui la sostanza contenuta nella capsula 20 sia in polvere e, quindi, non necessiti di ulteriore macinatura.
Operativamente, il dispositivo erogatore 1 sopra descritto viene impiegato nel modo seguente.
Dapprima, la capsula 20 viene inserita nella sede 2, preferibilmente attraverso l?apertura superiore 2b, in modo che il fondo 21 sia rivolto verso il basso ed in appoggio alla superficie anulare 2c della sede, come si osserva in Fig.3.
Successivamente, il gruppo di arresto 4 viene azionato per vincolare la capsula 20 alla sede 2, come si osserva in Fig. 4. Preferibilmente, questo avviene movimentando il corpo di spinta 9 verso l?alto in modo da ottenere la spinta dei due corpi di arresto 7 verso l?interno della sede 2 fino ad inserirli nella gola di riscontro 22 della capsula 20.
Viene quindi aperto il fondo 21 della capsula 20 provocando la caduta della sostanza ivi contenuta. L?apertura viene ottenuta movimentando l?elemento di rottura 10 verso l?alto contro il fondo stesso fino a romperlo, come si osserva in Fig. 5. Preferibilmente, la rottura avviene tagliando il fondo 21 per mezzo dell?estremit? superiore 10a tagliente dell?elemento di rottura 10. Per semplicit?, in Fig. 5 la porzione tagliata del fondo 21 ? stata omessa.
La sostanza contenuta nella capsula 20 cade nella sottostante camera di raccolta, ivi convogliata dal condotto di convogliamento 6, dove viene lambita dall?acqua calda per ottenere la bevanda. Se la sostanza ? caff? in chicchi, essa subisce un?operazione di macinatura prima di venire trasferita nella camera di raccolta.
Successivamente e come si osserva in Fig. 6, il corpo di espulsione 12 viene sollevato in modo da spingere la capsula 20 attraverso l?apertura superiore 2b della sede, in una posizione in cui pu? venire rimossa.
Il suddetto procedimento pu? venire ripetuto con una nuova capsula per ottenere una nuova erogazione.
L?invenzione riguarda anche un metodo per l?erogazione della suddetta bevanda, comprendente le operazioni che seguono.
Dapprima viene predisposta una capsula 20 che delimita una cavit? interna 20a chiusa da un fondo 21, la cavit? 20a contenendo una quantit? predefinita di una sostanza del tipo descritto in precedenza.
La capsula 20 viene quindi disposta in una configurazione operativa in cui il fondo 21 ? rivolto verso il basso, come nelle Figg. 3 e 4.
Successivamente, il fondo 21 viene aperto in modo da consentire il convogliamento per gravit? della sostanza in una camera di raccolta sottostante, come da Fig. 5.
Il metodo prevede quindi di causare il passaggio di acqua calda attraverso la camera di raccolta per ottenere la bevanda.
Da quanto sopra descritto, si comprende che il dispositivo, la capsula ed il metodo dell?invenzione raggiungono gli scopi prefissati.
In particolare, poich? l?invenzione prevede che la sostanza venga lambita dall?acqua calda dopo essere stata estratta della capsula, i rischi che la bevanda possa contenere residui tossici provenienti dalla capsula sono ridotti rispetto a quanto avviene con i dispositivi erogatori secondo l?arte nota.
Inoltre, l?assenza di residui della sostanza nella capsula dopo l?utilizzo evita che le capsule esauste emanino odori sgradevoli nell?ambiente.
Inoltre, viene facilitato il riciclaggio delle capsule esauste sia perch? queste non contengono residui della sostanza, sia perch? il fatto che la capsula non venga in contatto con l?acqua calda consente di impiegare materiali pi? facilmente riciclabili.
L?invenzione ? suscettibile di modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. In particolare, gli elementi dell?invenzione potranno venire sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Inoltre, i materiali potranno essere scelti a seconda delle esigenze, senza tuttavia uscire dall'ambito dell?invenzione.
Inoltre, uno o pi? elementi di una specifica forma esecutiva dell'invenzione tecnicamente compatibili con un'altra specifica forma esecutiva dell'invenzione potranno venire introdotti in quest'ultima in aggiunta o in sostituzione di elementi di quest'ultima.
Laddove gli elementi tecnici specificati nelle rivendicazioni sono seguiti da segni di riferimento, tali segni di riferimento vengono inclusi al solo scopo di migliorare l'intelligenza dell?invenzione e, pertanto, essi non comportano alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo erogatore (1) di bevande, comprendente:
- una sede (2) provvista inferiormente di un?apertura di erogazione (2a), detta sede (2) essendo configurata per ricevere una capsula (20) in una configurazione operativa in cui un fondo (21) di detta capsula (20) ? affacciato a detta apertura di erogazione (2a);
- un gruppo di arresto (4) configurato per vincolare detta capsula (20) a detta sede (2) in detta configurazione operativa;
- un gruppo di apertura (5) comandabile per aprire detto fondo (21) quando detta capsula (20) ? in detta configurazione operativa;
- un condotto di convogliamento (6) provvisto di una bocca (6a) affacciata a detto fondo (21) per convogliare per gravit? una sostanza contenuta in detta capsula (20).
2. Dispositivo erogatore (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di arresto (4) comprende almeno un corpo di arresto (7) movimentabile tra una configurazione di rilascio, in cui consente l?inserimento di detta capsula (20) in detta sede (2) e la sua estrazione da detta sede (2), ed una configurazione di arresto, in cui ostacola l?estrazione di detta capsula (20) da detta sede (2) quando detta capsula (20) ? in detta configurazione operativa.
3. Dispositivo erogatore (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di arresto (4) comprende due di detti corpi di arresto (7), tra loro contrapposti rispetto a detta sede (2) secondo una direzione orizzontale e movimentabili secondo detta direzione orizzontale.
4. Dispositivo erogatore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di arresto (4) comprende un elemento elastico (8) per forzare lo spostamento di detto almeno un corpo di arresto (7) verso detta configurazione di rilascio ed un corpo di spinta (9) motorizzato per forzare lo spostamento di detto almeno un corpo di arresto (7) verso detta configurazione di arresto contro l?azione di detto elemento elastico (8).
5. Dispositivo erogatore (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto corpo di spinta (9) ? motorizzato secondo una direzione verticale ed ? provvisto di una superficie di contatto (9a) inclinata rispetto a detta direzione verticale e configurata per cooperare a contatto con una contro-superficie (7b) di detto almeno un corpo di arresto (7) in modo tale da forzare detto spostamento di detto corpo di arresto (7) verso detta configurazione di arresto.
6. Dispositivo erogatore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di apertura (5) comprende:
- un elemento di rottura (10);
- mezzi di movimentazione (11) azionabili per movimentare detto elemento di rottura (10) a contatto con detto fondo (21) secondo un movimento predefinito in modo da rompere detto fondo (21).
7. Dispositivo erogatore (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto elemento di rottura (10) presenta una forma tubolare e definisce un foro passante (10b) atto a mettere in comunicazione detta capsula (20) con detto condotto di convogliamento (6) quando detto elemento di rottura (10) ? a contatto con detto fondo (21), detto movimento predefinito comprendendo una traslazione verticale verso l?alto di detto elemento di rottura (10).
8. Dispositivo erogatore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo di espulsione (12) movimentabile in modo tale da spingere detta capsula (20) fuori da detta sede (2).
9. Capsula (20) per l?uso in un dispositivo erogatore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detta capsula (20) essendo configurata per accoppiarsi a detta sede (2) in detta configurazione operativa e delimitando una cavit? interna (2a) contenente detta sostanza e provvista di un?apertura chiusa da detto fondo (21).
10. Metodo per l?erogazione di una bevanda, comprendente le seguenti operazioni:
- predisporre una capsula (20) che delimita una cavit? interna (20a) chiusa da un fondo (21) e contenente una sostanza;
- disporre detta capsula (20) in una configurazione operativa in cui detto fondo (21) ? rivolto verso il basso;
- aprire detto fondo (21) in modo da consentire il convogliamento per gravit? di detta sostanza in una camera di raccolta sottostante;
- causare il passaggio di acqua calda attraverso detta camera di raccolta per ottenere detta bevanda.
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