IT202100011972A1 - Metodo per la purificazione di acque reflue - Google Patents

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Barbara Faccini
Giacomo Ferretti
Giulio Galamini
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Description

Descrizione dell'Invenzione Industriale avente per titolo:
"Metodo per la purificazione di acque reflue"
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un metodo per la purificazione di acque reflue, in particolare per la purificazione di acque reflue da azoto e fosforo con l?utilizzo di zeolititi.
? noto l?utilizzo di zeoliti, sia naturali (tufi ricchi in zeolite o zeolititi) che sintetiche, per il trattamento dei reflui, in quanto la loro naturale capacit? di scambio cationico consente di adsorbire e purificare acque inquinate da metalli pesanti come cesio e stronzio, e da ammonio (NH4<+>).
? nota la tecnica di rimozione di azoto (N) e fosforo (P) dai reflui tramite la precipitazione di fasi minerali, in particolare struvite (MgNH4PO4?6H2O).
Sono noti metodi di purificazione di reflui che utilizzano zeoliti e struvite in maniera sinergica, ad esempio prevedendo l?utilizzo di ossido di ferro (FeOOH) associato a sostanze polimeriche e zeoliti (clinoptilolite) per concentrare ammonio (NH4<+>) e fosforo (PO4<3->) da reflui umani e indurre la precipitazione di struvite utilizzando cloruro di magnesio (MgCl2) e idrossido di sodio (NaOH) come tampone per il pH.
? noto inoltre un metodo (brevetto CN108218571) di purificazione dei reflui che prevede la precipitazione di struvite da digestati e solo successivamente l?aggiunta di zeolite (clinoptilolite).
Detti metodi noti presentano per? il problema di alterare significativamente le caratteristiche del refluo.
Detti metodi noti presentano inoltre il problema di non consentire un abbattimento ottimale di ammonio (NH4<+>) nel refluo.
Alcuni metodi noti presentano poi il problema che, utilizzando come base idrossido di sodio (NaOH), aggiungono Na<+ >al refluo, notoriamente dannoso per le colture.
Infine, alcuni metodi noti, ad esempio un metodo descritto nel documento CN108218571, presentano il problema che, utilizzando come fonte di magnesio (Mg<2+>) il cloruro di magnesio (MgCl2), vanno ad aggiungere ioni cloruro (Cl-) al refluo.
Scopo della presente invenzione ? quello di fornire un metodo per la purificazione di acque reflue da azoto (N) e fosforo (P), che consenta un abbattimento ottimale di ammonio (NH4<+>) riducendo il quantitativo di reagenti necessari, diminuendo i costi e alterando meno le caratteristiche del refluo.
I suddetti ed altri scopi e vantaggi dell'invenzione, quali risulteranno dal seguito della descrizione, vengono raggiunti con un metodo per la purificazione di acque reflue come quello rivendicato nella rivendicazione principale. Forme di realizzazione preferite e varianti non banali della presente invenzione formano l'oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Resta inteso che le rivendicazioni allegate formano parte integrante della presente descrizione.
Risulter? immediatamente ovvio che si potranno apportare a quanto descritto innumerevoli varianti e modifiche (per esempio relative a forma, dimensioni, disposizioni e parti con funzionalit? equivalenti) senza discostarsi dal campo di protezione dell'invenzione come appare dalle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verr? meglio descritta da una forma preferita di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la Figura 1 mostra la diffrazione a raggi X (XRD) del precipitato ottenuto con una fase del metodo per la purificazione di acque reflue secondo l?invenzione;
- la Figura 2 mostra un?immagine ottenuta tramite microscopio elettronico a scansione (ESEM) dei precipitati ottenuti dopo una fase del metodo per la purificazione di acque reflue secondo l?invenzione.
Il metodo di purificazione di acque reflue secondo l?invenzione comprende una fase preliminare, una prima e una seconda fase di lavoro distinte, descritte di seguito in dettaglio.
La fase preliminare ? prevista per determinare la quantit? di zeolitite necessaria per abbattere il quantitativo di ammonio NH4<+ >nel refluo ad un valore di concentrazione Ce target predeterminato. Questo valore dipende dallo scaricamento che si intende ottenere. La concentrazione di NH4<+ >ottenuta mediante l?applicazione di zeolitite andr? a determinare il quantitativo di reagenti da impiegare successivamente. La quantit? di zeolitite necessaria ? ricavata dall?isoterma di adsorbimento che descrive la condizione di equilibrio tra ritenzione e rilascio di NH4<+ >dalla superficie di una fase solida; preferibilmente l?isoterma di adsorbimento viene determinata sperimentalmente tramite una serie di prove in cui differenti masse di zeolitite vengono aggiunte a volumi costanti di refluo, per poi valutare la quantit? di NH4<+ >adsorbito per grammo di zeolitite (capacit? di adsorbimento) in funzione della concentrazione finale nel refluo. La quantit? di zeolitite necessaria dipende dal tipo di zeolitite applicato e dalla Ce target.
La prima fase di adsorbimento di NH4<+ >tramite l?utilizzo di zeolitite comprende:
- una prima sottofase di aggiunta della quantit? di zeolitite determinata nella fase preliminare al refluo e di miscelazione del refluo mediante mezzi di miscelazione, utilizzando i dovuti accorgimenti per evitare il pi? possibile l?essoluzione di ammoniaca gassosa e la conseguente perdita di azoto (velocit? di miscelazione moderata, chiusura ermetica del contenitore o altri). La miscelazione avviene per un tempo complessivo di almeno 2,5/3 ore in modo da mantenere la zeolitite in sospensione e raggiungere una condizione di equilibrio.
- una seconda sottofase di separazione della frazione solida da quella liquida.
Di seguito ? descritta una prova in laboratorio in cui ? stata eseguita la prima fase.
La prova ? stata eseguita in 4 replicati. ? stata miscelata zeolitite al refluo in un rapporto m/m di circa 25%. I campioni sono stati mescolati con un agitatore orbitale per 3 ore a 150 rpm. Il solido ? poi stato separato dalla frazione liquida mediante centrifugazione. Un?aliquota di digestato ? stata prelevata da ciascun replicato e sottoposta immediatamente all?analisi Kjeldhal per misurarne il contenuto di NH4<+ >post-trattamento e verificare se la concentrazione Ce target di NH4<+ >era stata raggiunta. Un?altra aliquota di digestato ? stata stoccata in provette e conservata in congelatore per le successive misurazioni tramite spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS) e iono-cromatografia liquida (LIC). La rimanente frazione liquida ? stata utilizzata nelle fasi successive del trattamento. La zeolitite ? stata lavata ripetutamente con H2O fino ad ottenere un?EC inferiore a 0.5 mS/cm. I campioni sono stati asciugati in stufa a bassa temperatura (65?C, per evitare la volatilizzazione di azoto) per 40 ore. I campioni asciutti sono stati macinati e analizzati tramite analizzatore elementale accoppiato con spettrometro di massa isotopica (EA?IRMS) per N e C totali ed isotopi e tramite microscopio elettronico a scansione (ESEM).
La seconda fase di precipitazione della struvite comprende:
- una prima sottofase di controllo della concentrazione di NH4<+ >nel refluo trattato con zeolitite, che viene misurata periodicamente a monte e a valle della precipitazione per calcolare con maggior precisione il quantitativo di reagenti necessari e verificare la diminuzione di NH4<+ >nel refluo,
- una seconda sottofase di calcolo della quantit? di reagenti da aggiungere al refluo, sulla base della quantit? di NH4<+ >rilevata nella prima sottofase, necessari per arrivare, al termine della prima fase, ad una concentrazione nel refluo di un rapporto molare 1.0:1.5:1.0 (Mg:NH4:PO4), ovvero mantenendo una condizione di eccesso di NH4<+ >nel refluo,
- una terza sottofase di aggiunta contemporanea al refluo di reagenti, precedentemente disciolti in acqua, per aumentare la concentrazione di PO4<3- >e Mg<2+ >nel refluo fino ad un rapporto molare 1.0:1.5:1.0 (Mg:NH4:PO4). In particolare vengono utilizzati i seguenti reagenti: fosfato di potassio dibasico anidro K2HPO4 e solfato di magnesio eptaidrato MgSO4?7H2O.
I quantitativi di reagenti aggiunti dipenderanno dalla quantit? di azoto che si vuole sottrarre al refluo.
- una quarta sottofase di aggiunta al refluo di una base (KOH) per tamponare il pH a 9.
- una quinta sottofase di separazione della struvite, precipitata immediatamente dopo l?aggiunta dei reagenti al refluo.
Di seguito ? descritta una prova in laboratorio in cui ? stata eseguita la seconda fase. La prova ? stata eseguita in 4 replicati. Sono stati aggiunti fosfato di potassio dibasico anidro K2HPO4 e solfato di magnesio eptaidrato MgSO4?7H2O in quantit? precise, calcolate sulla base della quantit? complessiva di NH4<+ >disciolto nel volume di refluo (moli) presente dopo la prima fase. Il peso di reagenti applicati ? tale per cui si raggiunga un rapporto molare pari a 1.0:1.5:1.0 (Mg:NH4<+>:PO4), dunque in condizioni di eccesso di NH4<+>.
Entrambi i reagenti sono stati precedentemente disciolti in H2O. Si ? aggiunto poi KOH 30% m/v fino a portare il pH a 9.
La struvite ? stata separata per centrifugazione. Un?aliquota di refluo ? stata stoccata in provette e conservata in congelatore a -4?C per le successive misurazioni tramite spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente (ICP?MS) e iono-cromatografia liquida (LIC). I precipitati chiari sul fondo sono stati prelevati e lavati ripetutamente con H2O fino ad ottenere un EC minore di 0.5 mS/cm. I campioni sono stati quindi asciugati in stufa a 35?C per 40 ore. Si ? seccato a bassa temperatura per evitare perdite di azoto e per limitare il pi? possibile la decomposizione termica della struvite. I campioni asciutti sono stati macinati con la bacchetta di vetro e analizzati tramite analizzatore elementale accoppiato con spettrometro di massa isotopica (EA-IRMS) per N e C elementali ed isotopi, diffrazione a raggi X (XRD) per la caratterizzazione mineralogica e cristallografica e tramite microscopio elettronico a scansione (ESEM).
Nella figura 1 ? mostrata la diffrazione a raggi X (XRD) del precipitato ottenuto con la seconda fase; la composizione mineralogica e il quantitativo espresso in percentuale corrisponde a: struvite (MgNH4PO4?6H2O) 89.9%, calcite (CaCO3) 7.5%, monoidrocalcite (CaCO3?H2O) 2.1%, litioforite ((Al,Li)MnO2(OH)2) 0.4%.
Nella figura 2 ? mostrata un?immagine ottenuta tramite microscopio elettronico a scansione (ESEM) dei precipitati ottenuti dopo la seconda fase, separati dal refluo e lavati con H2O MQ. I cristalli di forma prismatica sono prevalentemente struvite, mentre quelli a forma sferica e molto chiari sono probabilmente cristalli di calcite.
Di seguito sono descritte le caratteristiche fisico-chimiche della zeolitite e la sua composizione mineralogica.
La zeolitite utilizzata nel metodo per la purificazione di acque reflue dell?invenzione ? particolarmente ricca di chabazite. Ha una granulometria fine, nell'ordine dei micron. La sua distribuzione granulometrica ? la seguente: 0,4% tra 250 e 125 ?m (sabbia fine), 2,8% tra 125 e 62,5 ?m (sabbia molto fine), 75,6% tra 62,5 e 3,9 ?m (limo), e 21,2% meno di 3,9 ?m (argilla).
Successivamente alla prima fase, la zeolitite ? stata sottoposta ad analisi EA-IRMS per la quantificazione di N e C totali; dai risultati ? emerso che: N = 0.43 ? 0.02%; C = 0.32 ? 0.07%.
Successivamente alla seconda fase, il precipitato ? stato sottoposto ad analisi XRD, la composizione mineralogica corrisponde a: struvite (MgNH4PO4?6H2O) 89.9%, calcite (CaCO3) 7.5%, monoidrocalcite (CaCO3?H2O) 2.1% e litioforite ((Al,Li)MnO2(OH)2) 0.4% (figura 1).
Il precipitato ? stato anche sottoposto ad analisi EA-IRMS per la quantificazione di N e C totali; dai risultati ? emerso che: N = 3.51 ? 0.06%; C = 3.94 ? 0.41%.
Il metodo per la purificazione di acque reflue dell?invenzione prevede l?utilizzo di reagenti sciolti in acqua (seconda fase).
La concentrazione di azoto ammoniacale (NH4<+>-N) del refluo ? stata misurata in tre differenti punti tempo, ovvero nel refluo iniziale, dopo la prima fase (post-trattamento con zeolitite) e dopo la seconda fase (post-precipitazione di struvite).
L?NH4<+>-N ? stato misurato tramite distillazioni dirette mediante metodo Kjeldhal.
I risultati, espressi in mg L<-1>, sono: 2555 ? 26 nel refluo iniziale, 1484 ? 15 dopo l?aggiunta di zeolitite e 489 ? 12 post precipitazione di struvite. L?NH4<+>-N ? quindi stato ridotto del 41.7% con il trattamento zeolitico e di un ulteriore 39.1% con la precipitazione di struvite, per una riduzione complessiva dell?80.9 %.
Il metodo per la purificazione di acque reflue dell?invenzione presenta i seguenti vantaggi:
- prevedendo l?utilizzo di zeolitite a monte della precipitazione, permette di ridurre la concentrazione di NH4<+ >a valori pi? utili per la precipitazione di struvite, in modo da ridurre il quantitativo di reagenti necessari, diminuendo potenzialmente i costi e alterando meno le caratteristiche del refluo;
- l?aggiunta di zeolitite nella fase iniziale permette di raggiungere, con la precipitazione di struvite, abbattimenti significativamente maggiori di NH4<+>, rispetto all?induzione della precipitazione direttamente nel refluo iniziale. Anche riguardo questa osservazione ? stata eseguita una prova in laboratorio inducendo la precipitazione della struvite direttamente dal refluo iniziale, senza prima sottoporlo alla miscelazione con zeolitite, portandolo allo stesso rapporto molare pari a 1.0:1.5:1.0 (Mg:NH4+:PO4) tramite l?aggiunta di fosfato di potassio dibasico anidro (K2HPO4) e solfato di magnesio eptaidrato (MgSO4?7H2O). Si ? osservato che l?abbattimento finale di NH4<+ >nel trattamento che prevede l?utilizzo di zeolitite ? stato circa pari a 80.9% contro il 67.2% ottenuto senza l?utilizzo di zeolitite; la zeolitite ha permesso dunque abbattimenti significativamente superiori di NH4<+>;
- non utilizzando come base NaOH si evita di aggiungere Na<+ >al refluo, notoriamente dannoso per le colture;
- non utilizzando come fonte di Mg<2+ >il cloruro di magnesio MgCl2, si evita di aggiungere ioni Cl<- >al refluo;
- a differenza dei metodi noti che utilizzano, nella maggior parte dei casi, come zeolite la clinoptilolite, in una forma di realizzazione preferita del metodo dell?invenzione viene utilizzata una zeolitite ricca invece in chabazite, la quale ha una capacit? di scambio (CEC) teorica, notoriamente maggiore rispetto alla clinoptilolite, dunque, a parit? di contenuto in zeolite, ? pi? efficiente nella rimozione di NH4<+>; il metodo di purificazione di acque reflue dell?invenzione pu? essere anche eseguito utilizzando altri tipi di zeolitite.
Si sono descritte forme preferite di attuazione dell'invenzione, ma naturalmente essa ? suscettibile di ulteriori modifiche e varianti nell'ambito della medesima idea inventiva. In particolare, agli esperti nel ramo risulteranno immediatamente evidenti numerose varianti e modifiche, funzionalmente equivalenti alle precedenti, che ricadono nel campo di protezione dell'invenzione come evidenziato nelle rivendicazioni allegate nelle quali, eventuali segni di riferimento posti tra parentesi non possono essere interpretati nel senso di limitare le rivendicazioni stesse. Inoltre, la parola "comprendente" non esclude la presenza di elementi e/o fasi diversi da quelli elencati nelle rivendicazioni. L'articolo "un", "uno" o "una" precedente un elemento non esclude la presenza di una pluralit? di tali elementi. Il semplice fatto che alcune caratteristiche siano citate in rivendicazioni dipendenti diverse tra loro non indica che una combinazione di queste caratteristiche non possa essere vantaggiosamente utilizzata.

Claims (8)

RIVENDICAZIONI
1. Metodo di purificazione di acque reflue comprendente le seguenti fasi:
- una fase preliminare prevista per determinare la quantit? di zeolitite necessaria per abbattere il quantitativo di ammonio NH4<+ >nel refluo ad un valore di concentrazione (Ce target) predeterminato, in cui si determina l?isoterma di adsorbimento che descrive la condizione di equilibrio tra ritenzione e rilascio di NH4<+ >dalla superficie di una fase solida, - una prima fase di adsorbimento di NH4<+ >tramite l?utilizzo di zeolitite che comprende:
una prima sottofase di aggiunta della quantit? di zeolitite determinata nella fase preliminare al refluo e di miscelazione del refluo mediante mezzi di miscelazione in modo da mantenere la zeolitite in sospensione,
una seconda sottofase di separazione della frazione solida da quella liquida,
- una seconda fase di precipitazione della struvite che comprende:
una prima sottofase di controllo della concentrazione di NH4<+ >nel refluo trattato con zeolitite,
una seconda sottofase di calcolo della quantit? di reagenti da aggiungere al refluo, sulla base della quantit? di NH4<+ >rilevata nella prima sottofase, necessari per arrivare ad una concentrazione nel refluo di un rapporto molare 1.0:1.5:1.0 (Mg:NH4:PO4),
una terza sottofase di aggiunta contemporanea al refluo dei seguenti reagenti precedentemente disciolti in acqua: fosfato di potassio dibasico anidro K2HPO4 e solfato di magnesio eptaidrato MgSO4?7H2O,
una quarta sottofase di aggiunta al refluo di una soluzione di idrossido di potassio KOH per tamponare il pH a 9,
una quinta sottofase di separazione della struvite, precipitata dopo l?aggiunta dei reagenti al refluo.
2. Metodo di purificazione di acque reflue secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che nella prima sottofase della seconda fase la concentrazione di NH4<+ >nel refluo trattato con zeolitite viene misurata periodicamente a monte e a valle della precipitazione.
3. Metodo di purificazione di acque reflue secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che tramite la fase preliminare viene scelto un valore preciso di abbattimento di NH4<+ >che si intende ottenere al termine della prima fase di utilizzo di zeolitite, ovvero il valore di concentrazione (Ce target).
4. Metodo di purificazione di acque reflue secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nella fase preliminare l?isoterma di adsorbimento viene determinata sperimentalmente tramite una serie di prove in cui differenti masse di zeolitite vengono aggiunte ad un volume costante di refluo.
5. Metodo di purificazione di acque reflue secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la massa di zeolitite necessaria viene calcolata sulla base della concentrazione scelta (Ce target) a cui si intende arrivare tramite l?utilizzo di zeolitite e la definizione preliminare dell?isoterma di adsorbimento.
6. Metodo di purificazione di acque reflue secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nella terza sottofase della seconda fase vengono utilizzati i seguenti reagenti:
fosfato di potassio dibasico anidro K2HPO4; e solfato di magnesio eptaidrato MgSO4?7H2O.
7. Metodo di purificazione di acque reflue secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che entrambi i reagenti sono stati disciolti separatamente in un minimo quantitativo di acqua prima di aggiungerli al refluo, per consentire una miscelazione migliore e pi? immediata.
8. Metodo di purificazione di acque reflue secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i reagenti sono aggiunti contemporaneamente e il pH ? tamponato a 9 utilizzando una soluzione idrossido di potassio KOH.
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