IT202100004658U1 - Adattatore glenoidale perfezionato per protesi dell’articolazione della spalla - Google Patents

Adattatore glenoidale perfezionato per protesi dell’articolazione della spalla Download PDF

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IT202100004658U1
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Andrea Fattori
Simone Ursella
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Limacorporate Spa
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DESCRIZIONE
Campo di applicazione
Il presente trovato riguarda un adattatore glenoidale per l?impianto di un componente articolare convesso di protesi inversa.
Il trovato trova particolare utilit? nella conversione a protesi inversa di una cosiddetta protesi di resurfacing, in particolare nel caso in cui l?ancoraggio ? inserito in una zona periferica della cavit? glenoidea; la descrizione che segue ? fatta con riferimento a questo specifico campo di applicazione per semplificarne l'esposizione.
Il trovato pu? anche essere impiegato per fissare un componente articolare convesso di protesi inversa ad una cavit? glenoidea con carenza di tessuto osseo nella zona centrale, per esempio a causa della rimozione di una protesi anatomica.
Arte nota
Come ? ben noto, nel settore delle protesi di spalla ? oramai al quanto diffuso l?impiego di protesi dette ibride o convertibili che consistono in protesi modulari costitute da una pluralit? di elementi che possono essere combinati fra loro per ottenere una protesi anatomica o inversa ed eventualmente convertire la protesi da anatomica a inversa, o viceversa, in un secondo momento semplicemente sostituendo i componenti articolari attaccati agli ancoraggi fissati all?osso, senza necessit? di rimuovere questi ultimi.
Le protesi ibride comunemente impiegate prevedono l?impiego di un ancoraggio glenoideo in materiale metallico, detto metal back, costituto da una flangia avente una superficie prossimale almeno parzialmente convessa da cui diparte una porzione a perno cavo. L?ancoraggio ? fissato alla cavit? glenoidea inserendo il perno in un foro precedentemente ricavato sostanzialmente al centro della cavit? glenoidea fino a porre la superficie prossimale della flangia in contatto con l?osso.
In caso di protesi anatomica, su una superficie distale della flangia viene fissato un inserto in polietilene.
Per passare alla protesi inversa, l?inserto viene rimosso, e un componente articolare glenoideo convesso, detta glenosfera, viene fissata al metal back per interposizione di un adattatore inserito assialmente nel perno.
Una soluzione alternativa prevede un ancoraggio glenoidale costituto esclusivamente da un perno cavo, senza la flangia, fissato alla cavit? glenoidea. In caso di protesi anatomica, viene impiegato un inserto esso stesso costituito da una flangia da cui si estende una porzione a perno destinata ad essere inserita entro l?ancoraggio glenoidale a perno. Analogamente, alla precedente soluzione, per passare alla protesi inversa, l?inserto viene rimosso, e la glenosfera viene montata su un adattatore a sua volta fissato assialmente entro il perno.
Il suddetto adattatore presenta una forma sostanzialmente allungata avente un?estremit? prossimale associata al perno dell?ancoraggio glenoidale allineata ad un?estremit? distale accoppiata alla glenosfera.
Un ancoraggio glenoidale del tipo a perno, insieme ad un corrispondente inserto a flangia circolare con porzione a perno, viene impiegato anche in protesi di spalla cosiddette di resurfacing (parziale o totale). Tali protesi, prevedono l?impiego di un inserto glenoidale almeno parzialmente inserito entro la cavit? glenoidea in modo tale che la superficie distale dell?inserto ripristini la continuit? della superfice articolare circostante.
Questa modalit? di impianto in profondit? ? definita ?inlay? o, alternativamente, ?inset?. L?inserto ? trattenuto dal tessuto osseo circostante, al fine di creare una continuit? tra la superficie articolare esistente e la superficie del componente.
L?ancoraggio a perno e l?inserto sono solitamente di dimensioni contenute rispetto alle protesi anatomiche descritte in precedenza e sono particolarmente indicati per il trattamento di difetti glenoidei in pazienti in cui la diponibilit? d?osso nel centro della glena, utile ai fini dell?impianto di una componente glenoidea standard, risulti scarsa (es. morfologia glenoidea tipo A2) oppure in pazienti in cui la retroversione della glena con deformit? sia tale per cui la fresatura della stessa, necessaria per l?impianto di una componente glenoidea standard, risulti non attuabile a causa della scarsa disponibilit? d?osso (es. morfologia glenoidea tipo C o B3). In suddetti pazienti, la testa omerale non dovr? ovviamente presentare un eccessivo livello di sublussazione in quanto, altrimenti, si renderebbe necessario la correzione della versione glenoidea con tecniche di ?bone grafting? oppure, ove possibile, protesi glenoidee tipo ?augmented? ove la disponibilit? d?osso permetta di preparare una sede adeguata tramite fresatura.
In particolar modo, questi impianti di dimensioni ridotte possono essere posizionati localmente in corrispondenza di una determinata zona della cavit? glenoidea al fine di cercare di ripristinare parzialmente o totalmente la versione glenoidea senza fresare eccessivamente l?osso.
Ad esempio, la domanda di brevetto internazionale WO 2019/079104 a nome Imascap descrive un impianto di protesi inversa che include un componente protesico avente perni sfalsati opposti per regolare la posizione del centro della glenosfera della protesi inversa. Tuttavia, questo impianto ? solo per una protesi inversa e non ? destinato alla conversione della protesi poich? non utilizza un ancoraggio a perno indipendente impiantato nella cavit? glenoidea.
Ad oggi, in caso di revisione di una protesi di resurfacing che necessit? l?impianto di una protesi inversa, viene rimosso sia l?inserto che l?ancoraggio a perno e impiantato un ulteriore ancoraggio glenoidale della protesi inversa fissandolo centralmente alla cavit? glenoidea in modo tale da avere il centro della glenosfera ad esso accoppiata allineato con il centro della cavit? glenoidea.
Come un esperto del settore ben sapr?, la rimozione dell?ancoraggio a perno necessit? dell?asportazione di parte dell?osso circostante rendendo in certi casi pi? difficoltoso o addirittura impossibile il fissaggio in maniera stabile della protesi inversa.
Purtroppo, in questi casi, anche ammettendo di lasciare impiantato l?ancoraggio a perno della protesi di resurfacing e che l?adattatore per glenosfera possa essere inserito in tale ancoraggio, se tale perno ? spostato rispetto al centro della cavit? glenoidea, impiegando un adattatore per glenosfera secondo l?arte nota, il centro della glenosfera si troverebbe non allineato con il centro della cavit? glenoidale determinando una errata cinematica dell?intera protesi inversa.
Lo scopo del presente trovato ? quello di mettere a disposizione un adattatore glenoidale per protesi di spalla avente caratteristiche strutturali e funzionali tali da superare gli inconvenienti lamentati con riferimento alla tecnica nota e di consentire la corretta conversione da una protesi di resurfacing ad una protesi inversa senza rimuovere l?ancoraggio glenoidale, indipendentemente da dove venga posizionata la protesi di resurfacing sulla glena.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? inoltre quello di consentire il corretto posizionamento di un componente articolare convesso di protesi inversa in assenza di sufficiente tessuto osseo non necessariamente nella zona centrale della cavit? glenoidea.
Sommario
I suddetti scopi sono raggiunti da un adattatore glenoidale eccentrico in cui l?appendice di fissaggio alla cavit? glenoidea ? disallineata rispetto alla porzione d?attacco per il componente articolare convesso di protesi inversa. Vantaggiosamente, l?appendice di fissaggio ? accoppiabile ad un ancoraggio glenoidale a perno di protesi di resurfacing per realizzare la conversione a protesi inversa senza rimuovere l?ancoraggio glenoidale, anche se quest?ultimo ? impiantato in posizione periferica, o almeno non al centro, della cavit? glenoidea.
Sulla base di tale idea di soluzione, un adattatore glenoidale per protesi di spalla, comprende:
- almeno un?appendice di fissaggio avente un proprio asse e predisposta per essere fissata alla cavit? glenoidea della scapola;
- una flangia solidale a detta appendice di fissaggio;
- una porzione d?attacco solidale alla flangia ed estesa in direzione opposta a detta appendice di fissaggio nonch? predisposta per essere accoppiata con un componente articolare di protesi inversa munito di una superficie articolare convessa, detta porzione d?attacco avendo un proprio asse longitudinale, caratterizzato dal fatto che l?asse della porzione di attacco ? disassato rispetto all?asse dell?appendice di fissaggio.
Preferibilmente, l?appendice di fissaggio ? predisposta per essere fissata ad un ancoraggio glenoidale a sua volta fissabile alla cavit? glenoidea in posizione spostata rispetto al centro della cavit? glenoidea.
L?ancoraggio glenoidale pu? vantaggiosamente essere il medesimo impiegato in una protesi di resurfacing per fissare in corrispondenza di un difetto della superficie articolare della cavit? glenoidea un inserto polimerico in modo tale da ripristinare la superficie articolare danneggiata.
In questo modo, la protesi di resurfacing pu? essere convertita in protesi inversa per mezzo dell?adattatore senza dover rimuovere l?ancoraggio glenoidale, anche se quest?ultimo ? impiantato in posizione non centrale della cavit? glenoidale. Il disassamento tra l?appendice di fissaggio e la porzione d?attacco pu? infatti essere vantaggiosamente scelto per posizionare il centro del componente articolare convesso della protesi inversa in corrispondenza del centro della cavit? glenoidea o dove venga ritenuto pi? opportuno conformemente alla morfologia glenoomerale o alle esigenze clinico-biomeccaniche specifiche del caso.
L?adattatore pu? infatti essere fornito in diverse taglie di diverse dimensioni e diversi disassamenti tra appendice di fissaggio e porzione d?attacco.
In alternativa, l?adattatore pu? essere vantaggiosamente impiegato per impiantare una protesi inversa in caso di carenza di tessuto osseo nella zona centrale della cavit? glenoidea. In tal caso, un ancoraggio glenoidale pu? essere impiantato in una zona periferica della cavit? glenoidea e la glenosfera applicata per mezzo dell?adattatore.
L?appendice di fissaggio pu? essere accoppiata all?ancoraggio glenoidale tramite accoppiamento conico, e/o tramite una vite di sicurezza che attraversa l?appendice e si avvita entro l?ancoraggio.
Analogamente, la porzione d?attacco pu? essere accoppiata al componente articolare convesso tramite accoppiamento conico, e/o tramite una vite di sicurezza che attraversa il componente articolare convesso e si avvita entro una cavit? della porzione d?attacco.
L?adattatore pu? inoltre vantaggiosamente essere provvisto di una flangia comprendente una superficie prossimale predisposta per essere posta a contatto con la cavit? glenoidea, e una superficie distale opposta alla superficie prossimale, con appendice di fissaggio che si estende dalla superficie prossimale in direzione mediale e la porzione d?attacco che si estende dalla superficie distale in direzione laterale.
La flangia pu? inoltre comprendere almeno un foro passante che attraversa la flangia dalla superficie prossimale alla superficie distale per il passaggio di almeno una vite ossea di stabilizzazione inseribile nella cavit? glenoidea.
La flangia pu? inoltre avere una forma sostanzialmente a calotta sferica e/o prevedere almeno un foro passante in una zona periferica prossima al perimetro e/o almeno un foro passante in una zona centrale lontana dal perimetro.
Breve descrizione dei disegni
- la figura 1 mostra una vista prospettica della parte distale di un adattatore glenoidale realizzato secondo il presente trovato;
- la figura 2 mostra una vista prospettica della parte prossimale dell?adattatore glenoidale di figura 1;
- la figura 3 mostra una vista della parte prossimale dell?adattatore glenoidale di figura 1;
- la figura 4 mostra una vista laterale dell?adattatore glenoidale di figura 1;
- la figura 5 mostra una vista della parte distale dell?adattatore glenoidale di figura 1;
- la figura 6 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea L-L di figura 5;
- la figura 7 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea K-K di figura 3;
- la figura 8 mostra una vista della parte prossimale di un assieme costituito dell?adattatore di figura 1 cooperante con un componente articolare convesso di protesi inversa, un ancoraggio glenoidale a perno e viti ossee di stabilizzazione;
- la figura 9 mostra una vista della parte prossimale dell?assieme di figura 8 disassemblato;
- la figura 10 mostra una vista in sezione longitudinale dell?adattatore e dell?ancoraggio glenoidale presa secondo la linea A-A di figura 8;
- la figura 11 mostra una vista in sezione longitudinale dell?adattatore e dell?ancoraggio glenoidale presa secondo la linea B-B di figura 9;
- la figura 12 mostra una vista laterale dell?assieme di figura 8; - la figura 13 mostra una vista laterale dell?assieme di figura 9; - la figura 14 mostra una vista prospettica dell?assieme di figura 9;
- la figura 15 mostra una vista della parte prossimale di un assieme costituito dell?adattatore di figura 1 cooperante con un componente articolare convesso di protesi inversa;
- la figura 16 mostra una vista della parte prossimale dell?assieme di figura 15 disassemblato;
- la figura 17 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea F-F di figura 15;
- la figura 18 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea G-G di figura 16;
- la figura 19 mostra una vista della parte prossimale di un assieme costituito dell?adattatore di figura 1 cooperante con un componente articolare convesso di protesi inversa e con una vite ossea di stabilizzazione centrale;
- la figura 20 mostra una vista della parte prossimale dell?assieme di figura 19 disassemblato;
- la figura 21 mostra una vista in sezione longitudinale dell?adattatore e della vite centrale presa secondo la linea C-C di figura 19;
- la figura 22 mostra una vista in sezione longitudinale dell?adattatore e della vite centrale presa secondo la linea D-D di figura 20;
- la figura 23 mostra una vista della parte prossimale di un assieme costituito dell?adattatore di figura 1 cooperante con viti ossee di stabilizzazione periferiche;
- la figura 24 mostra una vista della parte prossimale dell?assieme di figura 23 disassemblato;
- la figura 25 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea N-N di figura 23;
- la figura 26 mostra una vista in sezione longitudinale dell?assieme di figura 24 presa secondo la linea N-N di figura 23;
- la figura 27 mostra una vista prospettica della parte prossimale di una prima protesi di resurfacing assemblata convertibile a protesi inversa per mezzo dell?adattatore secondo il presente trovato;
- la figura 28 mostra una vista della parte prossimale della protesi di resurfacing di figura 27;
- la figura 29 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea B-B di figura 28;
- la figura 30 mostra una vista prospettica della parte prossimale della protesi di resurfacing di figura 27 disassemblata;
- la figura 31 mostra una vista in sezione longitudinale della protesi di resurfacing di figura 30;
- la figura 32 mostra una vista sagittale di un modello di scapola con impianta una protesi di resurfacing di figura 28;
- la figura 33 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea A-A di figura 32;
- la figura 34 mostra una vista sagittale di un modello di scapola con impiantato solo l?ancoraggio glenoidale della protesi di resurfacing di figura 28;
- la figura 35 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea A-A di figura 34;
- la figura 36 mostra una vista sagittale di un modello di scapola con impiantato l?ancoraggio glenoidale di figura 34 a cui ? associato un adattatore glenoidale di figura 1;
- la figura 37 mostra una vista coronale di un modello di scapola con impiantato l?ancoraggio glenoidale di figura 34 a cui ? associato un adattatore glenoidale di figura 1;
- la figura 38 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea B-B di figura 36;
- la figura 39 mostra una vista prospettica della parte prossimale di una seconda protesi di resurfacing assemblata convertibile a protesi inversa per mezzo dell?adattatore secondo il presente trovato ;
- la figura 40 mostra una vista prospettica della parte prossimale della protesi di resurfacing di figura 39 disassemblata; - la figura 41 mostra una vista della parte prossimale della protesi di resurfacing di figura 39;
- la figura 42 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea B-B di figura 41;
- la figura 43 mostra una vista della parte prossimale della protesi di resurfacing di figura 40;
- la figura 44 mostra una vista in sezione longitudinale presa secondo la linea B-B di figura 43.
Descrizione dettagliata
Con riferimento a tali figure, ed in particolare alle figure 1-7, con 1 ? globalmente e schematicamente indicato un adattatore glenoidale 1 realizzato in accordo con il presente trovato per consentire una semplice e corretta conversione a protesi di spalla inversa di una protesi di spalla di resurfacing.
In linea pi? generale, tale adattatore pu? essere impiegato per l?impianto di un componente articolare glenoideo di protesi inversa nei casi in cui l?ancoraggio glenoidale ? gi? fissato o deve essere fissato per ragioni di carenza di tessuto osseo in una zona non centrale della cavit? glenoidea. Ci? ovviamente non esclude di poterlo comunque impiegare con un ancoraggio glenoidale centrale alla cavit? glenoidea in caso di necessit? di spostare il centro del componente articolare glenoideo rispetto al centro della cavit? glenoidea.
Nel seguito della descrizione faremo riferimento a questo adattatore glenoidale 1 con il pi? semplice termine di adattatore 1.
Nell?esempio di applicazione descritto di seguito, l?adattatore 1 ? destinato ad essere fissato ad un ancoraggio glenoidale 100 a sua volta fissabile in una cavit? glenoidea 301 di una scapola 300, in particolare in posizione spostata rispetto al centro di detta cavit? glenoidea 301.
Come risulter? chiaro dall?esempio riportato in seguito, l?adattatore 1 ? particolarmente utile nel caso di conversione di protesi di resurfacing 400, 400? a protesi inversa, quando un ancoraggio glenoidale 100 della protesi di resurfacing ? fissato in posizione decentrata nella cavit? glenoidea. Ci? ovviamente non esclude che possa essere l?ancoraggio di una classica protesi di spalla anatomica oppure un ancoraggio impiegato per impiantare direttamente una protesi inversa tramite l?adattatore 1.
Le figure 27-31 mostrano i due componenti principali di una protesi di resurfacing 400: un ancoraggio a perno 100 entro cui ? fissabile l?appendice di fissaggio 2 dell?adattatore 1 e un inserto 200 anch?esso fissabile entro tale ancoraggio glenoidale 100.
L?ancoraggio glenoidale 100 ? del tipo a perno internamente cavo e si estende da un?estremit? prossimale 111 aperta ad un?estremit? mediale 120 rastremata. L?estremit? prossimale 111 sfocia in una cavit? interna 110 che confluisce in un foro mediale 121 passante in corrispondenza dell?estremit? mediale 120. L?apertura prossimale, la cavit? interna e il foro mediale si susseguono concentricamente lungo un comune asse di simmetria longitudinale J dell?ancoraggio glenoidale 100. Il foro mediale 121 ? internamente filettato per impegnare in avvitamento una prima vite di sicurezza 30, come risulter? chiaro in seguito.
La cavit? interna 110 ? delimitata da una superficie interna 112 di accoppiamento conica, ovvero inclinata rispetto all?asse di ancoraggio J determinando la riduzione del diametro interno della cavit? in direzione dell?estremit? mediale 120.
L?inserto 200 della protesi di resurfacing presenta una flangia di inserto 201 da cui diparte un perno di inserto 202 accoppiabile con la cavit? interna 110 dell?ancoraggio glenoidale 100. L?inserto 200 ? inoltre dotato di un bordo mediale di inserto 203 ricevuto a scatto entro un recesso mediale anulare 115 dell?ancoraggio glenoidale 1 comunicante con la cavit? interna 110 in direzione laterale e con il foro prossimale 121 in direzione mediale. Denti 204 sono posti in prossimit? della flangia 201 e sono predisposti per impedire la rotazione dell?inserto 200 tramite le tacche 116 contrapposte in corrispondenza dell?estremit? prossimale 111dell?ancoraggio glenoidale 1.
L?inserto 200 presenta una forma sostanzialmente circolare detta ?a bottone?. Tale inserto 200 ? solitamente di dimensioni contenute, in modo tale da poter essere posto in una determinata zona della cavit? glenoidea in cui ? presente un difetto.
In caso di difetti glenoidei che si estendono alla maggior parte della cavit? glenoidea, in alternativa ad una comune protesi anatomica ?onlay?, pu? essere impiegata una seconda protesi di resurfacing 400? che a differenza della protesi di resurfacing 400 sopra descritta adotta un secondo inserto 200? di dimensioni maggiori e soprattutto di forma differente.
L?inserto 200? ? anch?esso del tipo ?inlay?, ossia predisposto per essere impianto in profondit? nella cavit? glenoidea ed essere trattenuto dall?osso circostante.
A tale scopo, l?inserto 200?, mostrato nelle figure 39-44, presenta una forma sostanzialmente a pera,
In altre parole, l?inserto 200? comprende una prima porzione sostanzialmente semicircolare 201a? e una seconda porzione sostanzialmente semicircolare 201b? raccordate, in cui la prima porzione ha un raggio di curvatura inferiore rispetto alla seconda porzione.
Rispetto ad un comune inserto per protesi anatomica ?onlay?, per ospitare l?inserto 200?, la cavit? glenoidea ? lavorata asportando maggiore tessuto osseo in profondit? ma risparmiando osso nell?intorno dell?inserto. Questo risparmio di osso, pu? essere particolarmente vantaggioso in caso di revisione della protesi con un impianto di dimensioni maggiori. L?inserto 200? pu? prevedere almeno un elemento di stabilizzazione 205? periferico, preferibilmente uno in corrispondenza della prima porzione 201a? e uno in corrispondenza della seconda porzione 201b?, che si estende nella stessa direzione del perno di inserto 202. Gli elementi di stabilizzazione 205? sono sostanzialmente dei perni predisposti per essere cementati nell?osso in modo tale da fissare ulteriormente l?inserto 200? all?osso.
In caso di conversione della protesi di resurfacing 400, 400? a protesi inversa, l?adattatore 1 pu? essere vantaggiosamente impiegato per impiantare un componente articolare glenoideo 10 di protesi inversa senza dover rimuovere l?ancoraggio glenoidale 100. In particolare, sar? sufficiente estrarre l?inserto 200 dall?ancoraggio glenoidale 100 e accoppiare l?appendice di fissaggio 2 dell?adattatore 1 entro l?ancoraggio glenoidale 100 come risulter? chiaro in seguito.
La conversione impiegando l?adattatore 1 ? particolarmente vantaggiosa nel caso in cui l?ancoraggio glenoidale 100 sia inserito in una posizione periferica della cavit? glenoidale 301, poich? grazie al disassamento tra appendice di fissaggio e porzione d?attacco il componente articolare glenoideo 10 pu? essere centrato con il centro della cavit? glenoidea 301. Ma anche se l?ancoraggio glenoidale 100 ? impiantato in posizione centrale, l?adattatore 1 pu? essere impiegato per decentrare il componente articolare della protesi inversa, per esempio pi? verso il basso.
Tornando all?adattatore 1, esso ? strutturalmente indipendente e comprende almeno un?appendice di fissaggio 2 solidale e opposta ad una porzione d?attacco 3. L?appendice di fissaggio 2 e la porzione di attacco 3 sono solidali ad una flangia 4 e sono estese in direzioni opposte rispetto alla flangia 4.
L?appendice di fissaggio 2 ha un proprio asse longitudinale che chiameremo nel seguito asse X ed ? predisposta per essere inserita entro la cavit? interna 110 dell?ancoraggio glenoidale 100. Ci? non esclude che possa in alternativa essere fissata direttamente alla cavit? glenoidea. Per esempio, una forma di realizzazione alternativa potrebbe prevedere un componente monolitico formato dalla unione dell?ancoraggio glenoidale 100 e l?adattatore 1.
La porzione d?attacco 3 ha un proprio asse longitudinale che chiameremo asse Y ed ? predisposta per l?accoppiamento con un componente articolare glenoideo 10 convesso di protesi inversa, notoriamente detta glenosfera.
L?asse X dell?appendice di fissaggio 2 e l?asse Y della porzione d?attacco 3 sono vantaggiosamente disassati l?uno rispetto all?altro. In una forma di realizzazione tali assi X e Y sono anche paralleli tra loro.
In questo modo, l?adattatore 1 permette di disallineare il punto in cui ? realizzato il vincolo con la cavit? glenoidea e il punto in cui ? attaccata la glenosfera. Se il punto in cui ? realizzato il vincolo con l?osso ? posto in una zona periferica della cavit? glenoidea, l?adattatore pu? essere dimensionato in modo tale che il disassamento tra l?appendice di fissaggio e la porzione d?attacco sia tale da avere il centro della glenosfera in corrispondenza in un punto prescelto, come ad esempio il centro della cavit? glenoidea garantendo una corretta cinematica della protesi di spalla. In alcuni casi pu? invece risultare utile spostare il centro della glenosfera rispetto al centro della cavit? glenoidea, per esempio leggermente pi? in basso al fine di ridurre il cosiddetto ?scapular notch?.
La flangia 4 ha una forma sostanzialmente a calotta sferica con un bordo perimetrale circolare e con una convessit? dalla parte dell?appendice di fissaggio 2 ed una concavit? dalla parte della porzione d?attacco 3. L?appendice di fissaggio 2 ? formata di pezzo con la flangia 4 ed aggettante da essa in una zona decentrata e di prossimit? con il bordo perimetrale della flangia 4. Analogamente, la porzione di attacco 3 ? a sua volta formata di pezzo con la flangia 4 ma dalla parte opposta della flangia 4 e in una zona decentrata sempre in prossimit? del bordo perimetrale della flangia 4, come verr? descritto pi? in dettaglio nel seguito.
La flangia 4 pu? anche essere di dimensioni particolarmente ridotte e poco pi? ampia delle rispettive basi dell?appendice di fissaggio 2 e della porzione di attacco 3 ma comunque tali da garantire il disassamento tra gli assi X e Y.
L?appendice di fissaggio 2 comprende una superficie esterna 2a inseribile entro la cavit? interna 110 dell?ancoraggio glenoidale 100 con accoppiamento conico con la superficie interna 112. Ci? non esclude che possa essere impiegato un diverso tipo di accoppiamento noto nel settore.
La superficie esterna 2a in particolare definisce un tronco di cono con diametro esterno che diminuisce in direzione mediale.
L?appendice di fissaggio 2 ? attraversata assialmente da un foro passante di appendice 2c in cui ? inseribile una prima vite di sicurezza 30 avente una filettatura impegnabile in avvitamento con il foro mediale 121 quando l?appendice di fissaggio 2 viene inserita nella cavit? interna 110 dell?ancoraggio glenoidale 100. In questo modo viene assicurato l?adattatore 1 all?ancoraggio glenoidale 100 mantenendo il contatto tra le superfici coniche interna 112 ed esterna 2a rispettivamente dell?ancoraggio glenoidale 100 e dell?appendice di fissaggio 2.
Ci? non esclude che in forme di realizzazione alternative, l?appendice di fissaggio sia fissata solamente per accoppiamento conico oppure solamente tramite una vite di sicurezza entro l?ancoraggio glenoidale 100 oppure direttamente nell?osso.
La porzione d?attacco 3 presenta anch?essa una forma a tronco di cono definita da una superficie esterna d?attacco 3a con diametro esterno che si riduce in direzione distale.
La porzione d?attacco 3 comprende una cavit? cilindrica 43 a fondo cieco che si apre ad un?estremit? distale di porzione d?attacco 3a. Tale cavit? cilindrica 43 presenta una filettatura interna 43a predisposta per ricevere in avvitamento una seconda vite di sicurezza 31 per il fissaggio di un componente articolare glenoideo 10 di protesi inversa all?adattatore 1.
Un esempio di componente articolare glenoideo 10 di protesi inversa associabile alla porzione d?attacco 3 ? costituito da una cosiddetta glenosfera avente una superficie articolare convessa distale 11 e una porzione d?accoppiamento 12 prossimale (vedi per esempio figure 15-18).
La porzione d?accoppiamento 12 comprende una cavit? d?accoppiamento 13 avente una superficie interna d?accoppiamento 13a con profilo interno tale da permettere inserimento con accoppiamento conico della porzione d?attacco 3 dell?adattatore 1.
Ci? non esclude la possibilit? di impiegare altri tipi di accoppiamento.
La cavit? d?accoppiamento 13 confluisce distalmente in un?apertura 14 ricavata in corrispondenza della superficie articolare convessa distale 11 del componente articolare convesso 10.
La seconda vite di sicurezza 31 ? quindi inseribile nell?apertura 14, attraverso la cavit? d?accoppiamento 13 fino ad impegnarsi in avvitamento entro la cavit? cilindrica 43 dell?adattatore 1 quando inserito entro la cavit? d?accoppiamento 13 del componente articolare glenoideo 10.
Ci? non esclude che in forme di realizzazione alternative, la porzione d?attacco sia fissata solamente per accoppiamento conico oppure solamente tramite una vite di sicurezza ad un componente articolare glenoideo di protesi inversa.
Come detto in precedenza, l?adattatore 1 comprende inoltre la flangia 4 avente una superficie prossimale 4a convessa predisposta per essere posta a contatto con la cavit? glenoidea 301 precedentemente lavorata e una superficie distale 4b concava opposta alla superficie prossimale 4a. Forme di realizzazione alternative possono ovviamente prevedere diverse conformazioni delle superfici prossimale e/o distale, per esempio possono essere superfici piane.
L?appendice di fissaggio 2 si estende medialmente dalla superficie prossimale 4a, mentre la porzione d?attacco 3 si estende lateralmente, ossia in direzione opposta, dalla superficie distale 4b.
La flangia 4 ? attraversata da almeno un foro passante 5, 6a, 6b, 6c che si estende dalla superficie prossimale a quella distale per l?inserimento di corrispondenti viti ossee 20, 21 di stabilizzazione alla cavit? glenoidea 301.
L?adattatore 1 presenta una forma sostanzialmente a calotta sferica con profilo perimetrale sostanzialmente circolare.
La superficie distale 4b della flangia 4 ? suddivisa in due aree: una zona periferica 7 che circonda una zona centrale circolare 8.
Sia l?asse di porzione d?attacco Y che l?asse di appendice di fissaggio X intersecano la zona periferica 7 in modo tale che la cavit? cilindrica 43 della porzione d?attacco 3 e il foro passante di appendice 2c dell?appendice di fissaggio 2 siano posti in corrispondenza di tale zona periferica 7.
In corrispondenza della zona periferica 7 sono inoltre ricavati fori passanti periferici 6a, 6b, 6c per l?inserimento di corrispondenti viti ossee di stabilizzazione periferiche 20 per un ulteriore fissaggio della flangia 4 alla cavit? glenoidea 301.
In corrispondenza della zona centrale circolare 8 ? ricavato un foro passante centrale 5 avente asse di foro centrale parallelo agli assi X e Y per l?inserimento di una vite ossea di stabilizzazione centrale 21 per un ancora ulteriore fissaggio della flangia 4 alla cavit? glenoidea 301.
Con riferimento alle figure 32-38 verr? ora descritto un metodo di conversione di una protesi di resurfacing 400 a protesi inversa impiegando l?adattatore 1.
Un metodo analogo pu? essere impiegato per convertire anche una protesi anatomica che impiega un ancoraggio glenoidale analogo a quello impiegato da una protesi di resurfacing.
Le figure 32-33 mostrano una protesi di resurfacing 400 impianta nella cavit? glenoidea 301 di un modello di scapola 300 con l?inserto 200 inserito a scatto nell?ancoraggio glenoidale 100 a sua volta fissato in un foro ricavato nell?osso.
Per passare ad una protesi inversa, ? sufficiente rimuovere l?inserto 200 dall?ancoraggio glenoidale 100 lasciando impiantato nella cavit? glenoidea 301 l?ancoraggio glenoidale 100, come mostrato nelle figure 34-35.
L?adattatore glenoidale 1 ? poi fissato all?ancoraggio glenoidale 100 inserendo l?appendice di fissaggio 2 dell?adattatore 1 entro la cavit? interna 110 dell?ancoraggio glenoidale 100 e facendo aderire alla cavit? glenoidea 301 la superficie prossimale 4a della flangia 4. L?appendice di fissaggio 2 pu? essere poi ulteriormente assicurata all?ancoraggio 100 inserendo la prima vite di sicurezza 30 in corrispondenza dell?estremit? 110 aperta dell?ancoraggio 100 fino ad impegnare in avvitamento il foro mediale 121 dell?estremit? mediale 120.
La flangia 4 dell?adattatore 1 pu? inoltre essere fissata alla cavit? glenoidea 301 inserendo viti di stabilizzazione periferiche 20 nei rispettivi fori passanti periferici 6a, 6b, 6c e la vite di stabilizzazione centrale 21 nel foro passante centrale 5.
Infine, il componente articolare glenoideo 10 di protesi inversa ? fissato alla porzione d?attacco 3 dell?adattatore 1, inserendo la porzione d?attacco 3 entro la cavit? interna d?accoppiamento 13 del componente articolare glenoideo 10.
Il componente articolare glenoideo 10 pu? essere poi ulteriormente assicurato all?ancoraggio 100 inserendo la seconda vite di sicurezza 31 in corrispondenza dell?apertura 14 del componente articolare 10, attraverso la cavit? d?accoppiamento 13 della porzione d?attacco 2 dell?adattatore 1, fino ad impegnarsi in avvitamento entro la cavit? cilindrica 43.
Dalla precedente descrizione emerge in modo evidente che l'adattatore glenoidale secondo il presente trovato raggiunge gli scopi preposti e consegue numerosi vantaggi di cui elencheremo qui di seguito i principali.
In buona sostanza, con la soluzione del presente trovato ? previsto che l?appendice di fissaggio dell?adattatore glenoidale non sia allineata con la porzione d?attacco per il componente articolare convesso di protesi inversa. In questo modo, dimensionando opportunamente il disassamento tra appendice di fissaggio e porzione d?attacco ? possibile posizionare il centro del componente articolare non allineato con il punto di fissaggio dell?adattatore all?ancoraggio glenoidale.
Questa soluzione ? particolarmente utile per convertire in maniera semplice, rapida e poco invasiva una protesi di resurfacing in una protesi inversa in particolar modo nel caso in cui l?ancoraggio glenoidale della protesi di resurfacing sia impiantato in una zona periferica della cavit? glenoidale, o per lo meno non in posizione centrale.
Impiegando l?adattatore secondo il presente trovato la protesi inversa pu? essere impianta senza dover rimuovere l?ancoraggio glenoidale della protesi di resurfacing garantendo l?allineamento del centro del componente articolare di protesi inversa con il centro della cavit? glenoidea o in altra posizione secondo le esigenze cliniche ruotando opportunamente l?adattatore 1 e di conseguenza una corretta cinematica della protesi di spalla inversa.
Per la conversione ? infatti sufficiente rimuovere l?inserto dall?ancoraggio glenoidale e accoppiare entro l?ancoraggio l?appendice di fissaggio dell?adattatore. Alla porzione d?attacco sar? poi fissato il componente articolare di protesi inversa.
L?adattatore pu? essere realizzato in pi? taglie in modo tale da permettere al chirurgo in sede di impianto di scegliere il disassamento tra appendice di fissaggio e porzione d?attacco ottimale per avere il corretto posizionamento del componente articolare.
L?adattatore pu? anche essere impiegato per impiantare una protesi inversa per mezzo di un ancoraggio glenoidale anche in situazioni in cui la zona centrale della cavit? glenoidea presenta una carenza di tessuto osseo. In tal caso l?ancoraggio glenoidale pu? essere impiantato in una zona periferica della cavit? glenoidale dove c?? maggiore osso e per mezzo dell?adattatore glenoidale secondo il presente trovato posizionare correttamente il componete articolare convesso di protesi inversa.

Claims (15)

RIVENDICAZIONI
1. Adattatore (1) glenoidale per protesi di spalla comprendente: - almeno un?appendice di fissaggio (2) avente un proprio asse (X) e predisposta per essere fissata alla cavit? glenoidea (301) della scapola (300);
- una flangia (4) solidale a detta appendice di fissaggio (2);
- una porzione d?attacco (3) solidale alla flangia (4) ed estesa in direzione opposta a detta appendice di fissaggio (2) nonch? predisposta per essere accoppiata con un componente articolare (10) di protesi inversa munito di una superficie articolare (11) convessa, detta porzione d?attacco (3) avendo un proprio asse longitudinale (Y);
caratterizzato dal fatto che l?asse della porzione di attacco (Y) ? disassato rispetto all?asse dell?appendice di fissaggio (X).
2. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 1, laddove detta appendice di fissaggio (2) ? predisposta per essere fissata ad un ancoraggio glenoidale (100) a sua volta fissabile a detta cavit? glenoidea (301) .
3. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 2, laddove detto ancoraggio glenoidale (100) ? del tipo a perno internamente cavo; detto ancoraggio glenoidale (100) avendo un?estremit? mediale (120) e un?estremit? prossimale (111) aperta comunicante con una cavit? interna (110) a sua volta definita da una superficie interna (112); detta appendice di fissaggio (2) di detto adattatore (1) comprendendo una superficie esterna (2a) accoppiabile a contatto con detta superficie interna (112) di detta cavit? interna (110).
4. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 3, laddove detta superficie esterna (2a) ? conica e detta superficie interna (112) ? anch?essa conica.
5. Adattatore (1) secondo una delle rivendicazioni 3 o 4, laddove detta estremit? mediale (120) di detto ancoraggio glenoidale (100) ? aperta da un foro (121) comunicante con detta cavit? interna (110); detta appendice di fissaggio (2) comprendendo un foro passante di appendice (2c) per l?inserimento di una prima vite di sicurezza (30) impegnabile in avvitamento entro detto foro (121) di detto ancoraggio glenoidale (100).
6. Adattatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti comprendente una flangia (4) comprendente una superficie prossimale (4a), preferibilmente convessa, predisposta per essere posta a contatto con detta cavit? glenoidea (301), e una superficie distale (4b) opposta a detta superficie prossimale (4a); detta appendice di fissaggio (2) estendendosi in direzione mediale da detta superficie prossimale (4a); detta porzione d?attacco (3) estendendosi in direzione laterale da detta superficie distale (4b).
7. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 6, laddove detta flangia (4) ha forma sostanzialmente a calotta sferica, detto asse di appendice di fissaggio (X) intersecando una zona periferica (7) di detta superficie prossimale (4a).
8. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 6 o 7, laddove detta flangia (4) ha forma sostanzialmente a calotta sferica, detto asse di porzione d?attacco (Y) intersecando una zona periferica (7) di detta superficie prossimale (4a).
9. Adattatore (1) secondo una delle rivendicazioni 6-8, laddove detta flangia (4) comprende almeno un foro passante (5, 6a, 6b, 6c) che attraversa detta flangia (4) da detta superficie prossimale (4a) a detta superficie distale (4b) per il passaggio di almeno una vite ossea (20, 21) di stabilizzazione inseribile in detta cavit? glenoidea (301).
10. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 9, laddove almeno un foro passante centrale (5) ? ricavato sostanzialmente al centro di detta superficie prossimale (4a).
11. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 9 o 10, laddove detta flangia (4) ha forma sostanzialmente a calotta sferica, almeno un foro passante periferico (6a, 6b, 6c) essendo ricavato in corrispondenza di una zona periferica (7) di detta superficie prossimale (4a).
12. Adattatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, laddove detta porzione d?attacco (3) comprende una cavit? cilindrica (43) filettata; detta componente articolare (10) di protesi inversa essendo associabile a detta porzione d?attacco (3) tramite una seconda vite di sicurezza (31) in impegno con detta cavit? cilindrica (43).
13. Adattatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, laddove detta porzione d?attacco (3) comprende una superficie esterna d?attacco (3a) accoppiabile a contatto con una superficie interna d?accoppiamento (13a) di detto componente articolare (10).
14. Adattatore (1) secondo la rivendicazione 13, laddove detta superficie esterna d?attacco (3a) ? conica e detta superficie interna d?accoppiamento (13a) ? anch?essa conica.
15. Protesi inversa dell?articolazione della spalla comprendente un adattatore glenoidale (1) e un componente articolare convesso (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti.
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