IT202100001580U1 - "apparecchiatura per la sanificazione di ambienti efficace nel trattamento dell’aria e delle superfici" - Google Patents

"apparecchiatura per la sanificazione di ambienti efficace nel trattamento dell’aria e delle superfici" Download PDF

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Description

APPARECCHIATURA PER LA SANIFICAZIONE DI AMBIENTI EFFICACE NEL
TRATTAMENTO DELL?ARIA E DELLE SUPERFICI
L?impiego e le tecniche convenzionali
[0001] La soluzione ha per oggetto una apparecchiatura, anche del tipo modulare, per la sanificazione degli ambienti, dedita al trattamento in modo alternato o anche abbinato dell?aria e delle superfici di modo tale da provvedere almeno all?abbattimento degli agenti patogeni, quali virus e batteri, implementando la sicurezza e la salute.
[0002] Efficace e versatile, poich? adatta a sanificare in modo autonomo ambienti interni adibiti ad uso residenziale, commerciale, uffici o medicosanitario, come nel caso di ambulatori ed ospedaIi, ma anche per l?utilizzo nel campo dell?automotive, ad esempio per veicoli quali gli autobus, i camper, le roulotte, ed altri, finanche nel campo della nautica o del trasporto aereo di passeggeri e cose.
[0003] Note sono le tecnologie per la sanificazione. Per esempio i trattamenti con agenti chimici, come le soluzioni acide o basiche, la formaldeide e la glutaraldeide. In questo caso, pur essendo rapidi ed efficaci nel caso di superfici piane e continue, come avviene generalmente nel caso di pavimenti industriali di grandi dimensioni ove tale operazione ? meccanizzata e di semplice esecuzione, non lo sono per superfici discontinue, curve oppure con elementi interposti di materiali e forme particolari. In ogni caso, spesso, il trattamento ? costoso e poco efficace. In alcuni casi, si opta per la nebulizzazione di agenti chimici, ma va contestato che non pare adatto per trattamenti frequenti, comportando inoltre problemi di sicurezza per la salute, oltre a difficolt? applicative, tempi lunghi d'esecuzione, costi elevati, oltrech? scarsa efficacia su taluni materiali e sulle superfici non esposte direttamente.
[0004] In molte ipotesi, per diminuire il rischio della diffusione di agenti patogeni negli ambienti interni degli edifici residenziali o negli ospedali, negli uffici, negli hotel, nei locali pubblici ed anche nei mezzi di trasporto, quali autobus o treni o aerei, sono spesso utilizzati i purificatori e i sanificatori d'aria, applicando tecnologie quali la fotocatalisi, la ionizzazione, la ozonizzazione od il filtraggio, alcune volte integrate negli impianti di climatizzazione in altre ancora integrati in elementi d'arredo, quali ventilatori o lampade, oppure come dispositivi indipendenti e/o portatili.
[0005] In un caso, per abbattere i composti organici volatili, ? vero che la filtrazione ? particolarmente adatta; i sistemi di trattenimento meccanico realizzati interponendo filtri di diverse conformazioni e materiali, od anche i sistemi al carbone attivo atti ad assorbire sostanze, sono spesso efficaci per ridurre le concentrazioni di inquinanti nell?aria, ma non con tutti gli agenti patogeni, poich? ? ben noto che un filtro pu? trattenere ma non uccidere i germi e i batteri. Il principio della fotocatalisi, ? una diversa, moderna ed efficace tecnica che risolve i problemi poc?anzi espositi per effetto d?una doppia reazione di ossido-riduzione indotta dalla luce ultravioletta. Recentemente, si sono diffuse anche soluzioni vantaggiose di ionizzazione dell?aria mediante plasma freddo o temperato; in buona sostanza, il detto plasma carica elettricamente le particelle d?aria a temperatura ambiente trasformandole in un gas ionizzato, il quale pu? disaggregare sia i composti organici volatili che le membrane proteiche di alcuni batteri e virus. Si ? poi rilevato che una tale soluzione tecnica pu? aumentare il calibro delle polveri sottili, agglomerandole e rendendole meno pericolose per gli alveoli polmonari. Sia la detta fotocatalisi che la detta ionizzazione, quindi, sono sistemi per sanificare l'aria in modo naturale senza l'apporto di sostanze disinfettanti o igienizzanti o di materiali di consumo. Con l'ozonizzazione, invece, s'immette nell'aria ozono, il quale ? un radicale costituito da un atomo libero di ossigeno che tende ad aggregarsi alle molecole, e disgregarle.
[0006] Ciascuna delle suddette tecnologie si ? rilevata essere efficace solo nei confronti di alcuni agenti patogeni e solo in particolari condizioni applicative, sono poco versatili e non garantiscono la sicurezza nella sanificazione d'un ambiente. Ad esempio, ? noto che le suddette tecnologie per sanificare l'aria offrono un'efficacia applicativa solo parzialmente controllabile quando sono integrate negli impianti di condizionamento o di ventilazione meccanica controllata degli edifici; detta efficacia, invece, non ? in alcun modo controllabile nel caso dei dispositivi indipendenti e/o portatili per purificare o sanificare l'aria, non essendo meccanizzata la gestione dei flussi, la velocit? d'applicazione ed il volume trattato. Si pensi, a mero titolo d'esempio, al noto problema delle porte e delle finestre negli ambienti condizionati, le quali possono essere aperte oppure chiuse. Oppure si pensi al rilascio si sostanze purificanti nell?ambiente, le quali possono essere pericolose per la salute umana. Vi sono, infatti, talune sostanze invisibili ed inodori, gassose o in soluzione, che sono talvolta prodotte e/o introdotte dai detti dispositivi di sanificazione. Lo stesso ozono, che ? generalmente adatto per tali usi, in quantit? superiori a determinate soglie di sicurezza pu? risultare dannoso.
[0007] In particolare, si ? notato che per impedire la diffusione di virus e batteri non ? sufficiente sanificare l'aria d'un ambiente interno ma ? assolutamente necessario sanificare anche tutte le superfici. Questa necessit? ? ancor pi? evidente nel caso di ambienti di piccole dimensioni frequentate da persone, come accade in ambito residenziale e negli edifici in cui si svolgono attivit? lavorative. In buona sostanza, si ? sperimentalmente rilevato che la luce ultravioletta emessa nelle frequenze comprese tra 250 nm e 280 nm ? estremamente efficace nell'inattivare batteri, protozoi ed anche virus di vario genere, tra cui i Coronavirus, quando essi sono depositati nelle superfici. Ai fini del trovato, quindi, ? maggiormente efficace l'irraggiamento diretto delle superfici con una radiazione nella lunghezza d?onda UV-C, altrimenti denominata germicida, rispetto alle soluzioni convenzionali sopra descritte.
[0008] In linea di principio, l?azione germicida della luce ultravioletta ? ritenuta nota e gi? applicata in taluni dispositivi di sanificazione; tuttavia, ? anche noto il danno che pu? subire il derma umano e soprattutto la retina e la cornea oculare quando sono esposte ad abbondante irraggiamento UV-C. Ad ogni modo, ci? che si pu? convenire, ? che risulta noto l'impiego di lampade UV, per esempio, in ambito medico e nei laboratori, al fine di sterilizzare gli strumenti di lavoro. Diffuse sono varie soluzioni di cappe germicide in modo tale da contenere strumenti d'uso medico, utensili di lavoro o qualsivoglia oggetto da sanificare ovvero rendere sterile e sicuro per la salute umana.
[0009] Noti, sono dispositivi ad irraggiamento libero UV con automatismi a comando remoto, secondo particolari protocolli d'utilizzo, di modo tale da escludere la contemporanea presenza di persone nella zona irraggiata. Ad esempio, sono note le lampade germicide per sanificare interi ambienti o parti di essi; in particolare, si ricordano le soluzioni di tipo fisso ove le dette lampade UV sono montate a parete o soffitto. Sono anche note soluzioni di tipo trasportabile, atte ad eseguire su richiesta un trattamento di sanificazione di ambienti, ove una pluralit? di lampade del tipo tubolare sono montate verticalmente su una base mobile, che funge da carrello, di modo tale da essere collocate in una stanza a guisa d'un bulbo centralizzato che emette verso l'esterno radiazioni nello spettro ultravioletto. Per la sanificazione delle case d'abitazione o di ambienti di lavoro, invece, sono diffusi i dispositivi mobili del tipo a lampada portatile od integrati in un aspirapolvere, i quali sono destinati ad impieghi specifici e circostanziati, con efficacia generalmente limitata e difficilmente misurabile.
[0010] in definitiva, non sono noti o suggeriti dispositivi di sanificazione ad irraggiamento diretto per ambienti, basati sulla detta radiazione UV-C germicida, che siano particolarmente efficaci e versatili, tali da sanificare sia l?aria che le superfici, secondo gli scopi previsti dal presente trovato. L'innovazione proposta intende fornire una vantaggiosa soluzione anche di tipo modulare, che ? adatta per sanificare ambienti diversi con condizioni d'utilizzo diversificate, in funzione del diverso livello o servizio di sanificazione da effettuare.
Lo stato dell'arte
[0011] Allo scopo di delimitare lo stato dell'arte relativo alla soluzione proposta ? stata effettuata una verifica convenzionale, interrogando archivi pubblici. Dall?esame della documentazione rintracciata, per esempio, sono note talune soluzioni che prevedono l'utilizzo di lampade germicide per sanificare interi ambienti o parti di essi; in particolare, riguardano soluzioni di tipo fisso, ove le dette lampade UV sono montate a parete o soffitto. Parimenti note, sono soluzioni di tipo trasportabile, atte ad eseguire su richiesta un trattamento di sanificazione di ambienti, di cui ad esempio in US6911177 o EP3033115, ove una pluralit? di lampade del tipo tubolare sono montate verticalmente su una base mobile, che funge da carrello, di modo tale da essere collocate in una stanza a guisa d'un bulbo centralizzato che emette verso l'esterno radiazioni nello spettro ultravioletto.
[0012] E? dunque ragionevole ritenere noto:
- l?utilizzo delle lampade UV con azione germicida;
- l?utilizzo delle lampade UV nelle apparecchiature di trattamento dell'aria, ad esempio sanificatori del tipo a marca Dyson, Beghelli ed altri;
- l?utilizzo delle lampade UV montate a parete o a soffitto per la sanificazione sistematica di ambienti;
- l?utilizzo di molteplici lampade UV del tipo tubolare, montate verticalmente a guida di fascio su di una base mobile che ? di volta in volta posizionata in una stanza al fine di emettere attorno a s? radiazioni germicide non orientate, a guisa d'un bulbo luminoso; - l?utilizzo delle apparecchiature con lampade UV per il tramite di web application.
Alcuni inconvenienti
[0013] In linea generale, oltre al citato rischio per il derma, la retina e la cornea oculare d'una persona esposta ad abbondante irraggiamento UV-C, nelle soluzioni note si ? riscontrato un problema nella limitata potenza delle lampade convenzionalmente utilizzate ed anche un problema nella durata minima dell'irraggiamento diretto d'una superficie contaminata per ottenerne un?efficace sanificazione. In tal caso, infatti, ? condizionata l'efficacia del trattamento nell'utilizzo dei dispositivi portatili movimentati a mano, in modo soggettivo, rendendoli sostanzialmente insicuri. E? il caso ad esempio, della necessit? d'irraggiare con luce ultravioletta ogni porzione d'una superficie contaminata per un tempo minimo d'esposizione, definito in base all'intensit? luminosa ed alla distanza d'applicazione. La detta durata minima dell'irraggiamento diretto d'una porzione di superficie, infatti, ? direttamente proporzionale all'intensit? luminosa, al quadrato della distanza ed alla velocit? d'applicazione della radiazione UV-C, che nei dispositivi manuali di tipo noto e convenzionale varia da qualche decina di secondi fino ad alcuni minuti.
[0014] Un problema, in particolare, ? costituito dalla necessit? di ricercare un sistema conveniente, efficace e ripetibile con certezza per sanificare, soprattutto in modo combinato, aria e superfici d?uno stesso ambiente, con abbattimento certo degli elementi patogeni in un dato ambiente, tenuto a mente che sanificare significa condurre un?azione caratterizzata da metodo e processo che consenta di abbattere almeno il 99% (log2), meglio il 99,9% (log3), di una popolazione di microorganismi target.
Ancora un problema ? costituito dal fatto che, secondo gli insegnamenti, non ? possibile alcuna ripetibilit? dell?esecuzione del task o missione di sanificazione, svincolata da interventi manuali o dettati all?esperienza dell?addetto.
Ragionevolmente, poi, non paiono essere noti sistemi efficaci di tracciabilit? ed evidenze con rilascio di reportistica.
Infine va detto che buona parte delle soluzioni note risultano ingombranti e poco versatili, essendo destinate ad un uso specifico secondo particolari modalit? operative.
[0015] Come conseguenza, ? ragionevole la necessit? per le imprese del settore d?individuare soluzioni innovative ed in grado di superare almeno i problemi poc?anzi rilevati.
Il riassunto della soluzione proposta
[0016] Questo ed altri scopi sono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti efficace nel trattamento dell?aria e delle superfici, costituita da una struttura portante e corpo di contenimento con un dispositivo motorizzato di apertura per l?esposizione diretta della radiazione UVC, detta struttura che comprende
- mezzi di di irraggiamento UVC;
- mezzi di ventilazione forzata;
- mezzi sensori di presenza;
detti mezzi che cooperano con una unit? elettronica di bordo che provvede al controllo almeno della sorgente di irraggiamento, della ventilazione forzata, dell?apertura controllata del corpo di contenimento, e, di comunicazione di modo tale da consentire il comando e il controllo remoto del dispositivo, dove il detto comando e il controllo sono portabili.
Scopi e vantaggi rilevanti
[0017] In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato e non trascurabile progresso tecnico, sono conseguiti diversi e ragguardevoli scopi.
[0018] Un primo e pi? ampio scopo ? stato quello di rendere disponibile un dispositivo di sanificazione per ambienti, completo, potente ed efficace, particolarmente adatto per superfici come per la componente aeriforme di ambienti, in cui vi ? possibile dispersione o contaminazione da virus e batteri. Pi? nel dettaglio, s'intende realizzare una apparecchiatura in grado di fornire un ampio irraggiamento UV nella frequenza germicida specifica per questi agenti patogeni, combinato ad un'elevata densit? d'irraggiamento ed anche, atto a consentire, per il tramite d?una veicolazione forzata, il trattamento dell?aria da sanificare.
Come conseguenza, esso integra un sistema conveniente, efficace e ripetibile con certezza per sanificare con abbattimento certo degli elementi patogeni in un dato ambiente (missione o task di sanificazione) caratterizzata da metodo e processo che consenta di abbattere almeno il 99% (log2), meglio il 99,9% (log3), di una popolazione di microorganismi target.
Ancora un vantaggio conseguibile, va rinvenuto nella certezza di ripetibilit? dell?esecuzione del task o missione di sanificazione, svincolata da interventi manuali o dettati all?esperienza dell?addetto, trattandosi d?una caratteristica particolarmente attesa dal pubblico di riferimento.
Ulteriormente, attraverso l?apparecchiatura descritta, ? pure possibile disporre d?uno storico e d?una tracciabilit? delle missioni di sanificazione con eventuale evidenza e reportistica, aspetti estremamente utili.
[0019] Sotto il profilo funzionale, l?apparecchiatura ad oggetto del trovato, consente la sanificazione combinata di aria e superfici di uno stesso ambiente con uno stesso dispositivo, dunque la rende conveniente e pratica, nonch?, anche contenendo gli ingombri, ne semplifica l?operativit?. Al tempo stesso, non rilascia residui (ad es. chimici o ozono) durante la missione di sanificazione, aspetto quest?ultimo, che, a seconda del contesto in cui si opera, con le apparecchiature note attualmente ne si esclude l?impiego.
[0020] Per ci? che concerne la destinazione dell?apparecchiatura, consentendo una maggiore efficacia, essa si presta ad esempio nel campo dell?automotive, per veicoli quali gli autobus, i camper, le roulotte, ed altri. Altrettanto indicato il suo impiego nel campo della nautica o del trasporto aereo di passeggeri, infatti, avendo questa facilit? ed estensione di impiego, unita alla portabilit? del sistema di comando e controllo remoto (= App da cloud per mobile phone), l?uso e applicazione per il settore ?mobile? e dei veicoli, nautica, aeronautica appare decisamente conveniente.
Programmabilit? e flessibilit? nella esecuzione dei task di sanificazione, on demand e/o senza preavviso, anche non in presenza e/o in notturna sono elementi desiderabili.
[0021] Si rendono, quindi, pi? rapide e sicure le operazioni di sanificazione rispetto alle soluzioni note oltrech? estremamente versatile, del tipo componibile e multifunzione, potendo essere integrato pure da molteplici unit? modulari tra loro combinabili che sono di volta in volta assemblate ed unite ad un mezzo di supporto stand alone. Inoltre, la soluzione proposta ? espandibile a guisa di sistema, come una piattaforma di prodotto con relativi accessori, aggiungendo similmente nuove unit? modulari corrispondenti a nuove funzioni.
[0022] Scopi ancora, sono quelli di realizzare un dispositivo di sanificazione per ambienti estremamente sicuro, che essendo modulare, pu? essere unito ad altre apparecchiature, irraggianti UV-C suddividendo il trattamento degli ambienti in molteplici settori, anche singolarmente attivabili, di modo tale da consentirne l'utilizzo oltre che dell?aria, anche su superfici non complanari, a scalini o con qualsivoglia irregolarit?, avendo cura di evitare che la radiazione UV-C colpisca accidentalmente l'operatore o le persone circostanti.
[0023] Dal punto di vista della maggiore intimit? idea-forma, ? opportuno puntualizzare che la apparecchiatura, con una forma del tipo a barra, si presta pure per essere fissata stabilmente a parete o a soffitto oltre che come detto, su stativo o supporto spostabile, a guisa di carrello, sia in configurazione singola che multipla.
[0024] Al tempo stesso si ? potuto ottenere un sensibile risparmio economico per l'utilizzatore. Infatti, si propone un dispositivo di sanificazione realizzabile industrialmente ad un costo contenuto; in particolare, esso non ? solo in grado di assumere molteplici configurazioni d'uso per svolgere funzioni diversificate o combinate tra loro, relativamente al trattamento delle superfici e/o dell?aria, ma ? pure di tipo modulare, tutte funzioni che, generalmente sono eseguibili con apparecchiature professionali di grandi dimensioni e molto costose.
[0025] Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione d?una soluzione preferenziale di realizzazione con l?aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
La descrizione dei disegni
FIG. 1 ? una vista schematica, in sezione trasversale, dell?apparecchiatura ad oggetto del trovato, rappresentata fissa a parete in una condizione operativa di sanificazione delle sole superfici;
FIG. 2 ? una vista schematica, sempre in sezione trasversale, dell?apparecchiatura di cui in Figura 1, rappresentata in una condizione operativa di sanificazione solo aria;
FIG.3 ? una vista frontale dell?apparecchiatura di cui in Figura 1 e 2;
FIG. 4 ? una vista, lato posteriore, dell?apparecchiatura di cui alle figure precedenti;
FIG. 5 ? una vista laterale dell?apparecchiatura rappresentata nelle figure precedenti;
Fig. 6 Si tratta d?una vista d?assieme, d?una installazione multipla di apparecchiature come da figure precedenti, montate su un supporto mobile;
Fig. 7 ? la rappresentazione schematica, d?un sistema di gestione e controllo remoto, per il tramite di connessioni via web.
Pratica esecuzione del trovato
[0026] L?apparecchiatura per la sanificazione (10), di ambienti, ? composta da un corpo di contenimento sostanzialmente tubolare (100) al quale ? unito longitudinalmente, un corpo portante, scatolato (200), vedi Figura 5. Coassialmente al corpo tubolare (100) ? disposta almeno una lampada germicida (300), anch?essa di forma tubolare, di modo tale da restare discostata dalla parete interna (101) del corpo tubolare (100). Lo spazio che residua tra la detta lampada germicida (300) e la parete interna (101) definisce il canale longitudinale (s) rispetto alla lampada (300) lungo il quale, in un caso, viene ad essere veicolato il flusso d?aria che deve essere sanificato.
[0027] Pi? in particolare, in Figura 3, ad una prima estremit? (102) del corpo tubolare (100) ? unita una testa (110) che comprende una girante di aspirazione dall?interno del corpo tubolare (100) di modo tale che, il flusso d?aria aspirato dall?esterno attraverso la seconda estremit? (103) del corpo tubolare (100), chiusa da una griglia (104), venga ad essere convogliato lungo il canale longitudinale (s), Figura 2, lambendo laminarmente la lampada germicida (300), ed essere espulso nuovamente all?esterno attraverso la detta testa con girante (110) di aspirazione. Come si ? osservato, la girante (110) di aspirazione aria ambiente ? collocata preferibilmente sul lato opposto rispetto alla bocca di aspirazione (103, 104) in modo tale da originare un flusso aspirato che lambisce in modo laminare la lampada (300) affinch?, una volta sanificata essere spinta in uscita attraverso l?estremit? (102) dove la girante (110) ? collocata. Si preferisce cio? avere la lampada (300) sul flusso in aspirazione e non sul flusso in mandata, proprio perch? in aspirazione il flusso ? pi? laminare, mentre in mandata a valle della girante (110) diventa turbolento.
[0028] Ancora nel dettaglio, all?interno del corpo scatolato (200) ? previsto un vano, dedicato all?alloggiamento dell?unit? elettronica di bordo, e in corrispondenza del dorso, ? ricavato almeno un foro (210) per il cablaggio e fori (220) per l?eventuale fissaggio a parete. Naturalmente, tanto il corpo tubolare (100) quanto il corpo scatolato (200), oltre che essere ipotizzabili in due componenti tra loro uniti, possono alternativamente essere ricavati in un corpo unico, cos? da rendere pi? industrializzabile e contenere i costi della detta apparecchiatura (10).
[0029] Come da Figure 1 e 2, l?apparecchiatura (10), comprende, all?interno del corpo tubolare (100), uno schermo mobile (120), il quale ? azionato da un motore posto localmente e solidale al corpo fisso, tale da consentire tramite rotazione o scorrimento per traslazione o rototraslazione l?apertura del vano alloggiante la sorgente di irraggiamento, ovvero della lampada germicida (300), cos? da consentire l?irraggiamento diretto di detta sorgente attraverso almeno una apertura a guisa di feritoia (105) ricavata lungo il corpo fisso del tubolare (100) e, nel caso di specie, preferibilmente di ampiezza angolare di 120 gradi. Il motore ? azionato da remoto tramite apposito comando comunicato al sistema elettronico di controllo della detta apparecchiatura (10). All?interno del corpo tubolare (100) potranno essere praticate una o preferibilmente due o anche pi? aperture, tali da consentire l?assemblaggio in corrispondenza dei sensori di rilevazione presenza e/o movimento (130). Preferibilmente l?apparecchiatura avr? due sensori collocati radialmente a circa 120 gradi uno rispetto all?altro e simmetricamente rispetto alla mezzeria dell?apertura (105), collocati in modo da rilevare eventuali movimenti e/o presenze proprio nell?arco di azione della lampada (300). Tali sensori saranno preferibilmente montati sul lato prossimi all?estremit? (102) dove ? collocata anche la girante, per facilit? di cablaggio del tutto. Ancora a titolo d?esempio, la realizzazione costruttiva del dettaglio con il quale si realizza la rotazione di detto schermo mobile (120) oppure il suo scorrimento laterale o in posizione superiore o inferiore rispetto a detta apertura (105), oppure rototraslazione nel caso di una serie di alette a guisa di setti battenti, come una persiana, con ciascuno dotato di perno e asse di rotazione verticale o orizzontale, ? di arte nota che il tecnico di mestiere sapr? realizzare, equivalendo alla soluzione descritta, in funzione dei materiali e geometrie a disposizione.
[0030] L?apparecchiatura (10) cos? descritta, anche in riferimento alle Figure 1 e 6, si presenta come un unico dispositivo di irraggiamento a radiazione UVC , destinato alla sanificazione sia dell?aria che delle superfici di un ambiente, ed ? destinabile ad un utilizzo fisso a parete (P) o soffitto, vedi Figure 1 e 2 od anche su stativo o supporto spostabile (20), vedi Figura 6, in quest?ultimo caso tanto in configurazione singola o multipla, accostando verticalmente, ciascuna apparecchiatura (10) al montante di aggancio del supporto spostabile (20) cos? da disporsi radialmente, di modo tale da interessare, a 360 gradi, l?ambiente circostante.
[0031] Dal punto di vista applicativo, l?installazione a parete (P) ? agevole in quanto, come visto, nel corpo fisso (200) sono ricavate le dette aperture per il fissaggio e per il passaggio del cavo di alimentazione (210, 220). Nel caso in cui si proceda con installazione multipla ad asse verticale, Figura 6, si riesce a coprire col raggio d?azione dei tre dispositivi combinati i 360 gradi circostanti.
[0032] Per quanto riguarda l?irraggiamento a raggi UVC si pu? utilizzare una lampada (300) a scarica in vapori a bassa pressione di mercurio facilmente reperibile in commercio, dotata del suo opportuno ballast di controllo d?alimentazione. Queste lampade hanno una lunghezza d?onda cosiddetta germicida pari a 253,7 nm e non rilasciano ozono nell?ambiente. Il sistema di ventilazione forzata, che ? integrato nella testa (110) dell?apparecchiatura (10) ? formato da una ventola a velocit? fissa o preferibilmente variabile, tipicamente reperibile nel mercato con portate quindi variabili in funzione della velocit? di rotazione della ventola. La scelta della velocit? di rotazione della ventola ? effettuata in funzione della lunghezza attiva della lampada (300), del diametro lampada, della sua potenza specifica, della sezione della condotta (s) in cui viene veicolata a transitare l?aria durante la sanificazione e della dose irraggiata risultante quindi per unit? sull?aria transitata.
[0033] In linea di principio, una possibile e specifica configurazione della apparecchiatura (10) cos? descritta, ? stata testata come efficace con i seguenti valori:
- Lunghezza attiva lampada (300): 760mm
- Potenza specifica lampada (300): 125 ?W/cmq a 1 m di distanza - Diametro bulbo lampada (300): 15mm
- Diametro interno tubo (100) condotta aria (s): 85mm
- Portata di aria generata dalla ventola (110): 55 mq/h
- Velocit? aria nella condotta (s): 2,8 m/s
Questa configurazione specifica, una tra le tante possibili e disponibili con componentistica standard di mercato, consente una dose germicida irraggiata sull?aria catturata dall?ambiente di 21,3 mJ/cmq, ampiamente efficace per l?abbattimento oltre il log3 di molti virus, in particolare della famiglia Coronavirus anche in sospensione acquosa. Ulteriormente, essa, consente un buon bilanciamento tra attivit? di sanificazione dell?aria di un dato ambiente e la sanificazione delle superfici libere ed esposte all?irraggiamento diretto dello stesso ambiente, l?apparecchiatura (10) ? chiamata ad operare in detta modalit? di funzionamento. Infatti, installando l?apparecchiatura (10) in alto su una parete (P), il tempo necessario per sanificare con abbattimento log3 le superfici direttamente irraggiate ad una distanza entro i 5 metri circa ? approssimativamente il medesimo necessario per sanificare l?aria contenuta nel volume contenuto nel raggio d?azione del dispositivo, ipotizzando l?altezza del soffitto dell?ambiente entro i 2,5 metri.
Va pure precisato, che per volume contenuto nel raggio d?azione di ogni apparecchiatura (10) si intende in questo caso pari a Volume di sanificazione = altezza ambiente x distanza x larghezza d?azione, ne consegue che in funzione della distanza dal dispositivo aumenta la superficie in pianta dell?area interessata dall?azione del dispositivo stesso.
[0034] A titolo esemplificativo, si evince che un apparecchiatura (10), come da Figura 1, in un ambiente di dimensione in pianta di 4m x 6m, altezza ambiente 2,5 m (quindi volume ambiente pari a 60 mcubi), se installata a parete (P) ad altezza 2,2m da terra, consegue che tutta l?aria dell?ambiente viene sanificata in un?ora circa e in pari tempo o contemporaneamente tutta la superficie equivalente a terra riceve una dose UVC > 20 mJ/cm2, tale quindi da considerarsi sicura ai fini dell?abbattimento almeno log3 di molti agenti patogeni, come ad esempio il COVID-19.
[0035] Un ultimo accenno al sistema di comando e controllo dell?apparecchiatura (10), sia singola che combinata. In un caso, pu? avvenire tramite un cablaggio ad apposito quadro elettrico, all?interno del quale porre opportune protezioni e/o scheda elettronica che gestiscano l?avvio dell?apparecchiatura (10) secondo programmi che tengano conto di particolari eventi o segnali ricevuti, ad esempio, da sensori disposti nell?ambiente da sanificare o dall?apertura/chiusure porte, come in ipotesi di trattamenti di cabine di navi o di stanze di hotel, al fine di pianificare secondo opportuni e desiderati piani di sanificazione, anche in funzione delle presenze o utilizzo degli ambienti.
[0036] Ancora una modalit? di controllo, ? conseguibile mediante una Web Application, vedi Figura 7, per il tramite della quale poter programmare e avviare i cicli di sanificazione eventualmente anche da dispositivi mobili e personali quali il proprio telefono cellulare (30), opportunamente configurato ed associato al/i dispositivo/i. Allo stesso utente possono essere associate pi? apparecchiature (10) installate nello stesso ambiente o diverso. Le diverse apparecchiature (10) possono avere una schedulazione di attivit? separata e indipendente.
Esempio di applicazione: per ogni singola apparecchiatura (10) pu? essere impostato un ciclo di attivit? definendo, ad esempio, una data e ora di inizio e fine di sanificazione, associarlo ad un operatore e ad un ambiente. Una volta avviato un ciclo, questo pu? essere sempre interrotto, sia da remoto (tramite App) sia in loco direttamente dai sensori di rilevazione presenza. In quest?ultimo caso il ciclo riprende dopo un tempo predefinito, se nessuna presenza ? rilevata. Tutti i dati relativi alle missioni di sanificazione effettuate (per utente, per dispositivo, per ambiente, ecc.) possono essere salvati ad esempio in un cloud dedicato (40). Una Reportistica di Periodo (50) pu? cos? essere prodotta. L?applicazione, che interagisce in modo bidirezionale con un archivio di dati (60) pu? inoltre inviare messaggi di allarme per malfunzionamenti o per la sostituzione programmata della lampada UVC (300) al raggiungimento di un predeterminato numero di ore di funzionamento.
[0037] L?apparecchiatura (10) pu? essere alimentato anche in corrente continua, da un generatore o meglio da un sistema di accumulo elettrico, a diverse tensioni, predisponendo opportunamente con modulo di step-up l?elettronica di controllo a bordo e consentendo perci? l?utilizzo del dispositivo nel campo dell?automotive, ad esempio per veicoli quali gli autobus, i camper, le roulotte, ed altri. Oppure nel campo della nautica o del trasporto aereo di passeggeri.
Legenda
(10), apparecchiatura per la sanificazione
(20), supporto mobile/spostabile
(30), telefono cellulare
(40), cloud
(50), report di utilizzo
(60), archivio dati
(100), corpo tubolare
(101), parete interna
(102), prima estremit?
(103), seconda estremit?
(104), griglia
(105), feritoia
(110), testa con girante
(120), schermo mobile
(130), sensore di rilevazione presenza
(200), corpo scatolato
(210) foro per il cablaggio
(220) fori di fissaggio a parete
(300), lampada germicida
(s), canale longitudinale
(P), parete

Claims (11)

RIVENDICAZIONI
1. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, con emissione di raggi ultravioletti, che comprende un corpo di contenimento dei mezzi di emissione di raggi ultravioletti, mezzi di alimentazione elettrica, mezzi di controllo elettronico, caratterizzata dal fatto che detto corpo di contenimento (100) alloggia, almeno una lampada germicida (300), di modo tale che lo spazio che residua tra la detta lampada germicida (300) e la parete interna (101) del detto corpo di contenimento (100) definisce il canale longitudinale (s) rispetto alla lampada (300) lungo il quale, in un caso, viene ad essere veicolato il flusso d?aria che deve essere sanificato; detto flusso di aria essendo aspirato per il tramite d?una girante in una testa (110) che ? unita ad una prima estremit? (102) del detto corpo di contenimento (100) provvisto d?una seconda estremit? (103) attraverso la quale viene convogliata la detta aria ambiente, ed ancora in cui, lungo detto corpo di contenimento (100), ? ricavata almeno una apertura (105) richiusa da uno schermo (120), che nel caso dell?irraggiamento di superfici, ? mobile.
2. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l?apertura a guisa di feritoia (105) ricavata lungo il corpo fisso del tubolare (100) ? di ampiezza angolare di 120 gradi.
3. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo la rivendicazione 1 e 2, caratterizzata dal fatto che l?irraggiamento a raggi UVC impiega una lampada (300) a scarica in vapori a bassa pressione di mercurio con lunghezza d?onda pari a 253,7 nm.
4. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il sistema di ventilazione forzata, che ? integrato nella testa (110) dell?apparecchiatura (10) per veicolare il flusso di aria da sanificare lambendo in modo laminare la superficie della lampada (300) ? formato da una girante o ventola a velocit? fissa o variabile, dove in tale ultimo caso la scelta della velocit? di rotazione della ventola ? effettuata in funzione della lunghezza attiva della lampada (300), del diametro lampada, della sua potenza specifica, della sezione della condotta (s) in cui viene veicolata a transitare l?aria durante la sanificazione e della dose irraggiata risultante quindi per unit? sull?aria transitata.
5. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ? composta da un corpo di contenimento tubolare (100) al quale ? unito longitudinalmente, un corpo portante, scatolato (200), dove coassialmente al corpo tubolare (100) ? disposta almeno una lampada germicida (300), anch?essa di forma tubolare, di modo tale da restare discostata dalla parete interna (101) del corpo tubolare (100), e dove ad una prima estremit? (102) del corpo tubolare (100) ? unita una testa (110) che comprende una girante di aspirazione dall?interno del corpo tubolare (100) di modo tale che, il flusso d?aria aspirato dall?esterno attraverso la seconda estremit? (103) del corpo tubolare (100), chiusa da una griglia (104), venga ad essere convogliato lungo il canale longitudinale (s), ed essere espulso nuovamente all?esterno attraverso la detta testa con girante (110) di aspirazione, e dove all?interno del corpo scatolato (200) ? previsto un vano, dedicato all?alloggiamento dell?unit? elettronica di bordo, e in corrispondenza del dorso, ? ricavato almeno un foro (210) per il cablaggio e fori (220) per l?eventuale fissaggio a parete.
6. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, ciascuna apparecchiatura (10) ? unita al montante di aggancio del supporto spostabile (20) cos? da disporsi radialmente, di modo tale da interessare, a 360 gradi, l?ambiente circostante.
7. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, prevede i seguenti valori:
- Lunghezza attiva lampada (300): 760mm
- Potenza specifica lampada (300): 125 ?W/cmq a 1 m di distanza - Diametro bulbo lampada (300): 15mm
- Diametro interno tubo (100) condotta aria (s): 85mm
- Portata di aria generata dalla ventola (110): 55 mq/h
- Velocit? aria nella condotta (s): 2,8 m/s
8. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo le rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che ? provvista di mezzi sensori (130) di rilevazione persone e animali domestici.
9. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ? dotata d?un quadro elettrico, all?interno del quale porre protezioni e/o scheda elettronica che gestiscano l?avvio dell?apparecchiatura (10) secondo programmi che tengano conto di particolari eventi o segnali ricevuti, ad esempio, da sensori disposti nell?ambiente da sanificare o dall?apertura/chiusure porte, come in ipotesi di trattamenti di cabine di navi o di stanze di hotel, al fine di pianificare secondo opportuni e desiderati piani di sanificazione, anche in funzione delle presenze o utilizzo degli ambienti.
10. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzata dal fatto che ? controllata mediante una Web Application, che consente di programmare e avviare i cicli di sanificazione eventualmente anche da dispositivi mobili e personali quali il proprio telefono cellulare (30), opportunamente configurato ed associato al/i dispositivo/i; ed in cui allo stesso utente possono essere associate pi? apparecchiature (10) installati nello stesso ambiente o diverso, e dove dette apparecchiature (10) possono avere una schedulazione di attivit? separata e indipendente.
11. Una apparecchiatura per la sanificazione di ambienti, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8 e 10, caratterizzata dal fatto che per ogni singola apparecchiatura (10) pu? essere impostato un ciclo di attivit? definendo, almeno, una data e ora di inizio e fine di sanificazione, associarlo ad un operatore e ad un ambiente; una volta avviato un ciclo, questo pu? essere sempre interrotto, sia da remoto sia in loco direttamente dai sensori di rilevazione presenza (130), nel caso in cui il ciclo riprende dopo un tempo predefinito, se nessuna presenza ? rilevata; i dati relativi alle missioni di sanificazione effettuate, messaggi di allarme per malfunzionamenti o per la sostituzione programmata della lampada UVC (300) al raggiungimento di un predeterminato numero di ore di funzionamento, possono essere salvati in un cloud dedicato (40) interagendo con un archivio di dati (60) e con la produzione di una reportistica di periodo (50).
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