IT202000025171A1 - Macchina operatrice dotata di sistema di sanificazione - Google Patents

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IT202000025171A1
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IT
Italy
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unit
machine
biocidal
machine according
radiation
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IT102020000025171A
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English (en)
Inventor
Ivan Eusepi
Giuliano Gamberini
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Gd Spa
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65BMACHINES, APPARATUS OR DEVICES FOR, OR METHODS OF, PACKAGING ARTICLES OR MATERIALS; UNPACKING
    • B65B55/00Preserving, protecting or purifying packages or package contents in association with packaging
    • B65B55/02Sterilising, e.g. of complete packages
    • B65B55/04Sterilising wrappers or receptacles prior to, or during, packaging
    • B65B55/08Sterilising wrappers or receptacles prior to, or during, packaging by irradiation
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61LMETHODS OR APPARATUS FOR STERILISING MATERIALS OR OBJECTS IN GENERAL; DISINFECTION, STERILISATION OR DEODORISATION OF AIR; CHEMICAL ASPECTS OF BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES; MATERIALS FOR BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES
    • A61L2/00Methods or apparatus for disinfecting or sterilising materials or objects other than foodstuffs or contact lenses; Accessories therefor
    • A61L2/02Methods or apparatus for disinfecting or sterilising materials or objects other than foodstuffs or contact lenses; Accessories therefor using physical phenomena
    • A61L2/08Radiation
    • A61L2/10Ultraviolet radiation
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
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Description

DESCRIZIONE
dell?invenzione industriale dal titolo:
"Macchina operatrice dotata di sistema di sanificazione?
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell'invenzione
La presente invenzione riguarda una macchina operatrice, in particolare per la lavorazione o il trattamento di un prodotto o di un materiale per la realizzazione di articoli da fumo o di confezioni contenenti articoli da fumo.
La presente invenzione riguarda pi? in particolare una macchina del tipo comprendente:
- una sezione di lavoro, in cui almeno un?unit? operatrice esegue un?operazione di lavorazione e/o trattamento e/o convogliamento e/o supporto di su un prodotto o materiale, in cui detta sezione di lavoro comprende una copertura definente uno spazio di lavoro interno in cui l?unit? operatrice opera e che ? accessibile tramite un pannello mobile.
In tale ambito non ? stata finora proposta alcuna soluzione per garantire una protezione per gli addetti che operano sulla macchina operatrice rispetto al rischio di contagio da parte di agenti patogeni che possono essere presenti sulle superfici e sulle parti della macchina, a meno dell?uso di sostanze chimiche biocide, come sar? spiegato nel seguito. Tale problematica ? dovuta principalmente al fatto che il medesimo ambiente di lavoro ? condiviso da pi? operatori, contemporaneamente e/o in alternanza tra loro, che sono quindi a contatto con le stesse parti di macchina e con tutte le zone circostanti (superfici esterne ed interne della macchina, maniglie, utensili, piattaforme di comando, ecc..). A ci? si aggiunge il fatto che spesso negli ambienti di lavoro in cui tali macchine operano non viene garantita una corretta ventilazione dagli impianti di aereazione presenti, che risultano fondamentali per contribuire alla salubrit? dell?aria negli ambienti stessi.
Una possibile soluzione al problema sopra esposto ? la disinfezione periodica degli ambienti di lavoro, eseguita usualmente con sostanza chimiche biocide. Tuttavia, le operazioni di disinfezione richiedono tempi lunghi durante i quali gli operatori non possono essere presenti negli ambienti di lavoro e devono essere eseguite frequentemente.
Ulteriormente, l?uso di sostanze chimiche biocide, particolarmente aggressive, pu? essere nocivo nel tempo sia per gli operatori, sia per alcune parti di macchina. Un altro aspetto da considerare ? il fatto che tali sostanze chimiche biocide sono efficaci solo sulle superfici, mentre non sono in grado di agire per migliorare la salubrit? dell?aria.
Scopo e sintesi dell'invenzione
La presente invenzione propone invece di risolvere i suddetti problemi tecnici tramite una macchina operatrice dotata di sistema di sanificazione.
In particolare, la soluzione qui descritta riguarda una macchina operatrice presentante le caratteristiche richiamate nella rivendicazione 1.
Vantaggiosamente, la macchina operatrice proposta con l?invenzione evita (o almeno riduce in maniera significativa) le operazioni di disinfezione della stessa e dell?ambiente circostante mediante sostanze chimiche biocide, annullando (o almeno riducendo in maniera significativa) il danneggiamento della macchina medesima e i rischi per gli operatori dovuti al contatto diretto ed indiretto con tali sostanze chimiche. Di conseguenza, si annullano (o almeno ridotti in maniera significativa) i periodi di tempo in cui gli operatori si devono allontanare dalla macchina e dall?ambiente circostante per consentire tale disinfezione.
Ulteriormente, con l?invenzione la disinfezione non ? limitata alle sole superfici della macchina, ma pu? riguardare pure l?ambiente circostante, compresa l?aria dell?ambiente dove gli operatori lavorano.
Le rivendicazioni annesse formano parte integrante dell'insegnamento qui fornito.
Breve descrizione dei disegni e descrizione dettagliata di una o pi? forme di attuazione
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione che segue con riferimento ai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio non limitativo, in cui:
- la figura 1 rappresenta in maniera schematica un esempio di macchina operatrice secondo la presente invenzione;
- la figura 2 rappresenta in maniera schematica la struttura interna della macchina operatrice di figura 1.
Nella seguente descrizione sono illustrati vari dettagli specifici finalizzati ad una approfondita comprensione delle forme di attuazione. Le forme di attuazione possono essere realizzate senza uno o pi? dei dettagli specifici, o con altri metodi, componenti o materiali ecc. In altri casi, strutture materiali o operazioni noti non sono mostrati o descritti in dettaglio per evitare di rendere oscuri vari aspetti della forma di attuazione.
I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodit? e non definiscono dunque l'ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.
Come anticipato sopra, la soluzione qui descritta riguarda una macchina operatrice dotata di sistema di sanificazione.
Tale soluzione ? stata realizzata per applicazioni preferibilmente nel settore industriale della produzione e del confezionamento di articoli da fumo. In ogni caso, gli insegnamenti che verranno presentati nel seguito potranno essere vantaggiosamente applicati anche in altri settori, ad esempio nell'industria alimentare o farmaceutica, nell'industria dei prodotti igienico sanitari, ecc? In generale, la macchina qui descritta comprende:
- una sezione di lavoro, in cui almeno un'unit? operatrice esegue un'operazione di lavorazione e/o trattamento e/o convogliamento e/o supporto (o qualsiasi altra operazione ausiliaria ai fini di tali funzioni) di su un prodotto o materiale, in cui detta sezione di lavoro comprende una copertura definente uno spazio di lavoro interno in cui l?unit? operatrice opera e che ? accessibile tramite un pannello mobile.
Ad esempio, la macchina pu? ulteriormente comprendere almeno una sezione di interfaccia operatore tramite cui un operatore pu? ad esempio impostare e/o controllare parametri di lavoro dell'operazione di lavorazione o trattamento.
La sezione di interfaccia operatore pu? comprendere uno schermo e/o pulsanti e/o comandi fisici per impartire comandi diretti (ad esempio elettrici o pneumatici). La sezione di interfaccia operatore pu? comprendere pannelli video, touch-screen, pulsanti o potenziometri fisici, elettrici e/o pneumatici eccetera.
La sezione di interfaccia operatore pu? comprendere un?interfaccia remotata, fisicamente non installata a bordo della macchina n? nell?ambiente circostante, ad esempio un centro di comando cablato e posizionato altrove oppure un pannello mobile collegato con sistema wireless.
Secondo una caratteristica importante, la macchina qui descritta comprende almeno un'unit? di emissione di luce biocida (ovvero ad effetto biocida) per illuminare esternamente e/o internamente almeno una parte della sezione operativa e, se presente, eventualmente della sezione di interfaccia operatore.
Con luce ?biocida? qui si intende un fascio luminoso che per le sue caratteristiche fisiche ? in grado di distruggere, rendere innocui, inattivare o perlomeno ridurre significativamente il numero di microorganismi, in particolare microorganismi patogeni, quali, ad esempio, virus e batteri(ovvero ha un effetto biocida) in modo tale da ridurne la pericolosit?. L?effetto biocida comprende quindi nel suo significato un effetto di disinfezione, igienizzazione e sanificazione. Alcuni esempi di batteri sensibili a tale luce biocida sono: Staphylococcus aureus, Helicobacter pylori, Listeria monocytogenes, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella [ Acinetobacter baumannii; alcuni virus sansibili a tale luce sono herpes simplex, human immunodeficiency virus (HIV) ed alcuni coronavirus. In applicazioni preferite, la luce biocida ? una luce visibile non nociva per l?uomo che presenta lunghezze d'onda comprese (preferibilmente picchi di lunghezze d?onda compresi) fra 400 e 430 nm, ancor pi? preferibilmente 405 nm.
L?efficacia dell?azione biocida ? funzione dell?energia che effettivamente raggiunge i microorganismi: dipende quindi in maniera diretta dalla energia radiante della sorgente luminosa e dal tempo di esposizione ed in maniera inversa dalla distanza tra fonte luminosa e microorganismi.
Preferibilmente, l'unit? di emissione della luce biocida ? una sorgente a led con emissione continua o ad impulsi.
In vista di quanto sopra, la macchina qui descritta impiega una o pi? sorgenti di luce biocida del tipo visibile non nocivo per l?uomo per sanificare la macchina e in particolare le zone e parti di questa in cui l'addetto ? chiamato ad operare.
In questo modo, si garantisce una totale sicurezza per l?operatore rispetto al rischio di contagio da parte di agenti patogeni.
Preferibilmente, la macchina operatrice comprende, inoltre, almeno un'unit? di emissione di radiazione ultravioletta per irradiare con radiazioni UV lo spazio di lavoro in cui l'unit? operatrice opera. Inoltre, la copertura della macchina operatrice che racchiude al suo interno tale spazio di lavoro comprende una pluralit? di superfici riflettenti e/o di superfici assorbenti predisposte in modo tale per cui le radiazioni UV emesse dall'unit? di emissione di radiazione ultravioletta rimangono all'interno dello spazio di lavoro e non possono fuoriuscire da questo (ovvero non possano fuoriuscire all?esterno della macchina operatrice stessa). Inoltre, pure all?interno della macchina possono essere presenti pareti o parti con superfici riflettenti, fisse o mobili, collocate allo scopo di illuminare anche zone altrimenti in ombra.
Inoltre, pure all?interno della macchina possono inoltre essere presenti pareti o parti con superfici assorbenti, fisse o mobili, collocate allo scopo di schermare completamente o parzialmente la luce.
In quest?ultimo caso, la copertura pu? essere in materiale trasparente (es. vetro), mentre alcune zone interne, irradiate dai raggi UV possono essere racchiuse ed isolate da tali pareti o parti con superfici assorbenti (es. in metallo). Resta chiaro che tale applicazione di superfici riflettenti e/ o assorbenti non ? limitata al caso in cui le sorgenti siano di tipo UV, ma anche nel caso di luce biocida del tipo sopra definito.
La radiazione UV ? in grado di distruggere, rendere innocui, inattivare o perlomeno ridurre significativamente il numero di microorganismi, in particolare microorganismi patogeni, quali, ad esempio, virus e batteri (ovvero ha un effetto biocida) in modo tale da ridurne la pericolosit? analogamente alla luce biocida di tipo visibile non nocivo per l?uomo indicata sopra.
Preferibilmente, la radiazione UV presenta lunghezze d'onda comprese tra 200 e 265 nm, ancor pi? preferibilmente tra 215 e 255 nm. La macchina qui descritta impiega radiazioni UV per sanificare lo spazio di lavoro dell'unit? operatrice. Tale azione permette di mantenere lo spazio di lavoro sanificato, sia per proteggere l?operatore da possibili contagi durate i suoi interventi all?interno di tale spazio sia per prevenire possibili contaminazioni del prodotto o del materiale lavorato o trattato.
Le unit? di emissione indicate sopra, di luce biocida del tipo visibile non nocivo e di radiazioni UV, possono essere di tipo noto. Con riferimento ora alla figura 1, questa illustra un esempio della macchina operatrice qui descritta. L'esempio illustrato riguarda nello specifico una macchina per la produzione di sigarette. Come gi? indicato, il tipo di applicazione ? unicamente esemplificativo. Altri esempi non illustrati possono riguardare macchine per la lavorazione delle foglie di tabacco, macchine confezionatrici di sigarette, macchine per la produzione di filtri, macchine impacchettatrici, macchine sovraincartatrici, macchine per la produzione e/o l?assemblaggio di articoli da fumo senza combustione (prodotti ?HNB?), ecc..In modo di per s? noto, la macchina operatrice -complessivamente indicata con il numero di riferimento 10- comprende una prima e una seconda sezione di lavoro 20, 22. La prima sezione 20 lavora il tabacco per formare un cordone continuo di tabacco avvolto in foglio e suddividerlo poi in singoli spezzoni. La seconda sezione 22 opera, invece, per accoppiare i singoli spezzoni di tabacco con gruppi di spezzoni filtro e realizzare cos? le sigarette finite.
Sempre in modo di per s? noto, ciascuna sezione di lavoro, 20 o 22, preferibilmente comprende una copertura 102 che definisce uno spazio di lavoro interno 104, in cui una o pi? unit? operatrici operano (come detto con una o pi? delle seguenti operazioni: di lavorazione, trattamento, supporto convogliamento o qualsiasi operazione ausiliaria ai fini di tale funzione). Le unit? operatrici operano preferibilmente in maniera automatica o semi automatica.
Il pannello 106 comprende preferibilmente zone trasparenti per rendere visibile dal di fuori lo spazio di lavoro 104 anche quando il pannello 106 ? in posizione di chiusura.
Le unit? operatrici delle sezioni di lavoro 20, 22 sono costituite dai mezzi noti nella tecnica per le lavorazioni sopra indicate.
La macchina 100 comprende, inoltre, una pluralit? di sezioni 24, 26, 27 e 28 di tipo noto per il caricamento dei materiali necessari per la produzione di sigarette. In particolare, la sezione 24 comprende una tramoggia in cui viene caricato il tabacco da alimentare alla sezione di lavoro 20. La sezione 28 comprende un gruppo di tramogge in cui vengono caricati gli spezzoni di filtro da alimentare alla sezione di lavoro 22. La sezione 26 comprende una o pi? sedi per l'alloggiamento di bobine di materiale in foglio per l?avvolgimento del cordone di tabacco. Infine, la sezione 27 comprende una o pi? sedi per l'alloggiamento di bobine di materiale in foglio per l?avvolgimento degli spezzoni di filtro.
In modo di per s? noto, la macchina 100 pu? comprendere una sezione 32 di interfaccia operatore tramite cui un addetto pu? ad esempio impostare e/o controllare parametri di lavoro delle operazioni eseguite nelle due sezioni di lavoro 20, 22. Come detto sopra, la sezione 32 di interfaccia operatore pu? comprendere uno schermo e/o pulsanti e/o comandi fisici per impartire comandi diretti (ad esempio elettrici o pneumatici) pi? in particolare pannelli video, touch-screen, pulsanti o potenziometri fisici, elettrici e/o pneumatici eccetera.
La sezione 32 di interfaccia operatore pu? comprendere un?interfaccia remotata, fisicamente non installata a bordo della macchina n? nell?ambiente circostante, ad esempio un centro di comando cablato e posizionato altrove oppure un pannello mobile collegato con sistema wireless.
La macchina operatrice 100 comprende preferibilmente una pluralit? di unit? 202 di emissione di luce biocida per illuminare esternamente e/o internamente le sezioni di lavoro 20, 22, e, se presente, eventualmente, la sezione di interfaccia operatore 32 e/o le sezioni di caricamento 24, 26, 27 e 28.
In generale, le unit? di emissione 202 sono predisposte per illuminare quelle parti delle sezioni su cui l'operatore ? chiamato ad intervenire durante il funzionamento della macchina oppure nelle fasi di fermo macchina programmate o accidentali. Preferibilmente, le unit? di emissione 202 sono predisposte per illuminare anche le parti delle sezioni 20, 22, 24, 26, 27 e 28 per le quali vi ? una probabilit? non trascurabile che l?addetto si porti a contatto con esse anche in modo accidentale. Con il termine "illuminare? qui si intende irradiare le superfici, le parti, i componenti, ecc. delle sezioni indicate e, in generale, anche le aree circostanti la macchina, con il fascio luminoso emesso dalle unit? 202. Come si vedr? nel seguito, tale azione pu? avere solo la funzione sanificante indicata oppure, contemporaneamente, anche una funzione di illuminazione vera e propria (ovvero di rendere ben visibile la macchina e le sue sezioni). In questo secondo caso, le unit? 202 potranno eventualmente essere predisposte (per numero e per intensit? luminosa) sulla base delle normative sui requisiti di illuminazione vigenti nei diversi Paesi. Nell'esempio illustrato, un'unit? 202A ? disposta sulla sezione 32 di interfaccia operatore per illuminare un pannello di controllo 34 previsto nella stessa sezione.
In corrispondenza di ciascuna sezione di lavoro 20, 22, la macchina 100 comprende una o pi? unit? 202B per illuminare il lato esterno del pannello mobile 106 ed, inoltre, la regione sottostante in cui si trovano i pannelli 108, mobili, tramite cui ? possibile accedere nell?aree interne delle sezioni di lavoro in cui si trovano i dispositivi di azionamento e i vari impianti.
Ulteriori unit? 202C sono previste per illuminare le sezioni di caricamento 24, 26, 27, 28.
Inoltre, preferibilmente, all'interno di ciascuna sezione di lavoro 20, 22 sono previste una o pi? unit? 202D per illuminare lo spazio di lavoro 104 e/o le suddette aree interne (figura 2).
Preferibilmente, le unit? 202A, 202B, 202C, 202D sono predisposte per illuminare complessivamente parti estese delle relative sezioni sia per la funzione sanificante sia per la funzione vera e propria di illuminazione.
In aggiunta o in alternativa, ? possibile prevedere unit? di emissione 202 di luce biocida del tipo non nocivo, che sono preferibilmente predisposte per illuminare parti limitate della macchina, ad esempio maniglie, pulsanti, tastiere, pannelli, componenti strutturali, dispositivi, componenti di impianti, organi meccanici, ecc?
In generale, le unit? 202 e/o 204 possono essere portate dalla struttura della macchina stessa oppure ? possibile prevedere strutture di vario tipo per il supporto di tali unit?, che vengono collocate attorno e/o al di sopra della macchina. Tali strutture possono essere fisse oppure mobili. Nel caso di strutture mobile, vantaggiosamente, ? possibile ridurre il numero complessivo di unit? di emissione. Con riferimento alla figura 2, preferibilmente, all'interno di ciascuna sezione di lavoro 20, 22 ? inoltre prevista almeno un'unit? 204 di emissione di radiazione ultravioletta per irradiare con radiazioni UV lo spazio di lavoro 104, ma potrebbero essere previste in combinazione od in alternativa ad esse una o pi? unit? di emissione 202 di luce biocida del tipo visibile non nocivo.
La copertura 102 pu? comprendere una disposizione di superfici riflettenti e/o di superfici assorbenti 102? tale per cui le radiazioni UV emesse dall'unit? di emissione 204 rimangono all'interno dello spazio di lavoro 104 e non possono fuoriuscire da questo. In caso di superfici riflettenti, la radiazione UV riesce a raggiungere, vantaggiosamente, anche zone di macchina che usualmente rimangono in ombra.
In generale, l'unit? di emissione 204 ? predisposta per irradiare con radiazioni UV superfici e/o parti e/o componenti all'interno dello spazio di lavoro 104 in modo da garantire una sanificazione di tali parti, sia nell?ottica di proteggere l?operatore da possibili contagi durate i suoi interventi all?interno di tale spazio sia per prevenire possibili contaminazioni del prodotto o del materiale lavorato o trattato. In alcune forme di attuazione, le superfici e/o parti e/o componenti della macchina che sono maggiormente esposte alla presenza di agenti patogeni presentano un rivestimento di materiale foto-catalitico attivabile attraverso la luce biocida del tipo non nocivo per l?uomo oppure attraverso le radiazioni UV. L'azione combinata del materiale fotocatalitico e della luce biocida non nociva per l?uomo, o della radiazione UV, ? in grado di svolgere una funzione biocida altamente efficace. Il materiale fotocatalitico pu? comprendere ad esempio biossido di titanio, eventualmente addizionato con argento e altri elementi, o triossido di tungsteno. Si noti che il numero e il posizionamento delle unit? di emissione 202, 204 rappresentate nelle figure sono solamente esemplificativi e, in generale, questi saranno determinati caso per caso in funzione delle esigenze delle specifiche applicazioni. Inoltre, in alcune applicazioni, le unit? di emissione 202 potranno essere predisposte per illuminare solo alcune delle sezioni della macchina, in particolare solo la sezione di lavoro e/o la sezione di interfaccia operatore, se presente.
La macchina 10 comprende, inoltre, un'unit? di controllo 110 per comandare le unit? di emissione 202 e/o 204.
In generale, tali unit? di emissione possono essere comandate sulla base di un tempo di accensione e di un tempo di durata di emissione. Ad esempio, l'unit? di controllo 110 pu? comprendere un modulo temporizzatore per accendere le unit? in tempi predefiniti e per durate prestabilite. I cicli di accensione possono essere pi? o meno lunghi e pi? o meno ravvicinati in funzione delle esigenze delle specifiche applicazioni. In alcune forme di attuazione, i tempi di accensione e i tempi di durata di emissione possono variare in funzione dello stato di funzionamento della macchina. E? anche possibile prevedere che le unit? di emissione siano costantemente accese. In ogni caso, la macchina potr? comunque prevedere uno o pi? interruttori manuali per l?accessione e lo spegnimento delle unit?.
Con particolare riferimento alle unit? di emissione di raggi UV, preferibilmente l'unit? di controllo 110 ? configurata per spegnere tali unit? sulla base di un segnale indicativo dell'apertura del pannello mobile 106. In questo modo si previene qualsiasi rischio di esposizione dell'operatore alle emissioni di raggi UV delle unit? 204. Ad esempio, l?unit? di controllo pu? comprendere un interruttore elettrico operativamente associato al pannello mobile 106 e predisposto per aprire il circuito di alimentazione dell?unit? di emissione 204 per effetto dell?apertura del pannello 106. Tale apertura del circuito di alimentazione, con conseguente accensione dell?unit? di emissione 204, potrebbe essere ritardata rispetto la chiusura del pannello 106 e/o subordinata alla condizione di avvio effettivo della macchina. L?unit? di controllo 110 pu? essere costituita da un unico modulo, come nell?esempio di Figura 1, oppure pu? essere costituita da una pluralit? di moduli di controllo separati, ciascuno per implementare una rispettiva funzione fra quelle sopra indicate.
Preferibilmente, le unit? di emissione 202, 204 e l'unit? di controllo 110 sono servite da un sistema di alimentazione elettrica separato ed indipendente da quello degli altri dispositivi ed impianti della macchina. Pertanto, le unit? di emissione 202, 204 sono in grado di funzionare anche quando la macchina ? spenta, in modo che all?avvio questa possa presentarsi gi? sanificata.Infine, per quanto detto sopra, si comprender? che la macchina qui descritta pu? anche essere predisposta con un sistema di illuminazione tradizionale, ad esempio a luce bianca, che ? affiancato alle unit? di emissione di luce biocida del tipo non nocivo e / o di sorgenti di raggi UV sopra descritte. In certe realizzazioni, in un unico corpo illuminante possono essere integrate la sorgente di luce bianca tradizionale e/o l?unit? di emissione di luce biocida non nociva per l?uomo e/o l?unit? di emissione di radiazione UV. Come detto sopra, gli insegnamenti sopra presentati hanno valore generale e non limitato alla tipologia di macchina e all?applicazione descritte. Ulteriormente, si intende che l?invenzione descritta risulta applicabile ad una linea che comprende pi? di una macchina operatrice.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, anche in modo significativo, rispetto a quanto qui illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione, cos? come definito dalle rivendicazioni annesse.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Macchina operatrice (10), in particolare per la lavorazione o il trattamento di un prodotto o di un materiale per la realizzazione di articoli da fumo o di confezioni contenenti articoli da fumo, la macchina comprendendo:
- almeno una sezione di lavoro (20, 22), in cui almeno un?unit? operatrice esegue un?operazione di lavorazione e/o trattamento e/o convogliamento e/o supporto di un prodotto o materiale, in cui detta sezione di lavoro (20, 22) comprende una copertura (102) definente uno spazio di lavoro (104) interno in cui l?unit? operatrice opera e che ? accessibile tramite un pannello mobile (106);
la macchina essendo caratterizzata dal fatto che comprende:
- almeno un?unit? di emissione di luce biocida (202A, 202B, 202D) per illuminare esternamente e/o internamente almeno una parte della sezione di lavoro (20, 22).
2. Macchina secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre:
almeno una sezione (24, 26, 27, 28) per il caricamento del prodotto o del materiale, e almeno un?unit? (202C) di emissione di luce biocida per illuminare esternamente e/o internamente almeno una parte della sezione di caricamento.
3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente un?unit? di controllo (110) configurata per comandare l?unit? di emissione (202A, 202B, 202C, 202D) sulla base di un tempo di accensione e di un tempo di durata di emissione.
4. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la luce biocida presenta lunghezze d?onda comprese fra 400 nanometri e 430 nanometri, ancor pi? preferibilmente pari a 405 nanometri.
5. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui l?unit? (202A, 202B, 202C, 202D) di emissione di luce biocida ? una sorgente a LED.
66. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente almeno un?unit? di emissione (204) di radiazione ultravioletta per irradiare con radiazioni UV lo spazio di lavoro (104) e in cui la copertura (102) presenta una pluralit? di superfici riflettenti e/o di superfici assorbenti (102?) predisposte in modo tale per cui le radiazioni UV emesse dall'unit? di emissione rimangono all'interno dello spazio di lavoro e non possono fuoriuscire da questo.
7. Macchina secondo la rivendicazione 6, in cui la radiazione UV presenta lunghezze d?onda comprese tra 200 nanometri e 265 nanometri, ancor pi? preferibilmente tra 215 e 255 nanometri.
8. Macchina secondo la rivendicazione 6 o 7, comprendente un?unit? di controllo (110) dell?unit? (204) di emissione di radiazione UV configurata per spegnere l?unit? di emissione (204) in funzione di un segnale indicativo di un?apertura del pannello mobile (106).
9. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui pareti e/o parti interne della macchina stessa sono assorbenti e/o riflettenti.
10. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui parti e/o componenti della macchina sono rivestiti con uno strato di materiale fotocatalitico attivabile dalla luce biocida e/o dalla radiazione UV.
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