IT202000010429A1 - Mobile per sorgenti sterilizzanti e corrispondente procedimento - Google Patents

Mobile per sorgenti sterilizzanti e corrispondente procedimento Download PDF

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Alessandro Scordino
Leonardo Formenti
Emanuele Angelucci
Marco Daniel
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Formenti & Giovenzana
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Description

DESCRIZIONE dell?invenzione industriale dal titolo:
?Mobile per sorgenti sterilizzanti e corrispondente procedimento?
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo tecnico
La descrizione si riferisce all'utilizzazione delle sorgenti di radiazione sterilizzante, per esempio radiazione UV-C (ultravioletto C).
Una o pi? forme di attuazione sono utilizzabili per realizzare volumi il cui contenuto pu? essere sterilizzato utilizzando radiazione UV-C in condizioni di sicurezza del sistema.
Sfondo tecnologico
Le sorgenti di radiazione (lampade) suscettibili di emettere radiazione sterilizzante, per esempio radiazione UV-C, sono utilizzate in vari settori, per esempio per assicurare la sterilit? di utensili e ambienti ospedalieri.
Per esempio, queste sorgenti possono emettere radiazione nel campo da 200 a 280 nm dimostrandosi efficaci nell?indurre effetti di sterilizzazione.
Nella tecnica sono note varie soluzioni in cui una sorgente di radiazione ("luce") UV-C viene applicata senza particolari specifiche a livello di connessione meccanica o di componenti aggiuntivi al fine di garantire allo stesso tempo la protezione degli occhi e la sicurezza elettrica del sistema.
Per esempio, sono note varie soluzioni per la sterilizzazione di oggetti vari di tipo a s? stante (stand alone).
Volendo ipotizzare l'eventuale integrazione con la struttura di arredi (esistenti o nuovi) destinati a accogliere tali sorgenti si osserva che il ricorso a elementi esterni pu? richiedere sistemi di connessione elettrica piuttosto complessi.
A titolo di riferimento si pu? citare il documento KR20090000057 U, che descrive una sorta di scatola suscettibile di essere integrata in un mobile, con un cassetto e una lampada UV-C collocata al suo interno.
Questa soluzione consente di sfruttare lo spazio interno di un mobile per realizzare una camera il cui contenuto pu? essere sterilizzato utilizzando radiazione UV-C. In proposito va tuttavia osservato che il volume interno di un mobile esistente (o nuovo) non ? di per s? creato per accogliere una sorgente di radiazione UV-C.
Scopo e sintesi
Una o pi? forme di attuazione si prefiggono lo scopo di contribuire a superare gli inconvenienti e le difficolt? sopra delineati.
Secondo una o pi? forme di attuazione, tale scopo pu? essere conseguito grazie ad un mobile avente le caratteristiche richiamate nelle rivendicazioni che seguono.
Una o pi? forme di attuazione possono riguardare un corrispondente procedimento.
Le rivendicazioni formano parte integrante degli insegnamenti tecnici qui somministrati in relazione alle forme di attuazione.
Una o pi? forme di attuazione agevolano lo sfruttamento dello spazio interno di un mobile (nuovo o esistente) al fine di realizzare camera il cui contenuto pu? essere sterilizzato utilizzando radiazione UV-C in condizioni di sicurezza del sistema.
Una o pi? forme di attuazione prevedono di integrare mutuamente alcuni componenti semplici, tenendo in conto il fatto che il volume interno di un mobile esistente (o nuovo), quale un mobile da cucina, un armadio, un guardaroba o una scarpiera, non ? di per s? creato per accogliere una sorgente di radiazione UV-C.
Breve descrizione delle figure
Una o pi? forme di attuazione saranno ora descritte, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle figure annesse, in cui:
la Figura 1 illustra i criteri generali di realizzazione di un mobile secondo forme di attuazione, la Figura 2 illustra un mobile secondo forme di attuazione,
la Figura 3 illustra la porzione della Figura 2 indicata dalla freccia III, riprodotta in scala magnificata,
la Figura 4 illustra un mobile secondo forme di attuazione,
la Figura 5 illustra la porzione della Figura 4 indicata dalla freccia V, riprodotta in scala magnificata, la Figura 6 illustra un mobile secondo forme di attuazione, e
la Figura 7 illustra la porzione della Figura 6 indicata dalla freccia VII, riprodotta in scala magnificata.
Descrizione particolareggiata di esempi di forme di attuazione
Nella descrizione che segue sono illustrati vari dettagli specifici allo scopo di fornire una comprensione approfondita di vari esempi di forme di attuazione secondo la descrizione. Le forme di attuazione possono essere ottenute senza uno o pi? dei dettagli specifici, o con altri procedimenti, componenti, materiali, ecc. In altri casi, strutture, materiali o operazioni note non sono illustrate o descritte in dettaglio in modo che i vari aspetti delle forme di attuazione non saranno resi poco chiari.
Un riferimento a "una forma di attuazione" nel quadro della presente descrizione intende indicare che una particolare configurazione, struttura o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione ? compresa in almeno una forma di attuazione. Per cui, frasi come "in una forma di attuazione" che possono essere presenti in vari punti della presente descrizione non fanno necessariamente riferimento esattamente alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in un modo adeguato qualsiasi in una o pi? forme di attuazione.
Le intestazioni/riferimenti qui utilizzati sono forniti semplicemente per comodit? e quindi non definiscono l?ambito di protezione o la portata delle forme di attuazione.
Si apprezzer? altres? che, per semplicit? e chiarezza di illustrazione, le varie figure possono non essere riprodotte nella stessa scala.
La soluzione illustrata in termini generali nella Figura 1 prevede un sistema multifunzionale in cui lo spazio o volume interno di un mobile ? destinato a ospitare una sorgente di radiazione sterilizzante (per esempio, "luce" UV-C), con un sistema di fissaggio meccanico, un sistema di guarnizioni e un sistema meccanico di sicurezza per contrastare l'indesiderata dispersione della radiazione verso l'esterno del mobile chiuso.
Nelle figure, il riferimento 10 indica nel suo complesso un mobile (cabinet), tale termine essendo qui utilizzato nella sua accezione pi? estesa per indicare un elemento dell'arredamento o dell'attrezzatura di un ambiente suscettibile di assumere un'ampia gamma di denominazioni diverse (armadio, cassettiera, base, sopralzo, pensile, mobile da cucina, guardaroba, scarpiera, ecc.) in funzione della prevista collocazione e/o destinazione di impiego.
Per quanto qui interessa (in modo in larga misura indipendente da tale prevista collocazione e/o destinazione di impiego e dunque da ogni specifica denominazione) il mobile 10 qui esemplificato comprende una struttura a scatola 12 (di legno, truciolare, MDF o altro materiale di impiego corrente nel settore dei mobili) configurato per ricevere al suo interno una sorgente di radiazione sterilizzante S, quale per esempio una sorgente di radiazione UV-C.
Cos? come gi? detto, sorgenti di questa natura sono utilizzate in vari settori, per esempio per assicurare la sterilit? di utensili e materiali in ambito sanitario.
C'? peraltro da attendersi che l'ambito di impiego di mobili con tale capacit? di sterilizzazione/sanificazione sia destinata a crescere in misura notevole, per esempio estendendosi a luoghi di vendita (per esempio per consentire la sterilizzazione/sanificazione di capi d'abbigliamento dopo che sono stati provati), a comunit? di varia natura o anche in ambito domestico.
Tali sorgenti sono disponibili in un'ampia gamma di soluzioni, sia per quanto riguarda la fonte di generazione della radiazione, sia per quanto riguarda la forma e le dimensioni.
Per semplicit?, il profilo una tale sorgente S ? rappresentato nelle figure annesse facendo riferimento a una generica forma cilindrica.
Si apprezzer? peraltro che tale forma, nonch? la collocazione della sorgente S e ancora la presentazione di una sola sorgente hanno carattere puramente esemplificativo: una o pi? forme di attuazione possono infatti prevedere l'impiego di sorgenti con forma, dimensioni e collocazione diverse da quelle qui presentate a puro titolo di esempio. Ci? vale anche per la possibilit? di prevedere, in una o pi? forme di attuazione, la presenza di pi? sorgenti S.
Cos? come qui illustrata, la struttura a scatola 12 presenta almeno una porzione fungente da parete 120 che risulta spostabile (orientabile o traslabile) tra:
una prima posizione (di chiusura), in cui la parete 120 ? disposta contro la struttura a scatola 12 a chiusura del volume interno della struttura a scatola 12 stessa, e una seconda posizione (di apertura, quella cui si riferiscono le figure), in cui la parete 120 si trova in allontanamento dalla struttura a scatola, cos? da non risultare ostruttiva dell'accesso al volume interno della struttura a scatola 12 stessa.
Questa seconda posizione pu? essere utilizzata, per esempio:
per depositare nel suddetto volume interno oggetti o materiali da sterilizzare per effetto dell'esposizione alla radiazione della sorgente S in esso collocata,
per prelevare da tale volume oggetti o materiali sterilizzati per effetto dell'esposizione alla radiazione della sorgente S.
In una o pi? forme di attuazione cos? come qui esemplificate, la suddetta porzione fungente da parete comprende un'anta (o porta) frontale 120 di un armadio (o "armadietto") orientabile rispetto alla struttura a scatola 12 tra:
una posizione chiusa, in cui l'anta 120 chiude il volume interno della struttura a scatola 12, e
una posizione aperta, in cui l'anta 120 consente l'accesso al volume interno della struttura a scatola 12.
Si apprezzer? peraltro che le forme di attuazione non sono legate all'impiego di una struttura ad armadio con anta o ante.
Solo per fare un esempio, in una o pi? forme di attuazione, la porzione della struttura 12 fungente da parete qui indicata con 120 pu? comprendere la parete frontale di un cassetto. Anche in tal caso tale parete frontale pu? assumere una prima posizione, di chiusura, in cui il cassetto ? inserito nella struttura del mobile 10 e la parete frontale 120 chiude il volume interno della struttura a scatola 12 stessa, e una seconda posizione, di apertura, in cui il cassetto ? estratto rispetto al mobile, in allontanamento dalla struttura 12 e consente l'accesso al volume interno della struttura a scatola 12 stessa.
Una soluzione di questo tipo ? illustrata in una domanda di brevetto italiano depositata in pari data dalla stessa Richiedente ove ? prevista (per esempio per finalit? estetiche) la presenza di un pannello disposto a copertura della parete 120 all'esterno della struttura a scatola 12, con tale pannello regolabile in posizione rispetto alla parete 120.
Quale che sia la specifica soluzione realizzativa adottata, in una o pi? forme di attuazione come qui esemplificate, la sorgente S (per esempio a tubo fluorescente o LED a emissione di radiazione UV-C) pu? essere montata sul lato anteriore o posteriore della struttura 12 con viti o clip molleggianti ed emette raggi UVC.
In una o pi? forme di attuazione ? possibile prevedere che le facce interne delle pareti della struttura 12, compresa l'anta 120 (comunque almeno in parte "opache" ossia non permeabili alla radiazione della sorgente S), siano realizzate o trattate, per esempio con l'applicazione di materiale in foglio o vernici, cos? da aumentare la riflettivit? nei confronti della radiazione emessa dalla sorgente S.
Secondo una o pi? forme di attuazione, l'anta 120 pu? essere equipaggiata con un elemento di tenuta 120A di materiale non permeabile rispetto alla radiazione della sorgente S allo scopo di contrastare impedire l'indesiderata dispersione (perdita) di radiazione all'esterno del mobile 10 quando l'anta o porta 120 ? chiusa contro la struttura 12 e la sorgente S ? attivata.
L'elemento di tenuta (guarnizione) 120A pu? essere montato:
intorno alla parete 120 (vedere, per esempio, le Figure 1 a 3 e ancora le Figure 6 e 7), e/o
sulla struttura a scatola 12 con la parete 120 che, nella posizione di chiusura contro la struttura a scatola 12, si porta in battuta contro l'elemento di tenuta 120A (vedere, per esempio, le Figure 4 e 5).
Quale che sia la soluzione di montaggio adottata, l'elemento di tenuta 120A pu? comprendere un telaio profilato (per esempio di materiale metallico o comunque con una certa rigidezza) applicato sull'anta 120 o sulla struttura 12 e che riceve al suo interno una massa di tenuta spugnosa.
Per esempio, il telaio dell'elemento 120A pu? essere fissato con viti.
Sempre per esempio, cos? come illustrato nella Figura 1, il telaio dell'elemento 120A pu? agganciato alle cerniere 14 (per esempio metalliche) che sostengono e articolano l'anta 120 rispetto alla struttura 12.
In una o pi? forme di attuazione, la suddetta massa di tenuta pu? essere direttamente applicata (per esempio per via adesiva) sull'anta 120 o sulla struttura 12.
Una massa di tenuta, eventualmente spugnosa, comprendente, per esempio, materiale scelto fra neoprene, EPDM, poliuretano, uretano, gomme naturali e sintetiche quali SBR, NBR, materiali siliconici, fluoroelastomeri (per esempio Viton<(R)>), fibre vegetali, sughero o qualsiasi altro materiale flessibile e comprimibile non permeabile alla radiazione della sorgente S pu? essere vantaggiosamente impiegata in una o pi? forme di attuazione.
Un tale materiale spugnoso ? in grado di autoadattarsi comprimendosi quando l'anta 120 ? chiusa contro la struttura 12, facilitando una desiderata azione di tenuta.
In proposito si ? osservato essere vantaggioso dimensionare la massa di tenuta dell'elemento 120A in funzione (per esempio proporzionale) della potenza di emissione della sorgente S. Un profilo "largo" agevola il conseguimento di un'adeguata tenuta del sistema. Per esempio ? possibile dimensionare l'aree di sezione (Pg) profilo della guarnizione 120A in funzione della potenza (Lp) della sorgente S e del volume interno (Vi) del mobile 10, ossia
Pg = F (Lp, Vi)
Una o pi? forme di attuazione possono prevedere un sistema di chiusura in grado di fornire una forza di compressione dell'elemento di tenuta 120A in grado di facilitare la suddetta azione di tenuta.
Questo risultato pu? essere conseguito facendo ricorso a elementi diversi, eventualmente in combinazione fra loro.
Per esempio, le figure illustrano il possibile impiego di elementi complementari 160, 161 montati rispettivamente sulla struttura 12 e sull'anta o porta 120, tali da realizzare un sistema di chiusura meccanico, magnetico o elettromeccanico (di per s? convenzionale) suscettibile di essere accoppiato funzionalmente alla sorgente S e/o ad un sistema di controllo elettronico CU.
Questo in modo da far s? che la sorgente S sia attivata (per esempi dal sistema CU) per emettere radiazione solo se il mobile ? correttamente chiuso, con l'anta o porta 120 nella posizione di chiusura contro la struttura 12 e l'elemento di tenuta 120A adeguatamente compresso cos? da poter realizzare la desiderata azione di tenuta contro la dispersione della radiazione.
Questo in modo indipendente dal fatto che l'elemento di tenuta 120A sia montato sulla parete 120 (Figure 1 a 3 e Figure 6 e 7) e/o sulla struttura a scatola 12 con la parete 120 che, nella posizione di chiusura contro la struttura a scatola 12, si porta in battuta contro l'elemento di tenuta 120A (Figure 4 e 5).
In tale quadro di sicurezza possono entrare in gioco anche le cerniere 14 che sostengono e articolano l'anta 120 rispetto alla struttura 12.
Queste cerniere possono essere realizzate, per esempio, secondo i criteri descritti in documenti quali EP2278104 A1 o EP2218861 A2, cos? da risultare precaricate (biased) elasticamente (a 90?) cos? da forzare elasticamente l'anta o porta 120 in posizione di chiusura.
Queste cerniere possono essere equipaggiate con smorzatori (damper) elettrici o altri componenti 140 - di tipo di per s? noto e non visibili nelle Figure 2 e 4 per fattori di scala - in grado di fungere da sensori in grado di rilevare la posizione raggiunta dalla cerniera 14 cui sono associati (e dunque la posizione della anta o porta 120) e di inviare un corrispondente segnale di posizione D verso il sistema di controllo elettronico CU.
In tal modo ? possibile far s? che il funzionamento della sorgente S, e l'emissione della radiazione sterilizzante, siano comunque inibiti quando il segnale o i segnali D indicano che l'anta o porta 120 ? aperta o non premuta a sufficienza contro la struttura 12 (per cui l'elemento di tenuta 120A pu? essere inefficace), ossia in condizioni in cui si potrebbe avere un'indesiderata dispersione della radiazione all'esterno del mobile 10.
Per esempio, una tale cerniera pu? fornire un segnale D di comando dell'accensione della sorgente S (solo) quando la cerniera ? compressa (forzata elasticamente in chiusura, per esempio a 90?) e lo spegnimento della sorgente S quando la cerniera 14 sta lasciando la posizione di chiusura.
Componenti sensori (damper o simili) 140 del tipo descritto possono essere incorporati in una cerniera nuova o essere aggiunti, per esempio sulla parte superiore, su una cerniera gi? disponibile o preesistente.
E' peraltro possibile realizzare le cerniere 14 in forma "rinforzata" rispetto alle cerniere per mobili convenzionali in modo che le stesse esercitino sull'anta o porta 120 una forza elastica tale da determinare la desiderate compressione dell'elemento di tenuta 120A.
In aggiunta o in alternativa alla collocazione in corrispondenza di una o pi? delle cerniere 14, componenti sensori 140 del tipo descritto possono collocati in corrispondenza del sistema di chiusura meccanico, magnetico o elettromeccanico qui esemplificato dagli elementi complementari 160, 161.
Quale che sia il posizionamento, componenti sensori 140 del tipo descritto possono essere collegati fra loro, alla sorgente S e/o al sistema di controllo elettronico CU tramite cablaggio o tramite collegamenti wireless (per esempio Bluetooth).
Analoghe soluzioni di collegamento possono essere adottate per altri sensori (radiazione, fiamma, ozono, ecc.) suscettibili di essere previsti all'interno della struttura 12, cos? come indicato con SS in Figura 1, per aumentare ulteriormente la sicurezza del sistema.
I vari sensori e/o il sistema di controllo CU qui discussi possono essere eventualmente collegati, per esempio tramite contatti cablati o wireless (per esempio Bluetooth o wifi) a un sistema di rilevamento/controllo automatico in remoto RC, suscettibile di svolgere funzioni di controllo e sicurezza.
E' anche prospettabile il collegamento in rete (secondo le modalit? ormai correnti del mondo IoT), per esempio tramite una app in grado di monitorare e coordinare le prestazioni dell'applicazione di sanificazione UV-C.
Si apprezzer? che la soluzione qui descritta si presta a essere attuata senza dover provvedere di necessit? una struttura 12 "nuova".
Una o pi? forme di attuazione si prestano a essere attuate anche (ri)utilizzando una struttura di mobile 12 preesistente, il cui volume interno pu? essere configurato per avere una sorgente di radiazione sterilizzante S disposta al suo interno, provvedendo quindi (sulla struttura 12 e/o sulla parete 120) il suddetto elemento di tenuta 120A impermeabile alla radiazione (ad es. UV-C) della sorgente S e suscettibile di cooperare in rapporto di compressione con la parete 120 (anta o porta, per esempio) nella suddetta (prima) posizione di chiusura contro la struttura a scatola 12 per contrastare la dispersione di radiazione a partire dal volume interno del mobile 10.
Questa possibilit? di equipaggiamento di strutture di mobili preesistenti pu? dimostrarsi particolarmente vantaggiosa ai fini dell'estensione dell'ambito di impiego di mobili con capacit? di sterilizzazione/sanificazione al di l? del settore sanitario tradizionale.
Fermi restando i principi di fondo, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, anche in modo significativo, rispetto a quanto qui illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall?ambito di protezione.
L?ambito di protezione ? determinato dalle rivendicazioni annesse.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Un mobile (10), comprendente:
una struttura a scatola (12) avente un volume interno configurato per ricevere una sorgente di radiazione sterilizzante (S), la struttura a scatola (12) avendo almeno una parete (120) spostabile tra una prima posizione contro la struttura a scatola (12), in cui la almeno una parete (120) chiude detto volume interno, e una seconda posizione in allontanamento dalla struttura a scatola (12), in cui la almeno una parete (120) non ? ostruttiva dell'accesso a detto volume interno,
un elemento di tenuta (120A) impermeabile alla radiazione di detta sorgente (S) e configurato per cooperare in rapporto di compressione con la almeno una parete (120) in detta prima posizione contro la struttura a scatola (12) per contrastare la dispersione di radiazione a partire da detto volume interno.
2. Mobile (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di tenuta (120A) ? montato:
su detta almeno una parete (120), e/o
su detta struttura a scatola (12) con la almeno una parete (120) che, in detta prima posizione contro la struttura a scatola (12), ? in battuta contro detto elemento di tenuta (120A).
3. Mobile (10) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detto elemento di tenuta (120A) comprende un profilato di montaggio che accoglie una massa di tenuta di materiale comprimibile.
4. Mobile (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di tenuta (120A) comprende materiale scelto fra neoprene, EPDM, poliuretano, uretano, gomme naturali e sintetiche quali SBR, NBR, materiali siliconici, fluoroelastomeri, fibre vegetali e sughero.
5. Mobile (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente:
almeno un sensore (140) configurato per rilevare il posizionamento di detta almeno una parete (120) in detta prima posizione contro la struttura a scatola (12) con detto elemento di tenuta (120A) cooperante con la stessa in rapporto di compressione ed emettere un corrispondente segnale di posizione (D),
circuiteria (CU) di attivazione di detta sorgente di radiazione sterilizzante (S), detta circuiteria (CU) di attivazione accoppiata a detto almeno un sensore (140) e configurata per inibire l'emissione di radiazione sterilizzante da detta sorgente (S) come risultato del fatto che detto segnale di posizione (D) indica che detta almeno una parete (120) ? in una posizione diversa da detta prima posizione contro la struttura a scatola (12) con detto elemento di tenuta (120A) cooperante con la stessa in rapporto di compressione.
6. Mobile (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui:
la almeno una parete (120) comprende una meccanica di montaggio (14) configurata per montare la almeno una parete (120) su detta struttura a scatola (12) facilitandone lo spostamento tra detta prima posizione contro la struttura a scatola (12) e detta seconda posizione in allontanamento dalla struttura a scatola (12),
detta meccanica di montaggio (14) ? configurata per forzare la almeno una parete (120) verso detta prima posizione contro la struttura a scatola (12) con detto elemento di tenuta (120A) cooperante in rapporto di compressione con la almeno una parete (120).
7. Mobile (10) secondo la rivendicazione 5 e la rivendicazione 6, in cui detto almeno un sensore (140) configurato per rilevare il posizionamento di detta almeno una parete (120) in detta prima posizione contro la struttura a scatola (12) con detto elemento di tenuta (120A) cooperante con la stessa in rapporto di compressione ? accoppiato a detta meccanica di montaggio (14).
8. Mobile (10) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la almeno una parete (120) comprende almeno un'anta orientabile tra una prima posizione contro la struttura a scatola (12), in cui la almeno una parete (120) chiude detto volume interno con detto elemento di tenuta (120A) cooperante in rapporto di compressione con detta almeno una anta, e una seconda posizione in allontanamento dalla struttura a scatola (12), in cui la almeno una anta (120) non ? ostruttiva dell'accesso a detto volume interno.
9. Mobile (10) secondo la rivendicazione 7 e la rivendicazione 8, in cui:
detta meccanica di montaggio comprende almeno una cerniera (14) di detta almeno una anta, e
detto almeno un sensore (140) ? accoppiato a detta almeno una cerniera (14)
10. Procedimento per realizzare un mobile (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, il procedimento comprendendo:
provvedere una struttura a scatola (12) avente un volume interno configurato per avere una sorgente di radiazione sterilizzante (S) disposta al suo interno, la struttura a scatola (12) avendo almeno una parete (120) spostabile tra una prima posizione contro la struttura a scatola (12), in cui la almeno una parete (120) chiude detto volume interno, e una seconda posizione in allontanamento dalla struttura a scatola (12), in cui la almeno una parete (120) non ? ostruttiva dell'accesso a detto volume interno,
provvedere detto elemento di tenuta (120A) impermeabile alla radiazione di detta sorgente (S) e configurato per cooperare in rapporto di compressione con la almeno una parete (120) in detta prima posizione contro la struttura a scatola (12) per contrastare la dispersione di radiazione a partire da detto volume interno.
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