IT201900016085A1 - Gruppo proiettore per grandi spazi quali campi da gioco e simili con sistema di supporto a regolazione fine - Google Patents

Gruppo proiettore per grandi spazi quali campi da gioco e simili con sistema di supporto a regolazione fine Download PDF

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IT201900016085A1
IT201900016085A1 IT102019000016085A IT201900016085A IT201900016085A1 IT 201900016085 A1 IT201900016085 A1 IT 201900016085A1 IT 102019000016085 A IT102019000016085 A IT 102019000016085A IT 201900016085 A IT201900016085 A IT 201900016085A IT 201900016085 A1 IT201900016085 A1 IT 201900016085A1
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IT
Italy
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rotation
crosspiece
fixed
axis
projector
Prior art date
Application number
IT102019000016085A
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Inventor
Alessandro Cini
Giampiero Gianassi
Massimo Sacconi
Original Assignee
Aec Illuminazione S R L
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Description

GRUPPO PROIETTORE PER GRANDI SPAZI QUALI CAMPI DA GIOCO E
SIMILI CON SISTEMA DI SUPPORTO A REGOLAZIONE FINE
DESCRIZIONE
Settore tecnico dell’invenzione
La presente invenzione riguarda il settore dell’illuminazione di grandi spazi, in particolare ma non esclusivamente spazi quali arene sportive o più in generale grandi spazi pubblici preposti allo svolgimento di spettacoli, manifestazioni commerciali ecc.; segnatamente, l’invenzione ha ad oggetto un gruppo proiettore per grandi spazi, con sistema di supporto a regolazione fine.
Sfondo dell’invenzione
In tempi recenti, l’illuminazione di campi o arene su cui hanno luogo manifestazioni a forte richiamo di pubblico, quali manifestazioni agonistiche di livello professionistico (un esempio tra tutti, l’illuminazione del campo da gioco in un importante stadio calcistico che ospita partite di livello nazionale o internazionale con ripresa televisiva) ha assunto un significato e un’importanza che vanno ben oltre la semplice e tradizionale esigenza di assicurare la regolarità del gioco e la buona visibilità del pubblico attraverso un’illuminazione di livello sufficiente ed omogeneo. Infatti, la diffusione di esigenti sistemi di ripresa ad alta definizione e ad elevato frame rate (frequenza dei fotogrammi) ha reso necessario un ulteriore sensibile innalzamento della qualità dell’illuminazione. Non solo, si è via via affermata la richiesta di un’impronta illuminata dai contorni netti e in grado di isolare il campo (illuminato) dalle zone circostanti (buie), con un effetto di forte teatralità che è sempre più apprezzato e può anzi di fatto definirsi ormai uno standard per installazioni di alto livello.
Proprio con riferimento a quest’ultima problematica, è chiaro che la nitidezza dell’impronta può essere frutto solo di una capacità di regolazione molto accurata del direzionamento dell’emissione luminosa, da parte dei vari riflettori che complessivamente fanno parte dell’installazione illuminotecnica. La regolazione che assume particolare rilevanza è quella angolare per rotazione attorno a un asse X parallelo al suolo, e segnatamente, prendendo a più stretto riferimento la configurazione installata, su un piano ZY, dove l’asse Z è l’asse verticale del palo su cui è montato il riflettore, e l’asse Y è un asse orizzontale che si proietta sull’area da illuminare. In pratica, elevandosi il palo di supporto in prossimità e sull’esterno di una linea laterale del campo da illuminare, l’asse X si estende parallelamente a tale linea, e l’asse Y ortogonalmente ad essa, rivolgendosi verso l’interno del campo. La regolazione in questione può evidentemente anche essere definita, ancora in riferimento all’assetto di installazione, in termini di variazione angolare del fascio proiettato rispetto a un piano orizzontale (XY).
Meccanicamente parlando, a un semplice sistema a cerniera può evidentemente essere demandata la funzionalità di base, con annessi elementari mezzi di arresto per gestire una regolazione macroscopica. Ma come detto l’esigenza è quella di perfezionare questo genere di articolazione in modo da assicurare anche la possibilità di una regolazione “fine” di elevata accuratezza, tenendo presente che, vista la notevole distanza tra proiettore e superficie del campo da illuminare, anche uno spostamento angolare minimo a livello di rotazione del proiettore si traduce in uno spostamento sostanziale del fronte dell’impronta di illuminazione. A tal fine sono state proposte alcune soluzioni più complesse, integranti mezzi accessori in grado appunto di permettere un fine controllo della posizione angolare del riflettore (dove per riflettore si può intendere anche un gruppo di unità riflettenti, variamente configurato e solidale a un’unica intelaiatura di supporto che si articola al palo o consimile sostegno che si eleva dal suolo).
Nella progettazione di tali soluzioni non ci si può tuttavia limitare ad affrontare efficacemente il suddetto problema di regolazione. Si deve infatti tentare di risolverlo con senza eccessive complicazioni costruttive e di utilizzo, senza impattare sui costi di realizzazione e gestione, senza accrescere i pesi gli ingombri ed anzi realizzando una struttura compatta ed auspicabilmente anche dal design esteticamente apprezzabile. Per quanto a conoscenza della richiedente la tecnica nota manca di un gruppo proiettore di luce il cui sistema di supporto sia in grado di soddisfare appieno tutte queste prerogative.
Sintesi dell’invenzione
La presente invenzione mira dunque a fornire un gruppo proiettore per grandi spazi pubblici quali campi da gioco e simili che sia dotato di un sistema di supporto in grado di consentire una regolazione di posizione angolare, rispetto all’orizzontale, della massima accuratezza, in modo operativamente agevole e sicuro.
Nell’ambito di tale scopo generale uno scopo particolare della presente invenzione è quello di fornire un gruppo proiettore del tipo summenzionato, in cui il sistema di supporto non contribuisca (o contribuisca in modo poco significativo) ad accrescere il peso e l’ingombro dell’apparecchio.
Un ulteriore scopo particolare della presente invenzione è quello di fornire un gruppo proiettore del tipo summenzionato che sia costruttivamente semplice e relativamente economico.
Un ancora ulteriore scopo particolare della presente invenzione è quello di fornire un gruppo proiettore del tipo summenzionato, in cui il sistema di supporto sia integrabile nel proiettore con un design compatto e attraente.
Tali scopi vengono raggiunti dal gruppo proiettore per grandi spazi quali campi da gioco e simili con sistema di supporto a regolazione fine secondo la presente invenzione, le cui caratteristiche essenziali sono definite dalla prima delle rivendicazioni annesse. Altre importanti caratteristiche accessorie sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Sintetica descrizione dei disegni
Le caratteristiche e i vantaggi del gruppo proiettore per grandi spazi quali campi da gioco e simili con sistema di supporto a regolazione fine risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 è una vista assonometrica di un proiettore secondo l’invenzione; - la figura 2 è una vista assonometrica del solo sistema o dispositivo di supporto del proiettore della figura precedente, nel quale risiede il principale aspetto della presente invenzione, mostrato in configurazione esplosa;
- la figura 2a è una vista assonometrica esplosa analoga a quella di figura 2, ma da differente angolazione, nonché parziale e ingrandita, del dispositivo di supporto;
- le figure 3, 3a, 4, 4a e 5, 5b mostrano ancora il solo sistema o dispositivo di supporto, in tre rispettive fasi successive di una procedura di regolazione dell’orientazione, dove ciascuna coppia di figure X, Xa rappresenta una fase, mostrata in vista assonometrica (figura X) e in sezione secondo un piano ortogonale all’asse di rotazione del proiettore (figura X.a).
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Con riferimento a dette figure, un proiettore secondo l’invenzione comprende un corpo 1 che ospita la componentistica ottica ed elettronica, configurata secondo qualsiasi soluzione idonea nota all’esperto del ramo e del tutto estranea all’’ambito dell’invenzione. Si omette pertanto una descrizione di tale componentistica e della relativa circuitazione di potenza e di controllo, che il tecnico del ramo troverò implementabile in base a criteri progettuali noti. Il corpo 1 prevede una parete di dorso 1a, opposta a un lato frontale 1b da cui viene emessa la radiazione illuminante. Ovviamente il corpo 1 potrà essere inteso, senza uscire dall’ambito dell’invenzione, nei termini di una generica intelaiatura di qualsiasi differente configurazione, anche ad esempio una struttura traviforme che sostiene plurime unità ottiche distinte.
Dalla parete di dorso 1a aggetta un dispositivo di supporto complessivamente indicato con 2 e nel quale risiede il principale aspetto della presente invenzione. Il dispositivo 2 comprende due elementi 3, 4 mutuamente articolati a cerniera, cioè girevoli l’uno rispetto all’altro rispetto a viti di cardine 5 definenti un asse di rotazione X. Un piano YZ ortogonale all’asse X, il piano su cui avviene la rotazione di regolazione del proiettore, incide il corpo 1, e segnatamente la parete di dorso 1a, nella zona del dispositivo 2, normalmente (ma non necessariamente) a livello della mezzeria del corpo 1 medesimo.
Nei due elementi tra loro articolati 3, 4 del dispositivo di supporto si distinguono: un elemento mobile 3, atto ad essere solidalmente connesso al corpo 1, ad esempio attraverso viti 6 da impegnare in fori 7 ricavati su pareti frontali di attacco 3a dell’elemento 3; ed un elemento fisso 4, destinato alla connessione appunto fissa con un sostegno esterno, tipicamente un palo elevantesi dal terreno secondo l’asse Z, qui non rappresentato, attraverso mezzi di connessione noti (non mostrati) atti ad operare su una parete di attacco 4a del suddetto elemento fisso 4. Quest’ultima connessione avverrà di norma con l’interposizione di un ulteriore supporto che consente la rotazione del proiettore attorno a un asse verticale, anche in questo caso afferendo a tecnologia nota estranea all’ambito della presente invenzione.
Preferibilmente i due elementi 3, 4 presentano nel complesso una struttura scatolare comprendente oltre alle pareti già citate, rispettive coppie di pareti laterali 3b, 4b che si estendono parallelamente al piano YZ e che sono a due a due addossate in contatto reciproco, le pareti laterali 4b dell’elemento fisso essendo esterne. La corsa di rotazione reciproca tra i due elementi è limitata da una guida scorrevole che prevede un’asola 8 ricavata ad arco (di cerchio centrato sull’asse di rotazione X) su almeno una parete laterale 4b dell’elemento fisso (o su entrambe come nel presente esempio) e una vite di arresto 9 infissa sulla corrispettiva parete laterale 3b dell’elemento mobile 3 penetrando l’asola 8 in modo da essere liberamente scorrevole lungo di essa fino alle due estremità che determinano appunto i due fine corsa della rotazione. La posizione della vite di arresto 9 lungo l’asola, immediatamente percepibile dall’esterno, sarà anche sfruttabile come si vedrà più avanti per visualizzare una misura diretta del grado esatto della rotazione reciproca tra i due elementi.
Secondo l’invenzione sono previsti mezzi 10 di controllo e regolazione fine della rotazione reciproca tra elemento fisso 4 ed elemento mobile 3, disposti operativamente tra tali elementi. Tali mezzi di controllo 10 sono atti a stabilizzare la rotazione in passi discreti, corrispondenti a un numero n di posizioni angolari di rotazione prestabilite tra loro regolarmente distanziate, ad esempio ogni 10* (angolo totale di rotazione di 60* e quindi sette posizioni angolari predefinite considerando entrambi i fine corsa), e quindi a comandare finemente la rotazione all’interno di ciascun intervallo compreso tra una posizione angolare predefinita e la successiva.
Sempre secondo un aspetto della presente invenzione detti mezzi di controllo 10 sono disposti ed operano in una camera interna definita dalla struttura (preferibilmente) scatolare dei due elementi 3 e 4, e vantaggiosamente (in modo diretto o mediante altri componenti solidali) tra una parete di dorso 4c, curva secondo un segmento cilindrico circolare centrato sull’asse X, dell’elemento fisso 4 e le pareti laterali 3b dell’elemento mobile, senza che questo escluda configurazioni invertite. Nella forma realizzativa preferita qui illustrata i mezzi di controllo e regolazione fine 10 comprendono segnatamente, prendendo in particolare a riferimento le figure 2 e 2a:
- una scanalatura 11 ricavata sulla parete di dorso curva 4c, aperta ad una prima estremità su un bordo frontale 4d, estendentesi lungo la mezzeria dell’elemento fisso 4, parallelamente al piano YZ, e terminante con una seconda estremità ospitata da una sede allargata e concava 11a formata dalla parete di dorso 4c;
- piste di guida 12 ricavate con profilo ad arco circolare sempre con centro X su piastrine 13 solidali a rispettive pareti laterali 3b dell’elemento mobile, ciascuna pista comprendendo una pluralità di espansioni 14 in larghezza (cioè della larghezza di base della pista misurata in senso radiale rispetto alla traccia arcuata di elongazione), di profilo circolare, distribuite in modo regolare lungo la pista stessa, in numero e distanza corrispondenti al già citato numero n di posizioni di rotazione discrete prestabilite, una prima espansione 14’ essendo preferibilmente radialmente sfalsata (conferendo alla pista un andamento a L) per esigenze di montaggio;
- una traversa 15 che si estende tra le piastrine 13 trasversalmente, cioè parallelamente all’asse di rotazione X, con rispettive estremità che formando gole 15a si impegnano scorrevolmente con le piastrine 13 attraverso le piste di guida 12; più precisamente, le gole 15a conferiscono alla traversa un profilo di anima corrispondente al profilo delle espansioni 14, salvo tuttavia per due spianature 15b mutuamente opposte distanziate in modo corrispondente alla larghezza di base della pista, cioè che riducono ulteriormente lo spessore della traversa a una misura corrispondente alla larghezza di base della pista stessa, per cui in base a come la traversa viene ruotata, attorno al proprio asse, essa può scorrere entro la pista tra un’espansione e l’altra, per effetto dello spessore ridotto assicurato dalle spianature, oppure rimanere arrestata (alla sola traslazione) entro un’espansione. Al di fuori delle gole 15a la superficie esterna della traversa 15 è definita da un diametro che eccede quello delle espansioni, per cui la traversa stessa è sempre arrestata rispetto al movimento lungo il proprio asse; le piste 12 sono accessibili per la traversa 15 in quanto le piastrine 13 con rispettive loro porzioni di margine dorsale, su cui è proprio formata la relativa pista, sporgono oltre il bordo dorsale 3c della parete 3b, eventualmente sagomato allo scopo come ad esempio secondo il profilo a V del presente esempio. Ancora, le piastrine 13 hanno preferibilmente una forma a settore circolare, con fratture di alleggerimento, e sono connesse alle rispettive pareti 3b vantaggiosamente sfruttando le stesse viti di cardine 5 e le vi ti di arresto 9 già menzionate (associate a relativi dadi 5a, 9a);
- una vite di comando 17 che si impegna in un foro (filettato) 16 ricavato centralmente sulla traversa 15, con uno stelo 18 di diametro nominalmente corrispondente alla larghezza della scanalatura 11 sulla parete di dorso 4c dell’elemento fisso, così da poter traslare lungo tale scanalatura, e presentante una testa 19, preferibilmente con intaglio 19a esagonale (per chiave di azionamento cosiddetta a brugola); una superficie di spalla svasata 19b della testa 19 è a porzione di calotta sferica sostanzialmente coniugata con la sede concava 11a della scanalatura 11 sulla parete di dorso 4c dell’elemento fisso.
Il comportamento operativo del proiettore, e segnatamente del sistema di supporto 2 secondo l’invenzione, verrà descritto dettagliatamente di seguito con particolare riferimento alle figure da 3/3a a 5/5a.
Viene dapprima scelta una posizione angolare macroscopica, liberando la vite di comando 17 dall’impegno con la scanalatura 11 e dunque posizionando la traversa 15 nell’espansione 14 associata (come si comprenderà tra breve) a una posizione angolare scelta, tra quelle predefinite n, che corrisponde a un’orientazione angolare del proiettore più prossima a quella desiderata. A tal fine la rotazione della traversa 15 attorno al proprio asse consente di variarne l’assetto tra una configurazione che consente il libero scorrimento lungo le piste 12 e configurazioni che al contrario ne arrestano la traslazione sull’espansione prescelta 14, condizione questa presa già a riferimento nelle figure 3 e 3a. Per tali manovre l’operatore agisce manualmente facendo presa sulla vite 17.
A questo punto è l’elemento mobile 3, e con esso l’intero proiettore, ad essere ruotato rispetto all’elemento fisso 4, attorno all’asse X, verso l’angolazione desiderata, con contestuale imbocco della vite di comando nella scanalatura 11 (figure 4, 4a); quindi, per ulteriore effetto della rotazione della traversa e successivo ingresso della testa 19 della vite di comando 17 nella sede 11a (figure 5, 5a), si giunge alla stabilizzazione dell’assieme nella condizione che corrisponde alla posizione angolare scelta tra quelle n predefinite.
Si comprenderà dunque che è in tale condizione di stabilizzazione che si concretizza il legame funzionale univoco tra espansione 14 scelta per alloggiare la traversa 15 e posizione angolare reciproca assunta dall’elemento mobile 3 rispetto all’elemento fisso, tra le n posizioni discrete prestabilite. Tenuto conto di questo, su almeno una delle pareti laterali 3b dell’elemento mobile 3, lungo la relativa pista 12 e in prossimità di essa, è vantaggiosamente riportata una prima indicizzazione grafica I1 (ben visibile in particolare nelle figure 2 e 3) che esprime e traduce la posizione della traversa 15 sulle varie espansioni in termini della corrispettiva posizione angolare discreta che ne conseguirà una volta raggiunta la condizione di stabilizzazione.
La suddetta posizione angolare è poi come detto espressa e quantificabile, nella condizione di stabilizzazione, dalla collocazione della vite di arresto 9 lungo l’asola 8. Una seconda indicizzazione grafica I2 riportata sulle pareti laterali 4b dell’elemento mobile 4 in prossimità della suddetta asola 8 fornirà l’immediata quantificazione numerica della posizione. Ovviamente le indicizzazioni adotteranno una scala variabile a seconda dei casi, i valori assoluti riportati essendo in particolare legati al contesto di montaggio e al riferimento esterno assoluto prescelto in base alla specifica configurazione di installazione.
Tornando alla configurazione stabilizzata delle figure 5, 5a è evidente come a questo punto imprimendo alla vite di comando un azionamento di avvitatura, questa tende ad infiggersi maggiormente nel foro 16 della traversa 15, e per il contrasto esercitato sulla spalla svasata 19b della testa 19 da parte della sede 11a sulla parete di dorso 4c dell’elemento fisso ne discende un azione di richiamo sulla traversa medesima, e quindi sull’elemento mobile 3 che va a ruotare attorno all’asse X in modo finemente controllato. Tale cinematismo si avvale evidentemente della possibilità concessa alla vite di comando 19 di modificare la propria inclinazione, assecondata, oltre che dalla libertà della svasatura a calotta 19b di aggiustarsi entro la sede 11a nella quale gode di un appropriato gioco, dalla capacità della traversa 15 di ruotare nella relativa espansione 14. L’entità di questa regolazione fine è resa a sua volta rappresentata ed è precisamente leggendo la posizione della vite di arresto 9 sulla seconda indicizzazione I2.
Si evince agevolmente dalla precedente descrizione come la presente invenzione raggiunga appieno gli scopi prefissati. Con una soluzione di estrema compattezza e semplicità, che permette tra l’altro di rendere il dispositivo di supporto lineare e pulito, e integrabile nel proiettore con un design libero da disturbi estetici o vincoli derivanti da elementi meccanici in vista o sporgenti, si ottiene una regolazione fine di elevatissima precisione, tra l’altro con il pregio di insistere su parti in immediata prossimità dell’asse di rotazione. I componenti preposti al controllo della regolazione possono vantaggiosamente essere protetti dalla vantaggiosa struttura scatolare dell’assieme dei due elementi del dispositivo di supporto.
Le manovre richieste per gestire la regolazione, sia quella macroscopica iniziale, sia la successiva regolazione fine, sono agevoli ed alla portata di un qualsiasi addetto non specializzato, senza oltretutto il bisogno di attrezzistica particolare (in pratica è sufficiente una chiave a brugola o equivalente). All’ingombro ridotto è anche associabile un peso assolutamente non critico. La semplicità strutturale si accompagna a costi di produzione contenuti.
Come accennato nella parte introduttiva, problematiche di illuminazione paragonabili a quelle dei campi da gioco quadrilateri (calcio, basket, tennis ecc.) possono porsi anche per aree simili in ambiti diversi (commerciale, stradale, aeroportuale ecc.) per i quali l’invenzione è dunque ugualmente applicabile con profitto.
Menzionando la struttura scatolare complessiva del sistema o dispositivo di supporto, si deve comunque ribadire che il principio costruttivo alla base dell’invenzione può in linea di principio essere messo in atto anche con elementi non strettamente scatolari o a guscio, o comunque con finestrature di alleggerimento come del resto presenti anche nell’esempio qui illustrato per quanto riguarda l’elemento fisso 4 sulle pareti laterali 4b, purché in grado di individuare una camera interna al dispositivo, intesa come un volume circoscrivibile ma appunto tutt’altro che necessariamente chiuso, entro cui sono sostanzialmente disposti e operanti i mezzi di controllo e regolazione fine della rotazione. Inoltre, benché la configurazione della forma realizzativa illustrata si presenti come vantaggiosa l’invenzione ricomprende come già accennato anche configurazioni inverse o speculari che dir si voglia, in cui ipoteticamente il gruppo di piste, traversa e vite di controllo è associato all’elemento cosiddetto fisso (quello cioè destinato alla connessione con il sostegno esterno) e la scanalatura è ricavata sull’altro elemento. Ancora, è evidentemente ricompreso nell’invenzione anche il dispositivo di supporto in forma isolata, predisposto per il montaggio al corpo del proiettore.
La presente invenzione è stata del resto fin qui descritta con riferimento a sue forme di realizzazione preferite. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un proiettore comprendente un corpo illuminante (1) e un dispositivo di supporto (2) di detto corpo (1), detto dispositivo comprendendo un elemento fisso (4) atto ad essere connesso a un sostegno esterno e un elemento mobile (3) fissato al corpo e girevolmente connesso all’elemento fisso (4) attorno a un asse di rotazione (X), il dispositivo di supporto comprendendo inoltre mezzi (10) di controllo e regolazione fine della rotazione reciproca tra elemento mobile (3) ed elemento fisso (4), disposti operativamente tra tali elementi, atti a stabilizzare la rotazione in passi discreti, corrispondenti a un numero (n) di posizioni angolari di rotazione prestabilite tra detto elemento mobile (3) e detto elemento fisso, e quindi a comandare finemente la rotazione all’interno di ciascun intervallo compreso tra una posizione angolare predefinita e la successiva, in cui detti mezzi di controllo e regolazione fine (10) sono disposti ed operano essenzialmente in una camera definita internamente da detto elemento mobile (3) e detto elemento fisso (4).
  2. 2. Il proiettore secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di controllo e regolazione fine (10) comprendono: piste di guida (12) previste con profilo ad arco circolare con centro in detto asse di rotazione (X) su due pareti laterali di un primo tra detto elemento fisso o detto elemento mobile che delimitano detta camera, ciascuna pista comprendendo una pluralità di espansioni (14) in larghezza, rispetto a una larghezza di base della pista, in numero e distanza corrispondenti a detto numero (n) di posizioni di rotazione discrete prestabilite; una traversa (15) che si estende tra dette piste di guida (12) parallelamente a detto asse di rotazione (X), impegnandosi con le piste (12) attraverso gole (15a) di estremità che conferiscono alla traversa stessa un profilo di anima corrispondente al profilo di dette espansioni (14), salvo che per due spianature (15b) mutuamente opposte che riducono ulteriormente lo spessore della traversa a una misura corrispondente a detta larghezza di base della pista, per cui in base a come è ruotata, attorno al proprio asse, la traversa può scorrere entro la pista tra un’espansione e l’altra, oppure rimanere arrestata alla traslazione entro un’espansione (14) potendo ruotare entro di essa; almeno una vite di comando (17) che si impegna in un foro filettato (16) ricavato radialmente su detta traversa (15), dotata di uno stelo atto ad impegnarsi scorrevolmente in una scanalatura (11) formata su una parete di dorso di un secondo tra detto elemento mobile e detto elemento fisso, evolvente su un piano (YX) ortogonale a detto asse di rotazione (X), a partire da un’estremità aperta affacciata su detta traversa (15), detta vite di controllo presentando inoltre una testa (19) con una superficie di spalla svasata (19b) atta a riscontrare sull’esterno di detta parete di dorso e a coniugarsi con una sede concava (11a) prevista ad un’estremità chiusa di detta scanalatura (11) in una condizione di stabilizzazione, per cui in tale condizione di stabilizzazione imprimendo alla vite di comando (17) un azionamento di avvitatura, questa tende ad infiggersi maggiormente in detto foro (16) di detta traversa (15), e per la forza di contrasto esercitata tra detta sede (11a) e la spalla svasata (19b) della testa (19) ne risulta un azione di richiamo sulla traversa medesima, e quindi sul relativo elemento che ruota attorno a detto asse di rotazione (X) in modo controllato secondo detta regolazione fine.
  3. 3. Il proiettore secondo la rivendicazione 2, in cui detta superficie di spalla svasata (19b) di detta vite di comando è conformata a porzione di calotta sferica.
  4. 4. Il proiettore secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detta parete di dorso è una parete curva secondo un segmento cilindrico circolare centrato su detto asse di rotazione (X).
  5. 5. Il proiettore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui la rotazione reciproca tra detti elementi mobile e fisso è limitata da una guida scorrevole che prevede un’asola (8) ricavata ad arco di cerchio centrato su detto asse di rotazione (X) su almeno una parete laterale di un primo tra detto elemento fisso e detto elemento mobile, e una vite di arresto (9) infissa su una corrispettiva parete laterale di un secondo tra detto elemento mobile e detto elemento fisso, detta vite di arresto (9) penetrando detta asola (8) in modo da essere liberamente scorrevole lungo di essa fino alle due estremità che determinano rispettivi fine corsa della rotazione tra i due elementi fisso e mobile.
  6. 6. Il proiettore secondo la rivendicazione 5, in cui lungo almeno una di dette piste e lungo detta asola sono previste rispettive indicizzazioni grafiche (I1, I2), che esprimono e traducono la posizione di detta traversa (15) su dette espansioni (14) in termini di una corrispettiva posizione angolare discreta che ne conseguirà una volta raggiunta detta condizione di stabilizzazione, e la posizione di rotazione angolare esatta tra i due elementi per effetto di detta regolazione fine.
  7. 7. Il proiettore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui detto piano (YX) su cui evolve detta scanalatura (11) è un piano di mezzeria di detto dispositivo di supporto.
  8. 8. Il proiettore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui l’assieme di dette piste (12), detta traversa (15) e detta vite di comando (17) è associato a detto elemento mobile (3), e detta parete di dorso (4c) con detta scanalatura (11) è una parete di un elemento fisso (4) a guscio.
  9. 9. Il proiettore secondo la rivendicazione 8, in cui dette piste di guida (12) sono ricavate su rispettive piastrine (13) fissate a pareti laterali (3b) di detto elemento mobile (3), dette piste (12) essendo accessibili per detta traversa (15) su porzioni di margine dorsale di dette piastrine (13), ciascuna di dette porzioni di margine dorsale sporgendo oltre un bordo dorsale sagomato (3c) della relativa parete laterale (3b).
  10. 10. Il proiettore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui in dette piste di guida (12) una prima (14’) di dette espansioni è radialmente sfalsata rispetto alle altre lungo la traccia principale della pista, conferendo a questa un andamento a L.
  11. 11. Il dispositivo di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, fornito isolatamente e provvisto di mezzi di montaggio a un corpo o intelaiatura di un proiettore o gruppo di essi.
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