IT201900015755A1 - Macchina per la preparazione di bevande - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE del brevetto per invenzione industriale avente per titolo: “Macchina per la preparazione di bevande”
TESTO DELLA DESCR IZIONE
La presente invenzione riguarda le macchine per la preparazione di bevande che prevedono l’uso di cariche preconfezionate di materiale edibile. In particolare riguarda una macchina in cui il gruppo di infusione comprende una camera di infusione, destinata ad accogliere la carica preconfezionata, che è formata da due porzioni complementari, mobili l’una rispetto all’altra, provviste di mezzi di accoppiamento rilasciabili e di mezzi di guida del movimentorelativo.
Negli ultimi venticinque anni l’evoluzione della tecnologia nel settore delle macchine per la preparazione delle bevande, ed in particolare in quello delle macchine da caffè, ha evidenziato un aspetto in particolare, tra gli altri, relativo all’uso delle macchine da parte dell’utenza: ovvero, la preferenza di un apparecchio in cui la carica preconfezionata potesse essere inserita in una macchina priva di parti amovibili, se non per trattamenti saltuari di pulizia, e, in diritto subordine, che la carica preconfezionata fosse espulsa in modo automatico o semi automatico al termine della produzione della bevanda desiderata. Conseguentemente, sono stati sviluppati numerosi apparecchi in cui il gruppo di infusione, inteso come la parte della macchina in cui viene alimentato il liquido di infusione, generalmente acqua calda sotto una data pressione, ed in cui viene preparata la bevanda da erogare, per estrazione o dissoluzione di un materiale edibile particolato, comprende una camera di infusione formata da due porzioni tra loro complementari ed adatte, una volta accoppiate, ad accogliere la carica preconfezionata di materiale edibile. Le due porzioni, che comprendono sia i mezzi di alimentazione del liquido di infusione che i mezzi erogazione della bevanda preparata, sono dotate di movimento relativo l’una rispetto all’ altra, il movimento viene opportunamente guidato, e sono previsti mezzi di accoppiamento tra le due porzioni, rilasciabili. Alla separazione delle due porzioni successiva alla produzione della bevanda, la carica preconfezionata esausta viene espulsa, di preferenza automaticamente.
La struttura, il posizionamento ed i movimenti del gruppo di infusione nelle macchine del tipo sopra descritto discendono quindi dalla volontà di fornire una macchina che sia da un lato in grado di realizzare la bevanda nelle condizioni operative più corrette, e che dall’altro lato sia capace di rimuovere, in modo automatico, la carica preconfezionata esausta.
Sono noti allo stato della tecnica numerosi e differenti approcci a questo problema, con soluzioni che appaiono più o meno brillanti. Si possono citare ad esempio i documenti come W02007031378, di cui il presente richiedente è inventore, EP1495702, EP2717749, EP3053490, EP2858538, così come se ne potrebbero citare molti altri. Le considerazioni funzionali più rilevanti che si possono fare su tutti questi dispositivi sono basate sul fatto che dipendono fortemente dalle caratteristiche strutturali della carica preconfezionata con cui sono destinati a cooperare. Conseguentemente, le cariche preconfezionate dei materiali più rigidi possono essere espulse dal gruppo di infusione agendo sulla flangia radiale sporgente di cui sono normalmente provviste, mentre questo tipo di espulsione è più difficile se il materiale del corpo contenitore ha una consistenza inferiore; in questo caso saranno preferiti dei mezzi che spingono il corpo contenitore della carica preconfezionata esausta al di fuori della camera di infusione.
In tutti i casi, i movimenti che vengono fatti eseguire alle due porzioni della camera di infusione sono indirizzati a sia favorire l’ accoppiamento ottimale delle due porzioni, sia a facilitare l’ espulsione della capsula esausta. Si tratta in genere di movimenti piuttosto complessi, che di conseguenza complicano la struttura del gruppo di infusione, e di conseguenza rendono più complessa, e sovente anche più ingombrante, la macchina stessa.
Un altro notevole problema è legato all’ automatismo dell’espulsione della carica preconfezionata esausta. Infatti, nei sistemi di infusione delle bevande attualmente a disposizione nell’uso domestico, l’ espulsione della carica preconfezionata esausta avviene in concomitanza del rilascio dell’ accoppiamento tra le due porzioni del gruppo di infusione; questo avviene automaticamente in quelle macchine che sono dotate attuatori elettromeccanici di struttura generalmente complessa e relativamente costosa, che necessita di altrettanto complesse logiche di controllo. La grande maggioranza delle macchine, dotate di azionamento manuale, presenta il rischio concreto che l’ultima carica inserita nel gruppo di infusione resti nella camera di infusione fino alla preparazione successiva, che può aver luogo anche qualche giorno dopo, con conseguente sviluppo di muffe ed incrostazioni all’interno della camera di infusione. Questo aspetto, unito al recente sviluppo dei materiali biodegradabili per la realizzazione del corpo contenitore delle cariche preconfezionate, rende impellente lo sviluppo di sistemi in grado di espellere automaticamente le cariche esauste, senza però i problemi costruttivi e realizzativi di cui allo stato della tecnica.
Scopo della presente invenzione è quindi fornire una macchina per la preparazione di bevande del tipo sopra descritto, provvista di un gruppo di infusione in cui il movimento relativo delle due porzioni della camera di infusione ed il loro reciproco accoppiamento sia realizzato in modo semplice sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista funzionale, in modo da consentire il rilascio automatico dell’accoppiamento tra le suddette porzioni.
Oggetto della presente invenzione è pertanto una macchina per la preparazione di bevande, comprendente un serbatoio, una pompa di alimentazione, uno scambiatore di calore e provvista di un gruppo di infusione comprendente una camera di infusione, provvista di mezzi di alimentazione del liquido di infusione e di mezzi di erogazione della bevanda preparata, formata da due porzioni tra loro complementari ed adatte, una volta accoppiate, ad accogliere una carica preconfezionata di materiale edibile, in cui le due porzioni di detta camera di infusione, sono dotate di movimento relativo l’una rispetto all’ altra, ed il movimento viene opportunamente guidato, e sono previsti mezzi di accoppiamento tra le due porzioni, rilasciabili; dette due porzioni di detta camera di infusione sono una mobile ed una fissa, essendo detta porzione mobile dotata di mezzi azionamento comprendenti un martinetto idraulico meccanicamente accoppiato a detta porzione mobile, e inserito nel circuito di alimentazione dell’ acqua in pressione alla camera di infusione, ed essendo previsti mezzi di bloccaggio, rilasciabili, dell’ accoppiamento tra le dette due porzioni della camera di infusione.
Detto martinetto, di preferenza ha un diametro sensibilmente inferiore a quello della camera di infusione. In una forma esecutiva, detto martinetto è inserito nel circuito di alimentazione dell’ acqua in pressione a valle della pompa, a monte della caldaia e in serie alla medesima. In questo caso, il martinetto è in grado di fungere da valvola di distribuzione del liquido in pressione alimentato dalla pompa, essendo provvisto di un condotto che sbocca radialmente dal cilindro di detto martinetto, e comunica con la caldaia della macchina. Inoltre, può essere previsto un analogo condotto comunicante con il serbatoio della macchina.
In una variante esecutiva, detto martinetto è inserito in una linea di flusso del circuito di alimentazione dell’ acqua in pressione indipendente da quella afferente alla caldaia.
In una forma esecutiva preferita, detti mezzi di bloccaggio dell’ accoppiamento comprendono due guide a cremagliera montate ai lati del gruppo di infusione, e adatte a cooperare con le ruote dentate accoppiate una traversa che porta detta porzione mobile della camera di infusione, e che è accoppiata a detto martinetto.
In un’altra variante esecutiva, detti mezzi di bloccaggio comprendono una articolazione a ginocchiera, provvista di opportune guide disposte ai lati del gruppo di infusione, ed accoppiata all’estremità opposta a detto martinetto.
In una ulteriore variante, i detti mezzi di bloccaggio dell’ accoppiamento tra le due porzioni della camera di infusione comprendono una elettrovalvola in grado di controllare il flusso in entrata ed in uscita di detto martinetto idraulico.
Vantaggiosamente, la porzione mobile della camera di infusione è quella che comprende i mezzi di alimentazione dell’acqua calda in pressione. Detta porzione mobile può comprendere un pistone compensatore alimentato attraverso detta caldaia, ed in grado di ottimizzare la tenuta della camera di infusione, ed in comunicazione fluida con i mezzi di alimentazione dell’ acqua calda in pressione.
Inoltre, la porzione fissa della camera di infusione può essere provvista di mezzi di espulsione della carica preconfezionata esausta, meccanicamente accoppiati a detta porzione mobile. Detti mezzi di espulsione preferibilmente comprendono una parete di dimensioni sostanzialmente pari a quelle della parete di fondo della porzione fissa di detta camera di infusione, e provvista di mezzi attuatori e di una pluralità di aperture passanti.
Ulteriore oggetto della presente invenzione è una macchina provvista di un gruppo di infusione comprendente due porzioni, in cui una porzione presenta una cavità rastremata dall’esterno verso l’interno e l’altra porzione presenta almeno un rilievo anulare sporgente complementare a detta cavità, in modo da coniare la carica preconfezionata, che in questo caso è dotata di un corpo contenitore deformabile all’ interno della suddetta cavità rastremata.
Ulteriori vantaggi e caratteristiche della macchina secondo la presente invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione dettagliata di alcune forme esecutive della medesima, resa, a scopo esemplificativo e non limitativo con riferimento alle tavole di disegni allegati, in cui:
la figura 1 è un diagramma schematico con parti in sezione longitudinale di una prima forma esecutiva della macchina secondo la presente invenzione;
la figura 2 è un diagramma schematico analogo alla figura 1 , relativo ad una variante esecutiva della presente invenzione;
la figura 3 è un diagramma schematico analogo alla figura 1 , relativo ad una ulteriore forma esecutiva della macchina secondo la presente invenzione;
la figura 4 è un diagramma schematico analogo alla figura 1 , relativo ad un’altra variante esecutiva della macchina secondo la presente invenzione;
la figura 5 è una vista in sezione trasversale di un particolare della forma esecutiva illustrata nella figura 1 ;
le figure 6A e 6B illustrano un particolare ingrandito della figura 1 , in due diverse condizioni operative;
le figure 7A e 7B illustrano un particolare ingrandito della figura 1 , in due diverse condizioni operative;
le figure 8A e 8B illustrano un particolare ingrandito della figura 2, in due diverse condizioni operative; e
le figure 9A e 9B illustrano una particolare sezione longitudinale di una variante esecutiva della macchina dell’invenzione, in due diverse condizioni operative.
In figura 1 è illustrata schematicamente una prima forma esecutiva della macchina secondo la presente invenzione; con 1 è designato il gruppo di infusione. Tale gruppo comprende una porzione fissa 101 , in cui è formata una cavità 111 di alloggiamento della carica preconfezionata 10, introdotta nel gruppo di infusione mediante l’ apertura 301 , essendo detta cavità 111 in comunicazione con il condotto 121 di erogazione della bevanda, e provvista dei mezzi di espulsione 131 della carica preconfezionata. La porzione mobile 201 comprende un pistone compensatore 211 alloggiato in una camera di compensazione 221 , alimentata dal condotto 231 in comunicazione con il condotto di scarico 304 della caldaia 4, di seguito meglio descritta. Il pistone compensatore 211 coopera con la molla 241 ed è provvisto del condotto 251 di alimentazione dell’ acqua calda in pressione proveniente dalla caldaia 4.
L’estremità della porzione mobile 201 del gruppo di infusione 1 è collegata, in modo di seguito meglio descritto ed illustrato, con la traversa 441 mobile nella guida 431 del telaio 401. Detto telaio presenta, all’ estremità opposta a quella in cui è situata la porzione mobile 201 , un blocco 411 , in cui è formato condotto 421 comunicante, tramite l’ elettrovalvola 103, con la pompa 3 che si alimenta di acqua dal condotto 302 del serbatoio 2. Il condotto 421 riversa l’ acqua all’ interno del cilindro 501 , in cui è disposto scorrevole il pistone 511 , accoppiato all’ estremità opposta con la detta traversa 441. Il cilindro 501 presenta due condotti radiali di scarico; il condotto 531 mette l’acqua a disposizione della scambiatore di calore 4 e della sua serpentina di riscaldamento 204, comunicando con il condotto 104 di alimentazione della caldaia stessa. Il condotto 551 consente lo scarico dell’ acqua proveniente dalla medesima caldaia verso il condotto di ritorno 102 del serbatoio 2, nel modo meglio descritto ed illustrato di seguito. L’elettrovalvola 103 è a tre vie; una via 113 consente l’alimentazione tramite la pompa 3 ed il condotto di mandata 302 del serbatoio 2, e l’ altra via 123 consente lo scarico al condotto di ritorno 202 del serbatoio 2, mentre la terza via è quella che comunica con la pompa 3.
In figura 2 è illustrata una variante esecutiva della macchina secondo la presente invenzione. Alle parti uguali corrispondono uguali numerali. Il gruppo di infusione 5 è nella fase di infusione di una carica preconfezionata 20, del tipo il cui corpo contenitore è realizzato in materiale deformabile, e comprende una porzione fissa 105 provvista di una cavità 115, sul cui fondo sono disposti mezzi di espulsione 135 della carica esausta e che comunica con il condotto 125 di erogazione dell’infuso. La porzione mobile 205 del gruppo di infusione 5 comprende un pistone compensatore 215 sistemato in una camera di compensazione 225 che alloggia la molla 245 e che comunica, tramite il condotto 235 con la scambiatore di calore 4, e con il condotto 255 formato nel pistone 215 con la cavità 115 della porzione fissa 105. L’ estremità del pistone 215 rivolta verso la cavità 115 presenta un rilievo anulare 265 a sezione sostanzialmente a V che consente di comprimere convenientemente la carica preconfezionata 20 all’interno della cavità 115.
Il telaio 405 del gruppo di infusione provvisto, all’ estremità opposta a quella rivolta verso le due porzioni 105 e 205, di un perno 425 cui è accoppiato oscillante il cilindro 505, alimentato tramite il condotto 535 e che prevede uno scarico radiale 515 in comunicazione con il condotto 104 di alimentazione della caldaia 4, ed uno scarico radiale 545 in comunicazione con l’ingresso 102 del serbatoio 2. Il pistone 525 scorre a tenuta nel cilindro 505, grazie alla guarnizione 565 disposta sul medesimo pistone e alla guarnizione 555 in testa al cilindro 505. L’estremità del pistone 525 opposta a quella provvista di guarnizione è collegata al perno 615 che collega i bracci 605 e 625 di un meccanismo a ginocchiera, di seguito meglio illustrato e descritto .
In figura 3 è illustrata un’altra forma esecutiva della macchina secondo la presente invenzione; alle parti uguali corrispondono uguali numerali. Nella figura, il gruppo di infusione 6, illustrato all’atto dell’introduzione della carica preconfezionata 20 attraverso l’ apertura 306, comprende una porzione fissa 106 provvista di una cavità 116, sul cui fondo sono disposti mezzi di espulsione 136 della carica esausta e che comunica con il condotto 126 di erogazione dell’ infuso. La porzione mobile 206 del gruppo di infusione 6 comprende un pistone compensatore 216 sistemato in una camera di compensazione 226 che alloggia la molla 246 e che comunica, tramite il condotto 236 con la caldaia 4, e con il condotto 256 formato nel pistone 216 con la cavità 116 della porzione fissa 106. L’ estremità del pistone 216 rivolta verso la cavità 116 presenta un rilievo anulare 266 a sezione sostanzialmente a V che consente di coniare convenientemente la carica preconfezionata 20 all’interno della cavità 116.
Il telaio 406 del gruppo di infusione 6 comprende, all’ estremità opposta rispetto a quella rivolta verso le porzioni 106 e 206, un blocco 416 a cui è assicurato il cilindro 506, alimentato dalla pompa 3 tramite il condotto 426. A detto condotto è collegato, tramite una valvola tarata 436, il condotto 446 che comunica con l’alimentazione 104 della caldaia 4. All’interno del cilindro 506 scorre a tenuta il pistone 516, la cui estremità opposta a quella inserita a tenuta all’ interno del cilindro 506 è accoppiata alla porzione mobile 206 del gruppo di infusione 6. L’elettrovalvola 203 controlla il ritorno dell’ acqua dal cilindro 506 al serbatoio 2 attraverso il condotto 102.
In figura 4 è illustrata una variante della macchina della figura 3 ; alle parti uguali corrispondono uguali numerali. Come si può notare, la caldaia è alimentata direttamente dalla pompa attraverso controllo dell’ elettrovalvola 403, mentre l’elettrovalvola 303 controlla l’alimentazione e lo scarico del cilindro 506; lo scarico completo del sistema è controllato dall’ elettrovalvola 503 che controlla l’ accesso al condotto 102 del serbatoio 2.
In figura 5 è illustrata, in sezione parziale trasversale, la macchina secondo la forma esecutiva illustrata nella figura 1 ; alle parti uguali corrispondono uguali numerali. Nella figura viene evidenziata la presenza delle molle di richiamo 461 che cooperano con la traversa 441 accoppiata al pistone 511. Ad entrambi i lati del telaio 401 sono inserite, cooperanti con le guide 481 , le ruote dentate 471 , provviste della dentatura 4711 , imperniate girevoli alla traversa 441 grazie al perno 451 , e collegate ad un rispettivo braccio 491 , così come meglio illustrato in altre figure e descritto più oltre.
Nella figura 6A è illustrato un particolare ingrandito della forma esecutiva della figura 1 , nella condizione precedente all’ erogazione dell’ infuso; anche in questo caso alle parti uguali corrispondono uguali numerali. Nella figura si può notare la posizione del braccio 491 nella guida 431 , oltre al dettaglio della disposizione delle tenute 541 del cilindro 501 e 521 del pistone 511. In questa fase i condotti 531 e 551 sono in comunicazione tra loro. Nella figura 6B viene illustrata la condizione di erogazione dell’ infuso; in questo caso il condotto 531 è in comunicazione con il condotto 421 di alimentazione dell’ acqua collegato alla pompa (vedere figura 1).
In figura 7A è una vista in elevazione laterale del medesimo particolare della figura 6A; alle parti uguali corrispondono uguali numerali. Nella figura è evidenziato il collegamento eccentrico tra il braccio 491 e la ruota 471 , tratteggiata nella figura, che presenta sulla faccia rivolta verso l’interno una porzione dentata 4711 , adatta a cooperare con la porzione dentata a cremagliera 4811 della guida 481. Nella figura 7B è illustrata la situazione nel corso dell’ erogazione della bevanda, con il braccio 491 che agisce da blocco rispetto al movimento della ruota dentata 471.
In figura 8A è illustrato un particolare in sezione longitudinale della macchina della figura 2, nella situazione precedente all’ erogazione della bevanda; alle parti uguali corrispondono uguali numerali. Nella figura si possono notare i bracci 605 e 625, imperniati in 615 all’ estremità del pistone 525, con l’estremità libera del braccio 625 che scorre nella guida 435, mentre la biella 605 è infulcrata in 635 al telaio 405. In figura 8B è raffigurato il medesimo particolare, in questo caso nella condizione di erogazione della bevanda; si può notare sia la condizione di blocco determinata dall’ estensione del pistone 525, che sospinge il braccio 625 al termine della guida 435, sia il collegamento fluido tra il condotto 545 di alimentazione del cilindro 505 ed il condotto 515 di alimentazione della caldaia.
In figura 9A è illustrata una variante esecutiva della macchina dell’invenzione, in particolare riferita ad un gruppo di infusione quale quello illustrato nella figura 4, con cui condivide lo stesso schema idraulico. Nel particolare illustrato, sul telaio 406 a cui ad una estremità è collocato il blocco 416 che comprende il condotto 426 di alimentazione dell’acqua in pressione; a tale blocco è accoppiata una estremità del cilindro 606, in cui scorre il pistone cavo 616, la cui estremità chiusa è accoppiata con la traversa 626, destinata al collegamento con la porzione mobile della camera di infusione, non mostrata nella figura. All’ interno del cilindro 606 e del pistone 616 è collocato un tubo 636 in materiale elastomerico, che ha una estremità chiusa 646 accoppiata alla traversa 626, e presa in frammezzo tra la stessa traversa ed il pistone cavo 616. All’ estremità opposta il tubo 636 è fissato al blocco 416, preso in frammezzo tra il medesimo ed il cilindro 606.
Nella figura 9B, ove le parti uguali designano uguali numerali, il tubo in elastomero 636 è stato completamente riempito dall’ acqua alimentata dal condotto 426, e conseguentemente si è allungato sino a portare il pistone 616 alla sua massima estensione rispetto al cilindro 606. In questo caso, è il tubo 636 a fornire i mezzi di richiamo elastico della traversa 626, e conseguentemente della porzione mobile della camera di infusione.
Il funzionamento e la struttura della macchina secondo la presente invenzione appariranno evidenti da quanto segue. Come accennato nelle premesse, la macchina secondo l’ invenzione si propone di fornire un sistema di automazione del funzionamento, che risulti di struttura semplice e facilmente integrabile in macchine di concezione attuale. Il martinetto che viene utilizzato sfrutta la pressione dell’acqua alimentata dalla pompa, utilizzandone un volume decisamente esiguo, e può fungere, come nei casi illustrati nelle figure 1 e 2, da valvola di distribuzione dell’acqua in pressione, dato che lo spostamento del pistone va a scoprire al termine della sua corsa il condotto che comunica con la caldaia della macchina.
Nella fase successiva all’ erogazione della bevanda, quando la pompa arresta l’ alimentazione di acqua in pressione, nel caso della macchina delle figure 1 e 2, l’ elettrovalvola a tre vie dirotta il flusso verso il serbatoio 2, e conseguentemente il cilindro del martinetto si svuota, e la tenuta sul pistone consente la comunicazione fluida tra il condotto del cilindro collegato alla caldaia 4 ed il condotto del cilindro collegato al serbatoio 2. Conseguentemente, il pistone trascina con se la porzione mobile della camera di infusione, liberando la carica esausta, che viene espulsa dalla porzione fissa mediante gli opportuni mezzi di espulsione, preferibilmente del tipo precedentemente descritto .
Alternativamente, l’ acqua in pressione può essere alimentata alla caldaia attraverso un condotto in derivazione da quello che alimenta il martinetto, controllato da una valvola a molla tarata, come risulta dalla figura 3 ; in questo caso, al termine dell’erogazione, l’elettrovalvola azionata consentirà lo scarico del martinetto, così come la sua chiusura consente il bloccaggio dell’accoppiamento tra le due porzioni del gruppo di infusione.
L’ulteriore alternativa della figura 4 comprende l’uso di tre elettrovalvole, di cui una, 303, è preposta al controllo dell’ alimentazione del martinetto; al termine della traslazione del pistone del martinetto che porta le due porzioni della camera di infusione in accoppiamento, detta elettrovalvola viene chiusa, così da fornire il bloccaggio, e la logica della macchina apre a questo punto per il tempo prestabilito l’elettrovalvola 403, che alimenta la caldaia e quindi l’ acqua calda in pressione alla camera di infusione. Durante queste due prime fasi, l’ elettrovalvola 503 che mette in comunicazione le due linee di alimentazione con il serbatoio come scarico è chiusa. Al termine della fase di erogazione della bevanda, tutte e tre le elettrovalvole vengono aperte, mentre l’azione della pompa si arresta, consentendo così all’ acqua di rifluire verso il serbatoio 2, e quindi separando le due porzioni della camera di infusione.
I mezzi di bloccaggio dell’ accoppiamento delle due porzioni della camera di infusione possono essere, come risulta dalla forma esecutiva illustrata nelle figure 1, 5 6A, 6B, 7A e 7B di tipo meccanico, e comprendere una ruota dentata provvista di un braccio eccentrico che ha all’estremità distale un perno che coopera con una guida formata nel telaio del gruppo di infusione; questo bloccaggio impedisce di fatto ogni eventuale ritorno del pistone del martinetto, ed evita l’introduzione di un mezzo di controllo quale un’elettrovalvola. Una soluzione del tutto analoga è quella ottenuta montando il martinetto oscillante rispetto al telaio del gruppo di infusione, come risulta nella forma esecutiva delle figure 2, 8A e 8B, e collegare l’estremità libera del pistone ad una articolazione a ginocchiera che va in blocco in corrispondenza della fine della corsa di detto pistone oltrepassando il punto di massima estensione come illustrato nella figura 8B .
Vantaggiosamente, la camera di infusione prevede, nel caso in cui la macchina sia dedicata all’uso di cariche preconfezionate formate con il materiale del corpo contenitore flessibile, una struttura caratteristica che assicura la migliore efficacia di funzionamento della suddetta carica. Infatti, mentre una porzione, nel caso illustrato nelle figure 2, 3 e 4 quella fissa, della camera di infusione prevede una cavità tronco conica con la base minore corrispondente alla parete di fondo, l’altra porzione è provvista di un rilievo anulare complementare alla forma della cavità della suddetta porzione fissa, che consente di deformare la carica preconfezionata per adattarla alla forma della cavità. Questo permette di utilizzare le cariche preconfezionate di tipo deformabile, le cosiddette cialde, senza che le loro variazioni di volume effettivo possano affliggere negativamente l’infusione.
Sul mercato sono presenti infatti numerosi produttori, e non tutte le cialde sono identiche fra loro sia per quanto riguarda le dimensione che il peso, per cui un accoppiamento esatto e statico non sempre riesce ad essere quello ottimale per una buona esecuzione del caffè.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per la preparazione di bevande, comprendente un serbatoio, una pompa di alimentazione, uno scambiatore di calore, e provvista di un gruppo di infusione comprendente una camera di infusione, provvista di mezzi di alimentazione del liquido di infusione e di mezzi di erogazione della bevanda preparata, formata da due porzioni tra loro complementari ed adatte, una volta accoppiate, ad accogliere una carica preconfezionata di materiale edibile, in cui le due porzioni di detta camera di infusione sono dotate di movimento relativo l’una rispetto all’ altra, ed il movimento viene opportunamente guidato, e sono previsti mezzi di accoppiamento tra le due porzioni, rilasciabili; dette due porzioni di detta camera di infusione sono una mobile ed una fissa, essendo detta porzione mobile dotata di mezzi azionamento comprendenti un martinetto idraulico meccanicamente accoppiato a detta porzione mobile, e inserito nel circuito di alimentazione dell’ acqua in pressione alla camera di infusione, ed essendo previsti mezzi di bloccaggio, rilasciabili, dell’ accoppiamento tra le dette due porzioni della camera di infusione.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1 , in cui detto martinetto, ha un diametro sensibilmente inferiore a quello della camera di infusione.
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto martinetto è inserito nel circuito di alimentazione dell’acqua in pressione a valle della pompa, a monte dello scambiatore di calore e in serie al medesimo.
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 3, in cui il martinetto è in grado di fungere da valvola di distribuzione del liquido in pressione alimentato dalla pompa, essendo provvisto di un condotto che sbocca radialmente dal cilindro di detto martinetto, e comunica con lo scambiatore di calore della macchina.
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, in cui è previsto un condotto che si diparte dal detto cilindro comunicante con il serbatoio della macchina.
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto martinetto è inserito in una linea di flusso del circuito di alimentazione dell’ acqua in pressione indipendente da quella afferente allo scambiatore di calore.
  7. 7. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 6, in cui detti mezzi di bloccaggio dell’ accoppiamento comprendono due guide a cremagliera montate ai lati del gruppo di infusione, e adatte a cooperare con le ruote dentate associate alla traversa che porta detta porzione mobile della camera di infusione, e che è accoppiata a detto martinetto.
  8. 8. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 6, in cui detti mezzi di bloccaggio comprendono una articolazione a ginocchiera, provvista di opportune guide disposte ai lati del gruppo di infusione, ed accoppiata a detto martinetto.
  9. 9. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 6, in cui detti mezzi di bloccaggio dell’ accoppiamento tra le due porzioni della camera di infusione comprendono una elettrovalvola in grado di controllare il flusso in entrata ed in uscita di detto martinetto idraulico.
  10. 10. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 9, in cui la porzione mobile della camera di infusione è quella che comprende i mezzi di alimentazione dell’acqua calda in pressione.
  11. 11. Macchina secondo la rivendicazione 10, in cui detta porzione mobile comprende un pistone compensatore alimentato attraverso detto scambiatore di calore, ed in grado di ottimizzare la tenuta della camera di infusione, ed in comunicazione fluida con i mezzi di alimentazione dell’ acqua calda in pressione.
  12. 12. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 11 , in cui la porzione fissa della camera di infusione è provvista di mezzi di espulsione della carica preconfezionata esausta, meccanicamente accoppiati a detta porzione mobile.
  13. 13. Macchina provvista di un gruppo di infusione comprendente due porzioni, in cui una porzione presenta una cavità rastremata dall’ esterno verso l’interno e l’altra porzione presenta almeno un rilievo anulare sporgente complementare a detta cavità, in modo da coniare la carica preconfezionata, che in questo caso è dotata di un corpo contenitore deformabile, all’ interno della suddetta cavità rastremata.
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