IT201900015366A1 - Pacco lamellare e giunto a lamelle - Google Patents

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Alessandro Marella
Claudio Franceschi
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Compomac S P A
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“PACCO LAMELLARE E GIUNTO A LAMELLE”
La presente invenzione è relativa ad un pacco lamellare ed un giunto a lamelle.
In particolare, il pacco lamellare ed il giunto a lamelle secondo la presente invenzione trovano vantaggiosa applicazione nella realizzazione di un giunto del tipo a gioco zero, come verrà illustrato meglio in seguito.
I giunti sono organi meccanici configurati per collegare due componenti rotanti, in modo da garantire la trasmissione del momento torcente da un componente rotante all’altro.
Un giunto a lamelle è un giunto di tipo elastico ed è configurato per compensare eventuali disallineamenti tra due alberi. Un giunto a lamelle consente, in genere, piccoli spostamenti assiali tra i componenti rotanti.
Vantaggiosamente, un giunto a lamelle è torsionalmente rigido.
In genere, un giunto a lamelle comprende un pacco lamellare che è interposto tra due flange, cui è fissato mediante delle viti. Un pacco lamellare è formato da un gruppo di lamelle piane sovrapposte tra loro. Le lamelle che formano un pacco lamellare possono essere collegate tra loro, in modo da formare un gruppo coeso, oppure possono essere sciolte.
I giunti lamellari possono compensare disallineamenti assiali, angolari e radiali. Secondo le soluzioni di tipo noto, per compensare i disallineamenti assiali e angolari è sufficiente un solo pacco lamellare, ma per compensare anche i disallineamenti radiali sono necessari due pacchi lamellari.
In genere, un giunto a lamelle comprende due componenti rotanti flangiati disposti in modo da essere sostanzialmente coassiali e con le flange affacciate tra loro. È bene notare che uno o entrambi i componenti rotanti possono essere collegati ad un rispettivo elemento meccanico, che può essere anche di grandi dimensioni, pesante e difficile da spostare.
In presenza di trasmissioni con le estremità degli alberi ravvicinate e la necessità di compensare disallineamenti radiali, secondo le soluzioni di tipo noto, per poter sostituire il pacco lamellare è necessario smontare completamente il giunto ed allontanare gli alberi tra loro, in modo da permettere lo sfilamento dell’intero pacco lamellare se le lamelle sono collegate tra loro. Ciò comporta lunghe e complicate attività di manutenzione.
In alternativa, se il pacco lamellare è formato da una pluralità di lamelle sciolte e sovrapposte tra loro, è possibile sfilare una alla volta le lamelle, senza la necessità di allontanare tra loro gli alberi. Tuttavia, anche tale tipo di soluzione richiede lunghe e complicate attività di manutenzione; infatti, per questo tipo di pacco lamellare è richiesto lo sfilamento (una ad una) di ciascuna lamella per lo smontaggio e l’inserimento e l’orientamento (una ad una) di ciascuna lamella per il montaggio.
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un pacco lamellare ed un giunto a lamelle che permettano di ridurre i tempi e la difficoltà di manutenzione, in particolare che permettano: sia di rimuovere il pacco lamellare senza la necessità di allontanare gli alberi, sia di mantenere compatto il giunto, ovvero senza aumentarne le dimensioni/ingombri.
Secondo la presente invenzione viene fornito un pacco lamellare come citato nelle rivendicazioni allegate.
Secondo la presente invenzione viene fornito un giunto a lamelle come citato nelle rivendicazioni allegate.
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo:
- la figura 1 è una vista prospettica di un giunto a gioco zero secondo la presente invenzione;
- la figura 2 è una vista parzialmente esplosa di un giunto a gioco zero secondo la presente invenzione;
- la figure 3 è simile alla figura 2 e mostra il giunto delle figure 1 e 2 in una configurazione operativa;
- la figura 4 è una vista laterale del giunto a gioco zero della figura 1;
- la figura 5 è una sezione secondo la linea V-V della figura 4;
- le figure 6 e 7 sono ingrandimenti di un dettaglio della figura 5;
- la figura 8 è una vista prospettica di un pacco lamellare secondo la presente invenzione;
- la figura 9 è una vista prospettica di un componente del pacco lamellare della figura 8;
- la figura 10 è una vista prospettica di due ulteriori particolari del giunto secondo la presente invenzione;
- la figura 11 è una vista laterale di un dettaglio del pacco lamellare e dei particolari illustrati nella figura 10 durante l’assemblaggio;
- la figura 12 è una sezione secondo la linea XII-XII della figura 11.
Nella figura 1 con 1 è indicato nel suo complesso un giunto a gioco zero secondo la presente invenzione.
Il giunto a gioco zero è un organo meccanico comprendente: due componenti rotanti, qui di seguito indicati con 2.1 e 2.2, ed un separatore 3, che collega tra loro i due componenti rotanti 2.1 e 2.2.
Vantaggiosamente, i componenti rotanti 2.1 e 2.2 ed il separatore 3 sono coassiali ad un asse longitudinale X di rotazione. Tuttavia, è noto che i componenti rotanti 2.1 e 2.2 possano essere inclinati rispetto all’asse longitudinale X.
In un giunto 1 a gioco zero tale possibilità di inclinazione reciproca è ridotta dalla struttura stessa del giunto, come verrà illustrato meglio in seguito.
Secondo quanto illustrato nella figura 5, il componente rotante 2.1 comprende un albero 4.1, presentante una cavità h1 interna, ed una flangia 5.1, che sporge radialmente dall’albero 4.1 in corrispondenza di una propria estremità e1.1, mentre l’altra estremità e2.1 è sostanzialmente libera. Secondo quanto illustrato, l’estremità e2.2 è circolare e presenta una apertura o2.1 che mette in comunicazione la cavità h1 con l’esterno. Secondo quanto illustrato, l’albero 4.1 presenta, inoltre, una apertura o1.1 che mette in comunicazione la cavità h1 con l’esterno in corrispondenza dell’estremità e1.1.
Il componente rotante 2.2 è sostanzialmente simile al componente rotante 2.1, pertanto le parti del componente rotante 2.1 devono considerarsi ivi compresi, mantengono la stessa numerazione e sono identificati con la desinenza (.2).
Ciascuna flangia 4 presenta una superficie esterna s1 che è affacciata assialmente verso l’esterno dell’estensione longitudinale del rispettivo componente rotante 2. La superficie esterna s1 è sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X.
Ciascuna flangia 4 presenta una superficie interna s2 sostanzialmente parallela alla superficie esterna s1. La superficie interna s2 ricade all’interno dell’estensione longitudinale del componente rotante 2. La superficie interna s2 è rivolta verso l’estremità e2 libera.
Ciascuna flangia 4 è delimitata radialmente da una superficie radiale s3. Secondo l’esempio illustrato, ciascuna flangia presenta degli scassi 6 che comunicano radialmente con l’esterno e configurati per alloggiare, in uso, dei bulloni od elementi equivalenti, come verrà illustrato meglio in seguito. Gli scassi 6 sono uniformemente distribuiti attorno all’asse longitudinale X. Secondo l’esempio illustrato, ciascuna flangia 4 presenta una pluralità di fori 7. I fori 7 sono uniformemente distribuiti attorno all’asse longitudinale X. Secondo l’esempio illustrato, gli scassi 6 sono tre ed i fori 7 sono tre; tra due fori 7 adiacenti è interposto uno scasso 6.
Ciascun componente rotante 2 presenta, inoltre, una superficie radiale esterna s4, che è rivolta radialmente verso l’esterno dell’albero 4, ed una superficie radiale interna s5, che è rivolta radialmente all’interno della cavità h.
Ciascun componente rotante 2 presenta, inoltre, una superficie assiale s6 che è affacciata all’esterno del componente rotante 2 stesso in prossimità dell’estremità e2 libera.
In particolare, i due componenti rotanti 2.1 e 2.2 sono allineati in modo da essere sostanzialmente coassiali all’asse longitudinale X del giunto 1.
I componenti rotanti 2.1 e 2.2 sono accostati in modo che le superfici assiali s6.1 ed s6.2 siano affacciate tra loro. Le superficie assiali s6.1 ed s6.2 sono distanziate tra loro di una distanza d, lungo l’asse longitudinale X.
Il giunto 1 comprende, inoltre come detto in precedenza, un separatore 3, che collega tra loro i due componenti rotanti 2.1 e 2.2.
Secondo l’esempio illustrato, il giunto 1 è del tipo a gioco zero, in questo caso il separatore 3 è calzato attorno all’albero 4 di ciascun corpo rotante 2.
Secondo quanto illustrato nelle figure, il separatore 3 comprende un corpo tubolare 8 presentante internamente una cavità c. Il corpo tubolare 8 è calzato attorno sia all’albero 4.1 sia all’albero 4.2. Preferibilmente, il corpo tubolare 8 è montato con gioco attorno agli alberi 4.1 e 4.2.
Il separatore 3 comprende, inoltre, una flangia 9I sinistra ed una flangia 9II destra. Facendo riferimento all’esempio illustrato in figura, si intende con “sinistra” il lato affacciato, in uso, al componente rotante 2.1 e con “destra” il lato affacciato, in uso, al componente 2.2.
Il corpo tubolare 8 del separatore 3 è tagliato longitudinalmente in due zone differenti. Preferibilmente, il corpo tubolare 8 è tagliato longitudinalmente in zone diametralmente opposte tra loro. Secondo l’esempio illustrato, il corpo tubolare 8 è composto da due semi-gusci 8I ed 8II, che in uso vengono affiancati tra loro in modo da riprodurre un corpo tubolare 8 attorno agli alberi 4.1 e 4.2. Secondo l’esempio illustrato, durante l’uso, è presente uno scasso w.
Il giunto 1 comprende, inoltre, due pacchi lamellari, qui di seguito identificati con 10.1 e 10.2. Ciascun pacco lamellare 10 è interposto lungo l’asse longitudinale X tra la flangia 5 del componente rotante 2 e le rispettive flange 11.1 e 11.2.
Ciascuna flangia 11 è interposta, lungo l’asse longitudinale X, tra il rispettivo pacco lamellare 10 e la rispettiva flangia 9 del separatore 3.
Secondo quanto illustrato nelle figure, ciascun pacco lamellare 10 e la rispettiva flangia intermedia 11 sono collegati, in uso, mediante degli elementi di giunzione 12 alternativamente alla flangia 5 ed alla flangia 9 del componente rotante 2 e, rispettivamente, del separatore 3.
Secondo l’esempio illustrato, la flangia 9 del separatore 3 è fissata alla flangia intermedia 11. In questo modo, il collegamento è finalizzato a rendere coesi le flange 9 e 11 tra loro.
La flangia 11 è collegata attraverso degli elementi di giunzione 12 al pacco lamellare 10. Gli elementi di giunzione 12 utilizzati per collegare tra loro le flange 9 e 11 sono differenti dagli elementi di giunzione 12 che collegano tra loro la flangia 11 ed il pacco lamellare 10.
Il pacco lamellare 10 è collegato, inoltre, mediante degli elementi di giunzione 12 alla flangia 5. Come illustrato nelle figure, gli scassi 6 interposti tra due fori 7 adiacenti servono per permettere il montaggio ed alloggiare, almeno parzialmente, gli elementi di giunzione 12 che congiungono la flangia intermedia 11 con il pacco lamellare 10. I fori 7 sono utilizzati per alloggiare gli elementi di giunzione 12 che uniscono il pacco lamellare 10 con la flangia 5.
Come illustrato nelle figure, vantaggiosamente, la flangia intermedia 11 presenta degli scassi 13 radiali uniformemente distribuiti attorno all’asse longitudinale X’.
Gli scassi 13 sono sostanzialmente simili agli scassi 6 e servono per alloggiare almeno parzialmente gli elementi di giunzione 12 come indicato in precedenza.
Vantaggiosamente, gli elementi di giunzione 12 sono del tipo rilasciabile. Ad esempio, gli elementi di giunzione 12 sono dei bulloni oppure degli elementi tecnicamente equivalenti.
Secondo quanto illustrato nella figura 8, ciascun pacco lamellare 10 è formato da una pluralità di lamelle 14 sovrapposte. Nella figura 9 è illustrata una singola lamella 14 del pacco lamellare 10.
Ciascuna lamella 14 è sostanzialmente un corpo sottile delimitata lateralmente da due superfici f1, f2 parallele e contrapposte tra loro. La lamella 14 presenta una apertura 15 configurata per poter essere calzata con gioco attorno ad un rispettivo albero 4. La forma di ciascuna lamella 14 e di ciascuna apertura 15 può essere di qualsiasi tipo.
Senza perdere di genericità, secondo l’esempio illustrato nelle figure 8 e 9, ciascuna lamella 14 presenta una forma in pianta sostanzialmente di poligono chiuso.
Vantaggiosamente, ciascuna lamella 14 presenta spigoli arrotondati. Secondo l’esempio illustrato nelle figure 8 e 9, ciascuna lamella 14 ha la forma di esagono con gli spigoli arrotondati.
Vantaggiosamente, l’apertura 15 è realizzata in modo da essere centrata con il centro geometrico della lamella 14. L’apertura 15 presenta in pianta una forma circolare e presenta un asse X’ di simmetria.
Ciascuna lamella 14 presenta una pluralità di fori 16 (figura 9) uniformemente distribuiti attorno all’asse di simmetria X’. Ciascun foro 16 presenta un asse di simmetrica Y. L’asse di simmetria Y è sostanzialmente parallelo all’asse di simmetria X’.
Vantaggiosamente, il numero di fori 16 di ciascuna lamella 14 corrisponde al numero complessivo di scassi 6 e fori 7 realizzati su ciascuna flangia 5 dei componenti rotanti 2.
Come detto precedentemente, ciascun pacco lamellare 10 comprende due o più lamelle 14 sovrapposte, in modo che le superfici f2 e f1 di due lamella 14 adiacenti siano a contatto e combacino tra loro. In particolare, le lamelle 14 sono sovrapposte in modo che i rispettivi assi di simmetria X’ siano coassiali ed i rispettivi fori 16 siano coassiali ai rispettivi assi di simmetria Y.
Vantaggiosamente, le lamelle 14 del pacco lamellare 10 sono uguali tra loro. In particolare, le lamelle 14 di un pacco lamellare 10 presentano un ugual numero di fori 16 i quali sono distribuiti attorno all’asse di simmetria X’ in modo uguale tra loro.
In un pacco lamellare 10, i fori 16 coassiali allo stesso asse di simmetria X’ formano un foro di collegamento 16’, che attraversa longitudinalmente l’intero pacco lamellare 10.
Il numero di lamelle 14 di ciascun pacco lamellare 10 può variare a seconda del tipo di applicazione del giunto 1.
Come illustrato nella figura 8, ciascun pacco lamellare 10 comprende, inoltre, uno o più elementi di fissaggio 18 configurati per collegare le lamelle 14 tra di loro in modo da serrarle a pacchetto. Vantaggiosamente, ciascun elemento di fissaggio 18 è configurato per collegare in modo fisso, ovvero non rilasciabile, le lamelle 14 tra loro.
Vantaggiosamente, ciascun pacco lamellare 10 presenta uno spessore t1 sostanzialmente uguale o minore allo spessore t2 di ciascun elemento di fissaggio 18. In altre parole, ciascun elemento di fissaggio 18 è configurato per non sporgere eccessivamente, ovvero in modo che il proprio spessore t2 sia sempre inferiore della distanza tra gli alberi d.
L’elemento di fissaggio 18 può essere un componente montato per interferenza e/o incastro con le lamelle 14 del pacco lamellare 10. Ad esempio, ciascun elemento di fissaggio 28 è inserito all’interno di un rispettivo foro di collegamento 16’ e può essere deformato plasticamente, in modo da aderire a ciascuna lamella 14 del pacco lamellare Secondo l’esempio illustrato, ciascun elemento di fissaggio 18 è una boccola, che è inserita e fissata per interferenza attraverso un rispettivo foro di collegamento 16’. L’elemento di giunzione 18 secondo l’esempio illustrato presenta dei risalti 19, qui di seguito identificati con I e II (I esterno e II interno), che sono deformati plasticamente e ribattuti contro la superficie f1 e, rispettivamente, la superficie f2 del pacco lamellare 10.
In aggiunta a quanto indicato in precedenza, il giunto 1 comprende, inoltre, una pluralità di distanziali 20. In particolare, il giunto 1 comprende due distanziali 20, qui di seguito indicati con I e II (I per quello esterno e II per quello interno), per ciascun elemento di fissaggio 18.
Ciascun distanziale 20 è configurato per comprimere, in uso, una rispettiva faccia f di una lamella 14 attorno all’elemento di fissaggio 18. In altre parole, vantaggiosamente, ciascun distanziale 20 è configurato per impedire il contatto tra una flangia 5 o 11 e l’elemento di fissaggio 18.
Secondo quanto illustrato nella figura 10, i distanziali 20I e 20II sono uguali tra loro, cambia solo l’orientamento con cui vengono montati.
Ciascun distanziale 20 è un corpo assialsimmetrico presentante un asse di simmetria Y’. Il distanziale 20 presenta un foro passante 21 coassiale all’asse di simmetria Y’ e che attraversa assialmente per intero il distanziale 20 stesso. Ciascun distanziale 20 presenta una sede 22 che si affaccia assialmente all’esterno del distanziale 20 stesso attraverso una apertura 23. Ciascuna sede 22 è configurata per alloggiare, in uso, un rispettivo risalto 19 dell’elemento di fissaggio 18. Ciascun distanziale 20 presenta una superficie di contatto 24 assiale interna, che è configurata per essere posta, in uso, a contatto contro una faccia f di una lamella 14. Il distanziale 20 presenta, inoltre, una superficie di assiale 25 esterna che è configurata per essere posta a contatto, in uso, con una flangia 5 o 11 oppure una rondella 30 (di tipo noto ed illustrata schematicamente).
In uso, vantaggiosamente, il pacco lamellare 10 è un corpo unico, in cui le lamelle 14 sono collegate tra loro mediante ciascun elemento di fissaggio 18.
In questo modo, vantaggiosamente, un operatore durante le operazioni di montaggio/smontaggio può manipolare tutto il pacco lamellare 10 nella sua interezza. Ciò semplifica notevolmente l’attività di un operatore.
Una volta posizionato il pacco lamellare 10 in corrispondenza di ciascun elemento di fissaggio 18, viene posizionata una coppia di distanziali 20, ciascuno dei quali è posizionato in modo da alloggiare all’interno della propria sede 22 un rispettivo risalto 19 dell’elemento di fissaggio 18. Come illustrato nell’esempio di figura 12, ciascun disco 20 viene posizionato in modo che la sede 22 accolga un rispettivo risalto 19 e la superficie di contatto 24 si appoggi sul una rispettiva faccia f del pacco lamellare 10.
Vantaggiosamente, la profondità della sede 22 è maggiore della sporgenza massima del risalto 19 dalla rispettiva faccia f del pacco lamellare 10. In questo modo, in uso, il risalto 19 e, conseguentemente l’elemento di fissaggio 18, non viene a contatto con la flangia 5 o 11 oppure con la rondella 30. In questo modo è garantito il corretto funzionamento del giunto 1.
Vantaggiosamente, è possibile dimensionare i distanziali 20, in particolare le superfici di contatto 24 e la superficie esterna 25 in modo da predeterminare la forza di serraggio e la distribuzione della forza di serraggio tra il pacco lamellare 10 e la flangia 5 o 11 o la rondella 30.
Vantaggiosamente, i distanziali 20 sono separati dal pacco lamellare 10. Pertanto, vantaggiosamente, per lo smontaggio/montaggio del giunto 1, i distanziali 20 ed il pacco lamellare 10 possono essere manipolati singolarmente ed in modo indipendente tra loro.
Vantaggiosamente, inoltre, il fatto che i distanziali 20 siano separabili dal pacco lamellare 10 permette di ridurre il più possibile la distanza d tra gli alberi 4.1 e 4.2 del giunto 1. Pertanto, tale soluzione è particolarmente vantaggiosa per i giunti a gioco zero 1, per i quali è importante mantenere ridotti gli ingombri ed evitare il più possibile lo spostamento dei componenti rotanti (gli alberi 4.1 e 4.2) che spesso sono collegati ad unità pesanti e sono in posizioni scomode.
Vantaggiosamente, il distanziale 20 permette di ottenere il corretto funzionamento del pacco lamellare 10.
In assenza del distanziale 20, una flangia o l’elemento di giunzione agirebbe direttamente sull’elemento di fissaggio 18 vanificando la presenza delle lamelle 14, che non verrebbero caricate e, quindi, non verrebbero coinvolte nella trasmissione del momento torcente, vanificando complessivamente la funzionalità del pacco lamellare 10.
Per poter smontare il pacco lamellare 10 un operatore deve smontare il separatore 3, quindi si devono svitare gli elementi di collegamento con la flangia 11 e gli elementi di collegamento con la flangia 5.
Quindi, la flangia 11 viene fatta slittare sugli alberi 4, in modo da liberare il tragitto del pacco lamellare 10 verso lo spazio libero tra gli alberi 4.1 e 4.2.
Vantaggiosamente, lo spessore t2 del pacco lamellare 10 completo di elementi di fissaggio 18 è inferiore alla distanza d. In questo modo, il pacco lamellare 10 può essere sfilato insieme ed in una volta sola attraverso tale distanza d.
Da quanto sopra esposto, discende che il pacco lamellare 10 è di semplice manipolazione e facilita il montaggio/smontaggio del giunto.
Inoltre, il pacco lamellare 10 secondo la presente invenzione trova particolare vantaggiosa applicazione in un giunto 1 a gioco zero, in cui la distanza d tra gli alberi 4.1 e 4.2 deve essere mantenuta la più piccola possibile così come bisogna evitare il più possibile di smontare il giunto 1 stesso.
Tuttavia, senza perdere di genericità, si evidenzia che il pacco lamellare 10 secondo la presente invenzione può essere applicato per qualsiasi tipo di giunto lamellare.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pacco lamellare comprendente una pluralità di lamelle (14) sovrapposte; in cui ciascuna lamella (14) è un corpo sottile presentante due facce (f) parallele e contrapposte tra loro; in cui ciascuna lamella (14) presenta una apertura centrale (15), che è configurata per permettere, in uso, il passaggio di un componente rotante (4) e presenta un primo asse di simmetria (X’); in cui ciascuna lamella (14) presenta uno o più fori (16) ciascuno dei quali presenta un secondo asse di simmetria (Y’); le lamelle (14) del pacco lamellare (1) essendo sovrapposte tra loro in modo da essere coassiali rispetto a detto primo asse di simmetria (X’); le lamelle (14) di detto pacco lamellare (1) essendo orientate attorno a detto primo asse di simmetria (X’) in modo che uno o più fori (16) delle lamelle (14) di detto pacco lamellare (1) siano allineati tra loro lungo i rispettivi secondi assi di simmetria (Y’) formando un foro di collegamento (16’) che attraversa longitudinalmente il pacco lamellare (1); il pacco lamellare (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere per ciascun foro di collegamento (16’) un elemento di fissaggio (18) che è configurato per fissarsi per incastro e/o interferenza attraverso a ciascun rispettivo foro di collegamento (16’); in cui detto elemento di fissaggio (18) presenta uno spessore (t2) che è sostanzialmente uguale allo spessore (t1) del pacco lamellare (1).
  2. 2. Pacco lamellare secondo la rivendicazione 1, in cui lo spessore (t2) dell’elemento di fissaggio (18) è configurato per essere inferiore ad una distanza (d) che si crea, in uso, tra un primo ed un secondo albero (4; 4.1, 4.2) di un rispettivo giunto a lamelle.
  3. 3. Giunto a lamelle comprendente almeno un pacco lamellare (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti.
  4. 4. Giunto a lamelle secondo la rivendicazione 3 e caratterizzato dal fatto di essere un giunto a gioco zero, in cui un primo ed un secondo albero (4; 4.1, 4.2) sono montati coassiali tra loro e distanziati di una distanza (d); in cui detto pacco lamellare (1) comprende degli elementi di fissaggio (18) presentanti ciascuno uno spessore (t2) uguale o inferiore a detta distanza (d).
  5. 5. Giunto a lamelle secondo la rivendicazione 3 o 4, e comprendente almeno un distanziale (20) per ciascun elemento di fissaggio (18) di detto pacco lamellare (1); in cui ciascun distanziale (20) è separabile da detto pacco lamellare (1), ovvero può essere allontanato da detto pacco lamellare (1) essendo montato, in uso, a battuta ed in maniera rilasciabile contro una rispettiva faccia di detto pacco lamellare (1); ciascun distanziale (20) essendo configurato per comprimere, in uso, una rispettiva faccia di una lamella (14) ed impedire il contatto detto elemento di fissaggio (18).
  6. 6. Giunto a lamelle secondo la rivendicazione 5, in cui ciascun distanziale (20) è assialsimmetrico e presenta un terzo asse di simmetria (Y’); in cui ciascun distanziale (20) presenta un foro passante (21) coassiale al terzo asse di simmetria (Y’) e che attraversa assialmente per intero il distanziale (20) stesso; in cui ciascun distanziale (20) presenta una sede (22) che si affaccia assialmente all’esterno del distanziale (20) stesso attraverso una apertura (23); ciascuna sede (22) essendo configurata per alloggiare, in uso, eventuali sporgenze dell’elemento di fissaggio (18).
  7. 7. Giunto a lamelle secondo la rivendicazione 5 o 6; in cui ciascun distanziale (20) presenta una superficie di contatto (24), che è configurata per essere posta, in uso, a contatto contro una faccia (f) di una lamella (14).
  8. 8. Giunto a lamelle secondo la rivendicazione 7, in cui l’estensione della superficie di contatto (24) è funzione di una forza di serraggio predefinita che si vuole applicare in corrispondenza del distanziale (20).
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