IT201900013503A1 - Kit per piano modulare di fissaggio a depressione - Google Patents

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IT201900013503A1
IT201900013503A1 IT102019000013503A IT201900013503A IT201900013503A1 IT 201900013503 A1 IT201900013503 A1 IT 201900013503A1 IT 102019000013503 A IT102019000013503 A IT 102019000013503A IT 201900013503 A IT201900013503 A IT 201900013503A IT 201900013503 A1 IT201900013503 A1 IT 201900013503A1
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modular
vacuum
fixing
vacuum fixing
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IT102019000013503A
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Inventor
Gian Luca Pupparo
Original Assignee
O Me Ca S R L Officina Mecc Costruzione Attrezzature
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    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23QDETAILS, COMPONENTS, OR ACCESSORIES FOR MACHINE TOOLS, e.g. ARRANGEMENTS FOR COPYING OR CONTROLLING; MACHINE TOOLS IN GENERAL CHARACTERISED BY THE CONSTRUCTION OF PARTICULAR DETAILS OR COMPONENTS; COMBINATIONS OR ASSOCIATIONS OF METAL-WORKING MACHINES, NOT DIRECTED TO A PARTICULAR RESULT
    • B23Q3/00Devices holding, supporting, or positioning work or tools, of a kind normally removable from the machine
    • B23Q3/02Devices holding, supporting, or positioning work or tools, of a kind normally removable from the machine for mounting on a work-table, tool-slide, or analogous part
    • B23Q3/06Work-clamping means
    • B23Q3/08Work-clamping means other than mechanically-actuated
    • B23Q3/088Work-clamping means other than mechanically-actuated using vacuum means
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B25HAND TOOLS; PORTABLE POWER-DRIVEN TOOLS; MANIPULATORS
    • B25BTOOLS OR BENCH DEVICES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, FOR FASTENING, CONNECTING, DISENGAGING OR HOLDING
    • B25B11/00Work holders not covered by any preceding group in the subclass, e.g. magnetic work holders, vacuum work holders
    • B25B11/005Vacuum work holders
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Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“KIT PER PIANO MODULARE DI FISSAGGIO A DEPRESSIONE”
Descrizione
Campo dell’invenzione
La presente domanda di brevetto per invenzione si riferisce in generale all’ampio settore dei sistemi di fissaggio e più in particolare, l’invenzione riguarda un innovativo sistema costituito da piani di fissaggio.
L’invenzione è applicabile a qualsiasi settore dove un tale tipo di dispositivo possa essere vantaggiosamente utilizzato, ma preferibilmente questa riguarda il settore dei sistemi di fissaggio a depressione.
Stato dell’Arte
Come è noto, un piano di fissaggio a depressione, denominato anche meno propriamente piano aspirante, nasce dall’esigenza di realizzare un sistema di fissaggio, che risulti più versatile rispetto quelli costituiti dal più tradizionale piano magnetico destinato a essere utilizzato esclusivamente con i materiali ferromagnetici.
I piani di fissaggio a depressione sono attrezzature che permettono di fissare dei pezzi in lavorazione e di facilitare la lavorazione durante le operazioni con macchine utensili e strumenti per lavorazioni meccaniche in genere così come per operazioni di taglio, fresature, scontornature, spianature, ecc. Questo sistema, infatti, consente la presa di oggetti di qualsiasi forma e natura, purché non abbiano un’eccessiva traspirazione e quindi è vantaggiosamente rivolta oltre ai materiali metallici, come alluminio, rame, inox, titanio e molti altri, anche a tutte le materie plastiche.
Il sistema è fondamentalmente composto da due elementi fondamentali, costituiti da una sorgente di aspirazione e da un piano a depressione.
Tali sistemi comprendono, in corrispondenza del piano a depressione, che costituisce la vera e propria area operativa, una o più piastre realizzate generalmente in acciaio e disposte orizzontalmente, e che sono costituite da una pluralità di fori passanti. I fori passanti sono asserviti alla sorgente in depressione, ovvero a una sorgente di aspirazione detta anche pompa del vuoto, disposta per esempio al di sotto del piano.
Attualmente i piani di fissaggio a depressione e quindi le relative lavorazioni meccaniche a questi associati, presentano limiti sia in termini di dimensioni massime dei pezzi lavorabili, sia in termini di utilizzo degli stessi. Questi, infatti, possono essere utilizzati solo ed esclusivamente con i tappetini “VAC-MAT” dalle dimensioni di 300×200mm. Nel caso in cui risulti necessario lavorare con un piano di dimensioni superiori a quelle citate, l’accoppiamento tra più piani risulta difficoltoso, in quanto a tuttora non sono previsti sistemi di fissaggio fruibili a scomparsa.
La situazione attuale prevede il montaggio di più piani separati tra di loro, a ognuno dei quali viene associato un tubo flessibile che permette di realizzare il vuoto; ciò comporta che la superficie che poggia sulla tavola della macchina abbia le stesse dimensioni del piano sovrastante, sul quale è posizionato il tappetino di lavoro.
Quindi uno scopo del presente trovato consiste in generale nel realizzare dei piani di lavoro accoppiabili tra loro, in modo da avere un’unica superficie piana molto più ampia e nettamente superiore a quella dei sistemi attuali.
Un ulteriore scopo del presente trovato consiste eventualmente nell’evitare l’utilizzo dei comuni tappetini “VAC-MAT”, grazie all’adozione di un “cordino o-ring” facilmente reperibile in commercio e in grado di realizzare una tenuta perfetta. In realtà l’utilizzo del suddetto “cordino o-ring” permetterà da un lato di poter raggiungere elevate temperature di lavorazione, non tollerabili dai comuni tappetini “VAC-MAT” e dall’altro di ottenere una settorializzazione del piano, nel caso in cui si adoperi solo una parte del pianale di lavoro, limitando così l’afflusso di aria all’interno, con una conseguente riduzione di aria elaborata dalla pompa del vuoto.
Queste e le altre soluzioni che risulteranno dalla descrizione particolareggiata di una sua forma di esecuzione esemplificativa e non limitativa, illustrata di seguito, realizzeranno quindi un autentico efficientamento del piano aspirato, anche con una potenziale e non trascurabile riduzione del costo energetico.
Breve Descrizione dell’Invenzione
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale intende descrivere e rivendicare un innovativo kit per piano modulare di fissaggio a depressione.
Costituenti fondamentali di detto inventivo kit sono i piani modulari di fissaggio a depressione, prevalentemente costituiti dal piano superiore di lavorazione, ovvero dalla parte sulla quale è poggiato il pezzo da lavorare e da una camera del vuoto inferiore. Nello specifico detti piani superiori di lavorazione sono realizzati in acciaio in modo da essere resistenti a urti, graffi e abrasioni accidentali, che potrebbero danneggiarli sino a renderli inutilizzabili. La sottostante camera del vuoto invece, la quale da un lato è fissata al piano della macchina per la lavorazione e dall’altro funge con la faccia superiore da supporto al piano superiore, è realizzata in lega di alluminio 7075. Tale materiale in realtà valorizza di molto il presente prodotto inventivo in quanto oltre a offrire ottime proprietà meccaniche, presenta un ridotto coefficiente di dilatazione termica ed è anche caratterizzato da un basso peso. Il ridotto coefficiente di dilatazione termica fa sì che, nel caso in cui si abbiano variazioni termiche durante la lavorazione dei pezzi, non si abbia un’eccessiva deformazione del piano superiore di lavorazione, problema questo che potrebbe causare lo scostamento degli azzeramenti effettuati prima dell’inizio della lavorazione. Il basso peso specifico dell’alluminio 7075, inoltre, rende detto piano inventivo nel complesso particolarmente leggero e complessivamente pari a un peso di circa 12 kg, il che costituisce un netto vantaggio rispetto ai sistemi dell’arte nota che hanno un peso complessivo di circa 22 kg.
Per quanto riguarda le dimensioni di detto inventivo piano aspirante c’è da riferire che queste sono puramente indicative e non limitative dell’invenzione, pur tuttavia, le dimensioni di detto inventivo piano superiore di lavorazione in acciaio possono essere espresse e complessivamente riassunte in un intervallo compreso tra 292 mm × 392 cm e 112 mm × 212 e più preferibilmente di 202 mm × 302 mm e con un’altezza compresa tra 10 mm e 30 mm e preferibilmente di 20 mm. Per quanto riguarda invece le dimensioni della inventiva sottostante camera del vuoto, queste possono essere espresse e complessivamente riassunte in un intervallo compreso tra 253 cm × 353 cm e 73 cm × 173 cm e più preferibilmente di 163 mm × 263 mm e con un’altezza compresa tra 20 mm e 80 mm e più preferibilmente di 50 mm.
Come si può notare la sottostante camera del vuoto è più piccola del piano di lavoro, poiché, qualora si rendesse necessario accoppiare più piani di fissaggio a depressione tra di loro, si avrebbe la possibilità di disporre in modo del tutto flessibile – ad esempio in forma allineata o a matrice – un numero qualsiasi di piani superiori di lavorazione e di poterli fissare mediante opportune staffe da inserire lateralmente all’interno di speciali binari longitudinali ricavati su ciascuna faccia laterale della sottostante camera del vuoto. Queste staffe sono facilmente accessibili dall’esterno con qualsiasi chiave in modo da poter operare senza difficoltà alcuna. In questo modo si avrà come risultante, un’unica superficie perfettamente piana e completamente fruibile per la lavorazione.
A tutto vantaggio della praticità e dell’economia la presente invenzione ha come obbiettivo principale quello di proporre un’altra caratteristica tecnica che diversifica le realizzazioni dell’arte nota. Nello specifico la faccia superiore dell’inventivo piano superiore di lavorazione presenta delle scanalature a griglia, che permettono l’inserimento tra i cosiddetti vuoti e pieni di cordini o-ring di dimensioni standard e facilmente reperibili in commercio. La presenza di una griglia scanalata e dei cordini o-ring permette di parzializzare il piano di lavorazione, in modo da realizzare zone a depressione della forma e delle dimensioni volute e ciò in funzione del prodotto che si sta realizzando. La piastra è divisibile in sei settori e l’aria viene aspirata attraverso gli almeno sei fori filettati presenti ciascuno nel relativo settore. Per escludere dall’aspirazione le aree inutilizzate, il presente kit inventivo prevede dei comuni tappi filettati in grado di chiudere i fori di afflusso non necessari. Tale innovativa caratteristica in realtà risulta fondamentale nella realizzazione della presente invenzione, in quanto grazie a questa caratteristica potranno finalmente essere effettuate lavorazioni su materiali ad alte temperature, così come descritto di seguito e senza pregiudicare il funzionamento del sistema.
Per di più, l’utilizzo dei cordini o-ring consente di utilizzare il piano anche senza tappetini e questo è di fondamentale importanza, in quanto sarà possibile lavorare anche particolari materiali metallici, i quali si surriscaldano fortemente durante le varie operazioni meccaniche. Quanto appena affermato è dovuto al fatto che i tappetini VAC-MAT utilizzati nei sistemi dell’arte nota, possono raggiungere temperature massime di circa 50°C, mentre gli o-ring possono superare tranquillamente i 150°C. Quindi possono essere eseguite lavorazioni anche a secco senza apporto di fluido refrigerante e senza danneggiare gli organi di tenuta. È beninteso che per aumentare il grip tra tavola e il componente da lavorare, laddove i soli o-ring non siano sufficienti a garantirlo, è comunque possibile utilizzare i comuni tappetini VAC-MAT, con i limiti appena descritti, così come avviene tutt’ora nelle comuni lavorazioni. Tuttavia, anche in quest’ultimo caso interponendo i cordini tra tavola e tappetino è possibile parzializzare il vuoto sul piano di lavoro.
La parzializzazione utilizzando anche comuni tappi filettati, oltre che a evitare lo spreco di energia, in quanto si riduce l’aria elaborata dalla pompa del vuoto, fa sì che si possa lavorare con i fluidi refrigeranti e quindi gestire facilmente quelle lavorazioni ad alte temperature finora impedite con i sistemi dell’arte nota. Infatti, con i piani aspiranti attuali non è possibile utilizzare alcun tipo di fluido, perché laddove si hanno dei fori liberi in cui entra aria, allo stesso tempo saranno aspirati anche i liquidi, che andranno così a rovinare gli organi che realizzano il vuoto. Proprio per questo motivo è stato fatto il possibile per trovare una soluzione che escludesse dal vuoto quelle zone che non risultano coperte dal materiale che si sta lavorando al momento.
Altri vantaggi del presente trovato risulteranno dalla descrizione particolareggiata di una sua forma di esecuzione esemplificativa e non limitativa, illustrata di seguito.
Breve descrizione dei disegni
I precedenti vantaggi, nonché altri vantaggi e caratteristiche della presente invenzione, verranno illustrati facendo riferimento alle figure annesse, che sono da considerarsi puramente illustrative e non limitative o vincolanti agli effetti della presente domanda di brevetto, in cui:
- FIGURA 1 è una vista prospettica dall’alto di un piano modulare di fissaggio a depressione secondo la presente invenzione;
- FIGURA 2 è una vista frontale del piano modulare di fissaggio a depressione; - FIGURA 3 è una vista prospettica dall’alto di più piani modulari di fissaggio a depressione uniti dalle staffe apposite, privati a scopo illustrativo del piano superiore di lavorazione;
- FIGURA 4 è una vista prospettica dall’alto di più piani modulari di fissaggio a depressione uniti dalle staffe apposite;
- FIGURA 5 è una vista in pianta di tre piani modulari di fissaggio a depressione uniti dalle staffe apposite collocati in una posizione sfalsata;
- FIGURA 6 è una vista prospettica dei costituenti del kit inventivo relativi ai componenti idraulici;
- FIGURA 7 è una vista prospettica dei costituenti del kit inventivo relativi al “cordino O-ring” e ai tappi di chiusura;
- FIGURA 8 è una vista prospettica di ulteriori costituenti del kit inventivo relativi alle spine di inserimento laterali;
- FIGURA 9 è una vista prospettica di insieme del kit installato privo a scopo illustrativo dei piani superiori di lavorazione.
Modi preferiti di realizzazione l’invenzione
Il presente trovato verrà ora descritto nei dettagli con riferimento alle figure e ad una sua realizzazione preferita in queste mostrata, in cui, per gli stessi componenti sono stati utilizzati identici riferimenti numerici in tutte le figure. Facendo riferimento alle diverse figure, queste mostrano in generale un kit per piano modulare di fissaggio a depressione comprendente tutti i dispositivi di seguito descritti.
Come mostrato nelle Figg. 1 e 2 queste rappresentano nello specifico un piano modulare di fissaggio a depressione 100 costituito dal piano superiore di lavorazione 200 a cui è congiunta saldamente la sottostante camera del vuoto 300.
Detto piano superiore di lavorazione 200 è rappresentato variabilmente da un parallelepipedo rettangolo, la cui faccia superiore 210 presenta delle scanalature a griglia, ovvero una ordinata alternanza di regolari protrusioni quadrate 215 tra le quali, in qualsiasi zona di detto piano superiore di lavorazione 200, è possibile inserire uno o più cordini O-ring 700, rappresentati specificatamente nelle Figg.
1, 4 e 7 e formanti conformazioni, in grado di costituire la guarnizione di tenuta del relativo pezzo da lavorare posizionabile sopra di questi.
Detta faccia superiore 210 è idealmente suddivisa in almeno sei settori contraddistinti ciascuno da un foro filettato di aspirazione 230 realizzato nell’area delimitata dagli angoli di quattro protrusioni quadrate 215 adiacenti, il quale essendo asservito alla sorgente in depressione tramite la sottostante camera del vuoto 300, aspira l’aria e quindi fissa in posizione il pezzo da lavorare con l’interposizione della guarnizione di tenuta costituita dal predetto cordino O-ring 700. In realtà tale realizzazione risulterà inventivamente in grado di poter parzializzare detta faccia superiore 210 di detto piano superiore di lavorazione 200 escludendo quei fori filettati di aspirazione 230 non interessati dalla funzione di fissaggio del pezzo da lavorare e ciò verrà attuato semplicemente tramite l’inserimento di comuni tappi filettati 650, che si ribadisce oltre a evitare lo spreco di energia in quanto riducono l’aria elaborata dalla pompa del vuoto, rendono innovativamente anche possibile la lavorazione con i fluidi refrigeranti, che altrimenti verrebbero aspirati dai fori filettati di aspirazione 230 liberi, andando inevitabilmente a intasare e rovinare gli organi che realizzano il vuoto. Tale predetta ultima caratteristica in realtà rende l’utilizzo dei comuni tappi filettati 650 altamente fondamentale ai fini realizzativi della presente invenzione, in quanto potranno essere facilmente gestite anche tutte quelle lavorazioni ad alte temperature finora impedite con i sistemi dell’arte nota. Infatti, si sottolinea come con i piani aspiranti dell’arte nota non è possibile utilizzare alcun tipo di fluido refrigerante, perché laddove si hanno dei fori liberi in cui entra aria, allo stesso tempo sarà aspirato anche detto liquido.
Le due facce laterali 220 aventi l’estensione maggiore sono caratterizzate dalla presenza di almeno due forami ciechi 227 in grado di accogliere le rispettive spine di inserimento laterali 800, facenti parte del kit inventivo e rappresentate in Fig. 4 e 8, inserite in due piani modulari di fissaggio a depressione 100 contigui e in grado di renderli, già in fase di montaggio, subito perfettamente complanari e quindi di facilitare le ulteriori regolazioni per la complanarità dei predetti piani. La camera del vuoto 300 ha anch’essa una forma pressoché di parallelepipedo rettangolo ed è congiunta saldamente con la sua faccia superiore alla faccia inferiore del piano superiore di lavorazione 200. Questa ha una struttura interna pressoché cava ed è conformata in modo che la cavità interna entri in comunicazione con l’esterno soltanto tramite rispettivamente i predetti fori filettati di aspirazione 230 posti sulla faccia superiore 210 e tramite i quattro fori di immissione/uscita dell’aria 350 realizzati ciascuno su una delle quattro facce laterali 320 di detta camera del vuoto 300. Come è possibile osservare nelle Figg.
1-4 sull’intera larghezza di ciascuna delle predette quattro facce laterali 320 di ciascuna camera del vuoto 300 è presente la scanalatura longitudinale 370 in grado di accogliere reversibilmente, le staffe di accoppiamento 400 dei piani modulari di fissaggio a depressione 100 adiacenti, consentendo a dette staffe soltanto uno scorrimento laterale fintanto che non vengono bloccate in posizione desiderata tramite un comune sistema di fissaggio meccanico a vite (non mostrato) raggiungibile comodamente dalla faccia inferiore del piano modulare di fissaggio a depressione 100. Predette staffe di accoppiamento 400, facenti ovviamente anch’esse parte del kit inventivo, unitamente alle predette spine di inserimento laterali 800, consentiranno inventivamente di rendere perfettamente stabili e complanari i predetti piano di fissaggio modulari a depressione 100 fra di loro, impedendo da un lato lo scostamento degli azzeramenti nel corso della lavorazione e dall’altro rendendo possibile, così come mostrato nelle Figg. 4 e 5, la perfetta combinazione di infiniti piani modulari di fissaggio a depressione 100 tra di loro, realizzando anche infinite posizioni sfalsate e quindi formando un piano di lavoro perfettamente stabile, complanare e dalle conformazioni variabili sulla base del prodotto da lavorare.
Come specificatamente mostrato in Fig. 9, deve essere posta particolare attenzione ai predetti quattro fori di immissione/uscita dell’aria 350, che vengono utilizzati inventivamente per collegare due o più piani modulari di fissaggio a depressione 100 adiacenti per un qualsiasi lato tramite l’utilizzo dei raccordi tubolari 500 corredati ciascuno delle apposite guarnizioni coniche 510 mostrati in Fig. 6. Così come mostrato in Figura 9, nel caso in cui si debba utilizzare un singolo piano modulare di fissaggio a depressione 100, ovvero questo rappresenti l’ultimo di una serie di piani modulari di fissaggio a depressione 100, il raccordo tubolare 500 verrà inserito per un’estremità nel foro di immissione/uscita dell’aria 350 utilizzando l’apposita guarnizione 510 e tramite l’altra estremità al tubo flessibile 520 (Fig. 6), che a sua volta si collegherà all’entrata del collettore valvolato 900, che a sua volta ancora si collegherà alla pompa del vuoto (non mostrata). Tutti i fori di immissione/uscita dell’aria 350, siano questi di un singolo oppure di una serie di piani modulari di fissaggio a depressione 100, non interessati dall’inserimento del predetto raccordo tubolare 500 verranno chiusi tramite l’inserimento dei comuni tappi conici 600, così come mostrato in Fig. 9, in modo da evitare una non desiderata aspirazione di aria a questo livello dall’esterno.
Una realizzazione alternativa della presente invenzione sviluppata in funzione della configurazione strutturale della struttura inventiva, prevede di utilizzare un collettore valvolato 900 che, così come mostrato in FIG. 9 ove viene rappresentato un sistema di aspirazione a due linee, è in grado di parzializzare il sistema di aspirazione laddove insorgano problemi di malfunzionamento di uno o più piani modulari di fissaggio a depressione 100 oppure laddove questi necessitino di manutenzione, semplicemente chiudendo la singola valvola di detto collettore valvolato 900 della linea interessata senza dover interrompere l’intero processo di lavorazione.
Ovviamente i dati qui forniti sono puramente esemplificativi e assolutamente non limitativi della portata della presente invenzione, in quanto servono a estendere e non a limitare il contenuto della presente invenzione. Diverse ovvie modifiche potrebbero infatti essere chiaramente apportate dal tecnico medio del settore alle precedenti realizzazioni esemplificative e non limitative descritte con riferimento alle figure, senza che ciò implichi un’estensione oltre il concetto inventivo che è alla base della presente invenzione, così come definito dalle seguenti rivendicazioni dipendenti.

Claims (8)

  1. Rivendicazioni 1. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione comprendente i piani modulari di fissaggio a depressione (100), le staffe di accoppiamento (400), i raccordi tubolari (500), le guarnizioni coniche (510), il tubo flessibile (520), i tappi conici (600), i tappi filettati (650), i cordini O-ring (700), le spine di inserimento laterali (800), il collettore valvolato (900) e caratterizzato dal fatto che il piano modulare di fissaggio a depressione (100) è costituito dal piano superiore di lavorazione (200) a cui è congiunta saldamente la sottostante camera del vuoto (300), in cui detto piano superiore di lavorazione (200) ha la forma di parallelepipedo rettangolo con la faccia superiore (210) che presenta scanalature a griglia, ovvero una ordinata alternanza di regolari protrusioni quadrate (215) tra le quali, in qualsiasi zona di detto piano superiore di lavorazione (200), è possibile inserire almeno un cordino O-ring (700) formante conformazioni tali da costituire la guarnizione di tenuta del relativo pezzo da lavorare posizionabile sopra di questo, dal fatto che detta faccia superiore (210) è idealmente suddivisa in almeno sei settori contraddistinti ciascuno da un foro filettato di aspirazione (230) realizzato nell’area delimitata dagli angoli di quattro protrusioni quadrate (215), dal fatto che detto foro filettato di aspirazione (230), essendo asservito alla sorgente in depressione ovvero alla pompa del vuoto tramite la sottostante camera del vuoto (300), aspira l’aria e quindi fissa in posizione il pezzo da lavorare con l’interposizione di detta guarnizione di tenuta costituita dal predetto cordino O-ring (700), in cui i fori filettati di aspirazione (230) non interessati dalla funzione di fissaggio del pezzo da lavorare vengono chiusi tramite l’inserimento di comuni tappi filettati (650), dal fatto che ciascuna delle facce laterali (220) avente l’estensione maggiore è caratterizzata dalla presenza di almeno due forami ciechi (227) in grado di accogliere le spine di inserimento laterali (800), le estremità delle quali sono inserite in detti forami ciechi (227) appartenenti a due piani modulari di fissaggio a depressione (100) adiacenti, dal fatto che la predetta camera del vuoto (300) è conformata a parallelepipedo rettangolo ed è congiunta saldamente tramite la propria faccia superiore alla faccia inferiore del piano superiore di lavorazione (200) e in cui la struttura interna risulta pressoché cava ed è conformata in modo che la cavità interna entri in comunicazione con l’esterno soltanto tramite rispettivamente i predetti fori filettati di aspirazione (230) e tramite i quattro fori di immissione/uscita dell’aria (350) realizzati ciascuno su una delle quattro facce laterali (320) di detta camera del vuoto (300), dal fatto che sull’intera larghezza di ciascuna delle predette quattro facce laterali (320) è presente una scanalatura longitudinale (370) in grado di accogliere reversibilmente le staffe di accoppiamento (400) dei piani modulari di fissaggio a depressione (100) adiacenti, dal fatto che a dette staffe di accoppiamento (400) è consentito soltanto uno scorrimento laterale fintanto che non vengono bloccate in posizione desiderata tramite un comune sistema di fissaggio meccanico a vite raggiungibile dalla faccia inferiore del piano modulare di fissaggio a depressione (100), dal fatto che i predetti quattro fori di immissione/uscita dell’aria (350) vengono utilizzati per collegare due adiacenti piani modulari di fissaggio a depressione (100) per un qualsiasi lato tramite l’utilizzo dei raccordi tubolari (500) corredati delle apposite guarnizioni coniche (510) e in cui nel caso si debba utilizzare un singolo piano modulare di fissaggio a depressione (100), ovvero questo rappresenti l’ultimo di una serie di piani modulari di fissaggio a depressione (100), detto raccordo tubolare (500) verrà inserito per un’estremità nel foro di immissione/uscita dell’aria (350) utilizzando l’apposita guarnizione (510) e tramite l’altra estremità nel tubo flessibile (520), che a sua volta si collegherà all’entrata del collettore valvolato (900), che a sua volta ancora si collegherà alla sorgente a depressione ovvero alla pompa del vuoto e infine dal fatto che tutti detti fori di immissione/uscita dell’aria (350), siano questi di un singolo oppure di una serie di piani modulari di fissaggio a depressione (100), non interessati dall’inserimento del predetto raccordo tubolare (500), verranno chiusi tramite l’inserimento dei predetti comuni tappi conici (600).
  2. 2. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il piano superiore di lavorazione (200) è realizzato in acciaio.
  3. 3. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che la camera del vuoto (300) è realizzata in lega di alluminio 7075.
  4. 4. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le dimensioni del predetto piano superiore di lavorazione (200) sono comprese in un intervallo tra 292 mm × 392 cm e 112 mm × 212 e più preferibilmente di 202 mm × 302 mm e sono comprese per quanto riguarda l’altezza in un intervallo tra 10 mm e 30 mm e preferibilmente di 20 mm, dal fatto che le dimensioni della predetta sottostante camera del vuoto sono comprese in un intervallo tra 253 cm × 353 cm e 73 cm × 173 cm e preferibilmente di 163 mm × 263 mm e sono comprese per quanto riguarda l’altezza in un intervallo tra 20 mm e 80 mm e più preferibilmente di 50 mm.
  5. 5. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il peso complessivo di ciascun piano modulare di fissaggio a depressione (100) è pari a circa 12 kg.
  6. 6. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le temperature di lavorazione raggiungibili nei piani modulari di fissaggio a depressione (100) ovvero dei pezzi in lavorazione fissati su questi, possono essere superiori ai
  7. 7. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che durante la lavorazione sui piani modulari di fissaggio a depressione (100) può essere impiegato liquido refrigerante.
  8. 8. Kit per piano modulare di fissaggio a depressione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il predetto collettore valvolato (900) consente la parzializzazione del sistema di aspirazione tramite la chiusura di una singola valvola, ovvero la chiusura selettiva di una o più linee di aspirazione.
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DE4305260A1 (de) * 1993-02-20 1994-08-25 Haeberle Gerhard Fa Werkstückspannvorrichtung
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