IT201900007764A1 - Apparato e metodo per la formatura di contenitori cavi - Google Patents

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"APPARATO E METODO PER LA FORMATURA DI CONTENITORI CAVI"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente trovato si riferisce ad un apparato per la formatura di contenitori cavi in particolare destinati ad accogliere al proprio interno prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, a breve o media conservazione.

In particolare, i suddetti contenitori sono realizzati in materiale polimerico termoplastico, con un processo tecnologico comunemente noto nel settore come estrusione - soffiaggio, e sono particolarmente idonei a contenere prodotti liquidi o semiliquidi di natura alimentare - ad esempio latte, vino, succhi di frutta, preparati alimentari - ma più in generale qualsiasi prodotto liquido o semiliquido che richieda un grado di conservazione adeguato.

II presente trovato si riferisce, inoltre, al metodo per la formatura dei suddetti contenitori cavi.

STATO DELLA TECNICA

Nell’ambito dell’ industria alimentare e della vendita dei relativi prodotti è nota l’esigenza, soprattutto nel caso di prodotti liquidi o semiliquidi a natura deperibile - quali ad esempio latte, vino, succhi di frutta, preparati alimentari o similari - di garantire la conservazione degli stessi in idonei contenitori.

Nel caso di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi cosiddetti “freschi”, soprattutto di origine animale come ad esempio il latte, la scelta della tipologia di contenitore è molto importante per il mantenimento delle proprietà organolettiche e chimiche del prodotto e per garantire la sua commestibilità nel breve, medio o lungo periodo.

Soprattutto nel caso in cui il prodotto liquido o semiliquido sia latte di origine animale, la scelta del contenitore più adatto e dei relativi mezzi di chiusura di tale contenitore deve essere conforme alla shelf-life prevista per il prodotto. Con il termine “shelf-life”, o “vita a scaffale”, si intende il periodo di tempo in cui tale prodotto può essere mantenuto in determinate condizioni di conservazione affinché rimangano inalterate la qualità e sicurezza. In particolare, la shelf-life dipende da numerosi fattori, ad esempio dal processo di produzione, dal tipo di confezionamento, dalle condizioni di conservazione e dalle sostanze presenti in un determinato prodotto. Normalmente, l’utilizzatore viene informato della durata prevista della “shelf-life” mediante apposizione di una data sul contenitore, che rappresenta la data di scadenza entro la quale il prodotto deve essere consumato.

Tipicamente, i prodotti liquidi o semiliquidi possono avere una shelflife di breve durata, ovvero circa una settimana, di media durata, ovvero circa due o tre settimane, o di lunga durata, ovvero circa 16 - 48 settimane. Ad esempio, a seconda del ciclo di trattamenti che subisce, il latte viene suddiviso in latte fresco pastorizzato, che può avere una shelflife di circa 7 giorni dalla data di confezionamento, in particolare 6 giorni più un giorno di confezionamento, latte cosiddetto microfiltrato che può avere una shelf-life di circa 15-20 giorni dalla data di confezionamento, in particolare di 21 giorni, e latte a lunga conservazione UHT - Ultra High Temperature - che può avere una shelf-life di circa 4-12 mesi dalla data di confezionamento.

I suddetti prodotti liquidi o semiliquidi vengono tipicamente confezionati e conservati in contenitori cavi realizzati in forma di bottiglie di plastica idonea al contatto con gli alimenti, ovvero che non presenti costituenti molecolari che possano migrare, per contatto, nell’ alimento da conservare. A seconda del tipo di prodotto liquido o semiliquido e della sua shelf-life, la bottiglia di plastica può presentare idonei mezzi di chiusura che cooperano con il collo della bottiglia per garantire la voluta conservazione del prodotto.

Nel caso di prodotti liquidi o semiliquidi aventi una shelf-life di breve durata, come ad esempio il latte fresco pastorizzato, il collo della bottiglia è opportunamente sagomato e calibrato internamente, e l’accoppiamento perfetto fra il tappo, vantaggiosamente di tipo “a vite”, e il collo della bottiglia, corrispondentemente filettato, è sufficiente a garantire la tenuta necessaria ad evitare proliferazioni batteriche nel breve periodo. In questo caso, al termine del processo di produzione del contenitore, quest’ultimo è pronto per essere introdotto in una macchina riempitrice con il collo del contenitore completamente aperto e pronto per ricevere un prodotto liquido o semiliquido.

Nel caso di prodotti liquidi o semiliquidi aventi una shelf-life di media durata, come ad esempio il latte microfiltrato, è richiesta una maggiore pulizia del contenitore, che deve essere mantenuto chiuso fino ad alcuni attimi prima di entrare nella macchina riempitrice, al fine di diminuire il rischio di contaminazione batterica.

Di conseguenza, il contenitore viene realizzato con una porzione superiore di chiusura che definisce quella che, nel settore, viene definita cupola, o in inglese “dome”. Il dome è configurato per mantenere chiuso il collo del contenitore, che verrà successivamente aperto tramite una operazione di taglio che separa il dome dal collo del contenitore al momento dell’entrata del contenitore nella macchina riempitrice o subito prima della fase di riempimento del contenitore con un prodotto liquido o semiliquido.

Il collo del contenitore, pertanto, non può essere calibrato internamente e non si può utilizzare un tappo tradizionale per la sua chiusura perché ciò non garantirebbe al contenitore la necessaria protezione alla infiltrazione batterica.

A causa di questa configurazione, si rende necessario applicare un mezzo di chiusura aggiuntivo rispetto al tappo, in corrispondenza dell’ imboccatura del contenitore. Ad esempio, se il contenitore è una bottiglia, il mezzo di chiusura aggiuntivo viene applicato in corrispondenza del collo della bottiglia per chiudere a tenuta l’imboccatura del contenitore durante il periodo che intercorre tra le fasi di confezionamento/distribuzione e di utilizzo finale. In questo modo, grazie alla presenza del mezzo di chiusura aggiuntivo si vuole evitare che possano verificarsi trasformazioni biologiche indesiderate nel prodotto contenuto all’interno della bottiglia, che possono comportare la proliferazione di batteri, muffe e funghi molto dannosi per la salute umana. Tale mezzo di chiusura aggiuntivo è solitamente un foglio di alluminio alimentare che è saldato a copertura ermetica dell’ imboccatura del contenitore.

La problematica è analoga nel caso di prodotti liquidi o semiliquidi aventi una shelf-life di lunga durata, come ad esempio il latte a lunga conservazione UHT. In questo caso, oltre all’ applicazione dei suddetti mezzi di chiusura ausiliari sull’imboccatura del contenitore, come sopra descritti, è richiesto che l’intero processo di confezionamento del prodotto avvenga in ambiente completamente asettico dato che i tempi di permanenza del prodotto prima di essere consumato possono essere anche molto lunghi e dato che questi prodotti non sono trasportati e conservati nella catena del freddo, al contrario di quelli precedentemente descritti.

Uno degli inconvenienti dei contenitori per confezionare prodotti aventi una shelf-life di media durata, come ad esempio il latte micro filtrato, è che rimpianto, o la macchina, per il riempimento di tali contenitori deve prevedere una stazione di sigillatura/applicazione del foglio di alluminio. Ciò comporta elevati costi d’impianto ed un numero di passaggi maggiore che determina una maggiore complessità del ciclo produttivo, oltre ad una diminuzione della efficienza complessiva della linea di produzione ed ad un allungamento dei tempi per realizzare il confezionamento. Inoltre, il costo dei fogli di alluminio da applicare sui contenitori incide in maniera considerevole sul costo unitario del prodotto ciò determinando una voce di costo aggiuntiva piuttosto significativa.

Un inconveniente dei contenitori per confezionare prodotti aventi una shelf-life di media durata, come ad esempio il latte microfiltrato, è che l’utilizzatore finale deve dissigillare il contenitore prima del suo utilizzo, operazione non sempre banale perché il foglio di alluminio potrebbe non recare lembi di presa che facilitano l’apertura. Inoltre, il foglio di alluminio, una volta rimosso, deve essere opportunamente conferito per l’idoneo smaltimento come rifiuto ciò comportando un’ulteriore incombenza sull’ utilizzatore finale rispetto allo smaltimento del solo contenitore in materiale plastico.

Un ulteriore inconveniente risiede nel fatto che il collo del contenitore, una volta rimosso il suddetto foglio di alluminio non assicura alcuna tenuta con il “tappo secondario” apposto durante la fase di produzione successivamente alla fase di riempimento, con conseguenti perdite di prodotto qualora il contenitore non fosse posizionato in posizione eretta, ad esempio nel refrigeratore e/o su un piano di appoggio.

Gli apparati noti per la formatura di contenitori cavi tramite la tecnologia di estrusione - soffiaggio, in particolare per la formatura delle bottiglie di plastica per il confezionamento di un prodotto liquido o semiliquido avente una shelf-life di breve durata, come ad esempio il latte pastorizzato fresco, sono descritti in figg. 1-2. L’apparato 300 comprende una matrice 310 metallica definita da due stampi 311 simmetrici rispetto ad un piano di accoppiamento e sagomati secondo la forma del contenitore 110 da realizzare, ad esempio una bottiglia. I suddetti stampi 311 sono mossi meccanicamente da un dispositivo di chiusura e si accoppiano racchiudendo al loro interno un tubo in materiale termoplastico, in gergo tecnico denominato “parison”, avente una determinata temperatura di fusione, ad esempio di circa 200°C. L’accoppiamento dei suddetti stampi 311 definisce una cavità 312, avente una superficie interna 313 che delinea la forma del contenitore 110 da realizzare. La superficie interna 313 comprende una prima porzione 313a, che definisce la porzione di cavità 312 che, in uso, formerà quella parte del contenitore destinata a contenere il prodotto liquido o semiliquido, e una seconda porzione 313b, in particolare il diametro interno calibrato della porzione 313b, che definirà il collo del contenitore 110, in questo caso una bottiglia, che in uso coopererà con il tappo. L’apparato 300 è provvisto di un punzone di formatura 314, configurato per essere inserito all'interno della cavità 312, essendo cavo al suo interno per consentire il passaggio di un gas compresso, ad esempio aria, che provvede alla espansione del parison il quale, conseguentemente, aderisce alle pareti della cavità 312, assumendone la forma. Il punzone di formatura 3 14 è provvisto di una porzione terminale 315, configurata per essere introdotta alfintemo della suddetta cavità 312 per spingere il materiale del parison contro le pareti della porzione di stampo 312b ed allo stesso tempo per insufflare l’aria nel parison, e di un anello di taglio 316 configurato per consentire il taglio a misura della seconda porzione 313b definente il collo del contenitore 110 che, in uso, coopererà, con il tappo per garantire la tenuta necessaria. Questo processo, del tutto tradizionale, permette di realizzate un contenitore con collo aperto, senza protezione alcuna alla contaminazione esterna ed idoneo alla tenuta con tappo.

Gli apparati noti per la formatura di contenitori cavi, in particolare per la formatura delle bottiglie di plastica per il confezionamento di un prodotto liquido o semiliquido avente una shelf-life di media durata, come ad esempio il latte microfiltrato, sono sostanzialmente analoghi a quelli appena descritti ad eccezione del fatto che la seconda porzione definente il collo della bottiglia è intermedia fra la suddetta prima porzione ed una terza porzione che definisce quella che, nel settore, viene definita cupola, o in inglese “dome”. Una volta estratta la bottiglia dalla matrice, la terza porzione, aperta verso l’esterno, viene sigillata in modo da mantenere la cavità separata dall’ambiente esterno. Quando viene richiesto il riempimento della bottiglia, detta terza porzione viene rimossa tramite una operazione di taglio che definisce un labbro anulare di appoggio, sulla seconda porzione, idoneo a supportare il suddetto foglio di alluminio. Attualmente, questi tipi di apparati non consentono di definire una geometria (in particolare, dimensioni calibrate) del collo della bottiglia che permetta di garantire la conservazione di prodotti aventi una shelf-life di media durata, con la sola cooperazione del tappo a vite.

Esiste pertanto la necessità di perfezionare un apparato per la formatura di contenitori cavi che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.

In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato per la formatura di contenitori cavi per il contenimento di prodotti aventi una shelf-life di breve e media durata che consenta di evitare l’applicazione di un mezzo di chiusura aggiuntivo, ad esempio un foglio di alluminio, sulla imboccatura dei contenitori e garantisca allo stesso tempo la corretta conservazione di tali prodotti per tutta la durata prevista.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato per la formatura di contenitori cavi che consenta di ridurre i tempi di confezionamento di un prodotto liquido avente una shelf-life di breve e media durata.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato per la formatura di contenitori cavi per il contenimento di prodotti aventi una shelf-life di breve e media durata conferibili in un'unica tipologia di smaltimento differenziato di rifiuti, ad esempio nella raccolta differenziata della plastica, dato che non è previsto alcun componente realizzato in un altro materiale non differenziabile.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato per la formatura di contenitori cavi per il contenimento di prodotti aventi una shelf-life di breve e media durata che consenta di ridurre i costi di confezionamento dei prodotti.

Un ulteriore scopo è quello di mettere a punto un metodo per la formatura di contenitori cavi per il contenimento di prodotti aventi una shelf-life di breve e media durata che consenta di evitare l’applicazione di un mezzo di chiusura aggiuntivo, ad esempio un foglio di alluminio, sulla imboccatura dei contenitori e garantisca allo stesso tempo la corretta conservazione di tali prodotti per la durata prevista.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, un apparato per la formatura di contenitori cavi idonei a contenere in particolare uno o più prodotti alimentari liquidi o semiliquidi a partire da un parison in materiale termoplastico, comprende una matrice definita da una coppia di stampi cooperanti fra loro per definire una cavità, avente la forma del contenitore da formare, ed un canale di supporto, configurato per formare una porzione aggiuntiva di detto contenitore destinata ad essere rimossa per consentire il riempimento di detto contenitore.

Il canale di supporto è connesso alla cavità in corrispondenza di una zona di connessione ed è provvisto di una apertura, da parte opposta rispetto alla cavità, in comunicazione con l esterno.

L’apparato comprende, inoltre, un punzone di formatura configurato per spingere ed insufflare la preforma contro le pareti della cavità per formare il contenitore e contro le pareti del canale di supporto per formare la porzione aggiuntiva. Il punzone di formatura presenta una estensione in direzione di un asse longitudinale ed è operativamente mobile, in direzione parallela a detto asse longitudinale, attraverso il canale di supporto per entrare in/uscire da detta cavità.

Il punzone di formatura comprende una porzione terminale di spinta configurata per essere introdotta nella cavità e per contattare il contenitore in via di formatura, almeno in corrispondenza della zona di connessione così da conferirgli una dimensione voluta.

Il punzone di formatura comprende, inoltre, una porzione di taglio, posizionata a monte della porzione terminale di spinta per delimitare il parison in corrispondenza della apertura.

Il punzone di formatura comprende, inoltre, una porzione ausiliaria, interposta fra la porzione terminale di spinta e la porzione di taglio, e configurata per consentire alla porzione di spinta di raggiungere e contattare la zona di connessione e per spingere ed insufflare il parison contro le pareti del canale di supporto per formare la porzione aggiuntiva.

Forme di realizzazione si riferiscono anche ad un semilavorato comprendente un contenitore formato con l’apparato appena descritto. Il semilavorato ha uno sviluppo lungo l’asse longitudinale e comprende, oltre al suddetto contenitore, una porzione aggiuntiva, connessa ad una prima estremità al contenitore e chiusa in corrispondenza di una seconda estremità, opposta alla suddetta prima estremità.

La porzione aggiuntiva comprende una prima zona, adiacente alla prima estremità, ed una seconda zona, adiacente alla seconda estremità. La prima zona presenta uno stato tensionale compressivo, in direzione parallela all’asse longitudinale, maggiore rispetto allo stato tensionale compressivo, in direzione parallela all’asse longitudinale, della seconda zona.

Forme di realizzazione del presente trovato, si riferiscono, inoltre, ad un metodo per la formatura di contenitori cavi idonei in particolare a contenere uno o più prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, a partire da una preforma realizzata in materiale termoplastico. Il metodo comprende: - una fase di posizionamento di un parison nella matrice definita da una coppia di stampi cooperanti fra loro per definire la cavità, avente la forma del contenitore da realizzare, e un canale di supporto, configurato per definire una porzione aggiuntiva del contenitore destinata ad essere rimossa per consentire il riempimento del contenitore, il canale di supporto essendo connesso alla cavità in corrispondenza di una zona di connessione ed essendo provvisto di una apertura, da parte opposta rispetto alla cavità, in comunicazione con l’estemo;

- una fase di introduzione di un punzone di formatura, in una direzione parallela all’asse longitudinale, attraverso il canale di supporto nella suddetta cavità, per spingere ed insufflare il parison contro le pareti della cavità per formare il contenitore e contro le pareti del canale di supporto per formare la porzione aggiuntiva, il punzone di formatura avendo una estensione in direzione dell’asse longitudinale ed essendo provvisto di una porzione terminale di spinta che viene introdotta in detta cavità; in cui al termine della fase di introduzione, la porzione terminale di spinta contatta il contenitore in via di formatura, almeno in corrispondenza della zona di connessione per conferirgli una dimensione voluta, e una porzione di taglio del punzone di formatura, posizionata a monte della porzione terminale di spinta, delimita la preforma in corrispondenza della suddetta apertura, e una porzione ausiliaria del punzone di formatura, che è interposta fra la suddetta porzione terminale di spinta e la suddetta porzione di taglio, per consentire alla porzione di spinta di raggiungere e contattare la zona di connessione così da spingere ed insufflare la preforma contro le pareti del canale di supporto per formare detta porzione aggiuntiva;

- una fase di estrazione del punzone di formatura dalla cavità attraverso il canale di supporto in una direzione parallela all’asse longitudinale, quando la formatura del contenitore e della porzione aggiuntiva è completata.

Secondo un altro aspetto del presente trovato, prevista una macchina per la realizzazione dei suddetti semilavorati comprendente almeno una stazione di formatura nella quale è operativamente previsto un apparato per formare contenitori come quello descritto in precedenza, una stazione di sigillatura del semilavorato posizionata a valle della stazione di formatura e, opzionalmente, una stazione di taglio del semilavorato posizionata a valle della stazione di sigillatura e configurata per separare la porzione aggiuntiva dal contenitore.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- le figg. 1 e 2 sono viste in sezione, schematiche, di un apparato per la formatura di contenitori di tipo noto nella tecnica, illustrato in due differenti configurazioni operative;

- le figg. 3-5 sono viste in sezione, schematiche, di forme di realizzazione di un apparato per la formatura di contenitori in accordo con gli insegnamenti del presente trovato, illustrato in tre differenti configurazioni operative, nelle quali è altresì visibile sia la preforma destinata a formare il contenitore (figg. 3 e 4) sia il contenitore che si sta formando (fig. 5);

- la fig. 5a è un dettaglio ingrandito di fig. 5;

- le figg. 6 e 7 sono viste frontali, prospettiche e schematiche, di stazioni di lavorazione comprese in una macchina comprendente l’apparato di formatura delle figg. 3-5, nelle quali sono visibili ulteriori operazioni effettuate sul contenitore formato;

- la fig. 8 è una vista in sezione, schematica, del contenitore e della cupola visibili in fig. 7, in cui al contenitore è applicato un tappo di chiusura.

- la fig. 8a è un dettaglio ingrandito di fig. 8.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.

DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE

Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.

Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.

Forme di realizzazione descritte utilizzando le figure allegate si riferiscono ad un apparato per la formatura di contenitori cavi destinati ad accogliere prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, indicato complessivamente con il numero di riferimento 10 nelle figure allegate. L’apparato per la formatura di contenitori cavi, nel seguito per semplicità apparato 10, è particolarmente idoneo a formare contenitori 110 a partire da un tubo estruso F, nel seguito parison F, in materiale termoplastico, tramite la diffusa tecnologia dell’ estrusione-soffiaggio.

Qui e nel seguito, con il termine parison si intende un tubo cavo in materiale termoplastico ottenuto per estrusione. Il parison non presenta filettatura e presenta circa la stessa lunghezza del prodotto finito, o una lunghezza leggermente superiore a quella del prodotto finito, in questo caso circa la stessa altezza del contenitore da realizzare. Dato che il parison presenta circa la stessa lunghezza del contenitore da realizzare, durante la fase di soffiaggio, che verrà in dettaglio descritta nel seguito, il parison subisce un allargamento prevalentemente in direzione radiale.

In particolare, i contenitori 110 formati tramite l’apparato 10 sono idonei ad accogliere prodotti alimentari liquidi o semiliquidi - ad esempio latte, vino, succhi di frutta, preparati alimentari liquidi o semiliquidi - ma più in generale qualsiasi prodotto liquido o semiliquido che richieda un grado di conservazione adeguato e una shelf-life di prodotto di media durata, ad esempio di 2-3 settimane. Secondo un particolare esempio di utilizzo, l’apparato 10 è particolarmente idoneo a realizzare bottiglie destinate a ricevere latte fresco pastorizzato avente una shelf-life di 7 giorni, oppure latte microfiltrato aventi una shelf-life di 21 giorni.

In accordo con forme di realizzazione, illustrate in figg. 2-4, l’apparato 10 comprende una matrice definita da una coppia di stampi 12 cooperanti fra loro per definire una cavità 13, avente la forma del contenitore 110 da realizzare, e per definire un canale di supporto 14, configurato per definire una porzione aggiuntiva 112 connessa, almeno temporaneamente, al contenitore 110. La porzione aggiuntiva 112 è destinata, in un secondo momento, a definire la suddetta cupola o “dome” che verrà sigillata e successivamente rimossa per consentire il riempimento del contenitore 110, come verrà descritto in maggior dettaglio nel seguito.

Il canale di supporto 14 è connesso alla suddetta cavità 13 in corrispondenza di una zona di connessione 15 ed è provvisto di una apertura 16, opposta alla suddetta cavità 13, in comunicazione con l' esterno.

L’apparato 10 comprende, inoltre, un punzone di formatura 17 avente una estensione in direzione di un asse longitudinale Z ed operativamente mobile, in direzione parallela al suddetto asse longitudinale Z, attraverso il canale di supporto 14 per entrare nella /uscire dalla suddetta cavità 13. Il punzone di formatura 17 è provvisto di una porzione terminale di spinta 18 configurata per essere introdotta nella suddetta cavità 13 in modo tale da spingere ed insufflare un parison F contro le pareti della cavità 13 per formare almeno il suddetto contenitore 110.

La porzione terminale di spinta 18 del punzone di formatura 17 è configurata, inoltre, per contattare il contenitore 110, in via di formatura, almeno in corrispondenza della suddetta zona di connessione 15 per conferirgli una dimensione voluta (fig. 5).

Il punzone di formatura 17 comprende, inoltre, una porzione di taglio 19, posizionata a monte di detta porzione terminale di spinta 18, ed idonea a delimitare il parison F in corrispondenza della suddetta apertura 16.

Il punzone di formatura 17 comprende, inoltre, una porzione ausiliaria 21, interposta fra la suddetta porzione terminale di spinta 18 e la suddetta porzione di taglio 19, e configurata per consentire alla porzione di spinta 18 di raggiungere e contattare il parison F in corrispondenza della zona di connessione 15 e per spingere ed insufflare detto parison F contro le pareti del canale di supporto 14 per formare la suddetta porzione aggiuntiva 112.

In accordo con forme di realizzazione, meglio visibili nelle figg. 5 e 8, il contenitore 1 10 comprende una porzione recipiente 113, cava, idonea a contenere il prodotto liquido o semiliquido ed una porzione di accoppiamento 114, di forma sostanzialmente tubolare, connessa alla porzione recipiente 113 e configurata per cooperare con un mezzo di chiusura 115. Il contenitore 110 è provvisto di un’imboccatura 116 in corrispondenza della porzione di accoppiamento 114 che consente alla porzione recipiente 113 di comunicare con l’esterno, per essere riempita oppure per essere svuotata durante il suo utilizzo. In particolare, il mezzo di chiusura 115 è associato, in uso, al contenitore 110 per garantire la tenuta idonea alla corretta conservazione del prodotto liquido o semiliquido contenuto al suo interno. Preferibilmente, il mezzo di chiusura 115 è tale da rendere il contenitore 110 ri chiudibile, come ad esempio un tappo a vite.

In accordo con forme di realizzazione, la matrice 11 è definita da una coppia di stampi 12 affacciati fra loro e selettivamente accoppiabili in corrispondenza di un piano di accoppiamento passante per l’asse longitudinale Z e, con particolare riferimento alla fig. 3, ortogonale al piano di sezione della matrice 11.

Gli stampi 12 sono mobili in allontanamento/avvicinamento reciproco per consentire la formatura del contenitore 110 nella condizione chiusa (stampi 12 accostati, fig. 3) e l’estrazione del contenitore 110 e dell’annessa porzione aggiuntiva 112 nella condizione aperta (stampi 12 allontanati, non raffigurati). Vantaggiosamente, gli stampi 12 sono raffreddati, ad esempio mediante un fluido termovettore, per consentire un controllo della curva di raffreddamento del materiale costituente il parison F. In accordo con possibili soluzioni realizzative, il fluido termovettore è acqua avente una temperatura di circa 4-6 °C e una pressione di circa 3-4 bar. Il fluido termoconvettore può circolare all’interno di condotti di raffreddamento realizzati negli stampi 12, non raffigurati, che non verranno qui descritti in dettaglio e già noti nella tecnica anteriore.

Gli stampi 12 presentano, ciascuno, una parete di contenimento 22 che definisce, in cooperazione con la parete di contenimento 22 dell’altro stampo 12, la parte di cavità 13 destinata a definire la porzione recipiente 113 del contenitore 110, e una parete di accoppiamento 24 che definisce, in cooperazione con la parete di accoppiamento 24 dell’altro stampo 12, la parte di cavità 13 destinata a definire la porzione di accoppiamento 114 del contenitore 110.

In accordo con la forma di realizzazione illustrata in fig. 3, la matrice 11 è definita da una coppia di stampi 12 speculari rispetto all’asse longitudinale Z che definiscono una cavità 13 ed un canale di supporto 14 sostanzialmente assial-simmetrici. In questo caso, la matrice 11 consente la formatura di contenitori 110 sprovvisti di impugnature sagomate o di sporgenze di presa che facilitino il sollevamento e la rotazione del contenitore 110 durante il suo utilizzo.

In accordo con ulteriori forme di realizzazione, la matrice 11 è definita da una coppia di stampi 12 speculari, uno dei quali è illustrato in fig. 4, che presentano una parete di accoppiamento 22 opportunamente sagomata per definire anche una impugnatura del contenitore 110 idonea a facilitare il sollevamento e la rotazione del contenitore 110 durante il suo utilizzo. Questi contenitori 110, provvisti d’impugnatura, risultano particolarmente idonei nel caso in cui la loro capacità, e quindi la quantità di prodotto liquidi o semiliquido che possono contenere, sia rilevante, ad esempio pari a mezzo gallone oppure ad un gallone.

In accordo con forme di realizzazione, la cavità 13 comprende, in corrispondenza della zona di connessione 15, una porzione di calibrazione 20 idonea a cooperare con il punzone di formatura 17 e con il parison F in modo da definire in modo voluto almeno la dimensione diametrale interna dell’ imboccatura 116 (fig. 8a) del contenitore 110. In particolare, in corrispondenza della zona di connessione 15, il parison F viene compresso dal punzone di formatura 17 in una direzione radiale, che è sostanzialmente ortogonale all’asse longitudinale Z.

La porzione di calibrazione 20 è definita da un tratto di tenuta 29 avente un’altezza in direzione parallela all’asse longitudinale Z compresa fra circa 1mm e circa 10mm, preferibilmente fra circa 1,5mm e circa 4mm. Il tratto di tenuta 29 è destinato a definire un lembo di tenuta 1 17 dell’imboccatura 116 del contenitore 110, che è sagomato ad anello. Il lembo di tenuta 117 coopera, in uso, con un anello di tenuta 118 del mezzo di chiusura 115, fig. 8a, in modo da assicurare la tenuta necessaria alla conservazione di un prodotto liquido o semiliquido avente almeno una shelf-life di bassa o media durata, ovvero avente una shelf-life fino a qualche settimana, in particolare fino a circa 2-3 settimane.

In accordo con forme di realizzazione, illustrate in figg. 3-4, la parete di accoppiamento 24 presenta incavi 27 che definiscono un profilo destinato a formare una zona filettata 119 posizionata sulla superficie esterna della porzione di accoppiamento 114 del contenitore 110. In accordo con la soluzione realizzativa qui descritta, tale zona filettata 119 è destinata ad essere impegnata dal mezzo di chiusura 115, in particolare conformato come un tappo a vite provvisto, su una sua superficie cilindrica interna, di una porzione filettata idonea ad impegnarsi con la zona filettata 119.

In accordo con forme di realizzazione, illustrate in figg. 2-3, il canale di supporto 14 presenta uno sviluppo oblungo lungo l’asse longitudinale Z e comprende un primo tratto 31, in corrispondenza della zona di connessione 15, ed un secondo tratto 32 connesso al primo tratto 31 e terminante in corrispondenza dell’apertura 16.

Il primo tratto 31 è provvisto di zone di espansione 33 sostanzialmente ortogonali all’asse longitudinale Z e configurate per consentire un omogeneo trascinamento del parison F da parte del punzone di formatura 17. In particolare, tali zone di espansione 33 possono, vantaggiosamente, fungere da polmone di accumulo di materiale durante il processo di formatura.

Il secondo tratto 32 è sostanzialmente liscio e presenta una forma tubolare che si connette all’apertura 16.

In accordo con forme di realizzazione, illustrate in figg. 3-5, a ciascuno stampo 12 della matrice 11 può essere associata una piastra di contrasto 34 che presenta una semi-apertura che corrisponde sostanzialmente a metà apertura 16. Vantaggiosamente, la piastra di contrasto 34 può essere realizzata con un materiale più duro rispetto al materiale con il quale sono realizzati gli stampi 12 dato che la zona limitrofa all’apertura 16 è quella che può essere maggiormente soggetta a sfregamenti o urti dovuti al movimento di ingresso del punzone di formatura 17 nella cavità 13 attraverso il canale di supporto 14. Ancor più vantaggiosamente, ciascuna piastra di contrasto 34 può presentare una superficie svasata in corrispondenza dell’apertura 16 per limitare il più possibile i suddetti sfregamenti o urti.

In accordo con forme di realizzazione, il punzone di formatura 17 presenta una forma assial-simmetrica e allungata in direzione dell’asse longitudinale Z.

Il punzone di formatura 17 è configurato per passare da una prima posizione, in cui il punzone di formatura 17 è esterno alla matrice Il e non coopera con essa, ad una seconda posizione, in cui il punzone di formatura 17 coopera con la matrice 11. Nella seconda posizione la porzione terminale di spinta 18 è in contatto con il contenitore 110, in via di formatura, almeno in corrispondenza del bordo di connessione 15, la porzione ausiliaria 21 è posizionata per spingere ed insufflare detto parison F contro le pareti del canale di supporto 14 per formare la suddetta porzione aggiuntiva 112, e la porzione di taglio 19 è posizionata in modo da delimitare il parison F in corrispondenza dell’apertura 16. In accordo con forme di realizzazione, illustrate in figg. 3-5, il punzone di formatura 17 presenta una forma cilindrica affusolata sviluppantesi intorno all’asse longitudinale Z e presenta un diametro esterno che è sostanzialmente di poco inferiore almeno rispetto al diametro interno dell’anello di calibrazione 20. In questo modo, quando il punzone di formatura 17 passa dalla prima posizione alla seconda posizione è idoneo a trascinare il parison F in una direzione parallela all’asse longitudinale Z. Il parison F si posiziona, quindi, nella zona interstiziale che si definisce fra la cavità 13 e il punzone di formatura 17 e fra il canale di supporto 14 e il punzone di formatura 17.

La porzione di taglio 19 può comprendere elementi di taglio e compressione 23 sporgenti rispetto alla porzione ausiliaria 21 per delimitare il parison F in corrispondenza della apertura 16.

In accordo con forme di realizzazione, non illustrate, il punzone di formatura 17 può presentare sulla sua superficie esterna una pluralità di fori idonei a consentire l’iniezione di un gas compresso, ad esempio aria raffreddata, per insufflare il parison F sulle pareti della cavità 13 e sulle pareti del canale di supporto 14 per realizzare rispettivamente il contenitore 110 e la porzione aggiuntiva 112, almeno temporaneamente connessa al contenitore 110. In versioni qui previste, tali fori, non raffigurati, possono essere omogeneamente distribuiti nel punzone di formatura 17.

In accordo con possibili forme di realizzazione, illustrate in figg. 3-4, il parison F, rappresentato schematicamente con linea tratteggiata, presenta una forma sostanzialmente tubolare per consentire l’inserimento del punzone di formatura 17 al suo interno.

Il parison F può essere realizzato con un procedimento di estrusione in una stazione a monte rispetto a quella in cui avviene la formatura per soffiaggio del contenitore 110, e può essere successivamente posizionata fra gli stampi 12, quando gli stampi 12 sono allontanati l’uno dall’altro, in una condizione aperta.

Il parison F può essere realizzato con un materiale polimerico termoplastico, idoneo al contatto con gli alimenti, scelto in un gruppo comprendente polietilene, polipropilene, polietilenterefìalato, politene. Preferibilmente, il parison F è realizzato con polietilene, vantaggiosamente con polietilene ad alta densità.

In accordo con un aspetto del presente trovato, la porzione aggiuntiva 112 del contenitore 110 comprende una prima zona 112a in corrispondenza della zona di connessione 15 del canale di supporto 14 ed una seconda zona 112b in corrispondenza della apertura 16 del canale di supporto 14 in cui la parte di parison F che definisce detta prima zona 112a presenta uno stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale Z maggiore rispetto allo stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale Z, della parte di parison F che definisce detta seconda zona 112b. In particolare, la prima zona 112a presenta una durezza maggiore rispetto alla seconda zona 112b.

Forme di realizzazione qui descritte, illustrate in figg. 6-8, si riferiscono, inoltre, ad un semilavorato 100 avente uno sviluppo lungo un asse longitudinale Z e formato dal contenitore 110 e dalla porzione aggiuntiva 112 connessa rispetto ad una prima estremità al contenitore 110 e chiusa rispetto ad una seconda estremità, opposta a detta prima estremità. La porzione aggiuntiva 112 comprende la prima zona 112a in corrispondenza di detta prima estremità ed una seconda zona 112b in corrispondenza di detta seconda estremità. La prima zona 112a presenta uno stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale Z maggiore rispetto allo stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale Z, della seconda zona 112b. In questo modo, la prima zona 1 12a e la porzione di accoppiamento 114 del contenitore 110 ad essa adiacente presentano migliorate caratteristiche di resistenza meccanica.

In accordo con forme di realizzazione, una macchina per la realizzazione di un semilavorato 100 comprende almeno una stazione di formatura nella quale è operativamente previsto il suddetto apparato 10, una stazione di sigillatura di detto semilavorato 100 posizionata a valle della stazione di formatura e, opzionalmente, una stazione di taglio di detto semilavorato 100 posizionata a valle di detta stazione di sigillatura. In particolare, la stazione di taglio è presente se la macchina per la realizzazione del semilavorato 100 è direttamente connessa con un impianto di riempimento dei contenitori 110 con un prodotto liquido o semiliquido. In tal caso, infatti, la porzione aggiuntiva 112 viene separata dal contenitore 110 nella stazione di taglio in modo da consentire il riempimento del contenitore 110 con un prodotto liquido o semiliquido. In caso contrario, qualora il riempimento dei contenitori 110 avvenisse in un altro stabilimento produttivo, la macchina permette di realizzare semilavorati 100, chiusi, destinati ad essere trasportati dove sono collocati limpianto di riempimento e, immediatamente prima di quest’ultimo, la stazione di taglio che separa la porzione aggiuntiva 112 dalla porzione recipiente 113 per permettere il riempimento di quest’ultima.

In accordo con forme di realizzazione, illustrate in fig. 6, la stazione di sigillatura può comprende un gruppo di saldatura 210 configurato per sigillare la porzione aggiuntiva 112 successivamente all’estrazione del contenitore 110 e dell’annessa porzione aggiuntiva 112, ovvero del semilavorato 100, dalla matrice 11. Tipicamente, il gruppo di saldatura 210 è configurato per intervenire in un intervallo di tempo di circa 2-3 secondi dopo l’estrazione del contenitore 110 e dell’annessa porzione aggiuntiva 112, ovvero del semilavorato 100, dalla matrice 11. In detto intervallo di tempo, il materiale costituente il contenitore 110 e la porzione aggiuntiva 1 12, ovvero il materiale costituente il semilavorato 100, seppur già solidificato, presenta ancora una temperatura elevata ad esempio pari a circa 100°C, che è la temperatura alla quale viene tipicamente estratto dalla matrice 11. In altre parole, nella stazione di sigillatura il semilavorato 100 giunge dopo che il punzone di formatura 17 si è completamente disimpegnato dalla matrice 11, uscendo dalla cavità 13 e dal canale di supporto 14, e gli stampi 12 sono stati portati in una condizione aperta.

La stazione di sigillatura consente di aumentare la probabilità che, una volta sigillata la porzione aggiuntiva 112, il contenitore 110, e in particolare la porzione recipiente 113, non contenga batteri, che potrebbero contaminare il prodotto con il quale il contenitore 110 verrà riempito.

In una forma di realizzazione esemplificativa, il gruppo di saldatura 210 comprende una pinza di saldatura 211 (schematicamente illustrata dal rettangolo di fig. 6) configurata per selettivamente trattenere e rilasciare la porzione aggiuntiva 112 e in particolare la seconda zona 112b della porzione aggiuntiva 112. La pinza di saldatura 211 è riscaldata in moda da sigillare, per fusione e successiva solidificazione, la porzione aggiuntiva 112 impedendo, almeno temporaneamente, l’accesso al contenitore 110 e, in particolare, alla porzione recipiente 113

In accordo con forme di realizzazione, illustrate in fig. 7, la stazione di taglio può comprende un gruppo di taglio 212 configurato per separare la porzione aggiuntiva 112 dalla porzione recipiente 1 13. Il gruppo di taglio 212 può comprendere una coppia di elementi taglienti 213 mobili uno rispetto all’altro lungo una direzione di taglio C sostanzialmente ortogonale all’asse longitudinale Z, indicata con una freccia in fig. 7, e configurati per separare detta porzione aggiuntiva 112 da detto contenitore 110. In particolare gli elementi taglienti 213 sono configurati per separare la porzione aggiuntiva 112 dal contenitore 110 in corrispondenza della zona posizionata fra la prima porzione 112a della porzione aggiuntiva 112 e il lembo di tenuta 117 della porzione di accoppiamento 114.

Forme di realizzazione qui descritte, si riferiscono, inoltre, ad un metodo per la formatura di contenitori cavi idonei a contenere uno o più prodotti alimentari liquidi o semiliquidi.

Il metodo comprende una fase di posizionamento di un parison F nella matrice 11 definita dalla coppia di stampi 12 cooperanti fra loro per definire la cavità 13, avente la forma del contenitore 110 da realizzare, ed un canale di supporto 14 configurato per definire la porzione aggiuntiva 112 del contenitore 110. Successivamente, il metodo prevede una fase di introduzione del punzone di formatura 17, in una direzione parallela all’asse longitudinale Z, attraverso il canale di supporto 14 nella suddetta cavità 13, per spingere ed insufflare il parison F contro le pareti della cavità 13 in modo che la porzione terminale di spinta 18 contatti il contenitore 110, in via di formatura, almeno in corrispondenza del bordo di connessione 15 per conferirgli una dimensione voluta. Infine, il metodo di formatura secondo il presente trovato prevede una fase di estrazione del punzone di formatura 17 dalla cavità 13 attraverso il canale di supporto 14 in una direzione parallela a detto asse longitudinale Z, quando la formatura del contenitore 110 e della porzione aggiuntiva 112 è completata.

Secondo forme di realizzazione del presente trovato, il metodo per la formatura di contenitori 110 può essere eseguito nell’ambito di una macchina per la realizzazione di semilavorati 100, in accordo con le forme realizzative sopra descritte. In tal caso, è previsto un metodo per la realizzazione di semilavorati in cui dopo l’esecuzione del metodo per la formatura di contenitori descritto in precedenza, è prevista una fase di trasferimento dei contenitori cosi formati ad una stazione di sigillatura, ove essi vengono sigillati nella maniera sopra descritta in modo da realizzare tali semilavorati 100.

È chiaro che all’apparato di formatura di contenitori cavi e relativo metodo per la formatura di contenitori cavi fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.

È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di un apparato di formatura di contenitori cavi e relativo metodo per la formatura di contenitori cavi aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per la formatura di contenitori (110) cavi, idonei a contenere in particolare uno o più prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, a partire da parison (F) realizzati in materiale termoplastico, in cui l’apparato comprende una matrice (11) definita da una coppia di stampi (12) cooperanti fra loro per definire una cavità (13), avente la forma del contenitore (110) da formare, ed un canale di supporto (14), configurato per formare una porzione aggiuntiva (112) di detto contenitore (110) destinata ad essere rimossa per consentire il riempimento di detto contenitore (110), detto canale di supporto (14) essendo connesso a detta cavità (13) in corrispondenza di una zona di connessione (15) ed essendo provvisto di una apertura (16), da parte opposta rispetto a detta cavità (13), in comunicazione con l’esterno; ed un punzone di formatura (17) configurato per spingere ed insufflare uno di detti parison (F) contro le pareti di detta cavità (13) per formare detto contenitore (110) e contro le pareti di detto canale di supporto (14) per formare detta porzione aggiuntiva (112), detto punzone di formatura (17) presentando una estensione in direzione di un asse longitudinale (Z) ed essendo operativamente mobile, in direzione parallela a detto asse longitudinale (Z), attraverso detto canale di supporto (14) per entrare in/uscire da detta cavità (13), in cui detto punzone di formatura (17) comprende una porzione terminale di spinta (18) configurata per essere introdotta in detta cavità (13) e per contattare detto contenitore (110), in via di formatura, almeno in corrispondenza di detta zona di connessione (15) così da conferirgli una dimensione voluta, e detto punzone di formatura (17) comprende inoltre una porzione di taglio (19), posizionata a monte di detta porzione terminale di spinta (18) per delimitare detto parison (F) in corrispondenza di detta apertura (16), ed una porzione ausiliaria (21), interposta fra detta porzione terminale di spinta (18) e detta porzione di taglio (19), e configurata per consentire a detta porzione di spinta (18) di raggiungere e contattare detta zona di connessione (15).
2. 2. Apparato come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta porzione ausiliaria (21) di detto punzone di formatura (17) coopera con detto parison (F) per definire detta porzione aggiuntiva (112) provvista di una prima zona (112a) in corrispondenza della zona di connessione (15) di detto canale di supporto (14) e di una seconda zona (112b) in corrispondenza di detta apertura (16) di detto canale di supporto (14), in cui la parte di detto parison (F) che definisce detta prima zona (112a) presenta uno stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale (Z) maggiore rispetto allo stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale (Z), della parte di detto parison (F) che definisce detta seconda zona (112b).
3. 3. Apparato come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta cavità (13) comprende, in corrispondenza di detta zona di connessione (15), una porzione di calibrazione (20) idonea a cooperare con detto punzone di formatura (17) e con detto parison (F) in modo da definire almeno una voluta dimensione diametrale interna di un’imboccatura (116) di detto contenitore (110), in cui, in corrispondenza di detta zona di connessione (15), detto parison (F) viene compresso da detto punzone di formatura (17) in una direzione radiale, che è sostanzialmente ortogonale a detto asse longitudinale (Z).
4. 4. Apparato come alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta porzione anulare di calibrazione (20) comprende un tratto di tenuta (29) sostanzialmente parallelo a detto asse longitudinale (Z) ed avente un’altezza in direzione di detto asse longitudinale (Z) compresa fra circa Imm e circa 10mm, preferibilmente fra circa l,5mm e circa 4mm, in cui detto tratto di tenuta (29) è destinato a definire un lembo di tenuta (117), sagomato ad anello, di detta imboccatura (116) del contenitore (110)
5. 5. Apparato come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto punzone di formatura (17) è configurato per passare da una prima posizione, in cui detto punzone di formatura (17) è esterno a detta matrice (11) e non coopera con essa, ad una seconda posizione, in cui detto punzone di formatura (17) coopera con la matrice (11), in cui in detta seconda posizione detta porzione terminale di spinta (18) è in contatto con detto contenitore (1 10) in via di formatura, almeno in corrispondenza di detto bordo di connessione (15), detta porzione ausiliaria (21) è posizionata per spingere ed insufflare detto parison (F) contro le pareti di detto canale di supporto (14) per formare detta porzione aggiuntiva (112), e detta porzione di taglio (19) è posizionata in modo da delimitare detto parison (F) in corrispondenza di detta apertura (16).
6. 6. Semilavorato comprendente un contenitore (110) formato con un apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detto semilavorato ha uno sviluppo lungo un asse longitudinale (Z) e comprende inoltre una porzione aggiuntiva (112) connessa in corrispondenza di una prima estremità a detto contenitore (110) e chiusa in corrispondenza di una seconda estremità, opposta a detta prima estremità, in cui detta porzione aggiuntiva (112) comprende una prima zona (112a) adiacente a detta prima estremità ed una seconda zona (112b) adiacente a detta seconda estremità, in cui detta prima zona (112a) presenta un stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale (Z), maggiore rispetto allo stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale (Z), di detta seconda zona (112b).
7. 7. Macchina per la realizzazione di un semilavorato come alla rivendicazione 6, comprendente almeno una stazione di formatura nella quale è operativamente previsto un apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, una stazione di sigillatura di detto semilavorato (100) posizionata a valle di detta stazione di formatura e, opzionalmente, una stazione di taglio di detto semilavorato (100) posizionata a valle di detta stazione di sigillatura e configurata per separare detta porzione aggiuntiva (112) da detto contenitore (110).
8. 8. Macchina come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta stazione di sigillatura comprende un gruppo di saldatura (210) configurato per sigillare detta seconda estremità di detta porzione aggiuntiva (112), successivamente all’estrazione di detto contenitore (1 10) e dell’annessa porzione aggiuntiva (1 12) da detta matrice (11).
9. 9. Metodo per la formatura di contenitori cavi idonei in particolare a contenere uno o più prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, a partire da parison (F) realizzati in materiale termoplastico, in cui detto metodo comprende: - una fase di posizionamento di uno di detti parison (F) in una matrice (11) definita da una coppia di stampi (12) cooperanti fra loro per definire una cavità (13), avente la forma del contenitore (110) da realizzare, e un canale di supporto (14), configurato per definire una porzione aggiuntiva (112) di detto contenitore (110) destinata ad essere rimossa per consentire il riempimento di detto contenitore (110), detto canale di supporto (14) essendo connesso a detta cavità (13) in corrispondenza di una zona di connessione (15) ed essendo provvisto di una apertura (16), da parte opposta rispetto a detta cavità (13), in comunicazione con l’esterno, - una fase di introduzione di un punzone di formatura (17), in una direzione parallela ad un asse longitudinale (Z), attraverso detto canale di supporto (14) in detta cavità (13), per spingere ed insufflare detto parison (F) contro le pareti di detta cavità (13) per formare detto contenitore (1 10) e contro le pareti di detto canale di supporto (14) per formare detta porzione aggiuntiva (112), detto punzone di formatura (17) avendo una estensione in direzione di detto asse longitudinale (Z) ed essendo provvisto di una porzione terminale di spinta (18) che viene introdotta in detta cavità (13); in cui al termine di detta fase di introduzione detta porzione terminale di spinta (18) contatta detto contenitore (1 10) in via di formatura, almeno in corrispondenza di detta zona di connessione (15) per conferirgli una dimensione voluta, e una porzione di taglio (19) di detto punzone di formatura (17), posizionata a monte di detta porzione terminale di spinta (18), delimita detto parison (F) in corrispondenza di detta apertura (16), e una porzione ausiliaria (21) di detto punzone di formatura (17) che è interposta fra detta porzione terminale di spinta (18) e detta porzione di taglio (19), per consentire a detta porzione di spinta (18) di raggiungere e contattare detta zona di connessione (15). - una fase di estrazione di detto punzone di formatura (17) da detta cavità (13) attraverso detto canale di supporto (14) in una direzione parallela a detto asse longitudinale (Z), quando la formatura di detto contenitore (1 10) e di detta porzione aggiuntiva (1 12) è completata.
10. 10. Metodo come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che durante detta fase di introduzione, detta porzione ausiliaria (21) di detto punzone di formatura (17) coopera con detto parison (F) per definire detta porzione aggiuntiva (112) provvista di una prima zona (112a) in corrispondenza della zona di connessione (15) di detto canale di supporto (14) e di una seconda zona (112b) in corrispondenza di detta apertura (16) di detto canale di supporto (14), in cui la parte di detto parison (F) che definisce detta prima zona (112a) presenta uno stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale (Z) maggiore rispetto allo stato tensionale compressivo, in direzione parallela a detto asse longitudinale (Z), della parte di detto parison (F) che definisce detta seconda zona (112b).