IT201900006969A1 - Dispositivo ecografico polmonare - Google Patents

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lines
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Marco Allinovi
Massimo Maccarone
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Marco Allinovi
Massimo Maccarone
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    • G16HHEALTHCARE INFORMATICS, i.e. INFORMATION AND COMMUNICATION TECHNOLOGY [ICT] SPECIALLY ADAPTED FOR THE HANDLING OR PROCESSING OF MEDICAL OR HEALTHCARE DATA
    • G16H30/00ICT specially adapted for the handling or processing of medical images
    • G16H30/40ICT specially adapted for the handling or processing of medical images for processing medical images, e.g. editing

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  • Nuclear Medicine, Radiotherapy & Molecular Imaging (AREA)
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  • Epidemiology (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO ECOGRAFICO POLMONARE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo ecografico polmonare del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, l’invenzione introduce un dispositivo a ultrasuoni atto ad eseguire una scansione di uno o più polmoni di un paziente preferibilmente umano.
Come noto l’ecografia o ecotomografia è una diagnostica medica che non utilizza radiazioni ionizzanti, ma ultrasuoni e si basa sul principio dell'emissione di eco e della trasmissione delle onde ultrasonore.
I dispositivi noti comprendono un corpo impugnabile movimentabile manualmente dall’operatore e prevedente un emettitore di ultrasuoni e un ricevitore degli echi degli ultrasuoni emessi e incidenti il paziente.
Esso è collegato tramite una stazione provvista di una scheda che, in base al segnale ricevuto da detto corpo, ricostruisce e visualizza una o più immagini della porzione di corpo acquisita.
I metodi di ricostruzione e messa a video a oggi utilizzati si basano su una delle seguenti modalità.
Il primo metodo, denominato “Modo A”, presenta un eco monodimensionalmente come un picco di ampiezza corrispondente all'intensità dell'eco e rappresentante della profondità della struttura.
Il secondo metodo, detto “Modo B”, presenta come un punto luminoso la cui tonalità di grigio è proporzionale all'intensità dell'eco.
In un ulteriore metodo, chiamato “Modo Real-time”, le onde sono raccolte in direzioni diverse in sequenza, in modo da poter associare ad ogni istante una direzione. In questo modo è possibile avere un'immagine contemporaneamente su tutto il campo di osservazione. La maggior parte degli ecografi attuali opera in questo modo.
Un altro metodo ancora è il “Modo M” che costituisce una rappresentazione in modo B cadenzata.
Altri metodi sono infine il “Modo TM” (movimento nel tempo) che rappresenta un B-mode in cui lungo una linea di scansione fissa si hanno continui refresh della posizione senza sovrapposizione con i precedenti echi; e il “Modo 3D” con visualizzazione tridimensionale e non più bidimensionale come nei precedenti. La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
In particolare, l'ecografia è una procedura estremamente operatore-dipendente. Essa richiede particolari doti di manualità nella movimentazione e soprattutto una particolare e attenta osservazione per identificare eventuali problemi.
I dispositivi ecografici impongono all’operatore un’estrema cultura dell'immagine e un’alta esperienza clinica senza le quali è facile incorrere in errori diagnostici.
Si evidenzia come questi inconvenienti siano rilevanti nei dispositivi ecografici polmonari in cui l’immagine risulta caratterizzata da un’elevata presenza e varietà di linee la cui identificazione e valutazione richiede un’estrema cura ed esperienza. Un non secondario inconveniente è che la valutazione ecografica completa di entrambi i polmoni, necessaria per campionare la loro intera superficie, risulta estremamente lunga richiedendo quindi un tempo non disponibile in molti setting clinici quali pronto soccorso, terapie intensive o subintensive, centri dialisi, cardiochirurgie.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione è ideare un dispositivo ecografico polmonare in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ottenere un dispositivo ecografico che permetta di eseguire in modo semplice e rapido un’ispezione e valutazione polmonare.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo ecografico polmonare come rivendicato nell’annessa rivendicazione 1. Esempi di realizzazione preferita sono descritti nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra un dispositivo ecografico polmonare secondo l'invenzione; e le Figg. 2a-5 illustrano esempi d’immagini ottenibili con il dispositivo ecografico polmonare secondo l'invenzione.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarità e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoché" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di una lieve divergenza dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui è associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente una divergenza non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come “primo”, “secondo”, “superiore”, “inferiore”, “principale” e “secondario” non identificano necessariamente un ordine, una priorità di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per più chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533).
Salvo diversamente specificato, come risulta dalle seguenti discussioni, si considera che termini come "trattamento", "informatica", "determinazione", "calcolo", o simili, si riferiscono all'azione e/o processi di un computer o simile dispositivo di calcolo elettronico che manipola e/o trasforma dati rappresentati come fisici, quali grandezze elettroniche di registri di un sistema informatico e/o memorie in, altri dati similmente rappresentati come quantità fisiche all'interno di sistemi informatici, registri o altri dispositivi di memorizzazione, trasmissione o di visualizzazione di informazioni.
Con riferimento alle Figure, il dispositivo ecografico polmonare secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Il dispositivo ecografico polmonare 1 comprende un manipolo 2 atto a eseguire l’acquisizione di almeno un’immagine ecografica polmonare preferibilmente di un paziente umano.
Il manipolo 2 comprende una sonda 21 atta a emettere primi ultrasuoni incidenti il paziente e un ricevitore 22 di secondi ultrasuoni in uscita al paziente in risposta ai primi ultrasuoni.
I secondi ultrasuoni sono identificabili in echi generati dai primi ultrasuoni quando incidono il paziente.
In alcuni casi sonda 21 e ricevitore 22 possono coincidere.
Il manipolo 2 è impugnabile ossia di dimensioni tali da permettere a un operatore d‘impugnare, opportunamente con una sola mano, il manipolo 2 e movimentarlo in acquisizione.
Il manipolo 2 può essere di tipo noto.
Il dispositivo ecografico polmonare 1 comprende una stazione 3 preferibilmente mobile e quindi dotata di ruote o altri dispositivi similari atti a permettere di movimentare la stazione 3 e quindi il dispositivo ecografico polmonare 1.
La stazione 3 è in connessione dati, per esempio tramite cablaggio o wireless, con il manipolo 2.
Il manipolo 2 è mobile rispetto alla stazione 3.
La stazione 3 comprende mezzi d’interfaccia 31 operatore-dispositivo 1.
I mezzi d’interfaccia 31 possono comprendere mezzi di output atti a permettere al dispositivo ecografico polmonare 1 di esporre i risultati dell’analisi. Essi possono comprendere uno schermo.
In alternativa o aggiunta i mezzi d’interfaccia 31 comprendono mezzi di input atti a permettere a un operatore di comandare il dispositivo 1. Essi possono comprendere uno più tasti.
Preferibilmente i mezzi d’interfaccia 31 comprendono mezzi di output e input quali uno schermo touch-screen.
La stazione 3 comprende mezzi di comando 32 del dispositivo ecografico polmonare 1, preferibilmente di tipo elettronico quali una scheda, con processore o simili.
I mezzi di comando 32 possono comprendere una rete neurale artificiale.
Come in seguito meglio descritto, i mezzi di comando 32 sono atti a ricostruire almeno un’immagine, preferibilmente bidimensionale, in funzione dei secondi ultrasuoni, a identificare e contare le linee B (indicate in Fig. con la lettera B) presenti nell’immagine; e a segnalare il numero di dette linee B presenti nell’immagine attraverso i mezzi d’interfaccia 31.
Preferibilmente l’acquisitore 2 emette una serie di primi ultrasuoni e i mezzi di comando 32 realizzano più immagini e quindi identificano e contano l’una o più linee B presenti in tutte le immagini.
Le line B sono sostanzialmente verticali. Esse sono rappresentate nelle immagini acquisite da artefatti che originano dalla linea pleurica (indicate in Fig. con la lettera P) e raffigurate da linee/segmenti, ovviamente costituiti da pixel, che si estendono in periferia a tronco di cono e/o linearmente. Ciascuna linea B è identificabile in una serie di pixel avente asse longitudinale trasversale alla linea pleurica. Una linea B è identificabile in pixel definenti o un fascio conico (Fig. 2f) a sezione incrementale proporzionalmente alla distanza dalla linea pleurica; o un fascio rettilinea (Fig.2a-2d) a sezione sostanzialmente costante; o due o tre linee (Fig.2e) reciprocamente divergenti e originanti sostanzialmente dallo stesso punto della linea pleurica.
In questo documento il termine verticale identifica, come noto per un tecnico esperto del settore, una direzione identificante lo spessore del torace\polmone ossia la direzione di avanzamento/propagazione degli ultrasuoni nella zona di scansione. Di conseguenza il termine orizzontale identifica nell’immagine una direzione sostanzialmente perpendicolare a detta line verticale.
Le linee B presentano una lunghezza almeno pari al 20% opportunamente al 50% della distanza tra la linea pleurica e il margine inferiore dell'immagine (ossia il margine parallelo alla linea pleurica e che si trova da parte opposta alla potenziale linea B rispetto alla linea pleurica),
La linea pleurica è sostanzialmente orizzontale. Essa, come noto, è una rappresentazione grafica della pleura appare nelle immagini ecografiche come una sottile linea iperecogena che si trova subito al di sotto del piano costale, nelle scansioni longitudinali, o immediatamente sotto al piano dei tessuti molli, nelle scansioni trasversali/oblique.
Si precisa inoltre che il termine lunghezza identifica una distanza calcolata lungo l’asse lungo cui si estende principalmente la linea stessa (ossia ad esempio l’asse longitudinale della linea B o l’asse prevalente di sviluppo della linea pleurica).
L’angolo d’inclinazione dell’asse longitudinale di una linea B all’’asse prevalente di sviluppo della linea pleurica è sostanzialmente compreso tra 60° e 120° e in dettaglio tra 75° e 105°.
L’identificazione delle linee B è eseguibile in via diretta e/o indiretta.
Nel primo caso i mezzi di comando 32 identificano le linee B nell’immagine. Nel secondo caso, ossia in via indiretta, i mezzi di comando 32 identificano le linee B identificando tutte le linee presenti nell’immagine ed eliminando le linee A (indicate nelle Figg. 3a-3b e 5 con la lettera A), preferibilmente linee Z (indicate nelle Figg.
4a-4b e 5 con la lettera Z) e più preferibilmente le linee E. un dettaglio di tale identificazione è di seguito riportato
Le linea A sono linee che ripetono, solitamente costantemente, la linea pleurica. Le linea A sono sostanzialmente orizzontali. Esse sono sostanzialmente paralleli alla linea pleurica.
Le line Z sono sostanzialmente verticali. Esse sono rappresentate nelle immagini acquisite da artefatti verticali. Esse si differenziano dalle linee B in quanto corte e non raggiungenti il margine dell'immagine opposto al lato del manipolo 2 e quindi al lato di emissione dei primi ultrasuoni. In dettaglio una linea Z ha una lunghezza sostanzialmente inferiore al 20% della distanza tra la linea pleurica e il margine inferiore dell'immagine.
Le line E sono rappresentate nelle immagini acquisite da artefatti verticali non originanti dalla linea pleurica e più in generale non aventi le sopradescritte caratteristiche delle linee B o delle linee Z.
Il funzionamento del dispositivo ecografico polmonare 1 precedentemente descritti in termini strutturali è il seguente.
Tale funzionamento definisce un procedimento ecografico prevedente un processo di acquisizione e un processo di analisi opportunamente attuato dai mezzi di comando 32.
Il processo di analisi e di acquisizione possono essere eseguiti sostanzialmente contemporaneamente.
Una volta che il paziente è in posizione (per esempio disteso, seduto o ancor meglio in posizione semiortopnoica (seduta con il tronco inclinato tra 60 e 90 gradi)), l’operatore impugna e movimenta lungo il torace del paziente il manipolo 2 che può quindi eseguire un processo di acquisizione di una o più immagini.
Detto processo di acquisizione prevede una fase di emissione in cui la sonda 21 emette primi ultrasuoni che incidono e penetrano nel paziente dando luogo a echi identificanti i secondi ultrasuoni; e una fase d’intercetto in cui il ricevitore 22 intercetta e quindi rileva detti secondi ultrasuoni.
I secondi ultrasuoni sono trasmessi ai mezzi di comando 32.
Il processo di analisi comprende una fase di ricostruzione in cui i mezzi di comando 32 ricostruiscono una o più immagini in base ai secondi ultrasuoni.
Nella fase di ricostruzione sono ricavate una o più immagini in scala di grigi. Nell’una o più immagini i pixel non neri identificano oggetti\artefatti identificati dall’ecografia. Solo i pixel non neri saranno oggetto di studio.
La fase di ricostruzione può essere di tipo noto.
Il processo di analisi comprende, per ciascuna immagine ricostruita, una fase di riconoscimento di almeno la linea pleurica e una fase d’identificazione delle linee B. Si precisa che una linea (sia essa pleurica, A, B, Z e\o E) è identificabile come una sequenza di pixel distinguentesi dal resto dell’immagine, ossia dal fondo dell’immagine, per ad esempio un’intensità maggiore.
Per esempio, nel preferito caso di immagine in scala di grigi, l’intensità del pixel è valutata considerando il bianco come il 100% e nero come 0% ossia in opposizione a quello che ad esempio succede con la stampa dove 0% indica l’assenza d’inchiostro e quindi il bianco e il 100% indica una totalità d’inchiostro e quindi il nero.
Nella fase di riconoscimento i mezzi di comando 32 identifica la linea pleurica come una serie di pixel bianchi (ossia a più alta tonalità di bianco tra quelli presenti nell’immagine) sostanzialmente allineati.
Nella fase di riconoscimento i mezzi di comando 32 identificano la linea pleurica come una serie di pixel bianchi (ossia a più alta tonalità di bianco tra quelli presenti nell’immagine) e avente una curvatura a convessità incrementale.
In questo documento una serie di pixel è allineata se l‘ampiezza di oscillazione rispetto all’asse lungo cui si estende principalmente la serie di pixel (ossia la linea) è sostanzialmente inferiore al 5% della lunghezza della linea calcolata lungo detto asse.
Opzionalmente nella fase di riconoscimento i mezzi di comando 32 identificano la cute e quindi la linea pleurica come la serie di pixel bianchi allineati parallelamente alla cute.
La cute può essere identificata dai mezzi di comando 32 come i pixel non neri più periferici dell’immagine e in particolare margine superiore dell’immagine.
Il margine superiore è opposto al suddetto margine inferior. Esso è attaccato al segnale inviato dalla sonda 21.
Conclusa la fase di riconoscimento i mezzi di comando 32 esegue la fase d’identificazione di almeno una linea B (ovviamente in alcune immagini è possibile che non vi sia alcuna linea B).
Si specifica che i mezzi di comando 32 identifica in ciascuna immagine una linea B come una sequenza, preferibilmente allineata, di pixel di colorazione UNI EN ISO 105 - A03. Detta colorazione può essere uguale a quella delle linee A e/o della linea pleurica.
I pixel della linea B presentano pixel un’intensità almeno pari al 25% in dettaglio al 50% e più in dettaglio 75%.
Si precisa che i pixel della linea pleurica possono presentare intensità maggiori di quelli identificanti la linea B. Essi hanno un’intensità almeno pari al 35% in dettaglio al 60% e più in dettaglio 85%.
L’identificazione delle linee B da parte dei mezzi di comando 32 può essere eseguita in maniera diretta o indiretta.
Nel primo caso (identificazione diretta) la fase d’identificazione prevede che i mezzi di comando 32 identifichi come linea B ciascuna serie di pixel non neri originanti dalla linea pleurica e definenti il suddetto angolo d’inclinazione tra asse longitudinale della stessa linea B e asse prevalente di sviluppo della linea pleurica.
Nel caso d’identificazione indiretta la fase d’identificazione prevede inizialmente una sottofase di suddivisione; e una sottofase d’individuazione di almeno una linea B. Nella sottofase di suddivisione i mezzi di comando 32 identificano in ciascuna immagine almeno una prima linea e almeno una seconda linea.
Ogni prima linea presenta asse longitudinale inclinato rispetto all’’asse prevalente di sviluppo della linea pleurica di un angolo sostanzialmente non compreso tra 75° e 105° e in particolare tra 60° e 120°. Dette prime linee identificano sostanzialmente le linee A.
Ciascuna seconda linea ha l’asse longitudinale inclinato rispetto all’asse prevalente di sviluppo della linea pleurica di un angolo sostanzialmente compreso tra 60° e 120° e in dettaglio tra 75° e 105°.
Ciascuna linea A identifica quindi una linea sostanzialmente parallela alla linea pleurica. Essa rappresenta un riverbero della linea pleurica a distanza variabile in direzione del margine inferiore dell'immagine acquisita. La linea non interseca la linea pleurica.
I pixel della linea A presentano pixel un’intensità almeno pari al 25% in dettaglio al 50% e più in dettaglio 75%.
Conclusa la sottofase di suddivisione la fase di riconoscimento prevede una sottofase d’individuazione di almeno una linea B.
In detta sottofase d’individuazione i mezzi di comando 32 possono identificare le linee B come le seconde linee sovrapposte alle prime linee (ossia alle linee A). In alternativa, nella sottofase d’individuazione i mezzi di comando 32 riconoscono tra le seconde linee almeno una linea Z e più preferibilmente almeno una linea E; e identifica una o più linee B come una o più seconde linee non riconosciute come linea Z e preferibilmente linea E.
I mezzi di comando 32 riconoscono come linea Z una seconda linea di lunghezza, inferiore al 50% e preferibilmente al 25% della distanza tra linea pleurica e bordo dell'immagine.
Una seconda linea è identificata come linea Z se costituita da pixel di colorazione UNI EN ISO 105 - A03. Detta colorazione può essere uguale a quella delle linee B. I pixel della linea B presentano pixel un’intensità almeno pari al 25% in dettaglio al 50% e più in dettaglio 75%.
I mezzi di comando 32 riconoscono come linea Z quella seconda linea originante dalla linea pleurica.
I mezzi di comando 32 riconoscono come linea E quella seconda linea non originante dalla linea pleurica.
Una seconda linea è identificata come linea E se costituita da pixel di colorazione UNI EN ISO 105 - A03. Detta colorazione può essere uguale a quella delle linee B. I pixel della linea E presentano pixel un’intensità almeno pari al 25% in dettaglio al 50% e più in dettaglio 75%.
Si precisa che sia in caso d’identificazione diretta sia d’identificazione indiretta i mezzi di comando 32 identifica come linea B solo una linea di lunghezza, calcolata lungo l’asse longitudinale della sessa linea, almeno pari al 50% e in dettaglio al 75% della distanza tra linea pleurica e bordo dell'immagine.
Conclusa la fase d’identificazione delle linee B, il processo di analisi prevede una fase di conteggio delle linee B in ciascuna delle immagini acquisite; e una fase di report in cui è esposto, grazie ai mezzi d’interfaccia 31, il totale linee B.
Il totale linee B può rappresentare un valore indicante il totale delle linee B identificate in tutte le immagini acquisite nel processo di acquisizione e quindi ottenute nella fase di ricostruzione.
In alternativa il totale linee B può identificare il numero medio di linee B identificate nelle immagini acquisite nel processo di acquisizione e quindi ottenute nella fase di ricostruzione.
Aggiuntivamente o in alternativa il risultato delle analisi può comprendere un parametro medico determinato in funzione del totale linee B. Preferibilmente detto parametro medico è proporzionale, preferibilmente direttamente, al totale linee B. Il risultato delle analisi può comprendere le immagini acquisite
Il dispositivo ecografico polmonare 1 secondo l’invenzione consegue importanti vantaggi.
Un fondamentale vantaggio è che il dispositivo ecografico polmonare 1 permette all’operatore di eseguire una valutazione precisa e rapida dello stato del paziente grazie alla precisa valutazione del numero di linee B presenti nell’immagini.
In particolare, il dispositivo ecografico polmonare 1 permette a un operatore, anche inesperto, di facilmente determinare la presenza di un eventuale sovraccarico idrico polmonare. Infatti, il dispositivo ecografico polmonare 1, esponendo il suddetto totale linee B, permette di identificare la quantità di liquidi presenti nel polmone. Altri importanti vantaggi sono quindi da identificarsi nella praticità e facilità d’uso del dispositivo ecografico polmonare 1 e di conseguenza di valutazione delle ecografie eseguite e nella rapidità di analisi.
L’invenzione è suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
Il procedimento ecografico può prevedere un processo di acquisizione in un numero predefinito di posizioni di acquisizione (punti di applicazione del manipolo 2 rispetto al torace), opportunamente diversificate tra loro, nel torace, così da campionare il torace in un numero più o meno elevato di punti.
Detto numero predefinito di posizioni di acquisizioni è almeno pari a 5 opportunamente a 10 e in dettaglio sostanzialmente compreso tra 20 e 40 e preferibilmente tra 28 e 32 posizioni del torace anteriore e laterale (a livello parasternale, emiclaveare, ascellare anteriore e ascellare media, nel 2º 3º 4º e 5º spazio intercostale).
In questo caso nel processo di analisi si identificherà, per ciascuna posizione di acquisizione, il numero massimo di linee B presenti in un’immagine tra quelli acquisiti in quella posizione di acquisizione e quindi il totale linee B sarà determinato come la somma dei numeri massimi di linee B delle posizioni di acquisizione.
In un altro esempio, l’immagine ricostruita dal dispositivo può essere a colori (preferibilmente RGB) e quindi l’identificazione delle linee e per la precisione di almeno le linee B può essere eseguita in base, oltre che alla loro direzione (verticale\orizzontale; partenti o meno dalla linea pleurica, ecc.) dal colore opportunamente differente dal fondo dell’immagine.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti e i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo ecografico polmonare (1) comprendente: - una sonda (21) atta a emettere primi ultrasuoni incidenti un paziente; - un ricevitore (22) di secondi ultrasuoni in risposta a detti primi ultrasuoni; - mezzi d’interfaccia (31) e caratterizzato dal fatto di comprendere - mezzi di comando (32) atti a eseguire un processo di analisi comprendente o una fase di ricostruzione in cui detta scheda di comando (32) ricostruisce almeno un’immagine in funzione di detti secondi ultrasuoni, o una fase d’identificazione in cui detti mezzi di comando (32) riconoscono almeno una linea B in detta almeno un’immagine, o una fase di conteggio in cui detti mezzi di comando (32) contano il numero di detta almeno una linea B in detta almeno un’immagine e o una fase di report in cui detti mezzi di comando (32) espongono il totale linee B in detta almeno un’immagine attraverso detti mezzi d’interfaccia (31).
  2. 2. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo la rivendicazione 1, in cui in detta fase d’identificazione una linea B è identificata come una sequenza allineata di pixel di colorazione UNI EN ISO 105 - A03 avente un’intensità almeno pari al 50%
  3. 3. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto processo di analisi comprende una fase di riconoscimento in cui detti mezzi di comando (32) identificano in detta almeno un’immagine la linea pleurica come una serie di pixel bianchi sostanzialmente allineati.
  4. 4. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo la precedente rivendicazione, in cui in detta fase d’identificazione detti mezzi di comando (32) identificano detta linea B come una serie di pixel allineati definenti un angolo d’inclinazione dell’asse longitudinale di detta linea B rispetto all’’asse prevalente di sviluppo di detta pleurica sostanzialmente compreso tra 60° e 120°.
  5. 5. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo la precedente rivendicazione, in cui detto angolo d’inclinazione è sostanzialmente compreso tra 75° e 105°.
  6. 6. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo almeno una rivendicazione 3-5, in cui in detta fase d’identificazione detti mezzi di comando (32) identificano detta linea B come identifica le linee B detta linea B come una serie di pixel di lunghezza almeno pari al 50% della distanza tra detta linea pleurica e bordo di detta almeno un'immagine.
  7. 7. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo almeno una rivendicazione 3-6, in cui in detta fase d’identificazione detti mezzi di comando (32) identifica detta linea B come una serie di pixel non neri originanti da detta linea pleurica.
  8. 8. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo almeno una rivendicazione 2-5, in cui detta fase d’identificazione comprende una sottofase di suddivisione in cui detti mezzi di comando (32) identificano in detta almeno un’immagine almeno una prima linea avente asse longitudinale inclinato rispetto a detto asse prevalente di sviluppo di detta linea pleurica di un angolo sostanzialmente non compreso tra 60° e 120° e almeno una seconda linea avente asse longitudinale inclinato rispetto a detto asse prevalente di sviluppo di detta linea pleurica di un angolo sostanzialmente compreso tra 60° e 120°.
  9. 9. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo la precedente rivendicazione, in cui detta fase d’identificazione comprende sottofase d’individuazione in cui detti mezzi di comando (32) identificano detta almeno una linea B come una seconda linea sovrapposta a detta almeno una prima linea.
  10. 10. Dispositivo ecografico polmonare (1) secondo la precedente rivendicazione, in cui detta fase d’identificazione comprende sottofase d’individuazione in cui detti mezzi di comando (32) riconoscono tra dette seconde linee le linee Z e identifica almeno una linea B come una seconda linea non riconosciuta come linea Z; e in cui detta linea Z ha lunghezza, calcolata lungo l’asse longitudinale della sessa linea, inferiore al 50% della distanza tra detta linea pleurica e detto bordo dell'immagine.
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