IT201900006823A1 - Dispositivo e metodo di trasformazione di fiori - Google Patents

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IT201900006823A1
IT201900006823A1 IT102019000006823A IT201900006823A IT201900006823A1 IT 201900006823 A1 IT201900006823 A1 IT 201900006823A1 IT 102019000006823 A IT102019000006823 A IT 102019000006823A IT 201900006823 A IT201900006823 A IT 201900006823A IT 201900006823 A1 IT201900006823 A1 IT 201900006823A1
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IT102019000006823A
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Inventor
Nicola Triolone
Nunzia Cicco
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Nicola Triolone
Nunzia Cicco
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G5/00Floral handling

Description

DISPOSITIVO E METODO DI TRASFORMAZIONE DI FIORI
La presente invenzione riguarda un dispositivo ed un metodo per la produzione a basso costo di fiori secchi che consente di preservare, in maniera semplice ed efficiente, la forma tridimensionale e la struttura tissutale dei fiori durante una fase di essiccazione. Il dispositivo potendo essere altresì facilmente utilizzato durante le fasi di raccolta e di trasporto e di trasformazione dei fiori aumentando la qualità dei fiori secchi e, nel caso del Crocus sativus [L.], pianta da cui si ricava lo zafferano, della spezia da essa ottenuta. Il dispositivo essendo semplice da realizzare ed economico.
Nel seguito della presente descrizione per forma di un fiore si intenderà la sua forma tridimensionale, cioè la conformazione, e per struttura si intenderà la struttura tissutale fiorale di detto fiore.
Sebbene la presente invenzione sia principalmente orientata per l’utilizzo con i fiori del Crocus sativus [L.] può essere utilizzata con qualsiasi altro fiore con forma a calice o campanulata, rimanendo ancora nell’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni allegate.
E’ noto che lo zafferano rappresenta una delle spezie più pregiate anche per le sue proprietà nutraceutiche e salutistiche. Esso è anche una delle spezie più costose in commercio prima di tutto per la quantità di fiori necessari per ottenere piccole quantità di spezia; infatti, è noto che per produrre solo 100 g di zafferano occorrono circa 17.000 fiori del Crocus sativus [L.]. Inoltre, le fasi di raccolta del fiore del Crocus sativus [L.] e di mondatura, cioè di separazione degli stimmi dal fiore, necessitano di operazioni manuali molto meticolose e laboriose che richiedono tempo.
Recentemente, anche i tepali del fiore del Crocus sativus [L.] hanno acquisito interesse commerciale. Infatti, i tepali che compongono il fiore possiedono una composizione fitochimica molto simile a quella dello zafferano e sono edibili.
Attualmente sono presenti in commercio tepali essiccati, ma si presentano raggrinziti, privi della forma e della struttura originaria dei fiori non recisi e contaminati da polline. Per questo, i tepali essiccati sono generalmente utilizzati come elemento decorativo per candele o per pot-pourri e raramente per adornare le pietanze sia perché non sono belli come quelli freschi sia perché fonte di contaminazione da possibili allergeni.
Il fiore del Crocus sativus [L.] è un perigonio formato da 6 tepali, di color violetto. La parte femminile, detta anche gineceo o pistillo, e costituita da un ovario infero che si prolunga in uno stilo che a sua volta attraversa tutto il tubo del perigonio e che si divide in tre parti per formare gli stimmi, la parte più pregiata del fiore. Infatti, gli stimmi o stigmi, sono tre filamenti di colore rosso, con la parte apicale ingrossata a forma di trombetta, dai quali si ricava la spezia dello zafferano. La parte maschile, detta anche androceo, è costituita invece da tre stami con antere gialle per il contenuto di polline.
Attualmente le fasi di raccolta, e di mondatura vengono eseguiti manualmente determinando costi elevati per l’ottenimento dello zafferano, a volte anche di scarsa qualità.
Tecniche di coltivazione, di produzione e di trasformazione dello zafferano sono descritte nel documento “Libro Bianco. Zafferano in Europa” scaricabile dal sito http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_81_20080410110609.pdf.
Uno svantaggio dei metodi attualmente utilizzati per ottenere la spezia dello zafferano è che durante la fase di raccolta, di trasporto e di mondatura, i fiori generalmente si rovinano sia per la pressione subita gli uni dagli altri in cesti in cui vengono disposti a strati durante la raccolta sia per la manipolazione dei fiori durante la mondatura, cioè l’asportazione degli stigmi dal fiore.
Infatti, durante la tradizionale fase di mondatura manuale, eseguita preferibilmente entro lo stesso giorno della raccolta, la forma e la struttura originaria dei fiori viene distrutta, perché gli stimmi intercettati tra l’indice ed il pollice di una mano vengono generalmente estirpati dal fiore operando uno strappo verso la base del fiore che a sua volta è tenuto tra l’indice ed il pollice dell’altra mano. Inoltre, durante la fase di mondatura, per intercettare e prendere gli stimmi, il fiore può subire un’apertura dei tepali che va oltre quella massima naturale del fiore per cui i tepali vengono irreparabilmente danneggiati durante la manipolazione della mondatura quindi la struttura tridimensionale a calice o campanulata del fiore quasi sempre viene distrutta.
Un altro svantaggio dei metodi attualmente usati per ottenere la spezia dello zafferano è che, durante la mondatura è molto probabile che la spezia dello zafferano subisca una contaminazione da granuli pollinici e da eventuali residui di tepali che possono essere recisi durante questa operazione manuale.
La contaminazione da parte dei granuli pollinici è tanto maggiore quanto maggiore è il ritardo con cui si effettua la raccolta del fiore rispetto al momento in cui il fiore inizia a schiudersi. Inoltre, detta contaminazione aumenta con la velocità del processo di mondatura. Generalmente la velocità di questa operazione è direttamente correlata alla quantità di fiori raccolti giornalmente ed inversamente correlata al numero degli addetti alla mondatura.
Per velocizzare la fase di mondatura ed aumentare quindi la resa economica dello zafferano, diverse soluzioni per la meccanizzazione della fase di mondatura mediante l’utilizzo di dispositivi semiautomatici sono state proposte. L’articolo di Louis Gracia et al., “Automated cutting system to obtain the stigmas of the saffron flower”, Biosystem Engeneering 104 (2009), pages 8-17, divulga un un esempio di un sistema automatizzato per l’ottenimento dello zafferano.
Lo svantaggio principale di tale meccanizzazione è quello di ottenere zafferano di bassa qualità. Infatti possono essere separati assieme agli stimmi anche gli stami del fiore e residui di tepali. Pertanto è richiesta una successiva fase di eliminazione manuale degli stami durante la quale è molto probabile che i granuli pollinici contaminino gli stimmi inficiando la qualità del prodotto finale.
Un ulteriore svantaggio delle soluzioni proposte è quello di rovinare il fiore, durante la separazione degli stimmi, che risulta perciò inutilizzabile per ulteriori utilizzi.
Per ottenere i fiori essiccati nella loro forma e struttura originaria si ricorre a tecniche come l’essiccazione, la stabilizzazione e la liofilizzazione.
L’essiccazione è un metodo molto semplice ed economico che estrae l’80-90% dell’acqua e che permette di conservare vitamine, minerali, composti organici senza alterare il contenuto calorico e il gusto. Tuttavia, la semplice tecnica di essiccazione non è sempre efficace nel conservare la struttura tridimensionale originaria dei fiori, infatti quando il fiore è molto esile e delicato come quello del Crocus sativus [L.] i tepali oltre a raggrinzirsi perdono anche la struttura tridimensionale originaria.
La tecnica di stabilizzazione è la tecnica più comune per la conservazione della forma e della struttura originaria del fiore; per una stabilizzazione efficace, i fiori devono essere necessariamente freschi. Uno svantaggio di tale tecnica è che si deve ricorrere necessariamente all’uso di reagenti chimici, additivi e coloranti. Infatti, questa tecnica consiste in due fasi di immersione. La prima fase consiste nell'immergere il fiore per 24 ore in una soluzione alcolica pura per disidratare il fiore mantenendo la sua struttura tridimensionale originaria. Durante questo prima immersione il fiore perde anche il colore originale. La seconda soluzione di immersione è composta da alcool, glicole propilenico, glicerina e coloranti alimentari. Il glicole propilenico e la glicerina, sotto l'effetto catalitico dell'alcol, sono responsabili della reidratazione del fiore. I colori alimentari gli conferiscono il colore desiderato ma eventuali ulteriori additivi, sebbene favoriscano il mantenimento del colore nel tempo, non garantiscono la loro innocuità se ingeriti, come ad esempio antiossidanti sintetici quali il BHA(E320- BUTILIDROSSIANISOLO).
Si ricorre invece alla liofilizzazione quando si vuole preservare la composizione chimica del prodotto e lo si vuole conservare per lunghi periodi. Infatti, la liofilizzazione consente di ridurre la percentuale (< 1%) di umidità presente nei prodotti senza alterarne, in modo irreversibile, la forma e la struttura originaria, come invece accade con altre tecniche di conservazione. Ai prodotti liofilizzati va riconosciuta la intrinseca garanzia di conservazione senza ricorrere all’aggiunta di conservanti o additivi. Tuttavia, essendo notevolmente igroscopici, quindi suscettibili all’umidità, hanno l’enorme svantaggio di richiedere un confezionamento con materiali impermeabili all’aria e all’umidità. Inoltre, la liofilizzazione richiede un processo industriale abbastanza articolato e notevolmente sofisticato ed è alquanto dispendiosa.
Lo scopo della presente invenzione è, pertanto, quello di conservare la struttura chimico-fisica dei fiori raccolti che mantengano, dopo la trasformazione per essiccazione, la loro caratteristica di edibilità e la loro struttura tridimensionale a calice o campanulata in modo facile e poco costoso.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di ottimizzare il metodo di produzione dello zafferano migliorando la qualità della spezia ottenuta, in maniera semplice ed economica.
Forma oggetto specifico della presente invenzione un dispositivo raccoglitore configurato per la raccolta, il trasporto e la trasformazione di fiori comprendente:
- un primo contenitore sagomato ad imbuto configurato per alloggiare un fiore avente una parete laterale con una superficie interna che delimita un volume interno, una base aperta di sommità ed una base aperta di fondo, una porzione di sommità della parete laterale definendo un bordo di sommità che delimita una porzione di superfice anulare cilindrica,
- un secondo contenitore sagomato ad imbuto avente una parete laterale con una superficie esterna, una base aperta di sommità ed una base aperta di fondo una porzione di sommità del-la parete laterale definendo un bordo di sommità che delimita una porzione di superfice anulare,
detto dispositivo raccoglitore potendo assumere una configurazione operativa in cui detti primo ed il secondo contenitore sagomato ad imbuto sono amovibilmente accoppiati e distanziati tra loro mediante elementi di accoppiamento, il secondo contenitore sagomato ad imbuto essendo parzialmente inserito nel volume interno del primo contenitore sagomato ad imbuto in modo tale che la superficie interna della parete laterale del primo contenitore sagomato ad imbuto e la superficie esterna della parete laterale del secondo contenitore sagomato ad imbuto delimitano un intercapedine.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta base aperta di sommità ed un angolo di inclinazione di detta parete laterale di detto secondo contenitore sagomato ad imbuto di cono possono essere uguali a detta base aperta di sommità e ad un angolo di inclinazione di detta parete laterale di detto primo contenitore sagomato ad imbuto.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, detto primo contenitore sagomato ad imbuto può avere forma tronco conica, con un’inclinazione della sua parete laterale opzionalmente compresa tra 20°e 50°, più opzionalmente pari a 35°, e/o detto secondo contenitore sagomato ad imbuto può avere forma tronco conica.
Secondo un aspetto aggiuntivo dell’invenzione, dette pareti laterali possono essere provviste di una pluralità di fori di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detto bordo di detto primo contenitore sagomato ad imbuto e detto bordo di detto secondo contenitore sagomato ad imbuto possono avere ciascuno almeno due fori equidistanziati e detti elementi di accoppiamento possono essere distanziatori a doppio innesto rapido.
Forma un ulteriore oggetto specifico della presente invenzione, un sistema configurato per la raccolta, il trasporto e la trasformazione di fiori comprendente almeno un dispositivo raccoglitore come sopra descritto ed almeno una piastra modulare di supporto configurata per ricevere il primo contenitore sagomato ad imbuto di detto almeno un dispositivo raccoglitore in un foro avente un’area compresa tra un’area della base aperta di sommità ed un’area della base aperta di fondo del primo contenitore sagomato ad imbuto, la piastra modulare di supporto avendo almeno due distanziatori che protendono da una sua faccia di fondo a cui corrispondono rispettivi almeno due recessi su una sua faccia di sommità ciascuno configurato per ricevere amovibilmente un’estremità libera di un distanziatore di una ulteriore piastra modulare di supporto.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta piastra modulare di supporto può essere provvista di una pluralità di fori ognuno configurato per ricevere detto primo contenitore sagomato ad imbuto di una rispettiva pluralità di dispositivi raccoglitori.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, detti almeno due distanziatori possono essere cilindrici con un asse longitudinale ortogonale a detta faccia di fondo e detti almeno due recessi possono essere cilindrici.
Secondo un aspetto aggiuntivo dell’invenzione, detta piastra modulare di supporto può essere provvista di una pluralità di fori di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, una lunghezza l di una porzione protesa di detti distanziatori può essere maggiore di metà della somma di un’altezza h di detto primo contenitore sagomato ad imbuto e di uno spessore di detta intercapedine, opzionalmente maggiore di un centimetro.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, detto sistema può comprendere un vassoio con una faccia di sommità avente una pluralità di recessi ognuno configurato per ricevere amovibilmente un’estremità libera di un distanziatore di detta almeno una piastra.
Forma ancora un ulteriore oggetto specifico della presente invenzione, un metodo di trasformazione di fiori comprendente le seguenti fasi:
A. raccogliere un fiore mediante taglio di un peduncolo;
B. inserire detto fiore in un primo contenitore sagomato ad imbuto di detto almeno un dispositivo raccoglitore di un sistema come sora descritto, in modo che il peduncolo sia rivolto verso la base aperta di fondo;
C. inserire detti almeno due distanziatori della piastra in rispettivi almeno due recessi di un primo vassoio o di un ulteriore piastra;
D. aprire detto fiore alloggiato nel primo contenitore sagomato ad imbuto fino ad adagiare i suoi tepali o petali sulla superficie interna e sul bordo del primo contenitore sagomato ad imbuto e mondare detto fiore aperto;
E. inserire parzialmente un secondo contenitore sagomato ad imbuto nel volume interno del primo contenitore sagomato ad imbuto alloggiante il fiore mondato, accoppiando il primo ed il secondo contenitore sagomato ad imbuto nella configurazione operativa mediante elementi di accoppiamento.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detto ciascun primo contenitore sagomato ad imbuto è vincolato ad una piastra.
Il dispositivo raccoglitore secondo l’invenzione offre numerosi vantaggi. Anzitutto, il dispositivo raccoglitore dell’invenzione permette di mantenere la struttura tridimensionale originaria del fiore durante l’essiccazione senza l’aggiunta di additivi. Per cui il fiore essiccato mantiene la sua bellezza nella forma e nei colori e rimane edibile, questo vantaggiosamente aumenta il valore commerciale del fiore essiccato. Inoltre, attualmente lo zafferano di alta qualità, a causa del suo costo più elevato, non è facilmente venduto come quello di bassa qualità. La possibilità di vendere lo zafferano di alta qualità insieme al fiore essiccato, favorirebbe l’acquisto da parte dei consumatori dello zafferano di alta qualità e dei consumatori attenti alla novità ed unicità dei prodotti alimentari.
Inoltre, la possibilità di utilizzare una matrice di dispositivi raccoglitori ognuno destinato ad accogliere un fiore durante la fase di raccolta vantaggiosamente permette di evitare che i fiori si rovinino durante la raccolta ed il trasporto dei fiori in modo tale che siano ancora utilizzabili per la successiva fase di essiccazione.
Un vantaggio aggiuntivo dell’invenzione è che il primo contenitore sagomato ad imbuto del dispositivo raccoglitore, destinato ad accogliere il fiore già durante la fase di raccolta, facilita e velocizza l’operazione di mondatura manuale quando si vuole ottenere la spezia zafferano ed il suo fiore essiccato con incrementata qualità, in altre parole privi di granuli pollinici e altri residui fiorali.
Ancora un ulteriore vantaggio del dispositivo raccoglitore è quello per cui diminuisce la probabilità di distruzione del fiore durante la mondatura perché viene facilitata la completa apertura del fiore già schiuso posizionando manualmente le estremità superiore dei tepali sul bordo arrotondato del primo contenitore sagomato ad imbuto che impedisce l’apertura critica di rottura del fiore.
Inoltre, prima di procedere con la fase di separazione degli stimmi dal fiore, si effettuata la fase di separazione degli stami, con l’ausilio di pinze idonee che facilitano l’estirpazione del relativo filamento basale dal perigonio, e questa fase vantaggiosamente evita la contaminazione naturale che si ha durante la mondatura manuale tradizionale in cui i tre stimmi si portano appresso parti di tepali e parte delle antere con le relative sacche polliniche.
La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue preferite forme di realizzazione, con particolare riferimento alle Figure dei disegni allegati, in cui:
la Figura 1 mostra una vista prospettica esplosa della preferita forma di realizzazione del dispositivo raccoglitore secondo l’invenzione;
la figura 2 mostra una vista dall’alto di una prima forma di realizzazione di un sistema configurato per la raccolta, il trasporto e la trasformazione dei fiori secondo l’invenzione, comprendente il dispositivo raccoglitore di Figura 1 in configurazione operativa.
la Figura 3 mostra una vista in sezione del sistema di Figura 2 presa lungo la linea di sezione AB.
la Figura 4 mostra una vista prospettica della prima forma di realizzazione del sistema secondo l’invenzione comprendente il dispositivo raccoglitore di Figura 1 in configurazione non operativa;
la Figura 5 mostra una vista prospettica di una seconda preferita forma di realizzazione del sistema configurato per la raccolta, il trasporto e la trasformazione dei fiori secondo l’invenzione.
Nelle Figure numeri di riferimento identici saranno utilizzati per elementi analoghi.
Inoltre, sebbene nelle Figure siano mostrate specifiche dimensioni della preferita forma di realizzazione del dispositivo raccoglitore secondo l’invenzione, si deve tenere presente che tali dimensioni non sono caratteristiche essenziali dell’invenzione e in altre forme di realizzazione del dispositivo raccoglitore possono essere modificate almeno in parte rispetto a quelle della preferita forma di realizzazione, sempre rimanendo nell’ambito di protezione come definito dalle rivendicazioni allegate.
Con riferimento alla Figura 1, si può osservare una preferita forma di realizzazione del dispositivo raccoglitore 10 dell’invenzione che comprende un primo contenitore 100 sagomato ad imbuto avente una parete laterale 110 con una superficie interna 111ed una superficie esterna 112, una base aperta 130 di sommità ed base aperta 140 di fondo, distanziate tra loro, entrambe delimitate da rispettive porzioni di estremità della parete laterale 110. L’area della base aperta 130 di sommità è maggiore dell’area base aperta 140 di fondo. La superficie interna 111 e le due basi opposte 130, 140 delimitano un volume interno 120. Una porzione di estremità della parete laterale in corrispondenza della base aperta 130 di sommità è risvoltata esternamente verso la base aperta 140 di fondo definendo un bordo 150 che delimita una porzione di superfice anulare cilindrica.
Il primo contenitore 100 sagomato ad imbuto è configurato per alloggiare un fiore con struttura tridimensionale a calice o campanulata, che sia stato reciso, all’interno del volume interno 120 in modo tale che il peduncolo e/o il ricettacolo del fiore sia direzionato verso la base aperta 140 di fondo da cui può fuoriuscire, una porzione principale dei tepali o petali del fiore vincolati al peduncolo possano poggiare sulla superficie interna 121 ed una porzione secondaria di estremità libera di detti tepali o petali del fiore possano poggiare sul bordo 150.
La parete laterale 110 è opzionalmente provvista di una pluralità di fori 160 di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione, favorendo il defluire dell’umidità.
Le dimensioni del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto, quali altezza h ed angolo di inclinazione dell’apotema a rispetto all’altezza h, dipendono dal tipo di fiore con struttura tridimensionale a calice o campanulata per cui viene utilizzato e da alcuni suoi parametri standard di detto fiore quali la distanza tra l’estremità del ricettacolo rivolta al peduncolo e l’estremità libera dei tepali o petali e l’apertura critica a cui può essere sottoposto il fiore superata la quale si rompe la struttura tridimensionale originaria. Nella preferita forma di realizzazione dell’invenzione, l’angolo di inclinazione è compreso tra 20° e 50°, opzionalmente pari a 35°.
Il dispositivo raccoglitore 10 comprende un secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto avente una parete laterale 210 con una superficie interna 211 ed una superficie esterna 212, una base aperta 230 di sommità ed una base aperta 240 di fondo, distanziate tra loro, entrambe delimitate da rispettive porzioni di estremità della parete laterale 210. L’area della base aperta 230 di sommità è maggiore dell’area base aperta 240 di fondo. La superficie interna 211 e le due basi opposte 230, 240 delimitano un volume interno 220. Una porzione di estremità della parete laterale 210 in corrispondenza della base aperta 230 di sommità è risvoltata esternamente definendo un bordo 250 che delimita una superfice anulare.
Opzionalmente la porzione della parete laterale in corrispondenza della base aperta 230 di sommità del secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto è risvoltata esternamente verso la base aperta 220 di fondo per cui il bordo 250 delimita una porzione di superfice anulare cilindrica.
L’area della base aperta 230 di sommità e l’angolo di inclinazione dell’apotema a rispetto all’altezza h del secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto sono uguali all’area della base aperta 130 di sommità e all’angolo di inclinazione dell’apotema a rispetto all’altezza h del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto.
La parete laterale 210 è opzionalmente provvista di una pluralità di fori 260 di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione.
Il dispositivo raccoglitore 10 comprende elementi 300 di accoppiamento configurati per accoppiare amovibilmente il primo contenitore 100 sagomato ad imbuto ed il secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto e mantenerli in posizione distanziata tra loro.
Il dispositivo raccoglitore 10 può assumere una configurazione non operativa in cui il primo ed il secondo contenitore 100, 200 sagomato ad imbuto sono disaccoppiati, ed una configurazione operativa in cui sono amovibilmente accoppiati.
Per descrivere tale configurazione operativa facciamo riferimento alla Figura 3 che mostra una vista in sezione del dispositivo raccoglitore 10 presa lungo la linea di sezione AB indicata in Figura 2. Nella configurazione operativa, il secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto è parzialmente inserito nel volume interno 120 del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto. Nella configurazione operativa, il primo ed il secondo contenitore 100, 200 sagomato ad imbuto sono accoppiati tra loro ed in posizione distanziata tra loro tramite gli elementi 300 di accoppiamento.
Nella preferita forma di realizzazione dell’invenzione mostrata in Figura 3, gli elementi 300 di accoppiamento sono distanziatori a doppio innesto rapido amovibilmente inseriti in rispettivi tre fori 270 equidistanziati sul bordo 250 del secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto ed in rispettivi tre fori 170 equidistanziati sul bordo 150 del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto.
Nella configurazione operativa, la superficie interna 112 del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto e la superficie esterna 212 del secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto delimitano tra loro un’intercapedine 400 configurata per alloggiare i tepali o petali di un fiore a struttura tridimensionale a calice o campanulata.
In altre parole, quando il dispositivo raccoglitore 10 è in configurazione operativa, il primo volume interno 120 è parzialmente occupato dall’intercapedine, dalla seconda parete laterale 210 e dal secondo volume interno 220.
Lo spessore dell’intercapedine 400, e quindi le dimensioni degli elementi 300 di accoppiamento, è funzione dello spessore dei tepali o petali per cui si utilizza il dispositivo raccoglitore 10.
Il secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto è configurato per spostare verso la base aperta 140 di fondo un fiore alloggiato nel primo contenitore 100 sagomato ad imbuto e per trattenere detto fiore all’interno dell’intercapedine 400 nella configurazione operativa del dispositivo raccoglitore 10.
Altre forme di realizzazione della presente invenzione possono prevedere un numero differente di elementi 300 di accoppiamento e quindi dei rispettivi fori 170, 270 equidistati dei contenitori 100, 200 sagomati ad imbuto. Ulteriori forme di realizzazioni possono prevedere differenti elementi di accoppiamento ad esempio lineari una pluralità di spine, clips che realizzano accoppiano ad incastro, a pressione maschio-femmina.
Ad esempio, in alcune forme di realizzazione del dispositivo raccoglitore, gli elementi di accoppiamento possono essere perni che si protendono verso la base aperta di fondo di un contenitore sagomato ad imbuto e che hanno una porzione di testa, configurata per impegnare un rispettivo foro previsto in un altro contenitore sagomato ad imbuto, tramite accoppiamento a scatto, ed una porzione distanziale interposta tra la porzione di testa e la superficie del contenitore sagomato ad imbuto da cui si protendono, configurata per riscontrare contro una superficie di bordo di un ulteriore contenitore sagomato ad imbuto, per mantenere i due contenitori sagomati ad imbuto in posizione distanziata.
In altre forme di realizzazione, gli elementi di accoppiamento possono essere clip ad forma di “E” in cui il ramo centrale orizzontale è il membro distanziatore ed il ramo superiore e quello inferiore agiscono da membri di serraggio deformabili elasticamente per trattenere tra loro il primo cono ed il secondo cono in posizione distanziata.
In ancora altre forme di realizzazione, gli elementi di accoppiamento possono comprendere un anello da posizionare superiormente al primo bordo di un contenitore sagomato ad imbuto e delle clip a forma di “C”.
Il primo ed il secondo contenitore 100, 200 sagomato ad imbuto sono realizzati in materiale compatibile con gli alimenti, opzionalmente acciaio inox, più opzionalmente polietilene ad alta densità, ancora più preferibilmente cartoncino pressato lucido.
Nelle Figure da 2 a 4, è mostrata una prima preferita forma di realizzazione di un sistema 20 configurato per la raccolta, il trasporto e la trasformazione di fiori comprendente una piastra 500 modulare di supporto del dispositivo raccoglitore 10 secondo la presente invenzione. La piastra 500 modulare di supporto, di forma quadrata, è configurata per ricevere un primo contenitore 100 sagomato ad imbuto in un foro 510. Il foro centrale 510 ha un’area compresa tra l’area della base aperta 130 di sommità e l’area della base aperta 140 di fondo del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto, per cui quando il primo contenitore 100 sagomato ad imbuto è inserito nel foro centrale, una porzione anulare intermedia della sua superficie laterale 110 è supportata dalla piastra 500 modulare.
Nella preferita forma di realizzazione del sistema 20, il primo contenitore 100 sagomato ad imbuto del dispositivo raccoglitore 10 è vincolato alla piastra 500, tramite ad esempio incollaggio, mentre in altre forme di realizzazione è amovibile.
Opzionalmente, il foro centrale 510 ha un’area tale da consentire l’inserimento del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto per metà della sua altezza h.
In ulteriori forme di realizzazione del sistema 20 secondo l’invenzione, la piastra 500 modulare è provvista di una pluralità di fori 510 per ricevere una rispettiva pluralità di primi contenitori 100 sagomati ad imbuto.
Inoltre, la forma della piastra 500 modulare di supporto non è una caratteristica essenziale dell’invenzione e può assumere qualsiasi forma poligonale o circolare o ellittica.
La piastra 500 modulare di supporto è opzionalmente provvista di una pluralità di fori di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione.
La piastra 500 modulare di supporto è provvista di quattro distanziatori 520 cilindrici che protendono da una sua faccia di fondo e che hanno un asse longitudinale ortogonale a detta faccia di fondo. Una faccia 505 di sommità della piastra è provvista di quattro recessi 530 cilindrici che sono coassiali ai quattro distanziatori 520 cilindrici e che sono configurati ciascuno per ricevere amovibilmente un’estremità libera di un distanziatore di una ulteriore piastra. In tal modo, è possibile impilare una serie di N piastre 500 modulari di supporto.
Quando una piastra 500 poggia su una base, o è impilata su un’ulteriore piastra, tramite i distanziatori 520, si forma un’intercapedine tra la piastra e la base contenente la base aperta di fondo del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto ricevuto nel foro 510 della piastra 500.
In altre forme di realizzazione, i distanziatori possono protendere da una faccia di fondo della piastra modulare di supporto con un asse longitudinale trasversale a detta faccia di fondo.
In altre forme di realizzazione la piastra 500 può avere un numero differente di distanziatori, opzionalmente maggiore o uguale a due, a cui corrisponde un uguale numero di rispettivi recessi 530.
La lunghezza l della porzione protesa dei distanziatori 520, deve essere maggiore della metà della somma dell’altezza h del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto e della distanza d (mostrata in Figura 3) tra la base aperta 230 di sommità del secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto e la base aperta 130 di sommità del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto, cioè l > (h d)/2. Nella preferita forma di realizzazione dell’invenzione la distanza d è uguale alo spessore dell’intercapedine 400. In questo modo si massimizza il numero di fiori, disposti in dispositivi raccoglitori 10, nel volume disponibile in un apparato per l’essiccazione Opzionalmente lunghezza l dei distanziatori 520 deve essere uguale alla metà della somma dell’altezza h del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto e della distanza d più un centimetro, cioè l = (h d)/2 1 cm.
In Figura 5 è mostrata una seconda preferita forma di realizzazione del sistema 20 secondo l’invenzione, comprendente altresì un vassoio 600 provvisto su una faccia 610 di sommità di una pluralità di recessi 630 cilindrici, ognuno configurato per ricevere amovibilmente l’estremità libera di un distanziatore 520 di una piastra 500, per cui è possibile realizzare una matrice tridimensionale di dispositivi raccoglitori 10 supportati da rispettive piastre 500.
In ulteriori forme di realizzazione, il vassoio 600 può essere provvisto di una pluralità di fori di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione.
Una tale matrice tridimensione vantaggiosamente ottimizza lo spazio disponibile negli apparati di essiccazione per il processo di essiccazione.
La forma cilindrica dei distanziatori 520 non è una caratteristica essenziale dell’invenzione, per cui i distanziatori 520 possono assumere qualsiasi altra forma ad esempio di prisma, di tronco di cono, o di tronco di piramide. Analogamente, la forma cilindrica dei recessi 530, 630 della piastra 500 e del vassoio 600 non è una caratteristica essenziale dell’invenzione, per cui i recessi 530, 630 possono assumere qualsiasi altra forma in funzione della forma delle estremità libere dei distanziatori 520, ad esempio di prisma, di tronco di cono o di tronco di piramide.
Nel seguito descriviamo una preferita forma di realizzazione del metodo di trasformazione di fiori che utilizza il dispositivo raccoglitore 10 ed il sistema 20 delle preferite forme di realizzazione precedentemente descritti secondo la presente invenzione.
Preliminarmente un fiore viene raccolto, opzionalmente ancora chiuso, tagliando il peduncolo a circa 1 centimetro dalla base del fiore e viene inserito in un primo contenitore 100 sagomato ad imbuto di un dispositivo raccoglitore 10 con il peduncolo rivolto verso la base aperta 140 di fondo. Il primo contenitore 100 sagomato ad imbuto alloggiante il fiore viene inserito nel foro 510 di una piastra 500 che successivamente è posizionata su un primo vassoio 600 inserendo le estremità libere dei suoi distanziatori 520 nei recessi 630 del vassoio. Questa operazione viene ripetuta fino a che non si è riempito il piano del primo vassoio 600 con un primo strato di piastre 500 con primi contenitori 100 sagomati ad imbuto alloggianti fiori.
In ulteriori forme di realizzazione del metodo, ognuno dei primi contenitori 100 sagomati ad imbuto è pre-inserito nel foro 510 prima della raccolta dei fiori.
A questo punto un ulteriore primo contenitore 100 sagomato ad imbuto alloggiante un fiore viene inserito nel foro 510 di una piastra 500 che viene posizionata su detto primo strato inserendo le estremità libere dei suoi distanziatori 520 nei recessi di una piastra 500 di detto primo strato. Questa operazione viene ripetuta fino a che non si è riempito il piano del primo strato con un secondo strato di piastre 500 che supportano primi contenitori 100 sagomati ad imbuto alloggianti fiori.
La raccolta avviene fino ad ottenere un primo vassoio 600 con una prima matrice tridimensionale di piastre 500 modulari di supporto che supportano primi contenitori 100 sagomati ad imbuto alloggianti fiori raccolti. Il primo vassoio viene trasportato in un luogo deputato alla trasformazione dei fiori.
La fase di trasformazione successiva è quella della mondatura di ciascun fiore alloggiato in ciascun primo contenitore 100 sagomato ad imbuto della prima matrice tridimensionale. Il fiore alloggiato nel primo contenitore 100 sagomato ad imbuto di una piastra 500 dell’ultimo strato della prima matrice tridimensionale viene aperto fino ad adagiare i tepali o petali sulla sua superficie interna 111 e sul suo bordo 150. Con opportuni mezzi di separazione, quali ad esempio pinzette, vengono prima separati gli stami e poi gli stimmi. Quest’ultimi, nel caso del fiore del Crocus sativus [L.], dopo opportuna essiccazione, costituiranno la spezia zafferano in filamenti. Opzionalmente, un leggero flusso di gas inerte viene direzionato sul fiore per eliminare granuli pollinici eventualmente presenti.
Ulteriori forme di realizzazione del metodo prevedono un’automatizzazione del processo di mondatura.
Successivamente si ha una fase di accoppiamento del secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto al primo contenitore 100 sagomato ad imbuto. Un secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto viene parzialmente inserito nel volume interno 120 del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto, spostando in tal modo il fiore mondato verso la base aperta 140 di fondo, fino a che gli elementi 300 di accoppiamento non vengono inseriti e bloccati nei fori 170 e 270 del primo e del secondo contenitore 100 sagomato ad imbuto, trattenendo in tal modo il fiore mondato privo di stami e stigmi all’interno dell’intercapedine 400 nella configurazione operativa del dispositivo raccoglitore 10. In ulteriori forme di realizzazione del metodo, gli elementi 300 di accoppiamento a doppio innesto rapido possono essere preinseriti nei fori 270.
Ulteriori forme di realizzazione del metodo, prevedono un’automatizzazione del processo di accoppiamento.
A questo punto, la piastra 500 con il dispositivo raccoglitore 10 in configurazione operativa che trattiene nella sua intercapedine 40 il fiore mondato privo di stami e stigmi, è posizionata su un secondo vassoio 600. Questa operazione è ripetuta per ognuno dei fiori alloggiati nei primi contenitori 100 sagomati ad imbuto della prima matrice fino ad ottenere una seconda matrice di piastre 500 con dispositivi raccoglitori 10 in configurazione operativa ognuno dei quali trattiene nella sua intercapedine 400 un fiore mondato. Tale seconda matrice è configurata per essere inserita in una apparato di essiccazione. I parametri del processo di essiccazione quali temperatura e durata del processo variano in funzione del fiore da essiccare.
In ulteriori forme di realizzazione, la piastra 500 con il primo contenitore 100 sagomato ad imbuto alloggiante il fiore mondato può prima venire posizionata su un secondo vassoio 600 e successivamente si esegue l’accoppiamento del secondo contenitore 200 sagomato ad imbuto e del primo contenitore 100 sagomato ad imbuto in configurazione operativa.
In ancora ulteriori forme di realizzazione del metodo, le fasi di mondatura e di accoppiamento possono essere eseguite su ciascun primo contenitore sagomato ad imbuto amovibilmente separato dalla rispettiva piastra utilizzata per la fase di raccolta.
In quel che precede sono state descritte le preferite forme di realizzazione e sono state suggerite delle varianti della presente invenzione, ma è da intendersi che gli esperti del ramo potranno apportare modificazioni e cambiamenti senza con ciò uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo raccoglitore (10) configurato per la raccolta, il trasporto e la trasformazione di fiori comprendente: - un primo contenitore (100) sagomato ad imbuto configurato per alloggiare un fiore avente una parete laterale (110) con una superficie interna (111) che delimita un volume interno (120), una base aperta (130) di sommità ed una base aperta (140) di fondo, una porzione di sommità della parete laterale (110) definendo un bordo (150) di sommità che delimita una porzione di superfice anulare cilindrica, - un secondo contenitore (200) sagomato ad imbuto avente una parete laterale (210) con una superficie esterna (212), una base aperta (230) di sommità ed una base aperta (240) di fondo una porzione di sommità della parete laterale (210) definendo un bordo (250) di sommità che delimita una porzione di superfice anulare, il dispositivo raccoglitore (10) potendo assumere una configurazione operativa in cui il primo ed il secondo contenitore (100,200) sagomato ad imbuto sono amovibilmente accoppiati e distanziati tra loro mediante elementi (300) di accoppiamento, il secondo contenitore (200) sagomato ad imbuto essendo parzialmente inserito nel volume interno (120) del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto in modo tale che la superficie interna (111) della parete laterale (110) del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto e la superficie esterna (212) della parete laterale (210) del secondo contenitore (200) sagomato ad imbuto delimitano un intercapedine (400).
  2. 2. Dispositivo raccoglitore (10) secondo la rivendicazione 1, in cui la base aperta (230) di sommità ed un angolo di inclinazione della parete laterale (210) del secondo contenitore (200) sagomato ad imbuto di cono sono uguali alla base aperta (130) di sommità e ad un angolo di inclinazione della parete laterale (110) del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto.
  3. 3. Dispositivo raccoglitore (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il primo contenitore (100) sagomato ad imbuto ha forma tronco conica, con un’inclinazione della sua parete laterale (110) opzionalmente compresa tra 20°e 50°, più opzionalmente pari a 35 °, e/o il secondo contenitore (200) sagomato ad imbuto ha forma tronco conica.
  4. 4. Dispositivo raccoglitore (10) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui le pareti laterali (110, 210) sono provviste di una pluralità di fori (160) di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione.
  5. 5. Dispositivo raccoglitore (10) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il bordo (150) del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto ed il bordo (250) del secondo contenitore (200) sagomato ad imbuto hanno ciascuno almeno due fori (170, 270) equidistanziati e gli elementi (300) di accoppiamento sono distanziatori a doppio innesto rapido.
  6. 6. Sistema (20) configurato per la raccolta, il trasporto e la trasformazione di fiori comprendente almeno un dispositivo raccoglitore (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5 ed almeno una piastra (500) modulare di supporto configurata per ricevere il primo contenitore (100) sagomato ad imbuto di detto almeno un dispositivo raccoglitore (10) in un foro (510) avente un’area compresa tra un’area della base aperta (130) di sommità ed un’area della base aperta (140) di fondo del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto, la piastra (500) modulare di supporto avendo almeno due distanziatori (520) che protendono da una sua faccia di fondo a cui corrispondono rispettivi almeno due recessi (530) su una sua faccia di sommità ciascuno configurato per ricevere amovibilmente un’estremità libera di un distanziatore di una ulteriore piastra (500) modulare di supporto.
  7. 7. Sistema (20) secondo la rivendicazione 6, in cui la piastra (500) modulare di supporto è provvista di una pluralità di fori (510) ognuno configurato per ricevere il primo contenitore (100) sagomato ad imbuto di una rispettiva pluralità di dispositivi raccoglitori (10).
  8. 8. Sistema (20) secondo la rivendicazione 6 o 7 in cui gli almeno due distanziatori (520) sono cilindrici con un asse longitudinale ortogonale a detta faccia di fondo e gli almeno due recessi (530) sono cilindrici.
  9. 9. Sistema (20) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 6 a 8, in cui la piastra (500) modulare di supporto è provvista di una pluralità di fori di flussaggio configurati per migliorare un processo di essiccazione.
  10. 10. Sistema (20) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 6 a 9, in cui una lunghezza l di una porzione protesa dei distanziatori (520), è maggiore di metà della somma di un’altezza h del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto e di uno spessore dell’intercapedine (400), opzionalmente maggiore di un centimetro.
  11. 11. Sistema (20) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 6 a 9, comprendente un vassoio (600) con una faccia (610) di sommità avete una pluralità di recessi (630) ognuno configurato per ricevere amovibilmente un’estremità libera di un distanziatore (520) di detta almeno una piastra (500).
  12. 12. Metodo di trasformazione di fiori comprendente le seguenti fasi: A. raccogliere un fiore mediante taglio di un peduncolo; B. inserire detto fiore in un primo contenitore (100) sagomato ad imbuto di detto almeno un dispositivo raccoglitore (10) di un sistema (20) secondo la rivendicazione 11, in modo che il peduncolo sia rivolto verso la base aperta (140) di fondo; C. inserire detti almeno due distanziatori (520) della piastra (500) in rispettivi almeno due recessi (630, 530) di un primo vassoio (600) o di un ulteriore piastra (500); D. aprire detto fiore alloggiato nel primo contenitore (100) sagomato ad imbuto fino ad adagiare i suoi tepali o petali sulla superficie interna (111) e sul bordo (150) del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto e mondare detto fiore aperto; E. inserire parzialmente un secondo contenitore (200) sagomato ad imbuto nel volume interno (120) del primo contenitore (100) sagomato ad imbuto alloggiante il fiore mondato, accoppiando il primo ed il secondo contenitore (100, 200) sagomato ad imbuto nella configurazione operativa mediante elementi (300) di accoppiamento.
  13. 13. Metodo di trasformazione di fiori secondo la rivendicazione 12, in cui le fasi da A a C sono ripetute fino a riempire un piano del primo vassoio (600) con una prima matrice tridimensionale di piastre (500), la fase D è ripetuta per ogni piastra (500) di detta matrice tridimensionale, ed il metodo comprende un’ulteriore fase dopo la fase D in cui ogni piastra (500) viene posizionata su un secondo vassoio (600) fino ad ottenere una seconda matrice tridimensionale di piastre (500).
  14. 14. Metodo di trasformazione di fiori secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 13 comprendente un’ulteriore fase F di essiccazione di detti fiori in un apparato di essiccazione.
  15. 15. Metodo di trasformazione di fiori secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 14, in cui ciascun primo contenitore (100) sagomato ad imbuto è vincolato ad una piastra (500).
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