IT201900005272A1

IT201900005272A1 - Dispositivo di fresatura per chirurgia protesica

Info

Publication number: IT201900005272A1
Application number: IT102019000005272A
Authority: IT
Inventors: Christoph Fiedler; Massimo Ceconi
Original assignee: Limacorporate Spa
Priority date: 2019-04-05
Filing date: 2019-04-05
Publication date: 2020-10-05
Also published as: US20220192682A1; CN113766888A; JP2022528906A; BR112021019873A2; US12016572B2; EP3946083A1; WO2020202227A1; KR20210149149A; JP7462673B2; AU2020251061A1

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"DISPOSITIVO DI FRESATURA PER CHIRURGIA PROTESICA"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica idoneo alla preparazione di sedi per riempitivi ossei oppure alla preparazione di sedi ossee di alloggiamento per una protesi. In particolare tale dispositivo di fresatura è particolarmente idoneo per realizzare sedi per riempitivi ossei per una protesi di ginocchio oppure per la preparazione di una sede ossea per una protesi di articolazione della spalla, anche detta protesi omerale, oppure per una protesi d’anca.

STATO DELLA TECNICA

E noto che, nella chirurgia ortopedica per limpianto di una protesi, quando sia richiesta la preparazione di una sede per un riempitivo osseo oppure la preparazione di una sede di alloggiamento per una protesi è necessario effettuare un foro nell’osso e/o una fresatura per realizzare la sede con il voluto profilo.

Spesso, infatti, patologie degenerative congenite o traumatiche ad esempio, artrosi primaria, artrosi secondaria, dovuta ad un trauma o causata da infezioni, artrite reumatoide, artrite infiammatoria, osteonecrosi, oppure tumori all’osso, o altre simili problematiche, richiedono limpianto di una protesi in grado di riprodurre, complessivamente, un movimento analogo a quello dell’ articolazione sana.

È noto, inoltre, che quando a causa delle suddette patologie la parte spugnosa dell’osso non riesca a supportare la protesi, sia necessario realizzare opportune sedi ossee per limpianto di un riempitivo osseo che funga da supporto per la protesi. Tale problematica può divenire critica soprattutto per le protesi di ginocchio e per le protesi d’anca.

La protesi di ginocchio comprende tipicamente una componente femorale, che viene fissata all’estremità distale del femore, ed una componente tibiale che viene fissata all’estremità prossimale della tibia.

Soprattutto nel caso in cui sia necessario revisionare una protesi di ginocchio precedentemente impiantata, la realizzazione di una sede ossea, per l’applicazione di idonei coni di supporto, richiede prima l’esecuzione di un foro con uno o più dispositivi di alesatura a diametro crescente, e successivamente una sua sagomatura con un idoneo dispositivo di fresatura.

A tale scopo, sono noti i dispositivi di fresatura utilizzabili durante gli interventi di chirurgia protesica per la preparazione delle suddette sedi. Tali dispositivi di fresatura comprendono tipicamente un corpo manipolatore provvisto di uno stelo che si sviluppa lungo un asse longitudinale, sostanzialmente coincidente con l’asse del canale intra midollare, a seconda dei casi, di tibia o femore, e provvisto di un’estremità prossimale che presenta un attacco ad un organo di azionamento e di un’estremità distale collegata ad un utensile di fresatura, posto in rotazione dal suddetto organo di azionamento.

Dato che sia tibia sia femore presentano una conformazione allungata asimmetrica, uno dei problemi principali che si riscontrano durante la preparazione di una sede ossea è quello di evitare il danneggiamento della zona corticale dell’osso tibiale e femorale.

Uno degli inconvenienti dei dispositivi di fresatura noti è che sono configurati per sagomare la sede ossea in direzione di un asse di fresatura che coincide sostanzialmente con il suddetto asse del canale intra midollare, a seconda dei casi, di tibia o femore, non essendo in grado, quindi, di seguire l’anatomia dell’osso tibiale e femorale.

Talvolta, per evitare il danneggiamento della zona corticale, il chirurgo è, quindi, costretto a realizzare sedi ossee di dimensioni limitate che possono, però, non essere sufficienti a garantire un’idonea stabilità articolare della protesi, soprattutto nel caso in cui precedenti impianti di protesi hanno danneggiato o comunque reso inutilizzabile una zona estesa della parte spugnosa dell’osso.

Esiste pertanto la necessità di perfezionare un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.

In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica che sia in grado di eseguire una fresatura evitando il danneggiamento della zona corticale dell’osso.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica che sia in grado di realizzare una fresatura stabile rispetto ad un asse di fresatura diverso rispetto all’asse del canale intra midollare ovvero diverso rispetto all’asse dello stelo guidato che in esso viene inserito.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica che sia semplice da utilizzare e che sia composto da un numero limitato di componenti.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica che sia semplice da assemblare, per eseguire l’operazione chirurgica, e disassemblare, per eseguirne la pulizia e la sterilizzazione.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, il dispositivo di fresatura per chirurgia protesica comprende un utensile di fresatura ed un corpo manipolatore avente uno stelo rotante di azionamento che si sviluppa lungo un asse longitudinale. Lo stelo rotante è collegato all’utensile di fresatura per porre in rotazione l’utensile di fresatura attorno all’asse longitudinale.

In accordo con un aspetto del presente trovato, lo stelo rotante comprende un giunto angolare accoppiato girevolmente all’utensile di fresatura per definire selettivamente una pluralità di posizioni inclinate dell’utensile di fresatura rispetto all’asse longitudinale.

In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, il corpo manipolatore comprende un organo di guida che comprende un corpo stabilizzatore disposto eccentrico rispetto all’asse longitudinale, configurato per cooperare con l’utensile di fresatura in modo da definire selettivamente, tra le suddetta pluralità di posizioni inclinate, un’unica specifica posizione inclinata stabile dell’utensile di fresatura rispetto all’asse longitudinale.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 illustra una vista prospettica in esploso di un dispositivo di fresatura per chimrgia protesica, in particolare per applicazione all’osso tibiale, in accordo con le forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 2 illustra una vista sezionata in alzato laterale di fig. 1 ;

- la fig. 3 illustra una ulteriore vista sezionata in alzato laterale di fig. 1; - la fig. 4 illustra una vista schematica in pianta dall’alto di un componente di fig. 1 ;

- la fig. 5 illustra una vista schematica di una possibile applicazione del dispositivo di fresatura per chirurgia protesica e del problema che esso risolve;

- la fig. 6 illustra una vista laterale di un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica, in particolare per applicazione all’osso tibiale, in accordo con le forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 7 è una ulteriore vista laterale di fig. 6;

- la fig. 8 è una sezione lungo la linea VIII-VIII di fig. 6;

- la fig. 9 è una sezione lungo la linea IX-IX di fig. 7;

- la fig. 10 illustra una vista prospettica in esploso di un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica, in particolare per applicazione all’osso femorale, in accordo con le forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 11 illustra una vista sezionata in alzato laterale di fig. 10;

- la fig. 12 illustra una vista laterale di un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica, in particolare per applicazione all’osso femorale, in accordo con le forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 13 è una sezione longitudinale di fig. 12;

- la fig. 14 illustra una vista prospettica in esploso di un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica, in particolare per applicazione all’ articolazione della spalla, in accordo con le forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 15 illustra una vista sezionata in alzato laterale di fig. 14;

- la fig. 16 illustra una vista laterale di un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica, in particolare per applicazione all’ articolazione della spalla, in accordo con le forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 17 è una sezione longitudinale di fig. 16.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.

DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE

Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.

Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.

Forme di realizzazione descritte utilizzando le figure allegate si riferiscono ad un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica, indicato complessivamente con il numero di riferimento 10 nelle figure allegate.

Con particolare riferimento alle figure allegate, le fìgg. 1-9 si riferiscono ad un dispositivo di fresatura 10 idoneo alla realizzazione di sedi per riempitivi ossei per l’osso tibiale, le figg. 10-13 si riferiscono ad un dispositivo di fresatura 10 idoneo alla realizzazione di sedi per riempitivi ossei per l’osso femorale e le figg. 14-17 si riferiscono ad un dispositivo di fresatura 10 idoneo alla realizzazione di sedi per una protesi di articolazione della spalla, anche detta protesi omerale.

Il dispositivo di fresatura per chirurgia protesica 10, nel seguito dispositivo 10, comprende un’utensile di fresatura 11 ed un corpo manipolatore 14 avente uno stelo rotante 22 di azionamento che si sviluppa lungo un asse longitudinale Z, collegato all’utensile di fresatura 11 per porre in rotazione l’utensile di fresatura 11 attorno all’asse longitudinale Z.

In accordo con un aspetto del presente trovato, lo stelo rotante 22 comprende un giunto angolare 18 accoppiato girevolmente all’utensile di fresatura 11 per definire selettivamente una pluralità di posizioni inclinate dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z. In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, il corpo manipolatore 14 comprende un organo di guida 20 che comprende un corpo stabilizzatore 21 disposto eccentrico rispetto all’asse longitudinale Z, configurato per cooperare con l’utensile di fresatura 11 in modo da definire selettivamente, tra le suddetta pluralità di posizioni inclinate, un’unica specifica posizione inclinata stabile dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z.

La specifica posizione inclinata stabile permette all’utensile di fresatura 1 1 di ruotare rispetto ad un asse di fresatura R inclinato rispetto all’asse longitudinale Z di rotazione dello stelo rotante 22 di un angolo di inclinazione a variabile a seconda dell’applicazione chirurgica (applicazione all’osso tibiale, all’osso femorale o all’articolazione della spalla). Quindi si può dire che l’utensile di fresatura 11 è inclinato rispetto allo stelo rotante 22 ed al corpo manipolatore 14.

In particolare, l’organo di guida 20 definisce l’angolo di inclinazione a in modo che quando lo stelo 22 ruota rispetto all’asse longitudinale Z, l’utensile di fresatura ruota rispetto all’asse di fresatura R.

Come illustrato schematicamente in fig. 5, con tale configurazione del dispositivo 10, è possibile realizzare una sede ossea senza danneggiare la zona corticale 110 dell’osso. Infatti, mentre complessivamente il dispositivo 10 viene utilizzato in modo che l’asse longitudinale Z sia sostanzialmente ortogonale alla resezione tibiale, ovvero sostanzialmente parallelo al canale intra midollare, detto dispositivo 10 sagoma la suddetta sede ossea rispetto all’angolo di inclinazione a che corrisponde alla specifica posizione inclinata stabile. Eventualmente, l’utensile di fresatura 11 può avere il profilo di un solido di rotazione ottenuto dalla rotazione di una curva voluta, ad esempio che approssima la geometria interna della tibia o del femore. In particolare, in linea tratteggiata è rappresentato, in modo schematico, un dispositivo di fresatura noto, in linea continua è rappresentato il dispositivo 10 in accordo con le forme di realizzazione qui descritte. Evidentemente, il dispositivo di fresatura noto si avvicina molto di più alla zona corticale 110 con il rischio di danneggiarla.

In aggiunta, ciò permette all’utilizzatore di realizzare una sede ossea più profonda, potendo garantire, soprattutto in caso di grave degenerazione della parte spugnosa dell’osso, un’idonea stabilità articolare della protesi.

L’utensile di fresatura 11 presenta una sede concava di accoppiamento 12 avente un’apertura polare di accoppiamento 13.

Lo stelo 22 è provvisto di un’estremità distale 16 collegata all’utensile di fresatura 11 all' interno della sede concava di accoppiamento 12, ed un’estremità prossimale 15 che presenta un attacco 17 ad un organo di azionamento per porre in rotazione l’utensile di fresatura 11 attorno all’asse longitudinale Z.

Qui e nel seguito, i termini relativi “prossimale” e “distale” quando descrivono lo stelo 22 del dispositivo di fresatura 10 sono definiti con riferimento alla prospettiva del dispositivo di fresatura 10. Quindi “prossimale” si riferisce alla direzione di accoppiamento con l’attacco 17 e “distale” si riferisce alla direzione di accoppiamento con l’utensile di fresatura 1 1.

In particolare il giunto angolare 18 è posizionato sull’estremità distale 16 dello stelo 22, ed è accoppiato girevolmente all’apertura polare di accoppiamento 13 con gradi di libertà atti a consentire all’utensile di fresatura 11 di assumere selettivamente una pluralità di posizioni inclinate rispetto all’asse longitudinale Z.

In accordo con forme di realizzazione, il corpo manipolatore 14 comprende un manipolo tubolare 23 coassialmente accoppiato in modo removibile allo stelo 22 e provvisto dell’organo di guida 20.

Il manipolo tubolare 23 è provvisto di una apertura distale 25 e di una apertura prossimale 26 rispettivamente associate all’estremità distale 16 e alla estremità prossimale 15 dello stelo 22.

Il manipolo tubolare 23 presenta un canale longitudinale 27 passante dalla apertura distale 25 all’apertura prossimale 26 per l’accoppiamento rotazionale con lo stelo 22. Vantaggiosamente, il canale longitudinale 27 ha una dimensione in direzione ortogonale all’asse longitudinale Z maggiore rispetto a quella dello stelo 22 ciò permettendo di evitare indesiderati strisciamenti.

In accordo con possibili soluzioni realizzative, il manipolo tubolare 23 può essere realizzato di pezzo oppure può essere realizzato in due parti separate e selettivamente componibili a guscio per accogliere il suddetto stelo 22. Vantaggiosamente, il manipolo tubolare 23 può essere realizzato in materiale plastico per ridurre al minimo i possibili attriti con lo stelo 22 e con l’utensile di fresatura 11.

In accordo con le forme di realizzazione qui descritte, con particolare riferimento alle figg. 8-9 e alla fig. 13 e fig. 17, la dimensione dell’apertura prossimale 26 è leggermente inferiore alla dimensione del canale longitudinale 27 per cooperare con un bordo di trattenimento circonferenziale 30 dello stelo 22 e garantire un posizionamento voluto dello stelo 22 in direzione dell’asse longitudinale Z.

Vantaggiosamente il manipolo tubolare 23 può presentare, esternamente, una impugnatura 28 ergonomica e antiscivolamento in modo tale che l’utilizzatore sia agevolato nella presa e nella sua manipolazione. A tale scopo, il manipolo tubolare 23 presenta scanalature longitudinali 29 che si estendono almeno in una sua zona centrale, eventualmente presentanti superfici zigrinate. Inoltre, l’impugnatura 28 può presentare una bombatura al fine di migliorare ulteriormente l’impugnatura.

In accordo con le forme realizzative qui descritte, lo stelo 22 è cannulato ovvero è internamente cavo e presenta un canale di guida 42 parallelo all’asse longitudinale Z e idoneo ad accogliere un elemento di guida necessario a posizionare assialmente il dispositivo 10 nella posizione voluta di fresatura durante l’operazione chirurgica.

Almeno nel caso di dispositivo 10 di fresatura per osso femorale e/o tibiale, tale elemento di guida può essere generalmente un dispositivo di alesatura che viene utilizzato prima del dispositivo 10 per creare un primo foro, ovvero primi fori di diametri crescenti. Una volta raggiunto il diametro idoneo del foro, il dispositivo 10 viene approntato in modo tale che l’elemento di guida sia inserito nel suddetto canale di guida 42 e funga da quindi assiale per l’operazione di fresatura.

L’organo di guida 20 e in particolare il corpo stabilizzatore 21 è configurato per cooperare con la sede concava di accoppiamento 12.

In accordo con forme di realizzazione, il corpo stabilizzatore 21 è configurato per realizzare un accoppiamento di forma con la sede concava di accoppiamento 12 dell’utensile di fresatura 11 in modo da definire la suddetta specifica posizione inclinata stabile dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z in base all’eccentricità rispetto all’asse longitudinale Z.

L’organo di guida 20 comprende la suddetta apertura distale 25 e una sede 31 di accoppiamento strisciante configurata per accogliere una porzione sagomata 40 dello stelo 22 per garantire un posizionamento voluto dello stelo 22 in direzione dell’asse longitudinale Z. In particolare, la sede 31 è concentrica rispetto all’asse longitudinale Z.

La sede 31 è configurata per esercitare un’azione di posizionamento dello stello 22 in cooperazione con l’azione di posizionamento esercitata dal suddetto bordo di trattenimento circonferenziale 30. In questo modo, una volta che lo stelo 22 è operativamente inserito nel canale longitudinale 27 il suo posizionamento in direzione dell’asse longitudinale Z risulta sostanzialmente determinato. In particolare, la porzione sagomata 40 è in accoppiamento rotazionale con la sede 31. Tale accoppiamento presuppone che fra le superfici della sede 31 e le superfici della porzione sagomata 40 vi sia un minimo spazio per consentire il funzionale movimento.

In accordo con forme di realizzazione, ad esempio illustrate in figg. 1 -3 e in figg. 10-11, la porzione sagomata 40 ha forma sostanzialmente cilindrica. Il corpo stabilizzatore 21 presenta una superficie esterna 32 in accoppiamento strisciante con una superficie interna 33 della sede concava di accoppiamento 12 dell’utensile di fresatura 11. La superficie esterna 32 è definita da una porzione cilindrica ed è inclinata rispetto all’asse longitudinale Z di un angolo di inclinazione a che definisce sostanzialmente l’angolazione dell’asse di fresatura R rispetto all’asse longitudinale Z. La superficie interna 33 della sede concava di accoppiamento 12 ha un profilo vantaggiosamente cilindrico avente un diametro leggermente maggiore rispetto al diametro della suddetta porzione cilindrica che definisce la superficie esterna 32, per garantire il suddetto accoppiamento strisciante. Tale accoppiamento strisciante garantisce la suddetta unica specifica posizione inclinata stabile dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z.

Il corpo stabilizzatore 21 presenta, inoltre, una superficie di base 34 provvista della suddetta apertura distale 25, che consente l’accesso alla suddetta sede 31. La superficie della sede 31 e la superficie esterna 32 sono connesse alla superficie di base 34, la prima esternamente, la seconda internamente rispetto alla apertura distale 25. In particolare, dato che il corpo stabilizzatore è disposto eccentrico rispetto all’asse longitudine Z l’apertura distale 25 non è centrata rispetto a tale superficie di base 34, ma è concentrica con Tasse longitudinale Z.

Come illustrato schematicamente in fig. 4, la superfìcie di base 34 è complessivamente eccentrica rispetto all’asse longitudinale Z ed è definita da una prima porzione 34a concentrica, delimitata solo a scopo illustrativo in linea tratteggiata, rispetto all’asse longitudinale Z e da una una seconda porzione 34b eccentrica rispetto all’asse longitudinale Z, tali porzioni 34a, 34b essendo essenzialmente una la prosecuzione dell’altra. Maggiore è la seconda porzione 34b, e quindi maggiore è l’eccentricità della superfìcie di base 34 , maggiore è l’angolo di inclinazione dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z nella suddetta posizione inclinata stabile.

La superficie di base 34 è inclinata rispetto all’asse longitudinale Z di un angolo di inclinazione a che corrisponde all’angolo di inclinazione a della suddetta unica specifica posizione inclinata stabile dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z. Nel caso di dispositivo di fresatura 10 per la preparazione di una sede ossea per una protesi di articolazione del ginocchio l’angolo di inclinazione a è di circa 5° per il dispositivo di fresatura 10 per l’osso tibiale, e di circa 3° per il dispositivo di fresatura 10 per l’osso femorale.

In accordo con forme di realizzazione, illustrate in figg. 14-15, la porzione sagomata 40 ha forma sostanzialmente conica. Inoltre, l’utensile di fresatura 11 è provvisto di una corona di connessione 44 in accoppiamento strisciante con una sede inclinata 45 di un angolo di inclinazione a che corrisponde all’angolo di inclinazione a della suddetta unica specifica posizione inclinata stabile dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z. Tale accoppiamento strisciante garantisce la suddetta unica specifica posizione inclinata stabile dell’utensile di fresatura 11 rispetto all’asse longitudinale Z. Nel caso di dispositivo di fresatura 10 per la preparazione di una sede ossea per una protesi di articolazione della spalla l’angolo di inclinazione a è di circa 25°.

In accordo con forme di realizzazione, gli elementi di vincolo antirotazione 19 sono presenti sulla estremità distale 16 dello stelo 22 e sono operativamente accoppiati con sedi di accoppiamento 35 previste in detta sede concava di accoppiamento 12 dell’utensile di fresatura 11. Gli elementi di vincolo anti-rotazione 19 sono configurati per vincolare angolarmente l’utensile di fresatura 1 1 rispetto al corpo manipolatore 14 in modo che siano atti a ruotare solidalmente attorno all’asse longitudinale Z.

Gli elementi di vincolo anti-rotazione 19 comprendono linguette di trasmissione 41 rigide di forma coniugata a corrispondenti sedi di accoppiamento 35 presenti sull’utensile di fresatura 11, per la trasmissione del moto rotazionale all’utensile di fresatura 11.

Gli elementi di vincolo anti -rotazione 19 sporgono radialmente dal profilo dello stelo 22 vantaggiosamente in posizione diametralmente opposta l’uno dall’altro, nel caso siano presenti in numero maggiore di uno. Vantaggiosamente, infatti, gli elementi di vincolo anti-rotazione 19 sono due per garantire una migliore trasmissione della coppia di rotazione dallo stelo 22 all’utensile di fresatura 11. Tale disposizione diametralmente opposta dei due elementi di vincolo anti-rotazione 19 permette all’utensile di fresatura di basculare su un piano ortogonale a quello passante per detti elementi di vincolo anti-rotazione 19 in modo tale da assumere selettivamente una pluralità di posizioni inclinate rispetto all’asse longitudinale Z, e in particolare di assumere un’unica specifica posizione inclinata stabile definita dall’ accoppiamento di forma del corpo stabilizzatore 21 con la sede concava di accoppiamento 12 dell’utensile di fresatura.

Gli elementi di vincolo anti-rotazione 19 sono removibilmente calettati nelle sedi di accoppiamento 35, realizzate in corrispondenza dell’apertura polare di accoppiamento 13 del utensile di fresatura 11. Le sedi di accoppiamento 35 sono sostanzialmente radiali rispetto all’asse longitudinale Z e sono configurate per garantire il vincolamento necessario alla trasmissione della coppia di rotazione dallo stelo 22 all’utensile di fresatura 11.

Vantaggiosamente, le sedi di accoppiamento 35 sono in numero coerente con il numero di elementi di vincolo anti-rotazione 19. Ciò garantisce un collegamento univoco e determinato dell’utensile di fresatura 11 sullo stelo 22 evitando possibili errori di montaggio.

In accordo con forme di realizzazione, il giunto angolare 18 presenta una o più porzioni curve convesse 24 disposte attorno all’asse longitudinale Z.

Vantaggiosamente, il giunto angolare 18 presenta almeno due porzioni curve convesse 24 disposte diametralmente contrapposte rispetto all’asse longitudinale Z.

In accordo con le forme di realizzazione qui descritte, gli elementi di vincolo anti-rotazione 19 sono disposti attorno all’asse longitudinale Z alternati alle porzioni curve convesse 24.

Le porzioni curve convesse 24 sporgono radialmente dal profilo dello stelo 22 in posizione diametralmente opposta rispetto a quella degli elementi di vincolo anti-rotazione 19 e sono configurate per accoppiarsi con rispettive concavità sagomate 36, aventi forma coniugata a quella delle porzioni curve convesse 24.

Vantaggiosamente le concavità sagomate 36 permettono un accoppiamento a scatto elastico che determina univocamente la posizione assiale dell’utensile di fresatura 11. Infatti, quando l’utensile di fresatura 11 viene accoppiato allo stelo 22 tali porzioni curve convesse 24 sono removibilmente forzate ad associarsi alle concavità sagomate 36.

Vantaggiosamente, l’una o più porzioni curve convesse 24 sono porzioni di sfera.

In accordo con forme di realizzazione, il giunto angolare 18 comprende linguette di calettamento 37 elastiche ciascuna provvista di una delle suddette porzioni curve convesse 24.

Ciascuna linguetta di calettamento 37 presenta una estensione in direzione dell’asse longitudinale Z e presenta una punta 39 provvista della suddetta porzione curva convessa 24, ed una base 38, opposta alla punta 39, stabilmente fissata allo stelo 22. Vantaggiosamente, solo la base 38 è stabilmente fissata allo stelo 22 in modo che la linguetta di calettamento 37 possa flettere rispetto a detta base 38 quando su detta punta 39 viene esercitata una pressione.

La linguetta di calettamento 37 può flettere in direzione ortogonale all’asse longitudinale Z. A tale scopo, il giunto angolare 18 presenta una camera 43 passante ortogonalmente nello stelo 22 e configurata per permettere la flessione delle linguette di calettamento 37 almeno durante l’accoppiamento con l’utensile di fresatura 11.

È chiaro che al dispositivo di fresatura per chirurgia protesica fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.

È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di un dispositivo di fresatura per chirurgia protesica, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di fresatura per chirurgia protesica comprendente: un utensile di fresatura (11); un corpo manipolatore (14) avente uno stelo rotante (22) di azionamento che si sviluppa lungo un asse longitudinale (Z) di rotazione, collegato a detto utensile di fresatura (11) per porre in rotazione detto utensile di fresatura (11); caratterizzato dal fatto che detto stelo rotante (22) comprende un giunto angolare (18) accoppiato girevolmente a detto utensile di fresatura (11) per definire selettivamente una pluralità di posizioni inclinate di detto utensile di fresatura (11) rispetto a detto asse longitudinale (Z) e che detto corpo manipolatore (14) comprende un organo di guida (20) che comprende un corpo stabilizzatore (21) disposto eccentrico rispetto a detto asse longitudinale (Z), configurato per cooperare con detto utensile di fresatura (11) in modo da definire selettivamente, tra detta pluralità di posizioni inclinate, un’unica specifica posizione inclinata stabile di detto utensile di fresatura (11) in cui detto utensile di fresatura (11) è atto a ruotare su sé stesso attorno ad uno specifico asse di fresatura (R) inclinato rispetto a detto asse longitudinale (Z).
2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo stabilizzatore (21) è configurato per realizzare un accoppiamento di forma con detto utensile di fresatura (11) in modo da definire detta unica specifica posizione inclinata stabile di detto utensile di fresatura (11) rispetto a detto asse longitudinale (Z) in base all’eccentricità rispetto a detto asse longitudinale (Z).
3. Dispositivo come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto corpo manipolatore (14) comprende un manipolo tubolare (23) coassialmente accoppiato in modo removibile a detto stelo (22) e comprendente detto organo di guida (20).
4. Dispositivo come nella rivendicazione 1, 2 o 3, caratterizzato dal fatto che comprende elementi di vincolo anti-rotazione (19) presenti su una estremità distale (16) di detto stelo (22), operativamente accoppiati con sedi di accoppiamento (35) previste all’ interno di una sede concava di accoppiamento (12) di detto utensile di fresatura (11).
5. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto giunto angolare (18) presenta una o più porzioni curve convesse (24) disposte attorno a detto asse longitudinale (Z).
6. Dispositivo come nella rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che dette una o più porzioni curve convesse (24) sono porzioni di sfera.
7. Dispositivo come nella rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detto giunto angolare (18) presenta almeno due porzioni curve convesse (24) disposte diametralmente contrapposte rispetto a detto asse longitudinale (Z).
8. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detto giunto angolare (18) comprende linguette di calettamento (37) elastiche ciascuna provvista di una di dette porzioni curve convesse (24).
9. Dispositivo come nella rivendicazione 4 combinata con una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che detti elementi di vincolo anti-rotazione (19) sono disposti attorno a detto asse longitudinale (Z) alternati a dette porzioni curve convesse (24).
10. Dispositivo come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detti elementi di vincolo anti-rotazione (19) comprendono linguette di trasmissione (41) rigide di forma coniugata a corrispondenti sedi di accoppiamento (35) presenti su detto utensile di fresatura (11), per la trasmissione del moto rotazionale all’utensile di fresatura (1 1).
11. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo stabilizzatore (21) presenta una superficie esterna (32) in accoppiamento strisciante con una superfìcie interna (33) della sede concava di accoppiamento (12) dell’utensile di fresatura (11), detta superficie esterna (32) essendo definita da una porzione cilindrica ed essendo inclinata rispetto a detto asse longitudinale (Z) di un angolo di inclinazione (a) che definisce sostanzialmente l’angolazione di detto asse di fresatura (R) rispetto all’asse longitudinale (Z), detta superficie interna (33) della sede concava di accoppiamento (12) avendo un profilo cilindrico avente un diametro leggermente maggiore rispetto al diametro della suddetta porzione cilindrica che definisce detta superfìcie esterna (32).