IT201900003101A1 - Capsula per la preparazione di bevande - Google Patents

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IT201900003101A1
IT201900003101A1 IT102019000003101A IT201900003101A IT201900003101A1 IT 201900003101 A1 IT201900003101 A1 IT 201900003101A1 IT 102019000003101 A IT102019000003101 A IT 102019000003101A IT 201900003101 A IT201900003101 A IT 201900003101A IT 201900003101 A1 IT201900003101 A1 IT 201900003101A1
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IT
Italy
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capsule
annular
container body
axial end
annular flange
Prior art date
Application number
IT102019000003101A
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English (en)
Inventor
Daniele Simonazzi
Original Assignee
Flo Spa
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D85/00Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“CAPSULA PER LA PREPARAZIONE DI BEVANDE”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda una capsula per la preparazione di bevande, ad esempio caffè, tè, tisane o altro.
Stato dell’arte
Per preparare bevande come quelle sopra menzionate, è attualmente sempre più diffusa la tendenza ad utilizzare delle macchine che si avvalgono di capsule monouso.
Queste capsule comprendono di norma un corpo contenitore, conformato sostanzialmente come un bicchiere, il quale contiene una dose di una sostanza alimentare, ad esempio di caffè in polvere, atta a produrre la bevanda per interazione con acqua calda, ad esempio attraverso un processo di infusione, percolazione e/o solubilizzazione.
La sostanza alimentare è sigillata all’interno della capsula mediante una pellicola di chiusura, la quale viene fissata su una flangia anulare che circonda la imboccatura del corpo a bicchiere.
Per la preparazione della bevanda, la capsula viene accoppiata ad un gruppo di estrazione installato all’interno della macchina.
Il gruppo di estrazione comprende di norma una sede di accoglimento per la capsula, un corpo di riscontro atto a bloccare la capsula in detta sede di accoglimento, mezzi di foratura della pellicola di chiusura e/o del fondo del corpo a bicchiere e mezzi di erogazione dell’acqua calda.
La sede di accoglimento è in genere delimitata da una camicia di forma sostanzialmente tubolare avente una estremità assiale affacciata e contrapposta al corpo di riscontro.
La camicia e il corpo di riscontro sono reciprocamente mobili lungo la direzione dell’asse della camicia, in modo da consentire l’inserimento della capsula ed il suo rilascio dopo l’uso.
Quando la capsula si trova all’interno della sede di accoglimento, il corpo a bicchiere è coassialmente inserito all’interno della camicia con la flangia anulare che rimane stretta in morsa tra il corpo di riscontro e l’estremità assiale della camicia stessa.
Per garantire l’ermeticità della sede di accoglimento, la flangia anulare presenta spesso degli elementi di tenuta, ad esempio uno o più labbri anulari, che vengono premuti contro l’estremità assiale della camicia a seguito della chiusura del corpo di riscontro.
Senonché questi elementi di tenuta funzionano correttamente solo quando la capsula è adeguatamente centrata all’interno della camicia che delimita la sede di accoglimento.
Per questo motivo, sono state proposte delle soluzioni in cui la flangia anulare della capsula comprende anche due costole circonferenziali di centraggio, le quali circondano gli elementi di tenuta e definiscono un incavo anulare atto ad accoppiarsi con l’estremità assiale della camicia.
Un inconveniente di questa soluzione consiste tuttavia nel fatto di complicare la forma della capsula, con conseguente aumento delle difficoltà costruttive e aumento dei costi.
Inoltre, per poter realizzare le costole di centraggio, è necessario aumentare la larghezza della flangia anulare, riducendo il diametro del corpo contenitore della capsula e quindi il volume a disposizione per la sostanza alimentare e per la sua interazione con l’acqua calda.
Esposizione dell’invenzione
Uno scopo della presente invenzione è quello di risolvere i menzionati inconvenienti della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Questi ed altri scopi sono raggiunti grazie alle caratteristiche dell’invenzione che sono riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione fornisce una capsula per la preparazione di bevande mediante inserimento della capsula in una sede di accoglimento di una macchina atta ad erogare un liquido di processo, tipicamente acqua (es. acqua calda), all’interno della capsula stessa, in cui detta capsula comprende:
- un corpo contenitore atto a contenere una dose di una sostanza alimentare atta a realizzare la bevanda per interazione con il liquido di processo, il quale è conformato a bicchiere ed è dotato di una parete laterale di forma generalmente tubolare,
- una flangia anulare derivantesi concentricamente da una estremità assiale di detta parete laterale e sporgente radialmente verso l’esterno del corpo contenitore,
- una costola anulare di centraggio derivantesi assialmente dalla flangia anulare, la quale è concentrica alla parete laterale del corpo contenitore ed è separata dalla medesima da una intercapedine anulare atta ad accogliere, sostanzialmente a misura (ossia senza gioco o con gioco minimo), un’estremità assiale di una camicia sostanzialmente tubolare che delimita la sede di accoglimento della macchina, in modo da centrare la capsula in detta sede di accoglimento, ed
- un labbro anulare di tenuta derivantesi assialmente dalla flangia anulare e protendentesi nella detta intercapedine, il quale è atto ad essere compresso da detta estremità assiale della camicia della sede di accoglimento per realizzare una tenuta.
Grazie a questa soluzione, la funzione di centratura della capsula nella sede di accoglimento è ottenuta sfruttando la parete laterale della capsula stessa ed utilizzando di conseguenza una sola costola di centraggio.
In questo modo, viene quindi semplificata la forma del corpo contenitore della capsula e può essere aumentato il diametro della sua parete laterale, con conseguente aumento del volume interno a disposizione per la sostanza alimentare e per la sua interazione con il liquido di processo.
Secondo un aspetto dell’invenzione, la costola anulare di centraggio può essere interrotta da almeno una apertura radiale atta a mettere in comunicazione l’intercapedine anulare con l’esterno.
In questo modo, la costola anulare di centraggio non realizza alcun tipo di tenuta per la sede di accoglimento, la cui ermeticità rimane unicamente demandata al labbro anulare di tenuta.
La presenza di almeno un’apertura radiale ha inoltre il vantaggio di aumentare leggermente la flessibilità della costola di centraggio in senso radiale, facilitandone l’accoppiamento con l’estremità assiale della camicia che delimita la sede di accoglimento.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che la suddetta apertura radiale possa essere definita da uno spazio vuoto che si estende assialmente da un bordo libero della costola anulare di centraggio alla flangia anulare.
Questo aspetto dell’invenzione fornisce una soluzione particolarmente semplice per realizzare l’apertura radiale.
Preferibilmente, la costola anulare di centraggio comprende una sola apertura radiale, assumendo sostanzialmente una forma a C.
Grazie a questa soluzione, la costola anulare di centraggio risulta sufficientemente robusta per garantire un efficace centraggio della capsula e per ridurre il rischio di subire danneggiamenti durante la fabbricazione, il trasporto e/o l’uso della capsula.
Secondo un aspetto dell’invenzione, la costola anulare di centraggio può avere una sezione trasversale di forma sostanzialmente rettangolare.
Per sezione trasversale si intende generalmente una sezione effettuata con un piano di sezione contenente l’asse della costola di centraggio, ovvero l’asse longitudinale della parete laterale della capsula.
Questa forma della sezione trasversale ha l’effetto di conferire alla costola di centraggio una elevata rigidità in direzione assiale, aumentandone la robustezza e la capacità di ottenere un efficace centraggio.
Secondo un diverso aspetto dell’invenzione, il labbro anulare di tenuta può presentare un bordo assiale libero atto ad essere deformato a compressione da detta estremità assiale della camicia della sede di accoglimento.
In questo modo, quando la capsula viene chiusa nella sede di accoglimento della macchina e, il labbro anulare di tenuta viene schiacciato e calcato contro la estremità assiale della camicia della sede di accoglimento, garantendo una migliore l’ermeticità.
A questo riguardo, un aspetto dell’invenzione prevede che il labbro anulare di tenuta possa avere una sezione trasversale di forma rastremata che si assottiglia in allontanamento dalla flangia anulare.
Grazie a questa soluzione viene vantaggiosamente aumentata la deformabilità a compressione del labbro anulare di tenuta.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che la sezione trasversale del labbro anulare di tenuta possa presentare un lato che si estende ortogonalmente rispetto alla flangia anulare e che è rivolto verso la costola anulare di centraggio.
In questo modo, durante la compressione, il labbro anulare di tenuta tende a deformarsi flettendo sempre nello stesso verso, in particolare verso la costola anulare di centraggio, con ciò migliorando l’ermeticità della sede di accoglimento. Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la parete laterale del corpo contenitore della capsula può avere una forma rastremata che si restringe in allontanamento dalla flangia anulare, ad esempio ma non necessariamente una forma sostanzialmente troncoconica.
Grazie a questa soluzione risulta vantaggiosamente più semplice inserire e centrare la capsula nella sede di accoglimento.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il corpo contenitore della capsula possa essere di plastica, ad esempio ma non esclusivamente di acido polilattico (PLA).
Grazie a questa soluzione, la capsula risulta molto economica e può essere vantaggiosamente realizzata in grandi quantità.
Ad esempio, il corpo contenitore della capsula può essere realizzato per termoformatura.
Questa modalità di realizzazione ha il vantaggio di consentire produzioni elevate a costi relativamente contenuti.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che la costola anulare di centraggio ed il labbro anulare di tenuta possano essere realizzati in corpo unico con la flangia anulare, la quale è a sua volta preferibilmente realizzata in corpo unico con la parete laterale del corpo contenitore.
Grazie a questa soluzione, il corpo contenitore della capsula può essere vantaggiosamente realizzato come un tutt’uno, in modo relativamente semplice ed economico.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista dal basso di una capsula secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
La figura 2 è la sezione II-II di figura 1.
La figura 3 è il dettaglio III di figura 2 mostrato in scala ingrandita.
La figura 4 è il dettaglio IV di figura 1 mostrato in scala ingrandita.
La figura 5 mostra l’accoppiamento della capsula di figura 2 nel gruppo di estrazione di una macchina per la preparazione di bevande.
La figura 6 è il dettaglio VI di figura 5 mostrato quando il gruppo di estrazione è in posizione chiusa.
Descrizione dettagliata
Dalle menzionate figure si rileva una capsula 100, tipicamente una capsula monouso, per la preparazione di bevande, ad esempio di bevande calde come caffè, tè, tisane o similari.
In particolare, la capsula 100 è atta a contenere una dose di una sostanza alimentare, ad esempio ma non necessariamente di caffè in polvere, la quale è atta a realizzare la suddetta bevanda per interazione con un liquido di processo, tipicamente acqua.
Preferibilmente, il liquido di processo è un liquido caldo, ovvero riscaldato ad una temperatura superiore a quella ambientale.
L’interazione tra la sostanza alimentare ed il liquido di processo può essere ad esempio una infusione, una percolazione o una solubilizzazione.
Ad ogni modo, per consentire la preparazione della bevanda, la capsula 100 è destinata ad essere inserita all’interno di una apposita macchina (non completamente illustrata nelle figure allegate).
Questa macchina comprende un gruppo di estrazione 300 (v. fig.5), il quale è generalmente configurato per iniettare il liquido di processo, tipicamente ad una pressione superiore a quella atmosferica, all’interno della capsula 100 e consentire la fuoriuscita della bevanda così ottenuta.
Il gruppo di estrazione 300 può comprendere una sede di accoglimento 305 per la capsula 100 ed un corpo di riscontro 310 atto a bloccare la capsula 100 all’interno di detta sede di accoglimento 305.
La sede di accoglimento 305 può essere delimitata da una camicia 315 avente forma sostanzialmente tubolare, ad esempio cilindrica o troncoconica, che si sviluppa, preferibilmente con geometria assialsimmetrica, attorno ad un prefissato asse longitudinale A.
Una estremità assiale 320 della camicia 315 può essere libera, lasciando aperta la sede di accoglimento 305, mentre l’estremità assiale opposta può essere chiusa da una parete di fondo 325.
La parete di fondo 325 può essere realizzata in corpo unico con la camicia 315, realizzando di fatto un unico corpo avente sostanzialmente la forma di un bicchiere.
Il corpo di riscontro 310 è posizionato lungo l’asse longitudinale A ed è affacciato alla estremità assiale libera 320 della camicia 315, in modo poter chiudere la sede di accoglimento 305.
Preferibilmente, il corpo di riscontro 310 e la camicia 315 sono reciprocamente mobili in direzione parallela all’asse longitudinale A, tra una posizione di chiusura, in cui il corpo di riscontro 310 è appoggiato sull’estremità assiale libera 320 della camicia 315, ed una posizione di apertura, in cui il corpo di riscontro 310 è distanziato rispetto all’estremità assiale libera 320 della camicia 315, per consentire l’inserimento e la rimozione della capsula 100.
Lo spostamento relativo tra la posizione di chiusura e di apertura può essere ottenuto mediante appositi organi di movimentazione che vengono azionati manualmente.
Come illustrato nelle figure 1 e 2, la capsula 100 comprende un corpo contenitore 105, il quale può avere sostanzialmente la forma di un bicchiere ed è atto a contenere una dose della sostanza alimentare.
Il corpo contenitore 105 può essere di plastica, ad esempio ma non necessariamente di acido polilattico (PLA).
Preferibilmente, il corpo contenitore 105 è realizzato per termoformatura, senza con ciò escludere che possa essere realizzato mediante altri processi di formatura e/o stampaggio di materie plastiche.
Più nel dettaglio, il corpo contenitore 105 può comprendere una parete laterale 110 di forma sostanzialmente tubolare, ad esempio cilindrica o troncoconica, la quale si sviluppa, preferibilmente con geometria assialsimmetrica, attorno ad un prefissato asse longitudinale X.
La parete laterale 110 delimita una cavità interna 115, la quale può essere aperta in corrispondenza di una estremità assiale libera 120 della parete laterale 110, mentre, in corrispondenza della estremità assiale opposta, può essere chiusa da una parete di fondo 125.
Preferibilmente, la parete laterale 110 presenta una forma almeno leggermente rastremata lungo l’asse longitudinale X, ad esempio troncoconica, che si restringe progressivamente a partire dall’estremità assiale libera 120 verso la parete di fondo 125.
La parete di fondo 125 può essere realizzata in corpo unico con la parete laterale 110.
Nella figure allegate, la parete di fondo 125 è esemplificativamente illustrata come una parete continua e piana.
Tuttavia, in altre forme di realizzazione, la parete di fondo 125 potrebbe essere forata, ad esempio in corrispondenza di una sua porzione centrale, e questi fori potrebbero essere sigillati mediante una pellicola di chiusura amovibile o forabile, ad esempio di alluminio, che verrebbe fissata per incollaggio o saldatura sul lato esterno della parete di fondo 125.
Dalla parte opposta rispetto alla parete di fondo 125, l’estremità assiale libera 120 della parete laterale 110 definisce di fatto un’imboccatura del corpo contenitore 105.
In corrispondenza di questa imboccatura, il corpo contenitore 105 può comprendere una flangia anulare 130.
La flangia anulare 130 può essere realizzata in corpo unico con la parete laterale 110 e derivarsi dall’estremità assiale libera 120.
Preferibilmente, la flangia anulare 130 si estende in senso radiale a partire dalla estremità assiale libera 120 della parete laterale 110 verso l’esterno del corpo contenitore 105, ovvero in allontanamento rispetto all’asse longitudinale X di quest’ultimo.
La flangia anulare 130 può inoltre estendersi circonferenzialmente lungo tutto il perimetro dell’estremità assiale libera 120 della parete laterale 110.
Come illustrato nel dettaglio di figura 3, la flangia anulare 130 comprende una faccia inferiore 135 rivolta verso la parete di fondo 125 ed una contrapposta faccia superiore 140 rivolta nella direzione opposta, le quali giacciono preferibilmente su piani ortogonali all’asse longitudinale X.
Sulla faccia superiore 140 può essere applicata una pellicola di chiusura 145, amovibile o forabile, la quale è atta a sigillare la sostanza alimentare all’interno del corpo contenitore 105.
La pellicola di chiusura 145 può essere ad esempio di alluminio, o di qualunque altro materiale idoneo, e può essere fissata alla faccia superiore 140 della flangia anulare 130 per incollaggio o termosaldatura.
La capsula 100 comprende inoltre una costola anulare di centraggio 150, la quale sporge assialmente e si deriva dalla faccia inferiore 135 della flangia anulare 130. In particolare, la costola anulare di centraggio 150 può essere realizzata in corpo unico con la flangia anulare 130.
La costola anulare di centraggio 150 si estende concentricamente, ovvero coassialmente, con la parete laterale 110, insieme alla quale definisce una stretta intercapedine anulare 155.
Il diametro massimo, il diametro minimo e la larghezza di questa intercapedine anulare 155, misurati in senso radiale rispetto all’asse longitudinale X, sono sostanzialmente uguali al diametro massimo, al diametro minimo e alla larghezza, misurati in senso radiale rispetto all’asse longitudinale A, della camicia 315 che delimita la sede di accoglimento 305 del gruppo di estrazione 300, almeno in corrispondenza della estremità assiale libera 320
La sezione trasversale della costola anulare di centraggio 150, ossia la sezione effettuata rispetto ad un piano di sezione contenente l’asse longitudinale X, può avere una forma sostanzialmente rettangolare.
Ad esempio, detta sezione trasversale può presentare due lati paralleli all’asse longitudinale X e due lati ortogonali (uno dei quali si raccorda alla faccia inferiore 135 della flangia anulare 130), dove i lati paralleli possono essere più lunghi dei lati ortogonali.
Come illustrato nelle figure 1 e 4, la costola anulare di centraggio 150, in senso circonferenziale, può non essere completamente continua ma può essere interrotta in almeno un tratto.
In altre parole, la costola anulare di centraggio 150 può presentare almeno una apertura radiale 160, la quale è atta a mettere in comunicazione l’intercapedine anulare 155 con l’esterno.
Ad esempio, detta apertura radiale 160 può essere definita da uno spazio vuoto che, come una sorta di intaglio, si estende assialmente da un bordo assiale libero della costola anulare di centraggio 150, ovvero dal bordo estremale che si trova più vicino alla parete di fondo 125, fino alla faccia inferiore 135 della flangia anulare 130.
Preferibilmente, la costola anulare di centraggio 150 presenta una sola di queste aperture radiali 160, in modo da risultare interrotta solamente in un tratto, assumendo di conseguenza una forma sostanzialmente a C, ovvero la forma di un anello aperto.
Ad esempio, con riferimento all’asse longitudinale X, la costola anulare di centraggio 150 può estendersi con continuità per un angolo compreso tra 345° e 355°, ad esempio circa pari a 350°, mentre l’apertura radiale 160 può avere una corrispondente estensione angolare compresa tra 5° e 15°, ad esemp io circa pari a 10°.
La capsula 100 comprende inoltre un labbro anulare di tenuta 165, il quale sporge assialmente e si deriva anch’esso dalla faccia inferiore 135 della flangia anulare 130, protendendosi preferibilmente nello spazio compreso tra la parete laterale 110 e la costola anulare di centraggio 150, ovvero all’interno della intercapedine anulare 155.
In particolare, il labbro anulare di tenuta 165 può essere realizzato in corpo unico con la flangia anulare 130.
Il labbro anulare di tenuta 165 si estende concentricamente, ovvero coassialmente, con la parete laterale 110.
La sezione trasversale del labbro anulare di tenuta 165, ossia la sezione effettuata rispetto ad un piano di sezione contenente l’asse longitudinale X, può avere una forma rastremata che si assottiglia in allontanamento dalla faccia inferiore 135 della flangia anulare 130 e termina in corrispondenza di un bordo assiale libero 170.
Ad esempio, la sezione trasversale del labbro anulare di tenuta 165 può essere triangolare.
Inoltre, è preferibile che la sezione trasversale del labbro anulare di tenuta 165 presenti un lato 175 che si estende ortogonalmente rispetto alla faccia inferiore 135 della flangia anulare 130 e che risulta rivolto verso la costola anulare di centraggio 150.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, la sezione trasversale del labbro anulare di tenuta 165 possa essere trapezoidale, rettangolare o di altra forma.
In corrispondenza della faccia inferiore 135 della flangia anulare 130, la larghezza del labbro anulare di tenuta 165, in senso radiale rispetto all’asse longitudinale X, può essere sostanzialmente uguale a quella della costola anulare di centraggio 150.
In senso assiale, l’altezza del labbro anulare di tenuta 165 rispetto alla faccia inferiore 135 della flangia anulare 130 può invece essere almeno leggermente inferiore rispetto all’altezza, nella medesima direzione, della costola anulare di centraggio 150.
In senso circonferenziale, il labbro anulare di tenuta 165 è infine preferibilmente continuo per tutta la sua estensione (ovvero si estende per 360° intorno all’asse longitudinale X).
La capsula 100 può ulteriormente comprendere una nervatura anulare 180 che si estende, coassialmente con la parete laterale 110, lungo tutto il perimetro esterno della flangia anulare 130, sporgendo anch’essa in senso assiale rispetto alla faccia inferiore 135.
La nervatura anulare 180 può essere realizzata in corpo unico con la flangia anulare 130 e può presentare una sezione trasversale di forma sostanzialmente trapezoidale.
Come illustrato in figura 5, quando la capsula 100 viene inserita all’interno della sede di accoglimento 305, la parete laterale 110 del corpo contenitore 105 si infila all’interno della camicia 315 del gruppo di estrazione 300, con la faccia inferiore 135 della flangia anulare 130 rivolta verso l’estremità assiale libera 320 della camicia 315 stessa.
A seguito di questo inserimento, sfruttando anche la rastremazione della parete laterale 110 della capsula 100, l’estremità assiale libera 320 della camicia 315 viene accolta, sostanzialmente a misura (ovvero senza gioco o comunque con un gioco minimo), all’interno della intercapedine anulare 155 definita tra la parete laterale 110 e la costola anulare di centraggio 150 della flangia anulare 130 (v. fig.6).
In pratica, il fianco interno ed esterno della camicia 315, in corrispondenza dell’estremità assiale libera 320, sono sostanzialmente a contatto rispettivamente con la parete laterale 110 e con la costola anulare di centraggio 150 della capsula 100.
In questo modo, il corpo contenitore 105 della capsula 100 viene perfettamente centrato all’interno della camicia 315 che delimita la sede di accoglimento 305, con i rispettivi assi longitudinali A e X che risultano tra loro sostanzialmente coincidenti.
In questa posizione, il labbro anulare di tenuta 165 della capsula 100 risulta inoltre sostanzialmente in appoggio e a contatto contro l’estremità assiale libera 320 della camicia 315.
A questo punto, il corpo di riscontro 310 viene portato in posizione di chiusura, premendo la capsula 100 all’interno della sede di accoglimento 305 e, di conseguenza, la flangia anulare 130 contro l’estremità assiale libera 320 della camicia 315.
In questo modo, il bordo assiale libero 170 del labbro anulare di tenuta 165 viene compresso e deformato, garantendo una chiusura ermetica della sede di accoglimento 305 (v. fig.6).
Contestualmente, il gruppo di estrazione 300 può essere equipaggiato con dei mezzi di foratura 350 atti a forare la pellicola di chiusura 145 ed eventualmente anche la parete di fondo 125 della capsula 100.
Questi mezzi di foratura 350 possono comprendere ad esempio uno o più puntali fissati rispettivamente al corpo di riscontro 310 e alla parete di fondo 325 della sede di accoglimento 305.
Il gruppo di estrazione 300 può essere inoltre collegato con dei mezzi (non illustrati) di alimentazione del liquido di processo, ad esempio ad una pompa connessa con un serbatoio.
Ad esempio, questi mezzi di alimentazione possono essere in comunicazione con dei canali 355 ricavati all’interno dei puntali di foratura del corpo di riscontro 310, cosicché il liquido di processo possa entrare all’interno della capsula 100 fluendo attraverso i fori ricavati nella pellicola di chiusura 145.
La bevanda ottenuta dall’interazione del liquido di processo con la sostanza alimentare può infine fuoriuscire dai fori ricavati nella parate di fondo 125 della capsula 100 e fluire all’esterno del gruppo di estrazione 300, ad esempio attraverso una serie di canali 360 ricavati nella parete di fondo 125 della sede di accoglimento 305.
Ovviamente alla capsula sopra descritta, così come alla macchina estrattrice e alle relative modalità di utilizzo, un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una capsula (100) per la preparazione di bevande mediante inserimento della capsula (100) in una sede di accoglimento (305) di una macchina atta ad erogare un liquido di processo all’interno della capsula (100) stessa, in cui detta capsula (100) comprende: - un corpo contenitore (105) atto a contenere una dose di una sostanza alimentare atta a realizzare la bevanda per interazione con il liquido di processo, il quale è conformato a bicchiere ed è dotato di una parete laterale (110) di forma generalmente tubolare, - una flangia anulare (130) derivantesi concentricamente da una estremità assiale di detta parete laterale (110) e sporgente radialmente verso l’esterno del corpo contenitore (105), - una costola anulare di centraggio (150) derivantesi assialmente dalla flangia anulare (130), la quale è concentrica alla parete laterale (110) del corpo contenitore (105) ed è separata dalla medesima da una intercapedine anulare (155) atta ad accogliere, sostanzialmente a misura, un’estremità assiale (320) di una camicia (315) sostanzialmente tubolare che delimita la sede di accoglimento (305) della macchina, in modo da centrare la capsula (100) in detta sede di accoglimento (305), ed - un labbro anulare di tenuta (165) derivantesi assialmente dalla flangia anulare (130) e protendentesi nella detta intercapedine (155), il quale è atto ad essere compresso da detta estremità assiale (320) della camicia (315) della sede di accoglimento (305) per realizzare una tenuta.
  2. 2. Una capsula (100) secondo la rivendicazione 1, in cui la costola anulare di centraggio (150) è interrotta da almeno una apertura radiale (160) atta a mettere in comunicazione l’intercapedine anulare (155) con l’esterno.
  3. 3. Una capsula (100) secondo la rivendicazione 2, in cui detta apertura radiale (160) è definita da uno spazio vuoto che si estende assialmente da un bordo libero della costola anulare di centraggio (150) alla flangia anulare (130).
  4. 4. Una capsula (100) secondo le rivendicazioni 2 o 3, in cui la costola anulare di centraggio (150) comprende una sola apertura radiale (160), assumendo sostanzialmente una forma a C.
  5. 5. Una capsula (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui la costola anulare di centraggio (150) ha una sezione trasversale di forma sostanzialmente rettangolare.
  6. 6. Una capsula (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il labbro anulare di tenuta (160) presenta un bordo assiale libero (170) atto ad essere deformato a compressione da detta estremità assiale (320) della camicia (315) della sede di accoglimento (305).
  7. 7. Una capsula (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il labbro anulare di tenuta (165) ha una sezione trasversale di forma rastremata che si assottiglia in allontanamento dalla flangia anulare (130).
  8. 8. Una capsula (100) secondo la rivendicazione 7, in cui la sezione trasversale del labbro anulare di tenuta (165) presenta un lato (175) che si estende ortogonalmente rispetto alla flangia anulare (130) e che è rivolto verso la costola anulare di centraggio (150).
  9. 9. Una capsula (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo contenitore (105) è di plastica.
  10. 10. Una capsula (100) secondo la rivendicazione 9, in cui il corpo contenitore (105) è realizzato per termoformatura.
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