IT201900000633A1 - Contenitore auto-riscaldante ed isotermico per alimenti - Google Patents
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Description
CONTENITORE AUTO-RISCALDANTE ED ISOTERMICO PER ALIMENTI
La presente invenzione riguarda un contenitore per alimenti fatto in materiale isotermico (cioè termicamente isolante) e provvisto di un sistema integrato per il riscaldamento degli alimenti, ed in particolare un simile contenitore realizzato con una struttura che lo rende modulare e riutilizzabile.
È noto che nella vendita di alimenti pronti per il consumo si utilizzano contenitori isotermici quando il cibo viene erogato caldo, in modo da limitare il più possibile il suo raffreddamento tra il momento della vendita ed il momento del consumo. In alternativa, il contenitore può essere non isotermico ma dotato di un sistema integrato per riscaldare il cibo mediante la miscelazione di due sostanze che generano una reazione esotermica, i due reagenti essendo tipicamente acqua ed un secondo reagente quale ossido di calcio, ossido di ferro, zeolite, etc.
Nel primo tipo di contenitore ovviamente non vi è alcuna possibilità di controllo della temperatura del cibo, se non cercando di abbreviare il tempo tra l’erogazione ed il consumo. Nel secondo tipo di contenitore l’utente può decidere quando iniziare la fase di riscaldamento del cibo ma il calore prodotto tende a dissiparsi velocemente, per cui l’utente deve procedere al consumo finché il cibo è abbastanza caldo.
Un altro inconveniente, comune ad entrambi i tipi di contenitore, risiede nel fatto che i contenitori tradizionali sono progettati e dimensionati per accogliere uno specifico tipo e quantità di alimenti, per cui contenitori differenti sono necessari per la vendita di una gamma di alimenti diversi in quantità variabile. Ciò implica ovviamente maggiori costi per la produzione e lo stoccaggio di contenitori differenti, nonché il rischio di esaurire un dato tipo di contenitore e dover quindi utilizzare un altro tipo di contenitore meno adatto finché non viene ripristinata la fornitura del tipo corretto di contenitore.
I contenitori auto-riscaldanti tradizionali presentano inoltre ulteriori inconvenienti derivanti dal fatto che l’innesco della reazione esotermica è ottenuta tipicamente tramite meccanismi quali punzoni, linee di rottura/strappo o simili che rompono o lacerano una parte del contenitore (ad esempio diaframmi, membrane o gusci) per ottenere la miscelazione dei due reagenti:
a) la presenza di parti che si distruggono rende il contenitore non riutilizzabile, con i relativi costi economici ed ecologici di un contenitore monouso da smaltire;
b) il contenitore non è facilmente riciclabile in quanto è fatto di diversi materiali che non sono semplici da separare;
c) una volta che la reazione esotermica è stata avviata non è possibile arrestarla o ripeterla, né è possibile dosare le quantità dei reagenti per ottenere una reazione ridotta; d) vi è un problema di sicurezza in quanto i punzoni possono essere pericolosi quando il contenitore si deteriora e/o se si rompe durante l’uso;
e) con certi meccanismi è necessario utilizzare una forza meccanica concentrata che rende l’uso del contenitore difficile per soggetti deboli (es. anziani, bambini, malati) e può causare problemi di rottura o rovesciamento del contenitore.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di fornire un contenitore che sia esente dagli inconvenienti sopra descritti. Detto scopo viene conseguito mediante un contenitore modulare auto-riscaldante ed isotermico composto da una base che comprende una prima camera per accogliere un primo reagente, un elemento centrale comprendente una seconda camera per accogliere un secondo reagente ed una vaschetta per alimenti, ed un coperchio per chiudere la seconda camera, mezzi di accoppiamento e tenuta essendo provvisti tra l’elemento centrale e rispettivamente la base e il coperchio, tali mezzi consentendo una rotazione relativa tra la base e detto elemento centrale in modo tale da potere regolare la sovrapposizione di aperture ricavate nel soffitto della prima camera e nel fondo della seconda camera. Ulteriori caratteristiche vantaggiose del contenitore in oggetto sono specificate nelle rivendicazioni dipendenti.
Il vantaggio principale di questo contenitore risiede quindi nel fatto di essere sia auto-riscaldante che isotermico mantenendo i vantaggi di entrambi i tipi di contenitore, con l’aggiunta di una struttura modulare che consente di adattarlo facilmente a diversi tipi e quantità di alimenti cambiando solo l’elemento centrale e la vaschetta, con una conseguente riduzione dei costi sia di produzione che di stoccaggio poiché la base ed il coperchio sono gli stessi anche per contenitori differenti.
Un secondo significativo vantaggio del presente contenitore è quello di essere riutilizzabile poiché la miscelazione dei reagenti richiede solo una rotazione relativa tra la base e l’elemento centrale, senza rompere alcuna parte del contenitore che può essere smontato facilmente per pulire e ricaricare le due camere dei reagenti. Questo smontaggio facile semplifica anche il riciclaggio del contenitore quando viene smaltito, poiché la vaschetta (tipicamente in alluminio o materiale compostabile) viene separata facilmente dagli altri tre elementi in materiale plastico (preferibilmente polipropilene espanso-PPE).
Ulteriori vantaggi del suddetto contenitore, derivanti dal meccanismo di rotazione per la miscelazione dei reagenti, risolvono gli inconvenienti dei contenitori tradizionali di cui ai precedenti punti c)-e) poiché:
- è possibile dosare le quantità dei reagenti per ottenere una reazione ridotta limitando il grado di sovrapposizione delle aperture e richiudendole, cosicché una parte dei reagenti può essere conservata per una successiva seconda fase di riscaldamento;
- non vi è alcun problema di sicurezza poiché il meccanismo non comprende parti potenzialmente pericolose anche se il contenitore si deteriora e/o si rompe durante l’uso; - non è necessario utilizzare una forza meccanica concentrata, per cui il contenitore è facile da usare anche per soggetti deboli e non vi sono rischi di rottura o rovesciamento del contenitore nella fase di innesco della reazione esotermica.
Ulteriori vantaggi e caratteristiche del contenitore secondo la presente invenzione risulteranno evidenti agli esperti del ramo dalla seguente descrizione dettagliata e non limitativa di una sua forma realizzativa preferita con riferimento agli annessi disegni in cui:
la Fig.1 è una vista prospettica dall’alto in esploso;
la Fig.2 è una vista in pianta dall’alto del contenitore di Fig.1 in condizione assemblata ed in posizione di chiusura delle aperture che collegano le due camere dei reagenti;
la Fig.3 è una vista in sezione verticale lungo la linea III-III di Fig.2;
la Fig.4 è una vista analoga alla Fig.2 ma con la base ruotata di circa 40° in senso antiorario in modo tale che le aperture che collegano le due camere dei reagenti siano completamente sovrapposte; e
la Fig.5 è una vista in sezione verticale lungo la linea V-V di Fig.4, con un dettaglio ingrandito dei mezzi di accoppiamento e tenuta disposti tra la base e l’elemento centrale.
Facendo riferimento alle figure da 1 a 3, si vede che un contenitore secondo la presente invenzione comprende una base inferiore 1 sulla quale è accoppiato a tenuta un elemento centrale 2 che accoglie una vaschetta per alimenti 3, ed un coperchio superiore 4 è a sua volta accoppiato a tenuta sopra l’elemento centrale 2 ed è preferibilmente provvisto di un tappo centrale 5. Tutti i suddetti componenti hanno sostanzialmente una forma cilindrica, preferibilmente a sezione circolare, tranne la vaschetta 3 che ha una forma sostanzialmente troncoconica con una flangia perimetrale 3a lungo la base maggiore superiore.
Più specificamente, la base 1 comprende una prima camera 6 che comunica con l’esterno attraverso una pluralità di aperture 1a ricavate equispaziate nel soffitto 1b della camera 6; nell’esempio illustrato, ci sono in particolare quattro aperture rettangolari con i lati corti arrotondati ed i lati lunghi che si estendono radialmente lungo una porzione centrale del raggio della camera 6. La base 1 si estende in altezza al di sopra del soffitto 1b in modo tale da formare una sede per ricevere l’elemento centrale 2, e tale sede è provvista sulla propria parete interna di mezzi sporgenti 1c per l’accoppiamento a tenuta con l’elemento centrale 2, che saranno descritti in maggiore dettaglio più avanti.
L’elemento centrale 2 comprende una seconda camera 7 con un’apertura superiore per accogliere la vaschetta 3 la cui flangia superiore 3a poggia sulla sommità dell’elemento centrale 2 mentre il corpo della vaschetta 3 è inserito, preferibilmente con una minima interferenza, in detta apertura superiore che ha un diametro preferibilmente inferiore al diametro della camera 7 in modo che la vaschetta 3 resti distanziata dalla parete interna di quest’ultima. La camera 7 è inoltre provvista di una pluralità di aperture inferiori 2a ricavate nel suo fondo 2b, tali aperture 2a essendo preferibilmente identiche alle aperture 1a della base 1 come nell’esempio illustrato.
Come accennato in precedenza, l’elemento centrale 2 è inserito nella sede ricavata alla sommità della base 1 ed a tale scopo la sua porzione inferiore ha un diametro ed una altezza corrispondenti a quelli di detta sede, ed è provvista esternamente di mezzi rientranti 2e per l’accoppiamento a tenuta con i corrispondenti mezzi sporgenti 1c della base 1. Analogamente, l’elemento centrale 2 è inserito anche in una sede ricavata nel fondo del coperchio 4 ed a tale scopo la sua porzione superiore ha un diametro ed una altezza corrispondenti a quelli di detta sede del coperchio 4, ed è provvista esternamente di mezzi rientranti 2c per l’accoppiamento a tenuta con corrispondenti mezzi sporgenti 4c ricavati sulla parete interna della sede del coperchio 4.
La porzione superiore e la porzione inferiore dell’elemento centrale 2 sono preferibilmente identiche, come nell’esempio illustrato, pertanto anche i mezzi 1c, 2e sono rispettivamente identici ai mezzi 4c, 2c. La porzione intermedia dell’elemento centrale 2 ha un diametro maggiore delle porzioni inferiore e superiore ed uguale al diametro della base 1 e del coperchio 4, in modo che il contenitore assemblato abbia una forma cilindrica, preferibilmente a sezione circolare.
Si noti, tuttavia, che la forma realizzativa illustrata è preferibile ma non indispensabile poiché ciascuno dei componenti 1, 2 e 3 potrebbe avere un diametro differente o persino una sezione differente, ed anche gli accoppiamenti a tenuta tra i componenti 1, 2 e 2, 3 potrebbero essere ottenuti con mezzi differenti nei due casi. In pratica, gli unici requisiti indispensabili sono che la base 1 e l’elemento centrale 2 siano accoppiati in modo da poterli ruotare l’una rispetto all’altro, e che tale rotazione risulti nel mettere in comunicazione le due camere 6, 7 tramite una sovrapposizione almeno parziale delle aperture 1a, 2a.
Un’altra caratteristica preferibile dell’elemento centrale 2 è la presenza di una pluralità di supporti 2d che sporgono verso l’alto dal fondo 2b in modo da evitare che la vaschetta 3 possa cadere all’interno della camera 7 in caso di cedimento della flangia 3a, ad esempio se l’utente spinge troppo sul fondo della vaschetta 3 durante il consumo del cibo in essa contenuto. Si noti che la vaschetta 3 deve restare distanziata dal fondo 2b in modo che la reazione esotermica possa scaldare uniformemente il cibo sia attraverso il fondo che il fianco della vaschetta 3.
Il coperchio 4, come mostrato in Fig.3, è provvisto non solo della sede inferiore che accoglie la porzione superiore dell’elemento centrale 2, ma anche di una scanalatura 4b adiacente a tale sede e dimensionata per accogliere la flangia 3a della vaschetta 3. In questo modo, quando il coperchio 4 è montato in battuta sull’elemento centrale 2 la vaschetta 3 resta bloccata nella camera 7.
Per facilitare il consumo del cibo, è preferibile che il coperchio 4 sia dotato di un tappo centrale 5, di diametro analogo a quello della vaschetta 3, provvisto di una scanalatura perimetrale 5a che impegna una corrispondente nervatura triangolare 4a che sporge dal diametro interno del coperchio 4 in modo da formare un sottosquadro, tali caratteristiche fungendo da mezzi di accoppiamento e tenuta tra le due parti. Ciò permette di accedere al contenuto della vaschetta 3 pur mantenendola bloccata all’interno del contenitore, ma è chiaro che in assenza del tappo 5 è sufficiente rimuovere il coperchio 4 per accedere alla vaschetta 3, che in tal caso resta vincolata all’elemento centrale 2 solo per l’interferenza con l’apertura superiore della camera 7.
Nella posizione di chiusura illustrata nelle figure 2 e 3, le aperture 1a e 2a non sono sovrapposte e quindi non collegano le due camere 6 e 7 contenenti i reagenti. Questa è la posizione in cui il contenitore è conservato pronto per l’uso, con il coperchio 4 che viene montato solo dopo che la vaschetta 3 contenente il cibo è stata inserita nella camera 7.
Al fine di evitare un innesco accidentale della reazione esotermica, il contenitore è anche preferibilmente provvisto di mezzi di bloccaggio reversibili (non mostrati) che prevengono una rotazione involontaria tra la base 1 e l’elemento centrale 2 ma sono facilmente disimpegnabili dall’utente quando vuole riscaldare il cibo. Una simile soluzione è utile sia quando il contenitore viene maneggiato in fase di caricamento e chiusura, che durante il trasporto del contenitore caricato ed anche se il riscaldamento viene eseguito come due riscaldamenti parziali in tempi differenti.
Nella posizione di completa apertura illustrata nelle figure 4 e 5, le aperture 1a e 2a sono completamente sovrapposte e quindi collegano le due camere 6 e 7 contenenti i reagenti che si miscelano per gravità. Si noti che, a seconda del tipo e della disposizione dei reagenti nelle camere 6 e 7, la miscelazione potrebbe essere avviata dopo avere rovesciato il contenitore in modo che sia il reagente nella prima camera 6 che cade nella seconda camera 7, e poi il contenitore viene riportato in posizione di chiusura prima di raddrizzarlo per il consumo del cibo.
Un simile procedimento ha il vantaggio di mantenere i reagenti più vicini alla vaschetta 3 durante la fase di produzione del calore in modo da incrementare l’efficienza di riscaldamento del cibo. Va sottolineato che il rovesciamento del contenitore non implica alcun problema al cibo contenuto nella vaschetta 3 che è sigillata superiormente da una pellicola termosaldata, come richiesto dalle norme sanitarie sulla vendita di alimenti pronti al consumo, per cui non vi è contatto tra il cibo ed il coperchio 4.
Come accennato in precedenza, la miscelazione dei reagenti può essere anche solo parziale regolando la sovrapposizione delle aperture 1a, 2a per cui il contenitore è preferibilmente dotato di un indice esterno (non mostrato) che indica l’entità di detta sovrapposizione, poiché la posizione interna delle aperture non permette all’utente di verificarla visivamente. Inoltre, è preferibile prevedere anche almeno un fermo (non mostrato) che limiti la rotazione relativa tra i componenti 1 e 2 alla corsa tra la posizione chiusa di Fig.2, che è già preferibilmente definita dai mezzi di bloccaggio sopra menzionati, e la posizione completamente aperta di Fig.4 in modo che l’utente non compia una rotazione eccessiva.
I mezzi di accoppiamento e tenuta 1c, 2e tra i componenti 1 e 2 sono illustrati in particolare nel dettaglio ingrandito di Fig.5, che mostra come i mezzi sporgenti 1c consistono in una nervatura 1c’ a sezione quadrata provvista di una sporgenza a sezione semicircolare 1c” sulle facce superiore ed inferiore. I corrispondenti mezzi rientranti 2e consistono quindi in una scanalatura a sezione quadrata 2e’ provvista di rientranze a sezione semicircolare 2e” sulle facce superiore ed inferiore, in modo tale da realizzare una guarnizione a labirinto che garantisce una tenuta sia ai liquidi che al vapore che può essere generato dalla reazione esotermica.
Come sopra menzionato, i mezzi di accoppiamento e tenuta 2c, 4c tra i componenti 2 e 4 sono preferibilmente identici ai mezzi 1c, 2e sopra descritti, ma è chiaro che potrebbero essere differenti dato che non sussiste il requisito indispensabile di rotazione relativa tra i componenti 2 e 4 (lo stesso vale per i mezzi di accoppiamento e tenuta 4a, 5a in caso di presenza del tappo 5). Inoltre, è ovvio che tutti gli accoppiamenti potrebbero essere realizzati invertendo la disposizione dei suddetti mezzi tra le parti accoppiate, ovvero i componenti 1 e 4 che hanno i mezzi sporgenti potrebbero essere provvisti dei mezzi rientranti e viceversa i componenti 2 e 5 potrebbero essere provvisti dei mezzi sporgenti (con gli ovvi adattamenti del caso).
Risulta quindi evidente che con il contenitore secondo la presente invenzione è possibile trasportare, riscaldare e mantenere caldi alimenti venduti pronti per il consumo in modo semplice e sicuro, con limitati costi di produzione e stoccaggio ed una grande facilità di riutilizzo e di riciclaggio.
È chiaro che le forme realizzative del contenitore secondo l'invenzione sopra descritte ed illustrate costituiscono solo degli esempi suscettibili di numerose variazioni. In particolare, il numero, le dimensioni, la forma e la disposizione dei mezzi di accoppiamento e tenuta nonché delle aperture di collegamento tra le camere dei reagenti possono variare alquanto a seconda di specifiche esigenze costruttive fin tanto che viene mantenuta la struttura generale sopra descritta. Ad esempio, la nervatura 1c’ potrebbe avere una sezione differente (rettangolare, trapezoidale, arrotondata, etc.) e potrebbe essere dotata di un numero maggiore di sporgenze 1c” che a loro volta potrebbero avere una sezione differente (rettangolare, trapezoidale, quadrata, etc.), con corrispondenti modifiche alla scanalatura 2e’ ed alle rientranze 2e”.
Analogamente, le aperture 1a, 2a potrebbero avere caratteristiche differenti sia tra i due gruppi che all’interno dello stesso gruppo, e anche la vaschetta 3 potrebbe avere una forma differente e la scanalatura per la flangia 3a potrebbe essere ricavata nella sommità dell’elemento centrale 2 invece che sul fondo del coperchio 4. In alternativa, la vaschetta 3 potrebbe essere priva della flangia 3a e semplicemente appoggiata sui supporti 2d o sostenuta per interferenza dal bordo della apertura superiore della camera 7, per cui la scanalatura 4b non sarebbe necessaria.
In un’altra variante non illustrata nelle figure la base 1 è dotata di un tappo inferiore, analogo al tappo 5, che chiude un’apertura inferiore di diametro analogo al diametro della camera 6, in modo da facilitare la pulizia ed il caricamento di quest’ultima in caso di riutilizzo del contenitore.
Infine è chiaro che la modularità della struttura permette di ottenere altre varianti del contenitore cambiando non solo l’elemento centrale e la vaschetta, come accennato in precedenza, ma anche la base e/o il coperchio. Ad esempio, la base potrebbe avere una prima camera più grande se la reazione richiede un maggiore volume del primo reagente, ed il coperchio potrebbe avere una rientranza inferiore se il cibo contenuto nella vaschetta sporge rispetto al piano della flangia di appoggio.
Claims (11)
- RIVENDICAZIONI 1. Contenitore per alimenti auto-riscaldante comprendente una prima camera (6) per accogliere un primo reagente ed una seconda camera (7) per accogliere un secondo reagente, nonché mezzi per la miscelazione di detti primo e secondo reagente in modo da generare una reazione esotermica, caratterizzato dal fatto di essere composto da una base (1) che comprende detta prima camera (6) la quale è provvista di una prima pluralità di aperture (1a) ricavate nel suo soffitto (1b), da un elemento centrale (2) montato su detta base (1) e comprendente detta seconda camera (7) la quale è provvista di una seconda pluralità di aperture (2a) ricavate nel suo fondo (2b), da una vaschetta per alimenti (3) introdotta nella seconda camera (7) attraverso una apertura superiore di quest’ultima, e da un coperchio (4) che chiude detta apertura superiore della seconda camera (7), primi mezzi di accoppiamento e tenuta (1c, 2e) essendo disposti tra la base (1) e detto elemento centrale (2) e secondi mezzi di accoppiamento e tenuta (2c, 4c) essendo disposti tra l’elemento centrale (2) e detto coperchio (4), e dal fatto che detti mezzi per la miscelazione dei reagenti consistono in dette prima e seconda pluralità di aperture (1a, 2a) ed in detti primi mezzi di accoppiamento e tenuta (1c, 2e) che consentono una rotazione relativa tra la base (1) e l’elemento centrale (2) in modo tale da potere regolare la sovrapposizione delle aperture (1a) della prima camera (6) e delle aperture (2a) della seconda camera (7), che sono preferibilmente identiche, tra una posizione di chiusura ed una posizione di sovrapposizione almeno parziale, e preferibilmente di completa apertura, sia la base (1) che l’elemento centrale (2) ed il coperchio (4) essendo realizzati in materiale isotermico, preferibilmente polipropilene espanso.
- 2. Contenitore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il coperchio (4) è dotato di un tappo centrale (5) di dimensioni analoghe alla vaschetta (3) e/o la base (1) è dotata di un tappo inferiore di dimensioni analoghe alla prima camera (6), mezzi di accoppiamento e tenuta (4a, 5a) essendo disposti tra detto tappo centrale (5) ed il coperchio (4) come pure tra detto tappo inferiore e la base (1).
- 3. Contenitore secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che uno o più dei mezzi di accoppiamento e tenuta consistono in una guarnizione a labirinto formata da una nervatura (1c’), preferibilmente a sezione quadrata, provvista di almeno una sporgenza (1c”), preferibilmente a sezione semicircolare, sulle facce superiore ed inferiore, detta nervatura (1c’) essendo impegnata in una corrispondente scanalatura (2e’) provvista di altrettante corrispondenti rientranze (2e”) sulle facce superiore ed inferiore.
- 4. Contenitore secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la nervatura è ricavata sulla base (1) e/o sul coperchio (4) e la scanalatura è ricavata sull’elemento centrale (2).
- 5. Contenitore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la base (1), l’elemento centrale (2) ed il coperchio (4) sono sagomati e dimensionati per accoppiarsi in modo tale che il contenitore assemblato abbia una forma cilindrica, preferibilmente a sezione circolare.
- 6. Contenitore secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che la base (1) si estende in altezza al di sopra del soffitto (1b) della prima camera (6) in modo tale da formare una prima sede per ricevere l’elemento centrale (2) che è provvisto di una porzione inferiore di dimensioni corrispondenti a quelle di detta prima sede, l’elemento centrale (2) essendo inoltre provvisto di una porzione superiore di dimensioni corrispondenti a quelle di una seconda sede ricavata nel fondo del coperchio (4), i mezzi di accoppiamento e tenuta (1c, 2e; 2c, 4c) essendo ricavati sulle pareti laterali di dette prima e seconda sede e di dette porzioni inferiore e superiore che sono preferibilmente identiche.
- 7. Contenitore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la vaschetta (3) ha una forma troncoconica ed è provvista di una flangia perimetrale (3a), lungo la propria base maggiore superiore, che poggia sulla sommità dell’elemento centrale (2) ed è ricevuta in una corrispondente scanalatura ricavata in quest’ultima o nel fondo del coperchio (4), il corpo della vaschetta (3) essendo inserito, preferibilmente con una minima interferenza, nella apertura superiore della seconda camera (7) che ha un diametro preferibilmente inferiore al diametro della camera (7) in modo che la vaschetta (3) resti distanziata dalla parete interna di quest’ultima.
- 8. Contenitore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre una pluralità di supporti (2d) che sporgono verso l’alto dal fondo (2b) della seconda camera (7) in modo da evitare che la vaschetta (3) possa cadere all’interno della seconda camera (7).
- 9. Contenitore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la prima e/o la seconda pluralità di aperture (1a, 2a) consiste in quattro aperture rettangolari con i lati corti arrotondati ed i lati lunghi che si estendono radialmente lungo una porzione centrale del raggio della prima camera (6) e/o della seconda camera (7) rispettivamente, dette quattro aperture essendo disposte equispaziate a 90° l’una dall’altra.
- 10. Contenitore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre mezzi di bloccaggio reversibili che prevengono una rotazione involontaria tra la base (1) e l’elemento centrale (2) ma sono facilmente disimpegnabili dall’utente quando vuole innescare la reazione esotermica.
- 11. Contenitore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un indice esterno che indica l’entità della sovrapposizione delle aperture (1a) della prima camera (6) e delle aperture (2a) della seconda camera (7), e/o almeno un fermo che limiti la rotazione relativa tra la base (1) e l’elemento centrale (2) alla corsa tra la posizione di chiusura e la posizione di completa apertura.
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US2615443A (en) * | 1949-06-28 | 1952-10-28 | Sukacev Lev | Self-heating container |
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2019
- 2019-01-15 IT IT102019000000633A patent/IT201900000633A1/it unknown
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