IT201800020500A1 - Dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza - Google Patents

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IT201800020500A1
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jaw
surgical device
actuation
surgical
gripping
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Application number
IT102018000020500A
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English (en)
Inventor
Monica Carfagni
Francesco Buonamici
Rocco Furferi
Lapo Governi
Francesca Uccheddu
Yary Volpe
Federico Mussa
Barbara Spacca
Mirko Scagnet
Elena Arcovio
Kathleen Mcgreevy
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Univ Degli Studi Di Firenze
Azienda Ospedaliero Univ Meyer
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Description

TITOLO
DISPOSITIVO CHIRURGICO DI AFFERRAGGIO A PINZA
SETTORE TECNICO
La presente invenzione si colloca nell’ambito della chirurgia e della relativa strumentazione chirurgica, e più precisamente l’invenzione si riferisce ad un dispositivo destinato ad essere impiegato, per via mininvasiva, nel corso di interventi neurochirurgici.
STATO DELL’ARTE
È noto in ambito chirurgico, l’impiego di tecnologie mininvasive, le quali si avvalgono di procedure condotte con strumenti che accedono ai tessuti umani per via endoscopica. Tali strumentazioni riescono ad esplorare il sito di interesse guidati da opportuni sistemi di visione. Tipicamente, l’endoscopio è uno strumento ottico a forma tubolare, rigido oppure flessibile del diametro di alcuni millimetri, il quale può essere munito di uno o più canali operativi predisposti per accogliere strumenti di vario tipo, come ad esempio pinze da presa, forbici, elettrobisturi, ed aventi la finalità di essere di ausilio al chirurgo nel corso della procedura.
Il chirurgo, che opera mediante la suddetta strumentazione, è solito adoperare l’endoscopio inserendolo attraverso un accesso chirurgico praticato nella zona anatomica di interesse. A seconda della tipicità dell’intervento da praticare, attraverso il canale operativo dell’endoscopio fuoriescono opportuni strumenti atti ad operare nell’area di interesse e che sono guidati manualmente dal chirurgo. Un tipico strumento di comune impiego è ad esempio l’elettrobisturi, con il quale è possibile effettuare il taglio e/o la cauterizzazione e/o coagulazione dei tessuti corporei.
La procedura che si avvale dell’elettrobisturi risulta particolarmente delicata in alcuni ambiti chirurgici, ad esempio, nel campo della neurochirurgia del cervello, dove è richiesta una maggiore precisione di azione dell’elettrobisturi per evitare il danneggiamento sia di aree strutturali che funzionali del cervello.
L’operazione di taglio di tessuti spesso è associata anche alla necessita di rimuovere tessuto biologico. Per eseguire tale operazione è richiesto l’utilizzo di strumenti di afferraggio aventi la finalità di rimuovere tessuto biologico. Tuttavia, questa operazione comporta una serie di svantaggi inerenti alla sostituzione dell’elettrobisturi con uno strumento di presa.
In primo luogo, tale procedura è laboriosa e può prolungare in modo significativo i tempi di intervento.
In secondo luogo, ogni movimento che deve essere imposto agli strumenti utilizzati aumenta i rischi che questi causino danni biologici.
Inoltre, in pinze convenzionali con apertura a forbice, l’esigenza della pinza di ampliare le proprie dimensioni per effettuare la presa ed il rilascio del tessuto, rende necessaria un’ampia luce di passaggio per lo strumento.
US20030065358A1 e US8398673B2 descrivono esempi di strumenti per neurochirurgia a doppia azione, aventi la finalità di eliminare, seppure parzialmente, le problematiche inerenti a manovre di sostituzione degli strumenti chirurgici.
In particolare, US20030065358A1 descrive un dispositivo chirurgico a doppia azione avente la possibilità di effettuare, mediante una porzione distale a doppia ganascia, operazioni di taglio e/o di presa dei tessuti biologici.
US8398673B2 descrive anch’esso un dispositivo chirurgico a doppia azione comprendente due ganasce distali a doppio profilo, attuabili indipendentemente, ed aventi la possibilità di effettuare azioni di taglio oppure di presa.
Un vantaggio dei suddetti dispositivi di tecnica nota consiste nella doppia funzionalità di taglio e presa di cui essi sono dotati. Questa multifunzionalità evita di attuare la movimentazione di ulteriori strumenti all’interno dell’area cerebrale.
Inoltre, i dispositivi di tecnica nota sembrano comunque suscettibili di miglioramenti, soprattutto in termini di semplicità, facilità d’uso, efficacia e in particolare con riferimento al sistema di apertura e chiusura delle ganasce.
SINTESI DELL’INVENZIONE
È quindi scopo della presente invenzione fornire un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza che agevoli la procedura chirurgica in termini di tempo di intervento.
È un altro scopo della presente invenzione fornire un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza che consenta di passare da una configurazione di presa ad una di rilascio minimizzando i rischi di danneggiamento del tessuto circostante.
È anche scopo della presente invenzione fornire dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza che permetta di eseguire indifferentemente operazioni di taglio, cauterizzazione e presa.
È inoltre scopo della presente invenzione fornire un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza che sia costruttivamente semplice e di facile utilizzo.
È ancora scopo della presente invenzione fornire un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza che sia associabile ad uno strumento endoscopico.
È un ulteriore scopo della presente invenzione fornire un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza che sia ergonomico.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza configurato per passare attraverso un accesso chirurgico, in cui il dispositivo chirurgico comprende una prima ed una seconda ganascia.
Caratteristica peculiare del dispositivo chirurgico consiste nel fatto che la prima ganascia è un elemento flessibile allungato comprendente un’estremità distale ed un’estremità prossimale, e che la seconda ganascia è un elemento flessibile allungato comprendente una seconda estremità prossimale ed un’estremità distale di presa sporgente dall’estremità distale della prima ganascia, la seconda ganascia è scorrevole internamente alla prima ganascia, la prima e la seconda ganascia sono inoltre provviste in corrispondenza delle rispettive estremità distali di rispettive superfici di presa affacciate, le superfici di presa sono disposte per andare in battuta l’una sull’altra in seguito ad un azionamento impresso in corrispondenza delle rispettive estremità prossimali ed atto a causare un movimento relativo di scorrimento longitudinale ( ) della prima e seconda ganascia.
In tal modo, mediante la presente invenzione si ottiene un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza, avente un grado di libertà, che non necessita di ampliare le proprie dimensioni per effettuare un’operazione di presa e rilascio, e che risulta pertanto particolarmente adatto ad agire entro spazi di dimensione ridotta.
Il fatto che le rispettive superfici di battuta della prima e seconda ganascia siano disposte per andare in battuta l’una sull’altra con un movimento di traslazione longitudinale, risolve le problematiche dei dispositivi di tecnica nota dotati di pinze divaricanti.
Inoltre, il fatto che le due ganasce siano elementi flessibili, agevola la movimentazione del dispositivo entro aperture di varia conformazione.
Il chirurgo che quindi desidera effettuare una operazione di afferraggio di tessuto biologico, internamente all’apertura cranica, può farlo imponendo un azionamento all’estremità distale del dispositivo tale da portare tra loro a battuta le rispettive superfici di presa delle due ganasce.
In particolare, le superfici di presa delle ganasce possono essere superfici ruvide tale da consentire un afferraggio sicuro e privo di slittamenti di materiale biologico.
Vantaggiosamente, la seconda ganascia può essere un elemento conduttore di corrente e la prima ganascia può essere una guaina elettro-isolante, in modo tale che il dispositivo chirurgico dell’invenzione costituisca un elettrodo di un elettro-bisturi.
Questa configurazione consente di avere un unico dispositivo chirurgico che consenta di effettuare più operazioni. Ad esempio è possibile eseguire operazioni di taglio, cauterizzazione e coagulazione avvalendosi dell’elettrodo attivo, costituito dall’estremità distale della seconda ganascia, e nel contempo è possibile eseguire operazioni di afferraggio senza il bisogno di sostituire lo strumento.
Il fatto di avere uno strumento con duplice funzionalità, oltre a fornire vantaggi in termini di tempo, minimizza i rischi legati alle manovre di sostituzione dello strumento.
Secondo un ulteriore aspetto vantaggioso dell’invenzione, all’estremità prossimale della seconda ganascia, può essere associata in maniera solidale una porzione di impugnatura, e l’azionamento dello strumento di afferraggio è ottenuto mediante una porzione di azionamento solidale alla prima ganascia, con la porzione di azionamento disposta per traslare longitudinalmente rispetto all’impugnatura.
Questa soluzione consente di avere uno strumento che può essere tenuto dal chirurgo attraverso l’impugnatura. Inoltre, poiché all’estremità prossimale della seconda ganascia è associata in maniera solidale una porzione di impugnatura e poiché l’azionamento è ottenuto mediante una porzione di azionamento solidale alla prima ganascia, consente di conoscere sempre la posizione dell’estremità distale della seconda ganascia, in quanto la traslazione longitudinale, e quindi il movimento di presa è imposto alla prima ganascia.
Preferibilmente, la porzione di azionamento può comprende un grilletto atto a comandare la traslazione longitudinale della porzione di azionamento.
La presenza del grilletto agevola l’azionamento del dispositivo da parte del chirurgo.
In particolare, il grilletto può trovarsi in prossimità dell’impugnatura, facilitando pertanto l’operazione.
Secondo una variante realizzativa dell’invenzione, il grilletto può essere connesso alla porzione di azionamento mediante organi di trasmissione, gli organi di trasmissione essendo atti a trasferire un moto oscillatorio del grilletto in un moto di traslazione longitudinale della porzione di azionamento rispetto all’impugnatura.
Questa soluzione consente di attuare soluzioni tecniche che agevolano la trasmissione di comandi di azionamento in termini sia di forza esercitabile che di controllo del movimento eseguibile.
Vantaggiosamente, la porzione di impugnatura e la porzione di azionamento possono essere configurate per tendere a mantenere la prima e seconda ganascia in una configurazione di apertura oppure, selettivamente, in una configurazione di chiusura.
Questa soluzione consente al chirurgo di selezionare una modalità di funzionamento preferibile nella specifica condizione di intervento.
Vantaggiosamente, la prima ganascia è solidale alla porzione di azionamento mediante una porzione ad incastro.
Questa soluzione consente di utilizzare un semplice meccanismo di chiusura ad incastro per trasferire il moto dalla porzione di azionamento alla ganascia.
Secondo un ulteriore aspetto vantaggioso della presente invenzione, il dispositivo chirurgico può essere associabile ad uno strumento endoscopico, in cui la prima e seconda ganascia sono configurate per essere inserite entro un canale operativo dello strumento endoscopico.
Il fatto di poter associare il dispositivo chirurgico ad uno strumento endoscopico elimina le problematiche del cambio strumento entro il canale operativo dell’endoscopio che sono tipiche dei dispositivi per endoscopia.
Il chirurgo può pertanto utilizzare un unico dispositivo chirurgico, facendolo passare internamente ad un canale operativo dell’endoscopio eseguire tipologie di interventi differenti.
Vantaggiosamente, la porzione di impugnatura e la porzione di azionamento sono realizzate in due metà.
Questa soluzione consente facilità di realizzazione e di assemblaggio dei componenti. Inoltre, è possibile realizzare il dispositivo a partire da due stampi simmetrici.
Secondo un aspetto vantaggioso dell’invenzione, la prima ganascia può traslare di 3mm.
Questa caratteristica assicura un ampio spazio di intervento.
In particolare, la prima ganascia può essere costituita da uno spezzone tubolare a sezione costante, la seconda ganascia può essere filiforme di sezione costante, la seconda ganascia essendo idonea a scorrere nel condotto interno della prima ganascia, con la seconda ganascia avente la porzione di estremità distale a sezione maggiorata tale da realizzare la superficie di presa della seconda ganascia adatta ad andare in battuta sulla superficie di presa di della prima ganascia, la superficie di presa della prima ganascia essendo costituita dalla superficie di estremità distale dello spezzone tubolare e con le dimensioni della porzione di estremità distale maggiorate che non eccedono le dimensioni in sezione della prima ganascia.
Il fatto che le dimensioni della porzione di estremità distale siano maggiorate e che non eccedono le dimensioni in sezione della prima ganascia consente di afferrare tessuti biologici senza recare danno ad altri tessuti non interessati.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e/o vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiari con la descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- le figure 1 e 1A mostrano in maniera schematica sequenze di attuazione di un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza, secondo l’invenzione, entro un accesso chirurgico;
- la figura 2 mostra in maniera schematica un esempio realizzativo di un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza comprendente una porzione di impugnatura ed una porzione di azionamento, secondo l’invenzione; - la figura 3 mostra un esempio di schema funzionale di azionamento di un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza, secondo la presente invenzione;
- la figura 4 mostra in maniera schematica un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza associato ad un canale operativo di uno strumento per endoscopia;
- le figure 5, 5A mostrano rispettivamente una vista laterale ed una vista in pianta per una variante realizzativa di un dispositivo chirurgico di afferraggio a pinza secondo l’invenzione;
DESCRIZIONE DELLE FORME REALIZZATIVE PREFERITE
In riferimento alle Figure 1, 1A sono mostrate sequenze di attuazione di un dispositivo chirurgico 100 di afferraggio a pinza. Rispettivamente, Figura 1 mostra il dispositivo chirurgico 100 in una sequenza di ingresso attraverso un accesso chirurgico all’interno di una cavità corporea 150, Figura 1A mostra il dispositivo chirurgico 100 impegnato ad afferrare un lembo di tessuto 155 per l’asportazione.
Brevemente, il dispositivo chirurgico comprende una prima 10 ed una seconda 20 ganascia, con la seconda ganascia 20 scorrevole internamente alla prima ganascia 10.
La prima 10 e la seconda ganascia 20 sono in materiale flessibile, in particolare la prima ganascia è realizzata in materiale sintetico biocompatibile, o altra tipologia di materiale avente caratteristiche equivalenti. La seconda ganascia 20 è realizzata in materiale metallico o sintetico biocompatibile, o fibra naturale, o altra tipologia di materiale avente caratteristiche equivalenti.
La prima ganascia 10 comprende un’estremità distale 11, atta ad entrare in contatto con il tessuto biologico ed un’estremità prossimale in prossimità del chirurgo.
La seconda ganascia 20, in maniera simile alla prima ganascia 10, comprende una seconda estremità prossimale 22 ed un’estremità distale di presa 21 sporgente dall’estremità distale 11 della prima ganascia 10.
Le estremità distali delle ganasce 10,20 sono provviste di superfici di presa 15,25 affacciate. L’azionamento in corrispondenza delle estremità prossimali 12,22 causa un movimento relativo di scorrimento longitudinale della prima 10 e seconda ganascia 20. Tale scorrimento longitudinale causa il contatto tra le superfici di presa 15,25 delle rispettive estremità prossimali 12,22 delle ganasce 10,20.
La Figura 1 descrive un movimento di traslazione, causato da un azionamento imposto, tra la prima 10 e la seconda ganascia 20 atto a causare un allontanamento d delle superfici di presa 15, 25. La Figura 1A illustra come, in seguito all’avanzamento della prima ganascia 10, sia possibile annullare la distanza d tra le superfici di presa 15, 25 in modo da intrappolare tra esse una porzione di tessuto 155.
Nell’esempio riportato, la prima ganascia 10 è uno spezzone tubolare a sezione costante, e la seconda ganascia 20 è filiforme a sezione costante e può scorrere nel condotto interno 17 della prima ganascia 10. La seconda ganascia 20 ha la porzione di estremità distale 21 a sezione maggiorata tale da realizzare la superficie di presa 25. La superficie di presa 15 della prima ganascia 10 è costituita dalla superficie di estremità distale 11 dello spezzone tubolare e con dimensioni della porzione di estremità distale 11 maggiorate che non eccedono le dimensioni in sezione della prima ganascia 10.
Ad esempio l’estremità distale 21 della seconda ganascia può avere una superficie di presa ruvida per facilitare l’afferraggio e terminare dal lato opposto a cuneo in modo da facilitare la perforazione del materiale biologico.
Inoltre, la seconda ganascia 20 può essere un elemento conduttore di corrente e la prima ganascia 10 può essere una guaina elettro-isolante cosicché il dispositivo chirurgico 100 costituisce un elettrodo di un elettro-bisturi.
Questa configurazione permette al dispositivo chirurgico 100 di assumere la duplice funzionalità di strumento elettro-meccanico di presa e taglio.
In particolare, nell’esempio realizzativo di Fig. 2 in prossimità dell’estremità prossimale 12, 22 è vantaggiosamente presente un generatore di corrente, 28, in modo tale che il dispositivo chirurgico 100 costituisce l’elettrodo attivo di un elettrobisturi monopolare.
Ancora con riferimento alla Figura 2 è descritto un esempio di dispositivo chirurgico 100 in cui all’estremità prossimale 22 della seconda ganascia 20 è associata in maniera solidale una porzione di impugnatura 30. Lo strumento chirurgico 100 è un elettrodo di un elettro-bisturi monopolare avente un generatore di corrente 28 atto ad elettrizzare l’elettrodo attivo all’estremità distale della seconda ganascia 20. L’azionamento del dispositivo chirurgico 100 e quindi il movimento relativo di scorrimento della prima 10 e seconda ganascia 20 è ottenuto mediante una porzione di azionamento 40 solidale alla prima ganascia 10. La caratteristica della porzione di azionamento 40 consiste nel poter traslare longitudinalmente rispetto all’impugnatura 30.
L’impugnatura 30 ha una conformazione tale da poter essere afferrata in modo ergonomico dal chirurgo.
In particolare, la porzione di azionamento 40 comprende un grilletto 50, o altro mezzo di azionamento, come ad esempio può essere un pulsante, atto a causare la traslazione della porzione di azionamento 40.
Nell’esempio riportato in Figura 2, l’impugnatura 30 e la porzione di azionamento 40 sono realizzate, per semplicità costruttiva, in due metà, preferibilmente ma non esclusivamente simmetriche, in materiale plastico e/o metallico sterilizzabile. Inoltre, il movimento relativo di scorrimento tra la prima 10 e seconda 20 ganascia è ottenuto mediante una porzione ad incastro 45 (Fig.3) ricavata nella porzione di azionamento 40. Ad esempio, la porzione ad incastro 45 è realizzata da una cerniera planare 42 posizionata nella sommità della porzione di azionamento 40. Tale cerniera planare 42 richiudendosi realizza l’afferraggio della prima ganascia 10. La porzione di azionamento 40 e l’impugnatura 30, nel loro insieme costituiscono una guida scorrevole ad un grado di libertà per la prima guaina 10. Infatti, mediante il serraggio della prima guaina 10 attraverso la porzione ad incastro 45 è possibile, azionando 41 il grilletto 50, movimentare longitudinalmente la prima ganascia 10. Tale grado di libertà dello strumento chirurgico 100 è quindi assicurato dalla presenza del vincolo fisso tra impugnatura 30 e seconda guaina 20.
In riferimento alla Figura 3 è descritto un esempio di schema funzionale relativo all’azionamento del dispositivo chirurgico 100 di afferraggio a pinza mediante organi di trasmissione 60 interposti tra il grilletto 50 e la porzione di azionamento 40.
In particolare, lo schiacciamento 46 della porzione ad incastro 45 sulla guaina della prima ganascia 10 rende la porzione di azionamento 40 solidale alla prima ganascia 10. In particolare, il grilletto 50 è connesso alla porzione di azionamento 40 mediante organi di trasmissione 60, i quali consentono di trasferire il moto oscillatorio del grilletto 50 in un moto di scorrimento longitudinale della porzione di azionamento 40 da o verso la parte prossimale del dispositivo chirurgico 100.
Ad esempio, gli organi di trasmissione 60 possono essere opportuni leveraggi a molla o di altra tipologia che, in conseguenza di un ingresso di azionamento da parte del grilletto 50, trasferiscono il comando di traslazione longitudinale alla porzione di azionamento 40.
Ad esempio, la porzione di impugnatura 30 e la porzione di azionamento 40 sono configurate per tendere a mantenere la prima 10 e seconda 20 ganascia in una configurazione di chiusura grazie ad un opportuno elemento elastico (non mostrato) adatto ad applicare una forza di ritorno quando la prima e seconda ganascia si allontanano dalla configurazione di chiusura.
Una alternativa e vantaggiosa forma realizzativa (non mostrata) prevede che la porzione di impugnatura 30 e la porzione di azionamento 40 possano essere selettivamente configurate per tendere a mantenere la prima 10 e seconda 20 ganascia in una configurazione di chiusura oppure in una configurazione di apertura esercitando una semplice azione su un selettore.
In riferimento alla Figura 4 è descritto un esempio applicativo di un dispositivo chirurgico 100 di afferraggio a pinza, nella configurazione di elettro-bisturi monopolare, associato ad un canale operativo 210 di uno strumento per endoscopia 200.
In particolare, il chirurgo facendo passare la seconda ganascia 20 internamente al canale operativo 210 dell’endoscopio 200 e bloccando la seconda ganascia 20 con l’impugnatura 30, può impugnare il dispositivo 100 per eseguire nel contempo operazioni di taglio ed afferraggio evitando laboriose operazioni di cambio strumento.
Questa modalità è estremamente vantaggiosa in quanto agevola il chirurgo nell’utilizzare il bisturi monopolare per la lacerazione dei tessuti e la rimozione degli stessi senza dover interrompere l’operazione per fare entrare uno strumento di afferraggio all’interno del canale operativo 210.
In riferimento alle Figure 5, 5A è mostrata, in maniera schematica, una possibile variante realizzativa dell’invenzione, in cui il movimento relativo di scorrimento longitudinale della prima 10 e seconda 20 ganascia è ottenuto mediante un movimento di apertura e/o chiusura di tipo a forbice della porzione di azionamento 40 rispetto alla porzione di impugnatura 30. In particolare, all’estremità prossimale 12 della prima ganascia 10 è associato in maniera solidale una porzione di impugnatura 30 e l’azionamento è ottenuto mediante una porzione di azionamento 40 solidale all’estremità prossimale 22 della seconda ganascia 20. In tal modo, il chirurgo, impugnando il dispositivo 100 mediante la porzione di impugnatura 30, può agire sulla leva della porzione di azionamento 40 con le dita disimpegnate della mano e fare traslare longitudinalmente la seconda ganascia 20, la quale è solidale alla porzione di azionamento 40. In tal modo, a differenza delle precedenti forme realizzative descritte, il movimento relativo tra prima 10 e seconda 20 ganascia è ottenuto mediante una traslazione della seconda ganascia 20.
La descrizione di cui sopra di alcune forme realizzative specifiche è in grado di mostrare l’invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo, e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica.
I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione.
Si intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e per questo non limitativo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo chirurgico (100) di afferraggio a pinza del tipo configurato per passare attraverso un accesso chirurgico (150), detto dispositivo chirurgico (100) comprendente una prima (10) ed una seconda (20) ganascia, detto dispositivo chirurgico (100) essendo caratterizzato dal fatto che detta prima ganascia (10) è un elemento flessibile allungato comprendente un’estremità distale (11) ed un’estremità prossimale (12), e che detta seconda ganascia (20) è un elemento flessibile allungato comprendente una seconda estremità prossimale (22) ed un’estremità distale di presa (21) sporgente da detta estremità distale (11) di detta prima ganascia (10), detta seconda ganascia (20) essendo scorrevole internamente a detta prima ganascia (10), dette prima e seconda ganascia (10,20) essendo inoltre provviste in corrispondenza delle rispettive estremità distali (11,21) di rispettive superfici di presa (15,25) affacciate, dette superfici di presa (15,25) essendo disposte per andare in battuta l’una sull’altra in seguito ad un azionamento impresso in corrispondenza di dette rispettive estremità prossimali (12,22) ed atte a causare un movimento relativo di scorrimento longitudinale di detta prima (10) e seconda (20) ganascia.
  2. 2. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 1, in cui detta seconda ganascia (20) è un elemento conduttore di corrente e detta prima ganascia (10) è una guaina elettro-isolante, in modo tale che detto dispositivo chirurgico (100) costituisca un elettrodo di un elettro-bisturi.
  3. 3. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 2, in cui in prossimità di dette estremità prossimali (12,22) è presente un generatore di corrente (28) detto dispositivo chirurgico (100) costituendo un elettrodo attivo di un elettrobisturi monopolare.
  4. 4. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 1, in cui a detta estremità prossimale (22) di detta seconda ganascia (20) è associata in maniera solidale una porzione di impugnatura (30), ed in cui detto azionamento è ottenuto mediante una porzione di azionamento (40) solidale a detta prima ganascia (10), detta porzione di azionamento (40) essendo disposta per traslare longitudinalmente rispetto a detta porzione di impugnatura (30).
  5. 5. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 3, in cui detta porzione di azionamento (40) comprende un grilletto (50) atto a causare detta traslazione longitudinale di detta porzione di azionamento (40).
  6. 6. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 4, in cui detto grilletto (50) è connesso a detta porzione di azionamento (40) mediante organi di trasmissione (60), detti organi di trasmissione (60) essendo atti a trasferire il moto oscillatorio di detto grilletto (50) in un moto di traslazione longitudinale di detta porzione di azionamento (40) rispetto a detta impugnatura (30).
  7. 7. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 3, in cui detta prima ganascia (10) è solidale a detta porzione di azionamento (40) mediante una porzione ad incastro (45).
  8. 8. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere associabile ad uno strumento endoscopico (200), in cui dette prima e seconda ganascia (10,20) sono configurate per essere inserite entro un canale operativo (210) di detto strumento endoscopico (200).
  9. 9. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 3, in cui detta porzione di impugnatura (30) e detta porzione di azionamento (40) sono realizzate in due metà.
  10. 10. Dispositivo chirurgico (100) come da rivendicazione 1, in cui detta prima ganascia (10) essendo costituita da uno spezzone tubolare a sezione costante, detta seconda ganascia (20) essendo filiforme di sezione costante, detta seconda ganascia (20) essendo idonea a scorrere nel condotto interno (17) di detta prima ganascia (10), con detta seconda ganascia (20) avente la porzione di estremità distale (21) a sezione maggiorata tale da realizzare detta superficie di presa (25) di detta seconda ganascia (20) adatta ad andare in battuta su detta superficie di presa (15) di detta prima ganascia (10), detta superficie di presa (15) di detta prima ganascia (10) essendo costituita dalla superficie di estremità distale (11) dello spezzone tubolare e con le dimensioni della porzione di estremità distale (11) maggiorate che non eccedono le dimensioni in sezione di detta prima ganascia (10).
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