IT201800011064A1

IT201800011064A1 - Dispositivo per il trattamento terapeutico dell’addome

Info

Publication number: IT201800011064A1
Application number: IT102018000011064A
Authority: IT
Inventors: Matteo Gozzi
Original assignee: Matteo Gozzi
Priority date: 2018-12-13
Filing date: 2018-12-13
Publication date: 2020-06-13

Description

DESCRIZIONE

del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:

“DISPOSITIVO PER IL TRATTAMENTO TERAPEUTICO DELL’ADDOME”

Campo della tecnica

La presente invenzione riguarda un dispositivo per il trattamento terapeutico dell’addome di un paziente.

Stato della tecnica

È noto che molte persone soffrono talvolta di disturbi gastrici dovuti ad una cattiva digestione e/o a possibili indigestioni alimentari.

In alcuni casi, questi disturbi possono manifestarsi sotto forma di una sensazione di dolenzia o pesantezza allo stomaco, eventualmente accompagnata da gonfiore e/o acidità.

In casi più acuti, i disturbi gastrici possono manifestarsi anche sotto forma di nausea, ossia di una sensazione di malessere e fastidio allo stomaco che può precedere il vomito.

Per supportare la digestione e/o per lenire la nausea vengono attualmente utilizzati alcuni rimedi farmacologici, tra cui ad esempio farmaci proteici che promuovono la motilità gastrica, antiacidi, antisecretivi e molecole contro il gonfiore addominale.

Questi farmaci presentano tuttavia degli effetti collaterali che ne sconsigliano un uso prolungato e che li possono rendere addirittura inadatti per la somministrazione a certe categorie di pazienti.

Esposizione dell’invenzione

Alla luce di quanto sopra esposto, uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo massaggiante che permetta di supportare la digestione nel caso di complicazioni/difficoltà nella fase digestiva nonché di lenire l'eventuale nausea, specialmente quella dovuta ad una cattiva digestione, senza l’utilizzo di rimedi farmacologici.

Un altro scopo è quello di raggiungere il menzionato obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.

Tali ed altri scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.

In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile un dispositivo per il trattamento terapeutico dell’addome di un paziente, comprendente almeno un gruppo di corpi massaggianti ed un apparato di azionamento atto a muovere detti corpi massaggianti in successione lungo un percorso chiuso avente almeno un tratto operativo, nel quale (ossia nel tratto operativo del percorso chiuso) i corpi massaggianti sono atti ad avanzare in fila secondo una direzione di avanzamento sostanzialmente rettilinea e sono atti a stare a contatto con l’addome del paziente.

Grazie a questa soluzione, il dispositivo sopra delineato può essere applicato al paziente in modo che i corpi massaggianti siano premuti a contatto contro l’addome e compiano contestualmente un movimento continuo, il quale possiede l’effetto di impedire il verificarsi del vomito fino alla scomparsa della sensazione di nausea.

Anche in assenza della sensazione di nausea, il dispositivo sopra delineato permette comunque di supportare e favorire la digestione nel caso di indigestioni e/o di complicazioni/difficoltà nella fase digestiva.

In particolare, è preferibile che il tratto operativo del percorso chiuso dei corpi massaggianti comprenda una porzione epigastrica, in cui i corpi massaggianti sono atti a stare a contatto con la regione epigastrica (ovvero con la regione superiore) dell’addome del paziente, ed una porzione ipogastrica, in cui i corpi massaggianti sono atti a stare a contatto con una regione ipogastrica (ovvero con la regione inferiore) dell’addome del paziente.

In questo modo, il movimento continuo dei corpi massaggianti, che sono premuti a contatto con l’addome del paziente, avviene in direzione parallela alla direzione di naturale discesa del materiale gastrointestinale nell’apparato digerente, distendendo i muscoli addominali e quindi facilitando la digestione e/o prevenendo la causa del vomito.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione è inoltre preferibile che il verso di avanzamento dei corpi macinanti nel tratto operativo del loro percorso chiuso sia dalla porzione epigastrica alla porzione ipogastrica.

In pratica, il movimento dei corpi massaggianti premuti a contatto con l’addome del paziente avviene preferibilmente a partire dalla parte alta dell’addome verso la parte bassa dell’addome, contrastando il fenomeno della peristalsi inversa e quindi il verificarsi del vomito.

Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che i corpi massaggianti possano avere una forma bombata il cui estradosso (ovvero la superficie convessa) è atto a stare a contatto con l’addome del paziente.

Grazie a questa soluzione, il contatto tra i corpi massaggianti e l’addome del paziente avviene su una superficie ridotta, tipicamente in corrispondenza dell’apice della bombatura e delle zone immediatamente limitrofe, riducendo gli attriti e quindi facilitando lo scorrimento dei corpi massaggianti.

Ad esempio, i corpi massaggianti possono avere una forma sferica.

Con forma sferica non si intende necessariamente che i corpi massaggianti siano conformati come delle sfere complete, essendo sufficiente ad esempio che essi siano conformati come delle porzioni di sfera, ad esempio delle semisfere, purché siano disposti in modo da essere atti a stare a contatto dell’addome del paziente proprio con dette porzioni di sfera.

Grazie a questa soluzione, i corpi massaggianti possono agire in modo localizzato solo in corrispondenza di una fascia ristretta della muscolatura addominale, riproducendo un tipo di massaggio ottenibile sostanzialmente con un solo dito di una mano, ad esempio con il pollice.

In alternativa, i corpi massaggianti possono presentare una forma allungata avente dimensione prevalente in una direzione ortogonale alla direzione di avanzamento dei corpi massaggianti nel tratto operativo del loro percorso chiuso.

In questo modo, i corpi massaggianti possono agire in una fascia più estesa della muscolatura addominale, riproducendo un massaggio ottenibile con un’intera mano, ad esempio con il palmo.

Ad esempio, i corpi massaggianti potrebbero avere una forma cilindrica con generatrici ortogonali alla direzione di avanzamento dei corpi massaggianti nel tratto operativo del loro percorso chiuso.

Anche in questo caso, con forma cilindrica non si intende necessariamente che i corpi massaggianti siano conformati come dei cilindri completi, essendo sufficiente ad esempio che essi siano conformati come delle porzioni di cilindro, ad esempio una metà di cilindro (rispetto ad un piano diametrale contenente l’asse), purché siano disposti in modo da essere atti a stare a contatto dell’addome del paziente proprio con dette porzioni di cilindro.

Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, i corpi massaggianti possono essere atti a ruotare su se stessi intorno ad un rispettivo asse di rotazione ortogonale alla direzione di avanzamento nel tratto operativo del percorso chiuso.

Grazie a questa soluzione, che risulta vantaggiosa specialmente quando i corpi massaggianti hanno forma sferica o cilindrica, i corpi massaggianti possono rotolare sull’addome del paziente durante il loro movimento, riducendo drasticamente gli attriti e quindi anche eventuali arrossamenti o irritazioni della pelle durante il trattamento.

Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il dispositivo possa comprendere una pluralità di gruppi di corpi massaggianti (ad esempio almeno due gruppi di corpi massaggianti) che, in corrispondenza dei tratti operativi dei rispettivi percorsi, sono disposti per file parallele, reciprocamente affiancate e avanzano nella medesima direzione.

Questa soluzione, che risulta vantaggiosa specialmente quando i corpi massaggianti hanno una estensione limitata, ad esempio ma non necessariamente una forma sferica, ha il vantaggio di consentire al dispositivo di agire contemporaneamente su almeno due fasce distinte dell’addome del paziente, ad esempio su due fasce poste da parti opposte rispetto ad un piano sagittale del corpo del paziente, aumentando l’efficacia dell’azione massaggiante.

Secondo un diverso aspetto dell’invenzione, l’apparato di azionamento può comprendere un organo flessibile (ad esempio un nastro) avvolto in circuito chiuso attorno ad una pluralità di ruote di rinvio aventi assi di rotazione paralleli tra loro e ortogonali alla direzione di avanzamento dei corpi massaggianti nel tratto operativo del loro percorso chiuso, in cui almeno una di queste ruote di rinvio è motorizzata in modo da trascinare l’organo flessibile in scorrimento, ed in cui i corpi massaggianti sono fissati a detto organo flessibile in modo da essere trascinati in scorrimento da esso.

Questo aspetto fornisce una soluzione particolarmente semplice ed efficace per azionare i corpi massaggianti.

Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il dispositivo possa comprendere anche un involucro esterno atto a contenere l’apparato di azionamento ed i corpi massaggianti, il quale (ossia l’involucro esterno) comprende almeno una apertura dalla quale i corpi massaggianti che si trovano nel tratto operativo del percorso chiuso sporgono almeno parzialmente all’esterno, in modo da poter stare a contatto con l’addome del paziente.

In questo modo, l’apparato di azionamento ed i corpi massaggianti che non si trovano nel tratto operativo del loro percorso, risultano vantaggiosamente protetti e coperti rispetto all’ambiente esterno.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il dispositivo può comprendere un telo flessibile posto a ricoprire i corpi massaggianti nel tratto operativo del loro percorso chiuso, in modo da essere atto a stare interposto tra essi e l’addome del paziente.

In questo modo, i corpi massaggianti non agiscono a diretto contatto con l’addome ma con l’interposizione del telo flessibile, il quale ha l’effetto di proteggere i corpi massaggianti e di ridurre le irritazioni.

Il telo flessibile può essere realizzato da un tessuto naturale e/o sintetico o eventualmente anche da una membrana continua, ad esempio in gomma.

Ad esempio, il telo flessibile può essere applicato alla apertura dell’involucro esterno, in modo da coprirla e chiudere i corpi massaggianti all’interno di un volume completamente chiuso.

In alcune forme di attuazione, il dispositivo massaggiante può essere sostenuto manualmente, ad esempio attraverso delle maniglie atte ad essere afferrate dal paziente o da un operatore, per sorreggere e premere i corpi massaggianti contro l’addome del paziente.

Secondo un preferito aspetto dell’invenzione, il dispositivo può tuttavia comprendere almeno un elemento di collegamento atto ad essere indossato dal paziente, per mantenere i corpi massaggianti che si trovano nel tratto operativo del loro percorso chiuso a contatto con l’addome.

Grazie a questa soluzione, il dispositivo massaggiante non deve essere sorretto manualmente durante il suo funzionamento ma può rimanere nella corretta posizione in modo autonomo.

In particolare, questo elemento di collegamento può comprendere una cintura, ad esempio ma non necessariamente una fascia elastica, atta a cingere il tronco del paziente.

In alcune forme di attuazione tale fascia elastica può essere conformata in modo da ricoprire anche i corpi massaggianti nel tratto operativo del loro percorso, definendo essa stessa il suddetto telo flessibile che può interporsi tra i corpi massaggianti e l’addome del paziente.

Non si esclude tuttavia che l’elemento di collegamento possa comprendere delle bretelle o altri tipi di indumento, ad esempio una maglia elastica o una camicia allacciabile, atti ad essere indossati dal paziente per sostenere i corpi massaggianti a contatto con l’addome.

In ogni caso, costituisce un preferito aspetto dell’invenzione il fatto che l’elemento di collegamento sia atto ad essere indossato dal paziente in modo che la direzione di avanzamento dei corpi massaggianti, nel tratto operativo del loro percorso chiuso, sia parallela all’asse longitudinale (o cranico-caudale) del corpo del paziente.

Con asse longitudinale (o cranico-caudale) si intende quella linea rettilinea immaginaria che attraversa il corpo umano dalla testa al coccige e che è perpendicolare al piano di appoggio (ossia generalmente verticale) quando il corpo è in posizione eretta.

In questo modo, si assicura che il dispositivo venga sempre posizionato nella posizione migliore per consentire una azione efficace da parte dei corpi massaggianti in movimento.

Ad esempio, nel caso in cui l’elemento di collegamento comprenda una cintura (es. una fascia elastica), la direzione di avanzamento dei corpi massaggianti, nel tratto operativo del loro percorso chiuso, può essere parallela all’asse della cintura.

Poiché una cintura, avvolgendo il tronco del paziente, presenta generalmente la conformazione di un anello, l’asse della cintura è da intendersi come l’asse centrale di tale anello, il quale è generalmente parallelo all’asse longitudinale (o cranico-caudale) del corpo del paziente.

Breve descrizione dei disegni

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.

La figura 1 mostra la sagoma frontale di un paziente che utilizza un dispositivo massaggiante secondo una forma di attuazione della presente invenzione.

La figura 2 mostra la sagoma laterale del paziente di figura 1.

La figura 3 è una vista dall’alto del dispositivo massaggiante illustrato nelle figure 1 e 2, in cui la sagoma del paziente è stata rimossa per maggiore chiarezza.

La figura 4 è la vista indicata con la freccia IV in figura 3.

La figura 5 è la sezione V-V di figura 4.

La figura 6 è la sezione VI-VI di figura 5.

La figura 7 è la sezione VII-VII di figura 6.

La figura 8 è la vista di figura 4 ma relativa ad una forma di attuazione alternativa dell’invenzione.

Descrizione dettagliata

Dalle citate figure si rileva un dispositivo 100 per il trattamento terapeutico dell’addome di un paziente P.

In particolare, il dispositivo 100 è destinato a supportare la digestione nel caso di complicazioni/difficoltà nella fase digestiva nonché a lenire l'eventuale sensazione di nausea, specialmente quella dovuta ad una cattiva digestione, prevenendo il vomito senza l’utilizzo di rimedi farmacologici.

Il dispositivo 100 è preferibilmente provvisto di un elemento di collegamento 105, il quale è atto ad essere indossato dal paziente P, in modo da mantenere il dispositivo 100 in una prefissata posizione di lavoro, in cui è in grado di esercitare efficacemente il suo effetto massaggiante.

L’elemento di collegamento 105 può essere una cintura, ad esempio una fascia elastica, la quale è atta a cingere il tronco del paziente P ed alla quale è fissato il dispositivo 100.

Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, l’elemento di collegamento 105 possa comprendere delle bretelle o altri tipi di indumento, ad esempio una maglia elastica o una camicia allacciabile, atti ad essere indossati dal paziente P per sostenere il dispositivo in posizione di lavoro.

Non si esclude neppure che il dispositivo 100 possa essere sostenuto in posizione di lavoro in modo manuale, ad esempio attraverso delle maniglie atte ad essere afferrate dal paziente P o da un operatore.

Come illustrato nelle figure da 3 a 8, il dispositivo 100 comprende una pluralità di corpi massaggianti 110 ed un apparato di azionamento, indicato globalmente con 115, il quale è atto a muovere detti corpi massaggianti 110 lungo un percorso chiuso.

L’apparato di azionamento 115 può comprendere un organo flessibile 120, ad esempio un nastro, il quale è avvolto in circuito chiuso attorno ad una pluralità di ruote di rinvio 125.

In particolare, l’organo flessibile 120 può essere avvolto su due coppie di ruote di rinvio 125, dove le ruote di rinvio 125 di ciascuna coppia sono disposte coassiali tra di loro.

Ad esempio, le ruote di rinvio 125 di ciascuna coppia possono essere coassialmente fissate ad uno stesso albero rotante 130, in modo da essere atte a ruotare intorno ad uno stesso asse di rotazione.

Gli assi di rotazione delle due coppie di ruote di rinvio 125 sono reciprocamente paralleli e distanziati.

In questo modo, l’organo flessibile 120 presenta almeno due tratti piani, di cui un tratto operativo 135 ed un tratto di ritorno 140.

Almeno una delle due coppie di ruote di rinvio 125 è collegata ad un motore di azionamento (non illustrato), ad esempio un motore elettrico, il quale è atto a porla in rotazione intorno al proprio asse e di conseguenza ad azionare lo scorrimento dell’organo flessibile 120.

In particolare, in corrispondenza del tratto operativo 135, l’organo flessibile 120 è atto a scorrere in una direzione sostanzialmente rettilinea A, la quale è ortogonale all’asse di rotazione delle ruote di rinvio 125.

Naturalmente, in altre forme di realizzazione, ciascuna coppia di ruote di rinvio 125 potrebbe essere sostituita da un unico rullo su cui è avvolto l’organo flessibile 120.

I corpi massaggianti 110 possono essere rigidamente fissati all’organo flessibile 120, in modo tale da essere vincolati a scorrere insieme ad esso.

In questo modo, ciascun corpo massaggiante 110 è vincolato a scorrere in un percorso chiuso che corrisponde al circuito chiuso definito dall’organo flessibile 120.

In particolare, il percorso chiuso dei corpi massaggianti 110 comprende quindi un tratto operativo, corrispondente al tratto operativo 135 dell’organo flessibile 120, ed un tratto di ritorno, corrispondente al tratto di ritorno 140 dell’organo flessibile 120.

In corrispondenza del tratto operativo, ciascun corpo massaggiante 110 è atto a scorrere nella già menzionata direzione di avanzamento A sostanzialmente rettilinea.

Nell’esempio illustrato nelle figure da 3 a 7, ciascun corpo massaggiante 110 è conformato come una sfera, la quale sporge almeno parzialmente da entrambe le parti dell’organo flessibile 120.

In particolare, ciascun corpo massaggiante 110 comprende una prima calotta sferica, ad esempio una prima semisfera, il cui estradosso sporge verso l’interno del volume delimitato dal circuito chiuso dell’organo flessibile 120, ed una seconda calotta sferica, ad esempio una seconda semisfera, il cui estradosso sporge verso l’esterno di detto volume.

In alcune forme di realizzazione, ciascuno corpo massaggiante 110 può essere fissato all’organo flessibile in modo da essere atto a ruotare su se stesso intorno ad un rispettivo asse di rotazione ortogonale alla direzione di avanzamento A nel tratto operativo del suo percorso chiuso.

Questi assi di rotazione dei corpi massaggianti 110 possono essere tutti paralleli tra loro e paralleli ad esempio all’asse di rotazione delle ruote di rinvio 125.

In altre forme di realizzazione, i corpi massaggianti 110 potrebbero tuttavia essere fissi rispetto all’organo flessibile 120.

In tal caso, ciascun corpo massaggiante 110 potrebbe comprendere unicamente la seconda calotta sferica, ossia quella il cui estradosso sporge verso l’esterno del volume delimitato dal circuito chiuso dell’organo flessibile 120.

Rimanendo all’esempio illustrato nelle figure da 3 a 7, i corpi massaggianti 110 possono essere distribuiti in due gruppi, dove ciascun gruppo comprende un insieme di corpi massaggianti 110 che, in corrispondenza del tratto operativo del loro percorso, risultano disposti in successione e reciprocamente distanziati lungo una direzione parallela alla direzione di avanzamento A.

In questo modo, in corrispondenza del tratto operativo del percorso, i corpi massaggianti 110 risultano disposti in due file parallele, reciprocamente affiancate e che avanzano nella medesima direzione A.

In altre forme di realizzazione, come ad esempio quella illustrata in figura 8, i corpi massaggianti 110 potrebbero tuttavia essere disposti in successione e reciprocamente distanziati secondo una sola fila.

Specialmente ma non esclusivamente in questo secondo caso, i corpi massaggianti 110 potrebbero inoltre presentare una forma allungata, avente dimensione prevalente in una direzione ortogonale alla direzione di avanzamento A nel tratto operativo del percorso chiuso.

Questi corpi massaggianti 110 di forma allungata possono essere tutti paralleli tra loro e paralleli ad esempio all’asse di rotazione delle ruote di rinvio 125.

Ad esempio, i corpi massaggianti 110 potrebbero avere una forma cilindrica con generatrici ortogonali alla direzione di avanzamento A.

Anche in questo caso, ciascun corpo massaggiante 110 cilindrico potrebbe essere fissato all’organo flessibile 120 in modo da essere atto a ruotare su se stesso intorno ad un rispettivo asse di rotazione ortogonale alla direzione di avanzamento A, ad esempio parallelo alle generatrici del cilindro.

In altre forme di realizzazione, i corpi massaggianti 110 cilindrici potrebbero tuttavia essere fissi rispetto all’organo flessibile 120.

In tal caso, ciascun corpo massaggiante 110 cilindrico potrebbe comprendere unicamente una porzione di cilindro, ad esempio ottenuta suddividendo il cilindro con un piano parallelo al relativo asse (tipicamente contenente detto asse), il cui estradosso sporga verso l’esterno del volume delimitato dal circuito chiuso dell’organo flessibile 120.

Secondo un aspetto comune a tutte le forme di realizzazione sopra illustrate, il dispositivo 100 può ulteriormente comprendere un involucro esterno 145, al quale può essere fissato l’elemento di collegamento 105.

Questo involucro esterno 145 può essere atto a contenere e a sostenere almeno parte dell’apparato di azionamento 115, ad esempio le ruote di rinvio 125, nonché a contenere i corpi massaggianti 110, almeno nel tratto di ritorno del loro percorso chiuso.

Tale involucro esterno 145 può altresì comprendere una apertura 150, dalla quale i corpi massaggianti 110 che si trovano nel tratto operativo del percorso chiuso sporgono almeno parzialmente all’esterno.

In uso, il dispositivo 100 viene applicato sull’addome del paziente P, ad esempio mediante l’elemento di collegamento 105, in modo da mantenerlo in posizione di lavoro.

In questa posizione di lavoro, i corpi massaggianti 110 che si trovano nel tratto operativo del loro percorso, ad esempio sporgendo all’esterno dell’apertura 150 dell’involucro esterno 145, sono premuti a contatto con l’addome del paziente P. Tale contatto può avvenire direttamente con la pelle o con l’interposizione di un indumento o di un telo.

A questo riguardo, alcune forme di attuazione prevedono che il dispositivo 100 possa comprendere anche un telo flessibile (non mostrato) posto a ricoprire i corpi massaggianti 110 nel tratto operativo del loro percorso chiuso, in modo da essere atto a stare interposto tra essi e l’addome del paziente P.

Ad esempio, questo telo flessibile, che può essere realizzato da un tessuto naturale e/o sintetico o eventualmente anche da una membrana continua, ad esempio in gomma, può essere applicato all’involucro esterno i145 n modo da chiudere la apertura 150 e quindi racchiudere i corpi massaggianti 110 all’interno di un volume completamente chiuso.

In alcune forme di attuazione, il telo flessibile può essere definito da una porzione della cintura (es. della fascia elastica) che può essere avvolta intorno al torso del paziente P per sorreggere il dispositivo 100 in posizione di lavoro, la quale può essere conformata e disposta in modo da stare a contatto anche dell’addome del paziente P, interponendosi tra quest’ultimo ed i corpi massaggianti 110 che si trovano nel tratto operativo del loro percorso.

Attivando l’apparto di azionamento 115, i corpi massaggianti 110 cominciano quindi a muoversi lungo il loro percorso, ed in particolare lungo il tratto operativo a contatto con l’addome del paziente P, esercitando in questo modo un massaggio continuo su di esso.

Nel caso in cui i corpi massaggianti 110 siano atti a ruotare su se stessi, il movimento nel tratto operativo diventa una sorta di rotolamento dei corpi massaggianti 110 a contatto con l’addome del paziente.

Nel caso in cui i corpi massaggianti 110 siano fissi, il loro movimento risulta invece una sorta di strisciamento.

In ogni caso, è preferibile che il dispositivo 100 in posizione di lavoro sia orientato in modo che la direzione di avanzamento A dei corpi massaggianti 110, nel tratto operativo del loro percorso chiuso, sia parallela all’asse longitudinale (o cranicocaudale) del corpo del paziente P (v. fig.2).

Per ottenere questo posizionamento, nel caso in cui l’elemento di collegamento 105 sia una cintura atta ad avvolgere il tronco del paziente P (es. una fascia elastica), è dunque preferibile che la direzione di avanzamento A dei corpi massaggianti 110, nel tratto operativo del loro percorso chiuso, sia parallela all’asse X della cintura, ossia all’asse centrale dell’anello che la cintura definisce attorno al tronco del paziente P (v. fig.3).

In particolare, è preferibile che il tratto operativo del percorso chiuso dei corpi massaggianti 110 comprenda una porzione epigastrica, in cui i corpi massaggianti sono atti a stare a contatto con la regione epigastrica (ovvero con la regione superiore) dell’addome del paziente, ed una porzione ipogastrica, in cui i corpi massaggianti 110 sono atti a stare a contatto con una regione ipogastrica (ovvero con la regione inferiore) dell’addome del paziente.

Il verso di scorrimento dei corpi massaggianti 110 nel tratto operativo è inoltre preferibilmente verso il basso, ovvero dalla porzione epigastrica verso la porzione ipogastrica.

In questo modo, il movimento dei corpi massaggianti 110 premuti a contatto con l’addome del paziente P avviene a partire dalla parte alta dell’addome verso la parte bassa dell’addome, contrastando il fenomeno della peristalsi inversa e quindi il verificarsi del vomito.

Nel caso in cui i corpi massaggianti abbiano una forma puntuale, come ad esempio una forma sferica, l’azione massaggiante risulterà localizzata solo in corrispondenza una fascia ristretta della muscolatura addominale, riproducendo un tipo di massaggio ottenibile sostanzialmente con un solo dito di una mano, ad esempio con il pollice.

In particolare, nel caso in cui i corpi massaggianti 110 siano distribuiti su due file come nell’esempio illustrato nelle figure da 3 a 7, l’azione massaggiante potrà avvenire contemporaneamente su almeno due fasce distinte dell’addome del paziente P, ad esempio su due fasce poste da parti opposte rispetto ad un piano sagittale del corpo del paziente.

Diversamente, nel caso in cui i corpi massaggianti abbiano una forma allungata, ad esempio come quella illustrata in figura 8, l’azione massaggiante interessa una fascia più estesa della muscolatura addominale, riproducendo un massaggio ottenibile con un’intera mano, ad esempio con il palmo.

In tutti i casi, questa azione continua dei corpi massaggianti 110 dall’alto verso il basso sull’addome del paziente P, ha riscontrato l’effetto di impedire il verificarsi del vomito fino alla scomparsa della sensazione di nausea.

Indipendentemente dalla sensazione di nausea, l’azione dei corpi massaggianti 110 si è dimostrata comunque efficace anche semplicemente nel favorire la digestione, nel caso di indigestioni alimentari e/o nel caso di complicazioni/difficoltà della fase digestiva.

Ovviamente al dispositivo 100 sopra delineato un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

In particolare, si desidera evidenziare che il corpi massaggianti 110 potrebbero avere qualunque forma, purché idonei a creare una molteplicità di zone di pressione distinte sull’addome del paziente P che si muovono continuamente su di esso, preferibilmente dall’alto verso il basso, lungo una direzione parallela all’asse longitudinale (o cranico-caudale).

Ad esempio, i corpi massaggianti potrebbero avere qualunque forma bombata che, in corrispondenza del tratto operativo del proprio percorso, presenta un estradosso atto a stare a contatto con l’addome del paziente P.

Inoltre, l’apparato di azionamento 115 potrebbe essere realizzato in qualunque modo differente, purché idoneo ad impartire ai corpi massaggianti 110 il movimento sopra descritto.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo (100) per il trattamento terapeutico dell’addome di un paziente (P), comprendente almeno un gruppo di corpi massaggianti (110) ed un apparato di azionamento (115) atto a muovere detti corpi massaggianti in successione lungo un percorso chiuso avente almeno un tratto operativo, nel quale i corpi massaggianti (110) sono atti ad avanzare in fila secondo una direzione di avanzamento (A) sostanzialmente rettilinea e sono atti a stare a contatto con l’addome del paziente (P).
2. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui i corpi massaggianti (110) hanno una forma bombata il cui estradosso è atto a stare a contatto con l’addome del paziente (P).
3. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui i corpi massaggianti (110) hanno una forma sferica.
4. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui i corpi massaggianti (110) hanno una forma allungata avente dimensione prevalente in una direzione ortogonale alla direzione di avanzamento (A) dei corpi massaggianti (110) nel tratto operativo del loro percorso chiuso.
5. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui i corpi massaggianti (110) hanno una forma cilindrica con generatrici ortogonali alla direzione di avanzamento (A) dei corpi massaggianti (110) nel tratto operativo del loro percorso chiuso.
6. Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui i corpi massaggianti (110) sono atti a ruotare su se stessi intorno ad un rispettivo asse di rotazione ortogonale alla direzione di avanzamento (A) nel tratto operativo del percorso chiuso.
7. Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralità di gruppi di corpi massaggianti (110) che, in corrispondenza dei tratti operativi dei rispettivi percorsi, sono disposti per file parallele, reciprocamente affiancate e avanzano nelle medesima direzione (A).
8. Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui l’apparato di azionamento (115) comprende un organo flessibile (120) avvolto in circuito chiuso attorno ad una pluralità di ruote di rinvio (125) aventi assi di rotazione paralleli tra loro e ortogonali alla direzione di avanzamento (A) dei corpi massaggianti (110) nel tratto operativo del loro percorso chiuso, in cui almeno una di queste ruote di rinvio (125) è motorizzata in modo da trascinare l’organo flessibile (120) in scorrimento, ed in cui i corpi massaggianti (110) sono fissati a detto organo flessibile (120) in modo da essere trascinati in scorrimento da esso.
9. Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un involucro esterno (145) atto a contenere l’apparato di azionamento (115) ed i corpi massaggianti (110), il quale comprende almeno una apertura (150) dalla quale i corpi massaggianti (110) che si trovano nel tratto operativo del percorso chiuso sporgono almeno parzialmente all’esterno, in modo da poter stare a contatto con l’addome del paziente (P).
10. Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un telo flessibile posto a ricoprire i corpi massaggianti nel tratto operativo del loro percorso chiuso, in modo da essere atto a stare interposto tra essi e l’addome del paziente (P).
11. Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un elemento di collegamento (105) atto ad essere indossato dal paziente (P), per mantenere i corpi massaggianti (110) che si trovano nel tratto operativo del loro percorso chiuso a contatto con l’addome.
12. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 11, in cui l’elemento di collegamento (105) è atto ad essere indossato dal paziente in modo che la direzione di avanzamento (A) dei corpi massaggianti (110), nel tratto operativo del loro percorso chiuso, sia parallela all’asse longitudinale del corpo del paziente (P).
13. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 11, in cui l’elemento di collegamento (105) comprende una cintura atta a cingere il tronco di un paziente (P).
14. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 13, in cui la direzione di avanzamento (A) dei corpi massaggianti (110) nel tratto operativo del loro percorso chiuso è parallela all’asse (X) della cintura.
15. Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il tratto operativo del percorso chiuso dei corpi massaggianti (110) comprende una porzione epigastrica, in cui i corpi massaggianti (110) sono atti a stare a contatto con la regione epigastrica dell’addome del paziente (P), ed una porzione ipogastrica, in cui i corpi massaggianti (110) sono atti a stare a contatto con una regione ipogastrica dell’addome del paziente (P).
16. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 15, in cui il verso di avanzamento (A) dei corpi macinanti nel tratto operativo del loro percorso chiuso sia dalla porzione epigastrica alla porzione ipogastrica.