IT201800008077A1 - Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi con gruppo lavante perfezionato - Google Patents

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IT201800008077A1
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    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
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Description

IMPIANTO PER IL LAVAGGIO E PULIZIA CARENE DI NAVI CON GRUPPO LAVANTE PERFEZIONATO
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce ad impianti per il lavaggio e pulizia carene di navi con gruppo lavante perfezionato, ossia ad impianti, situati presso i porti di ormeggio delle navi, banchine od in rada, comprendente mezzi di intervento sulla carena immersa delle navi da trattare, che sono posizionati per manovra dell'impianto ad abbracciare la carena della nave da trattare ed agiscono in modo rapido, semi-automatico od automatico ed economico nell'effettuazione del trattamento di pulizia dalla sporcizia, vegetazione o “fouling” che cresce spontanea sulla parte immersa della carena di una nave. E' previsto anche un modo di utilizzo di questi impianti di pulizia e lavaggio con gruppo lavante perfezionato.
Arte nota
Lo stato della tecnica comprende vari tipi di impianti di pulizia di carene di navi in cui sono presenti varie forme di impianto a bacino semigalleggiante o galleggiante che guida i mezzi di lavaggio e pulizia della carena della nave in trattamento, mentre la nave staziona nella zona dell'impianto.
Nella tecnica sono note forme costruttive di impianto di lavaggio e pulizia carene di navi in cui l'acqua di lavaggio viene raccolta subito dopo aver operato sulla carena per l'asportazione della vegetazione; l'acqua viene raccolta in un dispositivo di filtraggio e reimmessa nel porto depurata dalla sporcizia, vegetazione o “fouling”.
Inoltre, dal documento EP 1060983 A1 è noto un impianto di pulizia costituito da ugelli a getto d'acqua, spazzole rotanti a forma di rullo ed altri dispositivi di pulizia. La zona di lavaggio è costruita nello spazio interno di un bacino galleggiante, ma ormeggiato ad una banchina, con apertura e chiusura dello spazio d'acqua interessato delimitato da paratie che vengono abbattute durante il passaggio dell'imbarcazione. Dei supporti bloccano il corpo della barca nella zona di lavaggio ed i mezzi di lavaggio e pulizia sono scorrevoli all'interno dei bacino galleggiante per agire su tutta la superficie dello scafo. Lo spazio all'interno del bacino risulta quindi chiuso alle due estremità da due paratie mobili per trattenere l'acqua di lavaggio ed effettuarne la depurazione.
Questo impianto ancorché già preveda il trattamento e filtraggio dell'acqua di lavaggio non risulta adatto ad operare per imbarcazioni di vario genere, piccole o grandi, visto che i mezzi di pulizia sono mossi su carrelli separati all'interno del bacino galleggiante e l'operazione di lavaggio e pulizia, avvenendo con l'imbarcazione galleggiante, coinvolge una gran quantità d'acqua da depurare all'interno del bacino. Il costo di un tale impianto a bacino galleggiante risulta, pertanto, elevato se concepito per navi di medie o grandi dimensioni, mentre la quantità d'acqua da depurare risulta molto grande in proporzione alla dimensione dello scafo dell'imbarcazione.
Lo stato della tecnica comprende anche il documento WO 9702983 A1 in cui è descritto un bacino galleggiante, adatto per pulire gli scafi delle navi, ed un metodo di pulizia di scafi di navi, impiegando il bacino galleggiante che viene zavorrato e reso indipendente mediante propria motorizzazione. Il bacino galleggiante, comprende mezzi per ricevere uno scafo di nave, è sostanzialmente realizzato a forma di U e può essere, almeno parzialmente, sommerso in modo che una parte di base, compresi i mezzi di pulizia, può essere posizionata sotto lo scafo della nave. I mezzi di pulizia laterali sono presenti su almeno un lato interno dello scafo della nave, così come i mezzi riceventi possono essere regolati secondo la conformazione della carena, per venire in contatto su un lato dello scafo della nave. Sono previsti mezzi per regolare la posizione dei mezzi di pulizia laterali ed inferiori, per consentire loro di seguire sostanzialmente il contorno dei lati e della carena della nave. Sono presenti mezzi per raccogliere i detriti rimossi, con aspirazione dell'acqua, durante l'operazione di pulizia e con il conseguente scarico in un sito remoto.
Peraltro, anche questo impianto anteriore più sopra descritto non consente di realizzare un impianto che presenti una praticità di uso per la pulizia dalle incrostazioni e vegetazione marina in modo rapido, economico ed efficace sulle carene delle navi sia di piccole, sia di medie dimensioni oppure di grandi dimensioni, trattenendo e depurando lo scarico dei reflui, ove e quando richiesto, con l'acqua di lavaggio e sporcizia nel porto ove è situato ed opera l'impianto di lavaggio e pulizia di carene di navi, non essendo prevista una delimitazione dello spazio interno al bacino in confronto al mare esterno.
Nella tecnica sono noti anche sistemi di pulizia della carena di navi in cui viene utilizzato uno o più dispositivi aderenti alla parte immersa della carena e che ne coprono una superficie abbastanza ridotta; essi sono spostati in modo automatico nelle varie zone della carena in successione così da eseguire la pulizia su gran parte della carena della nave, come descritto nel documento WO 0032467 A1. Il dispositivo comprende mezzi di scorrimento sulla carena e mezzi di pulizia meccanica della parte di carena compresa nel vano coperto dal dispositivo, qui a getto di acqua in pressione ed aspirazione localizzata, così da rendere più efficace la cattura dell'acqua sporca. Al dispositivo sono connesse le necessarie tubazioni per l'adduzione dell'acqua di lavaggio e l'asportazione dell'acqua frammista alla sporcizia così staccata, che viene convogliata e raccolta per il successivo filtraggio e smaltimento controllato.
Peraltro, l'operatività di simili dispositivi risulta lenta, in relazione alle esigenze dei tempi di sosta della nave in porto, e non può essere effettuata in rada, impiegando anche svariate ore per pulire adeguatamente una carena di nave da trasporto di grandi dimensioni.
Pertanto, i suddetti sistemi di pulizia e lavaggio di carene di navi risultano insufficienti e non consentono di provvedere alla necessaria continua pulizia dalla sporcizia, vegetazione marina o “fouling” che si forma continuamente sulla carena di una nave: maggiormente mentre sosta nei porti di attracco ed in modo minore, per il continuo scivolamento in acqua, durante i viaggi. Infatti, le navi che maggiormente richiedono la pulizia e lavaggio delle carene sono anche soggette ad un intenso uso per il trasporto di merci, ad esempio porta-container, prodotti liquidi come le petroliere od anche di passeggeri, quindi non dispongono di tempi di sosta adeguatamente lunghi, necessari appunto per la accurata pulizia della carena. Infine, tali impianti devono rispondere alle normative locali anti-inquinamento, che ammettono lo scarico dei reflui in modo controllato e non lo consentono se provenienti da carene rivestite da specifiche e velenose vernici anti-vegetative.
Quindi la cattura ed evacuazione dell'acqua inquinata da sporcizia, vegetazione marina o “fouling” deve avvenire in modo quasi completo e con quantità limitate di acqua trattata ad evitare dimensionamenti eccessivi degli apparati di pompaggio e filtraggio dell'acqua, nonché gestendo il modo di uso delle parti di impianto di lavaggio e pulizia delle carene di navi così da realizzare la cattura più efficace della sporcizia o “fouling”.
Tale stato della tecnica è suscettibile di notevoli perfezionamenti con riguardo alla possibilità di realizzare un gruppo lavante perfezionato, in impianti per il lavaggio e pulizia carene di navi, che superi gli inconvenienti suddetti e ne renda possibile l'impiego nel lavaggio e pulizia carene di navi, realizzando una riduzione notevole dei tempi di trattamento, in particolare realizzando la massima captazione per il filtraggio delle acque reflue contenenti sporcizia, vegetazione o “fouling” distaccato dalla carena a realizzare la raccolta e smaltimento controllato di essa.
Il problema tecnico, quindi, che sta alla base della presente invenzione è quello di realizzare impianti per il lavaggio e pulizia carene di navi con gruppo lavante perfezionato che realizzi una concreta capacità di separazione, raccolta e depurazione dell'acqua in contatto con la carena durante il trattamento, nell'effettuazione del lavaggio e della pulizia della carena di una nave, e risulti conveniente nei costi di realizzazione e funzionamento mantenendo l'efficacia di funzionamento.
Un ulteriore e non ultimo scopo della presente invenzione è quello di realizzare impianti che pur adattandosi a di carene di navi di varie dimensioni possano comunque realizzare la captazione o raccolta dell'acqua in modo efficace.
Come corollario allo scopo precedente risulta necessario soddisfare la necessità di poter limitare e ridurre la quantità d'acqua interessata in contatto con la carena durante il trattamento, così da facilitare la sua rapida captazione per il filtraggio e smaltimento.
Più ancora, un altro scopo affrontato nella presente invenzione è di realizzare una costituzione di mezzi dell'impianto di pulizia e lavaggio carene di navi che possano adattarsi alle esigenze dei vari tipi di impianto di pulizia sia di quelli dotati di gruppo lavante ed operanti in connessione od in prossimità delle banchine dei porti sia di quelli galleggianti e manovrabili operanti in rada od aree di mare in cui le navi sono obbligate o necessitate a sostare o transitare.
Infine, a completamento dei problemi affrontati negli impianti di pulizia e lavaggio carene di navi risulta necessario conformare la limitazione della quantità d'acqua interessata nel lavaggio della carena alla possibilità di operare il trattamento di pulizia e lavaggio sia in modo intermittente sia in modo continuo, come anche in modo automatico o semi-automatico
A completamento del problema tecnico come delineato risulta necessario definire un modo di uso degli impianti di pulizia e lavaggio di carene di navi realizzati con le specifiche parti qui descritte e precisate nel seguito.
Sommario dell'invenzione
Questo problema tecnico è risolto, secondo la presente invenzione, da un impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi con gruppo lavante perfezionato, comprendente mezzi di pulizia e lavaggio posizionati immersi sotto il livello dell'acqua ed operanti contro la carena; organi di posizionamento dell'impianto nell'ingaggio e nel lavaggio contro la carena nella sua lunghezza; organi di controllo e modifica del dislocamento dell'impianto con controllo del livello d'immersione; la struttura dell'impianto comprende, inoltre, un bacino con murate entro cui sono posizionati i mezzi di pulizia e lavaggio a costituire gruppo lavante; caratterizzato in ciò che i mezzi di pulizia e lavaggio sono disposti nel detto bacino e portati in contatto con la carena durante la pulizia con il controllo del galleggiamento dell'impianto e della posizione degli organi di supporto dei mezzi di pulizia e lavaggio rispetto al bacino stesso; in associazione ai mezzi di pulizia e lavaggio sono presenti bocche di aspirazione dell'acqua torbida dopo il trattamento; organi di guida per l'ingaggio della nave ed il posizionamento durante il trattamento; i mezzi di pulizia e lavaggio sono spostati lungo la carena in trattamento con lo spostamento del bacino cioè con lo spostamento del gruppo lavante stesso; i mezzi pulizia e lavaggio operano contemporaneamente sul tratto di carena coperto dalla lunghezza del gruppo lavante; il gruppo lavante presenta, nel tratto di carena interessato al trattamento, almeno una paratia mobile su entrambe le estremità del gruppo lavante, a delimitare il tratto di mare che lambisce il tratto di carena in lavaggio e facilitare l'aspirazione ed il trattamento di depurazione dell'acqua dalla sporcizia, vegetazione o “fouling” distaccato dalla carena ed inquinante l'acqua tra le dette paratie.
Inoltre, in una forma perfezionata: le paratie mobili sono costituite da paratie flessibili ed il cui bordo superiore è gonfiabile e dotato di elementi di contatto a strisciamento o rulli di scorrimento contro la carena.
Più ancora, in una variante specifica: le paratie mobili sono associate ad un tubo di aspirazione dell'acqua torbida generata nel trattamento posizionato verso l'interno del gruppo lavante ed in prossimità del bordo gonfiabile in contatto con la carena in trattamento, in cui i fori di aspirazione sono rivolti verso la superficie di carena trattata; un occlusore di esso tubo di aspirazione è posto ad impedire la rientrata d'aria dai fori per il tratto di tubo di aspirazione prossimo al livello dell'acqua o fuori acqua.
Inoltre, in una ulteriore variante: l'occlusore dei fori di aspirazione è realizzato interno al tubo di aspirazione mediante un tubo con intercapedine gonfiabile all'interno di esso tubo di aspirazione ad occludere i detti fori di aspirazione; l'occlusore interno rimane registrabile nella posizione necessaria del tubo di aspirazione acqua mediante l'azione di sgonfiamento e gonfiamento di essa intercapedine, consentendo da sgonfiato lo spostamento all'interno del tubo di aspirazione acqua.
Più ancora, in una ulteriore forma costruttiva: le paratie flessibili sono realizzate in coppia di paratie doppie e posizionate alle estremità del gruppo lavante a consentire l'aspirazione dell'acqua tra le due paratie affiancate della coppia di paratie ed anche all'interno del tratto coperto dal gruppo lavante in lavaggio e pulizia della carena.
Inoltre, in una ulteriore variante: in associazione del bordo gonfiabile di supporto e manovra della paratia flessibile sono presenti, nell'uso di essa paratia in prossimità della prua o della poppa della nave in trattamento, corte pareti gonfiabili che quando gonfiate sono protese a colmare il vuoto presente tra il detto bordo gonfiabile di supporto paratia flessibile e la superficie della carena a prua od a poppa della nave che notoriamente presenta concavità non ostruibili dal solo bordo gonfiabile che sorregge la paratia in corrispondenza della concavità, limitando le luci di passaggio e favorire la rientrata d'acqua limitata.
Più ancora, in una variante specifica: gli organi di guida per l'ingaggio ed il posizionamento durante il trattamento comprendono distanziatori meccanici tra la platea del gruppo lavante e la carena soprastante, nonché dei distanziatori meccanici registrabili posizionabili in relazione alla specifica conformazione della carena da trattare; sono presenti anche spintori laterali con bracci di registrazione e rulli di contatto con la carena o con le murate di essa rispetto al gruppo lavante destinato ad ingaggiare la carena da trattare.
Inoltre, in una forma ulteriormente perfezionata: le paratie flessibili od anche la coppia di paratie flessibili sono manovrate mediante il supporto del bordo gonfiabile singolo od in coppia, per le paratie doppie, che è sorretto nel punto di supporto in vicinanza della carena in trattamento da un braccio telescopico o da una sua estremità del braccio telescopico ed almeno da una coppia di rulli conformati a venire in contatto con detto bordo gonfiabile o coppia di bordi gonfiabili.
Più ancora, in una specifica realizzazione: l'estremità del braccio telescopico di supporto del bordo gonfiabile e della paratia ad esso connessa prevede una conformazione da accogliere il tubo di aspirazione acqua connesso e mobile unitamente al bordo gonfiabile a cui è associato; nel caso di impiego di occlusore esterno del tubo di aspirazione, l'occlusore esterno essendo connesso e manovrabile con la stessa estremità del braccio telescopico conformata.
Inoltre, una variante costruttiva preferita: la connessione tra la paratia flessibile ed il bordo gonfiabile di supporto e manovra di essa è resa scorrevole nella parte d'estremità di esso bordo gonfiabile per una lunghezza compatibile con la lunghezza di bordo gonfiabile che viene posizionato all'esterno del gruppo lavante al fine di consentire uno scorrimento e pieghettatura della paratia flessibile, per la manovra della paratia flessibile mantenendo la connessione di essa paratia con la platea ed il fianco del gruppo lavante.
A completamento delle parti costruttive dell'impianto di pulizia e lavaggio: ai mezzi di pulizia e lavaggio sono associate bocche di emissione di acqua a temperatura controllata, comunque maggiore dell'acqua marina nel gruppo lavante, così da rilevare con termocamere di video registrazione il movimento di essa acqua contro la carena spinta o gettata dai detti mezzi di pulizia e lavaggio.
Un modo di uso vantaggioso di impianti di pulizia e lavaggio carene di navi realizzato secondo la definizione di una o più delle caratteristiche precedenti comprende:
ingaggiare la carena della nave da sottoporre al trattamento di pulizia e lavaggio della carena entro al gruppo lavante dell'impianto di pulizia e lavaggio carene, registrando i distanziatori meccanici in asse alla linea di carena sia i distanziatori meccanici registrabili, nonché gli spintori laterali ed i loro bracci di registrazione;
accostare al tratto di carena da pulire le paratie flessibili poste alle estremità del gruppo lavante presente nell'impianto, manovrando le stesse tramite i bordi gonfiabili e di supporto, ed evitando di realizzare una tenuta idraulica ma consentendo la permanenza di luci limitate ai bordi di esse paratie;
accostare i mezzi di pulizia e lavaggio nel tratto di carena interessato ed eseguire il lavaggio e la pulizia di esso;
aspirare l'acqua torbida generata dall'azione di pulizia e lavaggio vicino ai detti mezzi di pulizia e lavaggio;
aspirare l'acqua torbida presente nello spazio occupato dal gruppo lavante mediante bocche di aspirazione presenti nella platea e/o nei fianchi di esso gruppo lavante;
filtrare l'acqua aspirata reimmettendo l'acqua filtrata entro lo spazio del gruppo lavante, limitando ma favorendo anche l'entrata di acqua dall'esterno delle paratie flessibili attraverso le luci limitate ai bordi di esse e nel contatto imperfetto del bordo gonfiabile con la carena in trattamento;
rilasciare l'acqua filtrata in eccesso all'esterno del gruppo lavante ed alle sue paratie flessibili, alla condizione di mantenere la depressione del tratto di acqua occupato dal tratto di carena in lavaggio per mantenere l'entrata d'acqua dall'esterno delle paratie flessibili ed evitare la dispersione dell'acqua torbida all'esterno del gruppo lavante;
al termine del trattamento di lavaggio del tratto di carena coperto dal gruppo lavante, spostare in modo continuo, prevalentemente nella parte di carena a conformazione costante, o per passi, in prossimità della prua o della poppa della nave, il gruppo lavante, provvedendo alla registrazione delle paratie flessibili e bordo gonfiabile nonché dei mezzi di pulizia e lavaggio e aspirazione dell'acqua torbida generata dal lavaggio, alla conformazione specifica del tratto di carena in trattamento;
al completamento del lavaggio della carena uscire dall'ingaggio della della carena con il gruppo lavante e l'impianto di lavaggio e pulizia carene di navi.
Infine, in una specifica e preferita variante del modo di uso suddetto: per procedere al lavaggio puntuale e verificato della carena, viene rilasciata acqua a maggiore temperatura dell'acqua entro il gruppo lavante ed in vicinanza della carena in trattamento e dei mezzi di pulizia e lavaggio; contemporaneamente, rilevando con termocamere di registrazione visuale il moto dell'acqua più calda contro la carena in pulizia e lavaggio verificandone l'efficacia con la cattura dell'acqua fatta dalle bocche di aspirazione poste in vicinanza dei mezzi di pulizia e lavaggio.
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione, nella realizzazione di un impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi dotato di gruppo lavante perfezionato suo modo d'uso, sono menzionati nella descrizione fatta di seguito, di alcuni esempi schematici di applicazione dati a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle sedici tavole di disegno allegate.
Breve descrizione dei disegni
La Figura 1 rappresenta una vista schematica in sezione trasversale di un impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo l'invenzione, in cui un gruppo lavante è posto entro un bacino semi-galleggiante guidato nello scorrimento per passi od in continuo da guide connesse alla banchina di attracco della nave in trattamento; in esso è raffigurata una delle almeno due paratie flessibili e gonfiabili a delimitare la posizione di lavaggio del gruppo lavante sulla carena della nave qui in posizione abbassata;
- Figura 2 rappresenta una vista schematica in sezione trasversale dell'impianto di Figura 1, in cui la paratia flessibile e gonfiabile è sollevata contro la carena della nave in trattamento;
- Figure 3 rappresenta una vista schematica frontale di una nave accostata ai mezzi di ingaggio della carena secondo l'invenzione, per gruppi di lavaggio o bacini galleggianti al fine di realizzare un rapido e certo centraggio nell'ingaggio della carena col gruppo lavante;
- Figura 4 rappresenta una vista schematica in sezione trasversale si un impianto semi-galleggiante per il lavaggio e pulizia carene di navi analogo alla Figura 1, in cui sono applicati i mezzi di ingaggio della carena di Figura 3 direttamente al gruppo lavante montato su questo impianto ed il gruppo lavante è reso mobile trasversalmente alla platea dell'impianto;
- Figura 5 rappresenta una vista schematica in pianta di un impianto galleggiante, semi-sommerso e manovrabile di lavaggio e pulizia di carene di navi, secondo l'invenzione, in cui sono evidenziati i mezzi di ingaggio della carena sia sulla platea dell'impianto sia sporgenti dalle murate laterali al gruppo lavante alloggiato nell'impianto tra le corte murate; i mezzi di ingaggio sporgenti dalle murate sono mostrati registrati per le due dimensioni massima, su di un lato, e minima dimensione di carena, sul lato opposto, di una nave trattabile da questo impianto;
- Figura 6 rappresenta una vista schematica frontale dei soli mezzi di guida della carena sporgenti dalle murate nell'impianto galleggiante e manovrabile di Figura 5 in cui sono evidenziati sui due lati della carena con registrazione per le dimensioni minima e massima di carena trattata dall'impianto di Figura 5;
- Figura 7 rappresenta una vista schematica in sezione dell'impianto galleggiante, semi-sommerso e manovrabile di Figura 5 in cui sono evidenziati i mezzi di ingaggio laterale della carena; sono inoltre presenti i mezzi di lavaggio e pulizia della carena posti tra le murate; nelle due metà della figura i mezzi di ingaggio e di lavaggio sono mostrati registrati per le dimensioni massima e minima di carena di nave trattabile da questo impianto;
- Figura 8 rappresenta una vista schematica su un fianco di una nave ingaggiata su un impianto secondo l'invenzione, in cui sono evidenziati i mezzi di lavaggio e pulizia, i mezzi di ingaggio della carena della nave, i mezzi di guida del bacino semi-galleggiante e gruppo lavante, su vie di corsa, lungo una banchina di attracco della nave in trattamento;
- Figura 9 rappresenta una vista schematica su un fianco di una nave ingaggiata su un impianto galleggiante, semi-sommerso e manovrabile secondo l'invenzione, in cui sono evidenziati i mezzi di lavaggio e pulizia, i mezzi di ingaggio della carena della nave, i mezzi di guida del bacino e gruppo lavante ed i mezzi di aspirazione e cattura dell'acqua nello spazio interno al gruppo lavante operante sulla nave in trattamento;
- Figura 10 rappresenta una vista schematica in pianta di una nave ingaggiata con un impianto galleggiante, semi-sommerso e manovrabile di Figura 5, in cui sono evidenziate le posizioni dei i mezzi di lavaggio e pulizia, i mezzi di ingaggio della carena della nave, i mezzi di guida del bacino e gruppo lavante; l'impianto è raffigurato durante il lavaggio ed al termine del lavaggio nella fase di disingaggio dalla prua della nave trattata;
- Figura 11 rappresenta una vista schematica longitudinale dell'impianto di Figura 8, ingrandita e limitata alla struttura mobile dell'impianto, durante la fase di lavaggio e pulizia della carena della nave di essa figura, anche qui come nella Figura 9, con evidenziati i mezzi di lavaggio e pulizia, i mezzi di ingaggio della carena della nave, i mezzi di guida del bacino e gruppo lavante ed i mezzi di aspirazione e cattura dell'acqua nello spazio interno al gruppo lavante;
– Figura 12, inoltre, rappresenta una vista schematica longitudinale dell'impianto di Figura 9, ingrandita e limitata alla struttura galleggiante, semisommersa e manovrabile dell'impianto, durante la fase di lavaggio e pulizia della carena della nave di essa figura;
– Figura 13 rappresenta una vista frontale schematica di un gruppo lavante secondo l'invenzione in cui sono mostrate i gruppi spazzole rotanti con asse pressoché longitudinale alla carena sia operanti sul fondo della carena sia operanti sulle murate di essa;
– Figura 14 rappresenta la porzione XIV ingrandita della Figura 13 precedente in cui sono evidenziati i moti rotatori delle spazzole rotanti suddette e le bocche di captazione dell'acqua di lavaggio in prossimità di esse spazzole rotanti e mantenute equidistanti da esse;
– Figura 15 rappresenta la porzione XV ingrandita della Figura 13 precedente in cui sono evidenziati i moti rotatori delle spazzole rotanti suddette e le bocche di captazione dell'acqua di lavaggio in prossimità di esse spazzole rotanti analogamente alla Figura 14;
- Figura 16 rappresenta una vista schematica in pianta di un impianto galleggiante, semi-sommerso e manovrabile di lavaggio e pulizia di carene di navi, come Figura 5, in cui sono evidenziati i mezzi di ingaggio della carena, sia sulla platea dell'impianto sia sporgenti dalle murate laterali al gruppo lavante alloggiato nell'impianto: essi mezzi sono resi registrabili sulla platea nel posizionamento ad ingaggiare la specifica carena nella posizione più conveniente; i mezzi di ingaggio sporgenti dalle murate sono mostrati registrabili anche a rotazione su un asse verticale; inoltre, il gruppo lavante con i mezzi di lavaggio a spazzole rotanti con asse pressoché longitudinale alla carena inserite entro il gruppo lavante che è delimitato da paratie gonfiabili nel tratto di carena in trattamento; inoltre, sono evidenziate sensori a termocamera posizionati tra le paratie e le spazzole rotanti a rilevare il corretto moto dell'acqua nel lavaggio e pulizia;
- Figura 17 rappresenta una vista schematica in sezione dell'impianto galleggiante, semi-sommerso e manovrabile di Figura 7 in cui sono evidenziate le posizioni dei sensori a termocamera, visti nella Figura 16, in prossimità della superficie della carena in trattamento;
- Figura 18 rappresenta una vista schematica in pianta di un impianto galleggiante, semi-sommerso e manovrabile di lavaggio e pulizia di carene di navi, come Figura 5, in cui sono evidenziati i mezzi di ingaggio della carena, sia sulla platea dell'impianto sia sporgenti dalle murate laterali al gruppo lavante alloggiato nell'impianto: essi mezzi sono resi registrabili sulla platea nel posizionamento ad ingaggiare la specifica carena nella posizione più conveniente; i mezzi di ingaggio sporgenti dalle murate sono mostrati registrabili anche a rotazione su un asse verticale; inoltre, il gruppo lavante presenta mezzi di lavaggio con cinture dotate di getti di lavaggio orientati verso la carena e mobili longitudinalmente ad essa durante il lavaggio entro il gruppo lavante;
- Figura 19 rappresenta una vista frontale schematica di una paratia flessibile e gonfiabile per gruppo lavante secondo l'invenzione in cui la paratia è registrata per il contatto con la minima dimensione di carena che può essere trattata dall'impianto su cui è montata; sono evidenziati i mezzi di manovra della paratia gonfiabile contenuti e supportati alle murate;
- Figura 20 rappresenta una vista frontale schematica di una paratia flessibile e gonfiabile per gruppo lavante analoga alla Figura 19 qui registrata per il contatto con la dimensione massima di carena che può essere trattata dall'impianto su cui è montata;
– Figura 21 rappresenta una vista frontale schematica di un gruppo lavante delle Figure precedenti 19 e 20, suddivisa in due metà in posizioni differenti della carena, in cui la paratia gonfiabile risulta posizionata in vicinanza della prora della nave, parte sinistra di Figura, è dotata di elemento gonfiabile ulteriore debordante alla paratia gonfiata per occludere la concavità della prora prossima al bulbo di prora;
- Figura 22 rappresenta una sezione schematica di un bordo gonfiabile di paratia in supporto ai rulli di posizionamento in estremità di supporto ed in prossimità della carena in trattamento od ove necessario supportare la paratia gonfiabile, come raffigurato nelle Figure 19-21 precedenti e permetterne la manovra di sollevamento contro la carena od abbassamento da essa;
- Figura 23 rappresenta una vista schematica di fianco di una paratia flessibile e gonfiabile con elemento gonfiabile ulteriore debordante alla paratia gonfiata per occludere la concavità della prora in prossimità del bulbo di Figura 21;
- Figura 24, rappresenta una vista schematica frontale limitata ad un gruppo lavante dell'impianto di Figure 1 o 2, secondo l'invenzione, in cui la paratia flessibile e gonfiabile è qui raffigurata, dotata di occlusore di estremità fuori acqua di un mezzo a tubo aspirante l'acqua inquinata da sporcizia, vegetazione o “fouling” distaccato dalla carena tra le paratie, che delimitano il gruppo lavante; in essa il bordo superiore della paratia flessibile gonfiabile è dotato anche di rulli di scorrimento per l'impiego di esse paratie in modo da operare in continuo sulla carena da trattare, così da permetterne lo spostamento senza staccare la paratia flessibile e gonfiabile, mobile a tratti od in lento scorrimento contro la carena anche durante il trattamento;
– Figura 25 rappresenta una vista schematica ingrandita del particolare di Figura 22, per evidenziare la posizione superiore dell'occlusore di estremità sul tubo aspirante connesso alla paratia flessibile e gonfiabile ma in posizione limitata appena sotto il livello dell'acqua;
- Figura 26 rappresenta una sezione schematica della paratia flessibile e gonfiabile, posta contro la carena immersa, e dotata di tubo di captazione ed aspirazione dell'acqua inquinata generata nel lavaggio e pulizia della carena, qui con rulli di scorrimento contro la carena;
- Figura 27 rappresenta una sezione schematica della paratia flessibile e gonfiabile, posta contro la carena immersa, e dotata di tubo di captazione ed aspirazione dell'acqua inquinata generata nel lavaggio e pulizia della carena, qui con strato di strisciamento per scorrimento contro la carena;
– Figura 28 rappresenta una sezione schematica di un bordo gonfiabile di paratia in supporto ai rulli di posizionamento delle estremità di essa paratia in prossimità della carena in trattamento in cui è posto anche un tubo di aspirazione acqua forato con occlusore esterno a tubo di aspirazione forato e connesso e registrato col posizionamento di essa estremità di paratia, che risulta prossima al livello dell'acqua nel gruppo lavante;
- Figura 29 rappresenta una sezione schematica di un bordo gonfiabile di paratia in supporto ai rulli di posizionamento delle estremità di essa paratia analoga alla Figura 29 ma qui dotata di occlusore interno a tubo cavo gonfiabile per la registrazione della posizione raggiunta nella manovra della estremità di essa paratia a livello dell'acqua nel gruppo lavante;
- Figura 30 rappresenta una vista schematica di fianco di una disposizione di paratie doppie flessibili e gonfiabili sulle estremità opposte di un gruppo lavante per carene di navi; l'aspirazione dell'acqua da depurare potendo anche essere effettuata tra le paratie di ciascuna coppia;
- Figura 31 rappresenta una sezione schematica di bordi gonfiabili di paratie doppie di Figura 30 in supporto ai rulli di posizionamento delle estremità di esse paratie doppie, analoga alla Figura 22, ma qui realizzata per supportare l'estremità della paratia doppia nel gruppo lavante;
- Figura 32 rappresenta una vista schematica di fianco di una disposizione di paratie flessibili e gonfiabili, disposte in coppia, sulle estremità opposte di un gruppo lavante per carene di navi, come Figure precedenti, in cui è disposto un tubo di captazione ed aspirazione dell'acqua inquinata prodotta nel lavaggio della carena tra la coppia di paratie; sono rappresentate un linea inferiore della carena e le linee del livello del pelo libero dell'acqua nel gruppo lavante ed all'esterno nonché tra la coppia di paratie flessibili e gonfiabili;
– Figura 33 rappresenta una vista schematica ingrandita della parte di Figura 32 precedente con evidenziato un tubo di aspirazione connesso al bordo gonfiabile della paratia esterna della coppia ed in cui è posto un occlusore interno manovrabile e registrabile per i fori del tubo di aspirazione forato che sono prossimi o rimangono fuori dal livello dell'acqua nel gruppo lavante.
Descrizione dettagliata di una preferita forma di realizzazione
Nelle Figura 1 e 2 è rappresentato un impianto 1 perfezionato di lavaggio e pulizia carene di navi realizzato sulla banchina di un molo M a cui è attraccata una nave 2 destinata al trattamento di pulizia rimanendo in galleggiamento sull'acqua L. L'impianto 1 comprende un gruppo lavante 4 alloggiato in una struttura di impianto a bacino aperto 5 semi-galleggiante che è reso scorrevole, per la guida parallelamente al molo M, su rotaie o vie di corsa 6 che sono fisse al molo M; il bacino aperto presenta una murata esterna 7 connessa alla struttura ed un murata interna 8, verso il molo M, cioè dotata di organi di scorrimento sulle dette vie di corsa 6. Il gruppo lavante 4 presenta una struttura S chiusa sui fianchi F e sul fondo P. Nelle Figure sono visibili camere di galleggiamento 9 che uniscono la murata esterna 7, a costituire la struttura del bacino aperto 5 e, mediante un carro verticale 10, scorrevole verticalmente, sono connesse alla murata interna 8 e ne consentono il dislocamento per il galleggiamento controllato sulle vie di corsa 6 fisse sul molo M, o di compensazione per mantenere il bacino aperto 5 immerso alla quota corretta per le operazioni di ingaggio/uscita con una carena 3 di nave da pulire e durante l'operazione di pulizia della carena. Le dette camere di galleggiamento 9 sono opportunamente controllate da un elaboratore elettronico di processo e provvedono a compensare il galleggiamento del bacino aperto 5 evitando di generare spinte verticali sulle rotaie o vie di corsa 6, sia in presenza sia in assenza di nave ingaggiata nell'impianto od anche durante il trattamento di pulizia. Inoltre, durante l'attracco ed il trattamento di pulizia della carena la stessa può presentare una linea di carena X non sempre parallela al molo M, così un carro orizzontale N è previsto per la struttura S del gruppo lavante 4 di adattamento trasversale alla linea di carena per il controllo della corretta distanza ed azione dei mezzi di pulizia e lavaggio impiegati, così correttamente posizionati sulla carena 3.
In Figura 3 la nave con carena 3 viene guidata nell'ingaggio del gruppo lavante 4 mediante almeno un distanziatore meccanico 17 a ruota dell'asse X della carena con l'asse longitudinale dell'impianto 1, bacino aperto 5 e gruppo lavante 4; questi organi sono controllati in estensione dalla platea o fondo P del gruppo lavante, per rilevare la posizione reciproca tra la carena 3 e l'impianto 1 e controllare in modo continuo sia il dislocamento dell'impianto, sia il posizionamento dei mezzi 14 di pulizia e lavaggio, anche nella fase di trattamento della carena; la guida dell'impianto nell'ingaggio della carena avviene mediante il centraggio del gruppo lavante con gli appoggi laterali al livello dell'acqua L di guida dello scafo costituiti da grossi e robusti rulli folli ad asse verticale e con rivestimento in gomma; dopo l'ingaggio il centraggio della nave con il gruppo lavante viene mantenuto con spintori laterali 19, prominenti verso il centro del gruppo lavante 4 dai fianchi F di esso: i bracci degli spintori terminano con rulli 20 destinati a venire in contatto con le murate 26 e carena 3 della nave 2 ingaggiata durante il trattamento; gli operatori preposti controllano dalla plancia 22 le operazioni di ingaggio e trattamento dell'impianto 1 sulla carena 3 della nave 2 sia se l'operazione avviene in modo semi-automatico sia se la direzione d'ingaggio, il dislocamento dell'impianto e le fasi di trattamento vengono controllate in modo automatico dal computer di bordo, che controlla il galleggiamento, la manovra e l'operazione di trattamento dell'impianto galleggiante e manovrabile secondo l'invenzione.
Il tratto di carena interessato al trattamento di pulizia è in contatto con mezzi di pulizia 14, in Figura 4 con spazzole rotanti 13 ad asse mediamente parallelo alla carena, e delimitato, per rendere certa l'aspirazione dell'acqua con i reflui del lavaggio, da paratie flessibili 16 e gonfiabili a comando all'interno del gruppo lavante 4, al fine di essere sollevate nel tratto di carena in trattamento fino a raggiungere la carena interessata e premere su di essa ad evitare scambio d'acqua esternamente al tratto di carena che viene trattato con il posizionamento del gruppo lavante. La disposizione ed il funzionamento delle suddette paratie flessibili 16 è raffigurato operando al livello dell'acqua L. Peraltro, l'aspirazione dell'acqua viene realizzata entro il gruppo lavante 4 direttamente nelle vicinanze degli organi di pulizia, così da mantenere pulito dai reflui depositati il fondo del gruppo lavante; nel fondo o platea P del gruppo lavante 4 è presente almeno una bocca di aspirazione A dell'acqua con i reflui ed una tubazione di evacuazione T ne permette l'aspirazione dalle pompe nei vani accessori 15 per il trattamento previsto. Nella variante di Figura 4 le rotaie e vie di corsa 6 sono fissate indirettamente al molo M, infatti, una parete 11 è posizionata in verticale e fissata al molo M medesimo e ad essa sono fissate le rotaie o vie di corsa 6.
Nella Figura 4, inoltre, il gruppo lavante 4 è raffigurato del tipo a spazzole rotanti 13 ad asse mediamente parallelo alla carena; l'impianto inoltre presenta vani accessori 15 per l'alloggio in modo mobile delle parti di macchinario come pompe per l'acqua di lavaggio, filtri per depurare l'acqua aspirata per il lavaggio e la depurazione dell'acqua di lavaggio dalla sporcizia staccata dalla carena e raccolta; la struttura chiusa S del gruppo lavante 4 agevola il contenimento dell'acqua con i reflui staccati dal trattamento e l'aspirazione di essa per l'evacuazione od il filtraggio mediante la tubazione T.
L'impianto 1 è completato dai mezzi di attracco 23 della nave 2, come visibile nella Figura 4, realizzati con bracci di connessione 24 tra il molo M, su cui sono resi scorrevoli su guide 25 di posizionamento rispetto alla murata 26 della nave 2, ed il molo medesimo. La connessione tra il rispettivo braccio di connessione 24 e lo scafo della nave avviene per attivazione di un elettromagnete 27 che appoggiandosi alla murata in lamiera la trattiene saldamente in posizione corretta rispetto al bacino aperto 5 durante le fasi del trattamento di pulizia e lavaggio. L'azione del campo magnetico generato dall'elettromagnete 27, visto l'appoggio tra esso e la murata 26, ancorché forte, rimane circoscritto tra la murata e l'elettromagnete non interessando l'ambiente circostante. In caso di trattamento di navi con murate non costruite in metallo magnetico, è possibile l’impiego di sistemi di attracco ulteriori, ad esempio, con ventose e pompe di generazione del vuoto spinto, di potenza sufficiente a trattenere in posizione la nave 2. Diversamente è altresì possibile utilizzare i bracci 24 come semplici riscontri o battute a misura fissa utili a determinare la corretta posizione della nave che verrà poi ormeggiata e fermata non in appoggio a respingenti di banchina ma in appoggio ai riscontri dei bracci 24. Per il controllo e comando delle fasi di funzionamento dell'impianto sul molo M è disposta una plancia 22 comprendente gli organi di comando dei movimenti e di controllo come l'elaboratore di processo, che mediante i sensori di galleggiamento dell'impianto, i sensori dimensionali della carena della nave od imbarcazione, la tipologia di gruppo lavante 4 presente nell'impianto, aziona i comandi di dislocamento dell'impianto, permettendo in ogni istante il funzionamento corretto dei mezzi di pulizia ed il corretto posizionamento tra nave 2 , mezzi dell'impianto di pulizia e gruppo lavante.
Nelle Figura 5, 6 e 7, è visibile un impianto galleggiante e manovrabile 31 per la pulizia di carene di navi comprendente un bacino 32, compreso nella presente invenzione, realizzato tra corte murate 33 ed una platea 34 di unione delle murate entro cui sono posizionati i mezzi 35 di pulizia e lavaggio; essi sono costituiti da spazzole rotanti 36 ad asse mediamente parallelo alla carena della nave od anche da cinture a getti multipli 37 ad ugelli, visibili in Figura 18, che spruzzano acqua ad alta pressione sulla carena; sia le spazzole rotanti 36 sia le cinture a getti multipli 37 sono supportati, rispetto alle murate ed alla platea, con organi di supporto mobili in verticale 38 e/o in orizzontale 39; nelle murate e nella platea sono presenti camere di galleggiamento 40, per il controllo computerizzato del dislocamento dell'impianto, e vani tecnici per accogliere gli organi di movimentazione dei mezzi di pulizia e lavaggio, sia per lo spostamento, come impianti idraulici di azionamento dei supporti mobili di posizionamento delle spazzole 36 e delle cinture a getti multipli 37, sia per il funzionamento, come le pompe di spinta dell'acqua di lavaggio e di filtrazione, o per l'azionamento in rotazione delle spazzole rotanti 36; inoltre, nello spessore della platea sono presenti ed alloggiati organi di propulsione longitudinale 43 ed organi di propulsione trasversale 44, per realizzare la manovra dell'impianto galleggiante 31 nell'ingaggio con la carena di una nave e lo spostamento lungo di essa carena, a realizzare il moto di avanzamento, a tratti od in continuo, nel trattamento di pulizia e lavaggio di essa.
Per l'ingaggio di una carena 3 nell'impianto galleggiante e manovrabile 31 sono presenti appoggi laterali 18 e spintori laterali 19 registrabili nonché orientabili su un asse verticale all'estremità dei bracci di registrazione 21 di essi spintori laterali; nei detti bracci di registrazione sono presenti rulli 20 per il contatto e la guida dell'impianto contro le murate della carena 3; essi rulli 20 sono presenti nel contatto dei distanziatori meccanici 17 contro la carena per mantenere la corretta distanza tra la platea 34 e la carena 3 nell'ingaggio e nel trattamento. I rulli ed i distanziatori meccanici sono posti anche lateralmente sulla platea 34 rispetto alla mezzeria dell'impianto 31 ed alla linea di carena X della nave ingaggiata o che sarà ingaggiata. Il gruppo lavante 41 dell'impianto galleggiante e manovrabile 31 è dotato alle estremità dei mezzi di lavaggio 35 di una paratia flessibile e gonfiabile 42 per lato, così da definire una ristretta zona dell'acqua che lambisce la carena ove vengono svolte le operazioni di lavaggio e pulizia del tratto di carena stessa limitando per quanto possibile il travaso di acqua sporca generata nel lavaggio e pulizia con l'acqua esterna al tratto di carena in lavaggio.
Nelle Figure 8, 9, 10, 11 e 12 sono visibili la posizione dei mezzi per l'ingaggio, per il posizionamento dei mezzi di lavaggio e per la delimitazione del tratto di carena di una nave in trattamento. Le figure si riferiscono a viste differenti in pianta e di fianco sia dell'impianto semi-galleggiante 1, di Figure 1-4, sia all'impianto galleggiante e manovrabile 31 di Figure 5-7. In ognuna sono riportati i riferimenti delle parti già descritte più sopra sia simili sia identiche. In Figura 10 è visibile anche l'ancoraggio 30 della nave 2 durante l'ingaggio e fino al termine del trattamento di lavaggio e pulizia della carena; esso verrà sciolto solo al termine del trattamento e per liberare l'impianto galleggiante e manovrabile 31 dall'ingaggio con la nave in trattamento.
Inoltre, nelle suddette figure è visibile il livello dell'acqua LB nel tratto in trattamento che risulta leggermente inferiore al livello dell'acqua L all'esterno delle paratie flessibili e gonfiabili 16 o 42 dovuto all'effetto dell'aspirazione dell'acqua limacciosa prodotta nel trattamento di lavaggio e pulizia che viene aspirata dalle bocche dell'impianto di aspirazione e filtraggio di essa. L'aspirazione dell'acqua da filtrare oltre che catturata dalle bocche sul fondo del gruppo lavante e dalle bocche in prossimità dei mezzi di lavaggio, siano essi spazzole rotanti 13 o 36 oppure cinture a getti multipli 37, così da catturare l'acqua da filtrare ove si forma, avviene anche in tubi di aspirazione 45 dell'acqua in prossimità delle paratie flessibili e gonfiabili connessi alla parte interna di esse paratie e dotati di fori 46, visibili nelle figure successive, di aspirazione dell'acqua; pertanto tutte queste bocche di aspirazione, opportunamente equilibrate nell'aspirazione, determinano il lieve calo del livello dell'acqua LB tra le paratie poste a delimitare il tratto di carena in trattamento, permettendo solo la possibile rientrata d'acqua ma non la fuoriuscita dell'acqua sporca all'esterno delle paratie. Così, essendo la paratia flessibile e gonfiabile destinata ad avere le estremità 47 della paratia, necessariamente fuori acqua ma vicine alla carena 3 in trattamento, sono posti degli occlusori 48 dei fori di aspirazione dell'acqua 46 ad evitare rientrate d'aria durante l'aspirazione dell'acqua in vicinanza del pelo libero dell'acqua. Questi occlusori 48 sono mobili e posizionati a coprire il tratto di tubo di aspirazione 45 prossimo al livello dell'acqua o che rimane fuori acqua nel piazzamento delle paratie flessibili e gonfiabili 16 o 42 nello specifico tratto di carena 3 da lavare e vengono registrati ad ogni ulteriore piazzamento delle paratie cioè del gruppo lavante 4 o 41.
Nelle Figure 13-15 il gruppo lavante raffigurato 41 e dotato di spazzole rotanti 36, ad asse mediamente parallelo alla carena 3 e presenta, in prossimità di ciascun organo mobile verticale 38 di manovra della singola spazzola rotante, almeno una bocca di aspirazione 49 dell'acqua in prossimità dello spazio occupato dalla spazzola rotante supportata. Nella figure anche ciascun organo mobile orizzontale 39, di supporto e movimentazione orizzontale della spazzola rotante, o di gruppi di spazzole rotanti, in accostamento alla carena della nave in trattamento, presenta associata almeno una bocca di aspirazione 49 in prossimità della/e spazzola/e rotante/i supportata/e. Le spazzole rotanti sono azionate vantaggiosamente con senso di rotazione opposto tra spazzole affiancate, come visibile nelle Figure. Ancorché le figure suddette siano riferite al gruppo lavante 41 le bocche di aspirazione 49 possono essere applicate anche al gruppo lavante 4 delle Figure 1-4.
Nelle Figure 16-18, varianti delle Figure 5 e 7, sono presentate ulteriori varianti dell'impianto galleggiante e manovrabile 31 in cui le parti simili od identiche sono richiamate con i numeri di riferimento precedentemente indicati. Nei mezzi di pulizia e lavaggio 35 sono raffigurate le cinture a getti multipli 37 che sono resi mobili nella lunghezza del gruppo lavante 41 entro la platea 34 di esso tra le paratie flessibili e gonfiabili 42; esse cinture a getti 37 sono montate su corsoi 50 nel gruppo lavante e controllate nella posizione dal computer di processo che gestisce i movimenti degli organi di pulizia e lavaggio. Inoltre, i distanziatori meccanici, tra carena 3 e gruppo lavante e platea 34 dell'impianto 31, sono distanziatori meccanici registrabili 51 per l'impiego con carene che necessitino di un controllo della distanza non limitato alla linea di carena X, ma richiedano un appoggio con più distanziatori meccanici e differentemente posizionati in funzione della specifica conformazione della carena 3; essi comunque sono sempre dotati di rulli 20 come precedentemente indicato. Nelle Figure 16 e 17 è visibile il posizionamento di rilevatori d'immagine del moto dell'acqua durante la pulizia e lavaggio mediante termocamere 52 che rilevano la differente temperatura dell'acqua introdotta da apposite bocche non raffigurate, in vicinanza dei mezzi di lavaggio e pulizia, di alcuni gradi maggiore della temperatura dell'acqua circostante, così è possibile rilevare il moto dell'acqua e la capacità di cattura delle bocche di aspirazione 49 presenti nelle vicinanze e nel gruppo lavante medesimo. Ancorché non mostrato nella Figura 18 dette termocamere sono vantaggiosamente usate anche in associazione alle cinture a getti multipli 37 da cui il getto d'acqua può essere specificamente riscaldato prima dell'emissione. Peraltro, i getti di acqua a temperatura leggermente maggiore sono vantaggiosamente usati nei punti specifici della carena da pulire ove si rende necessari una azione energica di sgrassaggio della superficie della carena. L’acqua a temperatura maggiore, anche calda da raffreddamento di motori termici, è impiegata ad eseguire azioni di lavaggio, con migliore efficacia sgrassante, per la pulizia di grassi od oli, che aderiscono alla carena della nave in trattamento e che si manifestano spesso nelle area portuali. Infatti, l'acqua calda necessaria viene prelevata dal raffreddamento di motori termici, presenti sull'impianto di lavaggio 1 o 31 che generano l'energia meccanica e/o elettrica per la movimentazione delle parti dell'impianto, della manovra dell'impianto se del tipo galleggiante e manovrabile 31, delle pompe di controllo galleggiamento e delle pompe di travaso dell'acqua aspirata e destinata alla filtrazione depurandola dalla sporcizia o “fouling”. Le bocche di generazione dei getti di acqua più calda potendo essere impiegate non in continuo, ma solo nei momenti o posizioni di carena ove si renda necessario eseguire una azione di pulizia e lavaggio più energica con lo sgrassaggio.
Nelle Figure da 19 a 23 sono evidenziati i mezzi tecnici di movimentazione delle paratie flessibili 16, ma in particolar modo 42, in cui un bordo gonfiabile 28 permette alla paratia di poter essere manovrata nel gruppo lavante, come mostrato nelle Figure. Tra le corte murate 33 di un impianto galleggiante e manovrabile 31 sono, come descritto più sopra, almeno due paratie 42 a delimitare il tratto di carena 3 in pulizia e lavaggio. Nelle Figure sono visibili i limiti dimensionali della carena 3, di dimensione minima in Figura 19 e di dimensione massima in Figura 20, e l'adattamento della paratia flessibile 42 dotata del bordo gonfiabile 28 di supporto e manovra. Il bordo gonfiabile 28 è supportato da rulli conformati 29 che, a loro volta, sono supportati a bracci telescopici 53 prominenti da ciascuna corta murata 33 nel gruppo lavante 41 a sorreggere nell'estremità braccio 54 il bordo gonfiabile 28 e la paratia flessibile 42 ad esso connessa e supportata; così ciascun braccio telescopico è sorretto mediante un corsoio braccio 55 fisso alla corta murata 33. Un meccanismo di manovra 56 della paratia provvede a porre in trazione i bordo gonfiabile 28, come visibile nelle figure, per registrare la quota di fasciatura della paratia flessibile 42 con la specifica dimensione di carena 3 ingaggiata, minima Figura 19 o massima Figura 20. La paratia flessibile 42, quando il bordo gonfiabile 28 è rilasciato per la dimensione massima di carena, si distende lungo lo stesso bordo gonfiabile per scorrimento su connessione scorrevole 57 tra la paratia flessibile 42 ed il bordo gonfiabile 28, così da distendere la paratia flessibile 42 e mantenere il contatto tra la corta murata 33 e la estremità paratia flessibile 58 in contatto con la stessa all'interno del gruppo lavante 41. Nel caso di carena 3 di dimensione minima, Figura 19, il meccanismo di manovra raccoglie il bordo gonfiabile 28 entro un vano specifico della corta murata 33, obbligando la parte più esterna paratia flessibile 42 a scorrere nella connessione 57 sul bordo gonfiabile 28 e raccogliere la paratia flessibile accostata 59, che scorrendo sulla connessione 57, si ammassa contro la parete interna del gruppo lavante 41 della corta murata 33; la connessione scorrevole 57 della paratia flessibile 42 al bordo gonfiabile 28 deve essere imitata al solo tratto d'estremità del bordo gonfiabile 28 destinato ad essere raccolto nel vano di manovra previsto. Così, quando la carena ingaggiata ha dimensione massima, Figura 20, l'estremità braccio telescopico 54 è raccolta entro esso braccio telescopico 53.
Nella Figura 21, inoltre, è evidenziata la condizione di trattamento della prua di una carena, vista in sezione trasversale, mentre in Figura 23 è visibile di fianco, in cui la conformazione concava 60 della prua in prossimità del bulbo 61 della carena viene occlusa mediante corta parete gonfiabile 62, prominente all'esterno del bordo gonfiabile 28 a limitare, per quanto possibile, rientrate d'acqua durante il trattamento in prossimità della concavità della carena 3 a prua. Anche nella forma rastremata della carena a poppa la corta parete gonfiabile 62 può essere impiegata per limitare l'acqua che tende a rientrare tra le paratie flessibili, quando il gruppo lavante è posizionato in prossimità della poppa della nave 2. In Figura 22 sono visibili i perni di supporto a rotazione 63 dei rulli conformati 29 a realizzare l'estremità di supporto 64 e manovra del bordo gonfiabile 28 e paratia 42 ad esso connessa; inoltre in questa figura e successive il bordo gonfiabile 28 è dotato di elemento contatto e strisciamento 65 contro la carena e contro le sue appendici 65 della carena funzionali alla stabilità in navigazione.
La realizzazione di una paratia flessibile 16 e gonfiabile nel bordo gonfiabile 28 è raffigurata nelle Figure 24-25 in cui è applicata ad un gruppo lavante 4 ed in cui il brodo gonfiabile 28 è dotato di rulli 67 di scorrimento contro la carena 3, quando ingaggiata, a consentire lo scorrimento del brodo gonfiabile 28 in contatto con la carena 3; è visibile un occlusore esterno 48 mobile manualmente sulle estremità fuori acqua di un tubo di aspirazione 45 connesso alla paratia cioè al bordo gonfiabile 28 di essa.
Nelle Figure 28 e 29 sono visibili le estremità di supporto e manovra 64 di un tubo gonfiabile 28 e paratia flessibile 42 in sui sono realizzati occlusori di un tubo di aspirazione acqua 45 sia nella forma di occlusore esterno 68 sia nella forma di occlusore interno 69 registrabile. La struttura di estremità del braccio di supporto è conformata 70 ad accogliere il tubo di aspirazione acqua. Così l'occlusore esterno 68 e fissato alla estremità braccio conformata 70 essendo mobile unitamente ai rulli conformati 29 nel posizionamento del bordo gonfiabile 28, a cui è connesso il tubo aspirazione 45, mediante attacchi 71 ad essa estremità braccio conformata 70 l'occlusore esterno 68 viene così spostato unitamente ai rulli conformati 29 di supporto del bordo gonfiabile 28 e posizionato al livello L dell'acqua entro il gruppo lavante.
In una ulteriore forma costruttiva di paratie flessibili doppie 72 per impianto di lavaggio e pulizia carene di navi che può essere impiegata nella realizzazione di impianti di grandi dimensioni, sono visibili in Figure 30-33 le forme costruttive di esse paratie flessibili 42 montate doppie 72, cioè montate e movimentate in coppia in sostituzione di una singola paratia 42 o 16 delle forme costruttive precedenti. Esse paratie doppie sono supportate ad un bordo gonfiabile 73 per ciascuna paratia distanziato dal bordo gonfiabile accoppiato mediante distanziatori rigidi 74; l'estremità del braccio 77 di supporto doppio bordo gonfiabile supporta il bordo doppio e le paratie doppie 72 mediante coppia di rulli conformati 29 all'esterno della coppia di bordi gonfiabili 73. La aspirazione dell'acqua torbida di lavaggio, in questa forma costruttiva, avviene C sia internamente al gruppo lavante sia D tra la coppia di paratie determinando un lieve calo del livello dell'acqua LB, già descritto nel gruppo lavante, ed un calo più lieve LM ma presente tra le due paratie della coppia 72
Nelle Figure 31 e 33 sono mostrati rulli di scorrimento 67 posti sui bordi gonfiabili 73 analogamente al bordo gonfiabile 28, che in sostituzione possono essere dotati anche di elementi di contatto e strisciamento 65. Infine, l'occlusore interno registrabile 69 essendo realizzato con un tubo con intercapedine, di diametro esterno leggermente inferiore al diametro interno del tubo di aspirazione 45; il tubo occlusore essendo adeguatamente dimensionato al diametro interno per effettuare l'aspirazione d'acqua proveniente dal tubo di aspirazione 45. Esso occlusore interno essendo manovrabile e spostabile all'interno del tubo di aspirazione 45 nel momento di regolazione delle paratie del gruppo lavante su cui è montato. Infatti, il tubo occlusore interno vien spostato con la sua estremità inferiore 75 sotto al livello L od anche LM dell'acqua nell'interno del gruppo lavante. Posizionato essa stremità 75 il tubo occlusore viene gonfiato, vantaggiosamente con acqua in pressione, nella intercapedine così da rendere il contatto del suo diametro esterno premuto contro il diametro interno del tubo 45 di aspirazione acqua, a realizzare l'occlusione dei fori 46 che rimarrebbero fuori dell'acqua o troppo vicini al livello LB od LM dell'acqua per garantire una buona captazione dell'acqua di lavaggio generata nel trattamento della carena 3 tra le paratie flessibili e gonfiabili come detto. Un riposizionamento dell'occlusore interno può avvenire togliendo pressione all'intercapedine e manovrando lo stesso tubo occlusore dalla estremità del tubo di aspirazione 45 dell'acqua che rimane in vicinanza dell'estremità 76 del bordo gonfiabile 73 od anche 28.
Il funzionamento degli impianti di pulizia e lavaggio di carene di navi siano essi del tipo a bacino aperto semi-galleggiante 1 e guidato in associazione a moli o banchine di porti, nonché del tipo galleggiante e manovrabile 31 da utilizzare in rada od in ampie aree portuali, è stato ampiamente descritto ed illustrato nelle domande di brevetto PCT/IB2018/050870 e PCT/IT2018/050059 le cui descrizioni sono qui incluse, alla presente descrizione, a formarne parte esplicativa per la comprensione del funzionamento completo di essi impianti. Peraltro, le parti specifiche più sopra descritte: parti di ingaggio e posizionamento dell'impianto sulla carena della nave in trattamento; parti di movimentazione e posizionamento dei mezzi specifici di pulizia entro i gruppi lavanti; mezzi di captazione e aspirazione dell'acqua torbida generata nel lavaggio presenti nel gruppo lavante, nei mezzi di lavaggio od in prossimità delle paratie flessibili; mezzi di indagine del moto dell'acqua durante il lavaggio; le paratie flessibili e gonfiabili di delimitazione del tratto di acqua in cui il gruppo lavante dell'impianto effettua il trattamento della carena; ed anche i mezzi di manovra e regolazione della posizione delle dette paratie flessibili e del bordo gonfiabile ad esse associate; ancorché riferite ad uno specifico tipo di impianto possono essere applicate all'altro tipo di impianto citato più sopra con le opportune modifiche dimensionali. Infatti. La massa delle paratie flessibili 16 o 42 è supportata in galleggiamento dal bordo gonfiabile 28 o 73. Nel distacco del gruppo lavante da un piazzamento al piazzamento successivo contro la carena 3 da pulire, i bordi gonfiabili 28 o 73 possono essere parzialmente sgonfiati, agendo dalle estremità 76 di essi bordi gonfiabili ed ottenendo un più rapido distacco dalla carena del bordo gonfiabile; inoltre se la massa della paratia flessibile 16 o 42 non è sufficiente, ad esempio nella parte centrale alla carena di Figura 20, per facilitare il distacco possono essere applicati tra il bordo gonfiabile e la paratia flessibile ad esso unita dei pesi di zavorra atti ad agevolare il distacco del bordo gonfiabile e rendere più rapido il passaggio da un piazzamento al piazzamento successivo del gruppo lavante contro la carena 3. La manovra della paratia flessibile 42 associata o della coppia 72 di paratie flessibili associate al bordo gonfiabile 28 o 73, quando nella condizione di sgonfio, rimane possibile perché la coppia di rulli conformati 29, nelle estremità braccio 54, 70 e 77, supporta adeguatamente il bordo gonfiabile anche quando non completamente gonfio, cioè meno dislocante per supportare la paratia flessibile ad esso attaccata.
Il funzionamento dei mezzi di ingaggio della carena 3 di una nave 2 da sottoporre ad un trattamento di pulizia e lavaggio descritti più sopra deve essere specificato in particolar modo per la registrazione dei distanziatori meccanici 17 o distanziatori meccanici registrabili 51. Infatti, la gestione computerizzata degli impianti 1, 31 permette di registrare il tipo di carena di una nave 2 che è stata o deve essere ingaggiata per il trattamento, così l'impianto prima dell'ingaggio viene adeguato in galleggiamento, e posizionamento della quota del distanziatore meccanico 17 e della distanza dalla linea X di carena dei distanziatori meccanici registrabili 51; inoltre, anche gli spintori laterali 19, 21 sono regolati dalla gestione computerizzata in base alla dimensione della carena 3 che deve essere ingaggiata; in questo modo l'ingaggio può avvenire in tutta sicurezza.
Più ancora, nei mezzi di movimentazione e posizionamento dei mezzi di pulizia 14, 35 del gruppo lavante 4 o 41 l'associazione con le bocche di aspirazione 49 dell'acqua torbida permette l'aspirazione puntuale dell'acqua nel momento in cui viene asportata la sporcizia o “fouling” dalla carena in trattamento, evitando che la stessa possa allontanarsi entro l'acqua racchiusa dalle paratie flessibili 16 o 42 che delimitano il gruppo lavante. Anche le cinture a getti multipli 37, oltre ad avere l'alimentazione dell'acqua in pressione per attivare il getto, sono associate a bocche d'aspirazione (peraltro non raffigurate) affiancate ad ogni getto della cintura 37. Così con le cinture a getti multipli 37, se usate in associazione alle termocamere 52, risulta più facile vedere/controllare il moto dell'acqua nel contatto con la carena 3, visto che l'acqua spruzzata dai getti può essere regolata ad una temperatura maggiore dell'acqua in contatto con la carena in trattamento.
Inoltre, il funzionamento delle paratie flessibili 16 e 42 dotate di bordo gonfiabile 28 o 73, sia semplici che doppie 72 in coppia, permette di aspirare in grande quantità l'acqua che si forma torbida per il distacco della sporcizia o “fouling” dalla carena, ma l'effetto dell'aspirazione concentrata tra le paratie permette anche di evitare dispersioni fuori dal tratto di carena 3 soggetta al trattamento nello specifico piazzamento del gruppo lavante 4 o 41; infatti, la lieve differenza di livello LB od LM rispetto al livello L dell'acqua consente un costante apporto di acqua dall'esterno del gruppo lavante ad impedire la perdita di acqua torbida, inquinata dalla sporcizia. Infatti, la lieve differenza di livello è indice del moto dell'acqua dall'esterno delle paratie flessibili 16 o 42, che non essendo esse ovviamente a tenuta stagna, permettono il trafilamento dell'acqua esterna verso l'acqua nel tratto di carena interessato dall'azione del gruppo lavante 4 o 41, impedendo alla sporcizia generata o “flouling” di espandersi fuori dall'acqua del tratto soggetto al gruppo lavante in azione. Cioè, la cattura della maggior parte di sporcizia o “fouling” distaccato viene certamente catturato dalle numerose bocche di aspirazione dell'acqua disposte nei vari punti del gruppo lavante 4 o 41, permettendo il più sicuro smaltimento controllato della sporcizia o “fouling” cioè evitandone la dispersione nell'ambiente marino.
I vantaggi nella applicazione delle forme costruttive di impianti per il lavaggio e pulizia carene di navi, dotati di gruppo lavante perfezionato, più sopra descritti si possono riassumere con una maggiore e più sicura operazione di ingaggio della nave 2 la cui carena 3 deve essere trattata per la pulizia nell'impianto di lavaggio e pulizia 1 o 31. Inoltre, sia la disposizione di bocche di aspirazione in vicinanza dei punti di generazione (cioè distacco dalla carena) della sporcizia o “fouling” sia la possibilità di vedere mediante le termocamere 52 il moto dell'acqua di pulizia e lavaggio nel contatto con la carena 3, consente di rendere più efficace e sicura l'azione di lavaggio e pulizia evitando l'inquinamento dell'ambiente marino.
Un ulteriore vantaggio è il rendere possibile la massima sicurezza nell'aspirazione della sporcizia o “fouling” consentendone la aspirazione e la massima sicurezza nell'evitare la dispersione dell'acqua torbida fuori dal gruppo lavante 4 o 41 con l'utilizzo delle paratie flessibili 16 o 42 e dei mezzi di supporto e movimentazione di esse anche tramite il bordo gonfiabile 28 o 73.
Ovviamente, ad un impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi dotato di gruppo lavante perfezionato, sopra descritto, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare specifiche e contingenti esigenze, potrà apportare numerose modifiche, tutte peraltro contenute nell’ambito di protezione della presente invenzione quale definita dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto (1, 31) per il lavaggio e pulizia carene (3) di navi (2) con gruppo lavante perfezionato, comprendente mezzi di pulizia e lavaggio (13, 36, 37) posizionati immersi sotto il livello (L) dell'acqua ed operanti contro la carena; organi di posizionamento dell'impianto nell'ingaggio (17, 19, 20, 21) e nel lavaggio contro la carena nella sua lunghezza; organi di controllo e modifica del dislocamento dell'impianto con controllo del livello d'immersione; la struttura dell'impianto comprende, inoltre, un bacino (5, 32) con murate entro cui sono posizionati i mezzi di pulizia e lavaggio a costituire gruppo lavante (4, 41); caratterizzato in ciò che i mezzi di pulizia e lavaggio sono disposti nel detto bacino e portati in contatto con la carena durante la pulizia con il controllo del galleggiamento dell'impianto e della posizione degli organi di supporto (38, 39) dei mezzi di pulizia e lavaggio (13, 36, 37) rispetto al bacino stesso; in associazione ai mezzi di pulizia e lavaggio sono presenti bocche di aspirazione (49) dell'acqua torbida dopo il trattamento; organi di guida per l'ingaggio della nave ed il posizionamento durante il trattamento; i mezzi di pulizia e lavaggio sono spostati lungo la carena in trattamento con lo spostamento del bacino (5, 32) cioè con lo spostamento del gruppo lavante (4, 41) stesso unitamente al bacino; i mezzi pulizia e lavaggio operano contemporaneamente sul tratto di carena coperto dalla lunghezza del gruppo lavante; il gruppo lavante presenta, nel tratto di carena interessato al trattamento, almeno una paratia mobile (16, 42) su entrambe le estremità del gruppo lavante, a delimitare il tratto di mare che lambisce il tratto di carena in lavaggio e facilitare l'aspirazione ed il trattamento di depurazione dell'acqua dalla sporcizia, vegetazione o “fouling” distaccato dalla carena ed inquinante l'acqua tra le dette paratie.
  2. 2. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 1, in cui le paratie mobili sono costituite da paratie flessibili (16, 42) ed il cui bordo superiore è gonfiabile (28, 73) e dotato di elementi di contatto a strisciamento (65) o rulli di scorrimento (67) contro la carena (3).
  3. 3. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 2, in cui le paratie mobili sono associate ad un tubo di aspirazione (45) dell'acqua torbida generata nel trattamento posizionato verso l'interno del gruppo lavante (4, 41) ed in prossimità del bordo gonfiabile (28, 73) in contatto con la carena in trattamento, in cui i fori di aspirazione (46) sono rivolti verso la superficie di carena trattata; un occlusore (48, 68, 69) di esso tubo di aspirazione è posto ad impedire la rientrata d'aria dai fori per il tratto di tubo di aspirazione prossimo al livello dell'acqua (LB, LM) o fuori acqua.
  4. 4. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 3, in cui l'occlusore dei fori di aspirazione (46) è realizzato interno (69) al tubo di aspirazione (45) mediante un tubo con intercapedine gonfiabile all'interno di esso tubo di aspirazione ad occludere i detti fori di aspirazione; l'occlusore interno (69) rimane registrabile nella posizione necessaria del tubo di aspirazione acqua mediante l'azione di sgonfiamento e gonfiamento di essa intercapedine, consentendo da sgonfiato lo spostamento all'interno del tubo di aspirazione acqua (45).
  5. 5. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 2, in cui le paratie flessibili sono realizzate in coppia di paratie doppie (72) e posizionate alle estremità del gruppo lavante a consentire l'aspirazione dell'acqua (D) tra le due paratie affiancate della coppia di paratie ed anche all'interno ( C ) del tratto coperto dal gruppo lavante in lavaggio e pulizia della carena (3).
  6. 6, Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 2, in cui in associazione del bordo gonfiabile (28, 73) di supporto e manovra della paratia flessibile (16, 42) sono presenti, nell'uso di essa paratia in prossimità della prua (60) o della poppa della nave in trattamento, corte pareti gonfiabili (62) che, quando gonfiate, sono protese a colmare il vuoto presente tra il detto bordo gonfiabile di supporto paratia flessibile e la superficie della carena a prua od a poppa della nave, che notoriamente presenta concavità non ostruibili dal solo bordo gonfiabile e che sorregge la paratia in corrispondenza della concavità (60), limitando le luci di passaggio e favorire la rientrata d'acqua limitata.
  7. 7. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 1, in cui gli organi di guida per l'ingaggio ed il posizionamento durante il trattamento comprendono distanziatori meccanici (17) tra la platea (34, P) del gruppo lavante (4, 41) e la carena soprastante, nonché dei distanziatori meccanici registrabili (51) posizionabili in relazione alla specifica conformazione della carena da trattare; sono presenti anche spintori laterali (19) con bracci di registrazione (21) e rulli (20) di contatto con la carena (3) o con le murate (26) di essa rispetto al gruppo lavante (4, 41) destinato ad ingaggiare la carena da trattare.
  8. 8. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 2, in cui le paratie flessibili od anche la coppia di paratie flessibili sono manovrate mediante il supporto (54, 77) del bordo gonfiabile singolo (28) od in coppia (73), per le paratie doppie (72), che è sorretto nel punto di supporto in vicinanza della carena (3) in trattamento da un braccio telescopico (53) o da una sua estremità (54, 70, 77) del braccio telescopico ed almeno da una coppia di rulli conformati (29) a venire in contatto con detto bordo gonfiabile o coppia di bordi gonfiabili.
  9. 9. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 8, in cui l'estremità del braccio telescopico (70) di supporto del bordo gonfiabile (28) e della paratia ad esso connessa prevede una conformazione da accogliere il tubo di aspirazione (45) acqua connesso e mobile unitamente al bordo gonfiabile a cui è associato; nel caso di impiego di occlusore esterno (68) del tubo di aspirazione, l'occlusore esterno essendo connesso (71) e manovrabile con la stessa estremità del braccio telescopico conformata (70).
  10. 10. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 8, in cui la connessione (57) tra la paratia flessibile (16, 42) ed il bordo gonfiabile (28, 73) di supporto e manovra di essa è resa scorrevole nella parte d'estremità di esso bordo gonfiabile per una lunghezza compatibile con la lunghezza di bordo gonfiabile che viene posizionato all'esterno del gruppo lavante (4, 41) al fine di consentire uno scorrimento e pieghettatura (59) della paratia flessibile (58), per la manovra della paratia flessibile mantenendo la connessione di essa paratia con la platea (34, P) ed il fianco (7) del gruppo lavante.
  11. 11. Impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 1, in cui ai mezzi di pulizia e lavaggio (14, 35) sono associate bocche di emissione di acqua a temperatura controllata, comunque maggiore dell'acqua marina nel gruppo lavante (4, 41), così da rilevare con termocamere (52) di video registrazione il movimento di essa acqua contro la carena spinta o gettata dai detti mezzi di pulizia e lavaggio.
  12. 12. Metodo di utilizzo di un impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, realizzato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti comprendente: ingaggiare la carena della nave da sottoporre al trattamento di pulizia e lavaggio della carena entro al gruppo lavante dell'impianto di pulizia e lavaggio carene, registrando i distanziatori meccanici in asse alla linea di carena sia i distanziatori meccanici registrabili, nonché gli spintori laterali ed i loro bracci di registrazione; accostare al tratto di carena da pulire le paratie flessibili poste alle estremità del gruppo lavante presente nell'impianto, manovrando le stesse tramite i bordi gonfiabili e di supporto, ed evitando di realizzare una tenuta idraulica ma consentendo la permanenza di luci limitate ai bordi di esse paratie; accostare i mezzi di pulizia e lavaggio nel tratto di carena interessato ed eseguire il lavaggio e la pulizia di esso; aspirare l'acqua torbida generata dall'azione di pulizia e lavaggio vicino ai detti mezzi di pulizia e lavaggio; aspirare l'acqua torbida presente nello spazio occupato dal gruppo lavante mediante bocche di aspirazione presenti nella platea e/o nei fianchi di esso gruppo lavante; filtrare l'acqua aspirata reimmettendo l'acqua filtrata entro lo spazio del gruppo lavante, limitando ma favorendo anche l'entrata di acqua dall'esterno delle paratie flessibili attraverso le luci limitate ai bordi di esse e nel contatto imperfetto del bordo gonfiabile con la carena in trattamento; rilasciare l'acqua filtrata in eccesso all'esterno del gruppo lavante ed alle sue paratie flessibili, alla condizione di mantenere la depressione del tratto di acqua occupato dal tratto di carena in lavaggio per mantenere l'entrata d'acqua dall'esterno delle paratie flessibili ed evitare la dispersione dell'acqua torbida all'esterno del gruppo lavante; al termine del trattamento di lavaggio del tratto di carena coperto dal gruppo lavante, spostare in modo continuo, prevalentemente nella parte di carena a conformazione costante, o per passi, in prossimità della prua o della poppa della nave, il gruppo lavante, provvedendo alla registrazione delle paratie flessibili e bordo gonfiabile nonché dei mezzi di pulizia e lavaggio e aspirazione dell'acqua torbida generata dal lavaggio, alla conformazione specifica del tratto di carena in trattamento; al completamento del lavaggio della carena uscire dall'ingaggio della della carena con il gruppo lavante e l'impianto di lavaggio e pulizia carene di navi.
  13. 13. Metodo di utilizzo di un impianto per il lavaggio e pulizia carene di navi, secondo la rivendicazione 13, in cui, per procedere al lavaggio puntuale e verificato della carena, viene rilasciata acqua a maggiore temperatura dell'acqua entro il gruppo lavante ed in vicinanza della carena in trattamento e dei mezzi di pulizia e lavaggio; contemporaneamente, rilevando con termocamere di registrazione visuale il moto dell'acqua più calda contro la carena in pulizia e lavaggio verificandone l'efficacia con la cattura dell'acqua fatta dalle bocche di aspirazione poste in vicinanza dei mezzi di pulizia e lavaggio.
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