IT201800007359A1 - Dispositivo cromatico - Google Patents

Dispositivo cromatico Download PDF

Info

Publication number
IT201800007359A1
IT201800007359A1 IT102018000007359A IT201800007359A IT201800007359A1 IT 201800007359 A1 IT201800007359 A1 IT 201800007359A1 IT 102018000007359 A IT102018000007359 A IT 102018000007359A IT 201800007359 A IT201800007359 A IT 201800007359A IT 201800007359 A1 IT201800007359 A1 IT 201800007359A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
light
layer
diffusion
filtering
transmission means
Prior art date
Application number
IT102018000007359A
Other languages
English (en)
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed filed Critical
Priority to IT102018000007359A priority Critical patent/IT201800007359A1/it
Publication of IT201800007359A1 publication Critical patent/IT201800007359A1/it

Links

Classifications

    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F21V7/00Reflectors for light sources
    • F21V7/0008Reflectors for light sources providing for indirect lighting
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F21V13/00Producing particular characteristics or distribution of the light emitted by means of a combination of elements specified in two or more of main groups F21V1/00 - F21V11/00
    • F21V13/12Combinations of only three kinds of elements
    • F21V13/14Combinations of only three kinds of elements the elements being filters or photoluminescent elements, reflectors and refractors
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F21V9/00Elements for modifying spectral properties, polarisation or intensity of the light emitted, e.g. filters
    • F21V9/02Elements for modifying spectral properties, polarisation or intensity of the light emitted, e.g. filters for simulating daylight
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21WINDEXING SCHEME ASSOCIATED WITH SUBCLASSES F21K, F21L, F21S and F21V, RELATING TO USES OR APPLICATIONS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS
    • F21W2121/00Use or application of lighting devices or systems for decorative purposes, not provided for in codes F21W2102/00 – F21W2107/00
    • F21W2121/008Use or application of lighting devices or systems for decorative purposes, not provided for in codes F21W2102/00 – F21W2107/00 for simulation of a starry sky or firmament

Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO CROMATICO
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo cromatico del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un dispositivo cromatico comprendente sostanzialmente almeno uno specchio cromatico ed un pannello cromatico atti a riprodurre un effetto-cielo quando illuminati opportunamente.
Come noto, allo stato della tecnica attuale sono disponibili sul mercato una pluralità di dispositivi, tra cui pannelli cromatici, atti a simulare su una o più pareti gli effetti di colore definiti usualmente dal cielo.
Tali pannelli sono usualmente atti a proiettare immagini che riprendono i motivi tipici del cielo sereno con colorazioni bluastre o similari, oppure ancora cieli stellati con tonalità più scure ed effetti luce maggiormente definiti.
Tra le varie tipologie di dispositivi atti a realizzare degli effetti-cielo sono presenti attualmente pannelli di tipo LED, pannelli riflettenti o proiettori a parete.
I proiettori a parete vengono impiegati usualmente per la proiezione su superfici bianche o su superfici scure e sono utilizzati per la realizzazione di effetti-cielo con stellate.
I pannelli di tipo LED, o gli schermi in generale, sono atti a proiettare immagini di qualsivoglia tipologia a fronte, tuttavia, di una complessità tecnologica e costi molto elevati che non consentono un uso esteso di tali pannelli.
I pannelli cromatici sono invece un esempio di tecnologia preferibile per la realizzazione di effetti-cielo convincenti a fronte di costi più contenuti.
La domanda di brevetto WO-A-2015/172821 descrive un esempio di pannello cromatico.
In particolare, essa descrive un dispositivo cromatico costituito da una superficie riflettente e uno strato diffusore posto di fronte alla superficie riflettente.
Lo strato diffusore, in particolare, è atto a diffondere componenti a corta lunghezza d'onda di una luce che urta lo strato diffusore ed a consentire il passaggio di componenti a lunga lunghezza d'onda.
Il dispositivo cromatico può comprendere, quindi, un pannello di vetro stratificato che comprende due fogli inferiori che avvolgono un film polimerico adesivo trasparente in cui il film adesivo polimerico trasparente forma uno strato diffusore che svolge la funzione di filtro delle componenti di luce per come già espresso in precedenza.
La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
In particolare, quando sono presenti degli oggetti in posizione speculare all’osservatore rispetto al dispositivo cromatico stesso, possono nascere dei disturbi derivanti da gradienti spaziali di luminosità che possono essere vistosi all’occhio dell’osservatore e togliere profondità al pannello che simula l’effetto cielo.
Questo inconveniente deriva dal fatto che in presenza della sola pellicola diffusiva, l’osservatore percepisce gli oggetti riflessi nello specchio cromaticamente alterati, con una componente calda accentuata, ossia con una luce a minore CCT, in contrasto con il blu diffuso. La presente percezione compromette quindi l’effettocielo soprattutto se l’osservatore si trova nella parte non-speculare rispetto alla fonte di luce.
Tale inconveniente, viene parzialmente superato dal dispositivo cromatico, descritto nella domanda di brevetto WO-A-2015/172821, attraverso uno strato offuscante comprendente nanoparticelle di diametro maggiore rispetto allo strato diffusore. Tale strato è generalmente disposto tra la luce e lo strato diffusore stesso ed è atto a smorzare l’intero spettro di luce distribuendo l’energia del raggio luminoso su una superficie maggiore.
Pertanto, un inconveniente derivante da tale tipo di soluzione è dato dal fatto che l’energia luminosa viene limitata lungo tutto lo spettro con la conseguenza che la luminosità della zona cielo viene ridotta di intensità allo stesso modo del riflesso dell’oggetto, così che la percezione da parte dell’osservatore rimane sostanzialmente invariata, mentre l’effetto cielo è parzialmente compromesso. In tal senso, gli effetti realizzati dal dispositivo cromatico della domanda di brevetto WO-A-2015/172821 risultano essere attenuati e infondono un effetto di sostanziale appannamento all’immagine proiettata dal pannello riflettente.
Un ulteriore inconveniente, in conclusione, è dato dalla mancata collimazione dei raggi luminosi uscenti dallo specchio, con la conseguente compromissione anche della sensazione di distanza infinita della sorgente luminosa. Tale inconveniente è superato dal dispositivo cromatico, descritto nella domanda di brevetto WO-A-2015/172821, attraverso l’aggiunta di uno strato ottico con curvatura convessa o, alternativamente, conferendo alla superficie riflettente forma parabolica. Tuttavia, da ciò ha origine l’ulteriore inconveniente derivante da tali soluzioni che riguarda l’ingombro eccessivo e la sottrazione di spazio in altezza. In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione è ideare un dispositivo cromatico in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ottenere un dispositivo cromatico che sia in grado di ridurre od annullare gli effetti di interferenza derivanti, ad esempio, dalla disposizione di un oggetto tra osservatore e dispositivo.
Un altro importante scopo dell'invenzione è realizzare un dispositivo che svolga i compiti precedentemente enunciati senza ridurre l’intensità di diffusione della luce evitando l’insorgere di effetti di appannamento.
Infine, obiettivo dell’invenzione è realizzare la collimazione dei raggi uscenti dal dispositivo senza incrementare l’ingombro del dispositivo stesso.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo cromatico come rivendicato nella annessa rivendicazione 1.
Soluzioni tecniche preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra uno schema di un dispositivo cromatico secondo l’invenzione installato sulla parete di una stanza;
la Fig. 2 illustra uno schema esploso del ricevitore di un dispositivo cromatico secondo l’invenzione;
la Fig.3 è uno schema rappresentativo della fase di diffusione in cui avviene l’attraversamento del secondo strato da parte della luce in cui viene mostrato lo spettro elettromagnetico prima e dopo il passaggio;
la Fig. 4 rappresenta uno schema rappresentativo delle fasi di diffusione e filtraggio in cui lo spettro elettromagnetico della luce viene cromaticamente bilanciato dall’attraversamento del secondo e terzo strato con intensità luminosa inferiore;
la Fig. 5 mostra uno schema di un dispositivo cromatico secondo l’invenzione installato sulla parete di una stanza e comprensivo di mezzi di trasmissione della luce;
la Fig. 6 illustra uno schema di un dispositivo cromatico secondo l’invenzione comprensivo di ricevitore con primo strato a profilo parabolico ed emettitore orientato verso il fuoco del profilo parabolico;
la Fig. 7 è uno schema di un dispositivo cromatico secondo l’invenzione comprensivo di ricevitore comprendente un quarto strato a profilo parabolico ed emettitore orientato verso il fuoco del profilo parabolico;
la Fig.8 rappresenta il dettaglio dei mezzi di trasmissione del quarto strato includente cristalli liquidi di un dispositivo cromatico secondo l’invenzione in cui i raggi di luce diffusi in maniera reciprocamente parallela; e
la Fig. 9 rappresenta uno schema esploso del ricevitore di un dispositivo cromatico secondo l’invenzione comprendente un quarto strato includente cristalli liquidi.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarità e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoché" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di una lieve divergenza dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui è associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente una divergenza non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come “primo”, “secondo”, “superiore”, “inferiore”, “principale” e “secondario” non identificano necessariamente un ordine, una priorità di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per più chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, il dispositivo cromatico secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Il dispositivo cromatico 1 preferibilmente comprende sostanzialmente almeno un pannello ed una luce orientata verso il pannello che, insieme, concorrono a realizzare uno sfondo atto a simulare l’effetto-cielo.
Tale pannello può essere, quindi, installato su soffitti di stanze o pareti in generale al fine di garantire gli effetti visivi desiderati.
Il dispositivo 1 comprende quindi un emettitore 2 ed un ricevitore 3.
L’emettitore 2 è preferibilmente atto ad emettere almeno una luce 20. Pertanto esso comprende almeno una fonte luminosa, ad esempio una lampadina elettrica a LED o altro atta a consentire l’indirizzamento della luce 20 verso il ricevitore 3.
La luce 20 è, come noto, sostanzialmente una radiazione elettromagnetica definente uno spettro elettromagnetico comprendente una pluralità di diverse componenti. Ciascuna delle componenti dello spettro elettromagnetico definisce una frequenza propria correlata al fatto che ciascuna di esse definisce una differente lunghezza d’onda. In particolare, considerando lo spettro elettromagnetico ordinato, a partire dalla radiazione rossa alla radiazione blu, ossia dalle radiazioni definite calde alle radiazioni fredde, la lunghezza d’onda si riduce. Pertanto, la radiazione di color bluastro usualmente associata al cielo è sostanzialmente una radiazione a ridotta lunghezza d’onda.
Inoltre, la preponderanza o meno delle radiazioni calde rispetto alle radiazioni fredde determina il cosiddetto CCT, ossia la temperatura di colore. Quest’ultimo parametro è minimo quando la radiazione luminosa è di tipo caldo ed aumenta per le tonalità fredde.
La luce 20 inoltre, a seconda della fonte, definisce uno spazio di emissione 21. Lo spazio di emissione 21 è preferibilmente sostanzialmente il cono o il fascio di luce 20 determinato dalla fonte stessa e che investe, ad esempio, il ricevitore 3. In generale, l’emettitore 2 comprende una sorgente 22 e dei primi mezzi di trasmissione 23.
La sorgente 22 è preferibilmente il dispositivo elettrico atto a realizzare la luce 20 e può corrispondere con la fonte luminosa precedentemente descritta.
I primi mezzi di trasmissione 23 sono invece preferibilmente atti a trasmettere la luce 20 dalla sorgente 22 al ricevitore 3.
In particolare, i primi mezzi di trasmissione 23 sono utili per rendere la sorgente di luce apparentemente puntiforme e poter così conferire al fascio luminoso della luce 20 un contorno netto attraverso l’uso di opportune sagome, evitando indesiderate zone di penombra ai lati del ricevitore 3.
I primi mezzi di trasmissione 23 comprendono preferibilmente, essenzialmente, una prima lente 23a ed una seconda lente 23b.
La prima lente 23a è preferibilmente convessa ed atta a collimare la luce 20 in un punto predeterminato.
La seconda lente 23b è preferibilmente concava ed atta a far divergere la luce 20 in maniera tale da realizzare, nel dettaglio, lo spazio di emissione 21. Inoltre, preferibilmente, la seconda lente 23b è disposta in corrispondenza del punto predeterminato in maniera tale da raccogliere la luce 20 proveniente dalla prima lente 23a.
Le caratteristiche dei primi mezzi di trasmissione 23 preferibilmente incidono sull’intensità della luce 20 che giunge al ricevitore 3 e dipendono, ad esempio, dagli angoli di deflessione della luce 20 stessa.
Quando si parla di angolature e deflessione ci si riferisce, chiaramente, alle deviazioni subite dai raggi che compongono, idealmente, la luce 20.
Preferibilmente, la prima lente 23a definisce una convessità tale da collimare la luce 20 con angoli compresi tra 0° e 25°. La seconda lente 23b, invece, definisce una concavità tale da divergere la luce 20 con angoli compresi tra 110° e 190°.
Il ricevitore 3 è preferibilmente incluso almeno parzialmente all’interno dello spazio di emissione 21 per essere illuminato. Opportunamente, il ricevitore 3 è completamente immerso nella luce 20 e, pertanto, disposto all’interno dello spazio di emissione 21.
Il ricevitore 3 comprende preferibilmente un primo strato 4 ed un secondo strato 5. Il primo strato 4 ed il secondo strato 5 possono essere due pannelli adesi oppure separati, che compongono il ricevitore 3.
In particolare, il primo strato 4 include preferibilmente una superficie riflettente 40. La superficie riflettente 40 è, in particolare, atta a riflettere la luce 20 a partire da quando la luce 20 impatta sulla superficie riflettente 40.
Il primo strato 4 può quindi essere un pannello dotato di spessore proprio in cui la superficie riflettente 40 corrisponde ad una parete estesa del pannello, oppure il primo strato 4 può essere una pellicola molto sottile definente sostanzialmente la superficie riflettente 40.
Preferibilmente, la superficie riflettente 40 riflette completamente la luce 20.
Il secondo strato 5 include preferibilmente una superficie di diffusione 50.
La superficie di diffusione 50 è atta a diffondere almeno parte delle componenti a minor lunghezza d’onda della luce 20 a partire da quando la luce 20 impatta sulla superficie di diffusione 50.
Con diffusione si intende che lo spettro elettromagnetico definito dalla luce 20 viene sostanzialmente modificato dalla superficie di diffusione 50. In particolare, come si evince anche in Fig. 4, lo spettro elettromagnetico della luce 20 viene diffuso parzialmente e, nel dettaglio, esclusivamente parzialmente in riferimento alle componenti di luce fredda, ossia a corta lunghezza d’onda.
In tal modo, la superficie di diffusione 50 trasmette il resto dello spettro elettromagnetico, ma diffonde le componenti di luce bluastra realizzando l’effettocielo.
Anche il secondo strato 5 può essere un pannello dotato di spessore proprio in cui la superficie di riflessione 50 corrisponde ad una parete estesa del pannello, oppure il secondo strato 5 può essere una pellicola molto sottile definente sostanzialmente la superficie di diffusione 50.
Tutte le caratteristiche di un ricevitore 3, per come descritto attualmente, sono presenti nella domanda di brevetto WO-A-2015/172821, qui incorporata come riferimento, in particolare in riferimento a quanto descritto da pag. 6 linea 9 a pag.
20 linea 25.
In particolare, il secondo strato 5 è atto a simulare l’effetto scattering di Rayleigh, noto in fisica, consistente sostanzialmente nella diffusione di un'onda luminosa provocata da particelle piccole rispetto alla lunghezza d'onda dell'onda stessa. In aggiunta a quanto già descritto, vantaggiosamente, il ricevitore 3 comprende ulteriormente un terzo strato 6.
Il terzo strato 6 è preferibilmente disposto tra il primo strato 4 ed il secondo strato 5. Esso può essere quindi, adeso ad essi o distanziato con la differenza logica di consentire alla luce 20 di superare zone di aria oppure zone di materiale diverso. Infatti, preferibilmente, la luce supera il secondo strato 5, poi il terzo strato 6 ed infine viene riflessa dal primo strato 4, uscendo poi attraverso il terzo strato 6 ed il secondo strato 5.
Preferibilmente, il terzo strato 6 comprende una superficie di filtraggio 60.
La superficie di filtraggio 60 è, in particolare, atta ad assorbire selettivamente almeno parte delle componenti a maggior lunghezza d'onda della luce 20 a partire da quando la luce 20 impatta sulla superficie di filtraggio 60.
Più opportunamente, la superficie di filtraggio 60 è atta a ridurre le componenti della luce 20 in maniera complementare rispetto alla superficie di diffusione 50 in modo tale che le componenti a diversa lunghezza d’onda della luce 20 siano parimenti attenuate rispettivamente dal secondo e terzo strato 5, 6.
Sostanzialmente, lo spettro elettromagnetico della luce 20, le cui componenti a bassa lunghezza d’onda erano state ridotte dalla superficie di diffusione 50, con riduzione del CCT, ritorna ad essere bilanciato, ossia con la stessa quantità di componenti a bassa e ampia lunghezza d’onda, stesso CCT iniziale, ma intensità ridotta.
Anche il terzo strato 6 può essere un pannello dotato di spessore proprio in cui la superficie di filtraggio 60 corrisponde ad una parete estesa del pannello, oppure il terzo strato 6 può essere una pellicola molto sottile definente sostanzialmente la superficie di filtraggio 60.
Una superficie di filtraggio 60 come intesa nella presente descrizione può essere assimilata esclusivamente da un punto di vista strutturale e di materiali allo strato sfuocante come descritto nella domanda di brevetto WO-A-2015/172821, qui incorporata come riferimento, in particolare in riferimento a quanto descritto da pag.
20 linea 26 a pag.23 linea12.
Differentemente rispetto alla domanda di brevetto WO-A-2015/172821, vantaggiosamente, la configurazione del ricevitore 3 consente di ottenere una elevata efficienza del dispositivo 1 nel ridurre i disturbi causati dagli oggetti riflessi e simulare l’effetto-cielo.
In particolare, il ricevitore 3 è configurato in maniera tale che il primo strato 4 ed il terzo strato 6 siano disposti adiacentemente in maniera tale da aderire reciprocamente ed il secondo strato 5 ed il terzo strato 6 sono anch’essi disposti adiacentemente in maniera tale da aderire reciprocamente.
Pertanto, come già accennato, la luce 20 supera, nell’ordine, almeno il secondo strato 5 ed il terzo strato 6 prima di giungere alla riflettente 40.
Aldilà di quanto riportato dalla domanda di brevetto WO-A-2015/172821, in generale, il primo strato 4 comprende preferibilmente uno specchio, mentre gli strati 5, 6 comprendono preferibilmente ciascuno una pellicola polimerica.
Inoltre, il primo strato 4 può essere un pannello in vetro o vetro stratificato e la superficie riflettente può comprendere un materiale a scelta tra acrilato, policarbonato, mylar, PVC o metallo lucidato.
Per quanto riguarda la forma del ricevitore 3, invece, le forme ammesse sono plurime. Ad esempio, le superfici 40, 50, 60 possono essere sostanzialmente piane, oppure possono essere curvilinee.
Inoltre, le superfici 40, 50, 60 possono essere curvilinee regolari od irregolari.
Preferibilmente, in particolare, il primo strato 4 può avere una forma sostanzialmente a paraboloide, definente ossia un profilo parabolico concavo avente un proprio fuoco, come mostrato in Fig. 6. In quest’ultimo caso, preferibilmente, l’emettitore 2 è disposto in maniera tale che la luce 20 sia orientata verso il fuoco definito dalla parabola.
In aggiunta a quanto già descritto, il dispositivo cromatico 1 può comprendere un quarto strato 7.
Il quarto strato 7 può essere disposto in una pluralità di posizioni tra il primo strato 4 e l’emettitore 2, tuttavia, preferibilmente, il quarto strato 7 è disposto tra il primo strato 4 ed il terzo strato 6.
Il quarto strato 7 può essere definito da una struttura ottica, a spessore variabile, atta a rendere i raggi luminosi della luce 20 riflessa dalla superficie riflettente 40 paralleli, come mostrato nelle Figg.7-8.
In questo caso, preferibilmente, il quarto strato 7 definisce una forma a profilo parabolico convesso rispetto all’emettitore 2.
Il primo strato 4 a profilo parabolico ed il quarto strato 7 preferibilmente consentono di rendere i raggi riflessi della luce 20 paralleli in maniera tale da infondere alla fonte luminosa la sensazione di distanza infinita.
Alternativamente, a quanto appena descritto, al fine di garantire lo stesso effetto, il quarto strato 7 può comprendere dei secondi mezzi di trasmissione 70.
I secondi mezzi di trasmissione 70 sono preferibilmente atti a variare localmente l’inclinazione dei raggi della luce 20 modulando l’indice di rifrazione lungo il quarto strato 7. I secondi mezzi di trasmissione 70 consistono, preferibilmente, in cristalli liquidi dispersi all’interno dello spessore del quarto strato 7.
Mezzi di trasmissione similari ai secondi mezzi di trasmissione 70 sono tipicamente presenti nelle finestre intelligenti o “smart windows” e sostanzialmente hanno le seguenti caratteristiche: i cristalli liquidi allo stato di riposo sono disposti casualmente all’interno dei uno spessore in maniera tale da conferire allo spessore stesso opacità alla luce; quando attivati grazie ad un campo elettrico, i cristalli si allineano in maniera tale da consentire il passaggio di luce e rendere lo spessore trasparente.
Pertanto, preferibilmente, i secondi mezzi di trasmissione 70 comprendono, nel dettaglio, cristalli liquidi nematici orientabili tramite l’applicazione di un campo elettrico sul quarto strato 4 in maniera tale da variare l’indice di rifrazione locale all’interno del quarto strato 7.
Preferibilmente, inoltre, i secondi mezzi di trasmissione 70 variano l’inclinazione dei raggi di luce 20 in modo tale da rendere i raggi di luce 20 reciprocamente paralleli. Preferibilmente, pertanto, il dispositivo cromatico 1 può comprendere dei mezzi di comando 8 interagenti con i secondi mezzi di trasmissione 70 in maniera tale da comandare la variazione di rifrazione.
Tali mezzi di comando 8 possono comprendere un semplice generatore di campo elettrico o una pluralità di generatori di campo elettrico in maniera tale da controllare in maniera variabile le diverse parti del quarto strato 7.
Preferibilmente, i mezzi di comando 8 sono atti a generare un campo elettrico tale da orientare i secondi mezzi di trasmissione 70 e modulare così l’indice di rifrazione del quarto strato 7.
Il funzionamento del dispositivo 1 precedentemente descritti in termini strutturali è il seguente.
L’emettitore 2 investe il ricevitore 3 con la propria luce 20. Il ricevitore 3 riceve la luce 20 diffondendo le componenti a bassa lunghezza d’onda della stessa sulla superficie di diffusione 50, dissolvendo le componenti ad alta lunghezza d’onda sulla superficie di filtraggio 60 e riflettendo il fascio di luce 20 a seguito di riflessione dalla superficie di riflessione 40. In particolare, le radiazioni fredde diffuse dal ricevitore 3 mantengono la loro elevata intensità e non vengono intaccate dalla presenza di un eventuale oggetto disposto in posizione speculare all’osservatore in quanto la luce calda riflessa è smorzata in termini di intensità. Eventuali riflessioni dell’oggetto sulla superficie bluastra che realizza l’effetto-cielo sono notevolmente affievolite e sostanzialmente impercettibili in quanto soverchiate dall’intensità della radiazione blu diffusa, mantenendo l’effetto di profondità del dispositivo 1.
Inoltre, l’aggiunta del quarto strato 7 consente di tenere la luminosità il più possibile perpendicolare al suolo, in particolare mantenendo i raggi luminosi paralleli tra loro, in maniera tale da amplificare la sensazione di infinito della sorgente luminosa senza ulteriore ingombro in altezza. Se ad esempio il dispositivo 1 è disposto sul soffitto di una stanza, tale accorgimento amplifica la sensazione di infinito della sorgente luminosa.
L’invenzione comprende un nuovo procedimento di realizzazione di uno sfondo a effetto cielo. Il procedimento comprende, in particolare, il dispositivo 1 ed almeno una fase di diffusione, una di filtraggio ed una di riflessione.
Preferibilmente, la fase di diffusione comprende la diffusione di almeno parte delle componenti a minor lunghezza d'onda della luce 20.
La fase di filtraggio comprende, invece, l’assorbimento di almeno parte delle componenti a maggior lunghezza d'onda della luce 20. Opportunamente, la fase di filtraggio è svolta successivamente rispetto alla fase di diffusione in maniera tale che l’intensità delle componenti a minor lunghezza d'onda di della luce 20 diffuse non subiscano la fase di filtraggio.
In conclusione, la fase di riflessione comprendendo la riflessione della luce 20. In aggiunta, il procedimento di realizzazione di uno sfondo a effetto cielo può comprendere una fase di comando in cui i mezzi di comando 8 generano almeno un campo elettrico atto a variare l’indice di rifrazione di almeno parte del quarto strato in maniera tale da controllare l’orientazione della luce 20 riflessa.
Il dispositivo cromatico 1 secondo l’invenzione consegue importanti vantaggi.
Infatti, il dispositivo cromatico consente di ridurre od annullare gli effetti di interferenza dovuti, ad esempio, alla disposizione di un oggetto tra osservatore ed emettitore.
Infatti, mentre le componenti che realizzano l’effetto cielo mantengono la stessa intensità, le altre componenti, che vengono riflesse e possono generare le problematiche della tecnica nota in quanto componenti calde, vengono attenuate notevolmente.
Inoltre, lo spettro elettromagnetico viene sostanzialmente rimodulato in termini cromatici ripristinando l’originario CCT ed evitando che vi siano distorsioni di colore fastidiose all’occhio umano e non desiderate.
Il fatto di non introdurre uno strato offuscante determina una minore, se non nulla, possibilità di creazione di effetti di appannamento del fondo a effetto cielo.
L’invenzione è suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In conclusione, l’aggiunta del quarto strato 7 contenente mezzi di trasmissione 70 come quelli descritti, consente di ottenere una sensazione di distanza infinita della sorgente luminosa senza dover ricorrere a curvature. La possibilità di variare l’indice di rifrazione localmente attraverso un campo elettrico modulabile permette inoltre di variare la cromaticità e l’intensità della luce, consentendo il passaggio da un effettocielo di giorno ad un effetto-cielo al tramonto.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) cromatico comprendente almeno: - un emettitore (2) atto ad emettere almeno una luce (20) definente uno spazio di emissione (21), - un ricevitore (3) almeno parzialmente incluso in detto spazio di emissione (21) e comprendente almeno un primo strato (4) ed un secondo strato (5), - detto primo strato (4) includendo una superficie riflettente (40) atta a riflette detta luce (20) a partire da quando detta luce (20) impatta su detta superficie riflettente (40), - detto secondo strato (5) includendo una superficie di diffusione (50) atta a diffondere almeno parte delle componenti a minor lunghezza d'onda di detta luce (20) a partire da quando detta luce (20) impatta su detta superficie di diffusione (50), e detto dispositivo (1) essendo caratterizzato dal fatto che: - detto ricevitore (3) comprende ulteriormente un terzo strato (6) disposto tra detti primo strato (4) e secondo strato (5) ed includente una superficie di filtraggio (60) atta ad assorbire almeno parte delle componenti a maggior lunghezza d'onda di detta luce (20) a partire da quando detta luce (20) impatta su detta superficie di filtraggio (60).
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta superficie di filtraggio (60) è atta ad attenuare le componenti di detta luce (20) in maniera complementare rispetto a detta superficie di diffusione (50) in modo tale che tutte le componenti a diversa lunghezza d’onda di detta luce (20) siano parimenti ridotte rispettivamente da detti secondo strato (5) e terzo strato (6).
  3. 3. Dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto emettitore (2) comprende almeno una sorgente (22) atta a realizzare detta luce (20) e primi mezzi di trasmissione (23) atti a trasmettere detta luce (20) da detta sorgente (22) a detto ricevitore (3).
  4. 4. Dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detti primi mezzi di trasmissione (23) comprendono almeno una prima lente (23a) ed una seconda lente (23b), detta prima lente (23a) essendo convessa ed atta a collimare detta luce (20) in un punto predeterminato e detta seconda lente (23b) essendo concava, disposta in corrispondenza di detto punto predeterminato ed atta a far divergere detta luce (20) in maniera tale da definire detto spazio di emissione (21).
  5. 5. Dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto primo strato (4) e detto terzo strato (6) sono disposti adiacentemente in maniera tale da aderire reciprocamente e detto secondo strato (5) e detto terzo strato (6) sono anch’essi disposti adiacentemente in maniera tale da aderire reciprocamente, detta luce (20) superando, nell’ordine, almeno detto secondo strato (5) e detto terzo strato (6) prima di giungere a detta superficie riflettente (40).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto primo strato (4) è un pannello in vetro o vetro stratificato e detta superficie riflettente (40) comprendente un materiale a scelta tra acrilato, policarbonato, mylar, PVC e metallo lucidato.
  7. 7. Dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, comprendente un quarto strato (7) includente secondi mezzi di trasmissione (70) atti a variare a comando l’inclinazione dei raggi di detta luce (20) variando localmente l’indice di rifrazione proprio di detto quarto strato (7).
  8. 8. Dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detti secondi mezzi di trasmissione (70) variano l’inclinazione di detti raggi di luce (20) in modo tale da rendere detti raggi di luce (20) reciprocamente paralleli.
  9. 9. Dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto ricevitore (3) comprende dei mezzi di comando (8) atti a generare un campo elettrico tale da orientare detti secondi mezzi di trasmissione (70) e modulare così l’indice di rifrazione di detto quarto strato (7).
  10. 10. Procedimento di realizzazione di uno sfondo a effetto cielo comprende un dispositivo (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, ed almeno una fase di diffusione, una fase di filtraggio ed una fase di riflessione, - detta fase di diffusione comprendendo la diffusione di almeno parte delle componenti a minor lunghezza d'onda di detta luce (20), - detta fase di filtraggio comprendendo l’assorbimento di almeno parte delle componenti a maggior lunghezza d'onda di detta luce (20), e - detta fase di riflessione comprendendo la riflessione di detta luce (20) e detto procedimento essendo caratterizzato dal fatto che - detta fase di filtraggio è svolta successivamente rispetto a detta fase di diffusione in maniera tale che l’intensità delle componenti a minor lunghezza d'onda di detta luce (20) diffuse non subiscano detta fase di filtraggio.
IT102018000007359A 2018-07-19 2018-07-19 Dispositivo cromatico IT201800007359A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102018000007359A IT201800007359A1 (it) 2018-07-19 2018-07-19 Dispositivo cromatico

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102018000007359A IT201800007359A1 (it) 2018-07-19 2018-07-19 Dispositivo cromatico

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT201800007359A1 true IT201800007359A1 (it) 2020-01-19

Family

ID=63834542

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102018000007359A IT201800007359A1 (it) 2018-07-19 2018-07-19 Dispositivo cromatico

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT201800007359A1 (it)

Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2009122339A1 (en) * 2008-04-03 2009-10-08 Koninklijke Philips Electronics N.V. Improved white light-emitting device
WO2017048569A1 (en) * 2015-09-16 2017-03-23 Innerscene, Inc. Artificial skylight and methods
US20180098399A1 (en) * 2016-10-03 2018-04-05 Panasonic Intellectual Property Management Co., Ltd. Lighting apparatus

Patent Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2009122339A1 (en) * 2008-04-03 2009-10-08 Koninklijke Philips Electronics N.V. Improved white light-emitting device
WO2017048569A1 (en) * 2015-09-16 2017-03-23 Innerscene, Inc. Artificial skylight and methods
US20180098399A1 (en) * 2016-10-03 2018-04-05 Panasonic Intellectual Property Management Co., Ltd. Lighting apparatus

Similar Documents

Publication Publication Date Title
JP6676155B2 (ja) 人工天窓及び方法
RU2642138C2 (ru) Система искусственного освещения для имитации естественного освещения
JP6564352B2 (ja) ビデオスクリーンカバーガラス照明
EP2697560B1 (en) An optical element for obtaining a daylight appearance, a lighting system and a luminaire
JP6426297B2 (ja) シート照明システム
JP6550524B2 (ja) 有彩色ファサード装置及び有彩色窓装置
WO2019220656A1 (ja) 照明ユニットおよび照明器具
US10088125B2 (en) Illumination system for optically widened perception
JP6416228B2 (ja) 天空光の見た目を得るための光学素子、及び照明器具
EP2918901A1 (en) Lighting system
US10775026B2 (en) Moon appearance generating system
JP7213946B2 (ja) 照明装置
JP7262577B2 (ja) 拡散体及び照明装置
IT201800007359A1 (it) Dispositivo cromatico
WO2020196594A1 (ja) 拡散体、照明ユニットおよび照明装置
JP2019512855A (ja) スリットを有するレンズ
JP6102355B2 (ja) 異方性光吸収フィルム及びスクリーン
CN116802433A (zh) 模拟自然光的照明装置
TWM301347U (en) Color switching panel