IT201800006340A1 - Corpo illuminante a led - Google Patents

Description

TITOLO:

CORPO ILLUMINANTE A LED

DESCRIZIONE

Settore Tecnico dell’Invenzione

L' ambito di applicazione della presente invenzione riguarda i sistemi di illuminazione: in particolare l’illuminazione degli ambienti interni.

Tecnica Nota

La tecnologia allo stato dell’arte propone un’ampia varietà di LED (Light Emitting Dyode) che sta rivoluzionando la concezione dei corpi illuminanti. Questo perché la tecnologia a LED consente di impiegare elementi molto piccoli, leggeri ed a basso consumo, che permettono, letteralmente, di stravolgere le metodologie tradizionali per progettare l’illuminazione di un ambiente.

Le metodologie che in passato venivano impiegate per la progettazione dell’illuminazione di un ambiente, dovevano basarsi sulla collocazione di un numero in genere limitato di punti luce.

L’impiego della tecnologia a LED, invece, consente di distribuire un numero molto elevato di singoli LED, raccolti e tenuti insieme da corpi illuminanti che, in generale, non pongono problemi di tipo dimensionale, essendo il singolo LED un elemento molto piccolo. Di conseguenza, detti corpi illuminanti basati sulla tecnologia a LED non devono necessariamente essere ispirati ai principi costruttivi dei lampadari tradizionali.

Negli ultimi anni, inoltre, la tecnologia a LED è stata interessata da notevoli perfezionamenti, per cui sono commercialmente disponibili singoli LED capaci di emettere luci di moltissime colorazioni e con varie luminosità.

In definitiva, la tecnologia a LED si presenta come una tecnologia estremamente versatile, che incoraggia chi progetta l’illuminazione di un ambiente a ricercare effetti sempre più raffinati e sempre più esigenti in termini di requisiti di illuminazione.

Se da un lato è vero che la tecnologia a LED è così versatile che, idealmente, un progettista può immaginare di ottenere qualsiasi effetto egli desideri, dall’altro lato è anche vero che i corpi illuminanti a LED che possono essere messi in commercio, sono necessariamente limitati. Pertanto, benché il mercato proponga un numero enorme di lampadari a LED che, per forma e per resa luminosa, rivoluzionano la precedente offerta di lampadari tradizionali, i progettisti di illuminazione sono sempre di più interessati a concepire corpi illuminati che, di fatto, risultino personalizzati rispetto all’ambiente che intendono illuminare. In molti casi, inoltre, il corpo illuminante in sé deve risultare estremamente discreto (essenziale), in quanto è la luce, e la sua diffusione, che è il vero oggetto di progettazione (e non il lampadario come spesso accadeva con le metodologie di illuminazione tradizionali).

Per quanto sopra osservato, accanto al proliferare di lampadari di nuova concezione, si è assistito ad una crescente proposta di elementi modulari per comporre corpi illuminati con un grande margine di configurabilità. Quest’ultima offerta mira a soddisfare le esigenze di progettazione in cui l’effetto luminoso che si vuole ottenere è sostanzialmente concepito su misura per l’ambiente da illuminare.

Tra le varie soluzioni modulari si cita la domanda di brevetto per invenzione IT 102016000068632, dal titolo “Dispositivo modulare di illuminazione a LED”, sviluppata dal proponente della presente invenzione. IT 102016000068632 insegna a realizzare corpi illuminanti modulari composti da elementi dalla forma allungata, capaci di alloggiare una doppia striscia di LED. Tali elementi allungati possono essere tagliati in modo da ottenere le lunghezze desiderate, possono essere piegati o attorcigliati per ottenere le forme più varie ed elementi contigui possono essere raccordati mediante un opportuno accorgimento che rende le giunzioni praticamente invisibili.

Oltre ad IT 102016000068632, che è rappresentativo dello stato dell’arte per quanto riguarda la modularità di corpi illuminanti di forma sostanzialmente lineare, vi sono comunque numerose altre soluzioni che consentono di realizzare corpi illuminanti lineari su misura, sia installabili in modo evidente, per valorizzare la forma e le linee del corpo illuminate stesso, e sia in modo discreto o addirittura anche nascosto, ottenendo diversi effetti estetici e di illuminazione.

Tra queste soluzioni, a livello brevettuale, si possono citare numerosi documenti, tra cui quelli elencati di seguito:

US5452187,

US2015070883,

EP2581649,

WO2014195801,

DE202013011905 U1,

US2004141760 A1,

US2008094828 A1,

FR2949071 A1,

Tutte le soluzioni citate consentono di realizzare corpi illuminanti praticamente su misura, mediante elementi modulari di forma varia. I risultati a cui si perviene consistono sostanzialmente nell’ottenimento di corpi illuminati idonei ad alloggiare file più o meno lunghe di LED; tali corpi illuminanti così composti possono poi essere installati con varie modalità, ottenendo strisce luminose da disporre nei modi più vari per illuminare un ambiente indoor.

Nonostante l’ampiezza di soluzioni modulari, che sono messe a disposizione dall’arte nota, tuttavia, rimangono ancora importanti effetti luminosi ed estetici che potrebbero essere graditi, ma che non sono ancora efficientemente ottenibili ricorrendo alle soluzioni note.

In particolare, se da un lato è vero che esistono soluzioni (più o meno industrializzabili) che consentono di comporre strisce di LED di forma e lunghezza qualsiasi, in modo che siano collocabili con la massima libertà, è anche vero che la tipologia di luce emessa dai LED non è ancora gestita in tutta la sua potenzialità. Più precisamente, non sono ancora disponibili soluzioni, che siano soddisfacenti dal punto di vista industriale, e che gestiscano l’angolo di diffusione della luce emessa dai LED. Infatti, sebbene esistano in commercio LED con angoli di diffusione abbastanza ampi, la luce emessa da un LED è abbastanza direttiva, ed un’illuminazione omnidirezionale viene in genere ottenuta mediante l’impiego di una pluralità di LED orientati in modo diverso.

Si osserva a tal proposito che la direttività dell’emissione luminosa, tipica dei dispositivi di illuminazione a LED, pone in modo nuovo anche la questione del confort luminoso e dell’abbagliamento che, soprattutto negli ambienti di lavoro, è un tema importante a cui è necessario prestare particolare attenzione.

Inoltre, non è ancora pienamente sfruttato tutto il potenziale della tecnologia a LED per ottenere particolari effetti luminosi, che in gergo si definiscono a luce inquinata.

In parole semplici, la luce inquinata è una luce sostanzialmente bianca, alla quale si aggiunge un’ulteriore illuminazione colorata, in genere di intensità minore ed emessa in direzioni diverse da quelle che investono la zona principale da illuminare. Tali raggi di luce aggiuntivi, detti inquinanti, non illuminano in modo significativo la zona o gli oggetti che si vogliono illuminare con un impianto di illuminazione, ma alterano tutta la cromaticità dell’ambiante, determinando effetti ed atmosfere diverse.

Ebbene, potendo gestire la direttività della luce emessa dai LED, e l’ampia disponibilità di colorazioni, è auspicabile concepire un corpo illuminate a LED che, oltre a mantenere un’ottima modularità, in modo da poter realizzare installazioni, di fatto, su misura per ogni specifico ambiente, permette anche di gestire la diffusione della luce, sia in termini di angolo di diffusione, e sia in termini di effetti inquinanti a cui esso è associato.

È chiaro come un corpo illuminante che avesse tali prerogative sarebbe di grandissimo interesse per tutti quei progettisti di illuminazione che, seguendo le opportunità offerte dalla tecnologia a LED, stanno ricercando effetti luminosi sempre più sofisticati e sempre più complessi, al punto anche di arrivare a concepire impianti adatti a produrre effetti luminosi regolabili a seconda del caso di utilizzo.

Sintesi dell’Invenzione

Lo scopo principale della presente invenzione, pertanto, è quello di indicare un sistema modulare di corpi illuminanti a LED, in cui la luce emessa sia sostanzialmente omogenea in tutte le direzioni di propagazione, e sia possibile “inquinare” la luce bianca con sufficiente flessibilità, allo scopo di ottenere effetti di illuminazione ed atmosfere cromatiche controllabili con un buon grado di flessibilità.

Ulteriore scopo della presente invenzione consiste nell’indicare un sistema modulare di corpi illuminanti a LED, in cui la qualità della luce emessa sia ottimizzata anche rispetto al confort dell’ambiente ed all’abbagliamento.

Altri scopi della presente invenzione riguardano la fattibilità industriale della soluzione. Infatti, lo stato dell’arte può già prevedere un corpo illuminante che soddisfi gli scopi sopra enunciati; tuttavia un tale corpo illuminante, qualora realizzato secondo la tecnica nota, risulterebbe un prodotto caratterizzato da una significativa componente artigianale. Lo scopo della presente invenzione, invece, è quello di concepire un sistema modulare di corpi illuminanti a LED, che possa essere ingegnerizzato, e prodotto con convenienza su base industriale.

Tra i vari requisiti tecnici che favoriscono una efficiente ingegnerizzazione di un corpo illuminate a LED, è importante poter impiegare i LED elementari la cui struttura sia il più possibile semplice, e poterli far funzionare in corrispondenza delle loro condizioni di maggiore efficienza (cioè nelle condizioni in cui la produzione di calore risulta minimizzata).

In genere, infatti, la complessità cromatica corrisponde ad una forzatura sulla banda di emissione luminosa, mentre l’ampiezza dell’angolo di emissione, viene normalmente ottenuta ricorrendo a LED con una struttura fisica più complessa posti ad operare in condizioni non corrispondenti al loro stato di massima efficienza; tutto ciò, di conseguenza, corrisponde ad una generazione di maggior calore. Tali scelte tecniche sopra citate, benché presentino queste controindicazioni, sono tuttavia adottate con frequenza nei sistemi noti per conseguire effetti particolari. Ciò comporta maggiori vincoli di progettazione (se non altro per gestire la dissipazione del calore), minore durata dei sistemi e, in definitiva, anche maggiori costi.

Pertanto, è uno scopo importante della presente invenzione anche quello di indicare un sistema che si presti ad ottenere effetti luminosi complessi pur impiegando LED elementari molto semplici, ed utilizzabili nel loro punto di massima efficienza. Con ciò intendendo che ciascun LED può essere alimentato in modo ottimale, ed emette luce nello spettro in cui presenta la maggiore efficienza luminosa.

Infine, si indica come ulteriore scopo per l’invenzione il fatto che il sistema modulare di corpi illuminanti a LED possa, in larga misura, incorporare le principali caratteristiche del “Dispositivo modulare di illuminazione a LED” indicato in IT 102016000068632, già sviluppato in passato dal proponente della presente invenzione, in modo da potersi integrare con quest’ultimo, ed arricchire la flessibilità e la versatilità del sistema modulare complessivo, idoneo a realizzare illuminazioni di ambienti indoor con effetti sempre più sofisticati.

Tali obiettivi sono raggiungibili mediante un corpo illuminante a LED (oppure indifferentemente ad altra tipologia di sorgente luminosa simile per dimensioni) in cui ciascun modulo è costituito da un profilato con la funzione di supporto, che può essere tagliato e modellato in modo da formare curve o torsioni, e moduli contigui possono essere raccordati mediante apposite spine flessibili di giunzione che, quando inserite su appositi fori praticati alle estremità adiacenti di detti moduli contigui, garantiscono un collegamento stabile e sostanzialmente invisibile (o comunque esteticamente poco evidente); e detti moduli presentano le seguenti caratteristiche:

� sono realizzati da un supporto centrale costituito da un segmento di un profilato che presenta tre facce che, viste in sezione, giacciono sui lati di un triangolo, e dette facce sono idonee ad alloggiare l’applicazione di una striscia di LED (o di altra tipologia di sorgente luminosa simile per dimensioni) e dei relativi cablaggi di contatto e alimentazione;

� i bordi di dette facce sono adatti ad accoppiarsi ad incastro con una copertura di materiale plastico flessibile, ottenuta per estrusione;

� detta copertura in materiale plastico, quando accoppiata a detto supporto centrale, vista in sezione, forma un arco che copre una faccia di detto supporto centrale;

� detta copertura in materiale plastico ottenuta per estrusione è realizzata con un materiale composito che contiene anche delle microlenti orientate casualmente all’interno del materiale stesso;

� almeno una superfice di detta copertura in materiale plastico ottenuta per estrusione presenta delle nervature longitudinali che, viste in sezione, formano una seghettatura.

Il principale vantaggio della presente invenzione consiste nel fatto che un corpo illuminante secondo gli insegnamenti della presente invenzione soddisfa tutti i principali requisiti per cui è stato concepito.

Breve Descrizione dei Disegni

Inoltre, questa invenzione presenta anche ulteriori vantaggi, che risulteranno più evidenti dalla descrizione seguente, da alcuni esempi di realizzazioni pratiche che illustrano ulteriori dettagli, dalle rivendicazioni allegate che formano parte integrante della presente descrizione, e dalle figure allegate in cui:

� la Figura 1 mostra, in modo schematico, una sezione tipica di un modulo del corpo illuminante secondo l’invenzione,

� la Figura 2 mostra la medesima sezione di un modulo del corpo illuminante secondo l’invenzione indicata in Figura 1, in cui sono evidenziati alcuni aspetti riguardanti l’emissione luminosa,

� la Figura 3 mostra la medesima sezione di un modulo del corpo illuminante secondo l’invenzione indicata in Figura 1, in cui sono evidenziati alcuni aspetti riguardanti l’inquinamento dell’emissione luminosa, e

� la Figura 4, mostra uno schizzo come in Figura 1, in cui si possono però apprezzare alcuni ulteriori dettagli aggiuntivi che possono essere ottenuti in una implementazione della presente invenzione.

Descrizione Dettagliata

In Figura 1, con il numero 100 è indicato il supporto centrale costituito da un segmento di profilato visto in una sezione ortogonale alla sua orientazione ongitudinale. Come evidenziato in Figura 1, detto supporto centrale 100 presenta tre facce che in sezione giacciono sui lati di un triangolo. Dette tre facce sono donee ad alloggiare, ciascuna, una striscia di LED. Dette strisce di LED, in Figura 1 sono indicate con il numero 200.

Nelle implementazioni preferite detto supporto centrale 100 è realizzato con un metallo, ad esempio in alluminio, in quanto si tratta di un materiale che offre buona solidità, si presta ad essere lavorato, sia con tagli che con piegature o torsioni, ed offre un’ottima conducibilità termica, molto adatta a dissipare il calore che anche i LED generano.

Infine, sempre in Figura 1, con il numero 300 sono indicate tre coperture che proteggono le strisce di LED 200. Dette coperture 300, viste in sezione, formano una sorta di arco sopra i LED 200.

La combinazione della forma del supporto 100 e delle prestazioni ottiche date dalle coperture 300 (che vengono attraversate dalla luce emessa dai LED 200) permettono di perseguire gli scopi indicati per la presente invenzione, come verrà meglio spiegato nel seguito.

In Figura 2 vengono evidenziate alcune caratteristiche che riguardano la diffusione della luce emessa dai LED. Anche in Figura 2 è proposta una vista in sezione ortogonale alla orientazione longitudinale, ed il supporto centrale è sempre indicato con il numero 100.

Su una delle tre facce di detto supporto centrale 100 è alloggiata una striscia di LED indicata con il numero 201, a sua volta protetta dalla copertura indicata con il numero 301.

Come detto poco sopra, detta copertura 301 è realizzata con la tecnica dell’estrusione ed è composta da un materiale plastico trasparente composito che contiene un gran numero di microlenti. Nel processo di estrusione, tali microlenti si dispongono in modo casuale all’interno dello spessore della copertura 301 stessa, creando un gran numero di discontinuità nel coefficiente di propagazione della luce emessa dai LED 201.

I raggi di luce emessi da ciascun LED della striscia 201, che in origine hanno una direzione prevalente (come detto, infatti, la luce emessa dai LED è in genere abbastanza direttiva), subiscono deviazioni multiple. Pertanto, la luce che viene diffusa nell’ambiente dopo l’attraversamento della copertura 301 risulta molto meno direttiva. In conclusione, un primo effetto ottenuto mediante la copertura 301, consiste in un significativo allargamento dell’angolo di emissione della luce generata dai LED della striscia 201.

Un secondo effetto che viene ottenuto mediante tali coperture realizzate con la tecnica dell’estrusione e composte da un materiale plastico trasparente, consiste in un significativo contenimento dell’abbagliamento prodotto dal corpo illuminante secondo l’invenzione. Infatti, la luce a LED, proprio per la sua maggiore intrinseca direttività, spesso produce un effetto di abbagliamento quando l’occhio guarda la sorgente luminosa nella direzione di maggiore emissione. Esistono varie metriche con cui l’effetto di abbagliamento può essere misurato, ed in quasi tutte le legislazioni, sono previsti dei limiti di abbagliamento che devono essere osservati per avere la possibilità di installare un corpo illuminate, il quale, pertanto, deve essere sottoposto a dei test di omologazione prima di poter essere messo in commercio per specifiche applicazioni.

In Figura 2, con il numero 302 è mostrata una copertura in cui è ingrandito un dettaglio costruttivo: tale ingrandimento è indicato con il numero 312, e mostra come la copertura 302 può essere realizzata in modo da poter esercitare un ottimo contenimento dell’effetto di abbagliamento.

L’ingrandimento 312 evidenzia, nella superficie interna della copertura 302 una forma seghettata che (trattandosi di una vista in sezione) corrisponde alla presenza di una sequenza di nervature longitudinali facilmente ottenibili mediante il processo di estrusione con cui la copertura 302 è realizzata.

Tali nervature, che ovviamente possono trovarsi in una qualsiasi delle superfici della copertura (e nulla vieta che possano anche essere presenti su entrambe le superfici), permettono di abbattere in modo molto significativo gli indici di abbagliamento della luce emessa, a parità di intensità luminosa utile.

Per completezza, si segnala come test sperimentali, accurati e ripetuti, abbiano confermato come tanto l’angolo di diffusione, quanto gli indici di abbagliamento vengano significativamente migliorati mediante l’impiego di una copertura con le caratteristiche descritte.

In particolare, con riferimento agli indici di abbagliamento, è stato dimostrato che corpi illuminati secondo l’invenzione possono essere installati, con grande margine, anche in ambienti in cui sono imposti coefficienti corrispondenti ad un abbagliamento molto basso;

Con riferimento all’angolo di diffusione luminosa, invece, è stato dimostrato che angoli di emissione di 180 gradi sono facilmente raggiungibili anche con LED molto semplici ed efficienti (ossia dispositivi che in genere presentano una marcata direttività). Si osserva che un angolo di diffusione così ampio, unito al fatto che il supporto centrale 100 alloggia tre strisce di LED che mediamente hanno orientamenti divergenti di circa 120 gradi, garantisce una buona sovrapposizione dei fasci di emissione delle tre strisce di LED, per cui, anche se la luce emessa lateralmente è necessariamente meno intensa della luce emessa centralmente, per effetto della buana sovrapposizione, il risultato finale consiste in una illuminazione omni-direttiva molto omogenea. Si sottolinea ulteriormente, che tale risultato è particolarmente interessante in quanto è ottenibile impiegando LED molto semplici ed utilizzati nel loro punto di massima efficienza.

Un ulteriore effetto ricercato mediante la presente invenzione, riguarda sempre la qualità dell’illuminazione e, più in particolare, riguarda l’effetto cromatico che si vuole ottenere.

Anche in questo caso, l’alternativa proposta dall’arte nota fa ricorso all’impiego di LED di maggiore complessità fisica, mediante i quali, spesso, i risultati sono ottenuti a spese di una minor efficienza.

In Figura 3 è mostrato un esempio, rappresentativo di una moltitudine di possibili varianti che mostra come il corpo illuminate a LED, secondo gli insegnamenti della presente invenzione, permetta di ottenere risultati ed effetti cromatici molto vari ed assolutamente controllabili, mediante l’impiego di LED semplici, efficienti, ed usati sostanzialmente nella loro zona di migliore efficienza.

In Figura 3, con il numero 100, è sempre indicato l’elemento di supporto centrale, rappresentato nella medesima sezione come nelle Figure 1 e 2. Con i numeri 201, 202 e 203 sono invece indicate tre strisce di LED applicate sulle apposite facce del supporto centrale 100.

Con il numero 400 è poi indicata una barriera che, nei casi pratici può essere una parete od un soffitto. Infatti, un corpo illuminate, quando installato in un ambiente da illuminare, viene in genere posto in un lato di una stanza o a soffitto. Pertanto la luce utile ad illuminare l’ambiente è quella emessa verso l’interno dell’ambiente. Nell’esempio di Figura 3, i LED 203 sono rivolti verso la barriera 400 ed il fascio luminoso da essi emesso, indicato con il numero 213, non illumina l’interno dell’ambiente, e viene subito arrestato dalla barriera 400. Invece le due strisce di LED 201 e 202 che emettono rispettivamente i fasci di luce 211 e 221 illuminano l’interno dell’ambiente. Se i fasci di luce 211 e 212 sono fasci di luce sostanzialmente bianca, essi illuminano l’ambiente senza alterare significativamente i colori; e l’atmosfera cromatica che essi producono può essere più o meno “calda” (usando una terminologia ormai entrata nel gergo comune), ma sostanzialmente neutra.

Il raggio di luce 213, invece, che è bloccato dalla barriera 400, può essere usato per introdurre effetti inquinanti. Infatti, il raggio di luce 213, pur venendo in parte assorbito ed attenuato dalla barriera 400, viene in parte riflesso: in Figura 3, con i numeri 223 e 233 sono indicati due raggi riflessi generati dal fascio principale 213, di intensità in genere significativamente più debole, ed orientati grossomodo verso l’interno dell’ambiente indoor.

La luce generata dalla striscia di LED 203, pertanto, se di una colorazione non bianca, ha un effetto inquinante che, alla prova dei fatti, altera in modo molto controllabile tutta la cromaticità dell’ambiente generando atmosfere decisamente diverse, a seconda del colore inquinante.

Poiché, in generale, è raro che l’illuminazione di un ambiente richieda luce utile emessa da tutte e tre le strisce di LED 201, 202 e 203, il corpo illuminante secondo l’invenzione può prevedere, con buona generalità, che almeno una striscia di LED sia mantenuta disponibile per generare effetti inquinanti.

Si osserva che tali effetti inquinanti possono essere impiegati per ottenere illuminazioni molto particolari che possono essere richieste solo occasionalmente in determinati ambienti; oppure può essere progettata un’illuminazione che prevede inquinamenti luminosi diversi a seconda dei casi di utilizzo, per cui la striscia (o le strisce) di LED destinate agli effetti inquinanti possono essere composte di LED di diverse colorazioni attivabili selettivamente.

In generale, poiché la flessibilità nella generazione di effetti luminosi è una delle prestazioni ricercate dalla presente invenzione, si può concludere che anche il cablaggio per l’alimentazione ed il controllo dei singoli LED pone dei vincoli tecnici e pratici. Infatti deve essere facilmente possibile alloggiare in modo appropriato, e senza problemi, anche un cablaggio abbastanza complesso e composto da numerosi fili.

La forma particolare dell’elemento di supporto 100 permette di gestire facilmente tali vincoli. Infatti, oltre a consentire l’alloggiamento di tre strisce di LED orientate convenientemente, per ottenere un’illuminazione con diffusione molto omogenea, permette di ricavare nella parte centrale una sorta di canalizzazione molto utile per contenere un cablaggio anche abbastanza complesso. In Figura 3, tale canale (che al solito, visto in sezione, appare come un foro circolare) è indicato con il numero 110.

La canalizzazione 110 assolve egregiamente al compito di contenere cablaggi anche di una certa complessità, e rappresenta pertanto un’ulteriore prerogativa tecnicamente vantaggiosa offerta dalla particolare forma del corpo illuminante secondo l’invenzione; forma che permette di disporre di una ottima canalizzazione per il passaggio cavi: nascosta ma pervasiva.

Il corpo illuminante secondo gli insegnamenti della presente invenzione si presenta quindi come un sistema estremamente compatto, in cui anche i cablaggi (ancorché molto vari a seconda dei casi, e potenzialmente voluminosi) possono essere mantenuti molto ordinati, protetti ed invisibili.

Inoltre, le coperture plastiche hanno una forma che favorisce anche incastri molto vantaggiosi. Infatti, il processo di estrusione permette di regolare la curvatura dell’arco di copertura in modo opportuno affinché detta copertura, sfruttando l’intrinseca flessibilità del materiale plastico impiegato, presenti una elasticità sostanzialmente reversibile quando tale curvatura viene leggermente estesa o compressa per forzare l’incastro: tale flessibilità delle coperture di materiale plastico, sfruttata in campo elastico, favorisce un saldo accoppiamento tra copertura e supporto.

Alcuni ulteriori interessanti accorgimenti realizzativi, che possono rendere l’invenzione particolarmente efficiente anche dal punto di vista della sua produzione industriale, sono illustrati con l’ausilio di Figura 4.

In Figura 4 è proposta la stessa vista di Figura 1, e riporta lo schizzo di un esempio di realizzazione pratica. In particolare l’implementazione raffigurata in Figura 4 propone un’opportuna sagomatura della sezione del supporto centrale 100.

Oltre al foro centrale 110, di cui si è già parlato, e che può essere utilizzato per alloggiare i cablaggi, con il numero 120 sono indicati tre ulteriori fori, posizionati grossomodo in corrispondenza dei vertici del triangolo formato dalle tre facce del supporto 100. Detti fori 120 sono industrialmente ottenibili con facilità in un profilato metallico, e forniscono un eccellente sistema di aggancio per collegare due segmenti di profilato consecutivi. Infatti, detti fori 120 possono accogliere delle spine che si inseriscono a pressione sui fori di due segmenti contigui quando questi sono posizionati uno di seguito all’altro: in tal modo, la connessione risulta salda, invisibile e molto facile da realizzare.

Un’altra sagomatura di particolare praticità è data dalle due scanalature indicate con il numero 133. Esse si trovano sui bordi della faccia del supporto centrale 100 protetta dalla copertura indicata con il numero 303 (come si vede in figura, comunque, tali scanalature sono presenti anche sul bordo delle altre facce), e sono anch’esse ottenibili con facilità nei profilati metallici, in particolar modo nell’alluminio, che è un metallo facilmente lavorabile industrialmente. Dette scanalature 133, oltre a fornire un ottimo incastro per applicare una copertura trasparente secondo gli insegnamenti della presente invenzione, è adatta ad accogliere anche eventuali guarnizioni che migliorano l’accoppiamento della copertura 303 al supporto 100.

Infatti, nel caso in cui il sistema vada installato in ambienti che possono richiedere di mantenere molto isolata la zona in cui vi sono i LED o i cavi, può essere richiesto che il corpo illuminante sia a tenuta stagna.

La forma particolare del supporto centrale 100 e delle coperture 300 permette facilmente di inserire delle guarnizioni di tenuta ed eventuali requisiti di tale natura possono essere facilmente garantiti.

In definitiva, si può concludere che il corpo illuminante secondo gli insegnamenti della presente invenzione si presta ad essere progettato con ottime caratteristiche di compattezza, solidità, tenuta stagna, ed efficienza industriale.

L’invenzione appena descritta si può prestare a numerose varianti; tra queste, ad esempio, si segnala come ciascun elemento può mantenere le prerogative rivendicate pur essendo sviluppato in diversa forma o dimensione; e l’invenzione stessa può essere realizzata in modo parziale così come alcuni dettagli descritti sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti.

In particolare, e come già precedentemente accennato, l’impiego di specifiche tecnologie e materiali non costituisce parte essenziale della presente invenzione, che riguarda un dispositivo ottenuto dall’integrazione di varie parti, e caratterizzato anche da alcuni aspetti geometrici. Pertanto, se nel futuro il settore dell’illuminotecnica dovesse rendere disponibili nuove tecnologie, più vantaggiose di quelle indicate nelle implementazioni preferite, in modo da implementare in modo più efficiente la presente invenzione, ulteriori miglioramenti potrebbero essere apportati nella realizzazione della presente invenzione senza per questo modificarne la natura inventiva ed i principi che l’hanno ispirata.

Altre possibili varianti per la presente invenzione possono risultare legate, oltre che all’evoluzione delle tecnologie che la costituiscono, anche a come evolveranno i processi di produzione manifatturiera. Infatti, la progressiva informatizzazione delle fabbriche potrà permettere produzioni industriali sempre più flessibili e personalizzabili, riducendo la convenienza a produzioni di serie su vasta scala.

Pertanto, soprattutto nel contesto di tali scenari evolutivi, l’invenzione si presta ad incorporare e supportare ulteriori sforzi di sviluppo e perfezionamento, capaci di migliorare le prestazioni del sistema descritto. Pertanto, molti sviluppi ulteriori possono essere apportati dall’uomo esperto del ramo senza per questo fuoriuscire dall’ambito dell’invenzione quale essa risulta dalla presente descrizione e dalle rivendicazioni qui allegate che costituiscono parte integrante della presente descrizione; oppure, qualora detti sviluppi non risultino compresi nella presente descrizione, possono essere oggetto di ulteriori domande di brevetto associate alla presente invenzione.

Claims (5)

1. TITOLO: CORPO ILLUMINANTE A LED RIVENDICAZIONI 1. Corpo illuminante modulare a LED oppure, indifferentemente, ad altra tipologia di sorgente luminosa simile per dimensioni, in cui ciascun modulo può essere tagliato e modellato in modo da formare curve o torsioni, e moduli contigui possono essere raccordati mediante apposite spine di giunzione che, quando inserite su appositi fori praticati alle estremità adiacenti di detti moduli contigui, garantiscono un collegamento stabile; e detti moduli presentano le seguenti caratteristiche: a. sono realizzati da un supporto centrale (100) costituito da un segmento di un profilato che presenta tre facce che, viste in sezione, giacciono sui lati di un triangolo, e dette facce sono idonee ad alloggiare l’applicazione di una striscia di LED, o di altra tipologia di sorgente luminosa simile per dimensioni, e dei relativi cablaggi di contatto e alimentazione; b. i bordi di dette facce sono adatti ad accoppiarsi con una copertura in materiale plastico (300) flessibile ottenuta per estrusione, e detta copertura in materiale plastico (300), quando accoppiata a detto supporto centrale (100), vista in sezione, forma un arco che copre una faccia di detto supporto centrale (100); c. detta copertura in materiale plastico (300) ottenuta per estrusione è realizzata con un materiale composto che contiene anche delle microlenti orientate casualmente all’interno del materiale stesso.
2. 2. Corpo illuminante secondo la rivendicazione 1, in cui detto supporto centrale (100) presenta al centro un foro (110) che lo percorre longitudinalmente.
3. 3. Corpo illuminante secondo la rivendicazione 1, in cui detto supporto centrale (100) è in alluminio.
4. 4. Corpo illuminante secondo la rivendicazione 1, in cui almeno una superfice di detta copertura in materiale plastico (300) ottenuta per estrusione presenta delle nervature longitudinali che, viste in sezione, formano una seghettatura.
5. 5. Corpo illuminante secondo la rivendicazione 1, configurato in modo tale che l’accoppiamento tra detto supporto centrale (100) e dette coperture in materiale plastico (300) avviene per incastro, sfruttando la flessibilità in campo elastico di detto materiale plastico di cui è costituita ciascuna copertura (300).