IT201800006321A1 - Spallaccio per supporto carichi dorsali, dispositivo di trasporto di carichi dorsali ed in particolare giubbotto ad assetto variabile, o simili - Google Patents

Spallaccio per supporto carichi dorsali, dispositivo di trasporto di carichi dorsali ed in particolare giubbotto ad assetto variabile, o simili Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo: “Spallaccio per supporto carichi dorsali, dispositivo di trasporto di carichi dorsali ed in particolare giubbotto ad assetto variabile, o simili”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
CAMPO TECNICO
La presente invenzione si riferisce al settore relativo ai dispositivi di trasporto per carichi dorsali, ovvero del tipo provvisto di almeno un elemento a cinghia destinato ad essere agganciato od a passare intorno ad una spalla di un utente, cosiddetto spallaccio e grazie al quale il peso del carico viene distribuito su almeno una parte del tronco e viene trattenuto contro il tronco dell’utente.
In particolare l’invenzione si riferisce a dispositivi di trasporto per attività sportive, come zaini o simili ed in via di ulteriore specializzazione alle attrezzature per uso subacqueo, come in particolare supporti a zaino di bombole di gas di respirazione.
L’invenzione trova applicazione preferita e vantaggiosa al settore dei giubbotti ad assetto variabile o equilibratori, comunemente noti anche con l'acronimo G.A.V. O BCD (Buoyancy Control Device) o con il termine inglese jacket.
STATO DELL’ARTE
In generale, i dispositivi di trasporto del tipo a zaino o simili sono provvisti di uno o due cosiddetti spallacci che sono costituiti da elementi nastriformi od allungati, come cinghie o simili i quali presentano due estremità che sono collegate rispettivamente ad uno di due punti diversi di un supporto per un carico ed in modo tale da passare sopra ed intorno ad una corrispondente spalla dell’utente.
Nelle forme dei dispositivi di trasporto del tipo zaino o simili, i due punti di collegamento al supporto per il carico sono previsti distanziati verticalmente fra loro, con riferimento alla posizione eretta dell’utente che indossa il dispositivo e partendo dal punto di fissaggio al supporto del carico previsto in posizione superiore passano sopra alla spalla, sul lato anteriore del tronco e si collegano con l’altra estremità al punto di fissaggio al supporto del carico che è previsto in posizione inferiore, generalmente in posizione ad un livello inferiore all’ascella e nella zona dei fianchi o fra l’ascella ed i fianchi.
Tali configurazioni sono note anche nelle applicazioni per la subacquea come nei giubbotti ad assetto variabile od equilibratori, comunemente noti anche con l'acronimo G.A.V. O BCD (Buoyancy Control Device) o con il termine inglese jacket.
In questi giubbotti, gli spallacci possono essere anche integrati con un indumento indossabile assimilabile ad un “gillet”, il quale per almeno una parte della sua estensione è imbottito o porta una o più sacche gonfiabili e sgonfiabili. In questo caso, gli spallacci si dipartono di pezzo o direttamente cuciti alla parte dorsale dell’indumento, si prolungano sulla spalla e sulla parte del petto collegandosi mediante attacchi di fissaggio amovibile e regolabile relativamente alla lunghezza degli spallacci stessi con una parte ventrale dell’indumento oppure collegandosi di pezzo o mediante una cucitura direttamente alla corrispondente parte ventrale dell’indumento. Gli organi di supporto e fissaggio del carico sono spesso integrati o fissati alla parte dorsale dell’indumento stesso.
Attualmente gli spallacci utilizzati nelle applicazioni sopra descritte sono realizzati rettilinei oppure incurvati con una forma approssimativamente falciforme e partendo dall’estremità superiore verso quella inferiore, con una curvatura rivolta lateralmente in fuori rispetto ad un piano sagittale mediano del corpo dell’utente che indossa lo spallaccio, cioè il dispositivo di trasporto provvisto dello stesso. Nella parte superiore, lo spallaccio aderisce contro il lato frontale del tronco ed alla zona supra- ed infraclavicolare nonché alla zona pettorale e costituisce un elemento di disturbo specialmente per le utenti di sesso femminile poiché scarica il peso supportato dal dispositivo sotto forma di pressione contro il petto dell’utente. In presenza di configurazioni poco attente e di carichi notevoli questa compressione può non solo essere fastidiosa, ma comportare anche dolore ed avere anche effetti dannosi sugli organi mammari.
Secondo un primo aspetto, quindi, la presente invenzione prevede uno spallaccio la cui conformazione è perfezionata in modo da evitare sollecitazioni non gradite e/o dannose del corpo dell’utente.
Secondo un ulteriore aspetto la presente invenzione prevede un dispositivo di trasporto che comprende almeno uno, preferibilmente una coppia di spallacci configurati in modo tale da superare gli inconvenienti previsti negli attuali dispositivi di trasporto, in particolare per carichi dorsali.
Ancora secondo un aspetto, la presente invenzione mira ad un dispositivo di trasporto dorsale per attrezzature subacquee ed in particolare per una o più bombole di gas respirabile che preveda una maggiore comodità e riduca le sollecitazioni fisiologicamente potenzialmente dannose sul corpo dell’utente.
Un ulteriore aspetto della presente invenzione prevede un giubbotto del tipo regolatore di assetto od equilibratore, combinato con un supporto per un carico dorsale costituito da almeno una bombola di gas respirabile, il quale giubbotto migliora il comfort e la conformazione anatomica delle parti destinate a scaricare il peso supportato sul corpo dell’utente, in particolare dagli spallacci.
Con riferimento al primo aspetto, la presente invenzione ha per oggetto uno spallaccio costituito da un elemento nastriforme, comprendente una parte destinata a sovrapporsi ad almeno una parte della zona della spalla e di una parte del lato frontale del tronco, il quale elemento presenta un andamento arcuato con un bordo concavo il quale è incurvato in un’unica direzione di curvatura e con almeno un centro ed almeno un raggio di curvatura e con un opposto lato convesso che presenta in una zona intermedia fra due opposte estremità del detto elemento un allargamento trasversale rispetto all’estensione longitudinale del detto elemento, il quale allargamento trasversale si raccorda a ciascuna delle due estremità del detto elemento con un tratto di bordo concavo che è incurvato secondo una direzione di curvatura opposta a quella del lato concavo dell’elemento nastriforme ed il quale bordo incurvato presenta almeno un centro di curvatura ed almeno un raggio di curvatura.
Secondo una ulteriore caratteristica, l’allargamento laterale intermedio presenta un bordo incurvato secondo una direzione di curvatura concorde alla direzione di curvatura dell’opposto lato concavo e con almeno un raggio di curvatura o con più raggi di curvatura che sono più corti rispetto al od ai raggi di curvatura del detto opposto bordo concavo.
Secondo una caratteristica, le due estremità opposte dell’elemento nastriforme sono provviste di terminali di fissaggio amovibile che sono fissati direttamente alla detta estremità e/o a prolungamenti nastriformi della detta estremità.
Ancora una caratteristica prevede che almeno un elemento di fissaggio amovibile sia previsto anche in corrispondenza dell’allargamento laterale e/o sul detto allargamento laterale, fissato direttamente al detto allargamento laterale e/o fissato all’estremità di un prolungamento nastriforme.
Una forma esecutiva vantaggiosa prevede che l’elemento nastriforme sia realizzato a guisa di cuscinetto, piatto, provvisto di una imbottitura.
Con riferimento ad una forma esecutiva le dimensioni dell’allargamento laterale, la conformazione dei tratti concavi di raccordo dello stesso alle estremità del detto elemento nastriforme e la posizione del detto allargamento laterale con riferimento alle estremità dell’elemento nastriforme sono scelte in modo tale per cui l’allargamento laterale è destinato ad appoggiare alla zona del torace al di sotto della linea cervico-toracica e al di sopra della mammella, mentre il tratto fra detto allargamento ed una estremità si sovrappone alla zona superiore alla linea cervico-toracia ed almeno in parte alla spalla e l’altro tratto dell’elemento nastriforme fra l’allargamento laterale e l’opposta estremità dello stesso si sovrappone alla zona laterale del torace, venendo la mammella posizionata nella zona di fianco al bordo concavo di collegamento del detto allargamento laterale alla corrispondente estremità ed essendo il detto allargamento previsto in corrispondenza del lato dell’elemento rivolto verso la zona sternale od il piano sagittale mediano del corpo di un utente.
Secondo un ulteriore aspetto la presente invenzione si riferisce ad una combinazione di almeno uno spallaccio e di una struttura di supporto di almeno un carico la detta combinazione costituendo un dispositivo di trasporto, essendo le estremità del detto elemento nastriforme fissate in punti fra loro distanti della detta struttura di supporto.
Secondo una caratteristica il fissaggio di almeno una delle estremità del detto elemento nastriforme è realizzato in modo amovibile.
Secondo una ulteriore caratteristica è possibile di prevedere mezzi di fissaggio dell’elemento nastriforme che consentono una regolazione della distanza di almeno una delle estremità dell’elemento nastriforme dal punto di fissaggio alla struttura di supporto del carico.
Ancora secondo una forma esecutiva, il dispositivo di trasporto comprende una combinazione di una struttura di supporto con due spallacci, ciascuno costituito da un elemento nastriforme ed in cui i detti elementi nastriformi sono realizzati secondo una o più delle caratteristiche precedentemente descritte e che possono essere previste alternativamente od in qualsivoglia combinazione fra loro, essendo i detti due elementi nastriformi realizzati specularmente simmetrici rispetto al piano sagittale mediano del corpo di un utente che indossa il detto dispositivo di trasporto.
Una variante di questo dispositivo di trasporto prevede un elemento di supporto dorsale, cioè destinato ad appoggiare contro la schiena dell’utente che indossa il detto dispositivo di trasporto ed al quale supporto si collegano le estremità degli spallacci, rispettivamente, una estremità superiore ad un punto superiore della detta struttura di supporto mentre l’altra estremità, inferiore, ad un punto inferiore della detta struttura di supporto, preferibilmente sul lato del detto supporto o di una linea mediana del detto supporto a cui è associato lo spallaccio.
Una prima variante esecutiva prevede che il collegamento di ciascun elemento nastriforme abbia luogo direttamente con il corrispondente punto inferiore della struttura di supporto del carico oppure grazie ad un prolungamento, opzionalmente di lunghezza regolabile.
Una ulteriore variante prevede che le estremità inferiori dei due elementi nastriformi che formano i due spallacci si colleghino ciascuno ad un corrispondente tratto ventrale di una estremità di una fascia ventrale o di cintura prevista sul corrispondente lato, le due estremità della detta fascia ventrale o di cintura essendo provviste di mezzi di fissaggio amovibile e regolabile relativamente alla lunghezza della stessa.
Secondo una forma esecutiva, la detta fascia ventrale o di cintura è un elemento continuo che si estende anche lungo l’intera estensione della struttura di supporto del carico.
Una variante esecutiva prevede invece che l’elemento di fascia ventrale o di cintura sia costituito da due segmenti che si dipartono rispettivamente lateralmente da un bordo laterale della struttura di supporto del carico.
Con riferimento ad una forma esecutiva il dispositivo di trasporto è destinato al trasporto di almeno una bombola di gas respirabile, in particolare per attività subacquee, essendo la struttura di supporto del carico costituita da un elemento di schienale che comprende almeno un organo di bloccaggio amovibile al detto elemento di schienale di almeno una bombola di gas respirabile.
Una ulteriore forma esecutiva prevede in combinazione una struttura di supporto del carico ed in particolare di almeno una bombola di gas respirabile ed un elemento di galleggiamento che è fissato alla detta struttura e che comprende per almeno parte della sua estensione una o più camere chiuse a tenuta e alternativamente gonfiabili e sgonfiabili e mezzi di comando di gonfiaggio e sgonfiaggio.
Una forma esecutiva prevede che il detto elemento di galleggiamento sia costituito da un elemento di giubbotto realizzato a guisa di corpetto o gilet.
L’elemento di giubbotto è fissato alla struttura di supporto del carico e/o allo od agli spallacci e/o alla cintura od alla fascia ventrale.
Secondo una forma esecutiva il fissaggio può essere fisso.
Secondo una variante esecutiva il fissaggio può essere amovibile, almeno per alcune zone del detto elemento di giubbotto.
Una forma esecutiva prevede un giubbotto di compensazione od equilibratore costituito da
- un involucro o sacco a tenuta stagna dotato di un sistema per il collegamento al corpo;
- un sistema di gonfiaggio del sacco azionabile su comando ed alimentato usualmente dal gas compresso di una bombola,
- un sistema di scarico del gas di gonfiaggio del sacco comprendente a sua volta una o più valvole di scarico azionabili su comando ed opzionalmente una o più valvole per lo scarico automatico del gas;
- un telaio di fissaggio di una o più bombole di aria o di altra miscela di gas respirabili.
Brevemente, la regolazione della quantità di gas contenuta nel sacco consente il posizionamento e la stabilizzazione del corpo del subacqueo in acqua a differenti profondità; il suo funzionamento ed eventuali accessori sono comunque noti in generale al tecnico del settore e pertanto su tali aspetti non ci si dilunga oltre.
Il sistema di collegamento del sacco a tenuta al corpo del subacqueo comprende usualmente uno schienalino, generalmente rigido o semirigido e/o flessibile, ed una imbragatura che presenta a sua volta elementi di spallaccio, una cintura o fascia ventrale (o fascia di serraggio) in vita con elementi di chiusura amovibili, tipo fibbie o simili, essendo gli elementi di spallaccio realizzati secondo un a o più delle forme esecutive precedentemente descritte.
La bombola è a sua volta collegata allo schienalino tramite una o più cinghie o simili.
Secondo ancora una caratteristica nella zona sternale dell’utente è possibile prevedere una bretella che collega fra loro in modo amovibile gli spallacci e che evita un loro divaricamento progressivo, essendo la detta bretella provvista di mezzi di fissaggio con le estensioni laterali dei due spallacci.
Secondo una forma esecutiva la bretella è fissabile in modo amovibile con l’estensione laterale di almeno uno spallaccio, mentre è fissata in modo stabile all’estensione laterale dell’altro spallaccio.
Secondo una possibile ulteriore caratteristica, la bretella è provvista di organi di regolazione della lunghezza.
Secondo una variante esecutiva l’elemento di giubbotto porta esso stesso la struttura di supporto del carico che è integrata di pezzo con la parte dorsale del detto elemento di giubbotto od è fissata alla detta parte dorsale del detto elemento di giubbotto, mentre gli spallacci sono costituiti da un prolungamento integrato nel detto elemento di giubbotto essendo costituiti da un prolungamento dell’estremità superiore della parte dorsale del detto elemento di giubbotto che si estende sopra alla spalla fino a sovrapporsi al lato anteriore pettorale del tronco e che si collegano alla zona ventrale sul corrispondente lato del detto elemento di giubbotto, essendo almeno l’estremità superiore degli spallacci collegata di pezzo con la parte dorsale dell’elemento di giubbotto o cucita stabilmente alla stessa ed essendo le estremità sul lato ventrale collegate direttamente di pezzo o mediante cucitura alla parte ventrale dell’elemento di giubbotto sul lato corrispondente a quello dell’associato spallaccio oppure le dette estremità sono collegate almeno mediante fibbie di regolazione della lunghezza degli spallacci e/o mediante attacchi di fissaggio amovibile.
Come apparirà evidente anche dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi, la particolare configurazione degli spallacci e l’utilizzo degli stesi in un dispositivo di trasporto ed in particolare in giubbotto di compensazione di assetto od equilibratore per uso subacqueo consente di trasferire la pressione dello spallaccio sul torace in zone anatomicamente meno sensibili e più resistenti, aggirando efficacemente zone dove sono presenti tessuti molli e/o ghiandole e/o organi sensibili al tatto od alla compressione.
Le forme esecutive descritte non hanno solamente l’effetto di trasferire la pressione la pressione esercitata dagli spallacci sul corpo in zone provviste di tessuto osseo e/o muscolare più adatto a sopportare i carichi, ma la presenza degli allargamenti laterali amplia la superficie di contatto e quindi a parità di forza di sollecitazione, sostanzialmente causata dal peso del carico, riduce la pressione per unità di grandezza di superfice, ovvero distribuisce la forza di compressione su una maggiore superficie del corpo.
La conformazione dell’allargamento laterale e le dimensioni possono così essere definite in modo anche analitico e/o mediante misurazioni al fine di tarare la pressione esercitata sulla zona di contatto dei detti allargamenti entro prestabiliti valori.
Tale operazione può essere eseguita anche a livello teorico matematico utilizzando un modello statico di trasmissione delle forze oppure alternativamente può essere ottenuto mediante semplice sperimentazione.
È anche possibile combinare i due metodi utilizzando il modello teorico per determinare un ordine di grandezza di prima approssimazione e affinando la taratura mediante misurazioni empiriche sperimentali.
Ulteriori perfezionamenti dell’invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
L’invenzione verrà descritta qui di seguito con riferimento ad esempi non limitativi, forniti a scopo esplicativo e non limitativo nei disegni annessi. Questi disegni illustrano differenti aspetti e forme di realizzazione dell’invenzione e, dove appropriato, numeri di riferimento illustranti strutture, componenti, materiali e/o elementi simili in differenti figure sono indicati da numeri di riferimento similari.
Nelle figure allegate:
La figura 1 illustra una vista frontale schematica di un utente che indossa un dispositivo di trasporto dorsale, del tipo zaino o giubbotto di compensazione dell’assetto (G.A.V.) in cui lo spallaccio di sinistra con riferimento a chi guarda l’immagine è del tipo secondo l’arte nota, mentre lo spallaccio di destra è realizzato secondo una forma esecutiva della presente invenzione.
La figura 2 illustra una vista analoga a quella della figura 1, in cui il dispositivo di trasporto comprende due spallacci secondo una forma esecutiva della presente invenzione.
La figura 3 mostra una vista in pianta di sopra rispettivamente su uno spallaccio destro realizzato secondo l’arte nota e di uno spallaccio destro realizzato secondo una forma esecutiva della presente invenzione, essendo quest’ultimo illustrato sulla destra di quello secondo l’arte nota, con riferimento a chi guarda la figura.
La figura 4 illustra una vista in pianta sul lato interno di una forma esecutiva di un giubbotto di compensazione di assetto (G.A.V) realizzato secondo una forma esecutiva della presente invenzione e comprendente una struttura di supporto di almeno una bombola di gas respirabile sul dorso dell’utente.
La figura 5 mostra un particolare relativo alla zona di fissaggio dell’estremità superiore di uno spallaccio allo schienalino nel giubbotto secondo la figura 4.
La figura 6 illustra un particolare relativo al fissaggio dell’estremità inferiore di uno spallaccio ad un lembo elemento di cintura collegato all’estremità inferiore dello schienalino secondo la forma esecutiva della figura 4.
La figura 7 mostra un particolare dei mezzi di fissaggio amovibile del sacco gonfiabile a forma di corpetto ai mezzi di fissaggio superiori dello spallaccio allo schienalino, nella forma esecutiva della figura 4.
La figura 8 mostra l’estremità superiore di uno spallaccio, gli organi di collegamento della stessa alla corrispondente estremità superiore dello schienalino ed i mezzi amovibili di aggancio del sacco gonfiabile secondo la forma esecutiva della figura 4.
La figura 9 illustra una vista laterale di una variante esecutiva del giubbotto di compensazione di assetto in cui le estremità inferiori degli spallacci sono collegate direttamente mediante prolungamenti ad un punto della zona inferiore dello schienalino, sul corrispondente lato dello stesso.
La figura 10 mostra una vista del fissaggio dell’estremità superiore dei uno spallaccio allo schienalino nella variante esecutiva secondo la figura 9.
La figura 11 mostra una vista ingrandita del particolare dei mezzi di fissaggio amovibile del sacco gonfiabile ai mezzi di fissaggio dell’estremità superiore dello spallaccio allo schienalino.
La figura 12 mostra schematicamente la definizioni dei piani di sezione del corpo umano e le regioni del tronco toracico.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Mentre l’invenzione è suscettibile di varie modifiche e costruzioni alternative, due forme di realizzazione esemplificative sono mostrate nei disegni e descritte qui di seguito in dettaglio.
Si deve intendere, comunque, che non vi è alcuna intenzione di limitare l’invenzione alle specifiche forme di realizzazione illustrate, ma, al contrario, essa intende coprire tutte le modifiche, costruzioni alternative, ed equivalenti che ricadano nell’ambito dell’invenzione come definito nelle rivendicazioni.
L’uso di “ad esempio”, “ecc”, “oppure” indica alternative non esclusive senza limitazione a meno che non altrimenti indicato.
L’uso di “include” significa “include, ma non limitato a” a meno che non altrimenti indicato.
Indicazioni quali "verticale" ed "orizzontale", “superiore” ed “inferiore”, “sopra” e “sotto”, “destra” e “sinistra” -in assenza di diverse indicazioni- vanno lette con riferimento alle condizioni operative e riferendosi alla normale terminologia in uso nel linguaggio corrente, dove "verticale" indica una direzione sostanzialmente parallela a quella del vettore forza di gravità "g" ed orizzontale una direzione ad essa perpendicolare.
Benchè gli esempi esecutivi siano riferiti ad un giubbotto di compensazione dell’assetto per uso subacqueo, cosiddetto G.A.V., o equilibratore, l’invenzione non deve intendersi limitata a tale applicazione, ma si considera estesa ad altre tipologie di trasporto di carichi, come zaini, o simili.
Inoltre, con riferimento all’applicazione specificatamente illustrata, sono possibili varianti esecutive che prevedono combinazioni degli spallacci con qualsivoglia delle esistenti e varie forme costruttive di questi giubbotti in cui sono previste diverse soluzioni per quanto riguarda la realizzazione delle intelaiature di supporto della o delle bombole, il fissaggio delle stesse ad un elemento indossabile a cui sono accoppiate almeno sacche stagne gonfiabili e sgonfiabili ed eventualmente altri elementi aventi funzione di alloggiamento, trattenimento o fissaggio di utensili di vario genere.
L’invenzione è descritta con riferimento ad una specifica tipologia costruttiva molto diffusa del giubbotto, ma si deve intendere estesa con le dovute ovvie variazioni a tutte le diverse forme costruttive di giubbotti alle quali essa è applicabile.
Il termine giubbotto è da considerarsi equivalente al termine gilet, quando non specificato diversamente o quando ciò non risulta diverso dal contesto in cui tale termine è utilizzato.
Con riferimento alle figure 1 a 3, le stesse mostrano la differenza fra uno spallaccio secondo lo stato dell’arte ed uno spallaccio secondo la presente invenzione.
Con 100 è indicato uno spallaccio secondo lo stato dell’arte (illustrato a sinistra nella figura 3 e nella figura 1, con riferimento alla persona che guarda la figura, mentre con riferimento di colui che indossa lo spallaccio, questo è previsto sulla spalla destra).
Lo spallaccio 100 secondo l’arte nota presenta una zona imbottita a guisa di elemento nastriforme o cuscinetto allungato che è realizzata arcuata con i due bordi laterali longitudinali 101 sul lato concavo e 102 sul lato convesso che presentano un andamento sostanzialmente identico e sono essenzialmente paralleli fra loro. LA curvatura è verso il fianco destro dell’utente che indossa lo spallaccio al fine di girare sotto all’ascella.
All’estremità inferiore 103 è previsto un connettore femmina 104 per un corrispondente connettore maschio del tipo ad aggancio ad incastro elastico. L’elemento maschio non è illustrato essendo un elemento noto e di usuale utilizzo nel settore e comunque comprende due estensioni a forcella provviste di denti laterali esterni i quali impegnano, da dietro, con riferimento alla direzione di sfilamento, due costole laterali, una volta che sono stati inseriti nell’elemento femmina. L’inserimento dell’elemento a forcella avviene grazie ad una compressione l’uno contro l’altro delle due appendici assiali che formalo la forcella, mentre l’impegno con la corrispondente costola ha luogo grazie ad un divaricamento elastico della forcella una volta che inde ti sulle appendici hanno raggiunto una corrispondente finestra laterale di impegno.
L’opposta estremità 105 dello spallaccio 100 presenta anch’essa organi di fissaggio amovibile ad una struttura di supporto di un carico (non illustrata nelle figure, i quali organi sono previsti all’estremità (non visibile) di un prolungamento nastriforme 106 che è fissato alla detta estremità 105.
L’organo di fissaggio può essere di tipo amovibile femmina o maschio e quando è previsto amovibile può essere del tipo analogo alla parte femmina 104 od alla corrispondente parte maschio del connettore previsto sull’estremità 103 dello spallaccio.
Secondo ancora una ulteriore caratteristica, il prolungamento nastriforme 106 può essere provvisto di mezzi di regolazione della lunghezza, al fine di regolare la lunghezza complessiva dello spallaccio montato in condizione operativa ad una struttura di supporto di un carico.
Una variante esecutiva può prevedere alternativamente od in combinazione la presenza di mezzi di regolazione della lunghezza, ovvero della distanza dell’estremità dello spallaccio 100 dal punto di fissaggio anche per quanto riguarda l’estremità inferiore 104 e non solo per quella superiore 105.
A destra dello spallaccio 100 secondo l’arte nota è illustrato uno spallaccio 110 secondo una forma esecutiva della presente invenzione.
L’estremità superiore 115 e quella inferiore 113 presentano sostanzialmente identici organi di fissaggio come lo spallaccio 100 secondo l’arte nota e che sono indicati rispettivamente con 114 e 116.
Anche in questo caso possono essere previsti mezzi di regolazione della distanza delle estremità 115 e/o 113 dal corrispondente punto di fissaggio ad una struttura di supporto di un carico.
In una posizione intermedia fra le dette due estremità superiore ed inferiore 115, 113 dello spallaccio 110, sul lato corrispondente al lato convesso dello spallaccio secondo l’arte nota, lo spallaccio 110 secondo la presente invenzione presenta un allargamento laterale 118 che si raccorda alle estremità 113 e 115 con due bordi 119 sagomati in modo concavo ed aventi una direzione di curvatura opposta a quella del lato concavo 111.
Come appare evidente, la curvatura del lato concavo 11 presenta almeno un centro di curvatura ed almeno un raggio di curvatura ed analogamente ciò vale per la curvatura del bordo dell’allargamento laterale 118 che presenta almeno un centro di curvatura ed almeno un raggio di curvatura, essendo il od i raggi di curvatura dell’allargamento laterale 118 più piccoli del o dei raggi di curvatura del bordo concavo 111, mentre questo bordo ed il bordo dell’allargamento laterale 118 presentano una direzione di curvatura concorde.
Anche i tratti concavi 119 di bordo con cui l’allargamento laterale 118 si raccorda alle estremità 113 e 115 possono presentare almeno un centro di curvatura ed almeno un raggio di curvatura.
Secondo una ulteriore caratteristica della forma esecutiva illustrata l’allargamento laterale 118 porta un connettore femmina di tipo ad aggancio amovibile ad incastro indicato con 120 nel quale si può impegnare ad incastro il corrispondente connettore maschio 121 di una bretella sternale 122 che collega fra loro due spallacci 110, 110’ di un dispositivo di trasporto dorsale come indicato nella figura 2.
Anche la bretella sternale 122 può presentare mezzi di regolazione della lunghezza della stessa che regolano la distanza del connettore maschio 121 dalla zona di fissaggio della detta bretella 122 all’allargamento laterale 118’ del corrispondente spallaccio 110’.
Ancora secondo una ulteriore possibile caratteristica, sull’allargamento laterale 118 di una od ambedue gli spallacci 110, 110’ è possibile fissare almeno un anello ad esempio del tipo D, o di altro tipo indicato con 123.
Una ulteriore caratteristica possibile, prevede che l’allargamento laterale 118 sia previsto sostanzialmente nella zona corrispondente alla massima rientranza del bordo concavo 111. Ciò permette come appare nelle figure 1 e 2 di posizionare l’allargamento laterale 118 degli spallacci in un punto preciso del torace ed ai tratti degli stessi che si prolungano dall’allargamento laterale 118 all’estremità inferiore di girare intorno alla zona del torace che presenta la corrispondente mammella.
Questa condizione appare evidente dalle figure 1 e 2.
In particolare la figura 1 mostra come lo spallaccio 100 secondo l’arte nota si posizioni sopra alla zona della mammella ed anche del capezzolo per cui la forza generata dalla massa del carico, ad esempio una bombola di gas respirabile, viene scaricata sotto forma di compressione dello spallaccio contro la mammella ed il capezzolo e quindi contro tessuti molli che comprendono ghiandole ed organi tattili estremamente sensibile. Ciò a lungo andare può causare non solo fastidio, ma anche dolore e può comportare anche un pericolo di danni fisiologici.
Per contro, lo spallaccio 110’ nella figura 1 ed ambedue gli spallacci 110 e 110’ della figura 2 che sono realizzati secondo la forma esecutiva precedentemente descritta ed illustrata con maggiore dettaglio nella figura 3, presentano una zona di scaricamento della forza che agisce sulla spalla ed sulla parte in cui sono previsti i muscoli pettorali, ovvero nella zona al di sotto della linea cervicotoracica e al di sopra della mammella.
Il tratto di prolungamento inferiore dei due spallacci che porta dall’allargamento laterale 118 all’estremità inferiore 113, aggira la zona della corrispondente mammella collegandosi quindi poi alla struttura secondo diverse modalità ed andamenti come apparirà più chiaramente dalla descrizione dei seguenti esempi esecutivi.
Come appare ulteriormente evidente, nella forma esecutiva degli spallacci secondo la presente invenzione, grazie all’allargamento laterale 118, la superficie di contatto con il torace e quindi la superficie di distribuzione della forza generata dal carico è maggiore rispetto agli spallacci secondo lo stato dell’arte (vedi figura 1). Ciò comporta che la pressione esercitata per unità di superficie è minore e quindi oltre a scaricare tali pressioni su zone anatomicamente più adatte a sostenere la sollecitazione, l’intensità di questa è ulteriormente ridotta.
La figura 4 mostra una applicazione preferita degli spallacci secondo la presente invenzione, secondo cui gli stessi sono previsti in un giubbotto di compensazione di assetto, cosiddetto G.A.V 400 il quale oltre a presentare una sacca 401, alternativamente gonfiabile e sgonfiabile su comando, presenta una struttura di supporto per almeno una bombola di gas respirabile (non visibile nella figura).
La figura 4 mostra la vista sul lato interno di un giubbotto 400 completamente aperto e disteso.
In questa forma esecutiva, gli spallacci 110, 110’ sono fissati con la loro estremità superiore 115, grazie a prolungamenti 116 ad un corrispondente punto laterale superiore di uno schienalino 402. Questo può essere realizzato sia rigido che in materiale semirigido o relativamente flessibile come plastica o simili e può essere provvisto sul lato di contatto con la schiena dell’utente di una imbottitura indicata con 403.
Lo schienalino 402 illustrato presenta una forma particolare che è lateralmente allargata nella parte inferiore destinata ad aderire contro la fascia renale della schiena.
L’estremità inferiore 113 degli spallacci 110, 110’è invece fissata, in modo da poterne regolare la distanza, ad un corrispondente tratto terminale 405, 405’ di un elemento di fascia ventrale o di cintura.
Nella forma esecutiva illustrata il fissaggio delle estremità 113 degli spallacci 110, 110’ è previsto in un punto intermedio fra l’estremità libera del corrispondente tratto di cintura 405, 405’ e il bordo dello schienalino da cui detto tratto si diparte.
Preferibilmente il detto punto di fissaggio è previsto adiacente o vicino al bordo laterale dello schienalino 402 in modo da risultare posizionato nella zona del fianco o nella zona della schiena immediatamente adiacente alla zona del fianco.
I due tratti terminali 405, 405’ sono provvisti di mezzi di fissaggio amovibile reciproco, cioè l’uno all’altro che sono realizzati a guisa di fibbia e che consente di regolare anche la distanza delle due estremità fra loro per regolare la condizione di serraggio della cintura.
È possibile prevedere diverse forme esecutive dei terminali 405, 405’ e della cintura o fascia centrale.
Una forma esecutiva prevede una cintura continua che si estende anche posteriormente allo schienalino, senza soluzione di continuità.
Una alternativa può prevedere che i due tratti 405, 405’ siano fra loro separati e siano fissati ciascuno ad una estremità laterale dello schienalino 402 che costituisce l’elemento di collegamento e di continuità strutturale della fascia ventrale o della cintura.
La parte di sacco che contiene le camere di galleggiamento ed a cui sono collegati gli organi che ne consentono il gonfiaggio e lo sgonfiaggio su comando dell’utente è indicata con 401 e presenta una forma a guisa di corpetto o di gilet.
Nella forma esecutiva illustrata la detta parte 401 è preferibilmente fissata in modo amovibile alla struttura di supporto del carico comprendente lo schienalino 402, gli spallacci 110, 110’ e la cintura o la fascia ventrale con i due tratti terminali 405, 405’. Ciò risulta vantaggioso poiché in caso di danneggiamento do perdita di tenuta delle camere è possibile facilmente sostituire questa parte 401.
La figura 5 mostra un particolare di una forma esecutiva del fissaggio del prolungamento superiore 116 dello spallaccio 110 al corrispondente punto laterale superiore dello schienalino 402 ed i mezzi di regolazione della lunghezza del prolungamento 116, ovvero della distanza dell’estremità superiore 115 dello spallaccio 110 dal punto di fissaggio allo schienalino 402. Nella figura è anche visibile una fascia di serraggio 407 di una bombola al lato posteriore del giubbotto 400.
La figura 6 mostra un particolare di una forma esecutiva di un giubbotto simile a quello secondo la figura 4, relativo ad uno dei tratti terminali 405 della fascia ventrale o della cintura e con una vista sul lato frontale del giubbotto.
L’estremità inferiore 113 dello spallaccio 110 si collega con il connettore femmina 114 ad un connettore maschio 409 che è fissato all’estremità di un prolungamento nastriforme 410 collegato al tratto di cintura 405. Il connettore maschio 409 è fissato al nastro 410 in modo da poter modificare la posizione dello stesso lungo il nastro, grazie ad una fibbia di tipo noto ed ampiamente utilizzata ad esempio negli zaini o simili e che consente lo scorrimento lungo il nastro dell’estremità di accoppiamento del detto connettore 409 al nastro ed il bloccaggio nella posizione voluta ed anche la messa in trazione del nastro esercitando una trazione sull’estremità libera del nastro stesso. Il nastro si collega in modo fisso al tratto terminale di cintura 405.
L’esempio mostra la forma esecutiva in cui i due tratti terminali di cintura 405, 405’ sono sia collegati fra loro da un nastro regolabile in lunghezza indicato con 411, sia anche fissati in modo amovibile alla faccia posteriore dello schienalino 402 grazie all’utilizzo di mezzi di fissaggio del tipo ad anse/ganci, come ad esempio velcro o simili.
La figura 7 mostra un’asola di aggancio 412 apribile che è prevista all’estremità superiore della parte di sacca gonfiabile e sgonfiabile a corpetto 401 in coincidenza di ciascuna zona dove passa il nastro di fissaggio dell’estremità superiore 115 degli spallacci ed è destinata ad agganciarsi al detto tratto di nastro 116 in modo da fissare anche la parte superiore di detto sacco 401 allo schienalino, come mostrato nella figura 8.
Il gancio 412 delimita un’asola di impegno del detto prolungamento a nastro 116 di fissaggio dell’estremità superiore del corrispondente spallaccio 110 e presenta un ramo di chiusura che delimita verso l’esterno la detta asola e che è bloccabile e sbloccabile mediante aggancio a scatto elastico ad una estremità con una costola trasversale delle due costole che delimitano lateralmente la detta asola.
La figura 9 mostra una vista laterale di un giubbotto di compensazione di assetto, secondo una ulteriore variante esecutiva della presente invenzione.
In questa forma esecutiva come appare dalla figura, l’estremità inferiore 113 degli spallacci non si raccorda al corrispondente tratto terminale di cintura 405, 405’ come mostrato nell’esempio delle precedenti figure. Diversamente da queste forme esecutive, il nastro di fissaggio 410 dell’estremità inferiore 113 di ciascuno spallaccio 110 si diparte da un punto 500 della corrispondente zona laterale inferiore dello schienalino 401. In particolare nella figura illustrata tale punto è previsto ad una certa distanza dall’estremità laterale del prolungamento laterale inferiore dello schienalino a cui si collega il tratto terminale 405 della fascia ventrale o della cintura. Anche in questo caso, il nastro 410 porta il connettore maschio 409 che nella figura è impegnato nel connettore femmina 114 fissato all’estremità inferiore 113 del corrispondente spallaccio 110 ed anche in questo esempio la posizione del connettore maschio 409 lungo il nastro 410 è regolabile, al fine di serrare correttamente lo spallaccio al corpo e quindi la struttura di supporto del carico al corpo stesso.
Le figure 10 e 11 mostrano analogamente alle figure 7 e 8, il punto di fissaggio superiore allo schienalino 402 di un prolungamento nastriforme 116 dell’estremità superiore 115 di uno spallaccio 110.
Nell’esempio illustrato ciò ha luogo mediante passaggio dell’estremità libera del prolungamento nastriforme 116 in un’asola di una fibbia di serraggio 501 che è fissata allo schienalino 402 e bloccaggio dell’estremità terminale libera del prolungamento nastriforme 116 nella detta fibbia di serraggi. Questa è realizzata in modo noto allo stato dell’arte ed al tecnico del ramo in modo da consentire una regolazione della posizione sul prolungamento nastriforme e quindi una regolazione della distanza dell’estremità superiore 115 dello spallaccio 110 rispetto alla detta fibbia, ovvero rispetto al punto superiore di fissaggio allo schienalino 402.
Tale configurazione è prevista analogamente anche nella forma esecutiva della figura 8 riferita alla forma esecutiva della figura 4.
In ambedue le forme esecutive i fissaggi delle estremità degli spallacci può avvenire anche in altro modo utilizzando soluzioni presenti allo stato dell’arte e che sono nell’ambito delle opzioni di scelta dell’esperto del ramo.
La figura 11 mostra analogamente alle figure 7 e 8 il gancio apribile di ancoraggio di una estremità superiore su uno dei due lati del sacco gonfiabile 401 al prolungamento 116 superiore di fissaggio dell’estremità superiore di uno spallaccio 110.
Secondo una variante esecutiva delle forme esecutive relative alle figure 4 a 11, gli spallacci secondo la presente invenzione possono essere combinati ed integrati in un giubbotto ad assetto variabile o equilibratore, comunemente noto anche con l'acronimo G.A.V. O BCD (Buoyancy Control Device) o con il termine inglese jacket, in cui un elemento di indumento realizzato con una conformazione del tipo simile ad un “gilet” costituisce la parte a cui è fissata o che è conformata in modo tale da generare la struttura di supporto del carico, in questo caso di almeno una bombola di gas respirabile. In questo esempio, quindi non è questa struttura di supporto del carico a cui si aggancia l’elemento di galleggiamento sagomato come elemento indossabile o gilet, ma è questo stesso ad assumere la funzione sia di elementi di galleggiamento sia di imbragatura di accoppiamento della struttura di supporto del carico al corpo dell’utente.
Diversamente dalle forme esecutive precedenti, l’elemento indossabile a forma di gilet comprende distribuite su almeno una o più zone una o più sacche di galleggiamento gonfiabili e sgonfiabili e nella zona dorsale è conformato in modo da generare una struttura di supporto del carico oppure alla detta parte dorsale dell’indumento a gilet è fissata una struttura di supporto del carico.
In questa variante, gli spallacci costituiscono prolungamenti della parte dorsale dell’indumento a forma di gilet che si estendono verso la parte anteriore o pettorale del tronco passando sopra la spalla sul corrispondente lato della parte dorsale dell’elemento indossabile a forma di gilet.
Gli spallacci possono costituire prolungamenti di pezzo della detta parte dorsale dell’indumento oppure sono cuciti stabilmente alla detta parte dorsale o sono fissati in modo amovibile alla stessa.
Analogamente l’estremità sul lato frontale del tronco di ciascuno spallaccio può collegarsi di pezzo con una parte ventrale dell’indumento a forma di gilet prevista sullo stesso lato dell’associato spallaccio oppure può essere collegata in modo fisso mediante cucitura o simili od in modo amovibile.
In tutti i casi, ciascuno spallaccio può comprendere una lunghezza massima e un sistema di fibbie regolabili per la gestione della ricchezza della lunghezza e che consentono di regolare la lunghezza degli spallacci stessi.
Per quanto riguarda la forma degli spallacci ed anche altre caratteristiche aggiuntive descritte con riferimento ai precedenti esempi illustrati nelle figure, tutte o parte di queste possono essere previste in qualsivoglia combinazione o sottocombinazione anche in questa forma esecutiva, quando ovviamente applicabili.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Spallaccio costituito da un elemento nastriforme, comprendente una parte destinata a sovrapporsi ad almeno una parte della zona della spalla e di una parte del lato frontale del tronco, caratterizzato dal fatto che presenta un andamento arcuato con un bordo concavo (111) il quale è incurvato in un’unica direzione di curvatura e con almeno un centro ed almeno un raggio di curvatura e con un opposto lato convesso che presenta in una zona intermedia fra due opposte estremità del detto elemento un allargamento laterale, trasversale (118, 118’) rispetto all’estensione longitudinale del detto elemento, il quale allargamento trasversale si raccorda a ciascuna delle due estremità (113, 115) del detto elemento con un tratto di bordo concavo (119) che è incurvato secondo una direzione di curvatura opposta a quella del lato concavo dell’elemento nastriforme ed il quale bordo incurvato presenta almeno un centro di curvatura ed almeno un raggio di curvatura.
  2. 2. Spallaccio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’allargamento laterale (118, 118’) presenta un bordo incurvato secondo una direzione di curvatura concorde alla direzione di curvatura dell’opposto lato concavo e con almeno un raggio di curvatura o con più raggi di curvatura che sono più corti rispetto al od ai raggi di curvatura del detto opposto bordo concavo.
  3. 3. Spallaccio secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che almeno una delle due estremità opposte (113, 115) dell’elemento nastriforme (110) è provvista di terminali di fissaggio amovibile (114) che sono fissati direttamente alla detta estremità e/o a prolungamenti nastriformi (116) della detta estremità.
  4. 4. Spallaccio secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che almeno un elemento di fissaggio amovibile (120, 122) previsto anche in corrispondenza dell’allargamento laterale e/o sul detto allargamento laterale, fissato direttamente al detto allargamento laterale (118, 118’) e/o fissato all’estremità di un prolungamento nastriforme (121).
  5. 5. Spallaccio secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le dimensioni dell’allargamento laterale (118, 118’), la conformazione dei tratti concavi (119) di raccordo dello stesso alle estremità (113, 115) del detto elemento nastriforme e la posizione del detto allargamento laterale (118, 118’) con riferimento alle estremità (113, 115) dell’elemento nastriforme sono scelte in modo tale per cui l’allargamento laterale (118, 118’) è destinato ad appoggiare alla zona del torace al di sotto della linea cervico-toracica e al di sopra della mammella, mentre il tratto fra detto allargamento ed una estremità (115) si sovrappone alla zona superiore alla linea cervico-toracia ed almeno in parte alla spalla e l’altro tratto dell’elemento nastriforme fra l’allargamento laterale (118, 118’) e l’opposta estremità (113) dello stesso si sovrappone alla zona laterale del torace, venendo la mammella posizionata nella zona di fianco al bordo concavo (119) di collegamento del detto allargamento laterale (118, 118’) alla corrispondente estremità ed essendo il detto allargamento previsto in corrispondenza del lato dell’elemento rivolto verso la zona sternale od il piano sagittale mediano del corpo di un utente.
  6. 6. Dispositivo di trasporto comprendente una combinazione di almeno uno spallaccio e di una struttura di supporto di almeno un carico, caratterizzato dal fatto che il detto almeno uno spallaccio è realizzato secondo una o più delle rivendicazioni 1 a 5, essendo le estremità del detto elemento nastriforme fissate in punti fra loro distanti della detta struttura di supporto.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui il fissaggio di almeno una delle estremità del detto elemento nastriforme è realizzato in modo amovibile oppure fisso.
  8. 8. Dispositivo secondo le rivendicazioni 6 o 7, in cui sono previsti mezzi di fissaggio dell’elemento nastriforme (110) che consentono una regolazione della distanza di almeno una delle estremità (113, 115) dell’elemento nastriforme (110) dal punto di fissaggio alla struttura di supporto del carico.
  9. 9. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni 6 a 9, caratterizzato dal fatto che comprende una combinazione di una struttura di supporto con due spallacci (110), ciascuno costituito da un elemento nastriforme ed in cui i detti elementi nastriformi essendo i detti due elementi nastriformi realizzati specularmente simmetrici rispetto al piano sagittale mediano del corpo di un utente che indossa il detto dispositivo di trasporto.
  10. 10. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 6 a 10, caratterizzato dal fatto che comprende un elemento di supporto dorsale (402), cioè destinato ad appoggiare contro la schiena dell’utente che indossa il detto dispositivo di trasporto ed al quale supporto si collegano le estremità degli spallacci (110, 110’), rispettivamente una estremità superiore (116) ad un punto superiore della detta struttura di supporto (402) e l’altra estremità (113), inferiore, ad un punto inferiore della detta struttura di supporto, preferibilmente sul lato del detto supporto o di una linea mediana del detto supporto a cui è associato lo spallaccio.
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui il collegamento di ciascun elemento nastriforme (110) ha luogo direttamente con il corrispondente punto inferiore della struttura di supporto (402) del carico oppure grazie ad un prolungamento (410), opzionalmente di lunghezza regolabile.
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui le estremità inferiori (113) dei due elementi nastriformi (110) che formano i due spallacci si collegano ad un tratto ventrale (405, 405’) di una estremità di una fascia ventrale o di cintura prevista sul corrispondente lato, le due estremità dei detti tratti (405, 405’) della detta fascia ventrale o di cintura sono provviste di mezzi di fissaggio amovibile e regolabile relativamente alla lunghezza della stessa.
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 12, in cui la detta fascia ventrale o di cintura è un elemento continuo che si estende anche lungo l’intera estensione della struttura di supporto del carico oppure la detta fascia ventrale o la detta cintura è costituito da due segmenti (405, 405’) che si dipartono rispettivamente lateralmente da un bordo laterale della struttura di supporto del carico (402).
  14. 14. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 6 a 13, caratterizzato dal fatto che è destinato al trasporto di almeno una bombola di gas respirabile, in particolare per attività subacquee, essendo la struttura di supporto del carico costituita da un elemento di schienale (402) che comprende almeno un organo di bloccaggio amovibile al detto elemento di schienale di almeno una bombola di gas respirabile.
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14, in cui è previsto in combinazione elemento di galleggiamento (401) che è fissato alla detta struttura (402) di supporto del carico e che comprende per almeno parte della sua estensione una o più camere chiuse a tenuta e alternativamente gonfiabili e sgonfiabili e mezzi di comando di gonfiaggio e sgonfiaggio.
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, in cui il detto elemento di galleggiamento (401) è costituito da un elemento di giubbotto realizzato a guisa di corpetto o gilet.
  17. 17. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni 6 a 16, in cui l’elemento di giubbotto è fissato alla struttura di supporto del carico e/o allo od agli spallacci e/o alla cintura od alla fascia ventrale, in modo stabile o amovibile.
  18. 18. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 6 a 17 in cui l’elemento di galleggiamento è costituito da un indumento a forma di gilet e costituisce al tempo stesso l’imbracatura indossabile alla cui parte dorsale è fissata la struttura di supporto del carico, mentre ciascuno dei due spallacci è realizzato quale prolungamento di pezzo o quale prolungamento fissato stabilmente allo stesso, almeno al lato superiore della parte dorsale del detto indumento.
  19. 19. Dispositivo secondo la rivendicazione 18, in cui l’estremità di ciascuno spallaccio sul lato frontale o pettorale del tronco è realizzata di pezzo con una corrispondente parte ventrale del detto indumento a guisa di gilet oppure è fissata stabilmente alla detta parte ventrale od in modo amovibile, essendo opzionalmente previsti organi di regolazione della lunghezza dei detti spallacci.
  20. 20. Giubbotto di compensazione od equilibratore costituito da - un involucro o sacco a tenuta stagna dotato di un sistema per il collegamento al corpo; - un sistema di gonfiaggio del sacco azionabile su comando ed alimentato usualmente dal gas compresso di una bombola, - un sistema di scarico del gas di gonfiaggio del sacco comprendente a sua volta una o più valvole di scarico azionabili su comando ed opzionalmente una o più valvole per lo scarico automatico del gas; - un telaio di fissaggio di una o più bombole di aria o di altra miscela di gas respirabili, caratterizzato dal fatto che è costituito da un dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni 6 a 19.
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